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kento

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  1. kento

    Erio Nicolò

    Non sono assolutamente un esperto di disegno ma, a mio avviso, le storie non citate sono interamente opera di Nicolò: tutti i personaggi mantengono quell'eleganza che contraddistingue il suo lavoro, il tratto rimane curato e dinamico e spesso compare la firma "Nicolo" o "Nic". Viceversa, quando collabora Gamba mi pare di ravvisare un segno più grezzo e una maggior staticità, fermo restando che tutti volti sono appannaggio del solo Nicolò.
  2. kento

    Erio Nicolò

    La situazione potrebbe più o meno essere questa: “In nome della legge” (da circa pag. 80 dell’albo “Mohaves!” alla fine della storia) “Il tiranno dell’isola” (dall’inizio dell’albo “I cacciatori di teste” alla fine) “Lo sceriffo di Durango” (tutto l’episodio) “Sulle tracce di Tom Foster” (da circa pag. 20 dell’albo “L’indiano bianco” alla fine) “Fantasmi nel deserto” (da circa pag. 70 dell’albo “I cavalieri della vendetta” alla fine) “Trapper!” (da circa pag. 50 dell’albo omonimo a circa pag. 40 dell’albo “Uomini senza paura”, da circa pag. 10 dell’albo “Dakotas!” alla fine) “Taglia: duemila dollari” (tutto l’episodio) “Il figlio di Cochise” (da circa pag. 30 dell’albo “Sfida nel canyon” alla fine Gamba in solitaria, è l’unico intervento riconosciuto dalla Casa Editrice nelle varie ristampe)
  3. kento

    Addio a Gianfranco Manfredi

    E' uscito un episodio per il circuito librario, illustrato da Gerasi... Credo esistano ancora due o tre episodi, perlomeno a livello di sceneggiatura. Barbara Baraldi ha invece confermato che recentemente si era riavvicinato a Dylan Dog, scrivendo tre storie (la prima in uscita tra pochi mesi, sempre con Gerasi ai pennelli). La genesi della serie di Gordon Link (per i quali mi pare che le Edizioni IF abbiano annunciato la riproposta degli episodi migliori) è assai curiosa: nasce infatti come serie TV, sulla falsariga di quella Valentina con Demetra Hampton di cui Manfredi fu sceneggiatore. I rapporti con Casarotti, patron della Dardo, all'inizio avrebbero dovuto concretizzarsi in un telefilm sul Grande Blek, poi di comune accordo si virò sull'adattamento al medium fumetto delle sceneggiature di Gordon Link... Da lì a qualche anno iniziò la collaborazione con la Bonelli.
  4. kento

    [63/64] Dramma Nella Prateria

    Magari era ancora sotto contratto con la Universo.. Però non sono sicuro che l'allontanamento sia stato così lungo, l'inizio di Gilas era stato scritto per la pubblicazione a striscia...
  5. kento

    [Color Tex N. 26] Tornando a casa e altre storie

    La risposta alla tua simpatica iperbole è ovviamente NO. Però, per mia fortuna, quel senso di straniamento e rifiuto di molte storie mi capita raramente. Certamente non con gli sceneggiatori dotati di personalità, il cui Tex è assai riconoscibile (penso a Nolitta, al miglior Nizzi, a Boselli). Più spesso rimango deluso di fronte al Tex anonimo ed incolore di alcuni autori degli ultimi anni (Zamberletti, Mignacco, o alcuni di quelli provati sul color) o alle stiracchiate sceneggiature pim pum pam di Faraci. Ruju, generalmente parlando, non mi dispiace: ha spesso buoni spunti e scrive storie "leggere"... Un giusto compromesso con la complessità e la logorrea dell'ultimo Boselli.
  6. kento

    [Color Tex N. 26] Tornando a casa e altre storie

    Punti di vista, io pretendo che una storia mi appassioni, anche se si discosta più o meno palesemente dal modello originale, come tante volte mi è capitato con Nolitta, Nizzi e Boselli.
  7. kento

    [Color Tex N. 26] Tornando a casa e altre storie

    Sì, il problema è che schifate il 90% di quello che non ha scritto G.L. Bonelli ... Nolitta (come se tutte le sue storie fossero uguali ) è un obbrobrio ed è anti Tex, Nizzi idem. Faraci è incommentabile e Ruju non ha mai capito il personaggio. Cosa rimane? Oklahoma e un pugno di episodi di Boselli degli esordi(perché negli ultimi anni...) Tutto molto obiettivo, mi pare. Ma cosa devo commentare del color? Per me sono storie più o meno discrete, in cui viene dato spazio ai comprimari e in cui si esalta il concetto della Giustizia secondo Tex.. Per me basta e avanza.
  8. kento

    [Color Tex N. 26] Tornando a casa e altre storie

    Ok, hai ragione nel dire che è un modo di dire troppo semplicistico... Ma non ci vedo nulla di male nel riconoscerlo, anche io sono legatissimo allo Zagor degli anni '70 e storco il naso di fronte al 70% della produzione successiva.. Ma che male c'è ad ammettere che sono troppo affezionato a quel periodo per essere obiettivo con tutto il resto? Tralasciando tutti gli altri, Boselli (il miglior Boselli) è texiano / bonelliano al 100%? Secondo me no, certo si avvicina tanto (tantissimo) al modello originale, ma faccio fatica a credere, ad esempio, che il Carson del suo Passato sia accostabile alla versione di Bonelli... Quando mai aveva avuto quell'aura di epicità o si faceva riferimento ad una presunta paternità?! È entrata, giustamente, nell'immaginario collettivo perché si tratta di una grande, grandissima storia.
  9. kento

    [Color Tex N. 26] Tornando a casa e altre storie

    Dipende dai punti di vista, per me è acritico dire che Tex è finito nel 1980, o giù di lì. Il che è assolutamente legittimo, sia chiaro. Basta avere l'umiltà di riconoscere di essere troppo legati al Tex dei bei tempi che furono.
  10. kento

    [Color Tex N. 26] Tornando a casa e altre storie

    A parte che non mi riferivo nello specifico a te, la cui cultura texiana del periodo d'oro è fuori di dubbio, ma vabbeh tralasciando la coda di paglia e le manie da protagonismo, se ci sono lettori che.non apprezzano storie, NESSUNA storia, da 10 (15, 20?) anni, quale sarà mai il loro metro di paragone per schifare tutto. Il giuramento o il figlio di cochise? Terra promessa o il segreto della Sierra madre? in nome della legge o Yampa Flat?
  11. kento

    [Color Tex N. 26] Tornando a casa e altre storie

    Per me un buon color, certo tutto va contestualizzato: se si vive nell'eterno mito di quegli 8/10 episodi del Tex anni '70, ci sta considerarle 5 storielle; se si esce da questa (il)logica ci si trova invece davanti ad un onesto intrattenimento. Le storie migliori a mio avviso sono quelle di Mignacco e Barbieri, per i disegni Benevento svetta sugli altri.
  12. kento

    LA MIGLIOR STORIA DI NOLITTA - GIRONE 5

    Voto per Il Colonnello Watson, un piccolo capolavoro. Non lo rileggo da moltissimi anni ma, per inciso, secondo me "La valle infuocata" è il più debole tra tutti gli episodi di Nolitta scritti per Tex. Molto bella anche la crepuscolare "La strage di Red Hill".
  13. kento

    LA MIGLIOR STORIA DI NOLITTA - GIRONE 4

    "Grido di guerra", splendido esempio di storia matura.
  14. kento

    LA MIGLIOR STORIA DI NOLITTA - GIRONE 3

    El Muerto senza troppe esitazioni, al secondo posto "Missione suicida".
  15. kento

    LA MIGLIOR STORIA DI NOLITTA - GIRONE 2

    Limitatamente a Nolitta, "Artigli nelle tenebre" e "Sasquatch", per esempio. Dell'ultimo G.L. Bonelli, storie come "Ombre del passato", "Il segreto della Sierra Madre" e "Il figlio di Cochise".
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