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TWF - Tex Willer Forum

Leo

Ranchero
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Messaggi pubblicato da Leo

  1. Mi sono procurato finalmente tre dei quattro romanzi di Nizzi; mi manca solo L'Epidemia, che però sembra introvabile (tu come lo hai trovato, Francob?). Nel fine settimana, approfittando di un'indisposizione che mi ha tenuto in casa ho letto Il Federale di Borgo Torre, lettura fluida e intrigante che mi ha regalato ore piacevolissime. Un sonnacchioso paesino sull'Appennino Tosco-Emiliano, gli anni Cinquanta, i nostalgici del fascio e di un passato troppo recente e troppo condiviso da tutti, le beghe di paese, la maestra elementare, il sindaco, il parroco, il maresciallo della locale stazione dei carabinieri, il beone d'osteria che sa tutto del paese. In questo clima molto alla "Don Matteo" si innesta un caso alla Don Matteo: un omicidio, il misterioso assassinio del classico ex gerarca odioso e prepotente del paese. Tutto Borgo Torre aveva un buon motivo per ucciderlo: bisogna forse scavare negli anni 20, quando la storia del fascismo e del Federale assassinato hanno avuto inizio? Da qui inizia un viaggio a ritroso nel tempo attraverso il quale il maresciallo, scavando nei segreti del paese, tenta di svelare il mistero dell'omicidio del Federale. I capitoli, brevi e concisi e fatti soprattutto di dialoghi (più che un romanzo, sembra un fumetto senza disegni e con qualche didascalia in più), corrono che è un piacere, la suspence aumenta man mano che si procede e così a un certo punto sei prigioniero del libro, ti rendi conto di non poterlo più lasciare a mezzo e, complice anche la sua brevit?, non ti fermi più alla fine, fino a che non ti si sarà svelato il mistero di Borgo Torre. Al di l' della trama, come detto divertente e appassionante, ho amato in questo libro l'ambientazione, la provincia di un'Italia povera e rurale, che costituisce un po' una mia debolezza, nel senso che se l'ambientazione è questa, allora il libro già mi piace, a prescindere magari dalla sua effettiva bontà. Ma il Federale di Borgo Torre è un libro buono, diverte e non ti sottrae poi neanche tempo, dato che si legge in poche ore. Inoltre, non manca un omaggio al nostro ranger: siamo nel '51, e uno dei personaggi del romanzo a un certo punto è intento a leggere un albetto di Tex!

  2. Premesso che non sono un amante di questa pubblicazione (le uniche storie da ricordare sono La ballata di Zeke Colter e Eroe per caso, a mio parere) ed in generale delle storie brevi, troppo costrette per consentire all autore di sviluppare una trama soddisfacente, ho trovato questa storia comunque gradevole e dignitosa. Mi è piaciuta la figura del capo dei banditi (cattivo al punto giusto e pronto ad ammazzare a sangue freddo uno dei suoi per ristabilire la sua autorit?), lo stesso doppiogiochista Parker e anche i compagni improvvisati di Tex, semplici comparse a cui l autore è riuscito a conferire comunque un minimo di personalit?. è vero, come dice Gianbart, che in una storia di così poche pagine forse i bang bang sono un po troppi, ma mi sono comunque parsi più in equilibrio rispetto a quelli effettivamente eccessivi di Braccato. In definitiva, considerato che per le Storie dell almanacco Non ho mai grosse aspettative, posso dire che, nonostante abbia sentito la mancanza del Vecchio Cammello, questa storia mi ha soddisfatto.

  3. Apprezzo molto le tue parole, Tito, da cui traspaiono un onest? e una sincerit? rare e per questo apprezzabilissime. è un lavoro bellissimo ma è oggettivamente difficilissimo, e capisco che la pressione sia tanta è che alcuni siano più sensibili di altri a stroncature o giudizi severi. Dal canto mio, spero che tu possa ripeterti nell'imbasture belle storie come alcune felici che hai proposto in passato.

  4. Devo dire che l annata non mi ha entusiasmato granch?, e ciò giocoforza incide sull apprezzamento dei singoli personaggi, nessuno dei quali potr? mai appartenere al mio personale Pantheon di figure da ricordare. Per me Borden ha creato i comprimari a mio parere più riusciti dell intera saga, ma quest anno (visto che quasi tutte le storie sono sue) non è riuscito a soddisfare i miei personalissimi e opinabilissimi gusti. Premesso questo, voto per Il giudice Bean, protagonista di una storia che non mi è piaciuta, ma che pure è stato caratterizzato in maniera molto felice dall' autore. Prima e unica preferenza per Nick Castle, più che per meriti intrinseci per l appartenere ad una storia per ora molto avvincente (e speriamo che il finale non deluda)

  5. La penso come James, essendo io un innamorato folle del Vecchio Cammello. Per me Carson e Tex sono pari. Tex primeggia (ed è giusto che sia così, visto che è lui il protagonista della testata) solo per la differenza d'età che c'è tra i due. Il Carson di Boselli, fin dall'esordio del nostro Borden, è stato sempre valorizzato, mentre Nizzi troppo spesso ha fatto fare al vecchio ranger elle figure veramente immeritate. Il Carson di Nizzi l'ho adorato per i dialoghi con Tex, ma spesso era insoddisfacente quanto a performance. Per fortuna Boselli ha ristabilito la (quasi) parit? tra i due. Me c'è un'altra sottigliezza, in questa storia, che mi ha fatto tremendamente piacere:

    Carson non è solo protagonista con i pugni; è lui infatti a CAPIRE prima di tutti (e prima di Tex) che la figlia del senatore era stata rapita. E lo capisce da un particolare all'apparenza insignificante come un mazzo di fiori freschi. ALLELUIA! Per una volta Carson non è il solito tardo ma è dotato del fiuto investigativo che è lecito aspettarsi da un super ranger quale lui ?. Bravo Boselli soprattutto per questo, non (solo) per i pugni!
    La storia continua a mantenersi brillante e avvincente, ma poich? nulla è ancora risolto alla fine del terzo albo e la carne al fuoco sembra ancora tantissima, il finale si preannuncia pirotecnico e acceleratissimo. Speriamo che l'accelerazione che non nuoccia ala storia...
  6. Era uno dei miei preferiti. La Grande Rapina, Montagne Maledette, l'Oro del Sud ma anche l'ultima di Ruju... non mi hanno solo affascinato: la sensazione che provavo era molto vicina allo stupore: andate a rivedervi i Monti Superstizione di Montagne Maledette e ditemi poi se non si tratta di disegni stupefacenti. La sua natura, i suoi paesaggi, i suoi volti scolpiti che come giustamente avete ricordato rimandano ai tipi umani prediletti da Leone: tutto mi piaceva di Ortiz.

    Nizzi ha detto che era uno dei suoi preferiti, Manfredi lo volle fortissimamente per la sua prima storia di Magico Vento. Che dire: credo che con la sua presenza abbia onorato alla grande il nostro ranger. I suoi tratti mi erano così cari che leggere una sua storia era come re-incontrare un vecchio amico con cui si sta a proprio agio.

    Sono contento di poter godere della sua arte per altre due storie.

    Come tutti i grandi, è un immortale.

  7. Tutte le ipotesi di trasferta fatte da Ymalpas sono interessanti, però non ritengo affatto improponibili l'Europa e L'Africa. Per quest'ultima, avevo già suggerito a Boselli (su questo forum) l'idea di far partecipare Tex e Carson alla guerra anglo-zulu, del 1878-79, e mi è parso che Boselli non l'abbia esclusa. Più facile ancora sarebbe far partecipare i nostri ad una qualche spedizione, come quella di Stanley (in flash back, se si volesse rispettare rigorosamente la cronologia texiana). E che dire della guerra del Mahdi in Sudan°L'Europa è certo più complicata, però sono sicuro che se solo Boselli volesse... Anni fa avevo suggerito di sfruttare l'espediente di un tour europeo di Buffalo Bill, magari per sventare un complotto volto alla uccisione di un sovrano europeo da parte di uno sconosciuto sicario presente nella troupe. Ma di espedienti ce ne sarebbero molti altri:- il ritorno in scena dei russi de Deserto Bianco (una richiesta di aiuto e una trasferta di Tex, magari tra i cosacchi)- un viaggio in Irlanda di Pat, per ritrovare parenti e radici: l'ingenuità dell'erculeo irlandese lo potrebbe spingere tra le fila dei ribelli-terroristi e costringere Tex ad accorrere per tirarlo fuori dai guaiIn Italia, vedrei bene una storia imperniata sulla lotta ad una nascente Mano Nera, insieme a Joe Petrosino (in questo caso non occorre nessun flash back, perchè il giovane Petrosino nel 1883 era già nella polizia americana).

    Certo, James, hai una bella fantasia. Le tue proposte sono molto attraenti; anche se "eretici" anch'io credo che accoglierei con piacere questi esperimenti, naturalmente proposti su Maxi o comunque su numeri speciali. Credo però che Boselli escluda totalmente la fattibilit? di simili ipotesi...
  8. Dopo la lettura di Tiratori Scelti, ecco le mie impressioni.

    Comincio subito con quello che NON mi è piaciuto: 1) troppe situazioni "provvidenziali": già nel primo albo Tex e pards avevano avuto un tempismo perfetto nel salvare Lozano; in quest'albo, per la provvidenziale rottura di un carro, Kit e Tiger riescono a fermare una parte del carico d'armi del Supremo (e soprattutto a prendersi le gatling, particolare che credo non sarà trascurabile nel prosieguo della storia); più tardi, sempre con un tempismo (troppo) provvidenziale, salvano Tex e Carson da una situazione altrimenti disperata (due contro i migliori tiratori scelti dell'esercito del SudOvest).2) l'estrema facilit? con cui Tex e Carson sciolgono la matassa. Di fronte ad un massacro di soldati americani, al di l' della presenza o meno dei due rangers, immagino che l'esercito avrebbe fatto partire un'inchiesta interna. Chiunque avrebbe potuto trovare altamente sospetto la composizione della squadra a scorta delle armi (tutti pivellini e addirittura un sergente veterano ma non esperto dei luoghi) e naturalmente i sospetti non avrebbero potuto non appuntarsi sul maggiore Keegan. Pur immaginando le ingerenze delle alte sfere dell'esercito per insabbiare la cosa (facendo ricadere la colpa sugli indiani, ecc ecc.), non sarebbe stato logico sacrificare una pedina piccola ma estremamente pericolosa come Keegan° Non era forse immaginabile che l'ufficiale beone poteva essere il classico granello di sabbia che fa saltare l'ingranaggio? Soprattutto se è vero (e non è detto che lo sia) che a Keegan non avevano detto che la pattuglia sarebbe stata massacrata, non temevano i congiurati un rigurgito di coscienza del maggiore ubriacone? Insomma, non è un ERRORE narrativo (lungi da me dall'ergermi a sapiente critico o esperto): dico solo, da semplice lettore, che non ho apprezzato il crollo di Keegan dopo poche vignette, trovando troppo - eccessivamente - facile il modo in cui Tex è venuto a conoscenza di particolari importanti della congiura. Keegan e le sue debolezze le ho trovate una soluzione un po' semplicistica: da congiurati di tale livello - in una storia che si prevede memorabile - mi aspetterei il minimo sindacale di astuzia, ma qui mi pare che non ci sia stata. Detto questo, fatte salve le eccezioni sopra richiamate, devo dire che la storia si mantiene molto avvincente. Il ritmo è sostenuto, vi sono continui cambi di fronte e di ambientazioni, uno sbrigliato dinamismo narrativo che coinvolge il lettore in una serrata concatenazione di eventi. Ho apprezzato in maniera particolare tutta la parte ambientata a Camp Lowett, dal duello di abilità nel saloon con il soldato vanaglorioso al tentativo di uccidere i nostri. In questa scena notevole è la parte di Donen, il solito cattivo boselliano che cambia bandiera (che qui, come quasi mai a mio parere, non stona affatto). Ottima è poi la figura del Supremo, una perfetta miscela di aristocratico sussiego, lucida follia ed efferato sadismo: una figura estremamente inquietante e al contempo affascinante, per ora (nella sua breve ma significativa apparizione) un Cattivo con la C maiuscola. Per finire, anch'io ho la sensazione che questa potr? essere una storia memorabile. Speriamo che il 2014 non deluda.
  9. Ciao Francob, io non ne possiedo neanche uno, ma anch'io vorrei acquistarli . So che alcuni di essi hanno una forte carica erotica (ricordo una battuta di Borden su queste tendenze di Nizzi...) ma le trame da thriller di provincia mi attirano molto. Oltre che curiosità, voglio acquistare questi libri per la stima e l'"affetto" che nutro per Nizzi, per quell'inimitabile Tex che è stato il mio primo Tex. Non appena ne avrà letto qualcuno, ti farà sapere...

  10. Devo dire che anch'io l'avrei visto bene, tanto che l'ho votato. In fin dei conti, Mauro, che Barbanera non fosse personaggio di una sola storia credo sia oggettivamente comprovato dall'innegabile favore del pubblico nei confronti de La Congiura. Poi, se a te non dice nulla, amen: peccato. Sugli altri non confermi n° commenti: ne sappiamo quanto prima, quindi, e come prima possiamo continuare a sperare (almeno in Lena e Donna...)

  11. A me invece la copertina non è affatto dispiaciuta, se ci trovo un difetto al massimo è quel logo troppo "imponente" (se così posso dire) che guasta un punto che, diversamente da Nasca, io trovo positivo, cioè la sobrietà delle immagini. Mi piacciono le copertine scarne e semplici, non perchè non apprezzi quelle più ricche di particolari, ma c'è a mio parere il rischio di esagerare e distrarre il lettore. :cowboy:

    Quoto ogni singola parola.
  12. Finalmente un COLOR Tex. Ho sempre ritenuto i testi più importanti dei disegni. Una storia, per essere grande, deve essere tale soprattutto nella sua sostanza, più che nella sua forma. L'ho sempre pensata così. Eppure, i disegni di questo albo, così belli e così meravigliosamente colorati, non mi stanco di guardarli e riguardarli. Tutte queste new entry sono eccezionali, e meriterebbero tutte di entrare a far parte della scuderia texiana. Ogni vignetta è un'opera d'arte, e quei colori sono una gioia per gli occhi.


    Anche i testi sono all'altezza, pur nella brevit? che continuo a ritenere non si attagli granch? a Tex. Faraci si è detto soddisfatto (e ha ragione) della sua storia gialla (con un finale molto simpatico), la storia di Ruju è più articolata ed ha un forte sapore western così come la storia di Manfredi, che però a mio parere stona non poco nel personaggio di Wannabe: prima fa la figura del vero idiota quando ritiene che Tex sia l' (nel Nebraska!) per dare la caccia a un banditello da due soldi (tanto che la taglia è solo di 300 dollari), poi conferma di essere un idiota morendo davvero da idiota...

    La storia di Borden è molto particolare, ricercata: bella la figura di Vento Nero ("ora che ho imparato ad ascoltare, tu non hai più una voce", molto bella...), cattivi fino al sadismo i suoi nemici, Tex in seria difficolt?: tutti elementi molto apprezzabili. Certo, c'è un p? di inverosimiglianza (molto più che in L'Oro di Klaatu, a mio parere), ma in una storia breve ci può pure stare.


    Molto bella, infine, anche la copertina della Zuccheri: sono un patito fanatico di Villa, ma a me piacerebbe che egli si alternasse con altri autori alle copertine: primo, perchè vedremmo delle diverse interpretazioni di Tex, secondo perchè forse finalmente potremmo rivedere Villa ai disegni di una storia... so che questo non accadr? mai per ragioni di riconoscibilit? del personaggio eccetera eccetera, ma poich? io il personaggio lo conosco e lo riconosco :indianovestito: , davvero la cosa non mi dispiacerebbe, e la Zuccheri è una splendida conferma di ciò.

  13. Poi, Leo, se proprio vogliamo trovare una trama simile nel Tex di Boselli (che so tu ami molto) basta leggere "Gli Eroi del Texas" disegnato da Marcello. La storia è totalmente diversa al film naturalmente, però c'è un assedio e ci sono gli assediati, e tra gli assediati chi rivela un atteggiamento eroico è proprio il gruppo di galeotti. Anzi nelle trame boselliane c'è spesso questo binomio buono-cattivo in cui le apparenze si diversificano fin quasi a diventare di difficile interpretazione. Una lezione fumettistica che non ha radici solo nel capolavoro fordiano ma anche nelle storie di D'Antonio e del grande Nolitta, in cui alle volte i buoni sono i cattivi e i peccatori diventano martiri-eroi. Nat Murdo, nella serie Zagor e nella capolavoro epico "L'Esploratore Scomparso" e nel suo seguito "Il Clan delle Isole" è proprio un personaggio che, da buono, si rivela invece cattivo salvo che... e non aggiungo altro nel caso tu non abbia letto le storie in questione (che ti consiglio vivamente di recuperare, come tutte quelle scritte dal Borden per Zagor). :generaleN:

    In effetti questa storia presenta delle analogie con Gli Eroi del Texas (o La Grande Invasione), anche se ritengo che quest'ultima sia superiore a I Diavoli Rossi. Anzi, credo che La Grande Invasione sia più bella di tante altre storie, dato che la ritengo la terza migliore di Boselli (le prime due neanche te le dico, visto che hai presente la mia passione per Borden...). L'Esploratore Scomparso non l'ho letto. Avevo pensato di recuperare tutta l'opera boselliana su Zagor, proprio perchè il suo modo di scrivere, caldo ed epico, mi appassiona tantissimo e ritenevo allora che dovessi necessariamente conoscere il mio autore preferito anche nelle altre sue manifestazioni artistiche. Ma Borden, quando scrive Zagor, scrive proprio Zagor (e ci mancherebbe), intendendo con ciò che utilizza tutte le caratteristiche del personaggio nolittiano, comprese quelle che a me sono troppo indigeste (vale a dire elementi fantastici o addirittura fantascientifici...).
  14. Ragazzi, a me questo color mi attira tantissimo, e mi ritrovo nella similitudine fatta da Ulzana (novelle o racconti brevi vs romanzi). La trama di un racconto breve, proprio perchè ridotta all'osso, deve essere estremamente originale, deve colpire subito. Penso alla storia breve di Nolitta, Un Caldo Pomeriggio, molto gustosa, o alla indimenticabile Il Duello, o all'ultima di Boselli (di cui non ricordo il titolo) molto kenparkeriana. L'autore sa che deve giocarsi tutto in poche tavole e spara tutte le sue cartucce. Quelle che invece ancora non riesco a digerire sono le storie del Color Tex vecchia maniera, o dell'Almanacco: n° brevi n° lunghe, sono troppo "rilassate" da un lato e troppo "costrette" dall'altro. La storia, o è breve, o è bene che sia di ampio respiro: la via di mezzo non si attaglia a Tex. Di tutte queste storie intermedie, n° carne n° pesce, gli unici due capolavori sono stati a mio parere la Ballata di Zeke Colter e Eroe per caso: il resto, tutte dimenticabili. Ben venga allora il nuovo Color Tex!

  15. Galep: innegabile che i disegni non siano qualitativamente paragonabili alle eccellenti prove del passato a cui l'artista ci aveva abituato, ma comunque mi sembrano sempre superiori a quelli di tanti altri artisti che si sono succeduti nel disegnare il personaggio, soecie negli ultimi anni.

    Su questo ti do ragione Ulzana. Meglio cento volte il Galep di quel periodo che i vari Ortiz-Diso-Font e compagnia bella.
    Una storia così disegnata dal primo Ortiz a mio parere sarebbe stata bellissima. L'Ortiz de La Grande Rapina, de Gli Uomini che uccisero Lincoln, della splendida La miniera del fantasma...
  16. Non ho visto Ombre Rosse e quindi non posso giudicare. Posso però giudicare la storia che ho letto e ciò che di essa mi è piaciuto non è la superficie, vale a dire gli indiani che inseguono la diligenza ed il trading post assediato. Ciò che mi è piaciuto di questa storia sono elementi che credo siano solo suoi, non attinti dal film: parlo del banchiere Bellamy, della sua follia e della sua vigliaccheria, del sublime Capitano Fremont, dei suoi occhi velati e del suo penoso destino, della coppia di postiglioni, il vecchio e il giovane, gustosi nei loro battibecchi e commoventi nel funerale del capo-scorta, dello splendido Carson che mette in riga Casey. Questi elementi sono presenti nel film? Anche in questo la storia è debitrice di Ombre Rosse? Se sè, nulla quaestio, se no, Nizzi allora è stato un maestro. Non nel soggetto, classico al limite del plagio (o, perchè no, della citazione), ma nella sceneggiatura. Quella ho commentato e quella reputo bellissima.

  17. Mauro, felicissimo (come tutti, credo) di riaverti con noi. Il forum è ridiventato ricco... :indianovestito: Ne approfitto subito per farti una domanda. Qualche tempo fa ho postato questo commento sul topic delle Anteprime:

    Tornando al Texone con Tex da giovane, devo dire che anche a me l'idea piace tantissimo. Quanto proposto da Ymalpas relativamente a storie che raccontino episodi significativi dell'amicizia tra Tex e Carson mi piace ancora di più: Carson è il mio personaggio preferito, Il Passato di Carson è una storia che a tutt'oggi mi d' emozioni indescrivibili: ebbene, i momenti per me più belli ed emozionanti sono quelli che vedono in azione il Carson dai baffi e pizzetto neri. Per la stessa ragione, mi emoziona la pur brevissima apparizione che un non ancora incanutito Carson fa ne La Grande Invasione, e mi piace persino la semplice comparsata del giovane Carson ne Il Duello. Spero sempre di poter rivedere in una bella e lunga storia il giovane Carson assurgere a protagonista insieme a Tex... ora questo Texone con il giovane Tex, se da un lato mi rende felice, dall'altro mi fa rimpiangere il fatto che, a quanto mi è parso di capire, il Vecchio Cammello non sarà della partita... Carlo, anche di questo un po' di tempo fa si era parlato con Boselli. Che tu sappia, circola qualche idea in merito?

    Visto che sei tornato, ti faccio la domanda di persona...
  18. Due sono le cose: o sono mezzo matto e ho comportamenti dissociati (e non lo escludo) oppure il cambiare parere su una storia può capitare, dipendendo probabilmente dal momento che si vive, dalla forma fisica (si può essere stanchi e non riuscire a seguire bene la storia) o da chissà quali altri elementi.

    Cosa è successo? Dai Leo a noi puoi dirlo... con noi sei fra amici, lo puoi ammettere... :indianovestito: Vabbeh... lo dico io per te. Ti sei sposato da poco, la luna di miele, per fortuna, non è ancora finita, tutto ti appare più bello!Magari se ti rileggi Alaska ti sembrer? un capolavoro :lol2:
    Non è vero che tutto mi appare più bello. Il lavoro mi sembra sempre più brutto, invece!!! (Forse perchè vorrei stare sempre a casa? :indianovestito: )
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