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TWF - Tex Willer Forum

virgin

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  1. virgin

    [765/766] La collera di Falco Giallo

    "Un disegnatore di fumetti produce un'emozione che è pari a quella di un artista; e nessuno si stupisce che Picasso sia milionario".
  2. virgin

    [Texone N.40] Sierrita Mountains

    Esco dal mio silenzio (momentaneo? Boh. Ogni volta che provo a scrivere un messaggio mi blocco, trovando più utile non scriverlo) solo per offrire una riflessione: la presenza degli autori sul forum altera la discussione? Certo. Come, al postutto, quella di ogni altro utente, perché la discussione non è un'entità astratta, ma il prodotto tangibile delle interazioni tra le nostre personalità. Poi c'è chi preferirebbe avere gli autori come chi preferirebbe non averli, chi preferisce un forum con Diablero, Letizia, Grande Tex, Mister P, il sottoscritto e via elencando; e chi senza. Anche tra gli autori, c'è chi preferisce partecipare e chi no, chi partecipa in maniera funzionale e garbata e chi insulta gli insegnanti di sostegno degli interlocutori (vedi alla voce "Roberto Recchioni")... Tutto ciò ricade nella categoria ben descritta da uomini migliori di noi con la locuzione "Tot capita, tot sententiae". Sul litigio specifico, non facendo parte dello staff, non mi esprimo. Mi permetto, però, di condividere l'appello di @Mister P.
  3. Io l'ho votata ora: spero che si veda.
  4. virgin

    Quando è iniziato il successo di Tex?

    Trovo veramente interessante come una discussione su "Quando è iniziato il successo di Tex" verta in gran parte su quando sia iniziato il declino di Tex. Cioè, un po' come se io dicessi: "Bella, raga, stasera tutti al bar a raccontarci le nostre ultime rimorchiate", e poi mi ritrovassi a una tavolata di preti.
  5. virgin

    [Texone N.40] Sierrita Mountains

    Ho la fortissima tentazione di accattarmelo, lo ammetto.
  6. virgin

    Aumento di prezzo o riduzione di pagine?

    Io un po' brutalmente sono uso dire che nel giro di qualche decennio siamo passati da autori di fumetti che avevano una solida formazione letteraria ad autori di fumetti cresciuti guardando i cartonati giapponesi. Un po' brutalmente, ma anche realisticamente. Anche se faccio sempre l'esempio di Guido Martina e Gianluigi Bonelli (che dovette abbandonare la scuola durante il Ginnasio per mantenere la famiglia; ma all'epoca uno studente ginnasiale aveva una cultura molto più vasta e profonda di molti laureati odierni), Boselli stesso appartiene a pieno titolo a questa categoria. Quando leggo storie di sceneggiatori più giovani mi trovo di fronte a storie magari ben realizzate tecnicamente (Nucci quando scrive storie brevi, ad esempio), ma meccaniche fino alla sgradevolezza e che non hanno niente da dire. E, alla fine, se devo scegliere tra Nucci che sembra scrivere ricalcando un cliché e Boselli... be', cento volte meglio il secondo, foss'anche nella forma smagliata e logorroica dell'ultima Tigre Nera. (ma, in effetti, come molti anziani, dico sempre le stesse cose)
  7. Non è "come se": è esattamente così. Poi, certo, il Medioevo da bravo nano sulle spalle dei giganti ha portato le conquiste del mondo antico alla perfezione; ma a partire dal Trecento è cominciata la decadenza per arrivare, infine, agli ultimi tre-quattrocento anni in cui l'umanità ha accumulato una sequenza di figure di merda tale che, se si fosse estinta dopo aver disegnato il primo cavallino sulla parete di una grotta, avrebbe fatto più bella figura.
  8. virgin

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    E io che pensavo che il nick "Trinità" si riferisse a Terence Hill.
  9. virgin

    [Tex Willer N.67/70] El Diablo

    Un Tex in camicia rossa che si batte in nome del CLM (Comitato di Liberazione del Messico). La questione si fa sempre più gustosa.
  10. “L'eroe e la leggenda” fu il primo Tex inedito che non acquistai, quindi un albo per me davvero significativo, l'inizio del percorso che mi portò a diventare un ex-acquirente di Tex (ex-lettore mai). Certo, negli anni successivi arrivarono i Color con le storie brevi, i Color di Recchioni, i passi falsi di Faraci e Manfredi sulla serie regolare e dei Maxi poco riusciti di Ruju a farmi maturare la decisione di diminuire e poi troncare del tutto gli acquisti; ma “L'eroe e la leggenda” nella mia memoria rimarrà sempre il momento in cui si ruppe qualcosa, come quando guardi la ragazza con cui stai da tempo e, per la prima volta, ti chiedi: “Ma io che ci faccio con questa qui?”
  11. virgin

    [438/440] Gli Invincibili

    Che è la stessa risposta, con i medesimi esempi, fornita da Craxi illo tempore quando gli si rimproveravano le sue simpatie per Arafat. Andreotti, più sobriamente, diceva: "Fossi nato in un campo profughi in Giordania, sarei diventato un terrorista anch'io"; Cossiga si limitava a dire che definire Arafat un terrorista fosse una bestialità. Pentapartitico e basatissimo Borden.
  12. virgin

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Fan di Nizzi quando fai notare che in una storia scritta da Nizzi c'è una cosa scritta da Nizzi: https://piped.kavin.rocks/watch?v=A4WKBUXpbX4
  13. virgin

    [04] L'eroe Del Messico

    Concordo con @Diablero e, a proposito di copertine, aggiungo un dettaglio tangenziale: l'altro giorno confrontavo le copertine originali del Comandante Mark nella Collana Araldo a quelle con i disegni ritoccati e la grafica cambiata nella ristampa Tutto Mark. Dopo aver provato a trovarci un senso, sono giunto alla conclusione che si tratti semplicemente di genuino gusto per lo sbagliato, per l'orrendo.
  14. virgin

    [04] L'eroe Del Messico

    Regola santa... Che del resto si applica a tutto, non solo al West: a partire da Omero, che raccontando la guerra di Troia e il ritorno di Odisseo in realtà descrive la società aristocratica a lui contemporanea, i tragici che raccontano il mito per parlare dell'Atene del loro tempo, Virgilio che vede Antonio e Ottaviano nella filigrana di Enea, Ariosto che non ricostruisce certo l'età carolingia, ma racconta il Cinquecento, Tasso che riprende la prima Crociata per tratteggiare le urgenze e le questioni del tempo della Controriforma, Manzoni che dice: "Così va spesso il mondo... voglio dire, così andava nel secolo decimo settimo"... aggiungete pure tutti gli esempi che trovate voi. Mi è successa una cosa simile leggendo il proclama del Comitato di Liberazione del Messico che comincia: "Cittadini! Fratelli!", che mi ha fatto venire in mente subito il "Compagni, cittadini, fratelli, partigiani..." di "Per i morti di Reggio Emilia" (che la mia generazione conosce, piuttosto, per il titolo del disco dei CCCP). Peccato che la canzone sia del 1960. La domanda che mi pongo è: "Perché farlo, in questo caso specifico?" Alcuni cambiamenti apparentemente frutto di idiozia, se messi in prospettiva, risultano meno assurdi. Facciamo un esempio estraneo a Tex: l'introduzione della continuity in Dylan Dog voluta da Roberto Recchioni era un abominio di rara insensatezza; tuttavia, trascurando il fatto che fosse realizzata con i piedi da gente priva del minimo discernimento, acquisisce perfettamente senso laddove si consideri che lo scopo era accattivarsi il nuovo pubblico di riferimento del fumetto, costituito da ultratrentenni pelati con la camera piena di pupazzetti che su queste cose vanno in brodo di giuggiole. Pensando alle modifiche apportate alle storie di Gianluigi Bonelli, invece, mi chiedo: "Cui prodest?" Non mi riferisco alle censure del linguaggio, delle gonne e delle scollature, il cui scopo, considerata l'epoca, è fin troppo comprensibile; ma a queste cancellature e revisioni a posteriori. Ed è una domanda che mi pongo non per polemica, ma per schietta curiosità, visto che al tempo o non ero ancora nato o, nel caso della Nuova Ristampa, ero impegnato a giocare con le macchinine Bburago e a cagarmi addosso. Apportando questi cambiamenti, qual era il pubblico che Sergio Bonelli aveva in mente? Pur avendo letto solo la prima storia di Tex Willer, ti darei la stessa risposta che ti ha dato @Diablero: Tex Willer è una serie diversa e il suo fascino risiede proprio nel ricostruire un Tex diciamo così storicizzato, ciò che è bello perché viene fatto fuori dalla serie regolare (esattamente come le tue cronologie erano affascinanti perché erano il lavoro di un fan sul forum). Se però queste storie verranno citate sulla serie regolare, scavalcando quanto detto da Gianluigi Bonelli... Be', allora mi indispettirò.
  15. virgin

    [04] L'eroe Del Messico

    Grazie, @Mister P! Potete leggere tutta la parte del messaggio relativa a quello e intenderla come lamentela generica numero quattro.
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