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TWF - Tex Willer Forum

Leo

Ranchero
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Messaggi pubblicato da Leo

  1. Non sono un amante delle storie dall'ambientazione esotica, ma devo dire che questa è veramente avvincente. Ha un gran bel ritmo, ottime scene e ottimi comprimari e antagonisti (dallo sceriffo di Galveston al vecchio marinaio Waco, da Raymangan al gran farabutto del capitano McMurdo) e propone scene di altissima suspense, dalla casa che brucia a Galveston all'inseguimento della nave nell'oscurit? della West Bay, dalla bellissima scena della cattura dei pards da parte dei Thugs alla "fraterna" sequenza del Vecchio Cammello che salva Tex dall'affogare nella caverna. I dialoghi sono freschissimi e divertentissimi e, per quanto io sia un fan di Carson, non sono comunque stato infastidito dai continui brontolii del Vecchio Camello e dalle reprimende di Tex nei suoi confronti: è il solito gioco delle parti con Carson pessimista e realista e Tex ottimista quasi irrazionale. Mi danno molto fastidio le scene in cui il Carson di Nizzi deve farsi spiegare tutto per filo e per segno dalla mamma Tex, cui rivolge spesso e volentieri domande idiote; le pantomime presenti in questa storia, con il gioco delle parti suddetto, le trovo invece felicissime in sè e ben innestate nella storia ad alleggerire certi passaggi di tensione (tensione e suspense che indubbiamente non fanno difetto alla storia costituendone anzi uno dei punti di forza). Sui disegni invece non concordo. Straordinari nella resa grafica dell'ambiente circostante (dalla foresta alle navi alla stessa città di Galveston), sono a volte inguardabili per le figure umane. In alcune scene in cui i pard sono a torso nudo, le loro gambe sono sproporzionatamente piccole rispetto al resto del corpo, per non parlare dei volti, spesso brutti (il volto di Kit Willer, come ben sottolineato anche dal Tenente Cordoba, è reso con espressioni quasi scimmiesche). Nel complesso però i disegni di Galep sono sempre suggestivi, quasi avessero una sorta di magia, di atmosfera che porta a perdonare i vistosi difetti (e che difetti!) delle singole vignette.

  2. prendiamola come una di quelle storie che hanno da un lato il sapore del classico e dall'altro quello malinconico di un tempo che, inesorabilmente passato, si avvia alla fine di un ciclo... il ciclo di un autore leggendario.

    MI piace il commento di Ulzana che mi trae dall'impaccio di dover commentare questa storia che, a parte i già bellissimi (ma ancora imperfetti nei volti dei pards) disegni dell'esordiente Villa, non ha molto da dire.
    • +1 1
  3. Storia felicissima e avvincente, mescola come già detto varie atmosfere dando vita a un cocktail molto gustoso.

    La scena della Shangay Lady, con l'equipaggio che man mano si ammala e muore, descritta dal capitano della nave mi ha ricordato tantissimo un'analoga scena presente nel romanzo Dracula: anche qui c'è un capitano che scrive un diario spaventoso, in cui si narra di come i membri dell'equipaggio vengano colti da una strana pestilenza (che in realtà sono ovviamente i morsi del vampiro) che li lascia esangui fino ad ucciderli. Anche l' i marinai credono che la peste sia veicolata da qualcosa o qualcuno che c'è a bordo, e anche l' il Capitano termina le sue ultime parole con un "che Dio ci aiuti".

    Chiedo a Borden, se si trova a passare da queste parti, se ci ho visto giusto.

  4. Come dovrebbe accadere sempre, gli interventi vanno letti bene ed interpretati . Il mio "punto fermo" riguardo la "Texianit?" non si riferisce ad un singolo individuo, bensì è un discorso astratto che qualche post in qs discussione mi ha indotto a puntualizzare. Un appassionato di Star Trek non può, secondo me, definirsi "Trekker", o "Trekkie". se non ha visto tutte le serie ed i film, cos1 come un fan di "Guerre Stellari" per la sua saga preferita. Spostandoci nel campo dei romanzi, una persona che legge saltuariamente la Cornwell/Scarpetta o Cussler/Dirk Pitt, non può, a mio avviso, valutare il personaggio, le trame, gli apetti psicologici ecc.. ecc., delle saghe in questione. E così è per Tex . Se, per cause varie e tutte giuste, per carit?, non si sono letti gli albi sceneggiati da GLB NON si può comprendere appieno l'evoluzione del personaggio, il percorso culturale, politico, morale che negli anni, anzi nei decenni, lo ha contraddistinto. Oggi la lettura di un fumetto rimane un passatempo, ma l'attenzione che si ha ai dettagli, al contesto storico, alla consecutio, ai disegni, alle sceneggiature è quasi maniacale e questo Forum ne è la prova. L'essersi accostati a tutti gli albi consente un giudizio più equilibrato, più completo e più articolato sul personaggio Tex Willer e sulle avventure passate, presenti e future.@Leo, anche a me "Il figlio di Cochise" non è mai piaciuto.

    Ma io, nel caso specifico, ho letto tanto di GlB, anche se ammetto che ho molti buchi nel primo centinaio. Il problema, Havasu, è che anche storie che hanno fatto tanto per caratterizzare il personaggio (una tra tante, La Legge del più forte), le amo appunto perchè hanno contribuito a delineare la figura di Tex, ma non le amo troppo come storie in quanto tali. Le trovo a volte verbose, a volte inutilmente allungate (tipo La Cella della morte, o Terra Promessa); insomma, preferisco più una bella storia con un Tex moderato che una storia che mi piace di meno con un Super Tex. Forse non posso definirmi texiano (non ne ho la pretesa); sono un appassionato del Tex che, come giustamente ha detto Cheyenne, ho conosciuto io (da fine anni '80 in poi).
  5. Intanto grazie per la consueta disponibilit? con cui ti concedi. L'aneddoto dei pranzi e dell'ultima storia oserei definirlo "poetico": sembra uno di quei flashback in cui tu sei un maestro assoluto. Non mi vergogno di dire che leggere questo brano mi ha emozionato: GlB che sorride all'uomo cui ha affidato la propria creatura, certamente soddisfatto delle mani in cui è la stessa è finita: chissà se, sotto sotto, non ti ritenesse più bravo di lui. Credo che neanche di Nizzi potesse lamentarsi tanto, date le storie dell'autore modenese (nella quantit? e nella qualità media comunque molto alta quando GlB era ancora in vita), ma la tua astensione dal commentare può generare pensieri ambigui...

  6. Un Maxi veramente bello. Racconto ben sviluppato, classico esempio di come utilizzare appieno le pagine a disposizione senza dover tagliare ma anche senza dover allungare inutilmente il brodo. Soggetto molto interessante, sceneggiatura coi fiocchi, disegni... se uno sa qual'? lo stile di Ortiz ne rimane comunque soddisfatto. In ogni caso si vede che la coppia Segura/oriz era molto affiatata, i disegni seguono perfettamente la sceneggiatura ed i dialoghi. Voto: 9

    Dovrei rileggerla, ma anch'io ne ho un ottimo ricordo. Segura, il cui Tex spesso non era Tex, tanto estraneo era il suo stile a quello del nostro ranger, è riuscito comunque a lasciare il segno con questa storia e con Il Cacciatore di fossili.
  7. Riletta in versione "technicolor" di Repubblica. E, lo ammetto senza remore, questa storia proprio non me la ricordavo. Terminata di leggere l'ultma vignetta di questa avventura ho capito poi il perchè del mio deficit mnemonico... Perchè questa storia dallo sfondo classicheggiante è composta da personaggi pesantemente INSIPIDI. Mi spiego meglio. La trama in sè, con compagnie ferroviarie impegnate in una lotta senza esclusione di colpi, è sicuramente un ottimo punto di partenza. Una trama classica in cui il nostro ranger e il suo inseparabile pard potrebbero muoversi a loro piacimento tenendo gli occhi del lettore letteralmente incollati alle vignette. Ma purtroppo non è così. Lo stesso Tazay, il figlio di cochise, è una figura opaca, il cui potenziale carisma si perde assieme agli insipidi antagonisti della storia. Già perchè sono proprio i biechi personaggi della Western Pacific il vero punto debole della storia. Nessuno di essi, mister Tyrrell compreso, riesce ad apparire un avversario degno per i due satanassi che siamo abituati a vedee nelle storie firmate da GLB. Infatti in questa storia Tex e Carson adottano una tecnica fondamentalmente "di attesa" che rende la storia profondamente piatta e macchinosa. Anche l'incredibile assalto a suon di candelotti di trinitrotoluene ai depositi della South & West da parte degli scagnozzi di Tyrrell non riesce a far uscire la trama dalla sua paludazione. Un vero peccato. Discreti i disegni di Niccol' ( poi sostituito in corsa da gamba ) ma purtroppo per quanto essi possano esser stati in gamba, questa stoia non riesce a avere il mordente tipico delle storie di Tex. Peccato. Voto complessivo : 6

    La penso allo stesso modo. Storia di una piattezza disarmante. A un certo punto ho smesso di leggere i baloons e ho guardato le sole vignette (giusto per arrivare alla fine), tanto grande era a mio parere la scontatezza della trama e la noia nel leggerne i testi.
  8. Viste le polemiche feroci delle ultime settimane non replico a coloro che parlano di "mediocrit?" riguardo alle storie di GLB e della "particolare difficolt? a digerirle"... ognuno di noi può trarre le sue conclusioni e pensarla naturalmente come si vuole. Su un punto, però, dissento a tutta forza e pianto la bandiera : NON SI PUO' definire " TEXIANO" chi non possiede o almeno non ha letto tutti gli albi. I buchi o le voragini nella collezione non hanno alibi di sorta. Su questo NON cambio idea.@ La Sconfitta..... formidabile, indimenticabile ed imperdibile avventura !!!!!!!!!!!!!!

    @Cheyenne: l'indiano che hai postato con l'intento di colpirmi non mi pare, a prima vista, un'aquila e quindi confido che non abbia una buona mira: in questo ci vedo desiderio di vendetta da parte tua mitigato da una indubbia benevolenza nei miei confronti :D@Havasu: oggi ne ho letta un'altra, che proprio non mi è piaciuta (Il figlio di Cochise). Che rispondere alla tua affermazione? Credi che per questo io non sia texiano? Ok, non lo sono :trapper:
  9. Per anni Nizzi ha rappresentato la tradizione, Boselli l'innovazione.

    Dir? di più...

    Prendo in prestito un concetto espresso qualche pagina fa - da Cheyenne, credo - che si presta magnificamente a sintetizzare la situazione così come la vedo io:
    "Non si tratta di volere questo o quello, ma questo e quello".
    E infatti, per quanto mi riguarda, il migliore dei mondi texiani possibili sarebbe quello narrato da un "dream team" Boselli-Nizzi
    ( Nizzi dei tempi d'oro, claro ).
    Con l'alternanza di questi due signori ai testi e la compresenza dei loro stili differenti, forse sarebbero soddisfatti un po' tutti.
    Io certamente lo sarei. Avrei tutto quello che cerco in Tex.
    Più propriamente, diciamo che manca un erede dello stile nizziano, stile che io non ritengo affatto demod'. Se in squadra ci fosse anche un elemento del genere, sarebbe la quadratura del cerchio.
    Allo stato attuale infatti la serie mi appare arricchita per molti versi, ma contemporaneamente anche depauperata di alcune caratteristiche che mi piacevano un sacco.

    Come al solito non posso fare a meno di quotarti, Josey. D'altronde, era proprio ciò che volevo sintetizzare con la mia frase da te quotata. Trovare un erede di Nizzi mi pare però cosa molto ardua perchè l'autore di Fiumalbo si è rivelato un fuoriclasse come pochi.


    Cheyenne La casa editrice Bonelli sforna decine di testate, e continua a rinnovarsi, offrendo prodotti per tutti i gusti e tutte le età; so che cercando potrei trovare personaggi già nati per essere psicologicamente evoluti, storie già nate per essere ambientate nella realtà, opere d'arte e di arricchimento culturale, come ricordava Leo. Ma appartengo ancora a quella categoria di mummie che preferisce trovare questi spunti su un libro, magari anche arricchito da illustrazioni ma pur sempre libro, lasciando il fumetto per la pura e semplice evasione. E' poi così eccessivo se chiedo che, tra le decine di prodotti Bonelli che si spingono verso l'avvenire, Tex rimanga quello che era?

    Non è eccessivo, è anzi legittimo, ma c'è chi su Tex vuole altro, e lo vuole proprio per l'evasione. Per me evasione significa soddisfazione, ed un Tex eccessivamente "semplice" (passatemi il termine) non mi soddisferebbe e quindi non mi procurerebbe piacere ed evasione. Il top sarebbe questo e quello, come dicevate tu e Josey: speriamo intanto, come ho detto qualche post fa, nella prossima storia nizziana...
  10. Ora gli si vuole dare una connotazione che non è la sua, una maturit? che non gli appartiene e di cui Gianluigi aveva rimarcato l'assenza definendolo semplicemente un fumetto, certo ci sono episodi entrati nel cuore per l'emozione che ci ha dato ma devono restare episodi non costruzioni forzate.
    Anche Nizzi, nonostante sia stato un maestro delle trame, ha dovuto sottostare e rassegnarsi a scrivere Tex, non il suo personaggio; così come anche Sergio Bonelli, che penso avrebbe voluto dare una sua connotazione più marcata al personaggio, ha dovuto sottostare a questa regola.
    Adesso si chiede agli autori di plasmare il personaggio a seconda dei proprii gusti, ma questo continuerà solo a portare ulteriori spaccature e abbandoni che, nonostante la SBE non voglia ammettere, vanno oltre alle perdite fisiologiche e alle crisi economiche, non sono certo un vate ma i numeri parlano chiaro e se fosse solo un problema dovuto alle vecchie mummie forse a quest'ora sarebbe tutto terminato ...
    Tex rimarr? sempre il Tex e qualsiasi variante sarà solo fine a se stessa perchè non avrà mai quel fascino che GLB gli don° alla sua nascita, forse irripetibile o al limite solo emulabile.

    "Ora gli si vuole dare una connotazione che non è la sua"? Mi pare di aver portato esempi, nel mio precedente post, di storie che non sono proprio di "ora", cioè degli ultimi tempi. Ed erano quasi tutte storie di Nizzi!


    A queste ne aggiungo un'altra (del '97, ben 16 anni fa!), L'Ultima Frontiera, di Goran Parlov. Quello che segue è il commento di Josey Wales su questa storia, che quoto in pieno perchè mi trovo sulla stessa lunghezza d'ona:

    Nizzi sosteneva che quel modo di gestire il personaggio potrebbe rivelarsi pericoloso, a lungo andare.
    Non credo ci sia questo pericolo. Dal mio punto di vista, produrre più spesso ( anche nella serie regolare ) storie di questa intensit?, con personaggi così "scolpiti" e con Tex un po' defilato perchè è la narrazione che lo richiede, non può che far bene a questo bellissimo fumetto. Storie così non possono che arricchire la nostra saga preferita.

    E, ripeto, parliamo di una storia del '97, non di "ora", e parliamo di una storia di Nizzi...


    Su Nolitta sono ancora meno d'accordo. Amavo il Tex di Nolitta, che era lontanissimo dal Tex paterno.

    Tex è cambiato da un po'. Per anni però Nizzi ha rappresentato la tradizione, Boselli l'innovazione. Credo fosse un giusto compromesso, volto a soddisfare alternativamente le "vecchie mummie" e i "papoose". Questo mese uscir? l'ultima di Nizzi, speriamo di trovarci tutti d'accordo...

  11. Come avete già detto, si tratta di un riempitivo gradevole da leggere. Il personaggio del vecchio è ben costruito, ma i punti di forza della storia sono soprattutto l'ambientazione esotica e i perfetti e suggestivi disegni di un Monti più in forma che mai. La trama presenta falle non da poco, in primis l'origliatore (e non è perchè sia un critico nizziano, come dice Pedro: qui l'origliatore è davvero forzato) e poi la scena sottolineata da West10:

    I nostri due pard se la devono vedere sul molo con gli avversari ben coperti sulla nave che incredibilmente riescono a non colpirli pur essendo i due pard vicini e completamente allo scoperto... bah un p? troppo per i miei gusti

    Mi dispiace soprattutto per i disegni di Monti, che sono troppo belli per una storia non all'altezza come questa.
  12. GIANBART,Mercoledì, 01-Mag-2013, 03:01]GLB Amici, leggete pure montagne di fumetti, ma non prendeteli mai esageratamente sul serio. In fin dei conti il ?fumetto? non è che un simpatico mezzo di evasione che vi trasporta in paesi lontani e proietta sullo schermo della vostra mente personaggi e avvenimenti fantastici. Di conseguenza, almeno una volta tanto, lo vogliamo leggere qualche buon libro?
    A buon intenditor .....

    Non avevo mai letto questa simpatica intervista, che peraltro non fa che confermare quella filosofia di GlB così evidente nelle sue storie.


    Credo però che il fumetto (e quindi non solo Tex) si sia nel frattempo evoluto, e da semplice mezzo di evasione si è trasformato in qualcos'altro.

    Io sono cresciuto con Dylan Dog, Tex e Ken Parker, fumetti diversissimi tra loro che erano insieme mezzo d'evasione ma anche arricchimento culturale. In contemporanea sono sempre stato un buon lettore di libri, ma le emozioni provate nel leggere un grande libro e quelle nel leggere una grande storia a fumetti per me sono identiche. Di fronte a una storia ben costruita, epica o drammatica e che sappia emozionare, la mia reazione è sempre stata di entusiasmo, e non fa differenza se il mezzo per quella storia è un'opera di narrativa o un fumetto. Io ne sono emozionato, e tanto mi basta per sperare sempre nel capolavoro, qualsiasi cosa io stia leggendo!

    Ho cominciato a leggere Tex nell'89 e una delle prime storie che ho letto è stata Fuga da Anderville. In seguito mi sono emozionato tantissimo nella lettura di Oklahoma, nel '91, e di Fiamme sull'Arizona, del '92, dove Nizzi fa una disamina impeccabile del problema apache e della politica e dei politicanti che credono nella necessit? di annientamento di quel popolo. Non passa molto tempo che vengo investito dalla commozione per Furia Rossa, dallo splendido bandito de La Grande Rapina (vero protagonista della storia, quanto e più di Tex) e dalla poesia de La Ballata di Zeke Colter. Poi è la volta di Nick Calavera (personaggio caratterizzato psicologicamente) ed infine arriva (dopo una breve ma significativa comparsata di Medda con Bande Rivali) Boselli, e qui mi fermo per non ripetermi.

    E allora, qual è il mio Tex? Il Tex che ho conosciuto io, e che mi ha soddisfatto tantissimo, non è un semplice fumetto d'evasione. In alcuni casi è un vero e proprio capolavoro, una grandissima opera d'arte. E lo era già alla fine degli anni '80, cioè da quando io mi sono approcciato al personaggio.

    E' lo stesso Tex di quegli anni (e degli anni che seguiranno) che sconfessa il buon GlB e quanti ancora ritengono che Tex sia solo quello del suo creatore...

  13. Mi accodo al coro di commenti positivi per questa storia.

    Non la ritengo un capolavoro soprattutto per l'assenza di antagonisti che colpiscano veramente. Le stesse trovate della guerriglia, orchestrate in maniera obiettivamente magistrale, non mi riscaldano più di tanto perchè non sono un amante dell'azione pura.

    Al di l' dei gusti personali, riconosco però la qualità indubbia della sceneggiatura, ed in particolare la ricchezza e la felicit? dei dialoghi. Tex, come dice Virgin in un precedente post, è Il Tex, ed è vero che questa storia è un mirabile esempio di come Nizzi sia entrato in sintonia col personaggio e ne abbia saputo dare un'interpretazione fedele ed anzi anche più esaltante dell'originale.

    Resto come al solito rapito dalla figura del Generale Davis. La sua autorevolezza, la sua composta calma, la sua ironia, il suo carisma, il suo saper zittire Tex (solo con lui il nostro abbassa la cresta) lo rendono un gigante della scena. Qui, come nell'altra storia sui Sioux, la sua sola presenza innalza il livello e la qualità dei dialoghi. Sua è anche l'ammissione, che ho apprezzato tantissimo, che il generale Stonewell ?, a modo suo, un galantuomo.

    Storia come detto molto bella, anche se le preferisco il suo seguito, probabilmente per l'epilogo tragico, epico e solenne che lo distingue dal più rilassante (e quindi meno commovente) lieto fine di questa.

    Ticci come al solito immenso.

  14. a me manca il Tex dei vecchi tempi, ma questo non esclude che Boselli abbia scritto storie memorabili e sicuramente si prepari a scriverne altre; d'altra parte, esattamente come alcune storie di Borden non sono state il top, anche tra quelle di GLB ce ne sono di abbastanza mediocri. Con il Tex che voglio, ma mediocri

    Perfettamente d'accordo :generaleN:
  15. Se si pretende un Tex scritto da altri uguale a quello di GLB francamente non ci si rende conto che si potrebbe ottenere solo una bruttissima "scopiazzatura"

    No, se lo sceneggiatore sa il fatto suo. E dato che sono sicurissima che Borden, per parlare solo del più prolifico dei nostri tempi, sappia benissimo il fatto suo, non credo ci sia alcuna difficolt? da parte sua nel mantenere il Tex bonelliano senza scimmiottare Bonelli
    Io credo che Borden, volendo, possa fare quello che dici. Io credo però che lui non lo voglia. Stando attento a non snaturare il personaggio, introduce contemporaneamente una sua personalissima (e riconoscibilissima) cifra. E' una scelta, ma è anche uno stile, che è suo e soltanto suo e al quale non vuole (legittimamente) rinunciare.
  16. Ciao Mauro, visto che secondo molti il tuo stile è un po' "kenparkeriano" (cosa che per me è comunque un titolo di merito), ritieni possibile che in futuro possa essere tu a scrivere l'attesissima storia di Tex, Carson (presenza obbligatoria :D) e Ken nell'eventualit? che Berardi alla fine non voglia o possa farlo (a quanto ho capito non ci si sta dedicando granch?) ?Non è una richiesta (me ne guarderei bene), è una domanda sulle possibilità future che questo possa accadere (magari in tempi non eccessivamente lunghi :malediz... )Grazie, e buona domenica.

  17. E tutto sommato, oggi ricordiamo ancora Pat dopo anni di assenza, mentre mi chiedo per quanto tempo ricorderemo certi strabordanti personaggi "di spessore" dell'epoca moderna ;)

    Io ho buona memoria, e i personaggi di spessore che mi hanno colpito li ricorder? sempre, anche più del buon Pat :trapper:



    West10 No Leo, non sei solo a pensarla in un certo modo... stai tranquillo 

    Meno male (anche se non avevo dubbi :generaleN:)



    West10 Il nocciolo della questione sta nel fatto che le ipotesi erano due:
    1) GLB non c'è più... fine di Tex
    2) GLB non c'è più.. Tex continua. Ma a questo punto scordatevi di avere un Tex tale e quale a quello di GLB. Si può avere solo un Tex scritto da altri senza snaturarlo ma con lo stile dei nuovi autori. Che è quello che abbiamo. Se si pretende un Tex scritto da altri uguale a quello di GLB francamente non ci si rende conto che si potrebbe ottenere solo una bruttissima "scopiazzatura"

    Che è quanto dico io, ma con il dono della sintesi che a me manca. Quoto in pieno.



    Pablo Contreras Con questo intendo dire che gli attuali autori di Tex hanno la loro visione del personaggio o la loro concezione o quello che ?. Ed è difficile che possano cambiare perchè probabilmente non ne sono capaci, tuttavia riescono a tenere vivo un mito che dura da 65 anni.
    Quindi che vogliamo f??

    Più che non ne sono capaci, sono caratteristiche che gli appartengono meno. Ma sono capaci di ben altre cose, che a me soddisfano appieno.


    John Walcott Ripeto, la differenza sta semplicemente nel fatto che Boselli ha fatto dei personaggi comprimari uno dei suoi punti di forza della narrazione.
    Per come la vedo io, basta semplicemente che tex non diventi un estraneo.

    Ma infatti non credo sia mai accaduto.


    Tazhay In quelle due tavole (dialoghi, sguardi) c'è tutto quello che occorre sapere su di lei, e che sia contemporaneamente funzionale alla storia di Tex, non alla sua storia (chi sia, da dove provenga, cosa abbia fatto prima e cosa farà dopo, ecc.), tanto che Bonelli se ne dimentica del tutto, e non ricompare più nelle fasi finali. Il suo compito era già esaurito, ed il personaggio era tuttavia perfetto e completo, dal punto di vista della caratterizzazione.

    Anche qui sono gusti. Siamo lontani anni luce con il mio concetto di personaggio caratterizzato...
  18. Io voglio vedere soggetti tipo I Cospiratori, L'uomo con la frusta, storie di spionaggio, cospirazioni, intrighi, congiure ... insomma Nizzi ce ne ha dato esempio, dove Tex è protagonista, mica Colorado Belle e robe simili ... dai!!!

    Arieccoli, i gusti personali. I Cospiratori e L'Uomo con la frusta sono due storie fantastiche, chi lo nega?Eppure, ad entrambe preferisco la profondit? di Colorado Belle. Sono due stili e due modi di essere autori totalmente differenti. Nessuno di loro sconfessa il creatore del personaggio. Il primo è più nel solco della tradizione, il secondo innova e arricchisce senza snaturare. Anch'io potrei dire: "vuoi mettere Colorado Belle con L'Uomo con la frusta? Dai..." (e lo direi con ferma convinzione) ma non lo dico perchè capisco che i miei gusti sono diversi dai tuoi. Ma sono gusti. Io non metto in discussione il tuo Tex, e credo che non si possa mettere in discussione il mio. E' sempre Tex, forse figlio dei nuovi tempi ma non snaturato o stravolto.
  19. Il Tex che si confronta con personaggi "morituri" non piace nemmeno a me. Si oscura e si perde. Ma evitarlo non dipende da comprimari più o meno... primari, ma da antagonisti coi fiocchi. Quelli che ti lasciano con il fiato sospeso fino all'ultimo, anche se poi sai che vincer? Tex, altrimenti perchè mai la serie si chiamerebbe con il suo nome? Quelli che obbligano Tex ad essere Tex, a non vincere gratuitamente solo perchè l'avversario è una mezza tacca. Le mezze tacche, sia chiaro, servono e hanno la propria ragion d'essere, perchè una storia non può essere fatta solo di alta strategia, duelli tra fior di pistoleros e assedi tra rocce con una sola, esilissima via d'uscita; ci va anche la scena in cui Tex gigioneggia sulla mezza tacca di turno o mette in fuga gli avventori del saloon, altrimenti non ci si diverte.
    Antagonisti coi fiocchi, dicevo. Ma quando si tirano le somme devono sempre stare un gradino sotto Tex. Questo è ciò che d' luce al protagonista. I comprimari possono essere bravi, belli, buoni e simpatici, ma se mettono Tex o anche "solo" i pards in ombra già non funzionano più.
    E d'altra parte, perchè a volte sembra necessario spremersi per creare un comprimario che dopo aver quasi messo Tex in ombra probabilmente verr? presto dimenticato (penso ad esempio a Laredo, dopo il suo ritorno mi chiedo quanti ne sentiranno ancora la mancanza)? Perchè, quando il mondo di Tex aveva già i suoi Jim Brandon, Gros Jean, Pat McRyan... ?

    Ma non mi pare, Cheyenne, che gli antagonisti con i fiocchi siano mancati in questi ultimi anni. Agli antagonisti coi fiocchi si sono solo aggiunti i comprimari coi fiocchi. Mettono in ombra Tex? E' un'ombra temporanea, perchè alla fine è Tex a svettare, a vincere, a dominare. E poi gli antagonisti per forza di cose sono quasi sempre "morituri", ed è in questo senso che parlo di destino segnato: alla fine della pista c'è solo quell'esito. Io, personalmente, sono più incuriosito da personaggi il cui sbocco è imprevedibile. "Che ne sarà di lui, quando questa storia sarà finita?" Riquoto questa domanda che Lena rivolge a Carson riferendosi a Ray Clemmons, per dire che questa domanda per me è estremamente intrigante, e mi spinge a leggere una storia con curiosità ed entusiasmo.


    Sui comprimari alla Pat o alla Gros-Jean: è divertente che ogni tanto riappaiano, ma queste figure non hanno obiettivamente un grosso spessore umano. Sono compagni di viaggio divertenti e piacevoli, ma stiamo parlando di tutt'altra cosa rispetto a un Laredo o a uno Shane. Sono imparagonabili. Lo stesso Jim Brandon, che invece ha altre potenzialità, è stato sempre e solo sfruttato come contorno di lusso. Ci è voluto Boselli, con I Territori del NordOvest, per dare una vera dimensione e una vera profondit? al personaggio.

    Probabilmente sono troppo di parte. Che cce devo f?? Sono pazzo di Boselli e non riesco ad essere obiettivo? Non credo, ma visto che mi siete tutti contro :generaleN: comincio a pensare che sia così...

  20. 2) Io parlo di mancanza di rispetto verso il creatore in senso lato e non mi riferisco solo agli autori attuali. Torno a farti l'esempio di Nizzi che trasforma l'ultimo suo Tex in un allocco: anche questa è mancanza di rispetto verso GLB e Galeppini.

    Secondo me le piccionate di Nizzi derivavano piuttosto da falle nella sceneggiatura di un autore stanco e non più in grado di dominare in maniera salda le proprie trame.


    3) Siamo in disaccordo sulla scorrettezza. . Perchè, scontato il fatto che non ti piaccia più il Tex che si scontra sempre con personaggi "morituri" dal destino segnato, non posso che rilevare il fatto che questo è Tex. Serie e protagonista fissati in un mondo in bianco e nero, dove ci sono pochissime sfumature. Dove le personalit? dei protagonisti sono caratterizzate indelebilmente. Dove bene e male, buono e cattivo sono caratterizzati in maniera netta. Dove la vitalit? del protagonista si manifesta in azione.
    Questi sono il fumetto e la collana che ha creato GLB, piaccia o non piaccia (più).

    Questo ? stato Tex. E' da vent'anni che Tex non è più così. Il primo personaggio "grigio" (ma anche in GlB c'erano ovviamente stati, sia pure non frequentemente) è Nick Calavera di Decio Canzio (1994) seguito da Ray Clemmons ('94), Shane O' Donnell ('95), Glenn Corbett, ecc. ecc. Per non parlare del solo Boselli ci aggiungo lo splendido Capitano Freemont de L'Ultimo Ribelle di Nizzi o la complicata situazione della famiglia di Sangue sul Colorado, altra perla dell'autore di Fiumalbo: ebbene, mi pare che il paventato pericolo non si sia concretizzato, e che la testata, sia pure nella crisi della carta stampata che non sto qui a riesumare, abbia tenuto in maniera egregia. Forse il merito è anche di questo nuovo corso, no? Io sono l'esempio (ma non credo di essere l'unico) del lettore che altrimenti non avrebbe più avrebbe acquistato Tex. Il pericolo, rapportato a me e a lettori come me, era di disaffezionarci per eccesso di ripetitivit?, per un bianco e nero netto sempre uguale a sè stesso, per una stancante immobilit?.
  21. Si stagliava in maniera nettamente superiore rispetto ad una platea umana misera, meschina, piatta, anonima (il che non vuol dire non caratterizzata psicologicamente, attenzione).

    E ritorniamo ai gusti! A me quella "platea umana misera, meschina, piatta, anonima", che pure ha popolato tante storie di Tex e che tanto mi ha divertito in passato, ormai non dava più niente. Tex svettava nettamente? E grazie, di fronte a cotanta platea, "gli piace vincere facile..." _ahsisi


    Per i miei gusti, Tex si è arricchito (altro che pericolo) di umanit? varia, sfaccettata , complessa, pesante, di spessore: è su di loro che Tex deve svettare.

    Mitch de Gli Assassini è un grande personaggio, co-protagonista insieme a Tex? Bene, se Tex svetta su di lui non è un primus inter pares, ma è il più grande, perchè sovrasta non un'umanit? piatta e misera ma un personaggio con gli attributi.

    Oppure deve confrontarsi con Kurt Weiser? Non credo sia sminuito dal personaggio di Gothlay, ma quanto interesse desta tale figura in questa storia!

    Il Colonnello Brandon de I Territori del NordOvest assurge a protagonista come mai era accaduto in passato (si scava nella sua storia, nei suoi sentimenti d'amore e di amicizia, nella cupa sua situazione con Golden Eye): è uno spettacolo, eppure alla fine è Tex che stende il suo avversario.

    Non primus inter pares, ma protagonista che spicca su altri protagonisti, e che protagonisti!

    Ma sono sempre gusti personali. Tex è sempre l'.

  22. Anch'io sono tendenzialmente per le storie in 3 albi. Anche quelle in 2 possono essere belle (l'esempio dei texoni mi sembra pertinente, alcune storie contenute in questa collana sono effettivamente dei capolavori) ma i 3 albi danno un respiro diverso e non credo che sia un caso che tutte le mie top five si sviluppino in più di due albi (non necessariamente tre, si veda Fuga da Anderville).

  23. Ma cosa diversa sono i cambiamenti "interiori";
    Il personaggio è stato fissato nel tempo e nello spazio dal suo creatore. Ha ragione Thazay. E quindi se è stato fissato l' non può  evolvere. Ad evolvere possono semmai  essere alcuni aspetti "esteriori" come giustamente li ha definiti tu.
    A mio giudizio, trasformare Tex in personaggio che "evolve interiormente" come un Ken Parker non credo che sia rispettoso di chi ha creato il personaggio Tex,  e la "Collanda Tex". 

    L'evoluzione interiore di Tex consiste in cosa? In qualche spacconeria di meno e in un linguaggio meno esplosivo e meno ironico? Sono d'accordo, Tex in questo senso si è evoluto, o involuto, a seconda dei punti di vista. Io non nego questo. Dico solo che cambiando gli autori è probabilmente fisiologico che questo accada. Ho parlato di elementi che sono oppure no nelle corde dell'autore, e ho anche ammesso che probabilmente questi aspetti sono meno congeniali ai nuovi autori di Tex.


    Ma tu, Ted, parli addirittura di mancanza di rispetto verso chi ha creato il personaggio. E' su questo che siamo totalmente in disaccordo. Tex è cambiato perchè sono cambiati gli autori, ed è inevitabile che questo accada. Se volevamo che Tex restasse immutato, allora il fumetto avrebbe dovuto chiudere con GlB. Tex è stato snaturato? Questa è la domanda! Se Tex è stato snaturato, ti darei ragione; ti darei ragione se avesse realmente subito un'evoluzione interiore. Ma questo non è accaduto. Alcuni suoi aspetti esteriori sono cambiati, sicuramente importanti perchè caratterizzanti il personaggio, ma nella sostanza Tex è sempre lo stesso. Credo inoltre che un autore debba valutare (al di l' del proprio stile e di quello che gli è congeniale o meno) anche i tempi e il pubblico. Al di l' di noi aficionados, credo che un fumetto che oggi voglia stare sul mercato e attrarre i più giovani debba puntare anche su altre caratteristiche, quali l'approfondimento psicologico dei personaggi e quindi un maggiore spessore dei comprimari e delle vicende.


    Cosè come è scorretto ridurre Tex al ruolo di comprimario per dare spazio a nuovi personaggi che ne prendono il posto di protagonista.

    Poi dici che è scorretto ridurre Tex al ruolo di comprimario. Anche su questo sono totalmente in disaccordo. Il Tex nizziano e glbonelliano, che si confrontava con personaggi "morituri" (come li ho definiti prima), vale a dire col destino inevitabilmente segnato e scontato, era un protagonista totalizzante, che mi è piaciuto molto ma che alla lunga mi ha stancato.


    L'alleggerimento (indubbio) di Tex a favore di altri comprimari operato da Boselli per me non ha significato "ridurre Tex al ruolo di comprimario"; ha significato invece far svettare Tex (perchè Tex alla fine svetta sempre, vince sempre e a lui spetta l'ultima parola) su un mondo di comprimari pesanti e quasi degni di stargli alla pari. Ha significato, in buona sostanza, valorizzare Tex, perchè le sue capacità umane si sono dovute confrontare con qualcosa di diverso dei soliti cattivi e le sue vittorie per questo diventano ancor più significative. Tex che primeggia sui soliti cattivoni mi aveva stancato. Tex che affronta altre situazioni e altre difficolt? mi entusiasma. Lui è un protagonista affiancato da grandi co-protagonisti, non un semplice comprimario.


    Per scrivere su Tex storie dove Tex non è più il protagonista, allora bisogna scriverle su un altra collana o aprine una nuova.
    Dire mi sta bene vedere scomparire Tex perchè a me le storie che escono piacciono così come sono, oltre a non trovare d'accordo magari molti altri lettori, è un pericolo per la stessa serie.

    Si tratta di salvaguardare qualcosa che è essenziale, cioè Tex. Tex è il Dominus. Se Tex non è più il Dominus allora non dobbiamo parlare più nella collana del Tex.

    Per me il pericolo è invece quello di scrivere sempre le stesse cose. Io stesso, grande lettore di Tex, avevo smesso di leggere e acquistare Tex. Non ci fosse stata una certa evoluzione, non l'avrei più comprato. Ciò per dire che è pericoloso anche non cambiare mai.


    Per concludere, rifaccio mie le parole di Josey Wales di qualche post fa

    - C'è chi rimpiange alcune cose ( nel caso del sottoscritto: una certa caratterizzazione del personaggio che è stata modificata,
    una maggior presenza dei pard, le storie lunghe e un tasso di ironia/umorismo sensibilmente diminuito ), ma accoglie con favore la maturazione in termini di scrittura, di disegno, riconoscendo che finora si è trattato di una evoluzione naturale, sempre contenuta
    entro i giusti limiti e mai spinta verso i confini della snaturazione.

  24. Cosa mi manca del vecchio Tex?Niente.... a parte Dame di Picche ,Diablere,Luceri, templi Maya, vascelli alla deriva, sette cinesi, fiori della morte, ecc ecc in sintesi la fantasia di un vero romanziere....

    A me ad esempio queste cose non mancano per niente. Le ho apprezzate in passato, ma non vorrei proprio rivederle. Vorrei rileggere storie del tipo Uccidete Kit Willer, L'Ultima diligenza, I giustizieri di Vegas, Montagne Maledette, ecc ecc. In queste storie io ci ho visto un grande romanziere. Ma sono solo gusti. Il tuo Tex non è migliore del mio. I personaggi dopo 65 anni possono cambiare (e meno male), e bisogna farsene una ragione.
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