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TWF - Tex Willer Forum

billy kid

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Messaggi pubblicato da billy kid

  1. Sarebbe fenomenale vedere le tavole iniziate da Capitanio della storia "Colorado Belle". ::evvai:: Qualcuno ne sa qualcosa?

    Quelle saranno gelosamente custodite in uno dei tanti cassetti polverosi della SBE, ma non nego che anche a me sarebbe piaciuto vederle. _ahsisi Peccato non siano state pubblicate... BK
  2. Frisenda, a mio giudizio, potr? essere considerato punta di diamante quando entrer? a pieno regime in organico. Per ora possiamo consideare il fatto che dopo Patagonia abbiamo un'altra piacevolissima occasione di ammirarlo di su Tex. Altrimenti se Frisenda con due sole storie (di cui una occasionale perchè su Texone) è una punta di diamante, allora i mostri sacri (Galep, Villa, Civitelli, Fusco, Ticci, Nicol', Letteri, ecc.) cosa sono? E Magnus cosa dovrebbe essere: la miniera?? :old:? è :D'? :trapper:

    La penso esattamente come te, Ted Hawkins. ::evvai:: Come qualche tempo fa sottolineava Gianbart, l'unica vera punta di diamante che lo staff texiano può pregiarsi di avere attualmente tra le sue file è Claudio Villa, che oltre al suo inesausto talento e al suo inconfondibile stile grafico, assumendosi il pesante incarico di copertinista ufficiale della serie è divenuto una presenza fissa su Tex, una figura di primissimo piano tra gli autori di casa Bonelli nonchè un saldo punto di riferimento per molti giovani disegnatori che hanno da poco esordito sul Ranger (come Alessandro Piccinelli, ad esempio). Quando si parla di "punta di diamante", si dovrebbero valutare molti aspetti. Non ci si dovrebbe mai soffermare ad analizzare esclusivamente il talento e le qualità del disegno (elementi pur importantissimi), ma si dovrebbe prendere in esame anche la velocit? impiegata, la produttivit? mantenuta, il contributo più o meno incisivo apportato, e perchè no, anche l'impegno e la meticolosit?... _ahsisi Ragion per cui, parlare di Frisenda e di molti altri come punte di diamante mi pare una scelta decisamente avventata. Tutto qui! :trapper:Parlando invece di vere e proprie "miniere di diamanti", come le hai definite, non penso che al giorno d'oggi ne siano sopravvissute. Alla SBE, l'unico disegnatore che ha fatto eccezione oltrepassando ogni confine è stato senza dubbio il grande Galep... Tornando in tema, ho acquistato proprio stamani il numero 635 e, se tutto va bene, conto di leggerlo questa notte. ::evvai:: BK
  3. La scelta è davvero molto difficile, stavolta. :( A mio parere, questo è sicuramente il girone più ostico in assoluto del sondaggio sui personaggi dormienti...

    Provo comunque a dare il mio voto a Jethro, indimenticabile figura apparsa per la prima e ultima volta nel capolavoro boselliano "La grande invasione". Spero proprio di rivederlo come protagonista al fianco di Tex e che il buon Mauro si faccia venire l'idea giusta per una sua eventuale ricomparsa... :inch:

    Le preferenze a Hutch e Il Maestro, altre due figure storiche della saga texiana che rivedrei con grande piacere... _ahsisi

    BK

  4. Ulzana
    bello! Oltre a vedere il documentario posso finalmente leggermi una delle poche storie di Nolitta-Bonelli che non conosco, ovvero "L'Uomo del Texas" disegnata dal mitico Galep. Ecco, queste sono quelle iniziative che vorrei la Bonelli facesse più spesso.

    Stessa questione anche per me, Ulzana. E concordo pienamente con te nel sostenere che alla Sergio Bonelli Editore dovrebbero sviluppare altri importanti progetti di questo genere ed investire tutto su di essi, o perlomeno, prenderli seriamente in considerazione in attesa di tempi più adeguati alla loro divulgazione. D'altra parte, purtroppo, in un tempo di profonda recessione economica come quello che stiamo attualmente vivendo, le pretese sono davvero poche, ragazzi, e non possiamo certo reclamare oltre il dovuto... :(


    Ulzana
    Per il resto sono incuriosito dal documentario, non vedo l'ora di vederlo. E questa, se non erro, è la prima volta che alla Bonelli pubblicano qualcosa di diverso dal fumetto... un dvd...
    In attesa che ristampino un giorno tutte le storie che Pap? Bonelli ha scritto per il Vittorioso e l'Audace, i magnifici Cineromanzi!! A questo punto io ci spero...

    Confesso che anche io sono dannatamente curioso di vedere finalmente il film-documentario di Giancarlo Soldi, "Come Tex nessuno mai". Sul Web è disponibile solamente il trailer che, tra l'altro, dura poco più di un minuto...

    Per un possibile giro di ristampe dei romanzi di G. L. Bonelli, ci metterei la firma senza la minima esitazione, accidenti! ::evvai::

    Sam Stone
    L'uomo del Texas ce l'ho originale, preso qualche tempo fa in una libreria a pochissimi euro!
    Davvero molto bello... da avere!

    Malediz... :malediz... :lol2:

    Beato te, amigo... Ma rimedier? presto, non temere! :P

    BK

  5. Come ho scritto qualche giorno fa nella discussione "Anteprima Tavole", le immagini del Maxi "Alaska" qui ripostate da Sam Stone mi hanno lasciato qualche perplessit?, specie per quanto riguarda il cappello e la caratterizzazione del volto di Tex, forse non troppo appropriata, per i miei gusti. A ogni modo, almeno fino al giorno dell'uscita in edicola, è prematuro parlarne. :) Sulla copertina di Villa mi sono già espresso.

    Ciò nonostante, l'intrigante soggetto di Boselli e l'atipica ambientazione nei freddi e selvaggi territori del Nord-America (una delle mie location preferite) sembrerebbero piuttosto promettenti. Ci farà un pensierino... Se decider? di acquistarlo, questo sarà il secondo MaxiTex che legger? dopo l'edizione del 1997, "Il cacciatore di fossili".

    Strano perchè "La legge di Starker" ha ufficialmente 324 pag di cui 318 di storia. Cmq mi sono sbagliato anch'io perchè, se vale lo stesso discorso, le pag dovrebbero essere 314. Ma anche no? :lol2:? chissenefrega? :trapper:? però è strano che i conti non tornino mai.

    Forse i conti non tornano mai perchè quasi ogni albo possiede un numero differente di pagine, Pablo. Se, navigando in Internet, capitate sul sito della Sergio Bonelli Editore, cliccate sulla scheda arretrati dei MaxiTex e potrete accertare la verità delle mie parole. :trapper:


    :angry:
    Ma tu lo hai già letto?

    Uhmm... Una certa vocina mi dice che il distinto Dottor Monni è molto più informato di tutti noi messi insieme... Dico bene? :D _ahsisi


    BK

  6. Anche io mi trovo d'accordo con Sam. :)
    Credo che questa incantevole copertina, nelle sue tonalit? pallide e sfumate e nelle sue immagini quasi a dir poco pittoresche, rappresenta con assoluta chiarezza come Sergio Bonelli sia giustamente da considerarsi il fedele custode dell'enorme patrimonio artistico-culturale delineato dai fumetti, il padre dei nostri ricordi giovanili e la fonte delle nostre più amate passioni. "Il timoniere dei sogni", come viene per l'appunto citato... Perchè le sue prestigiose creazioni narrative e i personaggi da lui pubblicati per decine di anni ci hanno fatto vivere delle magnifiche emozioni e anche in futuro non cesseranno mai di farci sognare... :trapper:

    Sei grande, Sergio! -ave_

    BK

  7. Una storia senza grosse pretese, orientata largamente all'azione e dotata di un buon ritmo narrativo, che offre al lettore una lettura tutto sommato piacevole e a tratti divertente. :indianovestito: Questo albo in se stesso ha assunto un ruolo del tutto irrilevante nella serie, ma concordo con Ulzana nel sostenere che funge da spartiacque tra la fine di un'epoca e l'inizio di un'altra "era" per il nostro insuperabile Ranger. Col numero 400 si chiuse l'epoca di maggior splendore della saga nonchè del periodo d'oro di Nizzi, e si apr? una frontiera del tutto nuova, che a seconda dei punti di vista, può considerarsi (non a torto) l'inizio del decadimento della serie, specialmente in termini di vendita, ma anche un'epoca colma di innovazioni (il cambio del copertinista è la prima di queste), di cambiamenti grafici e narrativi a dir poco rivoluzionari e segnata dall'accrescimento e dal successivo completamento dello staff degli autori. Un periodo molto lungo e travagliato che, a mio parere, dura ancora oggi. Ma torniamo in tema... Discreta la sceneggiatura, contrassegnata da dialoghi elaborati ma non privi di una buona dose di vena comica e di espressioni colorite, che non mancano mai di entusiasmare il lettore, da una narrazione in prevalenza scorrevole (salvo alcune lacune iniziali), ma anche da una spartizione delle sequenze non particolamente riuscita e spesso oscillante tra scene di eccessiva prolissit? e altre decisamente brevi e del tutto insipide. Non brilla certo per originalità la trama issata da Nizzi in quest'occasione, ma che si rivela in ogni caso molto interessante nel suo genere malgrado il pessimo sviluppo della vicenda, dovuto purtroppo al ristretto numero di pagine. sisi Dopo il primo burrascoso approccio con i banditi dello spietato rapinatore Ned Kimbaugh, la prima parte della storia è largamente dominata

    dall'incontro tra i quattro pards e Pat mac Ryan e dalla sopracitata scena del flashback che si estende per ben quaranta pagine (da pag. 17 a pag. 57), in cui il nostro irlandese spiega a beneficio di Tex e i suoi amici il motivo della sua improvvisa richiesta d'aiuto. La seconda parte della vicenda prosegue lineare e ha come protagonisti Tex e Carson a Rock Spring, i quali, dopo aver smascherato la bella Mavis, sorella del bieco Ned, affrontano in una violenta sparatoria la banda Kimbaugh. La comparsa dello sceriffo, con il decisivo supporto di Kit Willer e Tiger Jack, fa sè che i banditi vengano rapidamente sbattuti in cella. La storia si conclude con l'arresto del capitano Taylor, amante di Mavis e complice dei fuorilegge. :shock:
    Anche se il ruolo rivestito da Kit e Tiger si rivela inconfutabilmente marginale, la gestione dei quattro pards è relativamente buona, con Tex e Carson in cima alla classifica. Molto ben riuscita, inoltre, la caratterizzazione del bravo Pat, riproposto in gran spolvero da Nizzi in base alla tradizionale versione di Bonelli Padre, che inoltre viene reso partecipe di alcune scene davvero divertenti. Non si può dire altrettanto, invece, della magra figura fatta dalla gang Kimbaugh, i cui componenti si riveleranno, alla fine, delle persone insignificanti. -_nono Niente di speciale i disegni di Aurelio Galleppini, qui giunto all'apice della sua fase di declino artistico. Le difficolt? maggiori del fumettista sardo, ormai duramente provato dalla malattia che lo colp? nel 1993, si riscontrano in modo particolare nei movimenti statici dei cavalli, nelle mani e nei volti dei vari comprimari, caratterizzati da delle vistose sproporzioni anatomiche, e da uno stile grafico ulteriormente impoverito e quasi ridotto all'osso. Non mancano, beninteso, delle scene ben disegnate, come ad esempio la strip grande di pagina 23, che raffigura il crollo del saloon di Fort Bridger, o la rappresentazione dei numerosi paesaggi dello Utah, disegnati abbastanza bene. Ma il calo stilistico è davvero palese e sono costretto ad ammettere, seppur con un certo rammarico, che per la parte grafica questo albo non raggiunge purtroppo la sufficienza. :(A salvare in minima parte la situazione fu la colorazione, sostanzialmente superiore rispetto al famigerato "Tex 300", che nonostante le tonalit? cromatiche di scarso livello, contribuisce a definire meglio gli ambienti e le figure laddove il segno di Galep era assente o appena abbozzato. In definitiva, un autoconclusivo di 110 pagine che, incorniciato da una struggente e malinconica copertina, rappresenta il sofferto addio di un grande artista al suo innomerevole pubblico di lettori, ai suoi fan e al suo Tex. L'ultimo straziante saluto di Galep a quel Tex che aveva disegnato ininterrottamente per 46 anni. Quel Tex che ora, cappello al vento, si allontanava verso nuovi orizzonti, nell'abbagliante luce del tramonto, per non fare mai più ritorno. BK
  8. Inizio a dire che questa storia lo letta solamente oggi perchè non mi ricordavo di avere tutti e due albi. Io, sinceramente mi sono pentito di non averla letta prima :_sigh .
    Bellissima storia da 10 e lode e forse la migliore storia di Nizzi

    Addirittura la migliore in assoluto? :blink:


    Mi verrebbe da chiedere quante e quali storie di Nizzi hai letto.

    Davvero inaspettato il tuo commento, Johnny.
    Potresti spiegare come mai questa storia è così straordinaria per te? :cowboy: doubt

    La migliore non direi proprio, accidenti... A onor del vero, è difficile che una storia come "La sentinella" possa competere con colossi del calibro de "L'uomo con la frusta e "Fuga da Anderville" , capolavori indiscussi firmati dallo scrittore modenese... sisi


    E scommetto la mia paga di un anno che anche il signor John Walcott è d'acccordo con me... ::evvai:: _ahsisi

    BK

  9. La carta patinata utilizzata per il Dylan Dog ColorFest o per gli Almanacchi sarebbe sicuramente più appropriata, a mio avviso.

    :inch: Pura verità, ma devo dire che mi sarebbe piaciuto di più se invece di inventarsi un nuovo albo a colori con solo qualche pagina in più, avessero iniziato a fare i Texoni a colori, sempre se colorati meglio (magari con la carta patinata). Un fumetto che dura da così tanto tempo come Tex, non può certo accontentarsi di una colorazione così... ::evvai:: :colt:
    Sul tema della "verniciatura" da quattro soldi dei ColorTex, come qualche forumista l'ha definita, non potrei essere più d'accordo, e ne approfitto per ribadire il mio punto di vista. A parte il primato della longevit? editoriale, un fumetto prestigioso come Tex, che è una delle pubblicazioni più affermate in assoluto nel panorama fumettistico mondiale nonchè la serie a fumetti più venduta in Italia (circa 210.000 copie mensili, stando agli ultimi dati), non lo si può condannare ad essere pubblicato in maniera talmente mediocre, utilizzando peraltro una colorazione scadente, priva di razionalit?, indegna del nome che porta e soprattutto indegna di essere impiegata su Tex! Il nostro impareggiabile Ranger, in qualità di principe dei fumetti, merita molto di più, IMHO. ::evvai:: Quello dei Texoni, invece, è un argomento a parte, Giuliano, che col senno del poi, ha ben poco a che vedere con la colorazione. Se si esclude il progetto portato avanti in collaborazione col quotidiano "La Repubblica", che per un breve periodo ha pubblicato settimanalmente la serie "Tex Speciale" in technicolor fino al 26° numero, il Texone ha sempre previsto 240 pagine stampate rigorosamente in bianco e nero. sisi Ragion per cui credo che una simile ipotesi di cambiamento sia da considerarsi alquanto improbabile. BK
  10. Sono del tutto d'accordo con voi. :trapper: Il suo inconfondibile stile grafico, che mescola abilmente la cosiddetta "linea chiara" alle sfumature e agli effetti chiaroscurali, mi ha conquistato fin dalla suo primo lavoro texiano ("Il ranch degli uomini perduti", NN. 311-312) e, ancora oggi, a distanza di una quindicina d'anni, non finisce mai di stupirmi.
    Villa è un vero e proprio "mostro sacro" del fumetto internazionale, un autentico pezzo da novanta che, IMHO, molte altre case editrici ci invidiano e che meriterebbe di ergersi ben al di sopra degli attuali confini. clap

    A questo proposito, prendendo in esame le sue ultime realizzazioni, non posso non domandarmi per quale benedetto motivo alla SBE si ostinano, pervicaci e imperterriti, a deturpare ogni mese le copertine dell'inedito e le cartoline allegate alla Nuova Ristampa con questa insulsa nonchè insensata colorazione computerizzata! Questo è assolutamente inaccettabile e mi chiedo per quanto tempo ancora dovremo sopportare una simile situazione, in attesa di un radicale cambiamento... :_sigh

    Vorrei conoscere anche il vostro parere al proposito...

    BK

  11. Sempre e comunque Kit Carson, il vecchio cammello del quartetto, il pard più simpatico, divertente, pessimista e il più ricco d'esperienza del gruppo. :old: Il Kit Carson che, nonostante le sue molte primavere, dimostra di non essere meno abile di Tex e compagni e di rivelarsi un autentico diavolo scatenato! ::evvai:: BK

  12. La scelta in questione è davvero dura, tenendo conto che le storie elencate possono tranquillamente considerarsi dei capolavori della serie. Il mio voto va comunque senza esitazioni a "Fuga da Anderville", una delle prime storie che ho letto e a cui sono molto affezionato... :trapper:

    Come preferenze, indico:

    -"I cospiratori";
    -"L'uomo con la frusta";
    -"Furia rossa".

    BK

  13. Harlan1982
    comunque sono d'accordo che i colori non siano sto granch?
    ma dico anche che
    1) la classica carta bonelliana non permetta chissà quale resa (infatti incrocio le dita per Orfani)

    2) il color Tex  nasce dal successo della collezione storica di Repubblica e di quel tipo di colorazione, quindi la Bonelli non fa altro che dare al grande pubblico quello che il grande pubblico vuole.

    e se siamo qui a parlare per il terzo anno consecutivo di questa collana, sapendo che almeno altri due numeri (escludendo il color fest) sono già in lavorazione penso che un pur minimo successo l'ha avuto e quindi non credo che cambier? qualcosa

    Ti do ragione, Harlan. E' ormai evidente che le caratteristiche della classica carta non lucida, tipica delle pubblicazioni di casa Bonelli, sono più conformi ad una stampa in bianco e nero: questo tipo di carta incide quindi negativamente sul colore, rendendo le tonalit? cromatiche meno vivaci e più opache, come si evince dalle ultime pubblicazioni. :( La carta patinata utilizzata per il Dylan Dog ColorFest o per gli Almanacchi sarebbe sicuramente più appropriata, a mio avviso. Spero che l'edizione a colori di novembre, adottando le medesime qualità, possa finalmente rappresentare quella decisiva svolta che finora abbiamo purtroppo atteso invano... :inch:


    Sul secondo punto, invece, penso sia meglio non azzardare simili ipotesi, perchè è tutto da vedere. Nonostante gli incoraggianti numeri di vendita, chi ci dice che i lettori siano rimasti tutti soddisfatti di un prodotto che, tutto sommato, è qualitativamente carente? (e so bene di non essere l'unico a pensarla in questo modo). Non è mai troppo tardi per migliorare le cose, pard. E mi riferisco non solo ai ColorTex, ma anche alla piu volte citata colorazione digitale delle copertine della serie regolare... sisi

    In quanto alle prossime uscite, ti devo correggere: i ColorTex attualmente in lavorazione, escluse le storie brevi, sono ben quattro (?!)... :shock:

    Waco Dolan
    il mio dubbio sui color resta proprio il color credo che davide bonelli debba sborsare qualche soldo in più per una COLORAZIONE COME SI DEVE!!
    si vedono in giro pubblicazioni a colori stupende e tex che è il principe dei fumetti si ritrova sta roba economica

    Puro vangelo, Waco. Concordo al 100%... clap


    West10
    P. S. Ma non si dovrebbe abilitare la possibilità di dare i voti a questa storia?

    E' quello che anch'io mi chiedo... :D


    BK


  14. Io invece non credo che Frisenda debba necessariamente considerarsi la "punta di diamante" dello staff dei fumettisti texiani. Primo, perchè finora l'artista milanese, realizzando per il Ranger solamente due storie, non ha ancora apportato un contributo efficace e incisivo alla serie, specialmente se si considerano i lunghi tempi di lavorazione da lui impiegati (una storia di 220 pagine in quattro anni), il che mi sembra non sia sufficiente per collocarlo in una posizione talmente altolocata. In secondo luogo, i suoi pur bellissimi disegni non potranno mai eguagliare, a mio giudizio, lo stile grafico di altre colonne portanti della serie, quali Giovanni Ticci, Claudio Villa e Fabio Civitelli, per rimanere in tema attuale. :indianovestito:
    E' innegabilmente vero, però, che sono anche i gusti personali dei lettori a fare la differenza... :asd:

    BK

    Innegabile, vero.

    :soldatoS:

    Non a caso io penso che Frisenda sia superiore come disegnatore a Ticci, specialmente al Ticci recente, e forse anche a Civitelli.
    Villa invece è insuperabile ma sinceramente a me non piace mettere un disegnatore davanti agli altri semplicemente perchè è uno di quelli fissi; un bravo disegnatore è un bravo disegnatore, e Frisenda lo ?, punto.

    Beh, a tal proposito non posso certo darti torto, John. Ma io non mi riferivo a questo argomento, quanto al fatto che parlare di Frisenda come "punta di diamante" dello staff mi sembrava un tantino eccessivo, per i miei gusti. Ma è solamente il frutto di una mia considerazione personale, niente di più. :trapper:


    Valuteremo dai fatti. Dal canto mio, essendo ben consapevole della suo grande talento, nutro completa fiducia verso l'uscita di settembre... ::evvai::

    GIANBART
    Frisenda punta di diamante è Lo è più Villa che fa " solo " le copertine, almeno è onnipresente.
    Comunque belle tavole ma io aspetto gli albi per decretarlo disegnatore di Tex e poi eventualmente una punta, per il diamante aspetto invece la prova purezza....

    Parole sante, Gianbart... clap


    BK

  15. Tex ha un parco disegnatori di livello a dir poco eccelso, ma credo che ora come ora Frisenda sia da considerarsi come la vera punta di diamante. Chapeau!

    Io invece non credo che Frisenda debba necessariamente considerarsi la "punta di diamante" dello staff dei fumettisti texiani. Primo, perchè finora l'artista milanese, realizzando per il Ranger solamente due storie, non ha ancora apportato un contributo efficace e incisivo alla serie, specialmente se si considerano i lunghi tempi di lavorazione da lui impiegati (una storia di 220 pagine in quattro anni), il che mi sembra non sia sufficiente per collocarlo in una posizione talmente altolocata. In secondo luogo, i suoi pur bellissimi disegni non potranno mai eguagliare, a mio giudizio, lo stile grafico di altre colonne portanti della serie, quali Giovanni Ticci, Claudio Villa e Fabio Civitelli, per rimanere in tema attuale. :indianovestito: E' innegabilmente vero, però, che sono anche i gusti personali dei lettori a fare la differenza... :asd: BK
  16. A me per esempio piacerebbe rivedere:Big Bear (voto nel sondaggio)Ah Toy (prima preferenza)Lena e Donna (seconda preferenza)Ma stiamo parlando di disegnatori inimitabili:Fusco,Letteri e Marcello. Il rischio (oltre la sceneggiatura) di rimanere delusi, è altissimo.

    Anche se a malincuore, su questo argomento ti devo dare ragione, amigo. Rintracciare gli autori adatti per riportare alla vita queste indimenticabili personalit? della saga texiana, sembrerebbe un'impresa quasi disperata... :(Comunque, non demordiamo: che io ricordi, Ernesto Garcia Seijas aveva espressamente chiesto a Boselli una storia con presenze femminili e se si decide a farsi venire l'idea buona (solo Dio lo sa), il nostro Borden potrebbe afferrare al volo l'occasione. ::evvai:: Per quanto riguarda Ah-Toy, prenderei in esame Civitelli, che con la sua meticolosit? e col suo tratto preciso e pulito, è il disegnatore che stilisticamente si avvicina di più al segno grafico di Letteri, IMHO (peccato che sia già occupato! :( ). Secondo me, varrebbe la pena di pensarci. Voi che ne dite?BK
  17. Stavolta la scelta è proprio difficile, accidenti... :(

    Comunque il mio voto va senza ombra di dubbio a Lena e Donna, sperando di vederle ricomparire al più presto nella saga texiana... :inch:

    Do invece la mia preferenza al cinico Colonnello Watson e alla perfida Ah-Toy. In tutta sincerit?, non mi dispiacerebbe nemmeno un eventuale ritorno della bella Emanuela Montoya... :soldaton:

    BK

  18. Ho visto e letto le prime cinque tavole postate in anteprima e non nego che mi hanno abbastanza incuriosito. _ahsisi A quanto mi sembra di capire, Tex e Carson stanno dando la caccia ai banditi rapinatori della banca di Eunice, il cui cospicuo bottino finir? successivamente nelle tasce di Roy Bean... Sono curioso di sapere come li impiegher?, l'esimio giudice, quei famosi 20.000 dollari, anche se ho già una mezza ideuccia al riguardo... :asd:
    Niente da dire, invece, per Pasquale Frisenda, che si riconferma uno dei maggiori disegnatori del Western a fumetti. Bellissima la prima tavola riproposta da Ymalpas, azzeccata nell'impostazione e nella resa della selvaggia ambientazione... ::evvai::

    In conclusione: clap clap clap clap clap

    BK

  19. Le premesse erano ottime, la parte più interessante della storia mi è sembrato infatti il lungo flashback su Harper, soprattutto la presenza della vecchia amica di Tex, che aggiunge un tassello alla sua giovinezza: magari qualcuno avrà da ridire su questo, ma queste cose mi piacciono, se non sconvolgono di brutto quanto già sappiamo, consolidato dalla lunga tradizione.
    Purtroppo fin dall'inizio abbiamo la presenza di Bamboccio Pallalpiede, personaggio che mi risulta insopportabile dall'inizio alla fine, degno delle migliori storie caricaturali di Nizzi, e lo svolgimento della storia è molto centrato su di lui, su quello che si può o non si può fare con questo qui che si attacca continuamente ai coglioni.
    I dialoghi non contribuiscono molto alla riuscita, li trovo legnosi e appesantiscono la lettura.

    Nello specifico, in effetti, non è tanto il flashback sulla giovinezza di Tex e sulla sua vecchia "amica" ad avermi irritato piu' di tanto ma i dialoghi ( concordi anche tu ): "pesanti", ridondanti, ampollosi, ripetitivi ( ho letto "milioni" di volte "la piccola Edith della valle ecc. ecc. )
    Dissento quasi totalmente dal tuo discorso, Capelli D'Argento. -_nono


    Premesso che la tanto sospirata scena del Flashback sulla giovinezza di Tex non mi ha per nulla infastidito n° tantomeno annoiato (anzi!), posso pure ammettere che i dialoghi non erano di qualità eccelsa e non disponevano di alcuna interessante trovata, ma si lasciavano comunque leggere piacevolmente e non erano ampollosi n° sovrabbondanti (se è per questo, Gian Luigi Bonelli non era secondo a nessuno per dialoghi eccessivamente prolissi... sisi).
    Per quanto concerne la già abbondantemente citata frase "La piccola Edith della Valle del Nueces", credo di averla letta appena un paio di volte...

    E poi di solito ricordo Tex, o uno dei pards, che, al fuoco del bivacco, racconta agli altri un episodio del passato ma qui, abbiate pazienza, qui Tex sente il "bisogno" di raccontare parte del suo passato ( con la scusa di Harper ) a quel rompicoglioni di Jim, un signor nessuno nella saga di Tex.? :old:
    Non a Tiger ( bastava togliere il riferimento ad Harper, magari ) ma a quella comparsa di Jim ! >:azz:? :malediz...
    Questo, per me, è assurdo.... E non è ( da ) Tex !? -_nono

    Riguardo a ciò, credo sia doveroso dire che l'inserimento di tale flashback all'interno del racconto era un'esigenza narrativa strettamente necessaria, imposta dall'autore al fine di fornire ai lettori una esauriente motivazione che giustificasse tanto la presenza di Tex e Tiger in territorio Snake quanto la loro caccia allo spregiudicato Harper. sisi Non c'è assolutamente niente di assurdo in questo. Se poi ti riferisci al quel pidocchioso "rompicoglioni" di Jim, mi trovi completamente d'accordo... ::evvai:: :lol2:


    P. S. Ma su questo forum non erano vietate le parolacce? :lol2:

    BK

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