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pecos

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Messaggi pubblicato da pecos

  1. Un antagonista di Tex, per diventare un vero "arcinemico", deve avere alcune caratteristiche fondamentali che gia' sono state puntualizzate negli interventi precedenti:

    - la "ricorrenza": deve potersi ripresentare periodicamente;

    - qualche dote o caratteristica fisica straordinaria, che lo renda memorabile per i lettori;

    - l'odio verso Tex, derivante da qualche evento passato.

    Inoltre, mi pare abbastanza chiaro che un personaggio di questo tipo non debba fare della forza fisica o della abilita' del combattimento la sua caratteristica fondamentale: e' evidente che in uno scontro diretto con Tex (un duello, ad esempio) non potrebbe che venire sconfitto, e cio' farebbe venire a mancare una delle caratteristiche fondamentali, la "ricorrenza" (per questo non ritengo che El Muerto possa essere annoverato come un arcinemico). Viceversa, deve essere qualcuno abituato ad agire nelle retrovie (ma la sua abilita' fisica puo' comunque essere un elemento aggiuntivo), con grandi capacita' organizzative e una mente geniale.

     

    Tra i personaggi che conosciamo, quello che potrebbe davvero ricoprire questo ruolo potrebbe essere il Maestro, che gia' ha messo Tex in grande difficolta' e lo fara' di nuovo in futuro, e racchiude anche tutte le caratteristiche descritte sopra senza per questo essere un clone di Mefisto e Yama. E, perche' no, anche il Nick Castle visto in El Supremo (che pero', a mio parere, manca di qualche dote davvero particolare, ed e' inoltre un personaggio fondamentalmente "antipatico": un arcinemico deve suscitare anche un certo grado di simpatia nei lettori, che devono sentirsi attratti e in minima parte anche parteggiare per lui...)

     

    Creare un personaggio ex novo, invece? Devo dire che, tra le proposte che ho letto, quella che piu' mi vede favorevole e' quella di un personaggio femminile (mi sa che ymalpas, nel porre la domanda, avesse gia' in mente di andare a parare sulla figlia di Satania...). Sarebbe qualcosa di relativamente nuovo sulle pagine di Tex (anche se di antagonisti femminili ne abbiamo avuti) e permetterebbe forse espedienti narrativi non gia' troppo abusati.

     

    ps: oh, ricordiamoci comunque che sono imminenti (o quasi) anche i ritorni di Yama e Mefisto, i veri grandi arcinemici! Qualcuno potrebbe anche obiettare: c'e' davvero bisogno di inventarsi qualche personaggio nuovo che rivesta questo ruolo?

  2. Disegni ottimi, sì Tex è imponente, ma non tozzo come a volte in Fusco, è alto e muscoloso, ma visto la vita avventurosa che fa è logico, e poi cosa vogliamo un Tex mingherlino e deboluccio? Come attore adatto a Tex Bonelli aveva in mente Charlton Heston, direi che il fisico è quello.

     

    No, mingherlino e deboluccio no, ma nemmeno un armadio. I nuovi autori che si approcciano a Tex dovrebbero riguadarsi, oltre a quello di Villa, anche il Tex di Nicolò :old:

  3. 1)(scusate forse la banalità della domanda) Perché Tex e i pards non hanno una casa di riferimento esempio come Zagor? So ch'è stato sposato con Lilith, ma vedo ogni volta iniziare le storie che tutti sono puntualmente in giro.

     

    Beh ma la "casa" di Tex e' il villaggio centrale della riserva Navajo! Non e' nemmeno troppo inusuale che le storie inizino proprio in questo luogo, ma questo non puo' chiaramente sempre avvenire e spesso gli autori preferiscono far iniziare le storie "in medias res"... ;)

  4. C'e' grande attesa, dopo il successo dello scorso anno, per questo nuovo ColorTex - che, ripeto anche qui, considero il VERO speciale a colori di Tex, nulla a che vedere con le verniciature a cui ci ha abituato il color estivo. Da queste tavole in anteprima sembra che la colorazione, pur nella sua modernita' e mantenendo un livello qualitativo molto elevato, e' allo stesso tempo molto tradizionale, senza eccessi o sperimentazioni eccessive - ricordo che due delle storie brevi dello scorso anno (quella di Ruju e quella di Boselli, se non vado errato) avevano colorazioni con effetti piuttosto particolari, che forse avevano fatto storcere il naso a qualche lettore dei piu' tradizionali.

     

    Vedremo se gli autori sapranno stupirci con delle idee sorprendenti - perche' una storia breve funzioni, e' chiaro che l'idea di base deve essere molto buona. Da parte mia c'e' molta attesa soprattutto per Medda, che rivediamo (finalmente!) su Tex dopo le sue due prove degli anni '90, e per Recchioni, di cui si parla tanto ma di cui devo ancora leggere qualcosa di davvero interessante. Boselli invece (la seconda tavola di quelle postate dovrebbe essere relativa alla sua storia) sembra aver imbastito una sceneggiatura su toni decisamente horror, a giudicare dalla bellissima pagina in anteprima. Trovo proprio quest'ultima tavola piuttosto inusuale, con quegli schizzi di sangue ulteriormente evidenziati dalla colorazione che in passato non si sarebbero certo visti su Tex e che forse non sono del tutto nello stile della testata...

  5. Caro Borden, come immagino saprai esiste un sito internet (ma forse ben più di uno, non ho fatto ricerche approfondite) da cui è possibile scaricare le versioni pdf di tutti i numeri di Tex, compresi gli inediti mensili. Questa situazione chiaramente causa preoccupazione anche a tutti quelli che hanno a cuore le sorti del nostro fumetto, dato che il danno economico per la casa editrice può essere sensibile.

     

    Volevo chiederti se in qualche modo state cercando di tutelarvi e se la Bonelli ha intrapreso azioni legali di qualche tipo (anche se capisco che arginare questo tipo di fenomeno pare al momento un'impresa quasi impossibile). Pensi che il numero di lettori che ricorre a questo mezzo per leggere Tex senza sborsare una lira sia rilevante?

  6. Il Texone più bello e uno dei capolavori assoluti dell'intera saga texiana. Questo è Patagonia. :inch::clapping::Ave:

     

    Merito ugualmente suddiviso tra Boselli e Frisenda, entrami assolutamente perfetti. Storia, disegni, emozione, epicità, tutto contribuisce a creare qualcosa di unico, da leggere e rileggere e continuare a sfogliare. Unica è anzitutto la location: per la prima volta Tex sarà in Argentina, i preparativi al villaggio indiano e la lunga introduzione con i saluti a Carson e Tiger ci fanno capire che l'avventura che stiamo per vivere sarà di quelle che lasciano il segno, e Tex e Kit forse non saranno del tutto gli stessi al loro ritorno.

     

    Una prima parte che ci mostra un affresco stupendo delle pampas e dei suoi gauchos, e mette di fronte tante diverse tipologie di uomini: c'è Tex, un uomo vero, un uomo giusto, insieme al figlio Kit (e questa storia è anche un bellissimo tassello nel racconto del rapporto tra padre e figlio); ci sono i gauchos, indisciplinati ma capaci - anche Solano - di riconoscere un uomo onesto e di fidarsi di lui; c'è Mendoza, combattuto tra il suo senso morale e la fedeltà alla divisa che indossa; ci sono l'ottusità e il fanatismo di Recabarren e di tanti soldati come lui.

     

    A metà della storia, le circostanze cambiano brutalmente. E qui, Tex si rivela il vero Tex: l'eroe che si schiera dalla parte dei deboli e degli oppressi, che in qualunque circostanza combatte per ciò che sente essere giusto, che non scende a compromessi. E arriviamo così al grande finale, perché per una storia così ci vuole davvero un grande finale. Quelle vignette mute, così magistralmente disegnate da Frisenda, sono tra le pagine più epiche che si siano mai lette su Tex, un esperimento azzardato che mai si era visto sulle pagine del nostro ranger e che per merito di un illustratore ispiratissimo ci strappano una lacrima di commozione. C'è il nostro eroe, lì, l'eroe della nostra giovinezza, che combatte come sempre al fianco dei deboli, che si oppone con tutte le sue forze alla Storia, a farci desiderare che le cose fossero andate diversamente. E anche noi, quando lo vediamo sbucare dal passo che lo porta in Cile, siamo lì a esultare con Kit e a gridare che il nostro eroe è immortale, che ce l'ha fatta anche stavolta, che anche se non è stato in grado di cambiare il corso della Storia ha saputo opporvisi con tutte le sue forze e a fare tutto ciò che era in suo potere per aiutare gli indios a sopravvivere.

     

    E poi, infine, c'è ancora spazio per il ritorno alla riserva. Gli indiani corrono attorno al loro capo e a suo figlio, Carson esce dalla tenda per rivedere l'amico fraterno e il figlioccio - non vediamo bene ma forse c'è anche una lacrima di commozione nei suoi occhi, gli abbracci con gli amici di sempre, tutto questo ci fa capire che finalmente siamo tornati a casa.

     

    Ecco, magari Boselli darà un'occhiata a questo post e sorriderà per le scemenze che ho scritto... ma vorrei che leggesse anche il mio GRAZIE per averci regalato un'emozione straordinaria con questa storia.

    • +1 1
  7. L'idea dello spin-off con Carson protagonista periodicamente si ripresenta sulle pagine del forum, e l'idea di rendere il MaxiTex una testata dedicata alla spalla storica di Tex mi troverebbe, inutile dirlo, pienamente entusiasta. Una simile idea, come sappiamo, e' stata messa in atto anche da Recchioni su Dylan Dog, con le avventure dell'ispettore Bloch che troveranno spazio, se non ricordo male, sull'Almanacco. Che possa essere un'idea vincente, anche dal punto di vista del mercato, lo testimoniano (oltre agli esempi riportati da Havasu nel post precedente) anche le parole di molti utenti del forum, che vedrebbero di buon occhio l'iniziativa e affermano invece di disertare le uscite attuali del Maxi. Poi, una buona pubblicita' farebbe il resto tra i tanti appassionati di Tex... Ovviamente sono tutti discorsi campati in aria, ma non mi sembra un'idea poi tanto irragionevole e di difficile realizzazione, quindi chissa'...

  8. Anch'io, come scrivevo in un posto precedente, sono per i maxi con una storia lunga, da 330 pagine. Ma al di la' delle questioni contingenti (mancanza di programmazione che obbliga, almeno per il prossimo anno, a optare per le due storie), ponevo una questione sulla quale sarei interessato al vostro parere.

     

    Il punto e' questo: a chi le facciamo scrivere, le storie lunghe? Sappiamo bene che Boselli lo sa fare, ma gli altri sceneggiatori attuali? Riguardo a Faraci, non ci farei troppo affidamento, visto che i suoi soggetti visti finora reggono a mala pena (e a volte a fatica) per 220 pagine; di Ruju credo che l'unica storia lunga sia quella del maxi attualmente in edicola (che non ho ancora letto, lo faro' al mio rientro in Italia) ma sulla quale ho letto qui pareri molto discordanti tra cui alcuni molto negativi, mentre tutte le sue precedenti storie avevano raccolto un consenso quasi unanime. Lui stesso, da me interpellato, sottolineava come secondo lui la lunghezza ottimale delle storie di Tex fosse di 220 pagine (o almeno cosi' mi pare di ricordare). Poi direi che Ruju un altro paio di soggetti lunghi, entrambi affidati a Diso, li abbia scritti, staremo a vedere...

     

    Insomma, una storia lunga bisogna saperla scrivere, o si rischia solo di aver un malloppone noioso e interminabile :old:

  9. Approfitto dell'occasione per qualche considerazione sulle storie di Faraci che abbiamo letto sinora (non ho ancora letto i commenti precedenti, voglio cercare di dare un giudizio del tutto personale).

     

    La premessa è che, finora, Faraci non mi ha mai convinto del tutto, nemmeno nelle sue storie più riuscite (e di storie che reputo riuscite ce ne sono, intendiamoci); ma è soprattutto con i suoi ultimi lavori che il giudizio si è abbassato pesantemente. Davvero mi pare che ci sia stato un sensibile calo qualitativo se andiamo a confrontare le sue prime storie con le ultime.

    Il difetto principale che trovo nelle sue sceneggiature è senza dubbio l'eccessiva semplicità. I soggetti sono sempre scarni, con una sola idea di base - spesso nemmeno troppo originale - che spesso non riesce neppure a reggere per le canoniche 220 pagine, a tal punto che abbiamo visto più volte le famose scene "allunga-brodo" ad aiutare la sceneggiatura a raggiungere quota 220.

    Le storie di Faraci sono anche storie davvero "veloci": di solito in una mezz'oretta ho già concluso la lettura di un albo di questo sceneggiatore, mentre la durata ottimale di un albo di Tex è secondo me sui 45 minuti - un'ora. Cosa vuol dire questo dato, puramente soggettivo? Che le storie di Faraci mancano di una "trama", di un intreccio che dia un po' di complessità alla narrazione, e spesso si riducono a semplici scontri a fuoco che durano pagine e pagine che si leggono in un attimo.

    Le tante sparatorie, con Tex che spesso si lancia contro orde di nemici in scene che ricordano più un videogioco che un fumetto, sono un altro degli aspetti più criticati, insieme all'eccessivo buonismo. E anche su questo non posso che condividere. Trovo quasi una costante l'inserimento di personaggi scelti tra la gente comune, senza particolari doti a parte la buona volontà, ad affiancare Tex (invece dei soliti pards), quasi l'estremo opposto dei boselliani Juan Raza, Laredo e via dicendo... un tipo di personaggio di cui però farei volentieri a meno, visto che contribuiscono a far scivolare le storie su binari di un eccessivo buonismo che dopo un po' risulta davvero stucchevole.

     

    Mi rendo conto di essere stato forse eccessivamente critico verso un autore che comunque continuo a ritenere un buon professionista, e confido che nelle sue prossime storie - sotto la guida dell'esperienza di Boselli - sappia dare una decisa svolta alla sua produzione.

  10. Personalmente, qualora la versione delle ministorie dovesse diventare definitiva, penso che quel che mi mancherebbe maggiormente del Maxi è proprio la versione "Maxi"... il piacere di poter leggere una storia di quelle dimensioni tutta in un colpo, senza dover pensare ad attendere un mese la prossima uscita, era impagabile.

     

    Sono d'accordo su questo punto. Io sono un amante delle storie lunghe, quelle di almeno tre albi, che hanno segnato la storia di Tex con capolavori indimenticabili. Raramente mi sono davvero entusiasmato per una storia "breve", intendendo con questo una delle canoniche storie da 110 pagine che appaiono sui numeri centenari, o quelle dell'almanacco, o storie di lunghezza simile. Per questo l'idea di trasformare il Maxi in un contenitore di più storie mi fa un tantino storcere il naso.

     

    Capisco comunque le esigenze contingenti del nostro curatore, che si trova a prendere in mano una situazione dove la mancanza di programmazione ha reso necessaria questa soluzione. Un malloppone da 330 pagine non si confeziona certo dall'oggi al domani.

     

    E poi, c'è da dire che le storie lunghe bisogna anche saperle scrivere, e l'unico tra gli sceneggiatori attuali di Tex che ha dimostrato di saperlo fare (meravigliosamente) è Boselli - se pensiamo che in Faraci troviamo delle scene cosiddette "allunga-brodo" anche per una storia di 220 pagine, stiamo freschi... :azz:

     

    Il punto secondo me più deludente, per i prossimi anni, è quello dei disegni. Cossu non lo digerisco proprio, di Diso non ne parliamo... :pianti:

  11.  

     

     

    Non saprei stilare una classifica delle storie di Ruju, che mi sono piaciute tutte (l'unica che ho gradito meno e' stata quella del texone di Roi). Senza aver mai scritto capolavori indimenticabili, ha comunque fornito una serie di ottime storie... peccato che, dalla tabella delle storie in lavorazione, pare che le sue future storie destinate alla regolare siano soltanto tre, mentre lo vedrei volentieri piu' spesso sulla testata principe.

     

    Stando a quanto scrive Boselli, Ruju è attivissimo. Ha in lavorazione o in attesa di pubblicazione) effettiva: tre storie per la serie regolare, una per il Texone, tre pe il Maxi, due per l'Almanacco, una per il  Color estivo ed una, breve, per quello autunnale. In più, starebbe scrivendo altre storie in attesa di disegnatore, visto che al momento non ce ne sarebbero di liberi.

    Quindi abbi fiducia. ;)  :D

     

     

    Certo che ho fiducia! Notavo soltanto un certo sbilanciamento tra le sue storie destinate alla serie regolare e quelle per le collane "satellite"... Comunque fa molto piacere che Ruju abbia molte storie in cantiere :ok:  E chissa', magari le serie dei Maxi e degli Almanacchi (che sono probabilmente le meno gradite al pubblico texiano) potranno trarre molto giovamento dalla sua presenza e dalle sue - speriamo - ottime storie!

  12. Posto che Boselli ha sostenuto con le sue storie la collana per molti anni, quando si alternava con il mediocre ultimo Nizzi, e continua splendidamente a farlo, trovo che Ruju rappresenti un'ottima alternativa allo sceneggiatore/curatore di Tex e le storie fino a qui prodotte sono state tutte ottime o quasi. Sembra essersi calato decisamente dello spirito del personaggio, e allo stesso tempo ha sempre proposto trame fresche, mai banali, con spunti anche molto originali e personaggi molto riusciti. Devo ammettere che preferirei lui a Faraci come "secondo" di Boselli, dato che il buon Tito dopo le buone storie iniziali sembra essersi un po' perso per strada (ma confido nelle nuove storie); dei quattro sceneggiatori attuali di Tex e' quello che vedrei piu' volentieri affiancare Boselli con continuita' (Manfredi e' uno dei migliori sceneggiatori attuali e le sue poche storie di Tex sono formidabili, ma per il suo feeling non eccessivo con il personaggio, che non e' di sua creazione, e' forse la cosa migliore che continui a scrivere qualche storia ogni tanto).

     

    Non saprei stilare una classifica delle storie di Ruju, che mi sono piaciute tutte (l'unica che ho gradito meno e' stata quella del texone di Roi). Senza aver mai scritto capolavori indimenticabili, ha comunque fornito una serie di ottime storie... peccato che, dalla tabella delle storie in lavorazione, pare che le sue future storie destinate alla regolare siano soltanto tre, mentre lo vedrei volentieri piu' spesso sulla testata principe.

  13. Si tratta comunque, ricordiamolo sempre, di disegni di un fumetto, non di riproduzioni iperrealistiche della realta'. Se ogni dettaglio non e' riprodotto alla perfezione per come appare nella realta', non ne faccio un dramma e non giudico il lavoro di un disegnatore di scarsa qualita' per questo motivo. Certo, a un occhio esperto puo' non sfuggire l'imprecisione nella riproduzione di alcuni dettagli - in questo caso i cavalli, altre volte sono state le armi - ma forse si tratta di pignoleria eccessiva. Ben altro giudizio si potrebbe dare nel caso di errori piu' importanti - prospettive sbagliate, dettagli che cambiano da una vignetta all'altra...

    Quello che cerco ed apprezzo soprattutto, in un disegnatore, e' la sua capacita' di evocare una scena, di portarti dentro a un racconto - potrei fare l'esempio di Milazzo, uno che non bada certo ai dettagli e alla fedelta' minuziosa alla realta', ma trovo che riesca comunque a farti sentire l'atmosfera di un racconto come pochi altri...

  14.  

     

    Non ricordo, amici, ma il suo gigante uscirà nel 2015 o nel 2016? Se non sbaglio dovrebbe uscire a giugno del 2015...

     

    In un commento su Facebook Andreucci parla del  2016... credo che nel 2015 dovremmo aspettarci quello di Faraci e Breccia... qualcuno ne sa di piu'?

     

     

     

    Basta leggere un pò le anticipazioni. ;)

    Andreucci per il 2015 è impossibile o quasi: gli mancherebbe il tempo materiale per finirlo

    Per il 2015 è previsto il Texone di Ruju & Rotundo.

    Per il 2016 è previsto quello di Faraci & Breccia.

    Salvo sorprese quello di Andreucci andrà nel 2017... ma tutto è possibile. ;)

     

     

    Basavo la previsione su quanto afferma lo stesso Andreucci su facebook, ovvero che pensa che il suo texone possa uscire nel 2016, anche se non c'è nessuna certezza in merito...

  15. Splendide vignette, davvero molto evocative! Anche viste cosi', decontestualizzate, trasmettono davvero un'atmosfera puramente western e lasciano vagare la fantasia... Mi piace soprattutto la prima, che sembra mostrare un Tex impassibile, sicuro di se', pronto ad affrontare l'avversario in duello dopo averne logorato i nervi con la sua imperturbabile tranquillita'...

    Credo che Andreucci stia facendo davvero un gran bel lavoro per il suo Texone! :clapping:

     

    ps: pero', i cavalli... :lol2:

  16. Una delle storie piu' attese, per quel che mi riguarda, tra le future uscite... per i disegni di Piccinelli (che dalle tavole in anteprima sembra aver fatto un gran bel lavoro, soprattutto nel creare la giusta atmosfera per una storia come questa), per la lunghezza superiore agli ormai canonici 2 albi... ma soprattutto per il ritorno del soprannaturale, e stavolta sembra soprannaturale VERO, come nella tradizione di Tex. O almeno speriamo!

     

    Encomiabile la copertina di Villa, di pregevole costruzione - notate come la figura di Tex sia incorniciata in un rombo formato dal corpo e dal collo del cavallo, dal fulmine e dal totem col teschio... una copertina inquietante, che ci porta subito nel clima del racconto!

     

    Grande attesa!

  17. Un'altra bella storia dell'ottimo 2013 di Boselli. Troviamo un nuovo personaggio femminile carismatico - dopo la bella dottoressa di Salt River - e la cosa non può che farmi molto piacere, sarei molto soddisfatto nel vedere una maggiore presenza di donne con ruoli importanti nelle prossime storie, e anche di qualche "dark lady" come ai tempi d'oro.

    Il soggetto è uno dei più classici, riproposto innumerevoli volte sulle pagine di Tex - anche la scena iniziale con il doppio marchio sovrapposto pare quasi un omaggio a una classica storia di GL Bonelli - ma qui Boselli ha la splendida idea di inserire un elemento nuovo, ovvero il giornale locale da cui il primo albo prende il titolo. La seconda splendida idea è quella di affidarlo alle mani di una donna di carattere.

    Peccato che i buoni propositi si perdano un po', a mio parere, nel secondo albo, dove la bella giornalista passa decisamente in secondo piano - anzi, quasi ce ne dimentichiamo - e l'attenzione di concentra tutta sulla minaccia dei "Professionisti". Questo per me uno degli aspetti negativi di questa peraltro ottima e piacevole storia.

     

    Voto 7,5 (leggermente al di sotto delle altre storie boselliane della serie regolare del 2013, Salt River, Il segreto del Giudice Bean e El Supremo)

  18. Pochi anni dopo l'uscita di "Oklahoma!", in uno dei tanti sabato pomeriggio passati con mio padre in giro per fumetterie per completare la collezione di Tex, incappammo in questo volume di insolito formato di cui non sapevamo niente... Ricordo perfettamente le parole del negoziante a proposito: "L'Oklahoma? E' bellissimo!"... quanto aveva ragione!
    Una delle mie storie preferite di Tex, sicuramente il migliore della collana Maxi, con un Berardi molto ispirato che riesce a calare Tex e Carson in un contesto abbastanza inusuale (la corsa ai terreni) e in un'atmosfera quasi kenparkeriana, ma senza snaturare le caratteristiche del ranger. Spettacolari i dialoghi. Unica nota negativa il ruolo di spalla quasi inutile riservato a Carson - emblematica la scena del duello in cui Tex affronta da solo due avversari, obbligando Carson a fare da spettatore.

    Voto, inutile dirlo, 10.

  19. Forse sarebbe il caso di svolgere un'azione tipo quella studiata da Recchioni per Dylan Dog.

    Premetto che non seguo quella serie, ma da quel che ho letto ogni uscita extra rispetto alla serie regolare, avrà una sua caratteristica, come tematiche, come ambientazione o incentrata su vari personaggi o cicli narattivi.

     

    Su Tex potrebbe anche funzionare, la butto lì: secondo voi sarebbe interessante se sul maxi si sviluppasse una serie di storie in continuity di anno in anno? Oppure storie incentrate sul passato di Tex? oppure ancora storie che hanno per protagonista uno dei pards?

     

    Infatti io non pensavo tanto alla chiusura della collana, quanto a un suo rilancio, dato che le uscite degli ultimi anni mi hanno lasciato piuttosto insoddisfatto. Mi chiedevo anche cosa c'è in vista per il futuro, dato che mi pare che in fase di lavorazione ci siano soltanto due maxi - a differenza della programmazione ben più a lungo termine dei texoni.

    L'idea di una serie "a tema", con storie incentrate su uno dei pards o sul passato di Tex, ad esempio, sarebbe probabilmente ben accolta da molti lettori e forse darebbe anche uno stimolo agli autori per scrivere qualcosa di nuovo e diverso...

  20. Riprendo questa vecchia discussione che torna di moda, a mio parere, nell'imminenza dell'uscita del prossimo maxi e dopo l'esperienza  - fallimentare - di Alaska. Mi sembra evidente che il maxi è una serie osteggiata da non pochi lettori, soprattutto perché vede ospitare quelli che potrebbero essere definiti gli "scarti", non sufficientemente degni delle altre collane - disegnatori non particolarmente graditi al pubblico, storie di secondo livello, autori come Segura che danno un'interpretazione di Tex non troppo canonica.

    Anch'io sono piuttosto insoddisfatto di come sta andando la serie attualmente, nonostante abbia ospitato un paio di capolavori del passato - Oklahoma e Nei territori del Nord Ovest - e presenti un formato potenzialmente interessante, dato che amo le storie di ampio respiro.

     

    Non conosco i dati di vendita del Maxi, ma mi viene da pensare che sia pensata come una collana rivolta più a lettori "occasionali", per il fatto di presentare una storia autoconclusiva e senza le pretese di soddisfare il palato dei lettori appassionati più critici. Forse è questo uno dei motivi per cui la si tiene in vita?

     

    Infine, una domanda: non so quali siano le storie in lavorazione destinate al Maxi, a parte una storia di Diso e una coppia di storie di Cossu e Ortiz, che coprirebbero le prossime due uscite. Già questo mi dà da pensare, visto che la programmazione attuale dei Texoni copre almeno i prossimi 6-7 anni, e uno si aspetterebbe lo stesso anche da questa collana, che tra l'altro probabilmente (per il numero di pagine di ogni uscita) necessiterebbe di una programmazione ancora più lungimirante. Segno che l'intenzione è di non proseguire ulteriormente la serie? O di andare verso un prodotto che ospiti due/tre storie "brevi", come per il maxi di Dylan Dog?

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