cvilla

Il G. L. Bonelli che ho disegnato era una delle sue ultime storie. Lo spirito era forte , ma Sclavi è stato incaricato di "limarla" e "metterla in riga" per bene. Nizzi è stato l'autore che più mi ha accompagnato in questi vent'anni... Boselli è un "ritorno al passato". Adesso mi spiego. Dunque La sceneggiatura di G. L. Bonelli era una classicissima storia western, con indiani, soldati e sparatorie... non potevo chiedere di meglio. Poi è arrivato Nizzi con "la nave perduta". Storia insolita basata su un mistero. Nizzi , ricordo, pensava a me come un disegnatore da "esercitare" con storie "oltre il western". Per questo poi sono arrivate pure le balene... Io volevo sparatorie e scazzottate... Che sono arrivate con Boselli, insieme ad un Tex e Carson con i controattributi... e con questo rispondo all'ultima domanda... Ma per me, come disegnatore, il punto centrale è cogliere l'atmosfera di una storia ed esaltarla attraverso il mio lavoro, sia che lo sceneggiatore ti descriva tutto (Nizzi), sia se fa dei "disegnini" ( G. L. Bonelli e Boselli). cerco di andare "oltre" e cercare la "storia", nel senso di sensazioni... poi il lettore che è dentro di me chiede al disegnatore di "accontentarlo"... G. L. Bonelli è la potenza di Tex. Nizzi è il ragionamento e l'indagine. Boselli ?... per adesso è , per me, il "nuovo" Tex incredibilmente somigliante all'originale.

La cronologia...

Se posso utilizzarla si, ma devo essere "in tema" con l'immagine scelta. E' anche vero che ultimamente Bonelli mi da molta fiducia e spesso per le cartoline cambio la scena scelta con un'altra che mi piace di più...

Mi viene "presentata" la situazione con la copertina di riferimento e poi qualche scena significativa dell'interno. L'imperativo è non fare qualcosa di "confondibie" con il già visto, ma non staccarsi dal tema. Da qui comincio a lavorare... Nel caso in questione non ricordo se ci fosse la scena che ho disegnato... il tema era comunque chiaro: la presenza di questi strani, misteriosi "fiori"(ricciò). E Tex che arriva...

Se alle 2 e 46 sei ancora sveglio per fare domande, è proprio passione Anthony... io a quell'ora stavo facendo una gara di Formula BMW al Nurburgring... Uso per la documentazione tutto quello che riesco a trovare, se mi serve... Negli anni ho accumulato vari libri , fotografici, sul west, sugli indiani... ogni mese compro "Western Side" una rivista che parla di cavalli quarter horse e del mondo western. Dentro trovo anche foto fatte da Carlo Gaberscheck, studioso di cinema western, che va sulle location dei film e fa un mucchio di belle foto... Per le armi, mi sono procurato un paio di riproduzioni: una colt 45 e una navy... e un bellissimo winchester, così ho potuto studiarli "dal vivo"...

No, perchè probabilmente ne ho fatti pochi... Cerco , cmq, di essere molto vicino allo "spirito" del personaggio...

A mio parere è una evoluzione. La sintesi, la capacità di "dire" tante cose con "poche parole" ( segni in questo caso) è una qualità... La questione si sposta poi su un piano di gusti personali verso un determinato tipo di segno. Ho apprezzato lo sviluppo di Ticci verso un "discorso" sempre più personale: la storia dei "Cheyennes" lo vedeva allungare le facce e smagrire i personaggi. Il suo segno si faceva più incisivo e "puntuto" ( le ombre sotto i cappelli: autentici virtuosismi da polso con i controbaffi... tutte a pennello con un movimento continuo da sinistra a destra senza mai staccare il pennello dalla carta, allegerendo e premendo con maestria per ottenere quelle "lancette"...). poi, nel tempo , si è "sfilacciato" in una maturit? che fa "sentire" la polvere sui vestiti e nell'ambiente: una padronanza che arriva da lontano, da una mole di lavoro enorme, vissuta giorno dopo giorno perchè il difficile in Tex è " fare una tavola al giorno e farla bene", come lui stesso ha detto in un intervista.

Penso che lascio agli appassionati lettori il piacere di discutere su tali argomenti... Io cerco con il mio lavoro di dare elementi su cui andare avanti nella discussione...

Per Due:tutte le storie che ha disegnato . Un Maestro è sempre un Maestro, anche se amo molto il suo primo Tex, pulito, deciso, preciso ed efficace... Per ymalpas:A Tucson...

Chiunque, basta che lo "trattino" bene, non stravolgendone la psicologia... A pensarci bene, mi piace Jim Brandon, ma per il fascino dei disegni di Ticci...

Chinatown. E' un Tex "vero". determinato e pronto per la lotta: un ritratto efficace.

Se non sbaglio è una di quelle che ha tenuto Bonelli, per regalarla agli amici...

Salvo rari casi tengo tutto io...

Allora comincio dalla prima...1 ) Se potessi sostituirti un attimo a Sergio Bonelli, quale cambiamento opereresti nella saga ( esempio: maggiore presenza delle donne, matrimonio di Kit Willer ecc ecc )?Intanto non è una saga, è un insieme di episodi, che, alla fine, devono lasciare quello che hanno trovato... Metterei qualche "crisi" ogni tanto... non mi "sbottono" sui contenuti, ma qualcosa che metta in discussione il quartetto, tanto per dare la scossa. Non farei cambiamenti, cercherei piuttosto un nuovo realismo: si deve capire che Tex fa sul serio. Lascerei perdere matrimoni, donne... Tex è Tex così com'?, l'introduzione di nuovi elementi sarebbe uno stravolgimento di cui la serie non ha bisogno, basta, secondo me, trattare gli elementi "tradizionali" con un ottica più attuale e realistica.

Nel modo più classico: facendogli fare le "acrobazie" che Tex non può/riesce più a fare.

Se non ricordo male l'avevo pensata io, ma era una scena molto logica in quel contesto. Aumentava l'atmosfera epica con una scena che difficilmente i lettori affezionati di Tex dimenticheranno. Tex davanti alla tomba di Lilith ci va solo per motivi seri...? per questo che la scena va usata con parsimonia...

E' perfetto Anthony Steffen.... Hai centrato le cose che volevo si vedessero "oltre" il disegno, "oltre" il segno... Carson vede Tex con tenerezza mista a comprensione per quello che Tex sta provando... non c'è giudizio, c'è solo empatia... Da quello che hai capito "guardando" i disegni, si vede che ci capiamo...

Adesso che è passato tanto tempo posso dire che in quella scena Nizzi aveva messo Tex che si portava una mano a coprire gli occhi e una lacrima scendeva dalla sua guancia... messa così mi dava un'impressione di "fragilit?"... ho preferito dargli un gesto più dignitoso, senza mostrare lacrime... che sono spuntate dalla fantasia del lettore... Era una scena forte, preparata con attenzione dallo scambio di sguardi tra Tiger e Carson poco prima... TUTTI in quel momento avevano la sensazione di aver perso qualcuno...? la "crisi" in cui credo per entusiasmare, fare più partecipe il lettore...va "dosata" e usata con parsimonia, ma è uno degli elementi che "muovono" a una completa identificazione e partecipazione chi legge... Miller con Daredevil e Dark Knight l'ha fatto alla grande...

Quella scena ( che ho riscritto io per intero) era uno dei punti chiave della storia: mostrare la tempra di Tex che, nonostante fosse ferito alla spalla, trova la forza di affrontare un uomo in perfette condizioni. Tex è mosso da una straordinaria forza di volont?, alimentata dal desiderio di fare giustizia/vendetta verso chi aveva colpito Kit. Cos'è un buco in una spalla per Tex, quando ha visto suo figlio ferito finire in un fiume?Era una "citazione" (?) di una scena che mi aveva colpito quando leggevo Tex: in uno dei primissimi episodi Tex si trova coinvolto in una rissa con dei messicani e alla fine, dopo averli stesi tutti, si trova con un coltello nella spalla. Ma non si cura della sua ferita. Chiede informazioni agli sbalorditi astanti, saluta e se ne va, lasciando una "pista" di gocce di sangue... e i commenti dei due messicani stupiti per quell'uomo così insensibile al dolore e così determinato. Ho amato quella scena e volevo "rivederla"... Carson si rende conto che le cose si mettono male, ma conosce Tex e lo rispetta, anche se gli chiede di star fuori da una faccenda che potrebbe significare la fine di Tex... Ma partecipa con tutto se stesso, trepidando... quel primo piano di Carson preoccupato doveva svelare il suo stato d'animo... E aspetta, come i lettori, che Tex sia , ancora una volta, l'eroe che tutti noi vorremmo essere...

Non succede così. La sceneggiatura arriva sempre completa PRIMA che il disegnatore arrivi alla fine. Sono ca...voli del disegnatore se è in ritardo, ma non ho ancora visto una storia "tagliata" perchè in ritardo... a parte una con Martin Myst?re di cui parler? dopo... Per quel motivo si rinucia al sonno, mica si taglia... Sono arrivato "lungo" con la prima pate della storia già in edicola e l'ulima parte ancora da disegnare ( "La nave perduta"... ho fatto per due mesi 25 tavole al mese per finirla... non facevo ancora le copertine... L'uomo sena passato era già in edicola con la prima parte e io dovevo ancora terminare l'ultima, ma non una tavola dalla sceneggiatura originale ( che mi è arrivata completa PRIMA che fosse stampata) è stata tagliata. Qunado facevo Martin Myst?re è successo nella storia "delle streghe". La programmazione era stata ripensata ed ero previsto in stampa prima del tempo. Per questo motivo Castelli ha tagliato qualche tavola per permettermi di finire in tempo... Ma la storia "stava in piedi" lo stesso...

Io l'avevo pensata.... poi... non sono io che scrivo le sceneggiature... una lotta storica, irripetibile, uno scontro tra due persone che si equivalgono... uno scontro epico... Poteva durare settimane... Tex avrebbe vinto, si, ma a duro prezzo... Kit svenuto e lui, quasi esausto. Chi, se non Kit potrebbe metterlo a dura prova?Avevo pensato ad un "parziale" recupero di memoria da parte di Kit, che, con il tempo, sarebbe andato migliorando... ma nella storia è bastata una zuccata e gli si è resettato l'intero sistema... mah...

Si, come pure il finale, che avevo spiegato a Nizzi... Che Fiore di Luna morisse era previsto: ogni storia di Tex deve lascire le cose come erano prima della storia... Kit sposato e Tex "nonno" non si addicono al personaggio...

Avevo scritto la prima parte del soggetto: quando Te, Carson e Kit si trovano in una sparatoria. Kit finiva nel fume e di lui si perdevano le tracce. Nizzi ha "preso" il tutto, l'ha rielaborato e fatto come sapete...

Per le copertine Espresso/Repubblica nuova ristampa storica di Tex.

Questa è la filosofia... Il lettore dovrebe trovarsi davanti, in copertina, una scena presa dalla storia che è "entrata nella storia"... Per prb di ingrandimento, di segno e di "tempo" trascorso, si è deciso di "adattarle" con un segno più attuale e completo... ma il più possibile vicino alsegno originale.