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TWF - Tex Willer Forum

Leo

Ranchero
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Messaggi pubblicato da Leo

  1. <span style="color:red">7 ore fa</span>, Diablorojo82 dice:

    Dai Leo...Ci sono dialoghi frizzanti e spassosi, ci sono cattivi che ammazzano innocenti, ci sono i falchi assassini, c'è Letteri con i cinesi, ci sono I pestaggi. Sarà anche un po' telefonata ma è sfiziosissima.😉

     

    Me la devo rileggere, le darò una seconda possibilità ;)

  2. <span style="color:red">14 minuti fa</span>, MacParland dice:

    Come ha detto Boselli in diverse interviste, Tex entra nel corpo dei ranger prima della guerra di secessione, troviamo poi Montales, il primo vero incontro tra Tex e Mefisto (e Lily), tutta la guerra di secessione e poi tra la fine del '66 e l'inizio del '67 c'è il flashback a Ciudad Juarez. In definitiva, Tex non è più un giovane ranger, ma aiuta i suoi colleghi. Fino al numero 17, almeno. 

     

    Eh, ma dicevo proprio questo infatti. Al tempo del flashback de Gli Invincibili, Tex non dovrebbe più avere dei guai con la legge. Quindi quello che dice nella storia si deve intendere modificato da un "ret-con"? (Si dice così no? Con Diablero ho imparato termini nuovi :D). Se anche fosse così, non avrei problemi, è solo per sapere la versione definitiva.

    <span style="color:red">12 minuti fa</span>, Jim Brandon dice:

    Sicuramente una bella lettura quella di Leo, in parte anche condivisibile, ma la storia continua a non convicermi appieno proprio nei suoi presupposti.  Poi ha sicuramente anche parti ben riuscite, come il finale dal tono poetico, ma non la metterei certo tra le prime 10 storie di Tex.

    Rispetto a "Il passato di Carson", dove il tono "epico" della storia poi era molto naturale, qui trovo che abbia un che di ricercato, costruito.  

     

    Per me rivaleggia con Il Passato, non la trovo costruita. Ma come detto non si possono sindacare le sensazioni. C'è solo il ban ;)

  3. <span style="color:red">13 minuti fa</span>, Jim Brandon dice:

    La motivazione di fondo è che, malgrado le spiegazioni giustificative indicate nella storia, si stenta a credere che Tex solidarizzi con quella che in definitiva è ormai una banda di tagliagole, ex mercenari che, dietro la motivazione patriottica sempre più sbiadita e ridotta a mero alibi, agiscono solo per il proprio tornaconto: gente che, insomma, Tex avrebbe normalmente, e giustamente, preso a pedate. 

     

    A mio parere la bellezza della storia sta anche in questa ambiguità. Questa è gente che Tex prenderebbe a pedate, dici. E hai ragione. Ma non dobbiamo dimenticare che Tex è un buon giudice di uomini, e vede dietro la scorza e le apparenze. Tra di loro innanzitutto c'è Hutch, e Tex non è uomo da abbandonare un amico, se ha appreso che lo stesso è in difficoltà. E poi ha conosciuto, in gioventù, Halloran, Kelly e gli altri. Certo, qualcuno di loro è un farabutto, ma gli altri restano uomini con degli ideali. E' vero, le loro rapine politiche, ingiustificabili, sono poi diventate solo rapine, ancor più odiose e da condannare. Ma quegli uomini sono i vinti della Storia, repubblicani irlandesi esiliati dal loro paese, mercenari per il Sud e sconfitti anche lì. Sono dei paria, apolidi, senza nessun paese che li accolga e con un solo codice conosciuto, fin dalla gioventù: quello della violenza. Poi a loro si associa Shane, lui sì un idealista vero, che risveglia i sentimenti patriottici sopiti degli altri, con il suo eroismo, il temperamento, e con quella canzone che fa tornare quei rudi uomini al tempo che fu, alla loro giovinezza vissuta nell'isola verde di Erin. 

    Insomma, Tex a mio parere HA TORTO a solidarizzare con questi criminali (per quello che è accaduto in Italia con i terroristi nostrani che facevano rapine politiche ad esempio io non ho mai avuto esitazioni o dubbi). Ma al contempo HA RAGIONE, perché vede dietro di essi la loro reale natura, il contesto ostile in cui sono vissuti, fossero le verdi colline della loro isola o i disperati panorami del Sud-Ovest. Gli ideali hanno fruttato loro solo miseria e ostracismo, ma anche per questo il loro essere diventati criminali non può scindersi dal fatto che essi sono e restano anche e soprattutto "soldati dell'oca selvaggia", l'esercito irlandese disperso per il mondo.

     

    Ed è proprio in questa ambiguità che sta la grandezza della storia. Storia che non solo propone una margherita di personaggi a mio modo di vedere molto riusciti, ma riesce a renderli anche protagonisti di situazioni appassionanti e in qualche modo inediti per Tex, anche per la loro particolare crudezza: la scena della processione, la cena con Carrasco e Herzfeld, la mattanza finale. 

     

    "Qualcuno" (non faccio nomi, dico solo che è un autore di Tex :D ) ha detto che questa è la storia del ribelle irlandese, in cui Boselli ha voluto ficcarci Tex. E con questo? Tex ci sta bene? Ci è stato ficcato bene? Rende nella storia? La storia è bella? E allora bene così. 

     

    Poi, non voglio convincerti. Una storia piace o non piace, convince o non convince, figuriamoci. Però chiedo cortesemente ai moderatori il ban perpetuo del forumista Jim Brandon.

     

    Ps. Non ricordo più dove si inserisce questa storia nella cronologia texiana: è successiva alla guerra di secessione, ma Tex in essa dice di avere dei guai con la legge. So che lo abbiamo detto allo sfinimento, ma non ricordo più quale fosse poi la soluzione proposta. Se qualcuno vorrà illuminarmi, gliene sarò grato.

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  4. <span style="color:red">5 minuti fa</span>, Letizia dice:

    Ti tiri fuori dalla mischia, eh?

     

    Sì. Non mi avete convinto, ma per il mio modo di essere ne abbiamo parlato fin troppo. A un certo punto si deve prendere atto dell'irriducibilita' delle diverse posizioni, senza eccessivo accanimento. Quella di Ruju è una scelta narrativa legittima, avallata dal curatore che l'ha approvata. L'accusa di eresia tua e di Diablero, come di consueto ben argomentata, presuppone un'immodificabilita' dei comportamenti di Tex che io non credo ci sia, perché in così tante avventure il nostro ha davvero intrapreso le strade più disparate per risolvere le varie situazioni. Questa era l'ennesima, in coerenza con l'uomo di giustizia (che non vuole dire sbirro) che è. Non voglio convincervi, mi tiro fuori, ci risentiamo alla prossima storia :)

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  5. Nello stacco temporale di cui parla Pape può essere accaduto di tutto e Felipe e i due rangers possono aver architettato il piano così come si è visto. Non ci sono vigliacchi, c'è solo una variante alle tante strategie (tante, non una sola) utilizzate da Tex in mille avventure per stanare qualcuno.

     

    Mi ero ripromesso di non rispondere più e dopo di adesso, quali che siano le vostre risposte, non lo farò, fuggo dal ring,  sfibrato da cotanta lotta dialettica che per caratteristiche personali reggo poco.

     

    Ma faccio un ultimo pubblico attestato di essere d'accordo con Pape, Tex fa una mossa azzardata ma non antitexiana né scandalosa né vigliacca. Ora mi taccio per sempre, su questa storia.

     

    Buona serata a tutti, alla gentile donzella , al grande inquisitore e al divino commediante ;)

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  6. Continuo a trovare la mia idea assolutamente sensata, e un Tex che è Tex, non pirla (cit.Letizia) ne' cagasotto ne' stupido. Quindi non eretico. La storia, pur non essendo eccezionale, mi è piaciuta, i disegni e i colori pure. Autori e curatore hanno fatto un buon lavoro, per me. E qui la chiudo perché non mi convincete e io non convinco voi, e per quanto le discussioni sulle storie siano il sale del forum, su questa forse abbiamo ammorbato un pò troppo. 

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  7. <span style="color:red">6 ore fa</span>, Letizia dice:

    Escogita un astutissimo piano. E' vero che è leggermente pericoloso per Felipe (ma naturalmente prima hanno chiesto, non si vede ma è sicuramente così, l'autorizzazione alla señora Padilla),

     

    L'astutissimo piano che hanno escogitato non si vede, ma non coinvolge la senora Padilla, come ironizzi tu, bensì suo figlio. Che non è un bambino da salvare, ma un uomo, leader dei contadini ribelli. Era lui il leader, la guida dei peones, e in quel frangente che non si vede potrebbe tranquillamente aver detto ai rangers: "Samargo ha distrutto la mia terra, ha preso la mia acqua, ha attentato alla mia vita. Non vi sognate nemmeno di non coinvolgermi nel vostro piano, io DEVO esserci". Potrebbe essere andata così, perché Felipe è un uomo e non un bimbo da riportare alla mamma. E da uomo muore, con una sua scelta.

     

    <span style="color:red">4 ore fa</span>, virgin dice:

    Invece (da uomo che non ha letto e mai leggerà questa storia) tutto quadra: Tex è un personaggio difficile da sceneggiare per moltissimi autori di oggi; e Boselli, pur essendo curatore, mica può riscrivere da capo a piedi tutto ciò che scrivono i colleghi, altrimenti farebbe prima a scrivere tutto lui.

    È curatore di Tex, ma questo non vuol dire che sia il responsabile ultimo di ogni sillaba che viene pubblicata.

    Ergo l'argumentum ab auctoritate: "Questa storia non può essere antitexiana perché sennò Boselli a qualche punto l'avrebbe cassata" non è dirimente.

    Fermo restando che non ho letto questa storia: potrebbe anche essere la più bella di tutti i tempi. Il mio è solo un suggerimento metodologico.

     

    Totalmente in disaccordo, caro pard ;) sia con te che con Borden. Lui non è responsabile di ogni sillaba pubblicata, ma se una storia va fuori canone, come accusano Diablero ed Exit e Letizia, il curatore non interviene? E che ci sta a fare? Cosa fa un curatore? Il correttore di bozze? Sta attento al fatto che in una certa città ci sia un certo sceriffo e non un altro? Solo questo fa? Se un autore scrive una storia con un Tex non Tex, un personaggio eretico, lui se ne sta zitto e muto?!?

     

    Semplicemente, Borden ha ritenuto - e non so perché non lo ammetta, forse si è convinto a posteriori di aver sbagliato ad accettare la storia così com'è, logorato dalle furiose e per lui convincenti argomentazioni del grande inquisitore Diablero (è ironico, ma giuro che dietro c'è solo stima :) ) - ha ritenuto, dicevo, che la storia non era fuori canone, che era perfettamente texiana. Altrimenti sarebbe dovuto intervenire. 

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  8. <span style="color:red">15 minuti fa</span>, Diablero dice:

    Cosa poteva fare Tex? Poteva far saltare la diga. Poteva insultare Samargo in pubblico. PROVOCARE IL PREPOTENTE, COME HA FATTO CENTO VOLTE IN CENTO ALBI (davvero, mi sembri uno che non ha mai letto manco un albi di Tex, a non sapere che la provocazione è la sua tecnica standard, altro che "uccidere a sangue freddo"), spingendoli ad agire contro di loro. A violare di nuovo la legge, finendo impiombati o arrestati.

     

    Cioè, provocare la reazione dei nemici RISCHIANDO IN PRIMA PERSONA, come hanno sempre fatto.

     

    Dimmi, davvero non hai mai letto una storia di Tex dove avviene? O te le sei dimenticate tutte, pur di difendere questa storia indifendibile?

     

    Certo, magari le alternative c'erano. Ma qui Felipe ha forse voluto partecipare all'azione, e il rischio era calcolato (il fatto che Tex potesse intervenire in ogni momento non me l'invento io, è stata una sua valutazione, e non glie la fa fare solo Ruju, tante altre volte Tex interviene al momento giusto sapendo di potercela fare). È poi Felipe che manda tutto letteralmente all'aria, non solo la diga ma anche il piano di Tex.

     

    L'azzardo c'è, innegabile, ma forse il peone ha voluto avere una parte attiva nell'ultima battaglia; in fin dei conti, era stato il più combattivo tra i contadini, il loro leader. Quindi accetta di fare da esca, o magari lo propone lui. Sa che Tex interverrà, e lo farà al momento giusto. Il piano della bomba poi sorprende un pò tutti, anche lo stesso Tex. E gli eventi precipitano.

     

    In definitiva, l'azzardo lo vedo e l'ho detto sin dai miei primi post, ma questo non mi porta a pensare che il vero Tex non farebbe mai una cosa del genere. 

    Poi, un altro discorso è che Ruju voleva il finale a effetto e il "colpetto di scenetta" in nome del quale ha forzato la mano. Anche qui, il colpo di scena a me è piaciuto, il protagonista è Felipe, un vinto che trova la propria vendetta. 

     

    Poi io capisco tutte le tue perplessità, o meglio i tuoi strali, ma penso che molte storie, in tanti passaggi chiave, non reggerebbero ad esami approfonditi di ciò che accade davvero. E non solo quelle di Nizzi ;)

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  9. <span style="color:red">4 minuti fa</span>, laredo dice:

    Semplicemente arrestarlo, Leo..ci avrebbe pensato un giudice a mettergli un cappio al collo..Tex aveva già tutto per farlo, non c'era bisogno di usare il povero Felipe come esca.

    Ruju ha cercato a tutti i costi il colpo a sorpresa con un finale tragico, ma qui la melodia è stonatissima!

     

    Arrestarlo, con quale accusa? Lui nemmeno c'era, durante l'eccidio. E ad attaccare sono stati i peones, non il ricco. E magari il ricco ranchero ha dalla sua amicizie influenti. Arrestarlo potrebbe essere un buco nell'acqua. 

    C'è bisogno di una prova, per consentire a Tex di ucciderlo o  arrestarlo. 

    Cosa volete che facesse, che ammazzasse a sangue freddo il padre della ragazza che ha appena salvato? Che arrestasse uno che neanche era presente al momento della strage? Il paragone con Brennan e Teller c'entra come il cavolo a merenda: lì Tex è mosso da una rabbia incontenibile, non c'è umanità che tenga: lì Tex è disumano, organizza scherzi macabri per fare impazzire le sue vittime prima di portarle alla morte, è una furia cieca e vendicatrice. Qui c'è una ragazza di mezzo, non può uccidere a sangue freddo, deve escogitare qualcosa. Come può sapere che Felipe non sarà ucciso in casa? Lo immagina, il ranchero è furbo, non gli conviene assassinare a sangue freddo un uomo nella sua abitazione, in presenza della ragazza poi. No, quello lo porta fuori e lo fa sparire in qualche modo. E lì ci siamo noi ad evitare il peggio. E come fa Tex a essere certo di riuscire a evitare il peggio? Non può esserlo, qui c'è un azzardo e lo concedo, ma non ci vedo per questo l'anti-Tex. 

  10. Tex ha messo lì un'esca, scelta azzardata ma non scandalosa. Se Samargo cerca di ucciderlo, Tex interviene; se non lo fa perché colto da un'accesso di gratitudine per il salvataggio della figlia, Tex si inventera' qualcos'altro per incriminarlo. 

     

    Se la situazione non ha un lieto fine, è solo per una PRECISA scelta PERSONALE di Felipe, per la sua rabbia, il suo vissuto che viene fuori con un cupio dissolvi ineluttabile. Tex è lì, pronto a vincere, come tante altre volte ha fatto. 

     

    Cosa doveva fare Tex? Ammazzare il padre della ragazza che aveva salvato a sangue freddo? Fare saltare una diga che si può ricostruire? 

     

    Si inventa un piano azzardato, che fallisce per le noble geste di Felipe, un bel personaggio di quello che resta una buona storia texiana. Io continuo a dire "bravo" a Ruju. 

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  11. Ma poi non era nemmeno automatico che Samargo lo uccidesse o lo uccidesse in quel modo. Samargo non era presente al momento dell'eccidio, ed è probabile che non avesse animosita' verso il ragazzo che gli ha salvato la figlia. Quando questi si dimostra caparbio e intenzionato a non recedere, ecco che trova una soluzione che lo renda inattaccabile, come già aveva fatto con l'eccidio. Non lo uccide a sangue freddo, ma inscena quello che inscena. Tex immagina una cosa del genere, fa una mossa azzardata che però potrebbe portare alla soluzione della vicenda. Poi Felipe fa la sua scelta, la fa lui, non Tex: se nelle intenzioni di Ruju c'è la valorizzazione di questo personaggio in chiave eroica, come dice prima PapeSatan, non c'è nulla di male. Soprattutto, non è vero che non c'è Tex. 

  12. <span style="color:red">23 minuti fa</span>, Diablero dice:

    fatto che in questa storia Tex consegna una vittima al suo assassino, sapendo che vuole ucciderlo, e questa scelta ne causa la morte, "non rovina la storia"?

     

    Qui andiamo oltre al Tex che provoca morti per la sua dabbenaggine, come con Nolitta e Nizzi.

     

    Qui Tex lo mette in pericolo VOLONTARIAMENTE per USARLO COME ESCA.

     

    Per ottenere una cosa DI CUI NON AVREBBE BISOGNO, SE FOSSE TEX.

     

    Perchè Tex non ha mai avuto bisogno di "prove da presentare in tribunale" per agire. (il vero Tex, ovvio, non la parodia che ne facevano Nizzi e Nolitta. E ora, Ruju)

     

    Non lo avrebbe ucciso in casa, e quindi Tex sarebbe intervenuto per tempo, come difatti fa. È un azzardo calcolato, magari voluto dallo stesso Felipe. E Tex è lì, pronto. Poi Felipe decide altro.

     

    Sul quadro, grazie per l'articolo, lo leggero'. Le analogie con il quadro sulla rivoluzione francese in effetti ci sono, ma il richiamo al quarto stato a mio parere pure ;) nella posa, se non nella sostanza.

  13. <span style="color:red">9 ore fa</span>, Diablero dice:

    conflitto base della storia è fra i contadini e il ricco prepotente. Tex usato così è un elemento estraneo che dà solo fastidio perchè non può toccare nessun punto importante. Questo spinge Ruju a inserire i rapitori (che altrimenti non avrebbe senso inserire) e la rapita (idem), inserendo cioè una parentesi che INDEBOLISCE la storia (non parliamo poi della sottotrama romantica che pure Ruju rimuove subito appena possibile perchè si rende conto anche lui che danneggia la storia).

     

    Tu parti dall'assunto che la storia sia solo sul conflitto tra peones e ricco e tutto il resto è estraneo e quindi non va bene. Tutto il resto sarebbe posticcio, messo lì ad arte per inserire Tex. Questa sensazione nasce da un fulcro oggettivamente forte della vicenda (contrapposizione ricchi-poveri), ma ciò non vuol dire che la sottotrama non possa essere altrettanto valida e non si incastri bene con la vicenda principale. Qui il filone principale e la sottotrama si incastrano bene (secondo te no, ma restano opinioni entrambe, la mia e la tua), per me funzionano, la storia si dipana bene. 

     

    Sul quadro, e sulla differenza tra sciopero e reato di cui parli: io ho parlato di un richiamo, di una somiglianza vaga, di qualcosa che rimanda a qualcos'altro, pur essendo ben diverso. I contadini de Il Quarto Stato sono composti e marciano fieramente, i contadini di questa storia sono agitati, arrabbiati. È solo un rimando vago, di questo parlavo. Un rimando che si fonda anche sulla vista frontale e collettiva, cosa che rende la vignetta di Casertano ben diversa da quella da te postata sulla rivoluzione francese, e più vicina all'opera di Pellizza de Volpedo.

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  14. <span style="color:red">4 minuti fa</span>, Diablero dice:

    Tex non può arrestare nessuno, non può fermare nessuno, non può distruggere la diga, niente, perchè è tutta roba che deve fare Felipe. Si inseriscono dunque la figlia (assolutamente inutile se non per quella deviazione, e infatti viene subito dopo dimenticata) e i rapitori per dare qualcuno da sconfiggere a Tex (anche se così Felipe viene mostrato come un fesso).

     

    Ma senza Tex la ragazza non verrebbe liberata, e i suoi rapitori non morirebbero. Felipe era fuori combattimento, è Tex che sconfigge i rapitori, ed è sempre lui che metterebbe la parola fine anche alle prepotenze di Samargo, se Felipe non scegliesse diversamente.

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  15. <span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablero dice:

    DOPO AVER PROMESSO ALLA MADRE che glielo riporteranno ("se è vivo lo riporteremo a casa, avete la nostra parola!"), Tex e Carson lo L;ASCIANO FERITO A CASA DI SAMARGO! Sapendo benissimo che l'intenzione di Samargo era di ucciderlo! Per usarlo come esca!

     

    E se Samargo gli piantava un colpo in testa in casa sua? O se simulava una morte in seguito alle ferite?

     

    Samargo, per l'eccidio dei contadini, si trincera dietro la legittima difesa (dei suoi, peraltro, lui nemmeno c'era, quindi ha avuto l'accortezza di restare escluso anche in termini di suo coinvolgimento diretto). E' il primo ad avere preoccupazioni legalitarie, per questo non avrebbe compiuto un assassinio a casa sua, peraltro in presenza della figlia appena salvata da Felipe.

     

    <span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablero dice:

    Perché dico che senza il sacrificio di Felipe Tex non avrebbe toccato la diga? Perché è ovvio.  Far saltare direttamente la diga non solo avrebbe dato acqua subito ai campi salvando i contadini dalla fame, ma avrebbe spinto ulteriormente Samargo ad agire, e avrebbero potuto incastrarlo ad attaccare i contadini senza bisogno di quel piano astruso che prevedeva di fargli ammazzare Felipe. Se non l'ha fatto fino a quel punto, perchè avrebbe dovuto farlo dopo? QUESTO Tex si sarebbe affidato ai tribunali, lasciando la diga intatta.

     

    Il fiume scorreva nella terra di Don Samargo, probabilmente aveva tutte le carte in regola per costruire la diga. E se non le aveva, le avrebbe fabbricate. Tex non vuole andare in tribunale, proprio per questo vuole incastrarlo diversamente, e poiché conosce gli uomini, sa che Samargo compirà un passo falso. E infatti questi lo fa. E se Felipe muore, non è certo per dabbenaggine di Tex, ma per una sua scelta.

     

    <span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablero dice:

    E se Samargo NON ammazzava Felipe? A quel punto Samargo ha vinto. La diga è ancora lì, andandosene Tex ha sancito che ha fatto bene ad ammazzare i contadini (almeno per quello che ne sa lui), Felipe non può fare più niente, nessuno lo seguirà più. Basta che aspetti e Felipe dovrà andarsene per non morire di fame. Per quale motivo rischia tutto per fare un botto così "scenografico"? Perché con Felipe fa la sceneggiata con la dinamite quando per ammazzare altre DODICI PERSONE li ha fatti semplicemente ammazzare a fucilate senza farsi problemi? Che senso ha?

     

    Perché Felipe è da solo, mentre i peones erano tanti ed erano armati (sia pure di forconi). Con Felipe ha bisogno di qualcos'altro, Tex lo sa, e gli getta l'esca.

     

    <span style="color:red">12 minuti fa</span>, PapeSatan dice:

    Chi ci impedisce di credere che Tex abbia voluto lasciare a Felipe la libertà di riscattarsi a modo suo? 

    Perchê avremmo dovuto sperare che ci fosse il Tex di GLB a far saltare la diga e far fuori Vicente, come BANALMENTE ci si sarebbe aspettato? Per una volta che l'eroe é Pietro Micca, perché rendere per forza gli onori sempre al duca di Savoia Vittorio Amedeo II?

     

    Tex non poteva far saltare la diga, che era nella terra di Don Vicente. Quello l'avrebbe fatta ricostruire. Se si fosse impelagato nei tribunali, poi, avrebbe avuto di sicuro la peggio. Ci voleva qualcos'altro. Certo non immaginava che Samargo simulasse l'attentato, ma anche così avrebbe comunque vinto lui. Solo che Felipe vuol fare appunto il Pietro Micca, è una scelta solo sua.

     

    <span style="color:red">6 minuti fa</span>, Diablero dice:

    nvece, Tex Willer fa legare UN ALTRO con la dinamite, per risolvere problemi che non vuole risolvere da solo.

     

    Ma è solo un dettaglio, eh, è eroico anche far saltare per aria GLI ALTRI. Uguale ugualei. Il generale Bava Beccaris quindi è stato molto più eroico di Pietro Micca. Mica ne ha fatti saltare uno solo, lui!

     

    Ma Tex non poteva immaginare il piano di Samargo. Il paragone di Bava Beccaris non è azzeccato, questi era strumento di repressione, Tex NON voleva che saltasse nessuno in aria ed è (o tenta di essere) strumento di liberazione.

     

    <span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablero dice:

    Guarda, se ci mettessero nel fare le sceneggiature UN DECIMO dell'impegno che  ci mettono a "inserire citazioni", avremmo storie migliori.

     

    Invece, abbiamo storie in cui Tex invece di salvare i poveracci li consegna a chi li ammazzerà, ma in compenso, hai visto quante citazioni ci sono? Deve essere per forza un capolavoro...

     

    La citazione de Il Quarto Stato fa entrare meglio nella storia. Chi conosce la potenza evocativa di quel quadro, non potrà non riconoscere immediatamente, nella situazione di Felipe e degli altri peones, la condizione dei vinti, umiliati e oppressi e diseredati che però vogliono alzare la testa. E' una citazione efficace, perché fa entrare subito nell'atmosfera della vicenda.  

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  16. CONTIENE SPOILER

    CONTIENE SPOILER

    CONTIENE SPOILER

     

    I corvi che gracchiano, i forconi e i badili verso il cielo in segno di protesta. Al centro pagina, campeggia una scena che richiama vagamente il Quarto Stato, il ritratto di Pellizza da Volpedo: contadini in cammino che rialzano la testa, che chiedono giustizia. Di fronte, una diga che asseta la povera gente, come in Fontamara di Silone. E già alla terza pagina, una strage di contadini, come a Portella della Ginestra. Richiami facili, direte voi, ma il dramma dei braccianti si è sempre svolto con modalità simili in tutti i luoghi del mondo, e che lo racconti un Silone o un pittore o il Bacchelli de Il Mulino del Po o la Allende ne La Casa degli spiriti, è sempre qualcosa che mi colpisce, che mi rende partecipe, che desta il mio interesse per ciò che sto leggendo.

     

    Il responsabile dell'eccidio sembra la classica carne da macello per i nostri, ma ecco l'inatteso: anch'egli, da carnefice diviene vittima, ci aspettavamo il bieco affamatore della povera gente e ci troviamo davanti un padre disperato. Seguono delle scene in notturna suggestive, anche grazie alla riuscita colorazione del cielo, in cui Felipe si riscatta dall'ingenuità iniziale, che per la verità mi è parsa un po' tirata per i capelli: possibile che il ragazzo non potesse immaginare le reali intenzioni di quel pendaglio da forca che aveva accanto? D'altronde, erano stati amici in gioventù, erano entrambi cresciuti in un mondo difficile, e l'esasperazione per la situazione cui Don Samargo aveva messo i contadini può forse giustificare le azioni iniziali di Felipe. 

     

    Si arriva alla fine, che mi è piaciuta molto. Diablero dice di aver visto un Tex ligio ai regolamenti, del tutto non canonico rispetto a GLB. La vedo molto diversamente. Intanto, è da diverso tempo che Tex si è, per così dire, calmato, e non ha più quell'irruenza inarrestabile che sfoderava con Bonelli senior. E questo non lo si vede solo con il "Tex cretino di Nizzi" (citazione che trovo offensiva, ma vabbè, non scateniamo flames per così poco), ma anche con lo stesso Boselli. Ma al di là di questo, io qui non vedo proprio il Tex ligio o cretino: io qui vedo il Tex conoscitore di uomini. Incriminare don Samargo, con tutte le sue verosimili potenti amicizie, è già cosa difficile di per sé. Nell'eccidio lui non c'era nemmeno, e comunque poteva accampare il pretesto di aver subito lui, l'attacco, da parte dei peones. Bisogna quindi incastrarlo in altro modo, e Tex sa che il vecchio farà un passo falso, che non si farà commuovere dal salvataggio di sua figlia da parte di Felipe. Ciò che Tex non sa è come avverrà il passo falso: Samargo non ucciderà certo il peone in casa sua, magari gli tenderà un agguato dopo o magari lo lascerà andare, confidando che non rappresenti più una minaccia. E invece Samargo ha un'idea diversa: facciamogli fare la fine che alcuni attribuiscono a Feltrinelli, pensa Ruju, ri-citando nuovamente la situazione politica novecentesca nella storia in argomento: facciamolo passare per colpevole di un fallito attentato in cui chi si fa male è solo lui. Tex non può immaginare tale modalità, ma nonostante questo il ranger è destinato a vincere lo scontro a fuoco con gli scannagatti del ranchero, di cui sta facendo strage insieme a Carson. Non è dunque Tex che fallisce, è Felipe che fa la sua scelta. La sua sete di vendetta, l'esasperazione per le ingiustizie subite, la situazione al limite cui è sottoposto in quel momento e da anni, l'atavica miseria in cui è cresciuto, tutto il suo vissuto lo portano a quel gesto kamikaze, con l'acqua che torna nel suo letto in un giorno di giustizia. 

     

    Come valutare questo colpo di scena? E' un "colpetto di scenetta", come dice Diablero? Sono emozioni a un tanto al chilo? Non lo so. Forse, l'ho già detto in un altro post, sono un sempliciotto, i cui occhi si fanno lustri al leggere espedienti letterari di serie B. Però a me il botto è piaciuto. E' piaciuta l'acqua che torna nel suo alveo, la rabbia del vinto che si prende la sua rivincita, il sole che tramonta sul dramma appena consumatosi con la sua consueta serenità. 

     

    EDIT:

    Ho letto dopo il messaggio di Poe. Concordo con lui per quanto riguarda la storia, mentre non entro nel merito con PapeSatan: materia molto complicata, comunque mi è piaciuta la sua definizione di "amante del bello in tutte le sue declinazioni" ;)

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  17. 1) Oklahoma: la grande e dissennata corsa e il miracolo di riuscire a tenere Tex al centro nonostante i tanti comprimari: tra questi, non dimenticherò la coppia penosa di ammazzasette, omuncoli travestiti da killer, il lanciatore di coltelli orgoglioso, il ragazzo col vizio delle carte, la coppia di anziani che vuole cambiar vita. E poi il dramma della corsa, le tragedie consumate lungo la via, la posta in palio finale con terra fertile lungo il fiume. Una volta Berardi si affaccia su Tex, e fa capire a tutti, una volta di più, quanto è grande. 

     

    2) Nei territori del Nordovest: il Boselli epico, i ricordi, il passato che ritorna, la resa dei conti, il tutto in un'ambientazione mozzafiato e con un Brandon per la prima volta DAVVERO protagonista.

     

    3) L'oro del Sud: il vecchio Sud dolente, cavalieri e vigliacchi, le macerie del dopoguerra la cui polvere si respira davvero anche grazie al tratto di quell'incommensurabile artista che è stato José Ortiz.

     

    4) Nueces Valley: vero romanzo di formazione, fluviale, commovente.

     

    5) Rio Hondo: una storia classica e non originale, ma sceneggiata superbamente e ben assecondata dai disegni forse un pò datati ma non per questo meno affascinanti di Repetto. La moglie del peone, là in attesa sulla collina, è una delle scene il cui ricordo mi provoca sempre una piccola emozione.

     

    Non posso poi non citare Il cacciatore di fossili, capolavoro di Segura insieme a L'oro del Sud, e Il ponte della battaglia rujuano, storia a mio parere molto sottovalutata. 

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  18. SPOILER

     

    SPOILER

     

    SPOILER

     

    SPOILER

     

    SPOILER

     

    Un vecchio guerriero svuotato dalla perdita della moglie... i figli che non riescono a colmare la perdita e a lenire la disperazione del loro genitore... la scelta di morire su di un dirupo, circondato dalle montagne su cui è cresciuto, con solo un'aquila ad accompagnarlo nella sua ultima attesa. Sarà commozione facile, poesia a buon mercato, ma a costo di apparire un ingenuotto - e forse lo sono - a me tutta la sequenza iniziale è piaciuta molto. Poi il fumo, laggiù, dalla parte del villaggio, e poi tutto lo sfacelo, e il corpo di Dena riverso lì: il vecchio combattente sente risorgere in sé il furore, dalla disperazione stavolta attinge rabbia cieca e parte per una missione suicida, con un nuovo scopo nella vita.

     

    Dall'altra parte, Chogan, un colosso che fa paura solo a guardarlo. Un mostro di crudeltà, che rapisce bambini per farne il proprio esercito personale, per un desiderio di riscatto scaturito da un'infanzia difficile. 

     

    Chogan non è un personaggio originale, ed inoltre è poco credibile che Quercia Rossa prenda con sé tutte le frecce e che Tex da questo indovini l'identità dell'indiano superstite. Ma entrambe le cose non hanno pregiudicato il mio piacere nel leggere la storia, che appassiona proprio per questi due personaggi, il cattivo spietato e l'anziano che torna in pista. Un deja vu scritto bene, e ottimamente supportato da disegni che mi sono piaciuti moltissimo, soprattutto nella resa dei volti disperati, prima degli indiani attaccati e poi dello straziato Quercia Rossa. 

     

    Tra il romanzo tra i ghiacci e la saga/epopea di Mefisto, ci voleva una storia di "alleggerimento", che però non significa leggera. È una storia scritta bene, che riesce ad appassionare.

  19. 36 minuti fa, Diablero dice:

     

    Se bastasse mettere riferimenti storici per fare di una storia un capolavoro, la collana "le storie" sarebbe un capolavoro dietro l'altro, tutti meglio del Figlio di Mefisto...

     

    È molto, molto, molto riduttivo parlare del solo riferimento storico, visto che ho fatto un elenco nutrito di ciò che mi è piaciuto. L'elemento storico l'ho messo solo alla fine, come ciliegina sulla torta. Quindi, nessuno ha mai detto che la storia è un capolavoro solo perché c'è un riferimento storico, ho proprio scritto tutt'altro, e pensavo di essere stato sufficientemente chiaro. Ho anche detto che la mia definizione di capolavoro è puramente emozionale, prescinde da giudizi tecnici che non mi sono mai sentito di dare. Molto riduttivo nei confronti del mio messaggio, e molto ingeneroso  definire la storia ciofeca, anche se ovviamente sui gusti non posso sindacare.

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  20. <span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablorojo82 dice:

    Concordo su tante cose (ricchezza dei personaggi in primis)...Non sul "capolavoro" perchè poi Il Passato, Gli Invincibili, Fuga da Anderville e la Grande Invasione (e mi fermo) come li devo definire? :D

    Comunque ottima storia sicuramente.

     

    C'era una discussione, qui sul forum, su cosa si intendesse per "capolavoro". Io non saprei darne una definizione, e uso questo termine piuttosto genericamente per le storie che mi hanno generato entusiasmo ed emozione. La cupezza di questa storia, con la donna impiccata all'inizio, la personalità decisa del Colonnello, vecchio e a suo modo eroico pioniere dell'Ovest, la scena forse trash ma molto forte dell'irruzione di Tex al pranzo del ring, con il ranger che spiattella sul naso di quelle eleganti signore i cadaveri marcescenti, strappando con brutalità la maschera del perbenismo dai visi imbellettati delle matrone, il momento di gloria del mediocre Skinny, la vigliaccheria dello sceriffo sfidato da Tex che conta fino a dieci, la citata scena del biliardo, ed infine la figura di Ella Watson: la vera Ella, figura realmente esistita, fu una vittima del ring del Wyoming, e il fatto che Nolitta abbia utilizzato il suo nome per il personaggio che di fatto porta alla distruzione dell'associazione mi ha sempre fatto pensare al gusto di Nolitta per una vendetta postuma che, sia pure nel mondo della fantasia, la Watson si è presa nei confronti dei suoi aguzzini.

     

    Cos'altro posso dire di fronte a tanto ben di Dio, se non che si tratta di un capolavoro? ;)

    • Mi piace (+1) 1
  21. Storie del Magazine entrambe belle. Complimenti a Monni, la cui seconda fatica texiana è molto ben riuscita, e naturalmente a Ruju e a D'Agata, i cui disegni mi sono piaciuti molto. 

    Buona anche la storia di Montales, anche se anch'io ritengo che un simile soggetto potesse essere sviluppato in più pagine: la guerra civile in Messico, una vendetta da compiere, un amico che tradisce, il passato che ritorna: ci sono tutti gli elementi per una storia di largo respiro, del tipo di quella dedicata a Brandon sul Maxi Nei Territori del Nordovest. 

  22. <span style="color:red">26 minuti fa</span>, Poe dice:

    Infine, il ritorno di Jack Thunder in "Winnipeg"... Ecco, questo è uno di quei casi che dovrebbe servire ai lettori per farli desistere dal chiedere continuamente il ritorno di avversari morti, che invece è meglio, molto meglio lasciare defunti! :furiosi75:

    "Winnipeg", con un altro avversario che non fosse Jack Thunder, sarebbe stata una storia molto migliore... 

     

    Dovrei rileggerla, e immaginarmi il vilain come un personaggio a sé stante, diverso dal cieco diabolico di Heaven. Non l'ho mai più riletta, Winnipeg l'ho proprio detestata (cosa più unica che rara per me con Boselli, ma tant'è).

  23. Concordo con Diablero, aggiungendo che a mio parere i personaggi de I Sette Assassini erano perfetti nella loro prima apparizione: due bestie, due carogne senza eguali. Nel seguito, sia il Kid che Jack Thunder verranno rivisti, il primo come carogna quasi da riabilitare, il secondo passa invece da criminale feroce e straccione a mente sopraffina a capo di organizzazioni estese. Due evoluzioni che non mi convincono, e che francamente mi fanno rimpiangere che i due personaggi non siano rimasti confinati nella loro storia d'esordio, che peraltro è uno dei capolavori di Boselli, uno dei tanti inanellati nel periodo iniziale dell'autore, un vero periodo d'oro per lui e per la saga di Tex. 

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  24. <span style="color:red">45 minuti fa</span>, Diablero dice:

    1) È talmente tonto che si fa portare via un dollaro in quella maniera (fai la prova con un tuo amico, il tempo che ci vuole per arrivare correndo fregarti una moneta che tieni nel palmo della mano, e quanto dovresti essere intontito per non accorgertene. Per fortuna voleva rubare la moneta e non accoltellare Tex, che non l'aveva assolutamente visto mentre gli correva incontro...

     

    Pignoli per pignoli, non era una moneta ma una banconota, e non ci trovo nulla di strano che un esperto borseggiatore riesca nella sua impresa, tanto più che Tex ha la guardia abbassata vista la situazione tranquilla.

     

    <span style="color:red">46 minuti fa</span>, Diablero dice:

    ) È talmente avaro che per un dollaro (che comunque avrebbe dato al conducente) insegue un poveraccio con l'intenzione di... di fare cosa? Lo menava? Lo faceva arrestare? Per te cosa voleva fargli Tex?

    3) Per recuperare quel dollaro provoca danni molto, molto più gravi al cinese con il carretto, facendogli perdere la merce e forse rompendogli qualche osso, ma non gliene frega nulla

     

    Non è questione di avarizia, ma di amor proprio e cocciutaggine. Il Tex di Glb ha messo a ferro e fuoco saloon per molto meno. 

     

    <span style="color:red">48 minuti fa</span>, Diablero dice:

    4) È talmente tronfio e scemo che, anche se viene avvertito, se ne frega e cade nella trappola.

     

    E ovviamente...   NON recupera il dollaro, quindi per sua stessa dichiarazione (Nizzi ci tiene a queste cose e le sottolinea) "ha fatto la figura del pollo". Prima ancora di fare la seconda, facendosi fregare da fesso e stordire.

     

    Il fatto che cada nella trappola così ingenuamente non piace neanche a me. Ma lo considero un particolare abbastanza irrilevante, vista la sua ininfluenza nel prosieguo della storia.

     

    <span style="color:red">51 minuti fa</span>, Diablero dice:

    La sai poi quella scenetta, quella là, che si vede nei film comico xxx, ma anche yyy, ma anche zzz, dove i protagonisti si travestono da qualcuno perché qualcun altro gli ha assicurato che il piano è perfetto e non corrono rischi, poi quando si trovano travestiti incontrano proprio le persone da cui si sono travestiti, sai le facce e le risate! E poi si inseguono su e giù per delle scale finchè qualcuno non fa un bagno nell'acqua! Divertentissima, davvero  giusto un po' abusata e scontata, saranno 100 anni che si vede nei film, dai tempi di Chaplin...

     

    Messa così, la scena è molto banalizzata. Certo che si sarà vista un altro milione di volte, nel cinema e nel fumetto e nei cartoni animati e nei romanzi. Ma importante è anche la regia, i tempi, le inquadrature, i dialoghi: in questo senso, io non ricordo la scenetta divertente e banale che racconti tu, io ricordo una sequenza invece adrenalinica e al cardiopalma, una delle piu avvincenti della saga, tanto da restare scolpita nella memoria. E se, come dici tu, è trita e ritrita, ciò non toglie che sia efficace, che sia un pezzo di bravura di sceneggiatore e disegnatore che, poco dopo, propongono un'altra scena bellissima: quella della caccia alla balena. Anche qui non c'è nulla di originale, ma l'importante non è solo che si racconti qualcosa di inedito; è importante anche il modo di raccontare, la capacità di emozionare il lettore.

    Se dovessimo fare attenzione alle scene tratte dal cinema, o viste e riviste, potremmo anche evitare di leggere Tex, o almeno dovremmo guardare con un altro metro molte sue storie: ne Gli Invincibili, le scene più belle, quella della processione e quella del massacro finale, sono prese di peso da Il mucchio selvaggio, ma nessuno si sogna dire che Boselli ha copiato situazioni già viste: è fondamentale vedere come la scena viene incastonata nel racconto, come viene narrata, quale funzione ha nella storia: per questo Gli Invincibili è un capolavoro. E lo è anche La Congiura, a mio modo di vedere.

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