Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

pecos

Sceriffi
  • Contatore Interventi Texiani

    1027
  • Iscritto

  • Ultima attività

  • Giorni con riconoscenze

    39

Messaggi pubblicato da pecos

  1. Simpatico riempitivo senza pretese, tutto giocato sull'idea originale dell'inseguimento in mongolfiera - la parte più riuscita e più divertente della storia - e narrato con toni da commedia, a partire dalla scazzottata iniziale che fa tanto wester alla Bud Spencer e Terence Hill. L'atmosfera leggera è anche testimoniata dalla totale assenza di morti, come già ricordato nei commenti precedenti. Conclusosi l'inseguimento in mongolfiera, la storia non ha davvero più nulla da raccontare e il finale, nonostante l'esiguo numero di pagine, risulta addirittura troppo allungato e noioso. Letteri in splendida forma.

    Voto 6.

  2. Splendida storia della premiata ditta Nolitta&Fusco, che sicuramente merita ben più di una rilettura. Molto bella la scelta dell'ambientazione, tra la nascente Las Vegas e la torrida e terribile Death Valley.

    Come spesso accade, Nolitta mette Tex di fronte a situazioni molto difficili, che lo coinvolgono soprattutto dal punto di vista emotivo: prima il tentato suicidio dell'amico, poi le terribili condizioni a cui sono sottoposti i lavoratori/schiavi Shoshone, in quello che ricorda un vero e proprio campo di concentramento, sono scene in cui lo stesso Tex perde la sua impassibilità e anche noi ci sentiamo partecipi e toccati. Uno degli aspetti che amo di più della scrittura di Nolitta.

    Belli anche i personaggi di contorno, dal vecchio amico Hewitt , allo sceriffo di Las Vegas, al laido agente indiano che prepara la trappola per Tex standosene a mollo in una tinozza - fantastico! Unica pecca, il fatto che Tex e Kit si fanno un po' infinocchiare dai discorsi dei due capoccioni della Nevada Company, quando le terribili condizioni dei poveri indiani sono già del tutto evidente.

    Voto 8.

  3. la sequenza contestata della sparatoria non ha niente da spartire con quanto abbiamo letto di Faraci qualche mese fa ( li erano assediati all'interno di una casa, qui fanno un fuoco d'inferno contro un branco di perditempo), da una parte l'estrema faciloneria di Faraci nel risolvere una situazione senza via d'uscita, dall'altra solo l'esagerazione di Manfredi in sintonia con il tono, come dice Paco, da commedia dell'albo, ma sono due cose nettamente distinte!

     

    Sul fatto che la scena di Manfredi non abbia nulla a che spartire con quella ben piu' infelice di Faraci, non potremmo essere piu' d'accordo - in quel caso la sceneggiatura era in un vicolo cieco e la soluzione scelta per uscirne decisamente inappropriata; inoltre il tono della storia era molto diverso.

    Pero' anche in questo caso la scena mi ha fatto storcere un po' il naso: Tex e' presentato come un superuomo, invulnerabile alle pallottole degli avversari, che saranno pure dei perditempo ma qualche pallottola potrebbero mandarla a segno... Il fatto che ne faccia una vera strage poi per me stride un po' con il tono da commedia che permea l'intero albo. E se Tex e Carson avessero fatto saltare un po' di cappelli e pistole con qualche fucilata, standosene pero' al riparo e lanciando qualche grido di avvertimento, con successiva fuga degli imprevidenti perditempo? Sarebbe stata un'altra esagerazione, ma forse piu' in linea con l'atmosfera da commedia...

     

    Comunque ribadisco che anche a me l'albo e' piaciuto, anche se non arrivo al tuo 9, e se non sono del tutto entusiasta e' perche' da Manfredi, che stimo enormemente, mi aspetto sempre quel qualcosa in piu'...

  4. @Deere.....continuo a non comprendere certi tagli che dai ai tuoi interventi...."..tranquillamente in giro per gli Stati Uniti....."...,veramente Tex e Carson erano ad Austin,capitale del Texas e sede del Comando dei Texas Rangers,luogo che abitualmente frequentano.

     

    Intendo dire che ci sono varie storie nella serie, mi sembra quasi sempre di Nizzi, che iniziano con Tex e Carson che stanno tranquillamente andando a cavallo e chiacchierando, ( da qualche parte: indipendentemente che sia in una città o in una prateria), e che la vera storia inizierà dopo poche pagine quando la famosa tegola cadrà sulla loro testa assieme alla patata bollente, non sono sicuro ma mi sembra di ricordarmi che non vedevamo da un po un inizio di questo tipo, che mi ricorda appunto varie storie di Nizzi.

     

    Questa e' effettivamente un'osservazione pertinente, ultimamente abbiamo assistito piu' volte a degli inizi di storie "in medias res", con i nostri gia' impegnati in qualche missione che ci verra' rivelata via via nel corso dell'albo. Sono diventati piu' rari quegli incipit in cui assistiamo all'incontro dei nostri con qualche "alto papavero" che gli affida la patata bollente da pelare, che invece era la maniera classica per iniziare una storia.

  5. A margine del mio commento precedente sulla storia, volevo aggiungere due parole sui disegni, che mi rendo conto di non aver commentato. Mi pare che il tratto di Leomacs sia piuttosto diverso da quello della sua ultima prova su Tex (non ho gli albi sottomano per un confronto, vado a memoria e potrei sbagliarmi...): ho l'impressione di un tratto più sporco, meno definito...

    In ogni caso, un disegnatore che mi piace molto, che però credo non rivedremo su Tex, almeno per qualche tempo... confermate?

  6. Le due tavole in anteprima che abbiamo potuto vedere fino a questo momento non mi hanno convinto molto, onestamente... A parte l'uso dei retini che in generale non mi piace molto, queste tavole mi danno un senso di abbozzato, di non-finito, tant'è che vedendo la tavola postata qualche tempo fa mi ero addirittura chiesto se fosse la tavola definitiva o fosse ancora in lavorazione...

    Non traggo giudizi affrettati, ma a giudicare dalle anteprime, più che i texoni dei "grandi nomi del panorama internazionale" attendo con molto più interesse i texoni dei grandi nomi di casa nostra, primo fra tutti quello del grande Majo!

  7. Inizio con tutte le caratteristiche di un'avventura esotica, con addirittura un nipote di James Brooke che riporta la mente ad atmosfere salgariane, ma a metà circa della storia Nolitta impone una brusca e piuttosto inaspettata svolta verso il fantastico (anche se la presenza di uno strano professore poteva lasciar presagire qualcosa già in precedenza). In questo caso vengono ripescati addirittura i dinosauri, già protagonisti di un antico incontro con Tex che Nolitta non dimentica di richiamare. Ne esce una storiella piuttosto breve, che si fa leggere senza arrivare mai a catturare fino in fondo l'attenzione del lettore, se non nel momento cruciale dell'incontro con il primo bestione. Letteri, invece, è al massimo della forma. Voto complessivo, 7.

  8. Sarà che le storie del terzo centinaio le ho lette al più un paio di volte diversi anni fa e non le ricordo benissimo, sarà che in questi giorni avevo una gran voglia di leggermi qualche vecchia avventura, ma questa storia - che tutto sommato non è niente di eccezionale - mi è davvero piaciuta!
    Molto belle e coinvolgenti la sequenza iniziale - con il linciaggio del ranger innocente, che crea nel lettore il giusto coinvolgimento e la voglia che Tex e Carson la facciano pagare ai responsabili - e il finale molto riuscito.
    Ho letto con curiosità che il soggetto è di Mauro Boselli. Indubbiamente Borden avrebbe poi portato la storia su binari diversi da quelli di GLB, ma la lettura non mi ha comunque lasciato il rimpianto di vederla realizzata da altri.
    Voto 8.

  9. Che bella questa storia, cupa e lugubre come gli abitanti di Quemado! Sequenza iniziale da brividi, con la bella copertina di Galep che ci porta già nel clima della storia ancora prima di aprire l'albo. La storia si legge davvero tutta d'un fiato fino al rocambolesco epilogo. Curiosi i continui riferimenti dei nostri a Mefisto, ne ho contati ben quattro all'interno della storia.
    Il tratto di Fusco è magnifico, si notano le differenze rispetto alla storia precedente e la sua evoluzione verso quello che sarà il suo stile personale più maturo.
    Voto 8.

  10. Nonostante le tante polemiche che ha suscitato, io devo confessare che trovo questa storia davvero molto bella ed è stato molto piacevole rileggerla.

    Ovviamente non posso bendarmi gli occhi di fronte a un atteggiamento di Tex totalmente alieno alla sua personalità, e mi riferisco alla scelta di non inseguire immediatamente i suoi Navajos unitisi alla banda di Cruzado, ma al lasciare che "facciano esperienza" e si rendano conto da soli del loro errore, mostrando anche un cinismo mostruoso nei confronti dei coloni che inevitabilmente ci andranno di mezzo nelle scorrerie degli indiani fuoriusciti. Una scelta di Tex che non può che fare storcere il naso. Così come un altro momento poco riuscito è l'imprigionamento dei due Kit al forte, un po' troppo pretestuoso e inverosimile.

    Al di là di questi - comunque non trascurabili - aspetti, la storia è però davvero bella, con tante scene memorabili, a partire dalla mitica "corsa del pollo iniziale". Nolitta, come spesso accade, mette Tex di fronte alle avversità del destino e davvero durante la lettura abbiamo la sensazione che la sfortuna si sia accanita su di lui, vista la quantità di avversità che trova sulla sua strada. E come sempre cerca di scrivere un Tex umano e di presentarci le sue debolezze, qui in particolare nella bellissima, tragica scena in cui il navajo morente gli chiede di alleviare le sue sofferenze dandogli la morte; tavole con un pathos incredibile.

    In definitiva, nonostante le polemiche e i grossi difetti, per me la storia vale un 8 e mezzo nel sondaggio, che sale a 9 per i disegni di Galep (non al massimo della forma, ma per me sempre emozionanti).

  11. Storia che si fa ricordare anzitutto per le magnifiche tavole del maestro Civitelli, perfetto nel rappresentare una Boston innevata. La sua nevicata è tecnicamente magistrale! La storia è una delle migliori del Nizzi del quinto centinaio, forse con alcuni momenti poco riusciti - vedi il pugno che si prende Carson, davvero un Nizzi imperdonabile in questo caso! Però la storia scorre liscia e con tanta azione e nonostante qualche sbavatura nella sceneggiatura si legge con piacere. Il mio voto finale è un 8.

  12. Una prima parte della storia piacevole ma non entusiasmante, leggermente al di sotto delle attese che per me con Manfredi sono sempre altissime. Comunque per ora una lettura bella e divertente, una trama cittadina molto classica ma non banale, con diversi personaggi di contorno tutti ben caratterizzati.

     

    L'incipit è in questo caso piuttosto insolito e tutto sommato divertente, prima di entrare nel clima teso e pesante della cittadina di Hellsfire. Grande curiosità da parte mia per l'entrata in scena del giudice Felsen "impicca-più-in-alto" nel secondo albo, che si preannuncia come una variabile impazzita in grado di cambiare i rapporti di forza tra le parti... staremo a vedere.

     

    Il tema del petrolio per ora fa


    solo da sfondo alla vicenda ed appare soltanto nella parte finale dell'albo, dove finalmente vediamo i campi petroliferi - qui Leomacs realizza forse le tavole migliori dell'albo - ma mi aspetto che proprio tra i pozzi di Oil Spring avrà luogo un finale pirotecnico, come nello stile di Manfredi.

     

    Una nota stonata, per me,


    la sparatoria all'hotel, con Tex e Carson che fanno strage del gruppo di assalitori impiombandoli come piccioni, con un Tex invulnerabile che si presenta davanti a diversi nemici senza minimamente ripararsi... scena un po' eccessiva, a mio parere.

  13. Ho letto diversi interventi che sostenevano come questo aspetto non sia stato sufficientemente sviluppato dall'autore, che il personaggio di Charvez rimane una sorta di "non finito" proprio per la mancanza di approfondimento di questo aspetto soltanto accennato. Che si lamentano del fatto che alla fine non è chiaro se Charvez abbia davvero delle arti magiche o no. Per me, è vero tutto il contrario: questo è uno degli spunti fondamentali della storia e insieme uno dei più riusciti. E invito chi pensa il contrario a rileggersi il dialogo notturno tra Tex e Ada: "Che io ritenga reali le arti magiche di Charvez? Una cosa è reale quando funziona, Ada!"

     

    Diciamo che la magia di Charvez è presentata in modo tale da non dare certezze defintiive sulla sua efficacia, ma diverse sequenze nella storia lasciano pochi dubbi sul fatto che la sua sia vera magia; magia indiana e non magia nera. Tuttavia il discorso del personaggio "non finito" è legato piuttosto alla presentazione che ci viene fatta di Charvez, che vent'anni dopo è diventato quello che è diventato, ma senza nessun flashback che ci  venga a spiegare cosa è stata la sua vita in questi vent'anni e come ha acquistato questi poteri: il personaggio ha queste caratteristiche e il lettore deve prenderlo com'è senza farsi troppe domande. Questo è il senso dell'incompiutezza. Tieni presente che questa storia nel 2011, quando Carnevale iniziò a lavorarci, fu presentata come una storia con tematiche a sfondo horror, probabilmente questo elemento è stato diluito parecchio negli anni, bisognerebbe vedere quale fu lo spunto dato da Sergio Bonelli e quale era l'idea in origine che si fece Boselli riguardo alla storia.

     

    Capisco il tuo punto di vista: avresti voluto sapere qualcosa di più di Charvez, che invece rimane soltanto una presenza negativa che incombe su Tex e compagni per quasi tutta la durata della storia e che si palesa soltanto nelle pagine finali. E' una critica che d'altra parte è stata mossa a Boselli anche in altre occasioni, e che in effetti non è del tutto infondata.

    Però secondo me, nel dare maggiori dettagli sulla figura di Charvez, ne sarebbe uscita una storia diversa, che non sarebbe stata quella che Boselli aveva in mente di scrivere. Il senso di minaccia che accompagna Tex e compagni lungo tutto il loro inseguimento, che causa gli incubi notturni a Rick Simmons e spinge Matt (il più debole psicologicamente del gruppo degli inseguitori) a fuggire con alcuni compagni, è proprio dovuto a questo nemico subdolo, sconosciuto, che agisce mettendo a dura prova i nervi degli inseguitori.

    E il punto fondamentale della storia è che noi la seguiamo sempre DAL PUNTO DI VISTA DEGLI INSEGUITORI: anche per noi Charvez deve rimanere una minaccia indefinita, dobbiamo rimanere con il dubbio (che è anche il dubbio di Tex) se abbia davvero dei poteri soprannaturali, se la sua "medicina" sia vera magia indiana. Se sapessimo già tutto di lui, l'effetto sarebbe diverso. Noi lettori accompagniamo Tex e compagni nel loro drammatico, estenuante viaggio nel "cuore di tenebra" di Charvez, anche noi senza sapere cosa ci aspetta.

     

    E' una storia narrativamente molto complessa, che poteva essere raccontata in altri modi, ma così secondo me Boselli ha ottenuto un effetto decisamente riuscito, e gli faccio tutti i miei complimenti.

     

    Riguardo all'evoluzione della storia, che inizialmente doveva essere a sfondo horror, immagino che Boselli possa aver cambiato idea in corsa e abbia dato alla storia una evoluzione diversa rispetto a quella che magari aveva pensato all'inizio... effettivamente l'elemento horror è molto diluito, però rimane una storia perfettamente coerente dall'inizio alla fine, con un senso di tensione e un'alta drammaticità, quasi da tragedia, dalla prima all'ultima pagina.

  14. Storia clamorosa! Arrivo in ritardassimo a commentare una delle storie più riuscite degli ultimi tempi! Molto è già stato detto, mi limito ad approfondire un punto in particolare: la "medicina" di Charvez.
    Ho letto diversi interventi che sostenevano come questo aspetto non sia stato sufficientemente sviluppato dall'autore, che il personaggio di Charvez rimane una sorta di "non finito" proprio per la mancanza di approfondimento di questo aspetto soltanto accennato. Che si lamentano del fatto che alla fine non è chiaro se Charvez abbia davvero delle arti magiche o no. Per me, è vero tutto il contrario: questo è uno degli spunti fondamentali della storia e insieme uno dei più riusciti. E invito chi pensa il contrario a rileggersi il dialogo notturno tra Tex e Ada: "Che io ritenga reali le arti magiche di Charvez? Una cosa è reale quando funziona, Ada!"
    E medicina di Charvez funziona: ne fanno le spese Matt e compagni, che ormai terrorizzati dall'avversario cercano la salvezza nella fuga e finiscono invece nelle sue braccia; ne fa le spese Rick Simmons, indebolito psicologicamente dai ripetuti incubi notturni - vere influenze nefaste di Charvez, o solo frutto della suggestione? Non lo sappiamo, non sappiamo se la medicina di Charvez sia vera magia o siano soltanto trucchi, rimaniamo nell'incertezza su questo punto. Anche Tex non lo sa, ma lui NON SE NE CURA. Sa che in un modo o nell'altro la medicina di Charvez, vera o presunta, funziona, indebolendo i suoi compagni e soggiogando i seguaci del predone indiano; e decide di combattere il nemico sul suo stesso campo, provando che la medicina di Aquila della Notte è più forte.
    E il duello tra i due capi non è solo quello fisico della parte finale della storia, ma è un duello a distanza in cui ciascuno dei contendenti cerca di esercitare la propria influenza e di indebolire quella dell'avversario: Charvez con i suoi feticci, Tex che risponde rimandando un feticcio dell'indiano al mittente, disegnando un'aquila sulla sabbia, impersonando uno spirito delle caverne... (Rispondendo anche a un post precedente: è un Tex molto "indiano" questo, che conosce quel mondo con la sua cultura e le sue tradizioni, e ne fa parte).
    E anche quel genio di Silent Foot capisce che Charvez va combattuto sul suo stesso campo, decretando la sua morte per mano di Ada: lui che nessun uomo avrebbe potuto uccidere - e anche qui non sappiamo se sia vero o solo superstizione, ma non importa! - viene ucciso da una donna. La medicina di Charvez è definitivamente sconfitta!
    Ma in tutto questo, forse la medicina più forte è quella di Ada e Rick, nella loro capacità di crescere e amare un figlio. Alla fine, con la scelta di Daniel, è proprio la loro medicina a vincere su quella di Charvez.

    Voto: 9, molto abbondante!

    • +1 2
  15. L'autore di questo articolo è fuori come un balcone, e Deodato che lo pubblica in facebook si commenta da solo; cioè qui si dice che Boselli ha pubblicato la conversazione quando è stato lui e lo pubblica come se fosse uno sputtanamento per la Bonelli? Qui siamo alla follia proprio.

     

    Ora l'autore dell'articolo ha corretto il tiro... meglio tardi che mai... :craniate:

  16. C'è chi è addirittura convinto che le mail Deodato le abbia rese pubbliche dopo la dichiarazione di Boselli su badcomic.

     

    Per amor di verita', credo che qui sia tu in errore: la pubblicazione della conversazione privata da parte di Deodato avveniva proprio in seguito alla rettifica di Boselli su Badcomics, la quale seguiva comunque alle dichiarazioni offensive del disegnatore sui social.

     

    A meno che non mi sia perso io: in tutta questa confusione non e' facile tener conto di chi ha detto cosa e quando. Ormai e' forse davvero il caso di voltare questa brutta pagina, e tornare a pensare alle storie che ci aspettano!

  17. PS. Una parolina anche per coloro che dicono di non voler intervenire nella discussione perché erano fatti privati e come tali dovrebbero restarlo. Su facebook c'è una caterva di parole "mielose" rivolte contro Mauro Boselli che, umanamente, immagino, ne esca a pezzi. Stiamo parlando di un professionista serio che da trent'anni opera nel settore, che ha scritto alcune delle pagine migliori di Tex, leggere certi commenti è veramente frustrante indipendentemente dal fatto di chi abbia ragione o torto.

     

    I tanti commenti che ho letto su facebook, e che definire soltanto irrispettosi nei confronti di Boselli sarebbe un eufemismo, sono qualcosa che fanno davvero male. Noi tutti conosciamo la sua serieta' e la sua professionalita'. Ovviamente tutta la mia solidarieta' a Boselli.

    Ma credo che quei commenti siano la logica conseguenza della pubblicazione su un social network di una conversazione privata purtroppo degenerata malamente. Non poteva che scatenare una valanga di commenti di questo tenore da parte di chi forse non ha nemmeno letto l'intera conversazione o non si e' fermato un secondo a riflettere - e' cosi' che funziona su internet. Questo e' uno dei motivi per cui trovo imperdonabile l'atteggiamento di Deodato nel rendere pubblici i dettagli della faccenda.

  18. Mah, ho letto anch'io quanto pubblicato Deodato su Facebook e non so dare un giudizio su quanto accaduto anche perche' non so come avvengano di solito i contatti tra una casa editrice e un disegnatore. Posso solo biasimare la caduta di stile di Deodato nel pubblicare su social network una conversazione di lavoro e le gravi offese rivolte al buon Mauro. La cui risposta nel momento in cui chiede di non rilasciare interviste a proposito di Tex forse non e' il massimo di gentilezza (Mauro ha il vizio di scrivere alcune parole in STAMPATELLO MAIUSCOLO, che pero' nel linguaggio di internet non si usano per enfatizzare, ma per indicare che l'interlocutore sta gridando con veemenza), ma il modo in cui la conversazione e' degenerata sembra eccessivo. Teniamoci stretti i disegnatori di casa nostra, che e' meglio...

  19. Bella avventura messicana con Tex e Carson impegnati a scontrarsi con le bande di desperados al soldo di El Rey prima del finale "esotico" sull'isola di Tiburon, con tanto di castello e squali! Una storia in cui il western sconfina nella pura avventura, con un finale tragico per l'aspirante dittatore messicano e un Tex più cinico del solito nel determinarne la sorte.
    Boselli deve aver avuto ben presente questa avventura nello scrivere la sua recente "El Supremo", che con questa ha diversi punti di contatto - a partire dall'ambientazione - anche se lo sviluppo è totalmente differente.

  20. Storia non particolarmente originale, con tanti elementi classicissimi - lo sceriffo corrotto, il soprastante di un ranch che cerca di impadronirsi con mezzi illeciti delle terre dei malcapitati e deboli vicini - che la scrittura di GLB riesce comunque a rendere divertente a piacevole.

    Bella la figura del meticcio Yubal, uno dei pochi ad essersi dimostrato più furbo di Tex e in grado di ritrovarne la pista nonostante questi avesse cancellato le proprie tracce. E che si dimostra anche uomo d'onore, mettendo il soprastante Maxwell con le spalle al muro e costringendolo alla risoluzione finale di affrontare Tex in duello. Finale che risulta un po' debole, nel senso che avrebbe meritato qualche pagina in più - anche per il titolo esaltante, "Duello all'alba", uno dei miei preferiti - mentre si risolve subito in poche strisce.

  21. Storia breve e piacevole questa che si sviluppa senza un attimo di respiro con una sparatoria dietro l'altra. GLB sceglie come scenario la città di Laredo, sulla sponda texana del Rio Grande, per mettere in scena un traffico di dollari falsi (idea che sarà ripresa da Nizzi molti anni dopo nella storia "Oltre la frontiera"). Curiosa (ed un po' ingenua) la strategia con cui il malcapitato falsario Vernon - personaggio che poteva essere sviluppato un po' di più - riesce a far pervenire la sua richiesta di aiuto attraverso i dollari segnati, un espediente che da piccolo mi aveva entusiasmato e che oggi leggo ancora con grande simpatia, nonostante la sua ingenuità.

    GLB passa da episodi divertenti - l'interrogatorio al portiere dell'albergo, con tanto di fiammifero tra le dita dei piedi - a momenti più tesi, come quello in cui il sicario Warton arriva ad un passo dal far fuori il nostro ranger (forse il momento più riuscito dell'intera storia).

     

    Riporto anch'io uno dei tanti dialoghi divertenti di GLB tra Tex e Carson, in fuga da Laredo:

    - ...ed è per questo che stiamo fuggendo come topi alla vista di un gatto?

    - Questa non è una fuga, Kit. Solo una ritirata strategica.

    - Strano! Se il mio cavallo potesse parlare, ti direbbe che stiamo scappando a rotta di collo.

    - E tu daresti ascolto ad un cavallo?

    :D

×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.