Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

Leo

Ranchero
  • Contatore Interventi Texiani

    2931
  • Iscritto

  • Ultima attività

  • Giorni con riconoscenze

    152

Messaggi pubblicato da Leo


  1. S P O I L E R

    è realistico un tale dispendio di risorse (tra salari dei banditi, organizzazione della trappola, tentativo di assassinare dei ranger, addirittura corruzione di un colonnello) per ottenere semplicemente una poltrona di Agente indiano? Quanto mai possono essere ricche le relative commesse?

    Pura ipotesi: la scoperta di giacimenti minerari importanti nel suolo della riserva?




    Natural killer Mi sembra che l'obiettivo di soffiare il posto all'agente indiano risulti un tantino limitato.
    Penso piuttosto che rimuovere Webster (ma siamo disposti a mettere la mano sul fuoco per lui?) possa far parte di un piano più articolato per favorire l'allontanamento degli Apache dalle loro terre ....

    Il problema è che nel primo albo non si fa cenno n° all'una n° all'altra cosa, e l'unico obiettivo sembra davvero essere quello dell'accaparrarsi l'Agenzia indiana e le sue commesse. Chiedo nuovamente lumi a Borden: può un simile obiettivo giustificare un tale dispendio di risorse?
  2. Forse non ho letto bene tutti i commenti ma a prima vista mi pare di essere finora l'unica che non considera questa storia inferiore a "Giovani assassini". La trovo più classica, anche come trama e per la presenza di indiani, una componente che in passato era decisamente più notevole negli albi di Tex. In pratica, sempre che i prossimi albi si evolvano nella direzione di questo primo, trovo questa storia, se non superiore, almeno allo stesso livello della precedente. Parlo del soggetto, della sceneggiatura, delle battute

    Quoto il tuo intervento, Cheyenne, fatta eccezione per la parte sui disegni: Ortiz (non è un mistero) mi piace molto, e anche stavolta (a parte qualche viso troppo allungato, unico segno secondo me della "ottuagenarietà" del disegnatore iberico) mi ha soddisfatto appieno. Tu dici, Cheyenne, che alcuni di quei personaggi di Ortiz li senti puzzare, ma è proprio questo che l'artista si prefigge! :indianovestito: A parte questo particolare, a me Ortiz è piaciuto tanto anche stavolta: per i miei personali gusti, non è una perdita da poco. S P O I L E RSulla storia invece ti quoto perchè io l'ho trovata davvero bella, sicuramente non inferiore a Giovani Assassini. Intanto mi ha intrigato il mistero dietro alla trappola, ed anzi devo dire che sono rimasto forse un tantino deluso quando si è appreso che le ragioni della stessa risiedevano nel tentativo di incastrare l'Agente indiano. A questo proposito vorrei chiedere a Borden: è realistico un tale dispendio di risorse (tra salari dei banditi, organizzazione della trappola, tentativo di assassinare dei ranger, addirittura corruzione di un colonnello) per ottenere semplicemente una poltrona di Agente indiano? Quanto mai possono essere ricche le relative commesse? Attenzione, non è una domanda critica o polemica, è proprio ignoranza, una lacuna mia che però mi rende poco convincente questo non trascurabile dettaglio della storia. Per questa ragione ti chiedo lumi... Oltre alla curiosità per la trappola (che è durata quasi fino alla fine dell'albo) mi sono piaciuti molto anche gli stacchi narrativi tra le sequenze che vedevano impegnati i pards e quelle riguardanti i due indiani, con un alternarsi sapiente e coinvolgente. A proposito di questi ultimi, da applausi per me nella sua drammaticit? è la scena della morte dell'indiano. Non si vede quando la pallottola lo colpisce, ed è quindi una sorpresa per il suo compagno e per il lettore che l'indiano si stacchi lentamente dal tronco pronunciando il suo commovente addio. Scena veramente ben fatta! Efficace anche la figura della sensualissima Nitika, che credo e spero avrà un ruolo ben definito nel secondo albo.
  3. Molti non lo potevano più soffrire, Jose Ortiz, ma a me mancher?...

    Ritornando sulla diatriba con TWO, io in tutta franchezza non avrei fatto cenno alla sceneggiatura della Feltrin. E' vero che la recensione di Loi era dura, eccessivamente dura ("... sei pagine di follia... la memoria di Bonelli...", un sensazionalismo effettivamente sospetto e comunque esagerato), ma non avrei comunque fatto cenno ad un'azione della moglie... non voglio fare la morale a nessuno, capisco che tu fossi (più che legittimamente) incacchiato e hai reagito con la tua consueta energia, ma io avrei parlato di lui e solo di lui, e basta.

    Ciò che però ritengo imperdonabile è che tu, che scrivi Zagor, che scrivi Dampyr, che scrivi Tex, che sei il curatore di Tex, e quindi già mi fai rabbia perchè non so davvero dove tu trovi il tempo per fare tutte 'ste cose, ti metta perfino a rileggere il suddetto soggetto di CINQUANTA pagine per il solo gusto di controbattere!!! Pensa a fare letture ispiratrici, o a scrivere qualche altra tua perla, piuttosto! :indianovestito:

    PS A proposito di perle, ieri ho riletto I Giustizieri di Vegas, una tua storia "minore" rispetto alle grandi. Non posso che rinnovarti il mio entusiasmo: un Carson eccezionale per una storia di grandissimo spessore. Ma come cavolo fai?!?

  4. Il forumista juan velasco esprime dubbi piu' che fondati. Boselli sta facendo fare a Tex la "cavia" già da parecchio per testare se sul suo corpaccione possano venire inseriti neuroni kenparkeriani ?
    Già quello che ruota intorno a lui è molto "kenparkeriano" ( parecchi personaggi di contorno, personaggio principale sovente defilato, banditi redenti, tormenti famigliari fra spietati pistoleri, forse assisteremo anche a qualche "coming out", chissà ?) poi, forse, verr? finalmente creato anche un Tex "nuovo" piu' "umano", al passo con i tempi.... >:azz:

    Capelli, ti invito a leggere la storia. C'è un Tex molto GLBonelliano, nel modo di fare e nel linguaggio. Sul Tex "più umano" delle ultime sei pagine, di cui parli anche tu nel tuo post da me quotato: se in questa occasione Tex non avesse dubbi o ripensamenti, sarebbe disumano, posticcio, un personaggio di carta.


    in questo caso il punto saliente è l'essere Tex un eroe "non problematico", diverso da quelli che ora vanno per la maggiore... tutti con un sacco di problemi esistenziali, con lati oscuri, tormentati, ecc. ecc

    Non è Tex ad essere problematico, ma la situazione! Leggi la storia e lo vedrai da te.
  5. Mi sorprendono gli sforzi di ricondurre alla tradizione e alla classicit? determinati passaggi che lo stesso Autore si aspettava creassero dibattito. Allora mi chiedo, se è tutto come al solito, se (come sostengono in molti) Tex e' quello di sempre, se tutto e' cosi lineare... su cosa avrebbe dovuto crearsi il dibattito?

    Il dibattito a mio parere si è creato sulla situazione contingente proposta dal finale di questa storia, una situazione inedita e irripetibile: che fare di un sanguinario assassino già punito dalla sorte da menomazioni gravissime?


    Tex è quello di sempre, è la situazione a non essere lineare. E' la situazione ad essere ingarbugliata; di conseguenza Tex non riesce ad essere granitico come sempre: chi lo sarebbe, in simili circostanze? Il dibattito c'è perchè la situazione lo richiede. Secondo me è impossibile parlare di Tex classico o non classico di fronte ad una simile contingenza (inedita e quindi del tutto non classica). E' chiaro che qui diventa un problema di coscienza, e la coscienza di Tex è combattuta: non mi sembra eresia...

  6. Il finale di questa storia sembra scritto apposta per confermare le tesi degli antinizziani! Che diamine, possibile che Tex non si accorga che un tizio grande e grosso gli è arrivato alle spalle? E poi, non si poteva fare in modo che il ranger recuperasse la brutta figura, per esempio dando un calcione al fucile del tizio, facendo in modo che la pellaccia se la salvasse da solo? No: Tex viene salvato da una donna malata di nervi, così malaticcia che c'è di che meravigliarsi che sia riuscita a impugnare una colt! Per il resto, questa è tutt'altro che una storia dalle grandi pretese! In realtà sarebbe un bel giallo:infatti la storia del serial killer venuto da lontano, per quanto già sentita ("La locanda dei fantasmi" e "Orrore"),è comunque affascinante e Nizzi costruisce i vari retroscena in maniera sapiente. Ma quello che manca a questo bel giallo è uno dei suoi elementi principali:il detective! Insomma,Tex non fa niente dall'inizio alla fine:a condurlo sulla pista giusta sono infatti le intuizioni di altri:lo sbirro morto prima e soprattutto il medico ubriacone, vero risolutore della vicenda! e se a questa inutilità di fondo si aggiunge l'ingloriosa scena finale, ecco che la frittata è fatta! Peccato, perchè i personaggi di contorno sono anche simpatici:il giornalista rompiballe e lo spiantato origlione in bombetta, nonchè i già citati malata di nervi (anche un po' inquietante) e medico ubriacone. E peccato soprattutto per i bei disegni sprecati di un Venturi, vero maestro di inquadrature e prospettive, che è una garanzia di qualità! Voto alla storia:5. Chi manca, purtroppo,è colui che non deve mai mancare:Tex!

     

    Per nulla d'accordo con Paco. Per me è (non "sarebbe") un bel giallo, ed il detective c'è, ed è Tex. Certo, si trova tutto bello e preparato da altri (il detective di Baltimora e il dottor Benten) ma d'altronde la chiave del mistero è in quel piccolo paese e nella sua gente, e lui non può fare altro che tastare il polso agli abitanti di quello sputo di posto per poter cavare qualche ragno dal buco. Alla fine è lui che tira le somme, è lui che fa due più due e che arriva alla risoluzione del mistero.

    A me la storia è piaciuta molto anche perchè mi ha ricordato i libri di Nizzi. Si tratta di gialli ambientati in un piccolo paese, Borgo Torre, in cui il detective improvvisato di turno si confronta con una girandola di personaggi molto autentici nelle loro miserie e nella loro quotidianit?. Anche qui Sierra Vista è uno sputo di paese, e anche qui Nizzi ci propone una serie di personaggi molto convincenti anche grazie alla magistrale interpretazione che di essi ne d' Venturi, che li fa letteralmente recitare con una dovizia di espressioni del viso meravigliose nella loro verosimiglianza: l'oste pigro che si duole di non essere stato pagato dall'uomo di cui Tex è alla ricerca, l'indolente sceriffo che non vuole guai e seccature, il divertentissimo giornalista anziano Banyon, l'ubriacone in bombetta, lo splendido (qui Venturi si supera nelle espressioni del viso) usuraio proprietario dell'emporio, il medico alcoolizzato ed infine il sorridente Marriott con la sua sfortunata e penosissima moglie.

    Un tale stuolo di comprimari sapientemente caratterizzati (ripeto, anche da un grandissimo Venturi), un Tex spesso sorridente (altro merito da ascrivere a Venturi) nella sua sicurezza, un giallo che non sfigura ne fanno per me una storia molto soddisfacente: una delle più belle lette sugli Almanacchi, pubblicazione che solitamente non mi lascia grande appagamento proprio per la brevità e per le poche pretese delle storie che propone.

  7. 1) denotano una diversit? di vedute netta tra i pards su una questione cruciale;

    Questo aspetto non ?, a mio parere, non texiano. I pards hanno una loro autonomia intellettuale e ci sta che la pensino diversamente



    2) esprimono il fatto che, nell'occasione, Tex non ha avuto (n° gli è stata data) l'ultima parola;

    "Questa volta ho seguito il vostro parere" è una frase attiva, non passiva. Tex decide di seguire il parere dei pards. Alla fine l'ultima parola è sempre la sua (perchè la decisione dei pards risponde al suo intimo sentire)



    3) sottintendono sottilmente che, di solito, Tex faccia di testa sua prevaricando gli altri (ma così non ?: v. sopra);

    mooolto sottilmente, così sottile che quasi non si vede... a parte gli scherzi, questa sottigliezza si può pure cogliere in questa frase, è vero, ma è davvero uno spaccare un capello in quattro, dai...



    4) mostrano un Tex pervaso dai dubbi, incerto ed internamente combattuto (nonchè sottilmente "polemico") non prima di decidere (cosa normale), ma dopo aver deciso.

    La situazione è tale che qualunque decisione comporta un certo grado di rischio. E' questo rischio che rende Tex dubbioso anche dopo, ma anche qui, francamente, non ci vedo lesa texianit?.
  8. Tex, a mio parere, non concede la libertà per il quinto voto del futuro cognato di Rodelo, quella è solo una scusa, ma perchè tiene in alta considerazione l'opinione di Carson e di suo figlio e perchè nenche lui è intimamente convinto di non dover dare un'altra occasione ad una persona già così duramente colpita dalla vita. Ha sbagliato, ha preso una brutta strada ma per dei motivi ben precisi. Tex non lo giustifica ma lo comprende, e spera che diventi un'altra persona.

    E in tutto questo non c'è nulla di NON texiano.
  9. Concordo sostanzialmente (anche se non su tutto) con John sulle forzature, le incongruenze, le situazioni improbabili che presenta questa storia. La salvo (non attribuendole un 5, come fa lui, ma un 6,5, comunque al di sotto degli standard cui Borden mi ha abituato) per il primo albo, che a mio parere è veramente da urlo: uno dei più bei albi di Tex. Nel secondo anche secondo me brucia troppo, tradendo le aspettative che il primo albo aveva fatto schizzare alle stelle. Piccinelli straordinario: quando torner? su Tex?

    • +1 1
  10. allora mi sorge il sospetto che la nuova (anzi, la vera) dicotomia non sia tra "tradizionalisti" e "avanguardisti", ma tra coloro che leggono Tex in funzione di Tex (e giudicano la storia, per larga parte, in questa chiave), e coloro che invece leggono Tex perchè è scritto bene, ha trame coinvolgenti ed è sceneggiato e disegnato benissimo.
    Personalmente, sono molto soddisfatto della lettura quando riconosco il mio Tex ideale in quello che vedo evoluire nella storia. Quando così non ?, la lettura ne risulta condizionata.
    Allora, senza alcuno spirito polemico, la domanda che pongo ?: la riconoscibilit? del personaggio è ancora un valore aggiunto di questa testata, o il lettore di oggi adora - piuttosto - essere sorpreso da trovate sempre inedite? Finiremo per avere una casistica di situazioni dal non poter più dire: "Tex è così, si comporta così", perchè tutto sarà possibile? E questo sarà un valore aggiunto, o l'inizio di un sentiero particolarmente ripido e irto di insidie?

    Bell'intervento Tazhay.


    Non nego che io sia molto attratto da come il fumetto è scritto e anche da una certa dose di novità. Tuttavia continuo a credere che il finale di Giovani assassini non sconfessi Tex e il suo carattere. Semplicemente, lo mette di fronte ad una situazione inedita, e di conseguenza inedito è il suo comportamento. Tex non è messo in discussione. Lo sarebbe se di fronte ad una situazione classica Boselli gli avesse fatto tenere un comportamento differente dal consueto. In questo caso, però, la situazione è totalmente nuova (e ciò questo a me piace), talmente inconsueta che non si può dire a priori come dovrebbe comportarsi Tex: qualsiasi suo comportamento è legittimo e plausibile, senza che ciò lo renda meno riconoscibile o meno fedele ai canoni GLBonelliani.

  11. Ho già detto quello che penso di questa storia e dei punti criticati da UBC. Nel leggere la loro recensione mi viene da chiedere quale sia il Tex che conoscono loro. Sicuramente non è il mio n°, a quel che vedo, quello di gran parte dei lettori. Per me il solo fatto che abbia messo ai voti la sorte di Rodelo, ben sapendo quale sarebbe stato il responso, significa che aveva già deciso. Un conoscitore di uomini come lui non poteva non sapere come si sarebbero divisi i voti. Quindi, come sempre, mi fido di lui, e aspetto di vedere come evolver? la storia nei due seguiti. Betta, non vorrei sbagliare, ma mi sembra che Il segno di Cruzado sia di Nolitta. Ma ciò non cambia la sostanza: Tex ha commesso degli errori di valutazione nella sua carriera, anche nelle storie di Bonelli, non vedo perchè non possa capitare di nuovo. Eppure io continuo a pensare che in questo caso la scelta fosse quella giusta. Vedremo.

    La penso come Atha. Anch'io credo che la scelta (dei due Kit e di conseguenza di Tex, che in definitiva la ha avallata) sia giusta e che Kid Rodelo virer? definitivamente diventando un personaggio positivo (Borden a volte si innamora dei suoi cattivi e credo proprio che questo sia uno di quei casi). Su Cruzado confermo che la storia era di Nolitta: l' sè l'errore di valutazione era macroscopico e censurabilissimo, talmente indigesto per me da rendermela una delle peggiori storie della saga.
  12. Una cosa però mi preoccupa borden. Veramente. E spero che potrai riuscire a gestire la cosa perchè l'autore della recensione ti ha per così dire messo davanti a due bivi pericolosi dalla difficile uscita: la frattura dei pards o la perdita di infallibilt? e carattere di Tex. Sono molto, molto preoccupato. Spero che tu riesca ad uscirne perchè chi ti ha scritto la recensione non è tuo amico e direi che vuole distruggerti sul piano professionale oltre che personale. Spero che tu possa dare una risposta appropriata sia a questo autore di ubc che a noi su questa faccenda maledettamente spinosa.

    UBC LOI Quando Rodelo torner? ci saranno due possibilità: o sarà ancora un delinquente, e tutto il sangue versato ricadr? sulla coscienza dei due Kit, o sarà in qualche modo redento, e allora significher? che Tex non è più in grado di giudicare i suoi avversari. Tertium non datur, ci pare, e non è una bella alternativa.

    Non la farei così drammatica, KitWiller79...


    La frattura dei pards (addirittura c'è un'immagine a corredo della recensione in cui la classica terza di copertina di Galep è spaccata in quattro parti, a sottolineare la rottura dell'unit? dei quattro amici...), il sangue che ricade sulla coscienza dei due Kit nel caso loro avessero torto, la fallibilit? di Tex nel caso in cui invece avesse torto lui, ecc. ecc.

    TERTIUM NON DATUR: o i due Kit saranno in qualche modo corresponsabili delle future stragi del Kid, o Tex SI E' SBAGLIATO!!! E comunque si è consumata un'insanabile frattura tra i quattro!!!

    Ragazzi, dobbiamo partire dall'assunto che in una situazione del genere qualunque cosa i pards avessero fatto sarebbe risultata sbagliata. La situazione è così incresciosa, così spinosa, che CI STA il disaccordo tra i pards, ci sta che le loro opinioni divergano. Ma dov'? la lesa maest?? E' una situazione direi quasi normale di fronte a circostanze del tutto anomale. Quando mai s'era visto un fuorilegge così menomato in Tex? Come si fa a dire: il vecchio Tex, il Tex di GLB, non si sarebbe comportato così? Ma che ne sappiamo? E'la prima volta che Tex si trova in una simile situazione...

    Sulla frattura io la penso così: Tex è combattuto (chi non lo sarebbe in una simile circostanza?), crede che forse sarebbe meglio assicurare alla giustizia il pericoloso criminale, ma non ne è sicuro. Per questo, decide di fidarsi dei suoi pards. E anche di Mike. Ma si fida di loro, e di Mike, solo perchè il loro pensiero in qualche modo ha delle assonanze con il suo intimo sentire. Nel suo intimo, credo che Tex si trovi a pensarla nello stesso modo di Carson e degli altri, ed è per questo che cede e da' loro ragione. E' però combattuto, ha paura di doversi pentire della scelta fatta, è titubante e alla fine si lascia convincere a fare ciò che egli stesso, nel suo profondo, ritiene che sia la cosa più giusta.

    Ma che male c'è che Tex abbia queste titubanze? Non è classico, è eretico? Ma è la situazione a NON essere classica! E' chiaro che la risposta alla situazione non potr? essa stessa essere classica. Se poi vogliamo che si ripetano all'infinito gli stessi schemi, senza alcuna variazione dopo 66 anni, beh, credo che siamo degli illusi...

    E' una storia che mi sentirei di consigliare ai lettori non texiani che volessero leggere un western adulto, avvincente e dallo sviluppo non banale; al tempo stesso, la sconsiglierei decisamente a chi volesse farsi di un'idea di chi è Tex e di quale sia il rapporto che lo lega ai pard."

    "E' un western adulto, avvincente e dallo sviluppo non banale": ti pare poco, Capelli D'Argento?


    "la sconsiglierei decisamente a chi volesse farsi di un'idea di chi è Tex e di quale sia il rapporto che lo lega ai pard": è un rapporto prima di tutto di amicizia e di stima, e tra amici e tra persone che si rispettano ci si confronta e, se del caso, si di cede di fronte all'opinione di un altro, se la si ritiene valida!

    Non facciamola drammatica, la storia è bella, e Capelli D'Argento farebbe bene a leggersela, prima di parlare o di citare.

    UBC LOI L'unico che ha sempre ragione, in questi casi, è il lettore, quando decide se acquistare un albo o lasciarlo sullo scaffale. E' una "ragione" che qualsiasi autore farà sempre bene a tenere in debito conto.

    In questo caso i lettori (tranne Capelli D'Argento) danno ragione a Borden.
  13. Ho letto ieri sera per la prima volta la storia contenuta in questo almanacco della premiata ditta Boselli / Font, qui alla loro seconda collaborazione dopo lo splendido texone. Una storia piacevolissima, dal ritmo indiavolato, dai numerosi colpi di scena che sono altrettante manifestazioni della classe di Mauro Boselli. Il deserto di sale rappresenta un'ambientazione suggestiva: arido, assolato e implacabile, non perdona agli sprovveduti. La location a un certo punto della storia, cioè nella parte che riguarda il canyon, ricorda molto da vicino la recente "Spedizione in Messico". Un altro elemento di primo piano è il vento. Anche questa è una costante delle storie di Boselli, tanto che l'autore ha affidato allo stesso Font un'ennesima sceneggiatura il cui titolo di lavorazione è proprio "Il vento", di prossima pubblicazione ( forse già nell'estate del 2008 ), storia che ruoterà intorno a un tifone o qualcosa del genere. Forse l'unico appunto negativo andrebbe rivolto al personaggio Tex: c'è troppa faciloneria nelle sue imprese, tutto quello che fa gli riesce come d'incanto, cioè senza troppa verosimiglianza. Ahimé è uno dei difetti che riscontro nelle sue storie: occorrerebbe umanizzare un pochino il personaggio. Concludo consigliando calorosamente la lettura di questo almanacco a tutti coloro ( fortunati ) che ancora non ne hanno avuto l'occasione...... to the happy few!

     

    Quoto in tutto e per tutto il tuo intervento, Ymalpas, tra l'altro stupendomi non poco del fatto che nel 2008 tu parlassi della "premiata ditta Boselli-Font", segno che all'epoca il disegnatore spagnolo ti piaceva ancora. Come hai ben scritto, la storia è piacevolissima, ha un gran ritmo e una superba e suggestiva ambientazione. Mi trovo d'accordo anche sull'appunto negativo, che è una certa facilità di Tex nell'uscire sempre illeso da sparatorie e da situazioni in cui gli avversari da affrontare sono tanti. Il problema non è che Tex è Tex e che queste cose le ha sempre fatte e sempre le farà, il problema è il reiterarsi di situazioni così improbabili: sarebbe meglio se Tex non venisse proprio messo ad affrontare simili proibitive circostanze (i due contro venti di bonelliana memoria...) perchè la facilità con cui viene fuori da simili situazioni conferisce alla storia un che di posticcio... Resta comunque una bella storia (bella per essere breve, quindi fatalmente compressa in alcuni punti), con i punti di forza nella straordinaria ambientazione e nel solito riuscito personaggio grigio boselliano.

  14. Ho riletto la storia oggi nella Collezione a colori: è un buon giallo, c'è tanta azione, c'è un Tex molto buono e reso ottimamente da un Repetto molto molto efficace. La scena del damerino sulle prime ha colpito anche me, ma a ben vedere Tex è stato fin troppo ragionevole, anche per quello che ha detto Ymalpas nel suo commento a questa storia. I personaggi dello sceriffo corrotto e assassino e del giudice dilaniato dal proprio dramma familiare sono anch'essi ben riusciti. Storia da 7,5, secondo me.

  15. L'ho riletta stasera a distanza di due anni, e non posso che confermare le mie impressioni di allora... che gran pezzo di bravura. Il dialogo iniziale con Finn, molto duro, molto texiano, è un vero gioiello, così come il dialogo finale, con Finn morente che riserva le sue ultime parole per il ranger.

    Davvero la coppia Boselli-Marcello è stata una coppia d'oro, con il secondo grandissimo interprete delle visioni del primo. Tutti i suoi personaggi sono perfetti, azzeccatissimi: il gelo degli occhi di Finn, la solidit? e la lealt? del Sergente Torrence, un malinteso senso del dovere del Maggiore Craig. Tutte caratteristiche trasparenti dalla sublime interpretazione grafica del disegnatore.

    So che l'idea non è realizzabile, perchè per Boselli sarebbe autocelebrativa, ma le marcelliane meriterebbero tutte di apparire su una collana a sè, o sugli Oscar Mondadori: Il Passato di Carson, Gli Invincibili, La Grande Invasione, Cercatori di piste, I Sette Assassini sono grandi capolavori di Tex, meriterebbero una ristampa tipo quella realizzata in questi giorni su Mefisto o su El Morisco. Io farei una collana intitolata: Le Marcelliane...

    Credo che Marcello sia stato molto fortunato a trovare sulla sua strada Boselli, perchè un disegnatore che tutto sommato fino a quel momento non aveva lasciato il segno è diventato poi il realizzatore di capolavori indimenticabili, ritagliandosi un posto d'onore nel cuore di ogni texiano, al pari di disegnatori storici quali Galep, Ticci, Letteri o Fusco. Naturalmente la fortuna se l'? poi saputa meritare, perchè i suoi disegni sono stati veramente eccellenti: Ray Clemmons, Torrence e più di tutti Shane O'Donnell, sono figli sè di Boselli ma anche un po' suoi, suo è il merito di averli saputi tratteggiare in quel modo. L'unica loro storia che non mi è piaciuta (non tanto per i disegni quanto per la sceneggiatura, che ricordo mi appassion° poco), è stata quella della storia di Narvaez (il cui titolo ora non ricordo). Le altre sono capolavori, e ogni volta che le rileggo (come stasera con Cercatori di Piste) non posso fare a meno di dedicare un pensiero di gratitudine, oltre che al nostro Borden, anche a quello splendido artista che è stato Carlo Raffaele Marcello...

  16. In definitiva, credo che la maggior parte dei lettori da lunga data di Tex, amerebbero ogni tanto leggere storie ambientate "altrove", sia come luoghi (ma sotto questo aspetto i vincoli forse sarebbero maggiori) sia come tempo. I salti all'indietro nel tempo sono, secondo me, necessari perchè - a prescindere dal fascino e dall'attaccamento che un vecchio lettore possa sentire per la prima quindicina di albi, non si può negare che tanti, troppi, aspetti siano stati appena accennati, con poche vignette, o addirittura saltati. La conseguenza è un mare di occasioni perdute. Un ulteriore conseguenza è che Tex entra in scena già formato, completo, come se Tex fosse stato sempre Tex, perfetto, temuto, esperto, niente a che vedere, invece, con le storie di iniziazione o formazione, con l'eroe che diventa gradualmente tale. Ad esempio, come ho già detto, Tex appare subito avere tutte le abilità al massimo livello con in più l'esperienza di un consumato avventuriero (sia da fuorilegge che da ranger). Al suo confronto, Carson appare da subito come un "secondo", anzi, uno dei tanti uomini di valore, ma niente a che vedere con Tex. Si adatta da subito al ruolo di gregario (slavo, forse, in parte, nell'albo n. 8 Due contro cento). Boselli, nell'albo I sette assassini, fa dichiarare a Tex che Carson è stato suo amico e "maestro". Bene, vorrei vedere delle storie in cui ciò risulti vero!Il maestro d'armi di Tex è stato Gunny Bill (a proposito, perchè non ripescare anche lui?), ma niente vieterebbe di mostrare per un po' storie in cui il rapporto tra i due sia quello che ci si aspetterebbe tra un ranger trentenne all'apice della fama ed un ventenne esordiente.

    Un applauso a James. Quoto in tutto e per tutto. Mauro, confidiamo in te...
  17. L'idea intriga molto anche me e d'altronde è sufficienteammirare questa prima tavola con un giovanissimo Tex per avere l'acquolina in bocca. Inoltre, poich?, come opportunamente ricordato da natural killer, parte dell'inesplorato passato di Tex è quello che va jdall'ultima avventura con Kit bambino a quella con Kit ormai ragazzo, spero vivamente di leggere anche storie ambientate in questo periodo, in cui il Nostro può essere affiancato da quel pard con baffi e pizzetto neri che ogni tanto lo affianca e che io considero indispensabile quasi quanto Tex. Poi, se Borden qualche volta volesse osare e volesse proporre UNA storia UNA solo con quel pard da giovane e senza Tex io non mi lamenterei di certo... Eresie, certo, ma per me sarebbe davvero bello... Spero inoltre che il titolo il magnifico fuorilegge sia quello definitivo... è magnifico anch'esso...

  18. Storia stupenda che conferma, come gli ultimi albi, l'eccezionale bravura di Boselli. Sono un lettore di Tex un p? anomalo, un ventenne che non si sa per quale deviazione mentale preferisce le colt ai costumi aderenti e mantelli! :generaleS: La colpa è sicuramente di mio padre, a cui la sera rubavo i fumetti per coltivare la passione di "coloratore" ;D."Giovani Assassini" mi ha definitivamente spinto ad entrare nel forum. Premetto che non prendevo un Tex in mano da anni, stanco dell'infallibilit? del personaggio e di quella che reputavo essere una staticit? insopportabile. Con "Tombstone Epitaph", invece, ho riscoperto tutto quello che avevo scordato, tutte le emozioni e il gusto per le avventure polverose. Merito sicuramente anche di questo Boselli, che chiamo questo, perchè per me è ancora una scoperta. Ero, infatti, rimasto all'onnipresente Nizzi! Con l'uscita delle storie sul Supremo ho capito che uno scaffale sarebbe stato riempito di nuovo dal vecchio tizzone! ;DMa "Giovani Assassini" è altro. E' un Tex completamente diverso da tutti quelli che abbia mai letto. A partire dalla scelta dei nemici, incastonati nella loro giovent?, che li rende, al contrario dei tanti antagonisti dei rangers, sprezzanti, spigolosi e soprattutto idealisti, ma non pazzi, e dunque ancora più pericolosi. Ma la diversit? principale è un'altra: questo non è un Tex rassicurante. Non è il classico Tex in cui viene immediato condannare le gesta dei "nemici", ingiustificate e frutto della solita sete di potere o cupidigia. Qui i due fratelli non sono spinti dall'arido profumo del denaro, ma appaiono essi stessi come vittime di un sistema, che va al di l' della malvagit? di una singola figura. Come viene detto nel dialogo finale, potrebbe essere stata benissimo la vita, con le sue prove e fatalit? a rendere loro quello che sono. E tutti questi sentimenti altalenanti nei confronti di assassini, ma pur sempre ragazzi, divorati da una certa fragilit?, dovuta ad un passato traumatico, che si impossessano del lettore, vengono inseriti perfettamente nei pensieri dei quattro pards, divisi e combattuti come non mai per quello che stanno facendo e per l'esito che avrà la loro caccia. Forse è una mia impressione, ma non ho mai visto Tex farsi così tante domande, una volta che ha deciso di portare a termine una missione. Questa volta la storia non da risposte, ma crea soprattutto domande che vanno oltre le 114 pagine. Le tavole di Font sono perfette. Non c'è una taglio o un'inquadratura che richieda al lettore lo sforzo di immaginarsi la scena. Dettagliate, riempite di oggetti e persone, sia nello sfondo e spesso in primo piano rispetto a chi parla, permettono di raffigurarsi in testa tutto il contesto. Perfino le proporzioni, spesso un p? strane dei personaggi, soprattutto per le spalle e busto di Tex, lo rendono in qualche modo più umano, non disturbando affatto.. Non so se a voi, lettori di più lunga data ed esperti, abbia suscitato le mie stesse emozioni, ma non potevo non fare un papiro illeggibile e serissimo su questa storia. In fondo questa è la mia storia di Tex, quella che ti folgora e ti spinge a riprendere la collezione che il tuo "vecchio" ha interrotto.. Ognuno penso ce l'abbia... P. S. I prossimi interventi non avranno i capitoli.. Mi impegner?!! ;D

    Complimenti per il commento Chalasack, e benvenuto. Respiro tra l'altro quando leggo di altri estimatori di Font. Su Boselli: se lo devi scoprire, fallo subito. A costo di sembrare mellifluo, il Nostro è un vero e proprio mostro (inteso nel senso di fenomeno) e già vent'anni fa si era guadagnata l'immortalit? con Il Passato Di Carson, Gli Invincibili, La Grande Invasione, Cercatori di Piste, Colorado Belle ecc. ecc. ecc. Quasi ti invidio per il fatto di avere ancora a disposizione tanto ben di Dio... troverai, in queste storie, proprio quello che ti ha colpito in Giovani Assassini, ovvero personaggi grigi, un Tex combattuto, storie e destini di cui ci si innamora. Questa è la cifra di Boselli, emergente appieno in Giovani Assassini come nelle altre sue splendide storie del passato.
  19. L'assurda partecipazione del gambler serve per fugare ogni dubbio dopo la parit? raggiunta dalla votazione. Il gambler poi vota secondo quello che è l'intimo sentire dello stesso Tex, oltre che di Carson, ed è quindi più facile accogliere la sua decisione. Infine, che Tex e Carson siano dubbiosi della loro scelta, che non siano convinti appieno, è accettabile: ogni scelta comporta un certo grado di rischio, che stavolta Tex si sente di correre perchè l'alternativa (condannare alla prigione un uomo con quelle menomazioni) gli sembra ancora più iniqua.

  20. Boselli sa gestire perfettamente il quartetto, ma anche il terzetto (con Kit). Nizzi invece era per la coppia Tex-Carson, e non nascondo che alcuni suoi dialoghi tra i due amici mi mancano molto. Per me comunque è indifferente, dipende dalla storia. Non transigo però su Carson, che per me deve esserci sempre. Quando non c'è, la storia parte amputata...

×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.