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Old Pawnee Bill

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Messaggi pubblicato da Old Pawnee Bill

  1.  

     

     

    Una storia molto bella che, ovviamente, trae ispirazione dal capolavoro di Sergio Leone "Giù la testa".

     

    Ma neanche per sogno. Se ci sono dei film da cui trae spunto, anche se non diretto, questi sono: "Il mucchio selvaggio" di Sam Peckinpah,e "Vera Cruz" di Robert Altman e potrei citare anche altri film ambientati durante la "Guerra di Massimiliano". Per tacere del fatto che quella del tesoro di Massimiliano è una leggenda autentica del Messico su cui anni prima Boselli aveva fatto ricerche per G.L. Bonelli che voleva scriverci sopra una storia (uno dei tanti progetti del'epoca a cui rinunciò). Il tutto intriso di un'atmosfera tipicamente fordiana

    Le sole cose in comune con "Giù la testa" sono un ex terrorista irlandese e l'ambientazione messicana.

    Rivoluzione diversa personaggi differenti, obiettivi differenti, svolgimento diverso.

    Per me "Giù la testa" neanche è passato per il cervello di Boselli ci scommetto.

     

    Non è ho scritto che è un remake di Giù la testa, ma che al film si è ispirato. Per il nome di Shane di sicuro, ma non escluderei che anche la nazionalità irlandese e la location messicana gli possa essere venuta in mente guardando il film anche se, ovviamente, se Borden dice solo per il nome ne prendo atto.

     

    Beh, ho letto svariati libri sulla storia irlandese e sapevo dell'Oca Selvaggia.  Avevo scritto un articolo sul tesoro di Massimiliano. E' da lì che viene la storia. Naturalmente conosco "Giù la testa". Forse lo conoscono anche i Chieftains. Ma per il loro CD sulla musica degli immigrati irlandesi in Messico non si sono mica ispirati a Sergio Leone. :D

     

    L'ispirazione cinematografica vera viene ovviamente dal "Mucchio Selvaggio", anzi , è quasi una citazione ipertestuale.

     

     

    Beh, altro punto a tuo vantaggio, non amo Mucchio selvaggio così come non amo Packimpah (che tra l'altro, giustamente, non considera western i suoi film) mentre adoro gli invincibili :D

  2. Come sempre Boselli non mi delude e la storia mi è piaciuta molto pur non amando le avventure di Tex in solitaria. I disegni di Marcello sono splendidi, d'altronde è in seconda posizione nella mia personalissima classifica dei disegnatori texiani dietro solo al, per me immenso, Ticci. Peccato per la morte di Shad, è un personaggio che mi è piaciuto e avrei trovato interessante rivederlo in un altro contesto.

  3.  

     

     

    Una storia molto bella che, ovviamente, trae ispirazione dal capolavoro di Sergio Leone "Giù la testa".

     

    Ma neanche per sogno. Se ci sono dei film da cui trae spunto, anche se non diretto, questi sono: "Il mucchio selvaggio" di Sam Peckinpah,e "Vera Cruz" di Robert Altman e potrei citare anche altri film ambientati durante la "Guerra di Massimiliano". Per tacere del fatto che quella del tesoro di Massimiliano è una leggenda autentica del Messico su cui anni prima Boselli aveva fatto ricerche per G.L. Bonelli che voleva scriverci sopra una storia (uno dei tanti progetti del'epoca a cui rinunciò). Il tutto intriso di un'atmosfera tipicamente fordiana

    Le sole cose in comune con "Giù la testa" sono un ex terrorista irlandese e l'ambientazione messicana.

    Rivoluzione diversa personaggi differenti, obiettivi differenti, svolgimento diverso.

    Per me "Giù la testa" neanche è passato per il cervello di Boselli ci scommetto.

     

    Non è ho scritto che è un remake di Giù la testa, ma che al film si è ispirato. Per il nome di Shane di sicuro, ma non escluderei che anche la nazionalità irlandese e la location messicana gli possa essere venuta in mente guardando il film anche se, ovviamente, se Borden dice solo per il nome ne prendo atto.

     

     

    Come dice Monni, il rimando più evidente è a "Il mucchio selvaggio" - e qui direi che lo spunto è proprio diretto, dato che la grande battaglia conclusiva che occupa tutto il terzo albo richiama proprio la scena finale del massacro che ha reso celebre il film. Anche la copertina di Villa de "Gli invincibili" strizza l'occhio alla celebre "camminata" del mucchio selvaggio (scena straordinaria):

     

    35d6vr5.jpg

     

    Ovviamente il fatto di essersi ispirato a un film non è certo motivo di svalutazione della storia, che anzi ha comunque elementi originali ed è riuscitissima, tanto che è quasi unanimemente considerata un capolavoro della saga. Per onestà anch'io ammetto che mi riporta sempre alla mente il "Giù la testa" di Leone, probabilmente soltanto perché è un film famosissimo che ha alcuni elementi in comune con il racconto di Boselli (gli irlandesi, il Messico e l'amico traditore, oltre al nome del coprotagonista). Ma su questo punto ha già chiarito tutto l'autore stesso.

     

     

    Infatti ho scritto che  non mi resta che prendere atto del post di Borden. Anche a me, come te, leggendo la storia mi viene in mente giù la testa. Ma mica è un male credo, anzi.

     

    @Carlo Monni

    Oh, anche io sopravviverò se la sceneggiatura di Boselli è del tutto originale, anzi è un punto a suo vantaggio. Quanto a ulteriori ispirazioni fumettistiche mi faccio da parte, io leggo solo e soltanto Tex con la sola eccezione de "la storia del west" di D'Antonio e quanche divagazione disneyana da ragazzo.

  4.  

    Una storia molto bella che, ovviamente, trae ispirazione dal capolavoro di Sergio Leone "Giù la testa".

     

    Ma neanche per sogno. Se ci sono dei film da cui trae spunto, anche se non diretto, questi sono: "Il mucchio selvaggio" di Sam Peckinpah,e "Vera Cruz" di Robert Altman e potrei citare anche altri film ambientati durante la "Guerra di Massimiliano". Per tacere del fatto che quella del tesoro di Massimiliano è una leggenda autentica del Messico su cui anni prima Boselli aveva fatto ricerche per G.L. Bonelli che voleva scriverci sopra una storia (uno dei tanti progetti del'epoca a cui rinunciò). Il tutto intriso di un'atmosfera tipicamente fordiana

    Le sole cose in comune con "Giù la testa" sono un ex terrorista irlandese e l'ambientazione messicana.

    Rivoluzione diversa personaggi differenti, obiettivi differenti, svolgimento diverso.

    Per me "Giù la testa" neanche è passato per il cervello di Boselli ci scommetto.

     

    Non è ho scritto che è un remake di Giù la testa, ma che al film si è ispirato. Per il nome di Shane di sicuro, ma non escluderei che anche la nazionalità irlandese e la location messicana gli possa essere venuta in mente guardando il film anche se, ovviamente, se Borden dice solo per il nome ne prendo atto.

  5. E' sottinteso che sia morta perché Tex dice: "E anch'io ho un figlio che mi aspetta..." invece di dire: "E anch'io ho una moglie e un figlio che mi aspetta". Boselli invece dice che in quel frangente, anche se nell'albo non è scritto a chiare lettere, Lilyth è ancora viva. Dalla ricostruzione di cui sopra è possibile dire che Lilyth è viva come è possibile, ambientandolo solo qualche mese dopo, che sia morta. Dal momento però che Borden dice che è ancora viva, vale quello che dice l'autore.

     

    Anche io quando faccio tardi al bar dico agli amici "ho un figlio che mi aspetta", ma non per questo sono vedovo...

  6. Io continuo a non capire perché si da tutta questa importanza alla cronologia o alla veridicità storica. Se G.B. fa scontrare i Navajo con i Piedi Neri Boselli non può far discendere Eusebio dai Maya piuttosto che dagli Aztechi (popoli che, tra l'altro, si sono mischiati tra loro)? Allora dovremmo pretendere che Tiger non vesta come uno Cheyenne, che i Dakota siano chiamati Dakota e non Sioux (in uno o più album G.B. li tratta come due popoli diversi!) etc.. Io personalmente se trovo appassionante la storia e ben fatti i disegni non mi sto a chiedere la data di nascita di Kit Willer.

  7. Cercare di ricostruire una cronologia interna al fumetto Tex e' un gioco divertente ed interessante, ma come ben sappiamo le contraddizioni non mancano. Sono quindi dell'idea che le vicende vadano considerate in un passato non completamente definito, con un alone di indeterminatezza (che lasci anche maggior liberta' agli autori). Nella saga non mancano i riferimenti storici precisi, come la guerra di secessione, ma voler adattare la cronologia interna degli eventi texiani a quella storica e' forse una pretesa eccessiva.

     

    Con cronologia interna intendo gli eventi principali della vita del ranger: guerra di secessione, matrimonio con Lilith, nascita di Kit, morte di Lilith... mi basta conoscere la successione temporale di questi avvenimenti fondamentali e la distanza tra di essi a grandi linee, senza voler rigorosamente datarli, e che il "presente" di Tex e' negli anni '80 del 1800...

    Non lo si può dire, Cochise muore nel 74, Custer nel 76, Cavallo Pazzo nel 77 etc.. etc.. poi ci sono personaggi riconducibili agli anni 80, 90, 60 etc.. non si può indicare con certezza l'80 come il decennio di Tex. Anzi, se non mi rifiutassi di prendere in considerazione una cronologia direi che che la stragrande maggioranza delle storie si svolge negli anni 70.

  8.  

    @Pawnee Bill: In realtà è possibile farlo, con un'attenta analisi di tutte le date fornite dall'albo 0 all'albo 651...

     

    Gianluigi Bonelli scrisse la prima storia su Tex datandola 1899 e già da lì si capisce che una cronologia a Tex non può essere data, il farlo è semplice esercizio da fan ma che non si può pretendere venga preso del tutto in considerazione dagli editori. Le vicende di Tex si intrecciano con personaggi realmente esistiti o in vicende storiche tutte piuttosto lontane tra loro. Tex conosce Cochise, che è morto nel 1874, in una storia compare un automobile, in un'altra un telefono. Questi sono pochi esempi ma potrei continuare per ora.

     

     

    Come si possa solo pensare di avere una cronologia in un fumetto come Tex è assurdo. 

     

    Ti consiglio la lettura del sesto numero del Tex Willer Magazine, scaricabile gratuitamente dalla sezione downloads del forum, in alto. C'è pane per i tuoi denti.

     

    Lo farò, ma non mi convincerà a dare una cronologia a Tex sopratutto se prende in considerazione la metà degli anni 80 del 18° secolo.

  9. Come si possa solo pensare di avere una cronologia in un fumetto come Tex è assurdo. Le sue avventure spaziano dagli anni 60 del 19° secolo sin quasi agli inizi del 20°, anche se per la maggior parte delle storie pare ambientata negli anni 70. Quando è nato Tex nessuno ha pensato ad un ordine cronologico e darglielo adesso è impossibile.Ha poco meno di 50 anni, è' ambientato nel west e solo questo conta. Ovviamente, imho.

  10. La rivisitazione per la collezione storica a colori è sbagliatissima secondo me. Tutta l'abilità di Ruby Scott è nella fondina Swivel che gli permette di sparare senza estrarre la rivoltella mentre in questa copertijna sembra il pistolero batta Tex estraendo più velocemente.

  11. Secondo me è un occasione persa. Il soggetto era buono e originale, non andava relegato ad almanacco ma sceneggiato in un maxi o in un paio di albi della serie regolare. In così poche pagine ci sono troppi personaggi da caratterizzare con il risultato che non capisce il perchè della pazzia di Dumont nè perchè barasse alle carte con se stesso, non si capisce se Cannon è un pistolero all'alteza di Tex oppure no nè se può considerarsi amico o nemico. Voto 6 solo per l'originalità del soggetto!

  12. A me è piaciuta. La rappresentazione degli Apache è quasi perfetta, anche dal punto di vista storico. Gli Apache, popolo di guerrieri, poco importava di combattere contro uomini bianchi, indiani nemici o contro gente della loro stessa nazione. Agli Apache interessava solo combattere, da guerrieri in tutto e per tutto quali erano, l'importante è che il loro capo, bianco o rosso che sia, fosse degno di essere seguito. Tex sicuro di se e super veloce, che è ovvio che sia. Disegni a tratti superlativi anche se non sono un fan di Sejas. Voto 8 pieno.

  13. Bella storia, ben sceneggiata anche se condita da qualche errore "storico" del tutto trascurabile ai fini di una piacevole lettura. Male invece i disegni, specie nei ritratti. Gli errorucci di cui parlavo sono i soliti. In Tex si continua a fare distinzione tra Sioux e Dakotas (un Dakota non si rivolgerebbe mai a se stesso come Sioux) mentre invece sono la stessa cosa, errore che perseguita dai tempi di G. L. Bonelli ma che, secondo me, ai tempi attuali va corretto. Altro errore è parlare di inimicizia tra Klamath e Sioux che, per quanto ne so, non condividevano gli stessi territori e probabilmente non si sono mai incontrati. Altro errore i costumi dei Klamath, qui rappresentati praticamente come quelli degli indiani delle praterie a eccezione del capo e dello stregone (che sembra invece un Apache). Errori veniali ma che, secondo me, andrebbero corretti. Ora abbiamo le giuste conoscenze sui nativi americani, non siamo più ai pioneristici tempi di G. L. B.

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