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TWF - Tex Willer Forum

Leo

Ranchero
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Messaggi pubblicato da Leo

  1. <span style="color:red">13 minuti fa</span>, ymalpas dice:

    No, per Tex Higgins non doveva salvarsi, la possibilità l'aveva data SOLO a Sherman. Una volta che Tex scopre che Higgins è miracolosamente ancora vivo, anzi continua impenitente a perseverare nel crimine, la cavalcata del destino ci sta eccome. Non conferisce nessuna importanza all'esecutore, è solo un serpente di cui va schiacciata la testa(d'altro canto c'è chi di voi che contraddittoriamente afferma che Tex non dà emotivamente troppo peso alla scoperta che il butterato è ancora vivo). E questa volta ci si mette di mezzo anche Lylith

     

    Ma io non parlo di Tex. Chi non dà importanza è Boselli, perché la lancia si spezza a prescindere da Higgins, perché ciò che conta nella sua interpretazione sono solo brennan e teller.

     

    <span style="color:red">15 minuti fa</span>, ymalpas dice:

    Peccato che questo albo non vi sia piaciuto e vi abbia fatto gridare allo scandalo

     

    Ma non sta nel fatto che non mi sia piaciuta, lo scandalo... penso che abbiamo argomentato. 

     

  2. 30 minuti fa, ymalpas dice:

    Ora le colpe di Higgins e Sherman sono pressoché identiche, tutti e due hanno trasportato le coperte infette al campo, però GLB per bocca di Tex ammette che almeno Sherman può salvarsi, gli dà un'opportunità piccola piccola (e una pistola con un colpo che parla da se), senza vedere in questo un tradimento al giuramento che aveva fatto nell'albo precedente. Ripeto Tex non bluffa con Sherman, non sarebbe da lui.

     

    Per GLB il fatto è che Sherman è un pesce piccolo e Tex si disinteressa quasi sempre nelle sue storie della manovalanza, punta sempre direttamente ai capi. Anche in questa drammatica storia in cui è personalmente colpito, lui fa la differenza tra mandanti e esecutori materiali. E questo che contribuisce a rendere Tex un uomo diverso e superiore.

     

    Però Sherman collabora, per salvarsi la vita. Higgins non lo fa, continua nel suo atteggiamento da irriducibile.

     

    Poi, se glb fa la differenza tra mandanti ed esecutori, e l'esecutore è un pesce piccolo, a che pro la roboante "cavalcata del destino" per un pesce piccolo? Anche qui Diablero ci ha visto giusto, con questa storia è proprio Boselli a conferire importanza a un esecutore. Boselli dice: massi', Higgins non è così importante, la lancia si spezza perché quelli importanti sono morti. Ma poi nella sua storia non c'è solo una lancia che si spezza, c'è addirittura l'intervento di Lylith! Alla faccia della non importanza!!! :D

     

    Detto questo, la finisco davvero. Non credo di aver alzato i toni, si sta parlando e argomentando. C'è un'irriducibile differenza di vedute, ma io che mi reputo molto laico non mi scandalizzo che alcuni si facciano andar bene la storia, anche se a me sembra radicalmente sbagliata.

     

    Tuttavia le argomentazioni di Diablero (a parte la provocazione sulle intenzioni del Bos di voler distruggere il Giuramento, ma è per l'appunto una provocazione su) mi paiono le più centrate, più di quelle di Ym e degli altri amici che invece danno poca importanza al resto.

     

    C'è l'impossibilità fisica, ben argomentata da Diablero: tex lascia esanime a terra Higgins, fermato da Tiger, impressionato dalla violenza e consapevole che Tex ha passato il limite e sta uccidendo l'avversario. Ma vabbe, dite voi, c'è il patto col lettore. Passi, ok.

     

    C'è la lancia spezzata, sì Poe, lo ripeto a costo di sfiancarvi ;) ma mi sembra un punto nodale. Eh, ma Higgins non è così importante. Va bene. Ok.

     

    E se non è così importante, a che serve una CAVALCATA DEL DESTINO, del destino, non di un pincopallo qualsiasi, con tutta la prosopopea che un simile titolo porta in sé per ingolosire il lettore, e addirittura l'intervento di Lylith? Lylith! Per uno "poco importante"

     

    Mah. 

     

    La finisco qui, davvero stavolta. Scusate le ripetizioni, ma qui tutti ripetiamo, nessuno escluso. Perché cerchiamo di esprimere con forza i nostri concetti, cercando, a torto, di inculcarli nella mente dei nostri interlocutori. Quanto spreco di energie (ma un forum non è anche questo?) :D

     

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  3. <span style="color:red">51 minuti fa</span>, Diablero dice:

    forse intendevano altri ritorni

     

    Si intende ritorni di persone non morte. Perché se tornano persone morte (a parte Mefisto, ovviamente) c'è il rischio di svilire l'azione di Tex avvenuta in passato.

     

    Già con Wolfman si è rischiato molto: come abbia fatto a salvarsi, con un buco di coltello in pancia e una caduta nel vuoto di un dirupo innevato, è un mistero. Non nego di aver storto il naso. E non so come faranno con la Tigre. Ma Wolfman e la Tigre appartengono a quella parte della saga che a mio parere può subire qualche forzatura. Se invece forzi il giuramento, e ribadisco che non è solo una questione di leggi fisiche, ma proprio di sottotesto (che incredibilmente qui molti non vedono), tocchi una delle storie fondanti, una colonna portante, sbriciolata la quale ti cade in testa tutto l'edificio. 

     

    Non si può banalizzare il tutto dicendo che, FISICAMENTE, Tex può essersi sbagliato (perché questo si sta dicendo, che Tex ha fatto un errore di valutazione); questa è una banalizzazione di qualcosa di più profondo, qualcosa che trascende le leggi fisiche: qui si sta dicendo che "gli dei" si sono sbagliati (perché spezzando la lancia hanno sbagliato i conti) e che il narratore onnisciente giustamente citato da Diablero si è sbagliato. 

     

    Qualche giorno fa, vedendo i post di alcuni utenti autorevoli (cui si è aggiunto quello di Ymalpas) e quelli di Facebook, ho pensato che non tutti la vediamo allo stesso modo, che non è detto che io abbia ragione (addirittura un Villa ha elogiato la storia), e ho ammesso che Boselli in fin dei conti anche stavolta ha portato a casa la pagnotta con modalità non sbagliate come pensavo. Poi ho riletto Il Giuramento, ho letto altri post ferocemente critici qui, e mi sono convinto che la storia per me è indifendibile, perché tocca dei punti che semplicemente non andavano toccati.

     

    Anch'io non interverro' più sull'argomento, il troppo stroppia. Il Bos e Villa per me continuano ad essere dei grandi. Semplicemente, dovrò far finta che questo albo non sia stato mai pubblicato ;)

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  4. <span style="color:red">10 minuti fa</span>, ymalpas dice:

    E trovatemi qui le "leggi fisiche". Dimenticate che è pur sempre un fumetto e che in letteratura si è osato ben di più.

     

    E proprio perché è un fumetto i sottotesti vanno mantenuti. E il sottotesto, quello della lancia, qui è inequivocabile.

     

    E la storia della differenza tra mandanti e esecutori proprio non regge. Per nulla, con buona pace di Boselli ;)

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  5. <span style="color:red">1 minuto fa</span>, ymalpas dice:

    Higgins è lasciato in mezzo al deserto a morire ma resta vivo. Ha una possibilità di salvezza come ce l'ha Sherman.

     

    Ma la differenza la fa l'acqua. Higgins è più morto che vivo, dopo il pestaggio. Ha avuto modo di riprendersi rapidamente e fare tanta strada quanta ne ha fatta Sherman, per di più senza acqua? È forzato.

     

    E la lancia che si spezza? Se pure accettiamo la forzatura nelle "leggi fisiche", non ha alcuna importanza il valore simbolico della scena finale?

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  6. <span style="color:red">26 minuti fa</span>, laredo dice:

    Tex  lascia una pistola con un colpo in canna a Sherman, non a Higgins...

    Non è un dettaglio di poco conto, ymalpas...

     

    Esatto. E non gli lascia nemmeno acqua (che invece dà a Sherman). Nel deserto. Dopo un pestaggio pazzesco, con cui Tex ha investito Higgins di tutta la furia che ha dentro. Riguardate bene la scena: Tex in quel momento è assalito da foga omicida, è fuori controllo, non ha pietà per Higgins. E non ha alcuna intenzione di salvarlo. E difatti Higgins non può salvarsi, a meno di un miracolo posticcio. Possibile che questo aspetto possa essere messo in discussione? Perché se è così, possiamo dire allora che nel fumetto Tex tutto è possibile, nulla è quel che sembra, sospendiamo l'incrrdulita anche per le cose più ovvie e amen.

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  7. Il 13/9/2023 at 14:35, ymalpas dice:

    Certo il GLB della fascia dal numero 100 al numero 175 è stato immortale. Ma quanto gli è da meno il Boselli della serie regolare degli ultimi trent'anni, della nuova serie del Tex giovane e dei texoni e dei cartonati?

     

    La risposta è che Boselli non è da meno di GLB. Perché entrambi hanno CREATO Tex. Glb lo ha creato nel '48, ne ha fissato i tratti salienti, i comprimari, i valori. Ha dato vita a un linguaggio originale e vulcanico, direi rivoluzionario e non solo per i canoni dell'epoca.

     

    Boselli ha anch'egli CREATO Tex. Il Tex 2.0. Un Tex che purtroppo ha perso quel linguaggio, quella verve, ma è cresciuto in epicità, in comprimari, nei dialoghi (dialoghi più ordinari perché appunto privi della forza del linguaggio glbonelliano, ma pur nella loro ordinarieta' molto intensi, maturi, virili, direi forse anche più credibili). Boselli ha "normalizzato" Tex, perché non ha le doti del grande vecchio nel rendere il carattere che Glb ha dato al personaggio né la sua straordinaria, innovativa, lingua; normalizzandolo, però, ha dato forse vita a una sua versione più moderna e matura, rendendo questa protagonista di narrazioni che sono vette altissime, tra le più alte, dell'intera produzione Texiana. 

     

    Ha lavorato per sottrazione, e sottraendo un po' di Tex a beneficio di altri personaggi, ne ha esaltato ulteriormente le doti, lo ha reso più granitico, solido, e in tutto questo più VERO, di quanto forse non sia mai stato.

     

    Sono stati entrambi seminali, Glb e Borden. Entrambi hanno creato Tex, attagliandone le caratteristiche alle epoche.

     

    E non bisogna dimenticare il fiato. Quello di Boselli è lungo quanto quello di Glb. Perché l'altra caratteristica è la prolificita', straordinaria in entrambi ma forse ancor di più in uno che, da anni, fa anche il curatore nonché l'autore di un altro personaggio; uno che dovunque si sia cimentato ha fatto il botto, dall'Odissea zagoriana alle straordinarie, per quanto limitate, esperienze di Mohawk River e del personaggio di Landsale.

     

    No, Boselli non ha nulla da invidiare a Glb. 

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  8. <span style="color:red">2 minuti fa</span>, Poe dice:

    Questa storia di Boselli non ha desacralizzato niente, suvvia

     

    Stiamo parlando della dimensione mitica del fumetto. La lancia che si spezza è il simbolo della vendetta compiuta. Al 100 per cento. Io sono laico quanto vuoi, ma una delle scene iconiche di questa saga è quella, e la sopravvivenza di Higgins l'ha un po' depotenziata, demitizzata. 

     

    Non mi straccio le vesti, perché stiamo parlando di fumetti e su questi non faccio guerre di religione, tanto più se altra gente la pensa diversamente da me e io non ho la pretesa di possedere la verità assoluta. Ma proprio perché sto parlando di fumetti metto in evidenza una contraddizione che mi verrà in mente quando rileggerò Il Giuramento. Stridera', quella lettura, con la conoscenza del futuro datami da questa nuova storia. Storcero' il naso, è finirà lì.

    • Grazie (+1) 1
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  9. <span style="color:red">10 minuti fa</span>, borden dice:

    Albo speciale, a colori, pagine in più, la seconda storia completa di Villa in vent'anni e poi... il richiamo alla morte di Lilyth (chi scrive che senza Higgins la storia avrebbe funzionato meglio, sbaglia grossolanamente il bersaglio). Questo era il GADGET che mi ha convinto a sceneggiare il soggetto. Neppure mi ricordo se ho sollevato dentro di me la tua obiezione. Forse un attimo. Ma in me ha vinto l'editor. L'albo venderà di più e ci sarà l'edizione speciale. Il mio lavoro editoriale è vincente, più che per Mefisto.

    E' questo è mettersi al servizio, anche del grande pubblico, cui è piaciuta. A volte si riesce a volte no. A volte ci si riesce con una storia meno sentita e "di mestiere".

     

    Apprezzo la franchezza. Non è la prima volta che una storia celebrativa "lega" le mani all'autore, che si sente in dovere di inserire un quid in più, con i connessi rischi. Qui dici addirittura che la storia forse è "di mestiere", scritta piu da editor che da autore. Apprezzo la franchezza, ripeto. 

     

    Per la storia di Mefisto, al di là del richiamo che una saga in 7 albi con l'arcinemico può avere per i lettori, credo invece che tu abbia ragionato innanzitutto da poeta che scrive per sé stesso,  prima ancora che da curatore. Lo si vede negli albi dei Cestaro, gotici e dampyreschi, li hai scritti con godimento. Ma anche là non è andata benissimo forse perché, al di là dei tuoi eventuali demeriti, è proprio il personaggio di Mefisto che funziona meno ormai. 

     

    Così come funzionano poco i ritorni, sia quello di questa storia, clamoroso, che quelli delle storie precedenti, che riesumavano invece personaggi già in sé privi di carisma. 

     

    Non è facile, lo so. Alcune ciambelle riescono, altre no. Anche se ciò non toglie che anche queste ultime possano poi piacere ai più. 

     

    Da parte mia, c'è sempre rispetto per il vostro lavoro. 

  10. <span style="color:red">23 minuti fa</span>, borden dice:

     

     

    Appunto. E anche lì di solito non ce le mandano a dire.

     

    Qualcuno (non faccio nomi :rolleyes:) qui ha perso la trebisonda e per delirio d'onnipotenza crede che la sua opinione corrisponda a quella della maggioranza.  Ma non è così. 

     

    Oh, non per questo la maggioranza deve avere per forza ragione...

     

     

     

    Non sappiamo se sia la maggioranza, e non sappiamo se abbia ragione. Se tu, Frediani e Villa avete realizzato questa storia, forse qualche domanda sul fatto che sia veramente errata o meno dovremmo porcela. Io me la pongo, altri no e apprezzano la storia così come è.

     

    Io me la pongo, e continuo a darmi la stessa risposta. Higgins non poteva essere vivo (per ragioni puramente materiali, di resistenza fisica, di ore passate senza acqua nel deserto, di condizioni fisiche già fiaccate dal pestaggio di Tex) e soprattutto Higgins non DOVEVA essere vivo per ragioni puramente "metafisiche", immateriali. Perché quella lancia spezzata stava ad indicare che la vendetta era compiuta, ma compiuta davvero, senza strascichi che in futuro avrebbero prodotto altra morte con le stesse modalità della povera Lilyth. Questo è il passaggio che continuo a contestare con forza, sia perché lo ritengo impossibile (vedi il lungo post di Diablero) sia perché lo ritengo non corretto, quasi sacrilego!

     

    Epperò guardate Paco Ordonez, che non si fa guastare la lettura, come i tanti su Facebook che postano felici: perché non siamo tutti uguali, e se io devo farmene una ragione, deluso, per il fatto che un aspetto per me così evidente e inaccettabile tale non è per altri, ebbene me ne faccio una ragione ed esprimo qui la mia incazzatura. Senza fare guerre di religione ma esprimendo con fermezza il dissenso per una soluzione per me detestabile. 

  11. <span style="color:red">19 minuti fa</span>, MacParland dice:

    Facebook è un social acritico. È quasi tutto bello. Capace che la nizzata “Moctezuma” è in top 10 storie all time.

     

    Ok che è acritico. Nulla di paragonabile con quello che si può leggere qui, dove c'è una profondità di analisi stupefacente. 

     

    Ma è rappresentativo dei lettori? Del gradimento per questa storia? Credo possa esserlo quanto e più del forum. 

     

    Con quel metro, Boselli non ha sbagliato poi tanto. Il lavoro di curatore e autore lo ha svolto come doveva. 

     

    Per i puristi, è da crocifiggere. Anche per me, in questo caso 😜

  12. 22 minuti fa, Mister P dice:

    Tutti a citare i giudizi positivi su Facebook, ho già spiegato perché quel social sul viale del tramonto non è affidabile per tastare il polso al lettore medio.

     

    Con questo mio messaggio non voglio inserirmi nella polemica (le mie perplessità le ho già espresse), solo ricordare di usare il buon senso.

     

    Su Facebook ci sono commenti entusiastici. Che sia o meno sul viale del tramonto, si tratta di lettori a cui questa storia non è solo piaciuta, ma ha addirittura entusiasmato. Dove sta l'assenza di buon senso nel dire che c'è una larga fetta di lettori che non si fa problemi su Higgins e che ha saputo amare questa storia? 

    Paco, ad esempio, non è un lettore della domenica, eppure leggete il suo bel commento.

    Io credo che Diablero abbia dimostrato perché Higgins non poteva sopravvivere, e ho trovato questa storia molto, molto infelice, ma evidentemente sono solo una voce in un coro composito e variegato. 

    Il buon senso non sta nel sminuire i contributi di Facebook, ma nel prendere atto che ci sono lettori diversi, livelli di lettura diversi, gusti diversi. 

    Se addirittura Villa si è commosso, chi siamo noi per dire che lui ha torto e che questa è una ciofeca indigeribile in modo indiscutibile e oggettivo?

    7 minuti fa, paco ordonez dice:

    Il buon senso dice che Facebook, piaccia o non piaccia come piattaforma, con le sue centinaia di commenti di lettori è molto più affidabile per tastare il polso dei lettori di un forum, per sua natura molto più ristretto. 

     

    Ci siamo sovrapposti nel commento. Ciao Paco, è sempre un piacere leggerti ;)

    <span style="color:red">1 ora fa</span>, paco ordonez dice:

    La parte più emozionante della storia è certamente quella del sogno, aiutata da un Villa in stato di grazia: i rari momenti in cui viene mostrato un Tex più umano, in questo caso ancora sofferente e col rimorso di non aver potuto salutare un'ultima volta Lilith, sono per questo preziosi.

     

     Questa è una parte bellissima. Vignette da incorniciare, da pag.21 a pag.24. Meravigliose.

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  13. Ecco, credo che @Exit nell'ultimo commento abbia centrato il punto. La storia tutta è finalizzata ad arrivare ad una scena, e cioè ad una vendetta di cui nessun lettore di Tex sentiva la necessità di un rinnovo. La storia di GLB era compiuta, definitiva. I morti sono morti, anche quando non ne abbiamo visto la morte, lasciamoli in pace.

     

    Inventarsi un'improbabilissima (vedi l'ottimo post di @Diablero sul punto) sopravvivenza solo per far tornare nella tomba poco dopo un personaggio tutt'altro che memorabile, che scopo ha? Se fosse un Mefisto, e desse vita tramite questo escamotage ad una lunga ed epica saga, potrei ovviamente capirlo (e anche lì,  gli esiti non sono stati dei migliori). Ma resuscitare un Higgins, mettere la storia al servizio della vendetta (di nuovo) nei confronti di quest'ultimo, significa solo rendere scialbi e soporiferi gli altri cattivi della vicenda, significa rendere noiosa l'intera storia, che non ha una funzione in sé ma è asservita a quella scena finale, di cui tutti conoscono l'esito e che riguarda un personaggio tutt'altro che memorabile e che se ne poteva stare ben bene nell'inferno in cui lo aveva indubitabilmente confinato GLB. 

     

    Gli albi celebrativi necessitano di un'idea speciale, ne convengo, ma cambiare il passato in questo modo, riesumare cadaveri per farli tornare nella tomba in circa 120 pagine, cadaveri peraltro senza una personalità tale da spingere il lettore a volerli rivedere in vita (un Wolfman ha più senso, per intenderci), è la premessa a storie che, senza dare nulla in cambio (un po' di sano divertimento, ad esempio), rubano qualcosa ad un passato mitico che dovrebbe restare passato, e restare mitico.

     

    Peccato perché i disegni di Villa sono disumani. Stavolta al nostro Borden la ciambella non è riuscita. 

    • Grazie (+1) 1
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  14. E' incredibile che si ritrovino le storie così, dal nulla, negli archivi della casa editrice :D Buon per noi, che leggeremo un inedito di GLB. 

     

    In merito al disegnatore, ricordo che in un'intervista Tarquinio disse che non avrebbe disegnato Tex perché la casa editrice gli chiedeva di rifarsi a Galep, e per lui questo era una diminutio. Insomma, devo ritrovare il testo, ma ricordo che la sua fu un'uscita un po' presuntuosa e soprattutto critica nei confronti di Galep, quasi quest'ultimo fosse un artigiano al cospetto di un vero disegnatore. 

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  15. 2 ore fa, Kamoose dice:

    Riletta a distanza di molti anni questa storia mantiene intatte le sue prerogative e i suoi punti di forza.

    A dominare su tutto è proprio la capacità di Boselli e Font di creare un'atmosfera ricca di fascino e di mistero, un climax narrativo da classica ghost/story che tuttavia non rinuncia alla necessaria carica action e alla proposizione di un Tex assoluto protagonista, granitico e implacabile giustiziere.

    La sequenza iniziale che vede Kit Willer arrivare nella città fantasma di Yellow Sky si apre con la voce fuori campo di Colorado Belle, una trovata originale di gran classe che oltre ad introdurre la figura della sfortunata co-protagonista è fondamentale per imprimere alla storia quell’atmosfera misteriosa dal tratto tipicamente gotico che le strepitose matite di Alfonso Font fanno quasi uscire dalle pagine.

    Il disegnatore spagnolo è bravissimo nelle definizione degli ambienti quanto nella rappresentazione degli elementi atmosferici, il Colorado descritto in questa storia ci appare con i suoi improvvisi temporali inospitale e freddo, ci sembra quasi di sentire gli spifferi del vento sulle assi marce del Colorado saloon, trasportati come per magia dentro la storia e di questo bisogna dare i massimi riconoscimenti a Font autore di una prova maiuscola.

    Boselli non gli è da meno perché in un racconto che punta molto sull'ambientazione e sull'atmosfera riesce ad inserire un Tex solido e classico, che "assalta" il campo di Bisonte nero rendendosi protagonista di un duello vecchio stampo contro il viscido e sfuggente Blackbird, uno scontro dall'esito scontato ma dalla messa in scena appassionante e realistica, Blackbird così come tutti gli elementi della banda di Deadman Dick sono perfettamente descritti nella loro essenza di assassini senza scrupoli (la sequenza dello sterminio della carovana lascia il segno).

    L'elemento fantastico nella saga texiana non è certo una novità, in questo caso viene proposto senza esagerare e il risultato è a mio avviso ottimo, anche se devo ammettere che fin dalla prima lettura, vecchia ormai di molti anni, il colpo di scene finale mi è apparso abbastanza "telefonato", cosa che tuttavia non ha scalfito minimamente il piacere della lettura.

    Storia: 8 Disegni 8.5

     

    Ho apprezzato moltissimo il tuo commento, Kamoose, come anche la storia cui fa riferimento, una delle piu belle.

    Una scena che tu non hai citato e che a me colpì molto fu quella in cui il reverendo vuole parlare con Blackbird per avere notizie della sorella. La buona fede dell'uomo di chiesa non consente a quest'ultimo di immaginare gli abissi dell'animo umano, a differenza di Tex che insiste perché quel confronto non abbia luogo, perché il ranger ne conosce perfettamente l'esito, da conoscitore di uomini qual è. E infatti poco dopo, lo sguardo terribile, di pura malvagità, di Blackbird, confermando quanto Tex si aspettava, sconvolge il fratello di Alice che non riesce più a sostenere la vista di quegli occhi abietti e perversi. Scena a mio parere superlativa.

     

    Circa la scena finale, io all'epoca non la trovai telefonata. La Colorado Belle che parlava all'inizio della storia, è un fantasma o è ancora viva? C'è ambiguità, non risolta fino alla fine della storia. Che lei potesse intervenire sul finale era da aspettarsi, d'accordo, ma la bellezza di quella scena sta nel NON intervento di Alice: la ragazza non fa nulla per salvare il fratello, si limita ad apparire, con uno sguardo disperato. Forse ancora non ha alcuna consapevolezza di ciò che è diventata, per questo è terrorizzata, con lo sguardo sperduto. È un attimo, e poi scompare: un'apparizione lieve e fugace, ma decisiva, e che stretta al cuore, poi, a vederne i resti in quel pozzo!

     

    La vignetta finale poi, nella città fantasma battuta dall'indomabile vento del Colorado, con Charles che si volta per l'ultimo saluto alla sorella, è il suggello perfetto al capolavoro di Boselli e di Font.

  16. <span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablorojo82 dice:

    Concordo sulla trama gialla interessante e naturalmente su Del Vecchio. Sul ritorno di Wolfman e su alcuni difetti da te evidenziati personalmente sono un po' più severo.

     

    Ma infatti delle perplessità le ho. Non mi hanno rovinato, tuttavia, il piacere della lettura :)

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  17. Wolfman è vivo! Ed è fin troppo poco il punto esclamativo del titolo, per esprimere la sorpresa per tale circostanza. E' proprio un vecchio difetto di Ruju, quello di far risorgere i suoi personaggi. Lo ha fatto con l'indiano che non muore con l'impiccagione, lo ha fatto con Guillermo Blanco nella superba storia che vedeva protagonista questo personaggio, e ora lo ha fatto con Wolfman, altro suo personaggio eccellente, grande antagonista di una bellissima storia invernale. Come abbia potuto, con una ferita di pugnale al ventre che immagino non lieve, e dopo la caduta rovinosa del finale della prima storia, salvarsi e sopravvivere, è un mistero dietro il quale l'autore abusa della sospensione di incredulità del suo lettore.

     

    Comincia quindi una storia che sembra la falsariga della prima, con Wolfman che ricatta un'intera cittadina spinto da un desiderio di vendetta, che mette gli uni contro gli altri chiedendo la pelle di Tex e Carson (la volta scorsa era quella di Tara e del fratello Percy), e con un giallo che, qui come lì, aggiunge pepe alla trama principale. Trama che, di per sé, è ridotta all'osso, con un paio di occasioni in cui i nostri si trovano faccia a faccia col bruto senza riuscire, incredibilmente per gli standard del ranger, a chiudere la partita. Abbastanza inquietante, il doppio fallimento.

     

    Se la partita con Wolfman si gioca quindi in più tempi, cosa che come si sarà capito mi lascia più di qualche perplessità, il giallo che vede coinvolta la famiglia dell'Est è a mio parere ben congegnato. Non sono un lettore di gialli e non ne conosco bene le convenzioni e le caratteristiche, né credo di saper intercettare gli indizi che l'autore dissemina qui e là, quindi immagino di essere in questo senso un lettore di bocca buona. Non ho volutamente letto i post degli altri pard che mi hanno preceduto nel commentare la storia; magari hanno già palesato le eventuali debolezze della parte gialla della vicenda: tuttavia, a me probabile lettore sempliciotto, l'elemento poliziesco è piaciuto, l'ho trovato ben innestato in una trama che, pur riprendendo quella della prima apparizione del personaggio, non ne è una semplice scopiazzatura (bella anche la sottotrama di Wade con Jody, ad esempio). 

     

    Promuovo quindi questa bella storia, così come anche i disegni, efficaci, di Del Vecchio. Il suo Wolfman, incredibilmente, quanto a terribilità, non fa rimpiangere quello, poderoso e spaventevole, del maestro Font.      

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  18. <span style="color:red">2 ore fa</span>, Bob Rock dice:

    In questo forum, molti, compreso te e @Condor senza meta, vi professate Boselliani, ma, permettetemi di dirvi, che dire sono Boselliano è un po’ come dire sono Democratico, Repubblicano, Berlusconiano, Interista o Milanista, significa, cioè, parteggiare per qualcuno, quindi, appartenere ad un gruppo o una fazione di sostenitori di qualcuno o qualcosa (partito politico, squadra di calcio, personaggio famoso), quindi vuol dire essere di parte.

     

    Sono boselliano perché Boselli è quello che mi ha emozionato di più, ma non sono di parte, perché non c'è una competizione. Se Nizzi o Ruju scrivono bene Tex, sono il primo ad esserne felice, ovvio.

     

    <span style="color:red">2 ore fa</span>, Bob Rock dice:

    Non credi che, dopo sto profluvio di incenso, l’ipotetico utente qualche dubbio sull’obiettività di tali giudizi se lo possa pure far venire? e se, inoltre, constata che l’autore in questione interviene amichevolmente a disquisire del proprio lavoro con i vari utenti, non pensi che possa farsi venire ulteriori dubbi? potrebbe benissimo pensare: “ammazza sto Burattini, e mica mi ero reso conto che fosse sto fuoriclasse della sceneggiatura, a me la storia è piaciuta ma non mi è sembrata così eccezionale… boh, sarò io che non c’ho capito niente”.

     

    Certo, i dubbi sono leciti, e non a caso qualcuno ci chiama fans club. Ma io credo che quei giudizi così entusiastici siano frutto non tanto di un calcolo interessato, ma di genuina e magari giovanile passione.

     

    Poi, che questo porti qualcuno a scrivere che siamo ottenebrati non fa piacere, ma è sufficiente non leggerli, alla fine, continuando ad appassionarci per le belle storie e a criticare quelle che non ci vanno a genio.

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  19. <span style="color:red">3 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

     

     

    In effetti, rileggendo la frase potrebbe anche non esserci visto che anche la seconda frase è retta dal soggetto "il problema..." ma visto che la frase precedente è piuttosto lunga, forse sarebbe stato meglio dire "o sono loro che..."

    In ogni caso sono stato troppo zelante,

     

    Sì, è sempre "il problema" che regge la frase.  Ma per quello che scrive PapeSatan l'errore c'è lo stesso. 

  20. Il 9/8/2023 at 08:04, Bob Rock dice:

    Finalmente @Condor senza meta riesco a risponderti, probabilmente fuori tempo massimo, anche perché, essendo in vacanza, non riuscivo a trovare il tempo necessario per riscrivere il tutto, quindi ci riprovo,  sempre che questo post non si autodistrugga come quello dell'altro ieri, dopo un'ora che ero stato a scrivere, che rabbia  :azz:

    Venendo alla questione in sospeso, leggendo quello che mi hai detto, sono andato a rileggere quello che ho scritto perché ho pensato che, forse, non mi ero reso conto di essere stato, più che provocatorio (le provocazioni possono essere positive, se fanno riflettere), offensivo, visto che mi chiedevi se fossi ironico quando ho dato del "lecchino" all'80% degli utenti del forum  ma, appunto rileggendo il mio post 2, 3 volte, devo dire, che ricordavo bene,  non ho mai usato certi termini e non ho fatto allusioni di alcun genere e ti invito a rileggerlo e ad indicarmi l'eventuale passaggio incriminato così che possa chiedere scusa a tutti quelli che si sono sentiti offesi dalle miei dubbi, perché erano dubbi, quelli che ho sollevato, il mio commento seguiva le perplessità  espresse prima da @Diablorojo82 (che successivamente si è giustificato dicendo di avere fatto una considerazione così,  in generale, professandosi,  subito dopo, boselliano) e @Jim Brandon (che si è guardato bene dal dire la sua dopo il mio intervento che seguiva il suo) e, cioè che quasi tutti avevano letto un capolavoro da 10 e lode e noi, invece, una storia da 6 e mezzo, facciamo 7? non riuscivamo a capire tutta questa differenza di giudizio, da qui il dubbio di avere letto un altro Texone. Riguardo al "di parte" ho citato il buon @Loriano Lorenzutti (e anche lui ho l'impressione che se la sia , leggermente, presa mah, perdonami Loriano ma non ho mai detto che sei un ruffiano). Per quanto riguarda me, devo aggiungere che quando ho espresso la mia opinione su questo forum, o sono stato totalmente ignorato o sono stato travisato e visto che anche nella vita reale vengo quasi sempre travisato (humm... sto barando, direi sempre:P) mi sa proprio che è come dice mia moglie e cioè che di persona, spesso, risulto indisponente ed evidentemente deve essere così anche con la scrittura, viste le varie reazioni che ho suscitato col mio post ritenuto provocatorio ed offensivo.

    Ripeto, e devi credermi, non ho mai inteso dare del leccapiedi a tutti quelli che, secondo me, oltre la storia, lodano un po' troppo Boselli, caso mai ritengo che tanti giudizi esaltanti risultino stucchevoli, quello si e, ad onor del vero, è più o meno, la cosa che mi detto Borden in risposta alla mia recensione su questa storia:

    "Sono contento che non ci sia una unanimità sospetta :D   Perciò grazie per la recensione più critica."

     Non so se Borden lo pensasse veramente  ma è il succo del mio discorso e cioè che il troppo stroppia e troppo zucchero fa venire il diabete. Le critiche, se non sono futili,  devono essere costruttive, mentre gli elogi a 360 gradi diventano come quando ai bambini viene detto continuamente che sono belli, sono bravi, sono intelligentissimi ecc. ec. e poi da grandi diventano degli adulti minchioni. Secondo me, le frequenti lodi sperticate a Boselli, dopo le storie che riscuotono un certo successo, non sono un vero e proprio atto di piaggeria, quanto un voler fare commenti che lascino il segno, che possano risaltare in mezzo a tutti gli altri, anche perché hanno l'esempio, inarrivabile, tuo e di @Leo , colgo l'occasione per salutare Leo, ciao Leo:D (quanto mi sento Bisio in zelig, con la gag del saluto) che siete degli "edonisti del Boselli pensiero" (almeno io vi considero tali e non lo dico in senso negativo Condor, te lo assicuro) in  quanto cercate e trovate piacere nelle storie di Borden (quelle che vi piacciono, naturalmente, perché sapete essere anche piuttosto critici) e scrivete i commenti nel vostro inimitabile stile, soprattutto Leo che, una volta, ho definito il poeta delle recensioni. Infatti non dovevate, con il vostro intervento dopo il mio post, dare una sorta di giustificazione al vostro comportamento nei confronti del lavoro di Boselli, col quale avete un rapporto confidenziale che altri non possono vantare, perché così facendo vi siete messi sullo stesso piano di quelli che si sono risentiti. Ecco, mi sbaglierò,  ma a volte gli altri, alcuni almeno, danno l'impressione che partecipino ad una sorta di competizione a chi riesce a fare i commenti e i complimenti più eclatanti (sicuramente non sarà così,  ma la mia impressione è questa).

    Comunque, viste le reazioni, sembrerebbe che ci siano diverse code di paglia che hanno preso fuoco e se uno non deve dare conto del proprio comportamento, che è una cosa legittima, poi non se la deve prendere per l'opinione di un Bob Rock qualsiasi.

    E qui chiudo visto che sono stato estremamente prolisso o, come mi dice spesso un amico, estremamente prolesso:D

     

     

     

    Mi piace scrivere, essere efficace nella scrittura. Una volta @Grande Texha scritto - e la cosa mi ha fatto molto piacere- che leggeva i miei commenti prima degli altri per farsi un'idea della storia di cui parlava il topic. 

    Ringrazio anche te, Bob, pard compaesano, per i complimenti, e capisco anche quando mi definisci un "edonista del Boselli pensiero": sono un boselliano, perché su Tex Boselli mi ha dato tanto, con storie che pur restando di Tex hanno pizzicato le mie corde andando al di là del ranger e del West (penso al tema del Tempo, declinato in maniera sublime ne Il Passato di Carson, ai patrioti della verde isola di Erin, alla delicatezza di certe scene di Colorado Belle sul bene e sul male, all'ambiguita' dell'animo umano, tema così presente in tante sue storie). 

     

    Il problema che poni del troppo zucchero è reale, me ne sono accorto leggendo un altro forum in cui ci descrivevano come dissennati. Come gente letteralmente ottenebrata dalla presenza del Vate, qui, nella nostra casa texiana. E capisco quindi anche Boselli quando è addirittura contento che ci siano delle voci critiche, tali da infrangere il coro stucchevole e sospetto di voci unanimi. 

     

    C'è qui questo coro? C'è davvero la tendenza a scrivere commenti che vogliono essere eclatanti? Non escludo a priori che ci sia qualche caso, ma proprio qui ho letto tante critiche a Boselli. Alla sua lunghissima saga di Mefisto, ad esempio. Certo, è più facile e da' più soddisfazione, qui, parlare bene delle storie del Bos, perché lui è qui ed è facile che un lettore texiano provi nei suoi confronti sentimenti positivi, di gratitudine. Ehi Bos, ci hai fatto stare proprio bene con questa storia, sei stato superlativo. Che male c'è? C'è spreco di aggettivi? Inflazione di enfasi? E se invece fosse solo genuino, sincero entusiasmo? Dove finisce il godimento (godimento della lettura ma anche il godimento di esprimere la propria soddisfazione al diretto interessato) e dove inizia il servilismo? È un confine che c'e', ma che magari a volte non si vede. O non lo si vuol vedere. E allora qual è il rimedio? Censurarsi? Siamo in un forum texiano, io dico: ben venga l'entusiasmo!

     

    È l'idolatria che non va bene, quella di cui ci si accusa nell'altro forum. Non vi nascondo di essermi sentito a disagio, quando ho letto certi giudizi sferzanti nei confronti dei commenti postati qui. Mi sono sentito parte in causa, ovvio. Ma il problema è nostro, che siamo lettori texiani e siamo portati ad entusiasmarci per una bella storia di Tex, o è loro, che vedono la lesa maestà, la distruzione del personaggio, spacciandola come verità oggettiva e non come una loro personalissima, e un tantino talebana, visione delle cose? 

     

    Il nostro forum potrebbe essere tacciato di lecchinaggio se OGNI storia del Bos fosse incensata acriticamente. Ma questo aspetto qui non lo vedo. Boselli è stato giustamente criticato per la sua saga mefistiana, ma anche per altre storie. Della scorsa annata, ricordo che c'è stata nel topic apposito una valutazione globalmente medio-bassa, molti lamentano i troppi ritorni, altri la presenza del passato non solo confinata su TexWiller ma anche sulla serie regolare. Io ho criticato il Texone di Carnevale, ho detestato la storia della figlia di Satania; ne ho scritto, ho storto il naso. Questo va fatto, e qui è fatto. Ma non va mortificato il gusto ad incensare una storia che ci ha appagato, che ci ha saziato, che riteniamo spettacolare. Va evitata la stucchevolezza, concordo (cosa non sempre semplice, magari), ma, per il resto, viva l'incenso, riempiamone il forum, se lo riteniamo giustificato. Tanto c'è sempre chi ammorba l'aria con i propri giudizi tranchant e ingenerosi, quindi non abbiamo paura ad esprimere soddisfazione :D ;)

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  21. Io sono tra quelli che hanno commentato entusiasticamente questo Texone. L'ho fatto perché ho trovato la storia bellissima, mi ha impressionato per la gestione di Carson e in generale per la capacità dell'autore di sviluppare la sceneggiatura basandosi su un episodio della guerra civile poco noto ma significativo e qui ben raccontato. Quando una storia mi impressiona, mi entusiasma, esprimo questo mio sentimento. Lo faccio senza secondi fini e non per lisciare il pelo a Boselli: ho parlato male della sua versione di Mefisto, così come qui, in posizione assolutamente minoritaria, ho bocciato la storia del Texone di Carnevale. Perché non mi sono piaciute, perché le ho trovate non rispondenti ai miei gusti. 

     

    Con lo stesso spirito mi approccio a commentare le storie che invece ho apprezzato, e lo faccio con uno stile spesso enfatico. Cerco sempre di asciugarne gli eccessi, di limare i miei interventi, spero sempre di non cadere nella retorica, ma lo stile resta enfatico, entusiasta, appassionato. Credo che questo non debba generare complessi di inferiorità in chi invece la storia non è riuscito a seguirla, perché ci può stare che una determinata sceneggiatura non sia nelle proprie corde. Ma è tutto qua, non ci sono, credo, lacchè boselliani qui, almeno io non ne vedo.

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