Ma no dai, Fraser l'abbiamo lasciato ferito nella foresta in attesa del calar delle tenebre. A sua disposizione la classica pistola con un sol colpo in canna. Di lì a breve sarebbero arrivati i lupi dai quali aveva soltanto la possibilità di non essere sbranato vivo.
E i lupi una volta giunti avrebbero banchettato con il suo corpo, vivo o morto che fosse.
A meno che all'ultimo momento una lupa dall'istinto materno non avesse deciso di adottarlo, come novello Mowgli o come quei tali fratelli in prossimità del Tevere...
Ma torniamo in topic.
Ho letto Il giuramento più di mezzo secolo fa, con occhi di bambino...
L'ho riletto non so più quante volte nel corso degli anni e la sensazione è quella di una storia perfetta nella quale Tex rievoca la triste fine dell'amata Lilith e la vendetta su coloro che ne furono la causa, da Tucker a Higgins e Sherman fino a Teller per poi completare l'opera eliminando Brennan, la cui fine coincise con il compimento della vendetta sancito dalla famosa scena della lancia spezzata, rimasta fino a quel momento nel punto in cui Tex l'aveva scagliata all'atto del giuramento. E se dovessi rileggerla oggi o un domani la storia resta intatta, con il carico emotivo che si scioglie soltanto con completamento della punizione di tutti i responsabili da parte di Tex.
Ora a distanza di 54 anni, in occasione della ricorrenza dei tre quarti di secolo del ranger, celebrati con un albo speciale che ci regala i magistrali disegni di Villa, i sontuosi colori di Vattani e addirittura un sedicesimo in più che ci riporta alle 132 pagine di un tempo, quell'episodio drammatico della vita di Tex viene rievocato. E per farlo si ricorre all'escamotage di ripescare Higgins. Ma attenzione, questa è un'altra storia, non il proseguimento del giuramento dove Higgins era spacciato.
La nuova storia a mio vedere nulla toglie alla grandezza de Il giuramento dove Higgins è dato per morto senza alcuna possibilità di salvezza. E per me e per tutti, o quasi, Higgins in quella storia è morto.
Questa, si diceva, è un'altra storia e in questa altra storia Higgins, fortunosamente scampato alla fine certa alla quale era condannato torna a reiterare il reato che già aveva compiuto nei confronti dei Navajos. Che l'odioso crimine sia replicato da Higgins è il trait d'union che consente di avviare il coinvolgimento anche emotivo di Tex in una storia che, senza gridare al capolavoro, ma neanche allo scandalo, consente di celebrare i quindici lustri di vita del Tex, arricchita dal notevole comparto grafico che ci consente di annoverarla tra i migliori albi celebrativi della saga. Higgins, che 54 anni fa è morto (al 99,99%) in questa storia si aggira nuovamente tra noi per uscire definitivamente di scena con il suo canto del cigno. E non vedo in questo inaspettato ritorno nessuna diminutio, né per Tex, né per il capolavoro di GLB con Tex l'implacabile.
Legittimo che qualcuno possa non aver apprezzato il ritorno di Higgins, ma non mi sembra veramente il caso di dare addosso a chi, comunque, nel bene o nel male, continua a darci modo di continuare a leggere, discutere e contestare o gradire sempre nuove avventure del nostro amato Tex. Anche se apparentemente per qualcuno l'affetto si è raffreddato...