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TWF - Tex Willer Forum

Leo

Ranchero
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Messaggi pubblicato da Leo

  1. Premetto che non mi intriga l'idea di un ritorno di Rodelo, se questo fosse in chiave positiva. E' un personaggio talmente ben riuscito ne I Sette Assassini che lo ho odiato visceralmente (che era l'intento dell'autore) e le sue traversie d'infanzia, la storia del patrigno appresa ne Giovani Assassini non mi hanno commosso al punto di riabilitare questo personaggio. Dissento totalmente da quanto dice Sam Stone, quando afferma che Rodelo è in bilico tra bene e male (pur pendendo per il male): il personaggio che abbiamo conosciuto è totalmente negativo, le attenuanti rese note nell'ultima storia non ne cambiano l'anima nera, profondamente nera, che il giovane e freddo assassino ha palesato nella sua prima apparizione.

    I personaggi grigi di Boselli spesso mi piacciono, ma Rodelo per me non è grigio, e spero che non lo diventi in futuro. Non lo vedrei credibile, sarebbe una giravolta per me troppo forzata. Non so come andr?, ovviamente dobbiamo aspettare e non ha senso mettere le mani avanti ora, ma io mi auguro che il suo ritorno non lo veda tramutarsi in un agnellino.

    Probabilmente nemmeno Tex si fa troppe illusioni sul fuorilegge. Carlo Monni ha fatto un elenco di storie in cui Tex lascia andare dei fuorilegge, ma non è di quello che si lamentano Tazhay o Gianbart. Le altre volte Tex lascia andare dei fuorilegge scegliendo di farlo, mentre stavolta non sceglie, stavolta non tira il rigore (per utilizzare la felicissima metafora calcistica di Tazhay), lascia che lo tiri (che decida) qualcun altro. Tex quasi si deresponsabilizza, ed è questo che è nuovo, che è insolito. Borden dice che alla fine Tex DECIDE di lasciar andare Kid, sia pure in libertà vigilata. Ma l'impressione, caro Mauro, non è questa: l'impressione è che per una volta Tex ceda pur essendo convinto del contrario. Chiamiamolo Tex Parker, dice l'ispiratissimo (senza ironia) Tazhay.

    Succede che per una volta Tex è contento di essere in minoranza, contento che qualcun altro decida al suo posto. Non è texiano? Va bene, ma è UMANO. Per una volta Tex è umano, e cede non di fronte ad uno qualsiasi, ma al suo vecchio e saggio pard, l'uomo di cui si fida più di tutti e che ha pari dignit? con lui.

    Scusate se mi autoquoto. Se Tex fosse sempre titubante, insicuro, roso dai dubbi, sarebbe umano, come Ken Parker. Ma non è sempre così. Questa è solo UNA circostanza in cui Tex si è concesso qualche dubbio in più. In una storia ci può stare, in una storia ci sta che il suo essere monolitico e granitico venga meno. Borden, d'altronde, lo mette in una situazione davvero scabrosa, come pochissime volte il nostro si è trovato. Soprattutto, ed è questo che mi preme sottolineare, Tex (sempre in una situazione così eccezionale), cede di fronte al Vecchio Cammello. Ma per una volta, secondo me, va bene così. La statura e lo spessore di Carson sono tali che è del tutto legittimo che per una volta (UNA!) il nostro, preda di un dubbio, si affidi al giudizio del suo vecchio amico di sempre. Al di l' del gambler o di suo figlio Kit, mi piace pensare che un Tex combattutissimo (novità piacevolissima a patto che non ne si abusi, ma non mi sembra che questo accada) per una volta si affidi al suo alter ego più vecchio e saggio: è un bellissimo riconoscimento che si fa a Carson e non sminuisce lo spessore di Tex, che anzi è un uomo che SA anche dubitare (non è Stalin o Hitler, come dice giustamente Borden).
  2. La ricostruzione di Leo è suggestiva, ma ruota attorno a due presupposti:1) che possano andar bene albi (o fasi di albi) "non texiani";2) che, tra i 5 pards (beh, a questo punto sono 5.... o no?) sia oggettivamente assodato che Rodelo non può più nuocere, e dunque che resti solo da decidere quale debba essere la sua sorte: punire, o giudicare sufficiente la punizione ricevuta dal destino?Sul punto 1), a me può star bene che vi possa essere qualcosa di non texiano (come l'amputazione di Rodelo) nel senso di mai visto prima, ma non che vi sia qualcosa di non coerente con il carattere e la storia del personaggio. Sul punto 2), la sofferenza interiore di Tex avrebbe potuto ancora ancora andar bene se fosse sfociata in un suo CONVINTO riallineamento alla posizione di Carson e Kit. E se fosse stata basata sul convincimento assoluto circa l'impossibilità di nuocere, in futuro, di Rodelo (e di Dallas, non dimentichiamoci di quest'ultima). Senonchè, questo - che dovrebbe essere il caposaldo dell'intero ragionamento - è fino all'ultimo materia di discussione. Di fatto, l'ultima pagina non si intitola "? stato giusto così", ma "speriamo di aver fatto bene", anzi: "speriamo di aver fatto bene a darvi ascolto". Questo, per me, è troppo.

    Ma CONVINTI non lo sono neanche Carson e Kit, che pure perorano la causa di Rainey, figuriamoci Tex. La verità è che stavolta la situazione era troppo complicata, come dice Betta anche a livello pratico non era semplice mandare in prigione un uomo con così gravi menomazioni fisiche: si tratta di una situazione difficile da valutare per chiunque, e forse ancora più difficile è per Tex, che si rende conto della precarietà della situazione di Rodelo ma è mosso da un codice ferreo che non gli lascia margini. Poich? invece i due Kit qualche margine se lo concedono, ecco che Tex, per una volta, cede. Non è Tex? Non è texiano? Chi può dirlo? E' una situazione così anomala che può ben essere anomala la stessa reazione di Tex, che una volta tanto appare più umano del solito.
  3. Ma questo è un minchione, detto e ripetuto cento volte nell'albo. Quanta ironia c'è nelle parole finali di Tex è Per me è una sottolineatura ulteriore che il personaggio è amorfo. Il problema non è il Tex in minoranza, è il quartetto diviso, spaccato in due. Questo è il vero concetto rivoluzionario legato al finale della storia.

    Non credo proprio che ci fosse ironia, Ym. Tex è serio quando dice che Mike nella storia è stato uno di loro. Se ci pensi, è l'unico che versa un tributo di sangue durante la sparatoria finale, e si guadagna quindi sul campo di battaglia i suoi "galloni" e il suo diritto di voto.

    Il Tex che va con le pistole spianate in Messico sulla pista dei razziatori che hanno ucciso il padre o il Tex giustiziere di Brennan e Teller, era poi così diverso da questi ragazzi è Non si tratta solo di precedenti, si tratta di un problema di identit?. Tiger che lascia una lunghissima scia di sangue quando si mette alla ricerca della sua Taniah, belva assetata di sangue, alla fine se la cava con un invito nella riserva centrale dove diventer? il pard indiano di Tex. Non in galera.

    Ma non c'è paragone tra Tex, Tiger e quella belva assassina che è Kid Rodelo. Non dimentichiamo chi era questo personaggio ne I Sette Assassini, un mostro peggiore dei suoi stessi compagni di viaggio!

    Poche idee, ma (texianamente parlando) piuttosto confuse. Andiamo con ordine:1) Tex che va in minoranza nell'ambito di uno scambi di idee con i pards, su questioni così importanti, non esiste.2) Tex che va in minoranza, sapendo di "doverci" andare, non esiste (al quadrato).3) Tex combattuto nell'animo dinanzi alla sorte di un uomo, non esiste (al cubo).4) Non è Boselli che deve aver "coraggio nel non spedire in galera un criminale", rompendo il fronte del "politically correct"; quello (casomai) avrebbe dovuto essere Tex. Che, invece, fa proprio esattamente la figura opposta.

    Pur non essendoci paragone con Tex e Tiger, Kid Rodelo è comunque un uomo che, alla fine della storia, suscita pietà. Tex vorrebbe sbatterlo dentro, ma anche per lui è una decisione penosa da prendere. Rodelo è stato un criminale, ora, senza gambe eil braccio destro, non può più nuocere a nessuno e sta pagando un dazio altissimo, così giovane e così gravemente menomato per il resto della vita. Tex ha pena, prova pietà, ma non vuole scendere a patti con la propria coscienza: Kid è (stato) un mostro, un assassino, deve pagare. Succede però che, non tanto suo figlio, quanto Carson, che ha pari dignit? di Tex, la pensa diversamente, e lo dice, pur con qualche titubanza. Succede che Tex, che di suo non vorrebbe concedere alcun perdono, per una volta si senta quasi sollevato di essere in minoranza. Che male c'è se per una volta Tex è un uomo? Le sue convinzioni gli impediscono di cedere all'idea del perdono, ma il suo cuore generoso gli suggerisce di non infierire su quel giovane maledetto e disgraziato. Succede che per una volta Tex è contento di essere in minoranza, contento che qualcun altro decida al suo posto. Non è texiano? Va bene, ma è UMANO. Per una volta Tex è umano, e cede non di fronte ad uno qualsiasi, ma al suo vecchio e saggio pard, l'uomo di cui si fida più di tutti e che ha pari dignit? con lui. Poi cede anche di fronte a Mike, ma solo perchè il suo intimo sentire (di Tex) è d'accordo con il voto di Mike, e quindi Tex può cedere a cuore più leggero. E Mike, pur nel suo essere un personaggio assolutamente modesto, si è guadagnato il diritto di avere voce in capitolo, tanto più che quella voce è intimamente condivisa da Tex, che pure non lo ammette probabilmente neanche di fronte a sè stesso. Non sarà texiano, ma una volta tanto è umano, e a me sta bene così.
  4. Per una volta non mi trovo d'accordo con te, Leo. Secondo me ci può stare. Tieni presente che i due fratelli si aspettano che Tex gli dia la caccia, entrambi conoscono la sua voce... a questo punto è quasi automatico per loro pensare che la persona che grida fuoco sia Tex.

    Dovrei rileggere la storia per intero, West, ma mi pare, però, che i tre fratelli si aspettino piuttosto di essere braccati dai bounty hunters del banchiere, non da Tex e pards. Alla fine, il particolare non è decisivo, ai fini della storia, ma continua a stonarmi un po'.


    Ymalpas

    Su Font sono contento che tu, John o Paco ne parliate bene: quello che francamente mi dispiace è che molti dei forumisti rimproverino alla Casa Editrice di non rendersi conto dell'impresentabilità di Font.

    E io molto oggettivamente mi chiedo quanti di quei tredici che nel sondaggio hanno votato 9 ( tra cui il mio voto ) non hanno dato 10 alla storia solo per i disegni di Font. :fumo:
    Probabilmente tutti, lo avete detto anche nei commenti. Ma una cosa è mettere in discussione lo stile del disegnatore (che si può odiare visceralmente), un'altra è metterne in discussione la professionalità sua e della Casa Editrice che lo sceglie.


    Su Fernandez eravamo più o meno tutti d'accordo, perchè, al di l' dello stile, anche ai non addetti ai lavori come noi saltavano subito agli occhi le carenze del lavoro proposto dal disegnatore argentino, e la stessa SBE non si sognerebbe più di richiamarlo, visti gli esiti.

    Font invece è un collaboratore abituale della serie, e secondo me non è un caso (come ha già detto qualcuno), che Borden gli abbia affidato alcune sue storie tra le più belle: non solo quest'ultima, ma anche Tornado, Colorado Belle, La Mano del Morto. A differenza di Fernandez, la Casa Editrice gli d' fiducia, e a molti lettori continua a piacere.

    Metterne in discussione lo stile, ok (capisco la tua rabbia nel leggere una bella storia che non riesci ad apprezzare per via dei disegni...); la professionalità (sua e della SBE) e la cecit? (della SBE, mia e degli altri a cui piace), no.

  5. Storia che si mantiene bella, anche se non tutto mi è piaciuto. S P O I L E R

    Sul punto 2 non son d'accordo, visto che Tex spiega a Carson il perchè del suo dubbio: la pista è considerata la "più sicura in direzione di Boulder", quindi probabilmente anche quella a minor rischio frane. Altrimenti, se la zona fosse stata così pericolosa, i minatori avrebbero rischiato il loro oro? Il ragionamento secondo me fila. In quanto al 3, Durango dice di aver riconosciuto la voce di Tex. La cosa è abbastanza credibile, in fondo. Invece concordo in pieno con il tuo parere su Font, in particolare per le scene d'azione. Per quanto mi riguarda, questa avventura gli calza a pennello. Anche a me la storia è piaciuta molto. Il Kid è un personaggio che ha ancora molto da raccontare. Sono davvero curiosa di scoprire cosa combineranno in Canada i due gemelli!
    Ma nel punto 2 dico soprattutto che non mi piace il fatto che Tex riesca ad intuire un piano ben poco prevedibile: al di l' della sicurezza della pista, per me non dovevano proprio arrivarci, a quella pista, perchè è esagerato proprio il fatto che Tex capisca le intenzioni (ben poco intuibili) dei giovani assassini. Sul punto 3: uno da lontano urla: "Fuoco" e tu capisci subito di chi si tratta? E' forzato, dai... Su Font sono contento che tu, John o Paco ne parliate bene: quello che francamente mi dispiace è che molti dei forumisti rimproverino alla Casa Editrice di non rendersi conto dell'impresentabilità di Font. Se questo fosse un dato oggettivo, nulla da dire, ma poich? oggettivo non è (gli interventi miei, di John, di Paco, di Atha e di altri lo confermano), allora non mi arrischierei ad affermare con forza e come verità assoluta ciò che è solo un'opinione. Cheyenne, ad esempio (alla quale rivolgo un saluto di solidarietà per il suo menisco, sperando che possa ritornare presto ad essere efficiente), esprime il suo parere (lo faceva anche per Ortiz) dicendo che A LEI non piace, che LEI non lo apprezza, non dice che la SBE è cieca (e con essa tutti coloro che apprezzano Font). Un'ultima cosa: ho molto apprezzato la scena della votazione per decidere il destino di Kid Rodelo; mi è piaciuto il modo in cui Borden rivela al lettore chi ha votato a favore e chi contro. Mi è piaciuto anche che per una volta Tex fosse in minoranza :D
  6. Storia che si mantiene bella, anche se non tutto mi è piaciuto.

    S P O I L E R

    1) Non mi è piaciuto il piano di Durango sull'attacco ai minatori che comportava lo spreco di tutto quell'oro. E' poco verosimile che dei fuorilegge, sia pure animati dallo scopo della vendetta e non solo da quello dell'arricchimento, concepiscano un piano che preveda un sacrificio (di oro) così grosso. Lo stesso Borden si sente in dovere di giustificarsi facendo apparire Kid e Dallas in disaccordo con il piano di Durango: si tratta però di spiegazioni postume che non mi convincono appieno.

    2) Non mi è piaciuta l'esageratissima preveggenza di Tex riguardo al piano suddetto, tanto più perchè questo piano, nella sua "originalità", era troppo poco prevedibile. Tex intuisce che stavolta i ragazzi attaccheranno l'oro PRIMA che questo venga depositato in banca ed intuisce pure, nonostante la pioggia torrenziale, che la frana sia artificiale e non causata dalle avverse condizioni atmosferiche. Un'intuizione va bene se verosimile, Tex ha più fiuto del normale, d'accordo, ma qui mi pare esagerato.

    3) Mi pare esagerata anche la preveggenza dei "giovani assassini" quando intuiscono, solo perchè hanno sentito una voce gridare "fuoco" dalla boscaglia, che ad inseguirli siano Tex e soci. Qui, come nel punto 2, mi sembra che manchino dei passaggi narrativi, che tutto sia iper accelerato con delle poco giustificabili scorciatoie che consentono agli uni di capire cosa sta per accadere e agli altri di sapere con chi hanno a che fare: scorciatoie, appunto, che mettono il lettore di fronte al fatto compiuto, ma che sono, a ben guardare e secondo il mio parere, ben poco verosimili.

    4) La sparatoria coi buonties killer: come giustamente dice Havasu, una feritina a uno dei pards ci poteva stare: sotto quella grandine di piombo in quello spazio così circoscritto, è molto improbabile che il quartetto se la cavi senza nemmeno un graffio (che non sia quello della camicia di Kit)! In nome dello verosimiglianza (lo so che in Tex ce n'? sempre stata poca, da questo punto di vista, e che di questo tipo di situazioni ne abbiamo viste a iosa, però...), altre soluzioni potevano essere a mio avviso preferibili.


    Sulla menomazione di Kid Rodelo: devo ammettere che anche a me è sembrato anomalo il braccio amputato di Kid, e certo non mi ha fatto piacere vederlo. Sicuramente è inconsueto, ma in definitiva ci può stare, è una scelta narrativa come un'altra.

    Purtroppo sono fatto così: se una storia mi piace ma vi sono dei punti che considero negativi, non riesco a non parlarne e a non sottolinearli. Per questi motivi non sono d'accordo con Waco Dolan quando definisce questa storia all'altezza delle marcelliane.

    A parte la sequenza dell'attacco ai minatori (tre dei quattro punti da me menzionati si riferiscono unicamente a quella sequenza), la storia si mantiene bella, come già era stata nei primi due albi. I dialoghi fra i fratelli e il finale adrenalinico sono memorabili, nella migliore tradizione boselliana.

    Su Font mi ripeto per ribadire la mia completa dissonanza con la maggioranza del forum: alcune proporzioni nei personaggi non saranno il massimo, ma io trovo il disegnatore spagnolo molto efficace nella resa delle scene e soprattutto nelle espressioni dei personaggi. Mi piace il suo Tex, duro e ironico, ma mi piace anche il Vecchio Cammello, che forse appare più vecchio del solito, ma anche più tosto.

  7. D'accordo ma a parte Lylith (che non è comparabile con nessuna per la singolarit?, quasi casualit?, delle origini e per gli sviluppi successivi), Fiore di Luna e Taniah nascono e muoiono in un'unica storia (peraltro grandi capolavori entrambi), esaurendo la loro funzione in quell'arco di pagine. Lena e Donna ormai non possono più morire, hanno "perso l'attimo", e anche se "fumettisticamente" morte, è rassicurante sapere che ci sono, che sono l', a me personalmente piace pensare che Carson le vada a trovare spesso, tra un albo e l'altro. No, Lena e Donna non devono morire, secondo me. Io spero sempre che possano ritornare, se c'è una buona occasione. Certo le preferirei al ritorno dei vari Mefisto, Yama, Proteus :fumo: (opinione personalissima, lo so, ma questo tipo di personaggi non mi attrae per nulla...)

  8. sicuramente il Boselli della fascia 400 /500 è ispiratissimo. Realizza non solo quello che a mio giudizio resta il più grande capolavoro che sia mai stato scritto su Tex (" Gli Invincibili") ma poi aggiunge:-Il passato di Carson ( che a questo punto per me è il suo secondo capolavoro più grande)-Sulla pista di Fort Apache-La grande Invasione-Cercatori di pistee anche tutta una serie di storie minori che però non sfigurano affatto. Un complimenti a Borden per tutte le emozioni che mi e ci ha regalato in quel centinaio ( pur nella differenza di vedute riguardo al XIX secolo...)

    Mi associo ai complimenti e alle tue considerazioni. Già in quella fascia borden si è guadagnata l immortalit?. Con il passato di Carson (per me sempre primo), gli invincibili (quasi pari merito) e La Grande invasione (per me suo terzo capolavoro di sempre) Boselli e Marcello hanno firmato una trilogia incredibile. Mauro, ancora oggi questa tua storia fa discutere per la sua grandezza: RIVOGLIAMO CARSON CON BAFFI E PIZZETTO NERI!!!
  9. Però ragazzi ! Altro che discussione inutile!Qui ci sono delle ammissione clamorose da parte di Boselli.-Kit Carson è il padre di Donna. tra Carson e Lena nacque un profondo e vero amore.vista così la storia assume ai miei occhi una bellezza molto superiore a come me la ero immaginata... peccato non posso cambiare il voto da 9 a 10.

    Anch'io Shane ho il tuo stesso rammarico. Ho dato 10 ma volevo dare 20 :indianovestito: Scherzi a parte, parlare di questa storia non è mai inutile ma bellissimo: parlarne in questi giorni ha significato riviverla, rivivere le emozioni che a distanza di 20 anni ancora suscita questa sfaccettata, ricchissima, lirica avventura. La cosa più incredibile è che non è neanche un caso isolato: Qulache anno dopo, quel diavolo di borden si è ripetuto con Gli Invincibili...


  10. Riguarda la scena, Cheyenne: Lena guarda Kit mentre questi è di spalle (quindi non può vederla) e si sta accendendo una sigaretta. Lo sguardo di Lena è a beneficio del solo lettore.

    Ma prima o poi l'avrà pur guardata negli occhi, ovvia! :D


    E poi non c'è solo lo sguardo, c'è anche la voce. D'accordo che Lena è una donna scafata e sicuramente non un tenero virgulto adolescente, ma proprio nessun tremore, nessun raddolcimento, niente che dica all'amante: "... e quel padre eri tu!"? :snif:

    Borden La storia è scritta per fare pensare questo, lasciando solo un piccolissimo margine d'ambiguit? PER I PERSONAGGI. Ma il lettore capisce la verità dagli sguardi che il buon Marcello sapeva disegnare alla perfezione.

    Rispondo a te, Cheyenne, con le parole di Borden. Mentre per il lettore non c'è ambiguit? (salvo che per Paco :indianovestito: ), per i personaggi ne residua un piccolo margine: quindi ci sta che qualche tremore della voce di Lena (per riprendere le tue parole :trapper: ) abbiano fatto capire al Vecchio Cammello come stanno realmente le cose, e ciò spiega le sue frequenti e ripetute visite nel Nevada (che noi lettori non vediamo perchè si svolgono tra un albo e l'altro ma che a me piace pensare che ci siano e che siano appunto frequenti :generaleN: ).


    Su Paco che non vuole accettare la verità: a me piace la sua idea che un'opera d'arte, oltre che del suo creatore, diventi un po' anche dei fruitori, che nel limite del possibile (e dei margini che essa lascia) possono interpretarne alcuni aspetti nei modi a loro più congeniali. Quindi, anche se non capisco perchè a Paco non vada già l'idea originale, ci sta che lui se ne faccia un'altra sua se lo appaga di più. Ma Paco può fare ciò solo perchè su questa vicenda Borden è volutamente ambiguo. Mentre secondo me chi NON può fare ciò (lo dico con simpatia, sia chiaro, senza polemica o altro), è Pablo Contreras:

    Pablo Contreras
    Conosco la versione ufficiale di Borden però... però mi piace pensare che le cose siano andate in un altro modo, è più forte di me!  009.gif
    Possibile che Carson non avesse dei sospetti su Lena? Perchè dovrebbe essere un pensiero "chiaramente lontano dalla sua mente"? Il dialogo tra i due è tipico di due persone che diffidano l'uno dell'altra.
    Ci potrebbe essere anche una via di mezzo, Carson aveva dei "dubbi" su Lena ma ne era allo stesso tempo attratto. Avendo anche del cervello oltre al testosterone, magari non si fa coinvolgere in una relazione che potrebbe anche metterlo in pericolo.

    "Il dialogo tra i due è tipico di due persone che diffidano l'uno dell'altra": non è affatto così, Pablo, è qui che secondo me interpreti non correttamente. Sono schermaglie di corteggiamento, non di diffidenza!!! _ahsisi
  11. Dopo quella notte, Lena si sente di Kit, non sta più con Ray, e quando tramortisce Kit lo fa perchè è preoccupata per KIT, per il PADRE DI SUA FIGLIA. Scusate se ripeto il concetto, ma per me questo è un nodo cruciale della storia in sè ed un aspetto importante per l'intera serie. Nessun dubbio in proposito.

    Ecco, su questo punto mi sorge un altro dubbio. Lena è preoccupata per il padre di sua figlia, Lena e Carson sono innamorati... ma anche se Carson è un uomo, quindi non eccessivamente brillante in quanto a un certo tipo di intuito, possibile che da innamorato non legga nello sguardo che Leo definisce "trasparente" di Lena il vero significato delle sue parole?
    Riguarda la scena, Cheyenne: Lena guarda Kit mentre questi è di spalle (quindi non può vederla) e si sta accendendo una sigaretta. Lo sguardo di Lena è a beneficio del solo lettore.


    Il fatto stesso che Lena preferisca Ray Clemmons come padre di Donna la dice lunga...vuol dire che la sicurezza economica che Clemmons poteva garantire a lei e alla figlia è per Lena superiore a questo "amore" che prova per Carson.
    Non lo so, magari hai ragione tu, ma devi riconoscere che la profondit? di questo sentimento ad oggi non è chiara.

    Lena preferisce Ray solo perchè Ray arriva prima. E' più una scelta di "pudore" che di opportunismo, perchè non se la sente di dire a Ray di essere stata con Carson.

    La profondit? del sentimento è rivelata da piccole cose, che Borden è al solito abile a disseminare lungo la storia. Una su tutte, il fatto che Carson non ne abbia mai parlato apertamente con lo stesso Tex ("bada che prendere in giro il vecchio reprobo su questo equivale a scherzare con il fuoco"). Se fosse stata un'avventura di sesso, il vecchio Carson non avrebbe avuto problemi a parlarne apertamente con il suo vecchio compagno di lunghi bivacchi e di tante avventure. Se non lo fa è perchè è ferito, e questo prova per me in maniera inequivocabile che nell'animo di Carson la vicenda di Lena ha lasciato una cicatrice tipica di un (vero) sentimento tradito.

  12. Probabilmente quella notte è il punto di svolta: mi piace pensare che dopo di essa Lena non abbia più avuto rapporti con Ray. Quando Lena tramortisce Kit, lo fa per salvare il padre di sua figlia. Ma il padre di sua figlia è Kit, Lena lo sa, e tutti noi dovremmo saperlo, tanto è inequivocabile lo sguardo di Lena al vecchio Kit nell'ultimo albo. Quando Lena lo tramortisce, ormai non è più preoccupata per Ray, ma per Kit. Questo però deve essere chiaro a tutti, non possiamo più dire: forse Donna è figlia di Kit e forse no. Il dado è tratto: Donna è figlia di Kit e Lena voleva salvare Kit, non Ray. KIT, NON RAY. Il suo sguardo nella suddetta vignetta è trasparente, e lo stesso Borden (se mai lo ha fatto) non può più nascondersi o sollevare fumo su questa parte della storia. Per me è assolutamente trasparente. Dopo quella notte, Lena si sente di Kit, non sta più con Ray, e quando tramortisce Kit lo fa perchè è preoccupata per KIT, per il PADRE DI SUA FIGLIA. Scusate se ripeto il concetto, ma per me questo è un nodo cruciale della storia in sè ed un aspetto importante per l'intera serie. Nessun dubbio in proposito.

    Scusate se mi auto-quoto. Volevo chiedere a Borden un chiarimento definitivo, se vuole, lo ritiene opportuno e gli va di farlo, sul concetto sopra riportato.
  13. Non so se nel West le persone "capissero di sbagliare" come afferma Shane. Sicuramente esisteva una legge morale molto sui generis, se permetteva di appendere ad un albero dall'assassino al baro. O di girare armati esattamente come accade adesso negli USA, solo che ora si viene a conoscenza delle tragedie che questa politica provoca, parlo sia delle disgrazie domestiche a causa della presenza di armi cariche in casa, sia dei ben più drammatici fatti di cronaca che vedono protagonisti giovanissimi che assaltano scuole facendo stragi. Accadeva anche allora? Non so, ma perchè escluderlo?
    Probabilmente, anzi sicuramente, il vero west era tutt'altro che il mondo avventuroso che tanti bambini hanno sognato. Gli stessi indiani, popoli fieri senza dubbio, non possono semplicisticamente ridursi (se di riduzione possiamo parlare in questo caso, probabilmente è al contrario un innalzamento) allo stereotipo dei guerrieri atletici e orgogliosi che vediamo nel fumetto. Basta anche solo guardare le fotografie dei veri guerrieri navajos, a parte la grande fierezza che da essi traspare, per rendersi conto che c'è una differenza tra il sogno e la realtà.
    Nella realtà la giustizia di Tex non potrebbe esistere. Anzi, la giustizia "alla" Tex. Chi, realmente, potrebbe tollerare nel mondo reale un poliziotto o un carabiniere che massacra di botte un interrogando? Chi potrebbe tollerare un uomo che si fa forte della sua divisa, del suo ruolo, magari anche solo della sua superiorit? fisica e atletica per umiliarne un altro trascinandolo nella polvere della strada? Chi potrebbe accettare che un uomo possa decidere senza discussioni se giustiziare direttamente il colpevole, consegnarlo al giudice oppure mandarlo libero e magari permettergli di tenere il frutto dei suoi delitti? Nessuno, penso! Ma da Tex lo si accetta perchè nel suo mondo la giustizia può tardare ma arriva, e quando è Tex che fa giustizia sappiamo di non dover avere dubbi. E questo, trovo, era più evidente nelle storie di Bonelli, quando Tex mai, o raramente, si poneva dubbi di sorta, n° lasciava al lettore spazio per porsene.
    Siamo, con tutta evidenza, usciti molto off topic rispetto all'argomento della discussione, per cui sarà il caso di ragionare sull'opportunità di aprire una nuova discussione e spostarvi l'ultima parte di questa.

    Quoto tutto.


    Ma per tornare a "Il passato di Carson", posso riassumere così la mia posizione, dopo le ultime considerazioni: Kit e Ray erano forse amici, ma non di vecchia data e non ad un livello anche solo lontanamente vicino a quello che raggiunge il rapporto tra Kit e Tex. Non va dimenticato che spesso basta lavorare un po' insieme, condividere qualcosa, forse superare qualche rischio per usare questa parola, che invece andrebbe adoperata con più parsimonia. Potremmo, parlo di me, Shane, e forse qualcun altro, aver preferito che Carson si comportasse comunque diversamente, rispettando anche quella tenue forma di amicizia, ma il vecchio ranger non ha mai esibito alcuna ipocrita moralit?, e non ci possiamo stupire se le cose sono andate come sono andate, considerando anche che evidentemente tra lui e Lena il rapporto non si mantenne solo sul piano puramente fisico.
    :trapper:

    considerando anche che evidentemente tra lui e Lena il rapporto non si mantenne solo sul piano puramente fisico.

    E' proprio questo il punto. Kit è coinvolto emotivamente, e non può fare a meno di fare ciò che ha fatto...


    se Lena fosse veramente innamorata di Kit Carson gli direbbe la verità sul fatto che lui è il padre di Donna, Leo.

    Lena sa che Carson è un vecchio avventuriero, e non vuole vincolarlo. Emblematica è la frase che gli rivolge alla fine della storia quando Carson sta per partire: "niente vi trattiene più qui..."Lo dice con amarezza, ma anche con la consapevolezza che Carson non potr? mai cambiare la sua natura vagabonda. Lena lo sa e lo lascia vivere la sua vita, senza creargli ulteriori complicazioni. E comunque non è escluso che un domani Lena non possa rivelare a Carson la verità sulla sua paternit?, anche sei è probabile che il Vecchio Cammello lo abbia già capito...


    Infatti sono certa, per riprendere un discorso fatto ieri, mi pare, che se si presentasse la stessa situazione ma al posto di Clemmons ci fosse non dico Tex, ma un amico "secondario" come Montales o Brandon, o anche un Potrero o un Angelo, Carson non agirebbe allo stesso modo. Si trattasse pure della donna della sua vita, o si tirerebbe indietro in buon ordine se avesse sentore che l'amico prova lo stesso sentimento, oppure gliene parlerebbe onestamente e si regolerebbe sulla sua reazione. Sicuramente non nascerebbe una figlia di paternit? incerta, e se accadesse non ci sarebbe Kit Carson tra i candidati laugh.gif laughing.gif

    Sta qui il nocciolo, infatti. Carson è innamorato, e non si pone quindi particolari vincoli verso un quasi sconosciuto, ancorch? stimato e simpatico. Sarebbe stoico se si trattasse di Montales, Brandon o gli altri, su questo non ci piove.


    Ecco perchè Leo su questo punto la pensiamo in modo diverso ( e ci mancherebbe altro... altrimenti saremmo due cloni)... per me non descrivere in modo accurato la moralit?, la religiosit?, il patriottismo, insomma l'humus valoriale di quegli uomini ci porta a creare personaggi poco realistici e ad alterare la nostra percezione degli eventi.

    Riconoscerai, però, Shane, che un fumetto popolare, per quanto elaborato come il nostro, non è davvero il medium adatto per affrontare questi argomenti. e poi dipende anche dalle trame proposte: la moralit?, la religiosit? (per quanto laica), il patriottismo sono ben trattate in una storia con un certo Shane come protagonista...
  14. Invece altri aspetti ( la violenza, la legge del più forte, il crimine diffuso ) vengono esaltati oltre ogni misura e, se mi permettete, al limite dell'irrealismo. Non dico che il West fosse una specie di medioevo, ma l'immagine che ne abbiamo noi è profondamente filtrata secondo gli schemi della società italiana. I personaggi de" Il passato di Carson" sono eccezionalmente in linea con quelli dei vari film western che abbiamo nella mente... ma la storia è diversa dalla finzione cinematografica. Si tratta insomma a mio modesto modo di vedere, di una visione artificiosa di un mondo che in realtà era molto diverso. Persino oggi , nonostante i valori di cui parlavo siano molto meno forti, è evidente per tutti quanto il west degli USA sia molto più conservatore sul piano valoriale, non solo rispetto all'Italia, ma anche a paesi che riteniamo "bigotti". Personaggi come Lena, Donna , Carson o Clemmons di questa storia mi sembrano alquanto avulsi dal contesto, lo ripeto, quello vero, non quello che ci siamo costruiti nella nostra mente grazie ad una rappresentazione artificiosa dei fatti.

    Non sono d'accordo, Shane. Sono anch'io consapevole che

    la violenza, la legge del più forte, il crimine diffuso vengono esaltati oltre ogni misura e, se mi permettete, al limite dell'irrealismo.

    (basti guardare ai film di Sergio Leone, che infatti sono più, come li definiva lui, favole per adulti, non tanto film western puri). Ma non si può nemmeno negare un altro aspetto di quell'epoca: lo Stato non era presente in tutti i paesi e tutte le lande desolate dell'Ovest americano. Una volta ho letto un saggio in cui si diceva che l'uomo europeo diventa "americano" quando emigra e parte per un'avventura mortale, quando, inoltratosi nella frontiera, può contare solo su sè stesso, e con le sue forze non deve lasciarsi sopraffare dalle forze avverse, che sono gli indiani, le asperit? geografiche, ma anche la cattiveria degli altri suoi simili. Non dimentichiamo che la Corsa all'Oklahoma, peraltro fatta in un'epoca già molto avanzata (era il 1889) prevedeva PER LEGGE una competizione in cui il più forte vinceva. C'erano sè delle regole, ma nessuno le rispettava, e lo Stato, che aveva stanziato forze dell'esercito non sufficienti a presidiare tutto il territorio, era ben conscio dei soprusi e delle violenze che si sarebbero consumate, accettandole implicitamente. Era un'epoca in cui con i valori religiosi convivevano miserie e abiezioni grandi, in cui le rapine e gli omicidi (pur non così frequenti come ci aspetteremmo se dessimo retta solo ai film western) c'erano eccome. Tu hai consigliato all'Ammiraglio di farsi un giro nell'Ovest dell'epoca? Io ti consiglio (e lo dico senza stima ma anzi con una profonda simpatia per uno che ha i miei stessi gusti: io sono un fanatico pazzo di Shane O'Donnell...) di farti un giro nella mia terra, il Salento, negli anni '90 del secolo scorso: in determinati momenti c'era una sorta di coprifuoco non ufficiale, tante e tali erano le sparatorie che insanguinavano le strade della mia bellissima terra, quando racket e droga la facevano (e purtroppo per certi versi ancora oggi) da padrone. La realtà è brutta, Shane, e la realtà del West lo era ancora di più. C'erano tante situazioni pacifiche tipo "La casa nella prateria" ma, credimi, nelle boom town situazioni come quelle presentate da Borden non erano così inverosimili...
  15. Tuttavia, ripeto, l'ipotesi che faccio è molto, molto tirata per i capelli.

    Moooooolto tirata per i capelli :indianovestito:


    Non per questo che ritenga apprezzabile mettere gli occhi su una donna contemporaneamente ad un uomo con cui si ha comunque un rapporto di amicizia, cameratismo, stima tra colleghi, chiamatela come vi pare.

    Cheyenne, io sono assolutamente d'accordo con te. Se stimo una persona sarei molto a disagio se dovessi insidiargli la donna. Ma non è questo il caso, secondo me. Carson non insidia la donna di Ray per due ragioni:


    1) perchè Lena "non è la donna di nessuno". Lo dice lei, dice che sono solo soci, tanto che Carson, visibilmente compiaciuto, esclama: "buono a sapersi"

    2) ammettiamo che Carson sia invece certo della relazione tra Ray e Lena. Sa che Lena non ne è così convinta, ma soprattutto lui non la insidia per puro piacere sessuale (l' sè ti darei ragione, e Carson ne uscirebbe male); il vecchio Kit è visibilmente infatuato, innamorato, cotto, fate voi. Sono convinto che Carson si sarebbe accasato con Lena, e se non lo ha fatto è solo perchè DOPO i noti fatti ha pensato di lei che era "brava a raccontar storie... una degna complice di quel bandito".

    Ricapitolando: io non sono amico di Ray, non sono nemmeno così certo che Lena abbia una reale relazione con Ray (lei dice che sono solo soci), soprattutto io sono innamorato di Lena. Che cosa dovrei fare in una situazione come quella che si è prospettata al Vecchio Cammello? Le cose accadono, la contingenza sapientemente architettata da Borden secondo me non lasciava scampo :P

    N° che la donna di cui sopra si relazioni con entrambi al punto da pensare (o sapere con certezza, noi questa certezza non l'avremo mai) che uno dei due è il padre di sua figlia, e di poter nello stesso tempo far credere all'altro che la paternit? sia sua. Ma ho sentito dire che queste cose fanno parte della libertà e del progresso, quindi mi ritiro in buon ordine nel mondo dei fotoromanzi (nel quale, con buona pace di West10, un triangolo più o meno isoscele come quello descritto non tanto nella storia quanto in questa discussione apparirebbe come il massimo della moralit?  :lol2:

    Anche qui contestualizzerei, e non in nome del progresso e degli attuali costumi libertini. Contestualizzerei i fatti in quell'epoca. Nessuno ha mai detto che Lena fosse una santa: era una ballerina da saloon, pronta a sgambettare e a sculettare davanti ad una torma di omaccioni bramosi che certo possiamo indovinare le rivolgeranno proposte e battute pesanti tutte le sante sere. Lena è una donna sola in un'epoca selvaggia. Facendo la ballerina, non è propriamente una donna "casa e chiesa", si guadagna da vivere come può (comunque non prostituendosi). Probabilmente all'inizio è infatuata di Ray. Sono o diventano soci nella concessione mineraria, hanno una storia. POI, solo poi, richiamato dalle continue rapine ed omicidi, arriva in città quel bel fusto dai capelli e pizzetto neri. Comincia, a modo suo e col suo charme, a fare la corte alla donna, ma entra in competizione con Ray. Su questo le parole di Carlo sono illuminanti:


    Quanto a Lena, basta vedere la sequenza in cui lei entra in scena. Kit è chiaramente attratto da lei e Ray lo prende bonariamente in giro mentre lei flirta senza problemi e mai una volta Clemmons mostra di avere un rapporto speciale con lei od un minimo di gelosia anzi direi che lui e Carson sono in franca competizione in quella scena. Sono e si sentono alla pari in questo.

    Qualche tempo dopo, la competizione è vinta da Carson. E' evidente, da quella splendida serata fattaci vivere da Borden nella capanna della miniera, che anche Lena è infatuata di Kit, che probabilmente quest'ultimo ha soppiantato Ray nei sentimenti della donna. Sono cose che accadono: Lena libertina? forse sè, ma io qui vedo Lena innamorata. Probabilmente quella notte è il punto di svolta: mi piace pensare che dopo di essa Lena non abbia più avuto rapporti con Ray. Quando Lena tramortisce Kit, lo fa per salvare il padre di sua figlia. Ma il padre di sua figlia è Kit, Lena lo sa, e tutti noi dovremmo saperlo, tanto è inequivocabile lo sguardo di Lena al vecchio Kit nell'ultimo albo. Quando Lena lo tramortisce, ormai non è più preoccupata per Ray, ma per Kit. Questo però deve essere chiaro a tutti, non possiamo più dire: forse Donna è figlia di Kit e forse no. Il dado è tratto: Donna è figlia di Kit e Lena voleva salvare Kit, non Ray. KIT, NON RAY. Il suo sguardo nella suddetta vignetta è trasparente, e lo stesso Borden (se mai lo ha fatto) non può più nascondersi o sollevare fumo su questa parte della storia. Per me è assolutamente trasparente. Dopo quella notte, Lena si sente di Kit, non sta più con Ray, e quando tramortisce Kit lo fa perchè è preoccupata per KIT, per il PADRE DI SUA FIGLIA. Scusate se ripeto il concetto, ma per me questo è un nodo cruciale della storia in sè ed un aspetto importante per l'intera serie. Nessun dubbio in proposito.
  16. Dal dialogo tra i due si capisce che forse Carson sospetta di Lena (ma non di Ray) quale informatrice della banda: ?di solito i cercatori d'oro non mettono tendine alle finestre? e anche il ?buono a sapersi? in risposta al ?io non sono la donna di nessuno? lo si potrebbe interpretare in questo modo: Carson pensa che Lena "frequenti" Ray solo per avere informazioni utili alle rapine, quindi non sta con lui per amore e questo lo convince che il suo amico è completamente estraneo ai fatti. Volevo dire "innocente" però non mi sembra opportuno :D
    Anche quando Lena gli chiede ?sei un professionista vero? Un agente federale... o un ranger?? con un'espressione triste, come se fosse dispiaciuta di essere attratta da un uomo di legge.

    Pablo, sei fuori strada: Kit non ha mai sospettato di Lena, e neanche di Clemmons.


    non sono inoltre per nulla d'accordo con Shane, Cheyenne o gli altri pards che affermano che Carson esce malconcio, quanto a moralit? e senso dell'amicizia, da questa storia.

    Ne uscirebbe male se Carson fosse stato un VERO amico di Ray. Ma come poteva esserlo, dato che si conoscono da pochissimo tempo' Non si può assolutamente esagerare il rapporto che può essere nato tra i due uomini in un lasso di tempo necessariamente molto breve: Carson è a Bannock da qualche tempo (imprecisato, ma non molti mesi) ed è l' con una precisa missione: stanare i fuorilegge del Montana! Il giovane Vecchio Cammello è calato in un contesto in cui non può permettersi di essere spontaneo e sincero con nessuno, perchè è in missione segreta. Questo è lampante nella storia. Quando Carson cattura Boone, e un Ray risentito lo rimprovera per non avergli rivelato prima che lui era un ranger, Carson risponde: "preferisco lavorare da solo, FINCHE' NON SO CON CHI HO A CHE FARE" (non ho il testo sotto mano, ma non dovrei sbagliare di molto, visto che conosco la storia praticamente a memoria...).

    Finch? non so con chi ho a che fare... Carson non sa nulla di Ray, sa solo che è lo sceriffo di quella città mineraria in cui lui, da qualche tempo (presumibilmente qualche settimana o al massimo qualche mese), sta svolgendo delle indagini. E non si fida di nessuno, nemmeno di Ray, e non rivela a nessuno, nemmeno a Ray, la sua vera identit?. Finch? non sa con chi ha a che fare! Come si può parlare di senso di amicizia?

    Sicuramente i due si stimano, qualche traversia passata insieme ha posto le basi per una umana simpatia che non può però affatto essere assimilata all'amicizia. Carson è un ranger nel pieno di una missione segreta, non può permettersi amici. Lo stesso motto del vecchio Ray: "questo ed altro, per un amico", non si deve esagerare: è un motto, per l'appunto, un tormentone, una frase particolarmente amata dal personaggio (tanti hanno un proprio "motto"), ma non presuppone assolutamente un sentimento profondo verso Kit. Ripeto, i due si stimano, in un'altra occasione a Ray sarebbe piaciuto essere amico di Kit, ma quando scopre che Kit è un ranger, decide di farlo fuori: è vero, prende questa decisione con amarezza, perchè nel frattempo si è affezionato a Kit. La vignetta in cui Ray è dispiaciuto per la condanna a morte appena pronunciata nei confronti di Kit è tra le mie preferite in assoluto, ma è un'ulteriore conferma di quanto dico: Ray vuol bene a Kit, ma è un affetto superficiale, nato da un feeling e una stima sbocciati in quegli ultimi tempi, ma per nulla sedimentati e cementati da un rapporto prolungato, che non c'è, che non c'è mai stato.

    ((Altra scena fantastica (mamma mia, questa storia, è davvero troppo bella!!!) è quella della morte di Ray, quando lo sceriffo dice: "in fondo sono contento che sia andata così, che non sia stato tu, amico...".))

    In questo contesto, Carson è fortemente attratto da Lena (assiste al suo spettacolo al saloon tutte le sere), Lena è fortemente attratta da Carson (? lei che gli si avvicina, mettendogli una mano sul petto, teneramente, quando gli dice di aver capito che lui è un professionista, un ranger...), le circostanze li costringono a passare una notte sotto lo stesso tetto, sono giovani, belli e conducono la dura vita della frontiera; Lena peraltro non è legata da un rapporto vero con Ray ("non sono la donna di nessuno") come non è legato Kit, come probabilmente è naturale un po' per tutti i rapporti umani in una boom town sorta da poco: come le città, anche i rapporti "esplodono", violenti ma superficiali. Le circostanze avvicinano e allontanano le persone, in maniera sorprendentemente veloce in epoche in cui (e qui rispondo a Shane) c'era ben poco da fare gli idealisti: epoche sporche e cattive, in cui vigeva la legge del più forte, quell'assurdo e selvaggio circo della corsa all'oro: di fronte a quel tipo di vita, il rapporto anche partecipato (perchè Lena magari con Ray si diverte soltanto, mentre Kit la attrae in maniera più profonda) tra due giovani costretti ad un duro quotidiano non può essere stigmatizzato. Carson non è un vero amico di Ray e non ha reali obblighi nei suoi confronti. Ha maggiori obblighi nei confronti di sè stesso e del sentimento che prova per Lena, perchè è indubitabile che un sentimento ci sia, che lui sia davvero un po' innamorato della bella cantante: "strano a dirsi - dice Tex - il vecchio Cammello non ha mai voluto approfondire questa circostanza, e scherzare su questo è come scherzare col fuoco"...

  17. Non c'è nulla da perdonare Chunz. Sulla pista di Fort apache, ma anche il cacciatore di fossili o montagne maledette, possono fare innamorare di Ortiz, la cui fase finale è stata a mio parere più felice di quella del grande Aurelio, anche qui obiettivamente in calo. C è anche da dire che, nonostante tutto, Galep qui riesce ad essere ancora efficace, anche grazie alla sua peculiare bravura nel far recitare i personaggi

  18. La sceneggiatura poi è classicamente Boselliana, e contiene tutti quelli che a mio avviso sono i pregi e i difetti di questo autore..

    Ci sono dunque alcuni aspetti un po' troppo fantasiosi o "tirati per i capelli", come l' intero paese che vuole menare i pards con zappe e picconi, o lo stesso fatto che Durango e Kid Rodelo a distanza di vari albi vengano definiti come fratelli...

    In più i "cattivi però poi non fino in fondo"... secondo me una tantum ci sta, ma alla lunga in una serie come Tex è un po' troppo fuori dai canoni...


    Ho condensato, e fatto mio, parte del giudizio di matusalemme ballerino per confermare, soprattutto al buon Gianbart che, come "vecchia mummia", non ho nessun ritorno di fiamma per Borden.

    "Sfogliando", ben bene, l'albo l'ho riposto sullo scaffale dell' edicola e li' l' ho lasciato.
    Buoni, cattivi; cattivi , buoni. Donzelle nude in piscina (!), finali che faranno discutere.... Disegni che, al sottoscritto, risultano indigeribili. :malediz...
    Basta così. Mi fermo un turno. Si ricrederanno alcuni dei forumisti che, l'ultima volta, ironizzavano sul fatto che, in ogni caso, acquistavo gli albi lo stesso nonostante le promesse del contrario.... :old:
    Dopo l' ultima storia mi ero "illuso"...... >:azz:

    Capelli, secondo me non puoi dare un giudizio senza aver letto la storia. In essa c'è un Tex molto GlBonelliano, sia quando si prende gioco degli improvvisati sceriffi che quando strapazza i bounty hunters.


    La donnina nuda in piscina è UNA vignetta UNA ed è del tutto funzionale alla caratterizzazione del personaggio del banchiere, un cattivo senza sfumature, proprio come piacciono a te. Lo si capisce dai vari indizi che Borden dissemina nella storia: è un uomo senza scrupoli che già in passato si è servito di killers in non meglio precisate situazioni. Ai tre fratelli, nonostante le molte attenuanti che emergono durante la vicenda, Borden non fa sconti nel farli apparire per quello che comunque sono, vale a dire dei fuorilegge senza scrupoli (almeno Durango e in parte il Kid).

    I finali che faranno discutere dobbiamo prima leggerli, e poi appunto ne discutiamo. Tu ne discuti prima ancora non dico di aver letto il finale, ma addirittura tutta la storia...

    Insomma, a me sembra che in questa storia ci sia Tex, un Tex che può piacere anche a te (che pure sei sideralmente lontano da me in quanto a gusti). Ti fermi un turno dopo una "sfogliata"? La storia la devi leggere, Capelli. Perdiceli sti soldi, e poi dai un giudizio. Ma solo poi... sisi

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