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TWF - Tex Willer Forum

natural killer

Ranchero
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Messaggi pubblicato da natural killer

  1. Concordo shane e rilancio:l'inciso dell'incontro di Nantan in fuga con Adam non è strettamente funzionale con la narrazione generale che sarebbe proseguita comunque anche senza quella sequenza;e il fatto che ci sia con tutto il carico empatico che trasmette è un valore aggiunto alla storia che borden ha il merito di avere inserito;e lo dimostra il fatto che continuiamo a commentarlo

  2. Rimangono buoni per un possibile ritorno:- Il colonello Atwood che resta al comando di Fort Rucker, ma notevolmente ridimensionato nelle ambizioni e nell'orgoglio, dopo aver visto fallire il suo piano e aver assaggiato sul mento il destro-sinistro di Tex.- Uday inaspettatamante(?) graziato in un impeto di generosa umanit? dal futuro cognato- Marton momentaneamente ospite della cella dello sceriffo dopo aver visto andare in fumo il suo deposito e una notevole sfoltita al gruppo dei suoi tirapiedi, ma in condizioni di essere rimesso in gioco dall'intervento dell'ultimo dei legulei- I promessi sposi Nantan e Nitika- L'ineffabile capitano Webster pronto a cavalcare di nuovo al fianco di Aquila della Notte- I famigerati guerrieri Netdahe protagonisti senza mai apparire una volta

  3. Hai detto bene: con un po di volont? questi ostacoli si possono superare. In fondo fanno tutti parte della stessa casa editrice e l iniziativa dovr? per forza di cose essere congiunta sotto l egida della sbe, magari attraverso un albo fuori serie non identificabile, come giustamente dici tu, con questa o quella collana. Purch? si faccia.., :snif:

    Io sono un fautore dei team up, soprattutto tra personaggi che seguo con interesse. Il fatto che la SBE abbia deciso di puntare anche su questo tipo di situazioni su una collana apposita, che dovrebbe essere inaugurata dall'incontro tra Zagor e Dragonero, mi lascia sperare che in futuro si possa arrivare a poter leggere l'incontro tra Tex e Zagor e anche quello tra Tex e Ken Parker. Come dici tu è questione di volont?, ma... Relativamente a Ken Parker immagino i seguenti ostacoli:- il copyright è interamente nelle mani di Berardi e Milazzo che attualmente consentono la pubblicazione del marchio e del materiale di KP a Mondadori Comics. Poich? Mondadori ha anche la concessione su Tex (ma non credo su materiale inedito) si potrebbe arrivare a un accordo per la pubblicazione del famoso incontro- Berardi e Milazzo hanno più volte pubblicamente dichiarato che l'episodio che stanno realizzando e che vedrà la luce nell'ultimo numero (50?) della Edizione attualmente in edicola sarà quello conclusivo e definitivo, che metter? fine alle vicende di Ken Parker (con la sua morte ?) per cui un eventuale incontro con Tex dovrebbe avvenire prima della pubblicazione dell'episodio conclusivo e logica vorrebbe che trovasse spazio nella collana completa Con questo chiedo scusa a Mauro per l'invasione del suo spazio e chiudo
  4. Eh! Magari !!!!!!!!!! Sarebbe davvero un albo storico...... io lo compro subito :rolleyes:

    E se qualcuno poi si lamenta che Ken mette in ombra Tex? O che le tematiche non sono quelle di GLB? O che Ken non può essere costretto alla sintassi di Tex che alcuni giudicano illeggibile? Berardi ha dimostrato con Oklahoma di saper gestire Tex, ma riuscire a farlo convivere con Ken nella stessa narrazione ... la vedo un po' dura. Se a tentare l'impresa fossi tu Mauro, un grandissimo in bocca al lupo
  5. La seconda parte della storia prosegue sulle orme della tradizione con Tex e pards scatenati e convincenti. Riabilitata ai miei occhi anche la figura di Webster finalmente attivo nell'azione e liberato dalla ambiguit? che lo caratterizzava nella prima parte. Ben caratterizzata la lunga fuga di rientro di Nantan con tanto di travisata enfasi mediatica che trasforma un uomo in fuga in un terribile assassino. Bella anche la sequenza che porta l'indomabile a scoprire l'inattesa solidarietà del nero Adam e quella della movimentata performance dei nostri nello scalcinato villaggio dell'Oklahoma dal quale era partita l'improbabile posse alla caccia di Nantan. Tutto ben distribuito nei ritmi della brillante sceneggiatura che ci accompagna sulle tracce della vendetta del coraggioso e fiero apache, fino all'epilogo degno di questa avventura dove tutto è messo a posto e mi soddisfa, compreso il fatto che l'arrogante colonnello Atwood resti al comando di Fort Rucker, ma notevolmente ridimensionato nelle ambizioni e nell'orgoglio, dopo aver visto fallire il suo piano e aver assaggiato sul mento il destro-sinistro di Tex. Nantan si gode il meritato riposo del guerriero senza escludere la possibilità di poter tornare un giorno a cavalcare a fianco di Aquila della Notte. Ortiz presta i suoi pennelli in maniera dignitosissima in questa sua (pen)ultima prova Texiana. I guerrieri Netdahe risultano infine protagonisti senza mai apparire una volta... Storia molto in sintonia con i nostalgici, come me, del Tex classico.

  6. Mi associo evviva Tex e il suo impareggiabile linguaggio!!Definirlo illeggibile pare anche a me fuori luogo, è una Aussage (scusate non mi viene in mente adesso in italiano) piuttosto forte

    Direi... affermazione... Manca poco all'uscita... mi sto preparando a leggere... l'illeggibile :lol2:
  7. L'appartenenza di Kit Willer al corpo dei Rangers del Texas è fuori dubbio reale, come già evidenziato da numerosi interventi che mi hanno preceduto. Ora è da capire meglio quale ruolo rivesta nell'ambito della organizzazione, non quella storica, realmente esistita, ma quella immaginata molto efficacemente da GLBonelli e successivamente mantenuta dagli altri autori che si sono cimentati con Tex. E Bonelli padre ci lascia intuire che parallelamente a una struttura militare, che riflette l'organizzazione dell'esercito e alla quale è appartenuto Kit Carson che ne h? fatto parte come ufficiale fino al momento di ritirarsi, esisteva un altro corpo di rangers al quale invece sono appartenuti Tex e suo figlio Kit a fronte di un giuramento di fedelt?, che li vedeva impegnati in missioni più o meno segrete e godendo di ampio margine di libertà d'azione, senza dover rispondere gerarchicamente alle regole imposte nell'esercito. E questa figura di ranger-anarchico che ha fatto subito presa sul pubblico dei lettori di Tex ha una dimensione tale che fa si che l'appartenenza al corpo sia sempre attiva, indipendentemente dal fatto di possedere o di mostrare la stella, di essere in missione apertamente o in incognito, di agire sottotraccia o risultare addirittura dormiente a seconda delle esigenze narrative via via necessarie. E allora si, Kit è un ranger n° più n° meno come Tex e Carson dopo la fine della sua carriera ufficiale e così per me rimarr? e rimarranno sempre. E Tiger? Tiger è il pard migliore che i nostri tre ranger potessero avere per cui, pur non appartenendo al corpo, si comporta esattamente da ranger.

  8. Anticipazione senz'altro ghiotta. Complimenti a Zeca, ma anche a te Sandro che insieme a De Falco hai collaborato alla realizzazione dell'intervista. Boselli conferma ancora una volta di essere un ottimo curatore della testata andando oltre i meri compiti redazionali e promuovendo la curiosità intorno al futuro di Tex, concedendoci anticipazioni con una puntualit? davvero sorprendente.

  9. Per allargare gli orizzonti riporto il commento su Comicus Forum di Alessandro di Nocera nella discussione della ristampa di Ken Parker[L'ultimo "Tex" che ho visto in edicola è questo, scritto dall'ottimo Boselli e dal grande, compianto Ortiz:La storia si apre con due scout indiani dell'esercito che parlano mentre si muovono a cavallo. Si tratta di una conversazione innaturale che ha pura funzione didascalica, ovvero serve a spiegare al lettore i presupposti della storia, chi sono i due personaggi, qual è la loro visione del mondo, cosa sta accadendo intorno a loro, cosa vanno a fare, ecc. Parlano, cioè, scambiandosi informazioni che già dovrebbero avere introiettato e assimilato in precedenza. Ripeto: l'unico che trae "giovamento" da quel lungo e articolato dialogo è il lettore. Giovamento, però, per modo di dire. Dopo avermi fornito tutte quelle informazioni, io come lettore mi ritrover?, nel prosieguo del racconto, esattamente di fronte a tutte quelle informazioni fornite all'inizio sotto altra forma. Vale a dire che quella storia mi verr? raccontata due volte in un'unica soluzione. Giusto per evitare che io possa non aver capito qualcosa. Non sia mai che possa sfuggirmi qualche passaggio mentre sono impegnato a mangiarmi, nel mentre leggo, un panino con la mortadella.]

  10. In Germania sono state pubblicate tre serie di Tex. Nel 1971 ha inizio la prima serie , in parallelo con i Paesi Bassi, Inghilterra, Finlandia e Norvegia. Editore della prima serie era Bildschriftenverlag (sulle copertine abbreviato BSV ) da Aachen. Nel 1985 esce la seconda serie comprendente 27 numeri, traduzione della prima edizione italiana a "Striscia" dal 1948. In Germania questo formato è chiamato ?piccolo?. Casa editrice Nostalgie Comic Verlag - Ludwigshafen Nel 2000 esce una terza serie . Il Comic Club Hannover inizia la pubblicazione della serie conosciuta in Italia come "Tex Quindicinale". Anche in questo caso, riguarda le avventure di Tex dal 1948 e comprendeva 20 numeri successivamante prolungata.

  11. Ehm... lo ammetto: ho giocato sporco. _ahsisi :lol2: Boselli ha gettato i semi per un futuro ritorno di alcuni personaggi.

    Bene ci resta da scoprire chi saranno i possibili ritornanti. Chi ci rimette sono i becchini e gli avvoltoi. Chi risparmia sono tribunali e penitenziari. Chi ci guadagna siamo noi.
  12. Dopo questo surreale cluster di post dove dimostriamo di non essere agenti di cambio (credo che Santana abbia invertito le quotazioni di euro e franco svizzero (quello francesse è fuori corso) tornerei su Tex . Manca una decina di giorni alla conclusione della storia e mi pare che la discussione si sia un tantino spenta. La performance grafica di Ortiz ha quasi monopolizzato il 3d) della storia più GLBonelliana degli ultimi tempi, che mi lascia sperare che almeno stavolta i cattivi paghino, dal momento che non mi pare di aver individuato nessuno che possa aspirare a eventuali ritorni. O sbaglio?

  13. Io penso che l'esigenza, ultimamente spesso sentita, di far coincidere la fine di una storia con l'ultima pagina dell'albo, rappresenti in un certo modo un limite che costringe l'autore a restare nel multiplo di 110 tavole e di conseguenza lo possa portare ad allungare il brodo o viceversa a costruire finali affrettati. Una maggiore flessibilit? consentirebbe probabilmente di lasciare libero spazio alla creativit? con evoluzioni più fluide e naturali della narrazione.

  14. A me il Ticci di Vendetta indiana, Sulle piste del Nord, Terra promessa e via di seguito piaceva molto per la sua gestione degli spazi con grandi ambientazioni e tavole molto suggestive, anche se i personaggi li vedevo strani perchè per me Tex era quello di Galep o quello di Letteri, al più quello di Nicol' (per me bello, ma diverso) o Muzzi (che non gradivo)Dopo vent'anni compare Ortiz ne La grande rapina che accettai come performance da Texone, quindi non necessariamente aderente all'icona di Tex. La comparsa nel Maxi Il cacciatore di fossili ha preceduto l'esordio sulla serie regolare con Gli uomini che uccisero Lincoln. La mia impressione fu quella di un west reso con particolare verismo e crudezza, ma i personaggi ancora una volta non mi entusiasmavano, non perchè fossi rimasto legato alla tradizione Galep-Letteri dal momento che avevo avuto modo di apprezzare i disegni di Civitelli, Villa e Marcello. Ultimo arrivato tra i tre è Font che esordisce anche lui sul Texone Gli assassini (primo di borden dopo 11 di Nizzi e prima di altri 9 di Nizzi) e nel Maxi Nei territori del NordOvest (sempre di borden) prima di approdare nella serie regolare con I lupi rossi (naturalmente di borden) per me tre storie talmente belle che non sono stato troppo a sottilizzare sui disegni evidentemente lontani dal Tex classico. Ora se mi si chiede se i tre disegnatori siano simili, la mia risposta è no e se similitudine devo trovare è che per tutti e tre l'evoluzione stilistica ha portato ad accentuare la nervosit? del tratto e a curare meno i dettagli con alcune tavole che sembrano buttate già di botto e rese presentabili con il mestiere, ma ciascuno con il proprio inconfondibile stile.

  15. Trovo irrilevante il fatto che questa sia l'ultima o la penultima realizzazione grafica di Ortiz. Rimane comunque il fatto che ha in ogni caso caratterizzato la serie di Tex con il suo tratto particolare aldil' del gradimento variabile in ciascuno di noi. E anche in questa storia il livello dei disegni è per me sopra la sufficienza, bench? non sia tra i miei disegnatori preferiti.

  16. A riguardo dei disegni, il tratto (odierno) di Ticci non riesco molto ad apprezzarlo: in particolare i personaggi che trovo un po' troppo abbozzati e non molto definiti, mi da l'impressione di un tratto nervoso quasi abbia fretta di finire le tavole.

    .. eppure attualmente il maestro senese ha una produzione più lenta di qualche anno fa (negli anni ottanta produceva tra le 18 e le 20 tavole al mese, oggi non più di 16 tavole mensili)....


    ...... Questione di gusti, ma a me il Ticci attuale, pur apprezzando di più le sue storie fascia 200-400, non mi dispiace per niente. Più che di decadenza io parlerei di un evoluzione stilistica....

    Quello che mi sembra di aver appurato è che diversi forumisti non amano particolarmente il tratto di Font e Ortiz, ma trovano invece gradevole quello del Ticci anche odierno, mi piacerebbe capire il perchè:

    Gurdandoli certo si nota la diversit? tra autore e autore ma io ci vedo molto anche una grande affinit? perlomeno nei visi. Infatti non sono un estimatore di nessuno dei tre disegnatori.

    ho preso a caso 3 immagini del Tex di Ortiz / Font / Ticci per illustrare meglio cosa intendo fondamentalmente mi sembrano davvero molto simili.

    Immagine postata

    Dovessi fare una mia personale graduatoria in ordine di preferenza dei tre disegnatori (non delle illustrazioni da te postata Samu) sarebbe:


    TICCI

    ORTIZ

    FONT

    Ma naturalmente mi riferisco al mio gusto personale.

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