Però, dai, obiettivamente frasi come: "Ti entro in casa, ti cago sul divano e ti lascio un biglietto con su scritto: -Sei cringe-", sono puro glbonellianesimo aggiornato alla generazione Z.
Sulle innovazioni grafiche non sono la persona più indicata per esprimersi: mollai i Color Tex perché avevano cominciato a colorare di rosso gli schizzi sangue, per dire. Ad ogni modo, la questione è semplice: o un disegnatore è molto bravo a gestire gli spazi sulla pagina al fine di ottenere comunque un ordine di lettura chiaro, oppure l'unico risultato dello scardinamento della griglia è che non si capisce un cazzo. La prima eventualità, molto più rara della seconda, ti fa capire di trovarti davanti non solo a un grande illustratore, ma anche a un grande narratore per immagini.
Idem per le splash page: salvi rari casi in cui hanno una reale funzione narrativa, per la massima parte sono un espediente volto prendere tempo e raccontare di meno nelle stesse pagine. In trent'anni di lettura di fumetti bonelliani e di Topolino (con la classica griglia 3x2, quindi), ho sviluppato una regola empirica: più pagine ci sono con meno di cinque vignette, più salgono le probabilità che gli autori ti stiano prendendo per il culo.