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TWF - Tex Willer Forum

Leo

Ranchero
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Messaggi pubblicato da Leo

  1. Mah, io invece non sono per nulla soddisfatto da simili storie. I dialoghi si condensano in ripetuti Bang bang con la vittoria ultraovvia dei pards. Nessun dialogo avvincente, nessun antagonista degno di nota, solo tanta azione praticamente fine a sè stessa. il numero di pagine, pur esiguo, è fin troppo abbondante per una simile trama. Su Monti invece siamo tutti d'accordo: un Grande.

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  2. Una storia prevedibile e scontata, ma che si fa leggere bene. Un buon passatempo, che non è propriamente quello che cerco in Tex (o almeno non quello soltanto), ma che neanche disdegno. Certo, non è facile scrivere storie fresche dopo 35 anni (la storia è uscita nell' '83), ed è comprensibile una certa stanchezza di GlB. I pards di Letteri, invece, li trovo sempre entusiasmanti.

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  3. Storia senza pretese con la variante divertente della mongolfiera e con un Carson spassosissimo. Ricordo la sua frase di "rimprovero" a Tex (per averlo fatto salire su quella trappola volante) quando si scatena il temporale: "spero che messer Satanasso ci metta vicini a spalare all'inferno, così ogni tanto potr? darti una buona badilata in testa": divertentissima. Mi ha ricordato vagamente quell'altra situazione (molto più drammatica) in cui i due rangers, ne La legge del più forte, sono intrappolati in una vasca con l'acqua che sale sempre di più. Quando ormai sembra finita, Tex trova la forza di dire a Carson: "la verità è che tu hai l'aria di spassartela un mondo, in questa tinozza": questi sono Tex e Carson, capaci di sorridere tra di loro anche nelle situazioni più gravi. E mi piace anche ricordare che, in entrambe le circostanze, i volti ironici dei due pards sono resi (come al solito perfettamente) dal grande Guglielmo Letteri.

  4. L'unica stonatura di questa storia ?, come ha ben detto Sam, il fatto che Tex lasci suo figlio in mano a quelli che lui stesso aveva definito uno sciacallo e un avvoltoio. Per il resto, questa è una storia nolittiana al cento per cento, e quindi bellissima. I personaggi di Bonelli junior trasudano umanit?, sembra quasi di poterli conoscere di persona tanto sono autentici. Hewitt è un personaggio straordinario, ma una menzione di merito deve essere fatta a mio parere per lo sceriffo, un uomo simpatico da cui non ti aspetti ciò che accade in seguito. Nolitta e Fusco: I Ribelli del Canada, il Colonnello Watson, Caccia all'uomo e poi questa storia. E' un binomio d'oro, sono i Boselli & Marcello dei primi tempi...

  5. Mi sembra incredibile che il Capitano possa rimanere ad attendere il sergente per un anno in mezzo ai boschi: è una forzatura a mio parere grossa che non può non nuocere sul mio personale giudizio su questa storia. Peccato, perchè, fino a questo per me inverosimile finale, la storia è molto bella, come tutte (o quasi) le storie di Nolitta. La storia è nolittiana nel confronto-scontro nella tenda dei Sioux, nel cimitero dove i corpi tumulati dei bianchi "convivono" con gli scaffolds degli indiani, nella riflessione sulla guerra che si concede Tex, nella stessa figura "grigia" del Capitano. Sicuramente una storia da ricordare (anche per i sempre bellissimi disegni di Nicol'), anche se non riesco a dimenticare la stonatura prima menzionata.

  6. L'inizio è eccellente, come giustamente dice West, ma quando Tex se ne è uscito con la solita lista stile "Mano rossa" ho lasciato l'albo. Da quel momento cosa mi posso aspettare dalla storia? Solo azione, niente più da scoprire, niente che intrighi, tutto è svelato, e il finale non può che essere la scontatissima vittoria di Tex su tutta la linea. Sono andato avanti e l'impressione iniziale ha trovato conferma. Queste storia di sola azione proprio non mi prendono...

  7. Quindi le espressioni di Tex, sia dure sia rilassate, a me sembrano ben distribuite, e come ho già detto i primi piani che Mastantuono ha fatto sono i punti forti di questa sua prova.

    Mah, West, è una sensazione che ho provato a pelle, mentre leggevo, ma non escludo che sia un'impressione sbagliata. Sui primi piani sono d'accordo con te: Mastantuono è stato superlativo e, come ho detto in un mio precedente post, l'ottima resa grafica dei cattivi di questa storia (per dirla alla Paco "ceffi da togliere il sonno") ha contribuito non poco a farmela piacere, e a farmela piacere tanto.
  8. Anche secondo me questa è una bella storia, però c'è da dire che il soggetto (loschi trafficanti che vogliono far fuori Tex per impossessarsi dei territori della riserva navajo) sarà ripreso con ben altri esiti molti anni più tardi da Nizzi (penso, una tra tutte, a Il Presagio). Parlo di ben altri esiti perchè oggettivamente qui i nemici hanno poca consistenza, se si eccettua (ma neanche lui è questo fulmine di guerra) El Plateado Rico Torres. Belli i disegni del duo Giolitti-Ticci.

  9. SPOILERUn solo appunto: ci sono diverse scene/disegni nei quali i volti di Tex e Tiger appaiono (immotivatamente) rilassati e sorridenti, si tratta di un'evidente forzatura e mi viene da chiedermi se, "dall'alto", non si sia imposto a Mastantuono (alla luce di talune critiche) di presentare un Tex meno serioso ed incupito di altre occasioni. Ma, se così fosse, rammento a chi di dovere che la celebre "leggerezza" ed ironia texiana non sta certo nei sorrisini buttati l' come capita..... anzi, questo contribuisce a creare quel clima di complessiva "artificiosit?" che percepisco tuttora nelle storie di Faraci, e che non vi è nelle storie di Ruju, per esempio. E parlo del "trinomio" sceneggiatura-dialoghi-disegni......... il soggetto, poi, ha delle incongruenze che andrebbero esaminate a parte, ma che qualcuno ha già individuato.

    Devo dire che anche a me hanno dato fastidio i sorrisini (assolutamente gratuiti, date le circostanze) di questa storia: a furia di rimproverare a Mastantuono un Tex troppo cupo, ecco che ce lo fa immotivatamente allegro: occorre trovare il giusto equilibrio. Dissento totalmente invece sulla sensazione di artificiosit? che ha suscitato in te questa storia: io l'ho trovata fluida e scorrevole (a me è proprio piaciuta...).
  10. Ehm, non vorrei darti una delusione, ma tutte le cose di cui parli fanno parte integrante del mondo di Tex se non dagli inizi, sicuramente da più di 50 anni. Si stima che quando G. L. Bonelli era all'apice della forma circa il 20% delle storie fossero di ambientazione fantastica o comunque non tipicamente western. Rispetto le opinioni altrui, ma voglio dire la mia: se si limitassero storie del genere, sarei molto deluso.

    Lo so bene, e infatti io non amo tutto tutto di Tex: pur facendo parte della tradizione, sono tematiche per me indigeste.

    In effetti, se Mauro desse retta a te scontenterebbe me e viceversa. Io sono decisamente un sostenitore della varietà di temi e dell'innovazione  nel rispetto delle caratteristiche fondanti della serie. L'annuncio di Borden che torneranno vecchi amici, vecchi nemici, megalomani ed altro ancora non può che farmi piacere.

    E a me fa piacere che, come detto da Borden, non ci saranno eccessi :trapper:
  11. bella anche la scena del lupo, se non fosse che il lupo che si avvicina e i cavalli non nitriscono di paura è assolutamente inverosimile :io lo so per la mia esperienza di trekking, ma uno sceneggiatore queste cose le deve sapere.

    Però, Zagrosky, con uno strappo alla verosimiglianza (peraltro abbastanza innocuo) lo sceneggiatore ci ha regalato una scena che tu stesso definisci bella e io ci aggiungo: molto bella... Significativo è che la sfida avvenga con Tiger e non con Tex, quasi a sottolineare la natura selvaggia e quasi "ferina" dei nativi americani, che vivono in tale contatto con la madre terra che possono ben sfidare una belva sul suo stesso terreno, che è quello dell'istinto misterioso degli animali. Un "civilizzato" bianco come Tex non avrebbe potuto farlo...
  12. ? un anno che il mio vicino mi logora con la sua lamentela da riportare al curatore di tex ed ormai esasperato vado a farlo:l'amico si pone davanti alla pila dei miei tex e mi dice andando a ritroso dall'ultimo numero fino a qualche anno indietro: "guarda le storie sono tutte uguali sempre banditi banditi e banditi mentre GLB e NOLITTA inserivano spesso e volentieri THUNGS, SCIENZIATI PAZZI, MOSTRI, VIAGGI, VICHINGHI, ARABI, ALIENI... perchè è stata abolita l'originalità sulla serie regolare? perchè su Zagor si e Tex no visto che i padri e lo stesso Nizzi lo facevano? insomma si sta stufando di un fumetto troppo ripetitivo nella tematica western non apprezzando particolarmente come faccio io ad esempio il miglioramento della trama e della caratterizzazione di personaggigrazie se vorrai rispondere al mio amico comunque un texiano doc che ha portato a leggere tex molti ragazzi che lo stimano

    In attesa della risposta di Borden, rifletto su come sia non semplice essere il curatore di Tex: io, ad esempio, sono soddisfattissimo del nuovo corso (che, come hai detto tu, punta ad una migliore caratterizzazione dei personaggi e a trame sempre più articolate) e avrei serie difficolt? ad acquistare una storia con i thugs (quella di Nizzi non l'ho mai letta), o, peggio ancora, con gli arabi o i vichinghi o gli alieni (ho tollerato Terrore a Silver Bell, che non mi è neanche dispiaciuta, ma non vorrei altre repliche del genere). Peraltro, a parte i thugs e Mefisto (2 sole storie su tutta la sua produzione), anche Nizzi in realtà ha sempre privilegiato verosimiglianza e tematiche western. Credo inoltre che l'ultimo Tex non sia solo banditi, banditi, banditi, come dice il tuo vicino: per restare alle storie più recenti (fascia 600), in Mondego il killer antagonista era una compagnia ferroviaria corrotta condotta da una bellissima donna, i Trappers di Yellowstone è una storia originalissima, ne I giustizieri di Vegas antagonisti sono addirittura gli sceriffi del paese, in Sei divise nella polvere dei soldati disertori, ne Gli Schiavisti c'è addirittura un mezzo mostro (il buon Espectro), in Caccia Infernale antagonista e protagonista è il redivivo Parkman. Insomma, a me pare che la varietà davvero non manchi, e che anzi lo sforzo teso a proporre personaggi e trame convincenti stia dando comunque i suoi frutti. Se Tex ricominciasse con le idee "zagoriane" del tuo vicino, io probabilmente non tarderei a disamorarmi del personaggio... e qui torno a dire che è davvero difficile essere il curatore di Tex, vista la varietà del pubblico texiano...
  13. Su questo punto non sono tanto d'accordo. Proteus è stato un personaggio per certi versi molto innovativo, nella saga texiana, così come lo sono stati Mefisto e Yama, la Tigre Nera e Il Maestro, El Morisco e tanti altri, comprimari importantissimi che hanno portato il fumetto a sfiorare i più svariati generi narrativi come l'horror e il giallo, e a trattare temi complessi come la magia e l'alchimia. Tutti questi elementi hanno forse fatto discostare Tex dal suo universo Western, ma sono stati gli ingredienti vincenti che hanno portato il ranger al successo. La varietà narrativa è fondamentale: se il fumetto non avesse raggiunto questo obiettivo, con tutta probabilità sarebbe scomparso ingloriosamente dalle edicole. :_sigh
    Se poi la metti su una questione di gusti, anche io, come te, da inossidabile appassionato del Western, preferisco un Tex a caccia di banditi o di Apache ribelli, ma mai sputare nel piatto in cui si mangia, ricordiamolo... ::evvai::
    Tornando al nostro Proteus, come ho già detto in precedenza è stato un comprimario che si è distinto dagli altri per le sue qualità uniche, ma sono totalmente convinto che sia stato mal sfruttato dagli autori che con esso si sono cimentati: Mi riferisco a Gianluigi Bonelli (che, come lui stesso dichiar?, aveva poca dimestichezza con storie di questo genere) e Claudio Nizzi (sceneggiatore onnivoro che, nonostante il grandissimo talento, prefer? costruire la storia del ritorno del criminale basandosi sulla piattaforma de "L'uomo dai cento volti", peraltro già vecchia e poco convincente). Chissà che Faraci, dopo gli insuccessi passati, non riesca a dare nuova luce a questo travagliato personaggio...  ::evvai::

    Dici bene Billy, per la salute della saga le contaminazioni con altri generi sono state un bene. Purtroppo non incontreranno mai i miei gusti, ma (per fortuna) non sono certo l'unico lettore di Tex :trapper:



    carson00  Dato che la notte faccio tutto tranne che dormire, sono poi giunto alla conclusione che bastava (imho) sottolineare maggiormente il fatto che Tex era stato mandato a chiamare per indagare su questa famosa ex banda e sulle relative refurtive.

    Comunque si, avrei digerito meglio queste altre versioni

    Il fatto che queste versioni siano comunque possibili consentono comunque di superare quel "difetto genetico" e di poter continuare a leggere la storia con lo stesso piacere di prima, no?


      Leo  Sul tema "capolavoro" credo anch'io che valga senz'altro la pena di aspettarlo: il talento di Faraci è indiscusso e se Boselli, Berardi e Medda hanno esordito con un capolavoro, c'è Nizzi che invece aveva esordito con Un Diabolico Intrigo, che era solo una buona storia; i suoi capolavori sono venuti dopo, e direi che è valsa la pena di aspettare...

    Una puntualizzazione: pur non essendo un capolavoro, trovo comunque Evasione, la prima storia di Faraci, una grande storia e, di conseguenza, un ottimo esordio anche per lui.
  14. Faraci ha dalla sua la facilit? di dar vita a personaggi ben caratterizzati, non siamo riusciti ancora a leggere di lui una storia di ampio respiro, che lasci da parte il West con le sue sparatorie e inseguimenti e dia spazio ad altre tematiche, vale la pena aspettarla, prima o poi arriver? ( a quanto sembra è in lavorazione il ritorno di Proteus, se l'autore può confermare, quello sarà un attendibile banco di prova ).

    Sul tema "capolavoro" credo anch'io che valga senz'altro la pena di aspettarlo: il talento di Faraci è indiscusso e se Boselli, Berardi e Medda hanno esordito con un capolavoro, c'è Nizzi che invece aveva esordito con Un Diabolico Intrigo, che era solo una buona storia; i suoi capolavori sono venuti dopo, e direi che è valsa la pena di aspettare... non credo invece che la storia capolavoro possa scaturire dal ritorno di Proteus. Per me già Nizzi aveva sbagliato a riproporre un simile personaggio: d'accordo che le varianti del West sono limitate e occorre necessariamente trovare nuovi spunti, ma i personaggi alla Proteus mi fanno un po' cadere le braccia :fumo: : che c'entrano col West?


    SEGUE SPOILER (non riesco ad inserirlo...)

    carson00  Metodo di azione di Tex. Non mi piace il fatto che, si mette a seguire Stenton, per arrivare alla sua banda (o ex-banda), invece di prenderlo e interrogarlo.
    Chiaramente tutta la storia si sviluppa su questo fatto, e quindi tutte le aperture della sceneggiatura partono da essa: indiani, cavaliere derubato etc.. e come risultato si ottiene (imho) che, nonostante siano scene "gradevoli", risultano macchiate indelebilmente dal modo in cui esse sono appunto scaturite.

    Questo difetto "genetico" a mio parere è facilmente bypassabile: Stanton è un vero duro, è uno di quelli che si farebbero pestare a sangue senza aprire bocca: Tex conosce quel tipo d'uomo e ritiene che sia più facile seguirlo che perdere tempo a malmenarlo con la probabilità di non cavare un ragno dal buco o, peggio ancora, di essere messo su una falsa pista...


    carson00  Possibile che in una prigione del new mexico non riescano a far cantare qualcuno?Ok che Tex deve essere tirato in ballo, ma se non ci riescono loro, che vengono definiti come "grandissimi bastardi" come può riuscirci Tex? Si, lo sappiamo tutti che Tex fa cantare pure il diavolo, ma non di certo menando più forte dei carcerieri... la frase di Tiger "Tu, però, sai essere molto convicente..." in quel contesto non mi piace proprio insomma.

    Qui sono d'accordo con te, ma anche qui trovo che la cosa sia facilmente eludibile: immaginiamo che Tex venga tirato in ballo dopo la fuga di Stanton, perchè il penitenziario ha pochi uomini e Tex è un risaputo cacciatore di uomini: nella trama non cambierebbe assolutamente nulla, e magari per te (e per me) questa versione è più digeribile...



    paco ordonez  Certo, la storia è molto semplice


    Beh, Paco, io credo che Stanton non stia tornando dalla sua vecchia banda ma stia andando in un altro posto, e credo che la reale destinazione di Stanton sia conosciuta solo dai contadini misteriosi che lo stanno inseguendo. Non mi sembra poi così semplice, no? :trapper:

  15. Vedo che, salvo il parere di John, fino ad ora questa storia ha mietuto commenti positivi. Io andr? fuori dal coro, e dir? che per me questa storia fino ad ora non è positiva, ma è eccellente :D.


    Mi ha divertito tantissimo e soprattutto trovo che proponga personaggi molto interessanti.

    In primis Stanton, che mi piace sin dall'inizio, quando, ormai catturato da Tex, non si perde d'animo e chiede al vecchio del trading post con tono beffardo: "si può sapere dove avevi messo i soldi, vecchio?" (Peraltro, altrettanto gustosa è la risposta del vecchio, che facendogli l'occhiolino, risponde che non li aveva messi da nessuna parte, perchè era al verde :D)

    Poi Stanton si rimette in luce per l'astuto modo in cui riesce a fuggire dal carcere, e diventa ancor più interessante alla fine, quando il suo capo Mitch Harper parla di lui come di un traditore, mentre noi fino a quel momento avevamo capito che Stanton stava tornando dalla sua vecchia banda. Le frasi di Harper aggiungono quindi un bel p? di pepe: dove sta andando Stanton° Sta tornando dalla sua banda, come crediamo, ma dove potrebbe essere accolto come un traditore, o sta andando altrove, portando quindi inevitabilmente su una falsa pista anche Tex e Tiger?

    Lo stesso Harper, tra i personaggi, sembra un cattivo con i fiocchi, e sicuramente sarà protagonista del secondo albo, sperando che confermi quanto di buono (o di cattivo) ha fatto vedere nelle poche vignette in cui sinora è comparso.

    Ed infine il capo degli indiani (di cui curiosamente mi sembra che non si faccia mai il nome): questa sequenza, abbastanza lunga, potrebbe sembrare (ed in sostanza ?) un allungamento di brodo, ma è gestita in maniera così sapiente che proprio non mi sento di criticarla, perchè questi apaches sbandati e violenti danno comunque vita ad una scena avvincente.

    Mastantuono per me è superlativo, e se Stanton, il capo apache e Mitch Harper mi hanno affascinato, questo lo si deve anche alle superbe fattezze conferitegli dal loro realizzatore grafico.

    Per ora, complimenti veri ad entrambi gli autori.

  16. Beh, francamente non condivido i giudizi positivi per questa storia. All'inizio, nella parte "gialla" ha l'indubbio merito di intrigare, anche se non sono assenti alcune incongruenze (come quelle sottolineate da Don Fabio); in seguito, però, si concede un'appendice a mio parere davvero troppo lunga. Scoperto il cattivo della situazione e il "mistero" della miniera, che bisogno c'è di riempire tutto un altro albo con un inseguimento dall'esito assolutamente scontato? Spesso si rimproverano (non io, comunque) a Borden dei finali troppo accelerati, ma ben vengano se paragonati a questi, che si trascinano senza più avere nulla da dire. La verità è che l'azione fine a sè stessa non mi dice niente, e una storia che mi proponga un inseguimento prolungato del vilain di turno mi fa solo sbadigliare. Io credo che nelle storie debbano apparire personaggi intriganti e situazioni accattivanti, e purtroppo non ho visto in questa storia n° gli uni n° le altre (se si esclude, per queste ultime, la parte iniziale "gialla" che, come ho già detto, era comunque costruita bene). Non basta la bella figura di uno sceriffo o la solita verve nei dialoghi Glbonelliani per farmi dire soddisfatto. E non bastano nemmeno i sempre molto suggestivi e western disegni del grande Erio.

  17. Tutta questione di gusti; quel "romanzo" a me piace sempre rileggerlo e lo annovero tra le mie storie preferite. 

     

    Quoto John: trovo questa storia per nulla coinvolgente. La Mano del Morto è impegnativa, ma almeno ha il pregio di tenere desto l'interesse. Gringos è veramente troppo scontata...

    • Triste (0) 1
  18. Letta nella versione nuova ristampa. La storia non mi è piaciuta, l'ho trovata noiosa e poco equilibrata, danneggiata anche dal fatto di essere spezzettata in tre albi. L'intro è raccontato in maniera troppo veloce e compressa per la quantit? di eventi che mostra. Mentre il corpo centrale della storia mostra ripetutamente le stesse situazioni, con l'alternarsi dei due loschi figuri che torturano Nana lo stregone per estorcere un'informazione che già posseggono alle scene di Tex e Carson che indagano per acciuffarli. La trama comincia a farsi interessante quando, alla morte di Nana la vicenda si tinge di soprannaturale. Purtroppo il climax creatosi viene interrotto dallo spezzarsi della storia, con le ultime 15 tavole circa dirottate su un altro numero. L'unica cover inerente alla storia, quella de "il tesoro di Victorio" è un'illustrazione di Tex che non c'entra niente con la storia. Si salvano, a mio parere, solo i disegni di Letteri, sempre godibili nel loro tratto possente e dinamico. Troppo poco, secondo me per dare anche solo la sufficienza a questa storia.

     

    Ho riscontrato la stessa mancanza di equilibrio anch'io. La parte in cui i due vilains della storia torturano Nana l'ho trovata poi addirittura fastidiosa: era la stessa scena, con le stesse parole, che sembrava volesse replicarsi all'infinito!!. Per non parlare poi della facilità con cui 'sti due cittadini fanno fuori, da posizione molto svantaggiata, tre guerrieri apaches, ben posizionati su un piccolo altopiano. Storia anche per me insufficiente.

  19. Questa storia è un p? scialba e credo che i punti più deboli siano i seguenti:

    1) Già l'inizio è debole, una città in mano a cinque fratelli, uno dei quali è stato chiamato per fare lo scerifo e si è portato dietro il resto della famiglia. Ma in base a cosa i cittadini, in realtà il reverendo della città, avrebbero chiamato proprio loro, che referenze aveva? Se uno vuole mettere ordine nella città in cui abita cerca di mettersi nelle mani di una persona con un passato onesto non con un avventuriero. 2) Ben Rogers dopo aver confessato viene inspiegabilmente non solo graziato, con la flebile scusa di doverlo ulteriormente far interrogare dallo sceriffo, ma anche lasciato solo, neanche il più stupido dei cattivi poteva fare una scelta del genere del tutto improponibile3) Tex e Rogers si accorgono di essere sotto tiro su alla vecchia miniera, dal volo degli uccelli, dal luccichio dell'arma, ma avanzano imperterriti fino a quando i proiettili non gli fischiano sulla testa... perchè mai?4) nel duello finale 4 uomini ben coperti con winchester a pochi metri da Tex, Carson e Rogers non riescono neanche a fargli un graffio, neanche un cavallo riescono a beccare... ci sarei riuscito anch'io. Se poi si pensa che si trattava di gente abituata a sparare come duello mi sembra più una farsa5) ... e vogliamo parlare degli indiani che dopo anni arrivano proprio in quel momento dalle parti della miniera... ma questo sarebbe il meno in questa storia
    In definitiva più di 7 non mi sento di valutarla.
    Ti quoto ancora, West10, ma come al solito dissento sul voto: proprio per queste caratteristiche per me la storia è sotto la sufficienza. Non il 4 di Waco, perchè il primo albo è comunque gradevole, ma un 5 senza dubbio, per un secondo albo dalla sceneggiatura veramente indecorosa. Peccato per i disegni di Repetto, molto molto belli.
  20. Premesso che non tengo tanto al ritorno di personaggi già visti, non mi dispiacerebbe rivedere (anche se non è da tanto che è riapparso) il tenente Parkman, in una storia che lo rivaluti ulteriormente, dopo Caccia Infernale. La figura del tenentino vanaglorioso e ottuso che però è in grado di fare autocritica con obiettivit? mi ha affascinato, e non mi dispiacerebbe rivederlo accanto ai nostri, in un'altra storia epica, di quelle che Borden sa fare così bene...

  21. Trovo che questa storia abbia un buon ritmo e un buon Tex. Soggetto e sceneggiatura sono scarni e senza pretese, ma la storia riesce ad intrattenere senza annoiare e raggiunge un picco di bellezza nella scena, stoica e drammatica, della fustigazione di Tex. Disegni di Fusco sempre bellissimi e sempre molto western.

  22. Ho apprezzato molto questa storia, nonostante non ami per niente il filone fantastico in Tex. Il fatto è che la trama è imbastita davvero bene, i personaggi sono curati al punto giusto, i dialoghi sono efficaci. Insomma, è una storia ben fatta, con diverse situazioni interessanti e con un pregevole cattivo, intrigante anche quando è un semplice bandito e non ancora un mostro. Storie di tale fattura non possono non essere apprezzate, anche se il fantastico non lo si ama particolarmente. Letteri sempre molto suggestivo: ancorch? in declino, il suo Tex è Tex. Bellissime (anche nei colori) entrambe le copertine.

  23. Questa storia è indubbiamente una pietra miliare della saga. Ha dei momenti che sono vero e proprio capolavoro, sequenze indelebili per ogni appassionato di Tex.

    In questa storia il Tex che siamo soliti conoscere (duro, ma giusto) scompare per lasciar posto ad un uomo spietato, implacabile, appunto.

    Ma ciò che più mi colpisce non è tanto la sua reazione a caldo, quando non perdona Tucker o Higgins perchè sconvolto dalla perdita della moglie (come dice Don Fabio) o? perchè ha ancora nelle narici il sentore di putrefazione e le immagini di desolazione di quel villaggio che era il suo mondo (come sottolinea Paco), quanto la sua determinazione omicida anche molti anni dopo, quando il tempo avrebbe dovuto lenire il dolore, e la maturit? e gli anni passati a servire la giustizia avrebbero dovuto renderlo non più distaccato, questo no, ma meno sanguinario. Questo, francamente, mi ha colpito.

    Uhm? non mi ricordo quanti anni tu abbia o da quanto tu legga Tex, ma noi giovani lettori del 1969 trovammo la cosa decisamente naturale. Già in altre occasioni Tex aveva preso la giustizia nelle mani eliminando personalmente un cattivo o, al contrario, lasciandolo andare libero.

    Quello che colpisce in questo frangente casomai è la freddezza con cui elabora la vendetta. Se in casi precedenti aveva lasciato all'avversario una sia pur minima probabilità di cavarsela (vedi il compare di Higgins lasciato nel deserto con una borraccia) in questo caso non lascia scampo all'avversario e gli lascia solo la scelta tra tre modi di morire (annegato, bruciato vivo o divorato dagli squali) tutti abbastanza atroci. Quest?aspetto di Tex ha finito con il perdersi nel corso nel tempo per far posto talvolta ad un Tex fin troppo legalista e secondo me andrebbe recuperato.

    Sono un po' più giovane di te, caro Carlo :D (1978) e il Tex che ho conosciuto all'inizio è stato il Tex, senza dubbio più legalitario, di Nizzi. Poi, ma molto poi, ho recuperato anche gran parte delle storie del passato, ma il mio Tex è rimasto quello di Nizzi: ecco perchè il Tex sanguinario di questa storia per me era del tutto inedito. Ripeto, non dico che la cosa stoni: dico che non ero abituato, e la cosa non poteva non colpirmi.


    Sul secondo punto, so che Tex si era dimesso, ma l'amicizia che già lo legava a Carson poteva comunque farlo restare al suo fianco, data la pericolosa missione che il futuro Vecchio Cammello si apprestava ad iniziare. Ma questa resta comunque un'inezia, più una curiosità che avevo voluto sottolineare.

  24. Altro significativo contributo di Medda, altra storia a mio parere bellissima. E' un thriller per nulla scontato, con l'autore che intorbidisce la situazione e genera sapientemente sospetti nel lettore dedicando diverse vignette a vari personaggi che potrebbero essere colpevoli. Svia il lettore e complica il tutto rendendo la lettura avvincente fino alla fine, perchè è solo nelle pagine finali che finalmente si svela il mistero. L'atmosfera opprimente e angosciosa di questo noir è spesso interrotta dall'autore con scene gustosissime di delicata ironia: penso al Tex "Babbo Natale" per una prostituta, al Tex (quasi compiaciuto) invitato da un'altra prostituta a farle visita, al vecchio macilento pieno di medaglie sul petto (ma l'autore fa capire che il vero eroe è il donnone moglie dell'anziano soldato :D ), ad alcune situazioni simpatiche del vecchio Nebraska, al barbiere emigrato che parla in siciliano (perchè no?). Noir ed ironia non sono peraltro gli unici ingredienti di questa storia, che riesce a proporre anche personaggi a loro modo epici: non solo il vecchio Nebraska, ma anche La Rue, che muore da uomo dopo il dramma domestico (sicuramente forte ma ben gestito) di aver picchiato la propria moglie (che probabilmente non amava, visto l'orologio ritrovato postumo?). Insomma, tanta carne al fuoco, ben cotta e molto saporita, seppure speziata di amaro in molte sue parti. Sicuramente, come detto anche da molti di voi, una storia di rottura, e forse qualcuno l'ha ritenuta eccessiva. Io ho l'amaro in bocca: le due storie di Medda potevano essere il prologo di un felice connubio artistico, ed invece il tutto è morto l'. Mah!

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  25. Come storia l'ho trovata un p? troppo scontata, nemici non all'altezza che riescono a prenderle sempre e comunque senza dar un minimo di fastidio ogniqualvolta che vengono a contatto con i due pard. Nel leggerla non è neanche malaccio ma si dimentica la settimana dopo. Molto bello il battello "Florida" con la grande ruota disegnato da Civitelli. Voto 7,5

    Concordo. Ma proprio perchè concordo dissento sul voto: non andrei oltre il sei. E' una storia che si fa leggere velocemente grazie ad un ritmo scoppiettante, ma resta di pochissime pretese e, se non fosse per i disegni di Civitelli (peraltro ancora in una fase "grezza"), abbastanza dimenticabile.
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