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TWF - Tex Willer Forum

Cheyenne

Pausa
  • Contatore Interventi Texiani

    1967
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Tutto il contenuto pubblicato da Cheyenne

  1. Cheyenne

    [633/634] Tombstone Epitaph

    Forse questa. O codesta, per essere grammaticalmente corretti hahaQuella postata da te, in praticaIn quella ufficiale, bench? molto bella, mi sembra quasi suggerire che l'uomo stia "saltando" dentro attraverso i vetri rotti. Certo, se la scena comporta che faccia proprio così e che Tex lo riceva "al volo" con un pugno...
  2. Quanto tu dici,Cheyenne è vero. Ma io ti potrei fare altrettanti esempi, in cui Tex & co. agiscono diversamente. Non so,Kid Rodelo per esempio... Sono il primo a voler vedere morto un (vero) bastardo, e quando dalle pagine ne emerge uno, e viene steso, sono ben contento. Jude West e combriccola impiccano un padre e un figlio come spie se non ricordo male oltre tutto il resto, ma ci viene mostrato!Nell'esempio in cui non ricordi la storia, era una situazione del tipo "o noi o loro"... Non credo ricordi,Cheyenne (altrimenti saresti un computer ) ma io sono lo stesso, a cui non andavano a genio le urla dei due sterminatori di scalpi (dalla storia omonima), mentre venivano torturati dagli indiani, perchè potevano far emergere un briciolo di pietà nel lettore. In questo caso, cosa sappiamo di quel ragazzo?Praticamente niente. Poteva essere la sua prima sortita, poteva essere stato richiamato fino a quel momento per quanto fosse scarso con un fucile. Certo poteva essere lo stesso che aveva ucciso il minatore, e tantissimi altri.. ma non lo sappiamo e non lo sa Tex. Capisco che è tutta una serie di se inutile, ma a me anche se ha una faccia da schiaffi, e dice quel che dice...vederlo morire in quel modo ha fatto effetto (ma, ripeto, proprio perchè non ho la prova del 9 che è un vero bastardo!). Magari,Nizzi poteva farlo fuggire insieme agli altri e farlo morire in un nuovo scontro a fuoco... che ne so. Dico solo, che bastava poco per rendermi meno dura la dipartita di quel moccioso Mi accorgo adesso di non aver risposto a Carson su questo punto. Ma anche se capisco il suo punto di vista, e posso anche condividerlo, rivedendo la scena ho avuto l'impressione che Tex abbia semplicemente risposto con la solita rapidit? ad una minaccia. E' un peccato che la minaccia venisse da un ragazzotto, e io penso che se lo stesso ragazzotto si fosse trovato davanti a Tex in singolar tenzone, sia pure con la prosopopea del moccioso che si crede infallibile, forse Tex gli avrebbe semplicemente dato una buona lezione riempiendolo di paura. In quel momento però non è che ci fosse molto tempo per giocare al saggio precettore ;)Per inciso, chi può dirmi in quale numero si trovi il giovinastro di cui stavo parlando?
  3. Ohib?! E io che cercavo di trovarci una giustificazione haha
  4. Il finale accelerato e confuso ?' stato, innegabilmente, un difetto del secondo albo. Ma dopotutto a cosa è dovuto tutto ciò se non alla dannata politica dei due albi, che ha solo rare eccezioni? Anche diverse storie di Borden, alcune anche pregevoli, sono state rovinate da un simile finale. Io non la trovo certo perfetta la storia, ma soprattutto per il suo inizio vi ho scorto veramente il Nizzi dei tempi buoni, non voglio dire i tempi d'oro, ma trovo comunque che un buon regalo di addio - se di addio sarà - ce l'abbia fatto.
  5. Cheyenne

    [633/634] Tombstone Epitaph

    Mia cara Cheyenne, è una cosa quasi naturale cercare somigliane con questo o quell'autore del passato, chi più, chi meno lo abbiamo fatto tutti prima o poi. Per quanto mi riguarda, nemmeno io vedo tutte queste somiglianze stilistiche con Fusco o Letteri. Casomai, visto che Acciarino appartiene alla cosiddetta "Scuola Salernitana", dovrebbe essere più facile vedere assonanze con il tratto di Bruno Brindisi che di quella scuola è l'esponente forse più famoso. Poi è altrettanto probabile che potremo vedere echi di Ticci e Villa, che ormai quasi tutti i nuovi disegnatori di Tex prendono come modelli di riferimento. Giusto Carlo. Io per quanto riguarda i disegni posso prendere spunto solo dall'impressione che mi fanno, e ad esempio posso dire che Letteri è tra i miei preferiti, per non dire il mio preferito in assoluto, ma non so assolutamente perchè. Probabilmente quando si parla di somiglianze tra un artista e un altro si fa riferimento a particolari del tratto che io non riesco a distinguere
  6. Cheyenne

    [633/634] Tombstone Epitaph

    La trama e la copertina mi riportano al Tex che mi piace. Ovviamente bisogner? vedere il seguito, ma di Boselli si può dire una cosa: può non piacere qualcosa di lui per gusto personale, ma la sua professionalità nello scrivere non si può mettere in discussione. I disegni non si possono giudicare da pochi esempi, ma è da tempo che sento fare il nome di Acciarino, quindi non posso pensare altro che sia un eccellente disegnatore. Sinceramente non riesco a vedere somiglianze con Fusco e Letteri, ma magari sfuggono a me.
  7. Ben ritrovato a te, StefanoTex :cowboy:Ti dir? che per quanto mi riguarda, la valutazione tutto sommato positiva della storia non ha niente a che fare con il rendimento del recente Faraci. Piuttosto è dovuto al raffronto inevitabile tra il Nizzi degli ultimi tempi e quello di un passato qualitativamente elevato: questi due albi, sia pure con i loro difetti, mi hanno riportato al secondo.
  8. Beh, se un prof. che "non è entusiasta" del rendimento di uno studente gli mettesse un 7,5 o 8,5, sono sicura che tutte le sezioni farebbero a gara per accaparrarselo laughing
  9. Riprendendo il discorso di prima, c'è a mio parere un'altra grossa incongruenza. Prima Tex fa una specie di autocritica al suo caratteraccio e in realtà, per sua stessa dichiarazione, non è nemmeno sicuro che il maggiore sia davvero colluso in questa faccenda. Ma alla fine della storia, questo stesso uomo dal carattere pronto ad esplodere alla minima provocazione. Mah!
  10. CONTIENE SPOILER CONTIENE SPOILER CONTIENE SPOILER CONTIENE SPOILER CONTIENE SPOILER CONTIENE SPOILER CONTIENE SPOILER CONTIENE SPOILER La storia in complesso lascia piena soddisfazione, certo sarebbe un po' esagerato gridare al capolavoro, ma siamo per fortuna ben lontani dalle delusioni del recente Nizzi. Un secondo albo più curato, o magari - come sperava Pallino - una storia spalmata su più di due albi, avrebbe garantito una resa migliore. Visto l'argomento si sarebbe potuto sperare in una riproposizione, in chiave diversa ovviamente, di due opere ben più significative della saga texiana: quel capolavoro assoluto che è "Sangue navajo" e un altro racconto dei bei tempi nizziani, cioè "Messaggero di morte". Purtroppo il primo era inarrivabile, e per quanto riguarda il secondo mancava, tra altre cose, il lato umoristico. Inspiegabile, dal mio punto di vista, la sparizione dalla storia di quel maggiore Bright dal quale ci saremmo aspettati qualche brutto scherzo nei confronti dei pards. Veramente sbalorditiva l'uscita di Tex che all'improvviso ipotizza che si tratti solo di un ufficiale troppo ligio al regolamento e ammette di essere uscito dai gangheri a causa del suo caratteraccio. Io a un certo punto ho pensato che, per motivi che non capivo ma che sicuramente Nizzi avrebbe rivelato, Tex parlasse così per convincere Nigarath, ma veramente non ne vedevo la ragione. Nonostante i difetti, comunque, questa per me è una storia da 7,5. Che diventa 8 per il piacere di aver rivisto il caro, vecchio Nizzi all'opera
  11. Mah, quelli erano tempi, contesti e luoghi dove si cresceva molto in fretta. Ora, non avendo sott'occhio l'albo, non ricordo la scena, ma suppongo che un proiettile faccia danni a prescindere dall'età di chi impugna l'arma. Mi viene in mente il ragazzo agli ordini di Jude West in Missouri! Come accidenti si chiama non ricordo, attacco di amnesia, ma ho ben delineata la sua faccia arrogante e ipocrita (visto che tra l'altro sarà pure nordista e antischiavista ma il suo disprezzo per i neri è evidente). E anche, bench? non riesca proprio a rammentare dove l'ho visto, un giovinastro che si trova, a fianco di un suo complice più maturo, di fronte a Tex e Carson, e con la classica faccia da schiaffi bisbiglia al compare qualcosa tipo "Siamo due contro due, possiamo farcela!". Ovviamente non ce la fanno, e credo rimangano entrambi a mordere la polvere. Aggiungo un altro ricordo, più fresco: Morris, de "L'ultima diligenza". Indubbiamente giovane, poco più che ragazzo a mio parere: ma sufficientemente crudele da chiedersi perchè nessuno l'abbia tolto di mezzo prima. Ricordando sempre tempi contesti e luoghi
  12. Ogni tanto fa comodo essere un'eterea fanciulla
  13. In effetti sisi :lol:Per quanto riguarda la storia con Espectro, credo che avrebbe potuto accontentare anche i robusti e rustici palati dei veterotexiani, peccato proprio per la presenza di questo personaggio che, gestito meglio, avrebbe avuto molto più senso. Ma naturalmente secondo me è stato gestito come doveva essere, n° più n° meno. Ok, ok, ma fammi capire: la pizza a me la offri o me la devo pagare io insieme a Capelli e Gianbart?
  14. In effetti sisi :lol:Per quanto riguarda la storia con Espectro, credo che avrebbe potuto accontentare anche i robusti e rustici palati dei veterotexiani, peccato proprio per la presenza di questo personaggio che, gestito meglio, avrebbe avuto molto più senso.
  15. Cheyenne

    Ta-hu-nah

    Grazie Carlo ::evvai::In pratica, Ta-hu-nah ha fatto suppergià la fine di Dinamite e Diablo, scomparsi non si sa quando, non si sa dove, e senza lasciare traccia :huh:Magie degne di compare Mefisto haha
  16. Non so mica se mi conviene accettare la birra... da come mi ha descritto Ulzana mi sa che sono già confusa di mio laughing
  17. Cheyenne

    Ta-hu-nah

    Ho ritrovato questa domanda che avevo posto tempo fa, e la ripropongo, chissà se qualcuno ha info al riguardo? :capoInguerra:
  18. Penso che Capelli abbia volutamente adoperato espressioni che enfatizzano il desiderio di lettori come Leo - legittimo ma che non per questo tutti condividono - di un Tex su cui si possa compiere un'analisi introspettiva. Del resto il termine cerebrali è usato dallo stesso Leo, non per Tex, comunque, ma per le emozioni che lo stesso gli procura e che lui desidera. Parli ovviamente di Guido, perchè in quanto a Cavalcante ti ricordo che è svenuto battendo la zucca sul bordo della tomba infuocata, in occasione della visita di Dante laughing
  19. Non capisco allora perchè dovrebbe essere opportuno inchinarsi alla prosopopea di chi "con sufficienza" nega la valenza artistica di un prodotto a causa di ciò che ne dovrebbe costituire un aspetto di merito e interesse, cioè la sua semplicit?, privandone gli aficionados
  20. Non riesco a capire - scusa - se questa frase va letta con serietà o in senso ironico. Ipotizzando il primo direi: in effetti Zagor è nato per viaggiare. Nel tempo, nello spazio, nelle culture, senza causare alcun disturbo. E quando non viaggia, il suo autore lo ha collocato in un posticino che oltre al pregio di non esistere ha quello di poter essere tutto ciò che si vuole, montagne, paludi, giungla tropicale e chi più ne ha più ne metta. Assurdo quindi lamentarsi dello Zagor viaggiatore: assurdo perchè Zagor è stato concepito e creato proprio così! Il primo, grande, fantastico e fantasioso viaggio dello Spirito con la Scure fu progettato da Nolitta, il suo autore. Gli incontri con i samurai , con i vikinghi, con la magia indiana dell'uomo tigre... sono frutto della fantasia di Sergione. Ma altri autori hanno accompagnato Zagor nel suo percorso, Cesare Meloncelli, ad esempio, che fa imbattere sulla strada dei nostri i Maya. E potremmo mai dimenticare la seconda grande odissea che parte dal Passaggio a Nord Ovest? Dove mettono mano Boselli in primis, e poi Burattini e altri!Io da molto tempo non leggo Zagor, ma penso che viva tuttora nella sua capanna nel bel mezzo della palude di Darkwood, da raggiungere attraverso il sentiero segnato dai teschi. Mi chiedo cosa ne sarebbe della serie se gli autori moderni - che indubbiamente sono figli del loro tempo e le cose le sanno, come le sa il lettore ed è informato in tempo reale - decidessero che non è mai esistito un luogo chiamato Darkwood, che è più probabile trovare liane nelle foreste pluviali che nel nord-est americano, che Za-Gor-Te-Nay, come ammesso da Nolitta, non vuol dire proprio nulla e sicuramente non ha nulla a che fare con il dialetto algonchino... Immaginiamoci il nostro eroe che, privo dei suoi amati rampicanti, si adatta ad andare a piedi come un qualsiasi mortale, o in subordine a fare uso del lazo per le proprie acrobazie. O che spiega alla nuova conoscenza "Mah, una volta raccontavo a tutti di essermi scelto un nome indiano, la verità invece è che il suono mi piaceva!". Non succeder?, mi auguro! :shock:
  21. Ma il sondaggio riguarda soprattutto la fruizione
  22. Forse non è sempre proprio così, anzi, da quando sono su questo forum vedo che diverse persone cercano in Tex, tra altre cose, proprio queste, e tuttavia quoto e incornicio questo passaggio di Gianbart, perchè sebbene il sondaggio sia aperto e diretto a ogni tipo di lettore presente sul forum che desideri commentare - e come poteva essere altrimenti? - è stato senz'altro concepito per coloro a cui effettivamente manca qualcosa del vecchio Tex, di quel vecchio Tex che, secondo l'interessante (ma che non condivido totalmente) analisi di Ike, è figlio dei tempi in cui Gian Luigi Bonelli lo cre? e lo fece crescere, tempi di minore informazione ma di maggior capacità di sogni. Io, e penso gran parte di noi, ho conosciuto il mondo degli indiani (scusate se non uso la "political correctness" chiamandoli "nativi americani") attraverso il fumetto, non solo Tex o Zagor ma diversi altri, di cui alcuni non ho nemmeno idea da dove venissero e che fine abbiano fatto come un certo "Aquila d'oro". Quel mondo di fantasia, capace di farmi sognare ma anche di farmi prendere coscienza, nel mio piccolo, di grandi ingiustizie, mi ha poi spinto in età più adulta a cercare libri specifici come "I navajo popolo della terra" o "Capo Giuseppe", tanto per citarne due. Mi hanno aiutato a conoscere meglio la realtà e la vita di questi popoli, ma proprio presentandomene la realtà mi hanno oscurato il sogno. O meglio, me lo avrebbero oscurato se non avessi i ricordi d'infanzia che solo un fumetto, Tex in questo caso, può ridarmi. Io leggo senza crearmi eccessivi patemi d'animo se una tribù non è presentata con precisione storica, se un personaggio vive qualche anno in più che nella realtà o, al contrario, muore in battaglia piuttosto che avvelenato da un serpente a sonagli. O se degli indiani, sotto la guida di un bianco - uomo di legge e giustizia "sui generis" - perdono la propria identit? di abilissimi ladri di pecore e cavalli. Se voglio vedere i navajo fare cose da navajo apro il libro e leggo. Ma preferisco quelli delle nuvole parlanti
  23. Cheyenne

    [Texone N. 28] I Pionieri

    Ditemi che è vero! :w00t: Indiani :capoInguerra: , rinnegati , una carovana da difendere ... puro western o mi sfugge qualcosa? :cowboy:Aspetter? con trepidazione il 21 giugno!
  24. Cheyenne

    [98/99] La Sconfitta

    Anche a me piacerebbe Leo. Vuoi mettere Carson che vince un bel duello nella Main Streetà Ma secondo me non ora quella l'occasione giusta. ?
  25. Cheyenne

    [98/99] La Sconfitta

    Carson non è mica un robot programmato per la vendetta! Era più importante l'amico ferito!Sul fatto che non abbia dato segni di particolare emozione, io ricordo una scena, su cui tra l'altro avevo fatto anche un commento, riguardo ad una storia più datata di questa, credo che fosse "Dodge City", quando Carson viene tramortito dal rinnegato Sterling e Tex, quando sopraggiunge con il figlio, vede il corpo e pensa che il suo pard sia stato ucciso. In quell'occasione non si percepisce dolore da parte di Tex o di Kit, ma se Carson fosse stato morto? O se lo fosse stato Tex dopo il duello con Ruby? Qualcuno può avere dubbi su ciò che sarebbe successo?
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