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TWF - Tex Willer Forum

pecos

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Messaggi pubblicato da pecos

  1. <span style="color:red;">4 minuti fa</span>, Ken51 dice:

    Pecos, capisco che devi tutelare gli "affezionati" utenti di TWF, e' il gioco delle parti ... la logica di mercato ... ;)

    Ma addirittura arrivare ad auspicare di togliere il diritto di parola a chi si discosta dalla massa ... io lo definirei un po' "fascitello" come concetto ... non trovi?

     

    Fascista lo vai poi a dire a qualcun altro.

    Avere diritto di parola non significa avere diritto di offendere chiunque ti capiti a tiro.

     

    Detto questo, come da regolamento sarà CANCELLATO ogni ulteriore messaggio di replica (con buona pace di fascisti e non).

    • Grazie (+1) 1
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  2. <span style="color:red;">1 minuto fa</span>, Ken51 dice:

    Ma che vuoi da me? Secondo te io perdo il mio tempo a leggere i tuoi messaggi privati? 

    Io l'avrei buytata in caciara? 

    Ma se sei intervenuto tu gratuitamente a gamba tesa dopo un mio post scherzoso verso il mio amico Natural Killer (con tanto di emoticon a scanso di equivoci), delirando cazzate, fraintendendo completamente il significato di "contenuti espliciti", parlando di fumetti "hard" e "pornografici" con una imbarazzante confusione mentale ... 

    Ti dovresti solo vergNonanare (vergognare) di avere postato quelle immagini CASTE a sostegno della tua stramopalata tesi di un Tex "sopra le righe" ...

    Ed il bello e' che hai pure riconosciuto di avere sbagliato, di essere ignorante del significato di parole come "contenuti espliciti", "hard", "pornografico", da te usati a vanvera (purtroppo questo e' il livello dell'istruzione scolastica oggigiorno ... ma con certi "professori" non mi stupisco di ceryo m..), pero' nonostante cio', la "cazzimma" di atyaccare gratuitamente Ken51 (che perinciso, per eta', cultura, esperienza di vita e conoscenza del medium fumetto ne sa 1000 volte piu' di Te) non te la sei potuta risparmiare ... perche', tanto, in questo momento storico, CHIUNQUE puo' insultare e denigrare Ken51, per la logica del "branco" ...

    Povero Bamboccio vigliacco ... della vita vera e della lealta' non hai capito una mazza ... :censored2:

     

     

    Basta così, Ken.

     

    Johnny, mi scuso con te per le offese che ti sono state rivolte, e per il fatto che questo signore ha ancora diritto di parola sul forum. Allo stesso tempo ti prego di non rispondere. Verranno presi provvedimenti nei confronti di Ken51 non appena il nostro admin sarà disponibile - gli sceriffi non possono agire in questo senso.

    • Grazie (+1) 3
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  3. Frisenda è IL migliore :lol: Almeno per quanto mi riguarda, il suo tratto è forse il mio preferito tra gli interpreti attuali del Western.

    Peccato per la sua decisione, ma per fortuna ci rimane Patagonia da leggere e rileggere

  4. <span style="color:red;">1 ora fa</span>, jimmystewart dice:

    Quelli arrivati sui barconi stanno meglio dei 5 milioni di poveri presenti in Italia perché non hanno un affitto da pagare e cena e pranzo assicurati..

     

    Messaggio in palese violazione del regolamento, oltre che inaccettabile di per sé. A scrivere queste str...te vai da un'altra parte.

  5. <span style="color:red;">31 minuti fa</span>, ymalpas dice:

    d ) pagina 2 e pagina 4 con gli articoletti introduttivi di D. Bonelli e M. Boselli. Soporifere ma necessarie per questo numero iniziale (ps. a parte quando il Bos si è lasciato sfuggire il nome di Pat l'irlandese, ciò che ci porta in avanti di una dozzina d'anni nella cronologia, avendolo Tex  incontrato solo nel n. 33, quando Kit Willer è già adolescente e già infastidisce le giovani squaws, quelle più attraenti). Mi aspetto dal prossimo numero lo spazio per gli arretrati e gli aneddoti storici. O i pettegolezzi moderni. Fredianizzare anche questi nuovi albetti, anche dato il numero delle pagine ridotto, sarebbe indubbiamente micidiale.

     

    Questa era una delle mie curiosità, per voi che avete già l'albo: cosa avremo a pagina 4? L'articolo di Boselli nel numero 0, con l'indirizzo postale in bella evidenza, mi aveva fatto pensare a una nuova "posta di Tex"...

     

  6. 39 minuti fa, borden dice:

    Premettendo che il prezzo  non l'ho deciso  io, ma conosco le ragioni per cui è quel prezzo e non altro, trovo in effetti tutto quel che si legge oggi sui  social un po' offensivo Per la Bonelli e per chi fa fumetti.

    C'è chi scrive che tre euro e venti è un prezzo esorbitante e assurdo, roba così. Quando è il prezzo anche di un pacchetto di mentine o di chewing-gum. Quando per fare un album di  questa serie occorrono otto-nove giorni di lavoro mio e quattro- cinque mesi di De Angelis (e solo perché siamo i più veloci!), per tacere del resto. Chi ragiona così evidentemente dà valore a sigarette, mentine, ricariche di cellulari, borse etc. e non alla professionalità di chi fa fumetti. Sono gli stessi che scaricano musica gratis. Se non ci leggono, tanto meglio.

     

    Ho fatto un giro sui social. Davvero deprimente, quello che si legge.

    Tutti che si aspettano che valga l'equazione "metà pagine, metà prezzo". L'ennesimo segno della diffusa incapacità di usare il cervello e di andare oltre a quello che dice la pancia.

    Purtroppo una parte di lettori rinunceranno all'acquisto proprio per questo motivo (quelli che poi, magari, spendono il doppio ogni giorno in sigarette :().

  7. Ho finalmente per le mani questo "numero 0".

     

    Quando ho letto qui sul forum che si trattava di un "trailer" cinematografico, non capivo come si potesse fare il trailer di un fumetto. Ora lo so.

     

    Leggendo queste poche pagine, mi è venuta davvero l'acquolina in bocca. E ci ho visto tutto la passione di Boselli per il suo lavoro, per questo personaggio leggendario a cui si sta davvero dedicando con tutta l'anima. Non so se questa nuova collana avrà successo, se sarà una scommessa vinta o persa, ma Borden ha tutto il mio apprezzamento. Complimenti davvero!

     

    ps: dalle tavole in anteprima, abbiamo almeno una certezza: il reparto grafico della nuova serie è eccezionale!

    pps: il coltello nel tacco dello stivale :wub:

  8. <span style="color:red;">3 minuti fa</span>, Leo dice:

    Ma i mostri sono solo sette. Di indiani maschi vivi quanti ne erano rimasti? Qualche dozzina? E di fronte al rapimento di due loro ragazze non chiedono aiuto, magari in qualche villaggio vicino? Oppure, non tentano una sortita? Comunque, questa te la concedo, pard Pecos, diciamo pure che gli indiani erano in un tale stato di soggezione e prostrazione psicologica che non avevano la forza di reagire.

     

    Secondo me nelle intenzioni di Manfredi TUTTI gli adulti sono morti nella miniera semiallagata - prima per le condizioni di vita disumane, poi con l'inondazione del pozzo. Poi magari si trattava in partenza di un piccolo villaggio, isolato nel deserto... Ma certo la situazione non viene spiegata bene da Manfredi.

     

    <span style="color:red;">3 minuti fa</span>, Leo dice:

    Ma molto a suo modo. Crocifigge uomini e rapisce donne... E Tex dovrebbe solidarizzare (come in effetti quasi fa!) con lui? 

     

    Tex non è mai solidale con Maelstrom, anzi afferma più volte che è un assassino e che non sfuggirà alla punizione. È chiaro che anche il lettore non può solidarizzare con lui. Ma lui - Maelstrom - è convinto, nella sua lucida follia, di essere un giustiziere, e di punire la feccia della terra.

     

    <span style="color:red;">3 minuti fa</span>, Leo dice:

    M c'è tanto "contorsionismo" in questa soluzione, in questa comprensione immediata, da parte di Tex, delle intenzioni di Maelstrom. Ci sono degli uomini...mmm chi vuoi che sia se non quell'avidone del direttore del carcere? Beh, è un filino chiaroveggente, qui, il nostro Tex...

     

    Anche qui la sceneggiatura di Manfredi difetta - sarebbe bastato che, nel dialogo con Tex, Maelstrom gli avesse fatto capire che il direttore si sarebbe messo sulle sue tracce... 

     

    <span style="color:red;">3 minuti fa</span>, Leo dice:

    Se Maelstrom fosse furbo, liberebbe Tex? Non sa che Tex mai e poi mai lo avrebbe lasciato libero? Non sa che, così facendo, sta firmando la sua condanna a morte? Ha ucciso degli uomini, ha rapito delle donne. Come può aspettarsi di trovare in Tex un alleato? Il senso di giustizia dovrebbe portare Tex a seppellire immediatamente sotto qualche buon metro di terra sia Malestrom che la sua manica di pazzi deviati.

     

    Maelstrom cerca di usare Tex per i suoi scopi; non si aspetta che Tex si schieri con lui, ma che il suo senso di giustizia lo porti a fermare il direttore Wallace. Non si illude che Tex lo lascerà andare. Ma è convinto che non lascerà andare nemmeno il direttore - e se lo liberasse proprio per questo, per assicurarsi che, se lui fallisse, il direttore non la passerebbe comunque liscia? E poi non dimenticare che è astuto e manipolatore, ma c'è comunque una vena di follia; forse pensava che avrebbe potuto mettere di nuovo Tex nel sacco, come già aveva fatto una volta.

     

    <span style="color:red;">3 minuti fa</span>, Leo dice:

    Di banale non è banale, le intenzioni di Manfredi erano buone. Tuttavia, per me l'esecuzione continua ad essere maldestra, chiede troppa indulgenza al lettore. La liberazione di Tex da parte di Maelstrom è un clamoroso autogol (è un dettaglio che Maelstrom non muoia per mano di Tex, sarebbe accaduto comunque), ed è follia pensare che il lettore possa simpatizzare con un personaggio che vorrebbe essere un giustiziere, ma che in precedenza si era macchiato di delitti così cruenti. Sai quanto mi piacciano le storie complesse e non troppo lineari, ma questa trama è troppo cervellotica e contorta per funzionare davvero. Io credo che non sia un caso che ce la siamo ritrovata sul cimitero delle storie meno buone, il nostro caro Maxi...

     

     

    Ovviamente non voglio cercare di convincerti della mia lettura della storia, anzi sono d'accordo sul fatto che la sceneggiatura sia contorta e poco chiara.

     

    <span style="color:red;">3 minuti fa</span>, Leo dice:

    Non mi incazzerei mai con te, amico Pecos ;)  

     

    Anche perché altrimenti mi trasformo in una terribile lucertola cornuta ;)

     

  9. Letta la storia di Manfredi. Onestamente, visti i commenti di chi mi ha preceduto, pensavo peggio... Adesso scateno l'ira di Leo e Ymalpas spingendomi a dire che in alcuni momenti la storia mi ha persino divertito :P

    L'idea di partenza è quella che di solito funziona: costruire una banda fatta di una serie di personaggi molto particolari, ciascuno con le sue peculiarità (anche a livello grafico): c'è il capoccione super intelligente, il dinamitardo, il forzuto, il sadico, ecc. A prima vista sembra che ci sia poco di più, che si tratti della solita storia in cui Tex e Carson faranno fuori, uno ad uno, i componenti della banda, ciascuno dei quali li metterà in difficoltà in modo diverso. Ed è così che a prima vista si sviluppa la sceneggiatura, con alcune trovate divertenti e altre decisamente meno riuscite (la lucertola cornuta :laughing:)

     

    Ma tutto è più complesso di così. Una complessità che ha portato molti a pensare a grossi difetti di costruzione, che la storia non stesse in piedi. Provo ad approfondire rispondendo punto per punto alle critiche di Leo:

     

    On 8/10/2018 at 20:20, Leo dice:

    - i banditi evasi si attestano nei pressi del campo Mohaves e, invece di cercare la pace con loro (visto che vogliono stabilirsi là), rapiscono due ragazze: non hanno timore di ritorsioni perché loro sono I Mostri, incutono paura ai pavidi e imbelli Mohaves. Tanto per capire (faccio la domanda a Mauro che, in qualità di curatore, avrà visionato la storia prima che uscisse): ma da quante persone era composta la tribù Mohaves? Come può un'intera tribù farsi soggiogare da sette uomini sette, per quanto meglio armati e con strani disegnini sulla fronte? E' verosimile una loro totale mancanza di reazione, a fronte del rapimento di due delle loro ragazze? E' verosimile la reazione da parte di soli quattro ragazzotti (peraltro di un'idiozia assurda: la scena della lucertola non si può leggere...:azz:)

     

    Questa è una delle maggiori critiche che ho letto negli interventi precedenti, ma per me è immotivata. La situazione è spiegata da Manfredi all'arrivo di Tex: gli abitanti del villaggio erano stati schiavizzati dagli uomini della miniera, sottoposti a condizioni di lavoro durissime, "crepavano a dozzine". In una vignetta ci viene mostrato il pozzo inondato con dozzine di cadaveri galleggianti - siamo al momento della chiusura della miniera, poco prima delll'assassinio del padrone da parte di Maelstrom. Non è così assurdo pensare che tutti gli uomini adulti della tribù indiana siano morti nella miniera, lasciando al villaggio - come vediamo - solo vecchi, donne e bambini, più qualche ragazzino che si dimostrerà del tutto incapace di opporsi ai "mostri". Non ci vedo niente che non vada.

     

    On 8/10/2018 at 20:20, Leo dice:

    - i banditi pensano di essere irraggiungibili, lì dove si sono rifugiati. Infatti, poco dopo, il Direttore del Carcere li scova, immaginando che si fossero nascosti nei pressi della miniera! E meno male che Maelstrom era un furbone...:blink:

     

    I banditi pensavano di essere irraggiungibili, ma non Maelstrom: lui ha tenuto all'oscuro i suoi compagni, ma ha deciso di tornare alla miniera proprio per riprendere l'oro. Non solo, ma è perfettamente consapevole che il direttore del carcere non avrebbe tardato ad arrivare, dato che durante la prigionia gli ha rivelato che l'oro era ancora nascosto nella miniera. Maelstrom è davvero un furbone! Ha tutto sotto controllo - eccetto quella variabile impazzita rappresentata da Tex e Carson.

    Ma perché allora non fuggire immediatamente con l'oro, appena arrivati alla miniera, ma attardarsi ed aspettare l'arrivo della posse? Questo ci porta al punto successivo:

     

    On 8/10/2018 at 20:20, Leo dice:

    - Quando riescono a liberarsi, Tex e Carson trovano le loro pistole. Che significa, chiede il Vecchio Cammello? E Tex: è arrivato il direttore del carcere (ma come fa a saperlo? Tuma, il ragazzino Mohaves, dice che sono arrivati degli uomini, ma non sa chi siano. Tex qui è al limite della chiaroveggenza), e Maelstrom vorrà che gli diamo una mano. Maelstrom vorrà che gli diamo una mano? E perché mai Tex dovrebbe affiancare un bandito evaso (nonché "crocifissore" di uomini) contro il direttore del carcere e i suoi secondini? Ah già, perché il direttore è un bastardo che vuole solo l'oro, vuoi che Tex, in qualche modo, non lo sappia o non lo immagini? :huh:   

     

    Quindi Maelstrom è assurdamente convinto che Tex lo aiuterà perché "è stato mandato dal destino", e la cosa più incredibile e assurda è che Tex, immaginando - non si sa come - che i bianchi arrivati sono il Direttore e i suoi uomini, sa anche che "Wallace sta arrivando, deciso a fare piazza pulita. E siccome gioca sporco, non vorrà lasciare testimoni". Cosa??? Ma dove lo si dice? Da quali elementi Tex trae queste certezze?

     

    Dai dialoghi, quello che mi è parso di capire è che Maelstrom vede se stesso come un giustiziere: "noi due siamo più simili di quanto tu non creda. Ci battiamo entrambi per la giustizia", dice a Tex durante il loro breve incontro. "Disprezzo gli avidi e i rapaci, Tex. Sono loro la vera feccia che insozza la terra". Maelstrom è, a suo modo, un idealista. Uccide il padrone della miniera e i due ingegneri per la loro avidità, a vuole fare lo stesso con il direttore del carcere. Lo scopo di Maelstrom è, fin dal momento dell'evasione, di ATTIRARE IN TRAPPOLA il direttore Wallace! Non gli interessa l'oro, tanto che alla fine decide di lasciarlo ai suoi compagni: "Tutta vostra, se saprete guadagnarvela... per me è solo un'esca".

    A questo punto entrano in gioco, imprevedibilmente, Tex e Carson. Maelstrom riesce a imprigionarli, e capisce che li può usare come pedine per il suo gioco. Durante il dialogo con i due, si premura di far sapere a Tex che il direttore non è un'anima candida. E Tex, da par suo, capisce il gioco di Maelstrom. Capisce che c'è qualcosa che non va nel direttore del carcere, e, quando si rende conto che Maelstrom lo ha lasciato libero intenzionalmente, capisce che lo ha fatto con un motivo.

    È chiaro che Maelstrom non si aspetta che Tex passi dalla sua parte e gli dia una mano; ma conta di metterlo in una situazione in cui il suo senso di giustizia lo porti, inevitabilmente, a fare il suo gioco: proprio perché il direttore è in fondo una persona malvagia, sa che il senso di giustizia di Tex gli imporrà di fermarlo. Maelstrom è convinto di essere simile a Tex. "Un pazzo lucido, capace di convincere gli altri a fare quello che vuole lui".

    E, dall'incontro con Wallace, Tex capisce immediatamente che Maelstrom non aveva poi tutti i torti, e che l'individuo che ha di fronte è un poco di buono: "così avete sacrificato i vostri uomini per la vostra vendetta personale contro Maelstrom?!" Di lì a poco capisce che il direttore è lì per l'oro. In definitiva, Maelstrom riesce nel suo scopo: Tex decide che dopo toccherà anche a Wallace, ma prima si deve occupare dei banditi in fuga.

     

    In conclusione, per me la storia funziona abbastanza. Non ci vedo i difetti di costruzione evidenziati da Leo; anzi, credo che sia meno banale di quello che sembra. Tuttavia, devo dire che è "un tantino" contorta, e che lo sceneggiatore non è riuscito a rendere chiaro quello che aveva in mente. Ho dovuto rileggere alcuni passaggi, a una prima lettura anch'io ero rimasto un po' perplesso.

  10. 7 minuti fa, Leo dice:

    Ahimè pecos, la storia del West no. È uno dei miei crucci, sto aspettando una qualche ristampa, non saprei come altro recuperarla, anzi se avete suggerimenti sono ben accetti.

     

    Io recuperai la serie rossa da bambino, girando con mio padre per mercatini e fumetterie - ma parliamo di 25 anni fa... Non saprei oggi darti consigli. Ma sono sicuro che la lettura sarebbe di tuo gusto.

    Io invece vorrei tanto recuperare Ken Parker, di cui ho solo qualche episodio. Ma vivendo all'estero è una missione quasi impossibile...

     

    Cita

    Di Magico Vento ho letto tanti episodi, ma confesso che non amo le storie inverosimili, e questo mi ha spesso allontanato dal fumetto di Manfredi. Lo so che può sembrare paradossale per uno che ha amato - e tanto - Dylan Dog, ma mentre l'elemento horror non mi disturbava nella grigia Londra, non amavo vederlo molto nel West. Per la stessa ragione mi torna indigesto Zagor (ovviamente so che i due fumetti sono incomparabili, per tante ragioni).

     

    Capisco. Io invece adoravo quella serie. Certo che il soprannaturale è un elemento presentissimo, soprattutto in connessione con la mitologia indiana. Ma per me gli episodi più riusciti sono quelli puramente western, soprattutto il ciclo di episodi sulle Black Hills.

     

    Scusate l'OT.

  11. <span style="color:red;">42 minuti fa</span>, Leo dice:

    Non è una questione di soldi. Oggi non lesino risorse sulle mie passioni. Il problema è che, crescendo, ho capito di non amare la fantascienza (e qui se ne va un bel numero di fumetti americani), mentre con Zagor e Diabolik non ho mai avuto feeling, neanche quando li leggevo, appunto perché gratis. Dylan Dog l'ho perso strada facendo, perché lo ritengo il pallidissimo ricordo di quello che era e che ha rappresentato per me , mentre altri fumetti che oggi comprerei anche a costi elevati non li fanno più, come Ken Parker e Mister No. 

     

    Curiosità, Leo: la Storia del West e Magico Vento li hai mai letti?

     

  12. <span style="color:red;">35 minuti fa</span>, Letizia dice:

    Per Pecos: dislike, dislike, dislike.

    Per chi mi ha messo un like: like, like, like.:P

     

    T'ho messo anch'io un like, va', così almeno chiudo in pareggio.

  13. Che bello rileggere un commento alle storie dell'Admin!

     

    Anche se, purtroppo, hai ripreso da una storia che non avevo particolarmente apprezzato; e sono anche in difficoltà nel commentare il tuo commento, perché ne ho solo un ricordo abbastanza vago (ma qui è la mia memoria che difetta). Ricordo però grossi buchi narrativi, e soluzioni di sceneggiatura che alla lettura mi hanno fatto cadere le braccia, messe lì solo per far andare avanti la trama (come la citata scena in cui i due piccioni cadono sotto il naso di Tex e Carson).

    Dovrò rileggerla prima che ne esca il seguito, che a quanto pare è già stato ultimato.

  14. Non c'è paragone: molto meglio il bianco e nero! (tanto non mi puoi più mettere il dislike :laughing:)

     

     

    A parte gli scherzi, hai fatto un bel lavoro. Ma io sono uno di quelli che preferisce il bianco e nero :rolleyes:

  15. Bellissimo post, Leo. L'osservazione sulla caratterizzazione grafica di Keegan è davvero stupenda, non ci avevo pensato (forse aveva agito su di me solo a livello inconscio durante la lettura?).

     

    Volevo dire a Bob Rock che quando parlavo di "superficialità" (forse ho usato un termine sbagliato) non intendevo dare un giudizio di valore; intendo dire che Leo ha approfondito maggiormente la sua lettura, senza dubbio più di me (lettore decisamente superficiale), interrogandosi sul senso delle azioni del personaggio e cogliendo tutti gli indizi lasciati dall'autore.

  16. <span style="color:red;">37 minuti fa</span>, Bob Rock dice:

    Leo, che tu abbia il piacere di scrivere argomentando sempre i tuo interventi in maniera approfondita, è innegabile, ma penso che la tua eccellente disamina di  Moss Keegan, con un'introspezione ed una psicanalisi del personaggio che lo descrivono come un uomo dall'identità complessa, combattuto da un forte conflitto interiore e per niente amorale, sia addirittura superiore alle intenzioni dell'autore stesso. Forse hai studiato ho sei appassionato di psicanalisi, perché con l'identikit che ne hai fatto lo hai reso un bel personaggio, interessante e dalla personalità sfaccettata, tutto il contrario di come, in realtà, è risultato in "L'ultima vendetta" e cioè banale, superficiale ed incapace di "empatizzare" col lettore. Io penso che Boselli, pensando a Moss Keegan, avesse solo un'idea embrionale rispetto a quanto da te sviluppato, perché leggendo l'albo è molto difficile vedervi il bel personaggio che ci hai visto tu e se così fosse ora avremmo un grande comprimario e non il solito antagonista alla Borden a cavallo tra il bene ed il male che passa, repentinamente, da avversario ad alleato di Tex.     

     

    Fatico un po' a comprendere il tuo punto di vista: le conclusioni di Leo sono tratte proprio a partire da quanto raccontato nella storia. Solo che lui non si è fermato a una lettura superficiale, ma si è chiesto il motivo per cui tale personaggio agisse in un determinato modo. È chiaro che ad una lettura superficiale Moss Keegan può sembrare un semplice personaggio-banderuola, con un'identità non definita e pronto a passare dal bene al male in un batter di ciglia; ma analizzando quelli che possono essere i motivi delle sue azioni ne esce un personaggio a tutto tondo.

     

    Inoltre non capisco sulla base di che cosa puoi affermare che l'interpretazione di Leo non fosse proprio quello che aveva in mente l'autore (soprattutto dopo che lui stesso sembra confermarlo con la risposta data poco sopra). Perché il tutto è lasciato implicito? Ma certo andare a scavare nella psicologia del personaggio all'interno del fumetto non sarebbe stato possibile. Borden ha descritto Moss Keegan solo mostrandoci le sue azioni, sta al lettore - se vuole - domandarsi chi egli sia realmente.

  17. Da lettore di Dampyr della prima ora, non me lo perderò nemmeno io!

     

    A proposito (forse è presto per fare domande su questo, ma dato che è uscita la notizia...): Borden, avrai un ruolo attivo nel film?

    Tipo, farai la parte di Kurjak?

  18. <span style="color:red;">15 minuti fa</span>, Leo dice:

     

    Io credo che Keegan voglia pensare di essere in buona fede. Qui entriamo nella psicologia e gli altri utenti potrebbero prendere per matto anche me. Corro il rischio e spiego il mio punto di vista: Keegan in cuor suo ha risentimento verso Tex, ma non lo odia. Non è un cattivo. Quando apprende che Tex è caduto in disgrazia, e che invece lui, Keegan, può risollevarsi grazie a Coffin e company, a Keegan conviene pensare che sì, sta partecipando ad un tiro mancino, ma contro un criminale e per aiutare la legge, in quel momento incarnata dallo sceriffo Mallory, che Keegan non può sospettare essere un farabutto. Forse sto sbagliando a tradire l'uomo che in fin dei conti mi ha salvato la vita, ma è un assassino, e io sto solo aiutando la legge. Questo può aver pensato Keegan. Poi secondo me intuisce che qualcosa non torna, ma tacita la sua coscienza, ripetendosi nella mente le parole riportate sopra in corsivo o qualcosa del genere. Sto facendo la cosa giusta, sto facendo la cosa giusta, si dirà incessantemente nella sua testa. Gli conviene crederlo. Ha bisogno, di crederlo.

     

    Questo è troppo anche per me :D

     

    No, a parte gli scherzi, la tua è davvero una bella lettura del personaggio!

     

  19. On 2/11/2018 at 20:07, Leo dice:

    Keegan prova risentimento nei confronti di Tex, e non lo vede da tempo. Non è mai stato un suo amico, non sa se sia davvero una brava persona o una canaglia. Sa che è un criminale ricercato dalla legge, e ricercato per assassinio plurimo. Ed è anche l'uomo che gli ha rovinato la vita. Quando decide di aiutare Tex, il futuro ranger è semplicemente finito. E' alla mercé dei suoi avversari. E' finita. Lo stesso Keegan può ucciderlo in un batter d'occhio, e prendersi la ricompensa in denaro, di cui ha fortemente bisogno. Invece decide di aiutare Tex. Da questo momento, secondo me, non ci sono più dubbi che Keegan sia fondamentalmente onesto. Fin dal momento di questa scelta di campo, il lettore e Tex non possono più avere dubbi sull'onestà di Keegan, secondo me. Per una volta siamo lievemente in disaccordo, pard ;) 

     

    Quindi, secondo te, quando attira in trappola Tex, Keegan è in buona fede, nel senso che è convinto che Tex sia un fuorilegge ed assassino e sta agendo per consegnarlo alla giustizia. L'altra lettura possibile è che in quel momento Keegan è a tutti gli effetti un complice di Mallory - ovvero è consapevole che Mallory è un malvivente, ma decide comunque di attirare in trappola Tex, mosso dal suo risentimento.

    Io propendo per la prima, ma mi pare che non lo possiamo sapere con certezza. Neanche Tex lo sa, quindi, se fosse valido il secondo scenario, Moss Keegan sarebbe l'uomo che una volta ha cercato di far uccidere Tex, ma alla fine ci ha ripensato. A questo punto per me è legittimo che Tex possa ancora nutrire un minimo dubbio sulla sua onestà, anche a distanza di tanti anni.

     

    In ogni caso è chiaro che il "ripensamento" di Keegan avviene durante tutta la marcia di avvicinamento in compagnia di Tex, e sono le parole di quest'ultimo a smuovere la sua coscienza e a fargli capire quale sia la cosa giusta da fare.

     

    Sono comunque sfumature, che però danno l'idea di quanto Moss Keegan non sia un personaggio banale ;)

  20. Il ponte del primo novembre mi ha permesso di rientrare in Italia e di riprendere finalmente qualche lettura in arretrato; la scelta del primo albo da prendere in mano è stata immediata, perché una copertina come quella del Tex 695 è qualcosa di incredibile, non ti lascia scampo! Come resistere? :inch:

     

    Questo è un degno albo celebrativo del settantennale: per la copertina di Villa, ovviamente; per i disegni del Maestro Ticci (in cui si vede un po' di stanchezza, certo, ma quanti ricordi evocano le sue pennellate! che West, quello di Ticci!); perché ritorna il passato di Tex, con una bella storia raccontata attorno al fuoco; e perché c'è Dinamite!

    È una storia che volutamente strizza l'occhio ai lettori di lunga data, quelli che sono cresciuti con il re del rodeo, che da bambini sognavano di cavalcare Dinamite. Un omaggio al personaggio e al suo creatore, un regalo per i fan di lunga data (e credo che Boselli, nello scriverla, abbia voluto fare un regalo anche a se stesso). Non a caso credo che il momento più riuscito dell'albo sia quello, quasi didascalico, in cui Tex è alle prese con le diverse prove del rodeo.

     

    L'altro punto di forza dell'albo è il personaggio di Moss Keegan:

     

    On 23/9/2018 at 09:11, Leo dice:

    Contraddittorio, ma non un verme. Keegan è un personaggio umanissimo, a cui Boselli vuol bene. Anche Wasted lo aveva definito "lurido", e io gli ho risposto che era solo un debole. Un uomo che "ci parla" (come dice Occhi): un eroe del rodeo, acclamato da tutti, che a un certo punto si vede sistematicamente sconfitto. Dovunque vada, quando prima acclamavano lui, ora lo danno per finito, perché c'è quel Tex. E' amareggiato, si dà all'alcool. Un incidente lo mette fuori gioco per sempre dall'unico lavoro che sa fare, e a salvargli la vita è proprio l'uomo causa di tutta quell'amarezza. Non sa perdere, dice Don Fabio, ed è vero. E' pieno di risentimento e amarezza. Più tardi, tempo dopo, a lui, alcolizzato e disoccupato, gli offrono un bel mucchio di soldi per aiutare la legge a riacciuffare il criminale Tex. Un uomo che nel frattempo ha ucciso degli uomini, è braccato dalla giustizia. Proprio l'uomo che, indirettamente, gli aveva rovinato la vita. E ora ha la possibilità di una sorta di rivalsa, per giunta dietro pagamento di lauto corrispettivo e facendo un favore alla legge (Mallory è uno sceriffo, e Keegan chiede a Coffin garanzie di legalità nell'operazione). Nel prosieguo, Keegan si rende conto che in realtà sta partecipando ad un vero e proprio agguato ai danni del suo ex rivale, ma non riesce a sottrarvisi, ormai è in ballo, ha bisogno di quei soldi, e Tex è un assassino. Ed è anche quello che indirettamente lo ha portato alla rovina. 

     

    C'è un processo interiore che si svolge nell'animo di Keegan. Boselli non lo fa vedere, ma lo rende evidente con le azioni successive di Moss: alla fine scarica i suoi "datori di lavoro" e salva Tex. Per questo dico che Keegan è un personaggio strutturato, pur nella brevità dello spazio consentito. Per questo ho applaudito Boselli e la sua bravura. E ha ragione Occhi nella Notte a dire che ci parla, perché le sue contraddizioni, la sua meschinità, la sua redenzione, sono deliziosamente umane. Bravo Mauro!

     

    L'unica cosa che non sappiamo è se Moss, nel momento in cui attira in trappola Tex, sappia che si sta mettendo dalla parte del torto, aiutando una banda di tagliagole; oppure se Mallory e Coffin gli abbiano fatto il lavaggio del cervello e lo abbiano davvero convinto che Tex è un criminale e che nell'attirarlo in trappola sta aiutando la legge. In ogni caso, è chiaro che, solo dopo che Tex scende ad affrontare da solo i suoi nemici, ha il ripensamento finale e decide di aiutare il vecchio rivale. Proprio per questo, ancora oggi, Tex non può essere sicuro fino in fondo dell'onestà di Moss - lo sarà solo dopo averlo rivisto. È un gran bel personaggio, non c'è che dire.

     

    La storia ha anche dei punti deboli. Principalmente il voler ricorrere di nuovo alla solita struttura narrativa che abbiamo ormai visto ripetuta in diverse occasioni: prologo con vecchio amico di Tex che gli manda una richiesta di aiuto - svolgimento in flashback, con il racconto attorno al bivacco - epilogo nel presente, con Tex che giunge in aiuto del vecchio amico e riporta l'ordine. È una struttura narrativa ultimamente un po' abusata, con il difetto - a mio avviso - di rendere l'ultima parte poco interessante, perché si sa già come andrà a finire, e il bello c'è già stato: è la parte ambientata nel passato il vero centro di interesse della storia, finito quello, non rimane che arrivare stancamente alla fine. Sono convinto che, con la possibilità di narrare in presa diretta le storie del giovane Tex nella nuova serie, senza quest'inutile cornice, Boselli farà ancora meglio.

     

    • +1 1
  21. Ken51, hai già ricevuto un avvertimento ufficiale pochi giorni fa. Dopo i post odierni lo staff valuterà ora eventuali sanzioni nei tuoi confronti.

     

     

    A titolo personale: davvero non mi capacito del tuo comportamento. Sembri un utente navigato e con una certa esperienza su altri forum, nonché una notevole cultura fumettistica; potresti essere una risorsa enorme per il nostro forum; ma davvero sembra che sei venuto qui solo per attaccar briga con tutti. Ma ti rendi conto che con il tuo atteggiamento arrogante e saccente, nonché polemico e irrispettoso degli interlocutori, ti stai rendendo odioso davanti a tutta la community?

    Venendo ad oggi in particolare, esordisci con questo post:

     

    <span style="color:red;">10 ore fa</span>, Ken51 dice:

    e comunque tutte questi accadimenti confutano la tesi, riportata da Texan nella sua biografia ed oggetto della recente, aspra polemica sorta ieri in quel topic tra lui, strenuo sostenitore delle sue barbine tesi e dei suoi dogmi al di la' di ogni evidenza e prova contraria, ed il sottoscritto, che "Il Patto di sangue" sia avvenuto nel 1865 (e, conseguentemente Kit sia nato nel 1866) :furiosi75:

     

    Mi sono andato a rileggere gli interventi di Texan di ieri e NON ho ravvisato ALCUN intento polemico da parte sua, che ti aveva semplicemente domandato ragione delle tue affermazioni, in maniera pacata (come nel suo stile), e a cui risposto con il tuo solito tono sprezzante e sarcastico ("me lo ha detto mio nonno"). Per poi attaccarlo direttamente dopo che ti aveva fatto osservare che non gli piaceva il tuo tono. Oggi rincari la dose parlando di "tesi barbine" e "dogmi al di là di ogni evidenza"; e ti aspetti che un utente che ha reso un servizio alla comunità, mettendo in fila la biografia di Tex e aprendo una bella discussione, non dovrebbe prendersela neanche un po'?

    Censura sul tuo messaggio successivo.

     

    Infine, SMETTILA una buona volta con la storia del pensiero unico che vige su questo forum.

     

     

    Come sempre, ulteriori interventi fuori tema saranno rimossi senza ulteriore comunicazione.

    • +1 3
  22. <span style="color:red;">2 ore fa</span>, Ken51 dice:

    Non te ne rendi neanche conto ... ma ogni volta che Tu o Letizia o Dix Leroy dite "e' solo un fumetto" disprezzate il medium, e lo dite spesso...:rolleyes:

    Ma siete comunque giustificati, almeno Tu che ammetti candidamente di non leggere fumetti oltre a Tex, non hai neanche idea di cosa si intenda per "letteratura disegnata" e per "medium fumetto"... ;)

    E pero' basta con questa storia dello "studioso ed insegnante di Storia" che ci propini ossessivamente in ogni Tuo post e che Ti fa ergere ad "esperto di Storia" ed arrogare il diritto di "correggere" ogni mio imtervento ... abbi pazienza, ma professore de che' se l'hai detto Tu che insegni alle scuole medie ... ma allora io che ho insegnato storia alle scuole superiori chi dovrei essere ... Villari? :laughing:

    P.S. @ Texan, guarda che ne' Antonio Mondillo ne' Raffaele De Falco sono dei fanzinari ... ma da dove ti vengono certe convinzioni? Ma li hai mai letti i loro libri o parli anche tu "tanto per..."? Ma pensi davvero di poterti mettere al livello di studiosi texiani del loro calibro? :laugh:Documentiamoci prima di spararle grosse, per favore ...

     

    Come osservato da Mister P, continui a rapportarti con i tuoi interlocutori con toni sprezzanti. Ad esempio, non mi pare proprio che nell'atteggiamento di Barbanera ci sia nulla di arrogante; dice solo che il suo essere insegnante di Storia lo rende attento al rispetto di quest'ultima, ma non si aspetta di trovare in un fumetto d'avventura un trattato della storia del West.

    Quello arrogante sembri invece essere tu, che non ritieni i tuoi interlocutori al tuo livello perché non leggono tanti fumetti quanti ne leggi tu...

     

    E poi continui a travisare gli interventi degli altri.

     

    <span style="color:red;">2 ore fa</span>, Ken51 dice:

    P.P.S.S.: @Texan, comunque e' inutile che gongoli e ti spari una posa da senso di appartenenza con Borden, evidentenente non hai capito il discorso fatto da Borden che quando dice che  "Le cronologie fatte al di fuori della sua non valgono una verza", cio' comprende anche la Tua :laughing:


    Qui quello che non ha capito il discorso di Borden sei solo tu. Guarda che Texan ha proprio messo in fila la cronologia degli eventi così come intesa da Borden... :azz:

     

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