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Leo

Ranchero
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Messaggi pubblicato da Leo

  1. Storie con Tex giovane mi attraggono molto. Come già molti di voi avete detto, quei quindici anni non svelati da Bonelli senior coincidenti con la crescita di Kit lasciano possibilità narrative praticamente illimitate, terreno vergine ed ultra-fertile per la fervida fantasia del Maurone nazionale e degli altri suoi colleghi. Peccato che, da quel che mi pare di capire, il nostro ranger non sarà accompagnato da un amico/collega con baffi e pizzetto neri... un'assenza per me pesantissima, anche se ad esempio Missouri, altra storia boselliana-mastantuoniana, mi piacque tantissimo nonostante l'assenza di quel personaggio per me quasi imprescindibile...

     

    La presenza della bella Ada mi intriga altrettanto. Siamo in un periodo in cui Tex, con la focosità della sua gioventù, non era castigato come oggi. Questa Ada potrebbe aggiungersi a Lupe, a Tesah e alle altre sconosciute prede del nostro Tex...

  2. Hai ragione Natural :D anch io ho questa sensazione... Tornando alla proposta, non per sostituirmi a Mauro né per dare suggerimenti, ma solo per partecipare al gioco: io eliminerei il color Tex estivo sostituendolo con un bel Malloppone maxi ma di qualità, che è quella che (sia detto senza offesa) un po è mancata negli ultimi anni (per i disegni per le storie o per entrambi). Il color Tex autunnale è una gioia, farlo quadrimestrale sarebbe il massimo. Non mi impallinare Mauro l avevo specificato che era solo un gioco...

  3. Non troppo rapidamente Cheyenne se pensi che tex ha dormito talmente profondamente da essere svestito da coronel senza accorgersi di nulla. Comunque quello che dici è vero: l autore più volte lo rimarca facendo dire a Tex che Coronel non ha possibilità, che trema troppo, ecc. Ma alla fine pensavo che non avesse avuto il cuore di sottrarre a Coronel la sua occasione di vendetta, considerando che quella da tempo era l unica ragione di vita dell uomo. Storia comunque bellissima.

  4. Carlo,

     

    la mia era solo una provocazione, in effetti non esplicitata bene: in soldoni volevo dire: che aspettano ad arruorarlo???  Per quanto è bravo, avrebbero dovuto farlo da tempo...

    Non sapevo che in futuro si dedicherà a Tex. Magari tu l'avrai anche scritto nelle tue anteprime (per le quali ti ringrazio, io come penso tutti gli altri del forum, sei una preziosissima miniera di informazioni), ma io ho pochissima memoria per i nomi di autori di cui non ho letto nulla, e Benevento è uno di questi. 

  5. Mai stato un amante delle storie brevi, mai stato un amante (viscerale) del colore.

     

    Ma che color, ragazzi! Il più bello di sempre...

     

     

     

    Mi piacerebbe fare una classifica di queste storie, come già molti di voi hanno fatto, ma il fatto è che non ce la faccio proprio! Sono storie troppo diverse tra di loro e tutte e quattro mi hanno entusiasmato, per cui alla fine sono anche contento di non riuscire a manifestare delle preferenze a causa di un'estrema soddisfazione per tutto quello che ho letto. E sto parlando di storie brevi, cioé di un formato che non mi ha mai convinto e che ancora per la verità non mi convince. Le storie brevi tipo color estive non mi sono mai piaciute, in effetti, e le storie dell'Almanacco altrettanto; queste del color Tex autunnale sono storie brevissime, non brevi, ed evidentemente questo tipo di storie lo apprezzo e molto, dato che anche il precedente color Tex mi è piaciuto così come le storie brevi apparse su quotidiani e riviste nel corso degli anni. Gli autori, nonostante la franca ammissione di Borden in seconda di copertina ("quella del racconto breve è un'arte difficile che non riusciamo ancora a padroneggiare come vorremmo"), si sono invece superati: sapendo di avere a disposizione poche pagine, hanno puntato sull'intensità delle stesse, ed hanno raggiunto appieno l'obiettivo. Se devo attribuire un aggettivo a questo Color Tex, dico che quest'albo è INTENSO. E drammatico, anzi tragico, epicamente tragico.

     

    S P O I L E R

     

    Già le prime vignette mi hanno fatto sospirare. Ah, Medda... La sua Bande Rivali per me rivaleggia con i grandi capolavori della saga. Un esordio fulminante come quello di Boselli e Berardi. Peccato che, come quello di Berardi, non abbia avuto seguito (a parte Orrore). Ciò che più mi colpì nelle storie di Medda sulla serie regolare era il taglio molto cinematografico delle sue sequenze e dei suoi dialoghi, e questa sua caratteristica l'ho ritrovata anche nel suo contributo al Color, specie nella presentazione che fa dei due ex sceriffi, l'orgoglio dell'uno e l'amarezza dell'altro. Benevento molto "villiano", non mi spiego perché ancora non sia stato arruolato sulla serie regolare. Superlativo.

     

    Ammetto che invece ero diffidente nei confronti di Burattini. Non so bene neanch'io perché, non avendo mai letto niente di lui, non essendo io un lettore di Zagor. Ed invece la sua storia è forse la più drammatica e sicuramente la più commovente, con una figura epica qual è quella di Coronel. Per la verità, l'espediente del narcotico l'ho trovato improbabile, perché Coronel non poteva sapere quando si sarebbe risvegliato Tex. Una forzatura che non mi è piaciuta. Io per la verità avevo pensato piuttosto ad una soluzione tipo quella del finale di Per qualche dollaro in più, in cui Clint Eastwood lascia che sia il colonnello a battersi in duello contro l'Indio, perché aveva capito che era giusto non sottrargli la vendetta per la morte della sorella. Avevo quindi immaginato che Tex avesse volutamente lasciato la scena a Coronel, per consentirgli di provare ad ottenere la sua vendetta. Nonostante tutto, però, la storia resta bellissima, con questa figura tragica di Coronel che raggiunge sua figlia Soledad...

    I disegni di Camuncoli sono bellissimi, ma credo debba ancora affinare il suo Tex. Il suo ranger colosso tipo Fusco non mi ha convinto appieno, ma grande prova per il resto. 

     

    Paco ha definito la storia di Boselli Dylandoghiana, per la sua vicinanza a Johnny Freak o ad altre storie sclaviane incentrate sulla paura del diverso. Concordo in pieno. A me ha fatto venire in mente anche Il miglio verde, in cui le ragazzine vengono trucidate da un ragazzo della zona ed invece tutti se la prendono con l'orco cattivo. E non ho potuto fare a meno di pensare anche alla nizziana Sangue sul Colorado, per la figura tragica del padre che uccide il proprio figlio ormai degenerato. Tra tanto - stupendo - dramma, ho apprezzato anche la scena iniziale, in cui Carson si lamenta con Tex rimproverandolo di avere sbagliato strada. Solitamente Carson viene smentito dai fatti, e stavolta è invece lui - incredibilmente - ad avere ragione! :D  C'è poco da fare: il nostro Borden ha proprio un debole per il Vecchio Cammello... Rossi sontuoso in tutto, salvo che nella caratterizzazione - estremamente personalistica - dei pards. Ma, a parte questo (che però non è poco), sontuoso. 

     

    E veniamo alla storia di Recchioni: anche qui riprendo un aggettivo di Paco: geniale... o, come dice Cheyenne: Tex in carne ed ossa o la sua nemesi? Non lo sapremo mai, ma senza dubbio il contributo del nuovo curatore di Dylan Dog è di un'originalità entusiasmante. L'ultima sequenza, dall'inseguimento alla morte di tutti i banditi, è semplicemente da urlo! Pura goduria! Anche grazie ai disegni di un maestoso Accardi, il cui unico neo è proprio il volto di Tex, senza dubbio da migliorare. Ma per il resto, complici anche gli eccezionali colori, sembrava di cavalcare anche noi nella Monument Valley...

     

    Colori eccellenti, in tutte e quattro le storie. Anch'io spero che il Tex estivo si adegui, anche a costo di un aumento di prezzo. 

     

    Copertina di De Vita molto bella, mi ha un po' ricordato lo stile di Capitanio.

     

    Infine menzione speciale per il curatore: il Color Tex autunnale è un prodotto eccellente, sia in sé che come mezzo per (come dici tu) "scoprire angolazioni insolite della saga texiana". Angolazioni ma anche autori, per i quali speriamo che il color sia solo l'inizio di una collaborazione futura per il nostro ranger.

  6. Storia per ora molto molto intrigante, ottima prova di sceneggiatura del nostro Boselli. 

     

     

    S P O I L E R

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    Peraltro, non posso fare a meno di notare le analogie con il romanzo Dracula, alle cui situazioni e alle cui atmosfere a mio parere Borden ha sapientemente e felicemente attinto, restituendocele rinnovate e "texianizzate" in questa storia. Il Dottor Palacio nelle vesti di novello Jonathan Harker percorre in carrozza le lande desolate e malsane di una regione ostile (il Durango Messicano come la Transilvania), imbattendosi in situazioni macabre (come accade a Jonathan, il cui viaggio verso il castello del conte Vlad  è costellato di eventi lugubri e sinistre premonizioni). Arrivati (entrambi, Palacio e Harker) nelle splendide dimore di destinazione, entrambi sono attanagliati da un'atmosfera sinistra, entrambi intuiscono la presenza di qualche entità maligna, entrambi desidererebbero fuggire ma non possono. In ambedue le circostanze i protagonisti-antagonisti (Vlad e Leonora) sono affetti da una malattia mostruosa (Vlad quella del vampirisimo, Leonora ancora non sappiamo) che li rendono dannati e affascinanti al contempo (il fascino del male). Insomma, a me l'incipit della trama ha ricordato nelle atmosfere Dracula, chiedo a Mauro se ci ho visto giusto.

     

    Due aspetti che invece non mi convincono (riguardanti entrambi i comportamenti degli avversari) sono:

     

    1) la tempistica: tra l'assassinio del Dottor Palacio e l'arrivo di Tex e pards saranno presumibilmente passati diversi giorni. Perché gli avversari non hanno cercato di recuperare il diario in questo lasso di tempo, dovendo avere a che fare con i soli Eusebio e Morisco? Perché, per passare all'azione, "aspettano" proprio l'arrivo dei pards? Mi pare un'attesa sospetta, eccessivamente al servizio della storia. 

     

    2) perché se nella locanda gli assassini volevano vivo El Morisco, nel treno non si fanno invece problemi ad attaccare con i serpenti (il cui morso sarebbe stato mortale anche per il brujo messicano)? Cos'è cambiato nel frattempo per far cambiare loro idea?

     

    Non escludo che entrambi gli aspetti abbiano una spiegazione nel prosieguo, spiegazione per ora a me sfuggente.

     

    Per concludere, i disegni: Piccinelli mi ricorda tantissimo il primo Villa (quello del Ranch degli uomini perduti, per intenderci). Le sue vignette sono perfette nel rendere l'atmosfera di questa storia.

     

    In sintesi, spero di trovare spiegazione ai due aspetti menzionati sopra, perché la storia, per come è costruita e sceneggiata - nonostante sembri appartenere al filone delle storie fantastiche (che non ho mai amato particolarmente) - si preannuncia ricca e importante, sperabilmente destinata a diventare un classico della saga. 

  7.  

    "Legs Weaver" è stato uno spin off di Nathan Never...perchè non provare a riproporre la medesima cosa per il Maxi con Carson protagonista ?

    Forse perché la testata si chiama TEX e non KIT CARSON, in edicola c'è il MAXI TEX, e non il MAXI CARSON…..

    non so se mi spiego. 

     

     

    Il fatto che si chiami Tex non fa testo. Il lettore premia la serie, non il singolo personaggio. Non so se Tex sarebbe sopravvissuto così a lungo senza Carson...

  8. Ciao Pasquale, pur non seguendo la serie, ho comprato l'ultimo albo de Le Storie per la stima che ripongo nei tuoi confronti. Stima che non è andata delusa, perché Capodanno Cubano è stata una piacevolissima ed intrigante lettura. Oltre ai personaggi (classici, ma ben proposti), ho apprezzato i vari colpi di scena, incluso il fatto che fino all'ultima vignetta non si riesca ad immaginare come la vicenda vada a finire. Complimenti! 

  9. Mi concedete questo piccolo bilancio delle ultime annate?

     

     

    Maxi 2014 L'avamposto dell'infamia. Storia di Ruju.  Disegni di Diso Thumbs_up.png

     

    Maxi 2013 Alaska. Storia di Boselli.  Disegni di studio Fernandez Thumbs_down.png

     

    Maxi 2012 La legge di Starker. Storia di Faraci.  Disegni di Repetto  Thumbs_up.png

     

    Maxi 2011 L'ora del massacro. Storia di Segura. Disegni di Ortiz Thumbs_down.png

     

    Maxi 2010 La belva umana. Testi di Faraci. Disegni di Diso Thumbs_down.png

     

    Maxi 2009 Lungo i sentieri del west. Testi di Segura. Disegni di Ortiz.Thumbs_down.png

     

    Maxi 2008 Lo squadrone infernale. Testi di Nizzi. Disegni di Cossu Thumbs_down.png

     

    Maxi 2007 Fort Sahara. Testi di Nizzi. Disegni di Diso Thumbs_down.png

     

    Io sono fondamentalmente d'accordo con Ymalpas, fatta eccezione per alcuni tratti dei maxi di Segura (che invece ho apprezzato, non nella loro interezza appunto) e per l'ultimo maxi, che invece francamente non mi ha proprio appassionato.

     

    Di che stiamo parlando? a parte i pareri di West10, Sam e Carlo, mi sembra che per il resto vi sia un certo malcontento nei confronti di questa pubblicazione (malcontento da me condiviso). Io non ne auspico la chiusura, ma un deciso cambio di rotta, che preveda storie (lunghe, non brevi) all'altezza. Di storie all'altezza, sul Maxi, non ne leggo da un po'.

  10. Credo che si debba tornare alle origini. Il Texone continua ad ospitare nuovi disegnatori, il Maxi nuovi sceneggiatori, guest star non presenti nella serie regolare. E' stato fatto questo per anni con Berardi e diverse volte con Segura; credo si debba tornare a fare questo. Abbiamo un Medda che le uniche due volte che si è cimentato con Tex è stato superbo, e di sicuro non mancheranno altri sceneggiatori in grado di cimentarsi con la testata principe della casa editrice. Se invece non si vuole puntare su questa strada, ribadisco che l'idea di Recchioni di dedicare le serie extra ai personaggi comrpimari potrebbe benissimo fare al caso di Tex: in tanti aspettiamo il Vecchio Cammello coi capelli neri... Se invece la strada che si vuol percorrere è quella di spezzettare il Maxi, sottraendogli quindi l'unico pregio che ai miei occhi aveva, vale a dire quello di presentarci un'unica storia di ampio respiro, allora anch'io opterei per la chiusura. Sia chiaro che, pur comprendendo che una casa editrice deve fare delle scelte di tipo aziendale, io, da mero utente quale sono, ribadisco la mia totale insoddisfazione per la piega che ha preso il Maxi e per quella che gli si vuol dare in futuro. E pensare che in passato abbiamo avuto Oklahoma e Nei territori del NordOvest: fa un po' rabbia vedere così depauperata tanta storia e tanta ricchezza...

  11. A me i disegni in stile ticciano non dispiacciono affatto. Trovo Bruzzo un disegnatore tradizionale e la cosa mi fa piacere, apprezzando meno invece i contributi di altri disegnatori il cui stile considero lontano dal nostro ranger. Sulla prima vignetta mi trovi d'accordo, Paco (la somiglianza è davvero impressionante), ma sulla seconda (quella ripresa da Villa) in effetti ciò che ricorda Sfida Infernale è la posizione del mento e dei baffi: Carson però ha dei tratti talmente marcati che potrebbe essere anche un caso che, disegnatolo in un certo modo, ricordi la raffigurazione di un altro disegnatore. In definitiva, si tratta dello stesso personaggio, deve somigliare a sé stesso pur nelle varie interpretazioni dei disegnatori. E se per Tex, che non ha caratteristiche particolari, la somiglianza è più ardua, Carson invece è più facile che risulti "copiato", posto che le sue fattezze sono contraddistinte da elementi marcati e riconoscibili quali baffi e pizzetto.

     

    Venendo alla storia, anch'io rilevo i difetti che già abbiamo imputato all'autore in altre storie, in particolare i troppi "bang bang", le troppe sparatorie, che rendono la storia, come dice Jack65, velocissima, troppo leggera da leggere, soprattutto in questa seconda parte, visto che la prima si faceva invece apprezzare di più per i buoni personaggi che proponeva. Aspettare un mese e leggere 114 pagine in 10 minuti non è soddisfacente, si vorrebbe chiudere l'albo a pancia piena, non con un' insalatina leggera. Sperando in un cambio di marcia di Faraci - che ha il dovere di osare di più e di proporre storie più fresche ed originali, storie che possano lasciare un ricordo più netto di quello che invece avremo di questi riempitivi - devo dire che in definitiva la storia è a mio parere apprezzabile per i personaggi e per i dialoghi: ho trovato riusciti i battibecchi tra Tex e Carson, e mi è piaciuto molto il terzetto di comprimari che hanno affiancato i pards in questa situazione, sia il generoso amico Steve che la coppia Adam e soprattutto la coraggiosa Sarah. Non ho cambiato idea nemmeno su Slade, il classico bandito malvagio che in questa seconda parte, pur essendo quasi sempre prigioniero, resta comunque velenoso.

     

    In definitiva, per me la storia nel suo complesso non è da bocciare, mi ha divertito leggerla (soprattutto la prima parte), mi sono piaciuti cattivi e comprimari e anche diversi dialoghi-battute. Ciò che Faraci non può proprio più continuare a fare è infarcire la storia di pagine di sparatorie: Tex è sì un fumetto d'azione, ma l'azione - se massiccia nell'economia delle pagine di una storia - rischia di diventare fine a sé stessa, scontentando i lettori. Credo che come lettori ci meritiamo qualcosa in più. Ci meritiamo maggiore coraggio, maggiore voglia di osare, ci aspettiamo storie pesanti nei dialoghi, vogliamo leggere parole, non (solo) immagini o suoni alla bang bang. Vogliamo leggere. Vogliamo essere sorpresi, o quantomeno non immaginare come finirà. La mia è una speranza, un desiderio, non è comunque una bocciatura per una storia che resta comunque un piacevole riempitivo, e ormai abbiamo abbastanza esperienza per sapere che Tex ha bisogno anche di questi. 

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  12. Il Maxi non sarebbe da chiudere, ma da rivalutare, dedicandolo a storie più particolari, anche più lontane dalla tradizione. Un'altra storia sul Carson del passato, ad esempio, o una storia che veda protagonista il solo Carson, o storie di qualche guest star ai testi, insomma storie di qualità che portino una ventata di novità o di diversità rispetto a ciò che vediamo sulla Regolare. Oggi invece sembra che sui Maxi si dirottino le storie meno riuscite, e ciò dispiace, viste le potenzialità del formato. Quindi a mio parere il Maxi non sarebbe da chiudere, ma da valorizzare. Su DyD ho letto ad esempio che l'Almanacco vedrà come protagonista l'ispettore Bloch, con Dylan confinato nella parte della spalla. Si faccia la stessa cosa sul Maxi, con Carson nei panni del protagonista in grandi storie epiche... è così irrealizzabile una simile idea?

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