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E' uscito un episodio per il circuito librario, illustrato da Gerasi... Credo esistano ancora due o tre episodi, perlomeno a livello di sceneggiatura. Barbara Baraldi ha invece confermato che recentemente si era riavvicinato a Dylan Dog, scrivendo tre storie (la prima in uscita tra pochi mesi, sempre con Gerasi ai pennelli). La genesi della serie di Gordon Link (per i quali mi pare che le Edizioni IF abbiano annunciato la riproposta degli episodi migliori) è assai curiosa: nasce infatti come serie TV, sulla falsariga di quella Valentina con Demetra Hampton di cui Manfredi fu sceneggiatore. I rapporti con Casarotti, patron della Dardo, all'inizio avrebbero dovuto concretizzarsi in un telefilm sul Grande Blek, poi di comune accordo si virò sull'adattamento al medium fumetto delle sceneggiature di Gordon Link... Da lì a qualche anno iniziò la collaborazione con la Bonelli.
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Magari era ancora sotto contratto con la Universo.. Però non sono sicuro che l'allontanamento sia stato così lungo, l'inizio di Gilas era stato scritto per la pubblicazione a striscia...
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La risposta alla tua simpatica iperbole è ovviamente NO. Però, per mia fortuna, quel senso di straniamento e rifiuto di molte storie mi capita raramente. Certamente non con gli sceneggiatori dotati di personalità, il cui Tex è assai riconoscibile (penso a Nolitta, al miglior Nizzi, a Boselli). Più spesso rimango deluso di fronte al Tex anonimo ed incolore di alcuni autori degli ultimi anni (Zamberletti, Mignacco, o alcuni di quelli provati sul color) o alle stiracchiate sceneggiature pim pum pam di Faraci. Ruju, generalmente parlando, non mi dispiace: ha spesso buoni spunti e scrive storie "leggere"... Un giusto compromesso con la complessità e la logorrea dell'ultimo Boselli.
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Punti di vista, io pretendo che una storia mi appassioni, anche se si discosta più o meno palesemente dal modello originale, come tante volte mi è capitato con Nolitta, Nizzi e Boselli.
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Sì, il problema è che schifate il 90% di quello che non ha scritto G.L. Bonelli ... Nolitta (come se tutte le sue storie fossero uguali ) è un obbrobrio ed è anti Tex, Nizzi idem. Faraci è incommentabile e Ruju non ha mai capito il personaggio. Cosa rimane? Oklahoma e un pugno di episodi di Boselli degli esordi(perché negli ultimi anni...) Tutto molto obiettivo, mi pare. Ma cosa devo commentare del color? Per me sono storie più o meno discrete, in cui viene dato spazio ai comprimari e in cui si esalta il concetto della Giustizia secondo Tex.. Per me basta e avanza.
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Ok, hai ragione nel dire che è un modo di dire troppo semplicistico... Ma non ci vedo nulla di male nel riconoscerlo, anche io sono legatissimo allo Zagor degli anni '70 e storco il naso di fronte al 70% della produzione successiva.. Ma che male c'è ad ammettere che sono troppo affezionato a quel periodo per essere obiettivo con tutto il resto? Tralasciando tutti gli altri, Boselli (il miglior Boselli) è texiano / bonelliano al 100%? Secondo me no, certo si avvicina tanto (tantissimo) al modello originale, ma faccio fatica a credere, ad esempio, che il Carson del suo Passato sia accostabile alla versione di Bonelli... Quando mai aveva avuto quell'aura di epicità o si faceva riferimento ad una presunta paternità?! È entrata, giustamente, nell'immaginario collettivo perché si tratta di una grande, grandissima storia.
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Dipende dai punti di vista, per me è acritico dire che Tex è finito nel 1980, o giù di lì. Il che è assolutamente legittimo, sia chiaro. Basta avere l'umiltà di riconoscere di essere troppo legati al Tex dei bei tempi che furono.
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A parte che non mi riferivo nello specifico a te, la cui cultura texiana del periodo d'oro è fuori di dubbio, ma vabbeh tralasciando la coda di paglia e le manie da protagonismo, se ci sono lettori che.non apprezzano storie, NESSUNA storia, da 10 (15, 20?) anni, quale sarà mai il loro metro di paragone per schifare tutto. Il giuramento o il figlio di cochise? Terra promessa o il segreto della Sierra madre? in nome della legge o Yampa Flat?
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Per me un buon color, certo tutto va contestualizzato: se si vive nell'eterno mito di quegli 8/10 episodi del Tex anni '70, ci sta considerarle 5 storielle; se si esce da questa (il)logica ci si trova invece davanti ad un onesto intrattenimento. Le storie migliori a mio avviso sono quelle di Mignacco e Barbieri, per i disegni Benevento svetta sugli altri.
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Voto per Il Colonnello Watson, un piccolo capolavoro. Non lo rileggo da moltissimi anni ma, per inciso, secondo me "La valle infuocata" è il più debole tra tutti gli episodi di Nolitta scritti per Tex. Molto bella anche la crepuscolare "La strage di Red Hill".
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"Grido di guerra", splendido esempio di storia matura.
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El Muerto senza troppe esitazioni, al secondo posto "Missione suicida".
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Limitatamente a Nolitta, "Artigli nelle tenebre" e "Sasquatch", per esempio. Dell'ultimo G.L. Bonelli, storie come "Ombre del passato", "Il segreto della Sierra Madre" e "Il figlio di Cochise".
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Anche per me "Giungla crudele", anche se ho sempre trovato molto divertente "Il segreto del Morisco".
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Tre belle storie, pur non essendo nessuna di esse strettamente legata al canone, tra cui ho votato "I ribelli del Canada", soprattutto per motivi affettivi.
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Di sicuro una ("Una tomba per Kit Willer", lunghezza di un color), forse due.
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Per me, tutto sommato, è una buona storia. Certo, avrei preferito che fosse concesso maggior spazio a Lilyth e, personalmente, avrei lasciato perdere Higgings... Però la storia coinvolge, ha uno svolgimento intrigante e coerente nel suo sviluppo (un po' eccessiva, forse, la scena con il fantasma della moglie di Tex). Nelle intenzioni di G.L. Bonelli Higgings era morto? (quasi) Certamente sì. Ma a mio parere, difficilmente possiamo dire che fosse intenzione di Bonelli riesumare Mefisto e Zhenda, o far arruolare Tex nell'esercito (sia pur forzosamente) o dare una figlia Kit Carson... Eppure lo si è fatto, e lo si farà in futuro. In una saga lunga 75 (!!) anni, i rimandi, i recuperi,, le più meno piccole deviazioni dalla strada principale e le strizzate d'occhio sono inevitabili. Vorrei poi sottolineare l'ENORME lavoro di Villa e del colorista, e il fatto che, per la seconda volta in meno di un anno, l'albo abbia 16 pagine in più (di Villa e Civitelli, mica Pinco Pallo)... Di questi tempi, un gradito regalo.
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Per me il fulcro di questo episodio celebrativo è rappresentato dalla presenza di certe atmosfere del "Giuramento" e dal ritorno di Lilith stessa, un personaggio molto amato che nei 70 anni trascorsi dalla sua creazione è apparso sulla serie, per forza di cose, con il contagocce. Il riutilizzo di tale Higgins (sinceramente faccio un po' di fatica a ricordare chi sia), se mai ci sarà, lo vedo come semplice espediente narrativo necessario a quanto sopra. Sinceramente credo che un lettore medio texiano sia più contento di rivedere in scena la moglie di Tex piuttosto che tirare giù tutti i santi per un personaggio secondario creduto morto più di cinquant'anni fa. Poi da lettore posso rimanere perplesso per la pubblicazione di quattro avventure di fila, o quasi, in cui tornano un avversari dati per morti... Però, d'altro canto, posso capire le esigenze di programmazione e le sue casualità.
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Da gennaio 1970 a dicembre 1989 Letteri Galep Muzzi Nicolò Ticci Fusco Giolitti Gamba Monti Civitelli Blasco Villa Buzzelli Della Monica Totale 1970 590 315 173 104 138 1320 1971 320 412 179 189 220 1320 1972 437 262 511 110 1320 1973 320 236 233 266 265 1320 1974 151 255 563 212 139 1320 1975 372 188 266 350 144 1320 1976 266 185 14 438 121 265 31 1320 1977 271 110 329 252 358 1320 1978 330 264 299 225 202 1320 1979 335 323 457 205 1320 1980 269 12 319 346 374 1320 1981 193 287 182 330 247 81 1320 1982 108 181 393 282 205 151 1320 1983 327 422 158 198 124 91 1320 1984 334 235 153 196 402 1320 1985 335 110 262 190 241 182 1320 1986 181 260 260 287 205 127 1320 1987 434 212 170 198 268 38 1320 1988 279 51 264 312 154 260 224 1544 1989 157 151 359 226 174 369 110 1546
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[Magazine N.08 - 2022] Maverick Bunch - Il ritorno del Desperado
kento replied to MacParland's topic in Almanacchi
Purtroppo vado in controtendenza nel giudizio sulla prima storia. Il personaggio del bounty killer mi è sembrato un po' "finto", così come il comportamento di Tex che, nonostante fosse lecito avere più di una perplessità nei suoi confronti, se lo porta appresso fin da subito come se niente fosse. Anche il piano dello sceriffo è troppo arzigogolato e tirato per i capelli, ed inoltre nessuno degli altri cattivi emerge dall'anonimato. Sul lato grafico, ho trovato acerbi, davvero troppo acerbi i disegni di D'Agata, un incrocio (per ora, spero che migliori se avrà una seconda occasione) non troppo riuscito tra Villa e Piccinelli. Mi fa un po' strano che si critichino, spesso ferocemente, i lavori dei vari Danubio, Diso, Cossu, ecc. ,quando ognuno di loro ha perlomeno il merito di cercare una propria interpretazione di Tex, e poi si accolgano favorevolmente queste tavole, senz'altro professionali e leggibili ma anche parecchio derivative. Sul Magazine sono stati pubblicati lavori di Dotti, Civitelli, Bocci, Rubini, Font, Bruzzo, Biglia... Spiace per chi lo considera un prodotto di serie B. -
Ho votato. SERIE REGOLARE MENSILE Storia : Agente indiano Copertina : La Campana nella Nebbia Personaggio : Lorenzo Hubbel SERIE "TEX WILLER" Storia : Sull'alto Missouri Copertina : I Pionieri del Montana Personaggio : Lily SERIE SPECIALI Storia : Snakeman Copertina : Mississippi Ring Personaggio : Drunky
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[732/735] Alla Ricerca delle Navi Perdute
kento replied to MacParland's topic in Le Storie dal 701 al 800
Personalmente sono soddisfatto di questa lunga saga artica, vi ho trovato numerosi echi bonelliani (la tribù misteriosa, l'attenzione e la cura per gli aspetti geografici, un senso di grande avventura che ci accompagna dall'inizio alla fine), mescolati alle consuetudini boselliane, in primis la presenza di tantissimi personaggi (forse in questa occasione troppi davvero). A parere mio l'avventura decolla definitivamente a partire dal terzo albo, dopo un secondo numero, per i miei gusti, fin troppo verboso e statico. Forse è stato risolto un po' troppo sbrigativamente l'affare Dallas ma, non essendo quest'ultima uno dei miei personaggi preferiti, la cosa non mi ha dato particolarmente fastidio. In ogni caso penso che la sifda per lo sceneggiatore e, di conseguenza, il divertimento per il lettore, sia anche quella di calare il protagonista in un ambiente a lui poco congeniale, e vedere se e come ne è capace di tirarsi fuori dagli impicci e dagli imprevisti... Per questo trovo al limite del ridicolo alcune critiche lette in rete relative, ad esempio, ai salti sul ghiaccio compiuti da Tex e Tiger... Come se fosse una bazzecola per tutti compiere, in ambienti proibitivi, salti di 4 metri atterrando incolumi dall'altra parte. Buoni anche i disegni di Bruzzo, che man mano si stacca dal modello ticciano di "Sulle piste del nord" per pervenire ad un'interessante e personale versione di Tex e del suo mondo. -
[Color Tex N. 20] La Terribile Banda e altre Storie
kento replied to MacParland's topic in Color Tex
Aggiungerei almeno Mefisto, Lupe, Tesah, Damned Dick... Insomma, c'è materiale per almeno 7 o 8 magazine. -
Purtroppo non mi è proprio piaciuto questo color... I personaggi mi sono sembrati delle macchiette e, nei migliori dei casi, sono tutti decisamente sopra le righe... Su tutti il "terribile" killer, che sfiora il parodistico e che, a conti fatti, non ne azzecca mezza. Se non avessi letto i credits a pagina due, non avrei mai detto che questa storia fosse stata scritta dal creatore di Magico Vento... Non ho trovato nulla del Manfredi che, per male che vada, sa (quasi) sempre regalare ai suoi lettori un onesto divertimento, tanto lo reputo un episodio buttato lì, scritto senz'anima, quasi di malavoglia oserei dire. Capita. Però spero (e credo) che il suo texone per Freghieri e l'imminente storia disegnata da Rotundo siano di ben altra levatura... Male anche Cossu, decisamente involuto rispetto alla discreta prova del maxi dell'anno scorso... I suoi personaggi paiono recitare, ma lo fanno assai male. Voto complessivo: 4,5.
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Miniserie su Kit Carson: favorevoli o contrari?
kento replied to Sam Stone's topic in Sondaggi Texiani
Favorevole. Vedere Kit giovane sarebbe forse più affascinante che nella sua versione "anziana".