Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

kento

Cittadino
  • Contatore Interventi Texiani

    266
  • Iscritto

  • Ultima attività

  • Giorni con riconoscenze

    1

Messaggi pubblicato da kento

  1. <span style="color:red;">15 ore fa</span>, Ronin dice:

    Io la ricordo come una storia banale ma non totalmente fuori canone. Grecchi ci mise dentro un pò di tutto quello che si credeva facesse avventura, dai mostri resi tali dalle mutazioni al giacimento aurifero come meta finale (e motivo di perdizione per i cattivi) fino allo scambio di identità e alla perfida dark lady che poi alla fine ci lasciava le penne ma mai per mano dell'eroe. Insomma, prevedibile, forse noiosetta ma non fuori registro. Diciamo che con qualche aggiustamento poteva anche andare. Del resto molte storie di Ongaro avevano trovate peggiori (ne ricordo una con due fratelli ma uno era bianco e un altro di colore....:o).

    Diciamo che è una storia piena di cliché e decisamente sopra le righe... Magari, come ipotizzavo, era una vecchia sceneggiatura tenuta nel cassetto per anni, ma all'epoca Bonelli, per la sua serie, aveva già svoltato verso un approccio realistico e verosimile... Magari è stata semplicemente pubblicata fuori tempo massimo. ;)

    Non ricordo l'episodio di Ongaro che citi, ma per il resto l'autore veneziano per Mister No ha scritto delle signore storie ("Giuramento di sangue", "La donna del mistero" e gli episodi africani su tutti).

    <span style="color:red;">8 ore fa</span>, Diablero dice:

    Mignacco negli ultimi anni è passato continuamente da una collana all'altra (segno che dopo Mister No non lo voleva nessuno),

    Oppure, più semplicemente e realisticamente, la sua duttilità e la sua prolificità lo rendono un prezioso jolly da giocarsi su tutte (o quasi) le collane.

  2. <span style="color:red;">1 ora fa</span>, borden dice:

     

     

    Ipotizzo che la sceneggiatura non fosse granché. Dopotutto Oklahoma vide la luce. Questa invece no.

    Di Grecchi esiste almeno un'avventura completa di Mister No, La spedizione scomparsa. Lo so che non è giusto estrapolare così, ma dal valore di quella e da quanto sia aderente ai canoni di  Mister Mo. si può dedurre se Grecchi fosse realmente adatto non dico a Tex, ma ai ritmi e stilemi bonelliani. Io ho una mia idea.

     

    Totalmente fuori canone, personalmente la ritengo una delle peggiori storie dei primi 200 numeri. :(

    Probabilmente era una storia scritta molti anni prima, che venne ripescata per esigenze di redazione (mentre lo stesso non accadde per una sceneggiatura, addirittura completamente disegnata, di Tristano Torelli, il creatore del Piccolo Sceriffo)... 

  3. Bos, quali sono i soggetti scritti da Giorgio o te, approvati e sceneggiati da GL Bonelli?

     

    Il mistero della miniera

    Ore disperate

    Linciaggio

    Un mondo perduto

    La minaccia invisibile

     

    Ce ne sono altri, a tua memoria? :)

  4. A me questo texone è - moderatamente - piaciuto. :)

     

    Alcune scene mi hanno suscitato qualche perplessità (l'apatia degli abitanti del villaggio, le motivazioni un po' pretestuose per cui i due banditi si aggregano all'Indian Carnival), ma nel complesso è stata una lettura divertente ed appassionante.

    Mi ha intrigato soprattutto vedere Tex e gli altri alle prese con avversari tosti, in grado di metterli davvero in difficoltà.

    Qualcuno dotato di una memoria migliore della mia magari ne avrà la certezza. ma credo sia la prima volta in 72 anni che 

    SPOILER

     

    i pards vengono catturati tutti e quattro contemporaneamente! :indiano:

    Cercare di scoprire come ne possano venir fuori è uno di quei  piccoli piaceri da lettori che valgono il prezzo del biglietto. :)

    FINE SPOILER

     

    Tutti i lettori hanno una sensibilità diversa, così ci sta che ad alcuni questa storia non piaccia (prima parte un po' lenta, qualche trovata eccessiva, ecc.), ma sul web leggo delle recensioni che fanno venire il latte alle ginocchia... Come se, per alcuni, Tex sia una specie di supereroe: non può sbagliare, non può essere catturato, deve sbarazzarsi con irrisoria facilità di qualsiasi tipo di avversario.. Che noia sarebbe un personaggio così (cosa che il Tex di GL Bonelli non è MAI stato, fortunatamente)? Per me invece l'importante è che, se viene messo alle strette, lo sia da avversari degni di questo nome e che se ne tragga fuori da par suo. 

     

    Carnevale ha fatto un ottimo lavoro, personalmente gli preferisco (almeno) una decina di disegnatori dello staff, ma la qualità delle sue tavole è indiscutibile.

     

    Una menzione anche per i bei editoriali di Frediani e Barbieri. :)

     

     

     

     

  5. 15 ore fa, borden dice:

    Ragazzi, torno a dire, con amicizia... Per fortuna voi li leggere i  fumetti e non li fate...   Non credo comunque che nessun altro lettore possa essere d'accordo con te. Trovi un difetto che i personaggi siano riconoscibili da una storia all'altra! Impagabile!

     

    Ho detto che la riconoscibilità è un pregio, aggiungendo solamente, da profano, che mi ha un po' sorpreso che i volti siano presi di peso da quelli di Ortiz. 

    Il Gros Jean di Mastantuono è lui, è riconoscibile, ma non è la copia di quello di Fusco, o di Galep, o di Venturi. Tutto qua. ;)

     

    Il mio giudizio sui disegni di Seijas rimane positivo. :)

     

     

  6. <span style="color:red;">45 minuti fa</span>, borden dice:

    Questo non dovrebbe essere un pregio?

     

    In termini di riconoscibilità dei due personaggi certamente sì, mi ha solamente un po' stupito che Seijas abbia preferito rifarsi ad Ortiz, piuttosto che darne una propria interpretazione... Ma magari è stata una tua precisa richiesta. :)

  7. Buon inizio, molto classico, in cui mi intriga soprattutto il fatto che le due vicende corrano in parallelo senza (finora) incrociarsi.... Ci sono tutte le premesse per una grande avventura. :trapper:

    Ho notato anche una maggior scorrevolezza e leggerezza rispetto ad altre storie del Bos... Probabilmente perché è una di quelle che lui stesso reputa "semplici". :)

     

    Buoni i disegni di Sejas, anche se ho notato un leggero calo, complessivamente parlando... I due cattivi sono poi la copia precisa della versione del compianto Ortiz.:unsure2:

  8. <span style="color:red;">9 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

    Nessuno ha mai bocciato una storia di G.L. Bonelli.🤣

    Quello che è accaduto più di una volta è che le storie non siano state pubblicate nell'ordine in cui sono state pensate e scritte. Per ora ti faccio solo due esempi: nel n. 35 si fa riferimento alla storia dell'Asso di Picche pubblicata solo ni n. 37 e 38. Nel n. 47 Tip Durbin mostra ai pards un giornale dove si parla di tre rangers che hanno messo a soqquadro San Francisco, cosa successa solo nei n. 61/63.Ci sono anche altri esempi.

    Perché accadeva questo? Temo che non lo sapremo mai.

     

     

    Tra gli altri "sfasamenti" ricordo l'episodio di Vindex, inserito tra una convalescenza e l'altra di Carson in un ranch.

    Una storia che invece è stato pubblicata certamente molto tempo dopo è "Il mistero delle Montagne Lucenti" (Tex gigante n. 22), ultima prova ai pennelli di Mario Uggeri, in cui Tiger viene rappresentato ancora come i tempi dell'"Ultima battaglia", e pubblicata in un momento di difficoltà di Galep, subito dopo la bizzarra "Avventura a Cedar Mines". 😊

     

    Un'altra storia tenuta ferma per molti anni fu l'inizio di "A sud di Nogales" (mollata e poi conclusa da Ticci parecchi anni dopo), mentre è curioso notare che gli episodi "La caccia", "La sconfitta", "El Morisco", "Il giuramento", "Gilas" e "Massacro!" furono preparati - almeno per le pagine iniziali - per la consueta pubblicazione a striscia... Lo si nota dalle sistemazioni grafiche dell'ottantesima striscia di ognuna di esse. ;)

     

    SuperTex a parte, il primo episodio pensato quindi per una pubblicazione nell'albo Gigante fu forse "Chinatown". :)

  9. <span style="color:red;">48 minuti fa</span>, ciro dice:

    Infatti ! Penso che pag. 53 sia stata inserita nel rimaneggiamento, mentre la vignettona di pag. 54 era l'inizio del 2° albo . Ipotesi plausibile ? tutttavia solo Borden può dirci la verità 😍

     

    Anche secondo me il vignettone con la didascalia "Tampa." era la prima del secondo albo... ;)

  10. Tutto molto bello: trama, ambientazione, dialoghi, comprimari, disegni. Si respira un'aria di grande avventura, come nelle migliori storie di Tex. :trapper::)

     

    Gustoso anche l'editoriale del Boss, che elenca anche una serie di predilezioni e idiosincrasie del grande Sergio.

     

    Nel corso delle sue uscite pubbliche o nei dialoghi che intratteneva con i lettori dalla paginetta della posta (come mi mancano quest'ultime, sembrava di stare ad ascoltare un vecchio amico 😊) tra le prime aggiungerei i caimani, gli esploratori africani, lo sbarco in Normandia, i film porno 🤣, le dark ladies cinematografiche.

    Tra le avversioni, come non citare quella per l'aria condizionata (e, più in generale, per i climi freddi)? Pare che abbia reso difficile ai suoi collaboratori la sopravvivenza durante le caldissime estati milanesi... 🙃

     

     

  11. <span style="color:red;">2 ore fa</span>, natural killer dice:

    Poi la storia parte insieme alla Belle Star. I pards dormono della grossa? Tex fa la figura dell'imbecille in mutande? i sabotatori danno inizio indisturbati alla loro missione?

    Accidenti è un espediente per riempire le pagine! Si poteva risolvere tutto in poche tavole. Tex & co. scendevano dal treno, venivano informati del complotto ordito ai danni del giovane Pierre, andavano immediatamente da Jackson e lo costringevano a recedere dai suoi piani. Come dite? ah, le altre 200 tavole...

    Il burrascoso viaggio attraverso le insidie del grande fiume, gli assalti degli indiani cattivi che non mollano la preda peggio dei mastini affamati, i sobillatori bianchi che fino all'ultimo hanno reso la vita difficile al battello, costringendolo a una vera e propria odissea e tutto perchè i pards si erano addormentati e Tex andava in giro in mutande completamente disarmato!

     

     

    Ma perché farebbe la figura dell'imbecille? A parte che ricordo alcune classiche storie disegnate da Galep in cui il nostro è in canotta e boxer, la presunta "indolenza" di Tex... è tutta calcolata! Due pagine dopo comincia la riscossa, il piano dei malviventi viene debellato.... Non si dice che Tex è sempre un passo avanti? :)

    • +1 1
  12. <span style="color:red;">1 ora fa</span>, borden dice:

     

    Erebus ha accumulato cronico ritardo. In questi casi lo sceneggiatore si disamora, mette il disegnatore in castigo, e si occupa di altro per mesi e anni (per esempio dei disegnatori veloci).

    L'ho  ripresa da poco e procede lentamente, ma è uscita dalle mie priorità.

     

     

    Acc come ti è accaduto con "Alaska".... :( 

    Cerchiamo però di essere ottimisti, anche con Villa sei rimasto fermo per anni e ne è venuta fuori un'ottima storia! :)

     

     

  13. Qualche domanda per il gentile Boss :) :

     

    • Dopo la pubblicazione del texone di Villa, la tua storia in produzione da più tempo dovrebbe essere l'"Erebus" affidata a Bruzzo... E' auspicabile una pubblicazione per il prossimo anno?
    • Sono entrate in lavorazione le (già famose prima di essere cominciate :indiano:) storie di Andreucci e Piccinelli?
    • Ti sei già cimentato con buoni risultati nella trasposizione in salsa zagoriana del "Mondo perduto" di Conan Doyle... Ti è mai venuta l'idea di fare lo stesso su Tex, magari con un ritorno nelle mitiche Terre dell'Abisso?

    Grazie in anticipo! ;)

  14. <span style="color:red;">57 minuti fa</span>, ymalpas dice:

     

    Che poi sarebbe la soluzione A da me prospettata:

     

     

     

     

    Oppure una storia di mezzo albo per festeggiare i 72 anni.

    Tutto sommato, pensandoci bene i color estivi sono lunghi.... Un albo e mezzo. :)

    E ce ne sono in lavorazione/giacenza parecchi: Diso, Danubio, Scascitelli, Filippucci, Cossu... 

     

    Giocando un po', la scaletta potrebbe essere così:

     

    giugno - settembre: Garcia Seijas

    settembre - ottobre: Scascitelli o Danubio

    novembre - dicembre: Font

    gennaio - aprile: Biglia

    aprile - maggio: Zuccheri

     

    A seguire Laurenti (2), Bruzzo (3), Ticci (2) ecc. ecc. ;) 

    No so perché, invece, ma Rotundo me lo vedo su un maxi...:indiano:

  15. 6 minuti fa, Carlo Monni dice:

    E allora quale potrebbe essere la soluzione? Giusfredi dice che è impossibile indovinare perché manca un pezzo del puzzle.

     

    Nel senso che manca una storia lunga un albo e un tot, parrebbe...🤔

    Oltre alla Ruju/Font, intendo.

  16. <span style="color:red;">26 minuti fa</span>, Gulliver... dice:

    L'impressione alla lettura dei due albi insieme è che Nizzi nello scrivere il soggetto non avesse in mente una trama, ma semplicemente una situazione. Tutto ciò che non riguarda direttamente l'odissea dell'imbarcazione tra nemici che la insidiano e rapide impreviste,  infatti, ha un che di posticcio, di forzato, d'inserito attorno per puro dovere di contesto. Questo pregiudica fatalmente la lettura, anche perché non c'è equilibrio tra i tempi della storia: tanto la parte che precede il viaggio sul battello è lenta e dilatata quanto il finale che la segue pare sacrificato per le poche pagine che gli sono concesse. Il risultato è che si rimane in superficie, i membri della cricca non vengono approfonditi e il loro piano resta perlopiù abbozzato, con tutto ciò che ne consegue nella soddisfazione del lettore, che vede i protagonisti risultare vincitori sull'organizzazione in maniera troppo sbrigativa. 

    Un buon Mastantuono ai disegni.  

    Concordo sul finale affrettato (molte sceneggiature dell'ultimo Nizzi mi ricordano, nel bene e nel male, certi albetti a striscia degli anni '50, in cui Bonelli faceva finire in fretta e furia la storia), meno sul resto... Il piano, seppure semplice e lineare, è molto chiaro: il gradsso vuole far fallire il viaggio inaugurale del giovane Pierre per conservare il monopolio dei trasporti sul fiume. Il cattivo provoca dunque l'intervento degli indiani per sviare da lui i sospetti  ed invia un suo emissario nel paese lungo il fiume per capire se qualcuno, sapendo che trattasi di un padreterno in zona, posso muovergli accuse in proposito.

     

    Non concordo neppure quando @juanraza85 dice che l'intervento dei quattro pards è inutile... Sono loro a far fuori tutti gli indiani, ad acciuffare il capo e a far fallire la losca manovra sul battello! :)

  17. Letta anche la seconda parte, complessivamente discreto il lavoro di Nizzi a mio parere. Tutto sommato, preferisco questa storia rispetto all' "Assedio di Mezcali"... In particolare, ho apprezzato i dialoghi dello sceneggiatore modenese, e quel clima di goliardia tra tutti i pards che ha saputo creare con efficacia.

    Poi, è chiaro, il meglio Nizzi l'ha dato in passato, inutile quindi aspettarsi trame troppo elaborate o improbabili colpi di coda (dove sta scritto, poi, che la semplicità sia per forza un difetto?)... Quello che può dare è questo: un sano intrattenimento, tanta avventura e la sensazione di trovarsi con dei vecchi amici... E in questo, sono d'accordo con il Bos, in giro tanti sceneggiatori meglio di Nizzi non ce ne sono. :)

     

    Taluni criticheranno la scena dell'agguato (perché come è noto, del resto, i rangers dell'ottocento erano dotati di occhi anche sul fondoschiena 🙄), o quella in cui Gros Jean traina il battello.... Una sequenza che vuole sottolineare la forza erculea del canadese, e quindi in linea con il personaggio creato da G.L. Bonelli.... Ma chi se ne importa, l'importante per me è che sia stata una lettura agile e divertente. :trapper:

     

    Buon lavoro anche da parte di Mastantuono, specie nella rappresentazione dei paesaggi.

     

    Adesso non vedo l'ora di leggere la lunghissima "Netdahe!"! :indiano:

     

     

  18. <span style="color:red;">2 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

    Mi sono fatto la stessa domanda. Nizzi non ne parla mentre lo dice esplicitamente per la storia di Giolitti e per quella di Capitanio di anni dopo  e di certo Galep era capace di  realizzare 224 pagine in un anno e mezzo o poco più., quindi, chissà?

     

    Con ogni probabilità Galep iniziò "Il segno del serpente" nell'autunno del 1988, quindi entrambe le ipotesi avrebbero un senso... ;)

×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.