-
Contatore Interventi Texiani
1238 -
Iscritto
-
Ultima attività
-
Giorni con riconoscenze
9
Tipologia del contenuto
Profili
Sezioni
Calendario
Gallery
Downloads
Messaggi pubblicato da Ulzana
-
-
i Cartonati sono nati per proporre storie che abbiano un montaggio delle vignette alternativo, diverso, non la solita gabbia bonelliana, tanto per intenderci. Sperimentare, ok, stravolgere non saprei... gli schizzi di sangue sono un di più, rifiniscono e danno realismo alle scene cruenti.
-
mah a me Manfredi non mi convince. Per fortuna scrive poche storie. Eppure ho adorato i suoi Magico Vento! Peccato. Ma è un giudizio mio, naturalmente, però lo compro lo stesso per collezione. (Tex non Manfredi ).
L'unica storia che mi è piaciuta è il suo Maxi.
-
se hanno fatto Tex Cartonato semestrale sarà andato bene. Ma Tex vende, e sono contento. Poi un'altra cosa è Serpieri.
Penso che Steffen abbia il diritto di lasciare in edicola ciò che non gli piace. E' un acquirente e fa come vuole. Così come Monni e altri comprano tutto.
Un'altro dato: le vendite attuali di Tex se sono sulle 200mila copie sarebbe interessante capire quanti di questi lettori che lo comprano sono quindicenni-ventenni. Io dico pochissimi. L'ago nel pagliaio. Purtroppo.
E ancora: il fumetto degli anni cinquanta è ancora più sorprendente sul fattore vendite: Il Grande Blek è stato IL successo degli anni cinquanta, è arrivato a vendere quasi 400mila copie alla settimana nel formato striscia. E vendeva bene in Francia e in altri paesi. Un best seller diremmo oggi! E se calcoliamo che in un mese uscivano quattro albi a striscia sono 1 milione e 600mila copie vendute distribuite su quattro albetti che equivalevano a circa cinquanta pagine del formato Bonelliano! Cavolo. E se pensiamo che all'epoca tantissimi ragazzi si scambiavano gli albetti il numero di lettori raggiunge cifre impressionanti. E se ho fatto l'esempio di Blek non è a caso. Il fumetto (bellissimo) della mitica EsseGesse aveva un target di lettori dai 10-15 anni. Dove stanno ora quei lettori? Cosa leggono? Che fanno? Ma sono i lettori di Tex attuali, le vecchie mummie, tipo mio padre: se non fosse stato per lui forse io non mi sarei appassionato ai fumetti. Ho letto Tex a 6 anni. ne ho 32 e non smetterò. Pero se rivedo la mia adolescenza ero l'unico negli anni novanta a leggere Tex tra i miei amici. Vabbeh che io abito in un quartiere del piffero, in una periferia degradata però salvo un amico che leggeva Dylan Dog (fenomeno editoriale di quel periodo) nessuno sapeva chi fosse Tex salvo quando ero io che portavo un albo a scuola. Una tristezza infinita.
P.s. mi fa piacere che nel forum ci sono anche ragazzi più giovani che leggono Tex tipo Deere. E sugli giovani smanettoni con gli Smartphone dico che anch'io sono per la tecnologia però, sti cazzi, e prendetelo un libro e un fumetto che male non fa,
-
Tex continua.
Zagor arriva al numero 700
L'unica cosa che temo è la disaffezione giovanile verso i fumetti. Ci sta poco da fare, bisogna tenere in vita tramite sortilegi e medicine varie quante più vecchie mummie possibili!
-
esprimevo desiderio su un disegnatore non sui tempi di realizzazione, Carlo. Poi sto aspettando Villa cosa vuoi che siano qualche annetto per Barbanera?
-
caspita che lavoro Sam complimenti! Noto che i primi posti, per prolificità, e come poteva essere altrimenti, sono occupati dai mostri sacri come Galep e Letteri ma anche Ticci, Nicolò e il compianto Fusco. Grandi disegnatori! Il periodo iniziale di Galep è difficoltoso perché ci sono diverse mani che l'hanno coadiuvato.
La banda del Campesino è di Uggeri sicuramente non di Galleppini. Basta vedere i primi piani dei personaggi secondari e gli sfondi delle vignette che non si tratta del mitico di Galep. Anche il volto di Tex, che Uggeri esegue imitando Aurelio, è comunque opera sua. Quindi direi che La Banda del Campesino è senza dubbio di Uggeri.
-
Barbanera è un bel personaggio, mi fa piacere che tornerà e penso che Piccinelli, ipotizzando un disegnatore, quando finirà la sua storia con Lupe, potrebbe occuparsene. Il suo tratto "villiano" lo ritengo adatto. Un ritorno alle atmosfera de Il Prigioniero dell'Albatros, ecco... ma anche Andreucci va benissimo.
-
peccato non aver potuto conoscere di persona il grande Galep...
-
beh... io non ho nessuna difficoltà a comprare un Tex disegnato da una donna. Chissà perché nascono certe fissazioni ma presumo che in passato ci siano state, uno dei tanti scogli della serie Tex: niente donne, niente disegnatrici, niente viaggi in giro per il mondo e niente storie d'amore per Tex (qua sono d'accordo però, perché Tex non può perdersi in beghe sentimentali, sesso e amore, come diceva GLB, erano affar suo, anche se con Lupe... chissà come se la cavera!).
A prescindere dai discorsi, quei disegnatori che hanno detto alla Romeo che non disegnerà mai Tex perché donna sono un po' dei coglioni, soprattutto sapendo che adesso c'è Boselli che cura il personaggio e che non bada a certe formalità. Per disegnare Tex bisogna essere adatti, direi, maschi o femmine che siano.
P.s. e poi Valentina è na gran bella figliola (basta vedere le sue foto) quindi ben venga nello staff!
-
un altro grande Maestro che se ne va. E' sempre triste quando muore un autore di fumetti che per tanti anni
ti ha tenuto compagnia con le sue storie. Fusco faceva parte di quel gruppo di autori, insieme a Galleppini, Muzzi, Letteri, Nicolò e Ticci
che per anni hanno disegnato le storie del nostro amato Ranger.
Vaya con Dios Fusco!
-
è vero Leo. Ho citato le avventure che comprai in edicola direttamente da bambino... ma conosce quelle bellissime storie e quel Nizzi.
Oggi, ripensando a Fusco, mi viene a mente anche un'altra storia di Nizzi, magnificamente disegnata, come Sangue sul fiume...
-
Pienamente d'accordo con te!
A parte l'ultimo periodo, nel quale non è stato il massimo, per me Claudio Nizzi resta un grande, e le sue storie, soprattutto quelle nel periodo 300-400 per me rimangono indimenticabili.
Infatti. Nella fascia 300-400 è difficile trovare storie che non siano eccelse. La caccia alla balena ne Il prigioniero dell'Albatros è avventura pura! Avercene di storie così anche oggi!
-
Ulzana, giuro che mi hai commosso. Quelle che hai utilizzato sono, credo, le migliori parole che abbia mai sentito per definire ciò che Claudio Nizzi ha rappresentato per Tex.
Grazie davvero, pard!
Caspita non pensavo di commuovere qualcuno... ma era doveroso nei confronti di Nizzi! Quello che ha rappresentato per Tex non va dimenticato Virgin e sono contento che tu sia d'accordo con me.
-
ah io sono d'accordo: ognuno ha i suoi gusti rispettabilissimi ma Galep è il numero uno al MONDO.
-
bello!1993 periodo in cui Marcello si apprestava a disegnare anche alcune mitiche storie di Zagor come L'Esploratore Scomparso di Mauro Boselli.
-
Ed eccomi, dopo la rilettura di tutte le storie di Nizzi, da La valanga d'acqua a I volontari di Hermann parlare di un commiato. Sì perché, indipendentemente dal periodo in cui è stata scritta, questa storia è l'ultima di Nizzi.
Un autore che abbiamo contestato aspramente e che spesso ha causato notevoli diatribe nei vari forum dedicati a Tex. Un autore che però ha scritto storie per trent'anni mettendosi a totale servizio del personaggio. Un autore che per vent'anni ha scritto bellissime storie e che, nei primi dieci, ha guidato il carrozzone Tex da solo. Un autore che ha scritto I fratelli Donegan, la storia più brutta della serie, ma che ci ha regalato anche gemme come Furia Rossa (un autentico Capolavoro da far leggere ai bambini delle prossime generazioni che vogliono avvicinarsi a Tex).
Insomma Nizzi è stato uno scrittore di Tex. E non uso questo termine a caso. Uno scrittore che ha utilizzato bravura e mestiere proponendoci tantissime storie e migliaia di pagine diventando l'autore più prolifico dopo il grande e unico GLB. I volontari di Hermann è una storia che lessi due anni fa e che ho riletto ora dopo un viaggio a trecentosessanta gradi tra tutte le sceneggiature di Nizzi per la serie inedita, gli almanacchi, maxi e albi giganti. E questa, signori, è un'ottima storia. Non sono facile ai sentimentalismi ma sono contento di poter dire che Nizzi con un'avventura del genere, a differenza di quanto hanno scritto a suo tempo quelli di Ubc, ha concluso degnamente il suo percorso autoriale con Tex, un commiato degno di questo nome. Nizzi in quest'avventura (che non è un capolavoro intendiamoci) ci ha regalato una storia onesta. L'onestà, nella scrittura, è la migliore politica.
Mi sento di ringraziare Claudio un autore che ha significato tanto per me: a causa della mia giovane età i primi Tex che ho comprato in edicola erano i suoi. E le sue storie, da bambino, mi hanno appassionato. Non dimenticherò mai Furia Rossa (storia principe per me) né I predatori del Grande Nord, Zhenda, La Congiura, L'uomo con la frusta... storie memorabili. E non è facile avere idee, sceneggiare pagine su pagine, macinare avventura ed emozioni. La fanno facile questi lettori! Ci provassero loro a scrivere un fumetto che è totalmente identificabile con il suo autore originario e che esce ormai da settant'anni quasi! Certo, rimane l'amaro per l'ultima parte della tua carriera. Dovevi e potevi ritirarti prima oppure alleggerire le storie annuali che hai scritto per centellinare le uscite e pubblicare solo storie degne del tuo nome. Ma lo spettacolo deve andare avanti ed è andata così.
Onore a Nizzi!
- 4
-
un texone abbastanza regolare, un bicchiere d'acqua quando non hai sete. Nizzi ha mestiere, sa scrivere, sa come far slacciare i cintuorini ai pards ma io credo che Tex non avrebbe mai risarcito i danni a un gestore razzista. Il Tex che piace a me lo fa rotolare dalle scale. Ma non è questo il punto. Una storia tutto sommato che poteva uscire a suo tempo e le perplessità del buon Sergio davvero non le capisco. Va bene le donne devono essere poche però non esageriamo. Nizzi tenta di variare la sua storia inserendo vari temi tutti insieme: dalla bella ereditiera spodestata al il complotto famigliare fino al solito paese soggiogato dalla classe di arroganti banditi vestiti da persone per bene. Nizzi è un autore legato al romanzo ottocentesco, e l'ha sempre ammesso, ma questa storia, purtroppo, è lenta e priva di grossi colpi di scena. Si lascia leggere (mestiere di Nizzi) ma non ha guizzi.
Belli i disegni di Seijas.
-
Non pensavo che il ritorno del Maestro fosse una storia così attesa. E noto che la figlia di Satania non s'è beccato nessun voto.
E ti credo....
è rimasta senza disegnatore...
aspe' Natural questa me la sono persa... intendi dire che quel disegnatore Krsitic ha abbandonato? E non si sa se qualcuno ha preso il suo posto?
-
premonizioni non ne ricordo... comunque i primi cento numeri sono ricchi di piccoli esempi di continuity... ricordo le parole di Manuela Guzman (se ricordo bene il nome) che annuncia la guerra civile che si dipanerà nei numeri dal 18 in poi... poi c'è il sogno di Tex nella storia Santa Cruz che mi ha sempre affascinato.
-
non pensavo che il ritorno del Maestro fosse una storia così attesa. E noto che la figlia di Satania non s'è beccato nessun voto.
-
Dunque basta guardare il mio avatar! Delle storie boselliane quella che leggerei domani, ma che dico oggi, anzi adesso! è il Ritorno di Lupe.
Curiosità per la storia Alabama con il ritorno di Jethro e il Texone di Majo: l'idea di vedere Tex e Kit che litigano è stuzzicante. Naturalmente quella con Yama è attesa a prescindere.
Di Ruju interessante la storia disegnata da Ticci.
Di Faraci il texone di Breccia per le ambientazioni.
-
bella storia. E buon Nizzi. L'ho riletta in questi giorni pensando proprio a Lilyth che, secondo me, dovrebbe ritornare con qualche storia nuova.
Per rispondere al vecchio post sopra di Chunz: se non sbaglio alcuni frati che imbracciano il fucile lo fanno sì per sopravvivere (e solo questo credo basterebbe a convincere chiunque) ma l'opera di convincimento con alcuni di loro Tex non è che era chiamato a farla, visto che un paio di loro erano ex banditi (Nizzi lo fa capire in un punto della storia).
Bello il Tex malinconico... d'altronde ogni volta che si rievoca Lilyth ci sta che Tex mostri un lato più umano.
I disegni di Civitelli sono straordinari.
-
noto che all'inizio degli anni sessanta Bonelli Padre era proprio in forma. Di lì a poco avrebbe scritto altre gemme come Sangue Navajo e Squali, oppure la storia con l'alieno... fino ad arrivare al periodo d'oro. Ma comunque io sono un grande fan anche dei primi cinquanta-settanta numure della serie gigante. E io nel '60 non c'ero manco in fasce.
-
Un incursione di Tex nel fantastico (era il 1961):
tra le storie più belle di sempre. Un autentico cult. Sfido chiunque a contestare il fascino avventuroso di quest'avventura e i disegni magnifici di un Galep puro come non mai!
[Romanzi A Fumetti 02] Frontera!
in Romanzi a fumetti di Tex
Pubblicato
scusa Virgin ma il Tex degli inizi, quello privo di censure, aveva nei testi e nelle scene spesso situazioni al limite della violenza. Intendiamoci, niente di splatter o altro, però ricordo spade infilzate nelle budella degli avversari (opportunamente rimosse nelle successive ristampe) del numero 5 se non erro (anche se il sangue non c'era ma la spada nel ventre c'era eccome)... capisco non ostentare la violenza, però Tex non è certo un fumetto per educande. Uno schizzo di sangue è solo realismo scenico, come in un film. Lo stesso Leone, credo saggiamente, diceva che in tanti film western c'erano situazioni irreali. Tipo uno che viene colpito da un proiettile di una '45 e cade a terra con la stessa eleganza di una ballerina. Se ti colpisce un proiettile calibro '45, diceve Leone, tu voli dalla finestra.