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Io credo che gli utenti di questo forum rappresentino un buon campione dei lettori di Tex, e se dei 47 voti che il sondaggio ha raccolto ben 39 sono dall'8 in su, credo che si possa affermare che questa storia, compreso il discusso finale, e' piaciuta. E anche molto. Se questo forum viene catalogato come "pro Boselli", come ho letto in diverse occasioni, credo che il motivo sia semplicemente che Borden e' uno sceneggiatore molto apprezzato dal pubblico. Poi ci sono naturalmente le eccezioni a cui la storia non e' piaciuta, che lamentano una eccessiva distanza dal Tex delle origini, ecc. - ma mi sembra che sia una minoranza di lettori le cui opinioni (altrettanto rispettabili di quelle di tutti gli altri, finche' non sfociano nell'attacco personale) mi danno l'idea di un'eccessiva pignoleria...
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Mi pare che Leo abbia colto il punto - che è anche il nodo della critica di UBC: secondo loro, Tex in quella situazione non ci si sarebbe dovuto trovare! Lo sceneggiatore, semplicemente, non avrebbe dovuto creare una situazione senza sbocco, senza via d'uscita, nella quale ogni scelta sarebbe stata comunque una sconfitta. Che è poi l'atteggiamento che è stato (quasi) sempre tenuto dagli sceneggiatori che si sono alternati su Tex: in una storia classica, Rodelo sarebbe semplicemente morto per le ferite riportate.
Bell'intervento Tazhay.allora mi sorge il sospetto che la nuova (anzi, la vera) dicotomia non sia tra "tradizionalisti" e "avanguardisti", ma tra coloro che leggono Tex in funzione di Tex (e giudicano la storia, per larga parte, in questa chiave), e coloro che invece leggono Tex perchè è scritto bene, ha trame coinvolgenti ed è sceneggiato e disegnato benissimo.
Personalmente, sono molto soddisfatto della lettura quando riconosco il mio Tex ideale in quello che vedo evoluire nella storia. Quando così non ?, la lettura ne risulta condizionata.
Allora, senza alcuno spirito polemico, la domanda che pongo ?: la riconoscibilit? del personaggio è ancora un valore aggiunto di questa testata, o il lettore di oggi adora - piuttosto - essere sorpreso da trovate sempre inedite? Finiremo per avere una casistica di situazioni dal non poter più dire: "Tex è così, si comporta così", perchè tutto sarà possibile? E questo sarà un valore aggiunto, o l'inizio di un sentiero particolarmente ripido e irto di insidie?
Non nego che io sia molto attratto da come il fumetto è scritto e anche da una certa dose di novità. Tuttavia continuo a credere che il finale di Giovani assassini non sconfessi Tex e il suo carattere. Semplicemente, lo mette di fronte ad una situazione inedita, e di conseguenza inedito è il suo comportamento. Tex non è messo in discussione. Lo sarebbe se di fronte ad una situazione classica Boselli gli avesse fatto tenere un comportamento differente dal consueto. In questo caso, però, la situazione è totalmente nuova (e ciò questo a me piace), talmente inconsueta che non si può dire a priori come dovrebbe comportarsi Tex: qualsiasi suo comportamento è legittimo e plausibile, senza che ciò lo renda meno riconoscibile o meno fedele ai canoni GLBonelliani.E invece qui Boselli - per le sue esigenze di autore, che pensa che Rodelo sia un personaggio che abbia ancora qualcosa da dire - sceglie una strada completamente nuova. Che mette Tex in una situazione da cui, al momento, sembra uscito sconfitto. Ma rimanendo Tex, agendo da Tex, coerente a tutta la sua storia! Quindi a me (e anche alla maggior parte dei lettori, a leggere i commenti in rete) questa scelta è piaciuta!
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Mi pare che siano articoli talmente traboccanti di astio e di risentimento che prenderli come una critica oggettiva non e' nemmeno lontanamente immaginabile. Condivido davvero poco di quanto sostenuto - e ho spiegato in un post precedente i motivi per cui ho invece apprezzato questo finale e questa splendida storia!
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Questa storia - che ho da poco riletto - e' senza dubbio un'ottima storia, ma con alcuni elementi che non me la fanno apprezzare del tutto e non mi fanno gridare al capolavoro.
Ma partiamo dalle note positive... anzitutto il ruolo di Carson: fino a meta' del secondo albo mi chiedevo perche' mai Nizzi lo avesse inserito, visto che era relegato a semplice presenza silenziosa alle spalle di Tex; ma poi la musica cambia, a lui viene affidato il compito di portare in salvo i Sioux e di guidarli nella resistenza all'assedio del colonnello Drake: e qui bisogna ammettere che troviamo un Carson davvero strepitoso!
Altra nota positiva e' il finale, amaro e tragico come gia' altre volte e' accaduto quando Tex si e' dovuto scontrare con la Storia e la sua ineluttabilita'... Qui il tono e' davvero epico e a mio parere le pagine finali sono tra le meglio scritte fra quelle che vedono Tex affrontare il tema delle guerre indiane.
Dicevo di alcuni aspetti che invece non ho gradito... Beh il soggetto e' evidentemente trito e ritrito, e Nizzi ci mette ben poca originalita' (escluso l'apprezzato finale). Ma quello che non mi entusiasma e' il solito ricorso al generale Davis, che tante volte Nizzi utilizza come vero e proprio Deux ex machina in grado di salvare Tex quando la situazione sembra del tutto senza via d'uscita. Non so, mi sembra come se questo personaggio sia stato piu' volte per Nizzi come una scappatoia quando la sceneggiatura si trovava a un punto morto, e non ci fosse altro modo di risolvere la situazione che con un intervento divino... C'e' da dire che in questa storia comunque Davis non si limita a un intervento risolutivo, ma ci viene presentato anche come uomo combattutto tra senso del dovere e senso della giustizia - cosa questa che mi ha fatto un po' rivalutare il personaggio.
I disegni di Monti, per quanto ben fatti, non mi hanno mai entusiasmato... ma questo e' solo gusto personale, perche' la qualita' e' fuori discussione.
Voto: 8- 1
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A proposito degli avvenimenti storici che hanno ispirato a Boselli alcuni degli elementi di questa fantastica storia, segnalo gli articoli di approfondimento contenuti nei numeri 63 e 64 di Magico Vento (anche se immagino che molti di voi ne saranno già a conoscenza).
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Davvero splendida questa storia, con i disegni di Ortiz che rendono al meglio la magia e il fascino dei Monti Superstizione. Dalle sue tavole si respira tutta l'asprezza di quel territorio selvaggio. La trama è costruita splendidamente, forse con qualche eccesso
(il vecchio Jacob che rinsavisce improvvisamente, il piccolo sordomuto Andr?s che riacquista la parola, il dottore che perde la ragione)
che però nel complesso rientra perfettamente nell'atmosfera di mistero e leggenda che pervade tutta la storia. Voto 8. -
Una storiella, n° carne n° pesce... una trama inconsistente che non riesce nemmeno a riempire il pur ridotto spazio dell'almanacco, tanto che la scena dello scontro con l'orso mi sembra proprio buttata l' per allungare una sceneggiatura priva di idee. Un Tex che si lascia portare a zonzo per i boschi per una notte, invece di tornare sul luogo del "rapimento" e cercare le tracce dei banditi... un Tex completamente privo di iniziativa... è Logan che decide quando fare una sosta, di non accendere fuochi, mentre Tex si limita a annuire... Il voto per me è 5, con dispiacere per Faraci che stimo come autore serio e professionale. Spero che possa tornare a breve almeno sui livelli del suo esordio su Tex e delle sue prime storie, che avevo decisamente apprezzato.
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A proposito di Font: tengo a precisare che il voto che ho dato alla storia (9) tiene conto anche dei suoi disegni. Ricordo che alla sua prima apparizione sul Texone il suo stile proprio non mi andava già, soprattutto per quell'uso dei retini che non sopportavo. Ma da quando è una colonna portante della serie regolare... beh, la musica è cambiata. Ora è uno dei miei preferiti. Certo ammetto che le sproporzioni nei personaggi a volte sono eccessive e che, soprattutto in questa storia, Tex è spesso davvero inguardabile; capisco quindi i lettori che non lo digeriscono (ma agli stessi lettori vorrei chiedere, senza intento polemico, come si ponevano di fronte a un grande del passato come Fusco, che non scherzava in quanto a tratto caricaturale... ma temo di essere linciato laughing poi è ovvio che fra i due ci sono differenze colossali). Però mi piace tantissimo la caratterizzazione grafica dei suoi personaggi, visi che raramente si dimenticano... e per rimanere a questa storia trovo che è merito suo se riusciamo a capire che tipo di personaggio è Gradson soltanto guardandolo. E come ha disegnato la città morta del sogno di Rodelo nel primo albo... beh, quello è il West.
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Beh, se la metti così allora mi correggo: dal seguito, mi aspetto O un ennesimo capolavoro, O una ciofeca colossale In ogni caso, niente mezze misure
Ma non è forse vero di qualunque storia? _ahsisiGrandi applausi comunque al coraggio di Borden ::evvai:: questa storia è riuscitissima, il seguito potrebbe essere un ennesimo capolavoro ma anche una ciofeca colossale!
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Questa è una grande storia. Io le do 9, ma perchè penso che il 10 vada riservato solo ai capolavori assoluti. La metto allo stesso livello della precedente El Supremo, anche se non potrebbero esserci due storie più diverse: classicissima l'una, originalissima questa (a partire dal finale, qualcosa che non si è mai visto in tutta la saga). E a proposito del finale e delle polemiche che ha suscitato... Anzitutto dobbiamo leggerlo ricordando che Tex si batte per la Giustizia, e non per la Legge. Le quali spesso, come in questa storia, non coincidono. Tex non è lo sbirro pronto a tutto "in nome della legge"; Tex non esita a mettersi al di fuori della legge, come la sua storia testimonia. Qui è di fronte a un uomo che ha commesso il male, in questa storia come nella sua precedente apparizione, e che si ritrova alla fine menomato, senza un braccio, su una sedia a rotelle: per lui, questa è una punizione sufficiente. L'unica alternativa possibile è la forca: Rodelo è un evaso, rapinatore e pluriomicida, e Tex, qualora decidesse di consegnarlo alla legge, non avrebbe modo di risparmiargli l'impiccagione. Decide di evitarlo, mettendo ai voti la sua sorte. Ben sapendo, attenzione, che mettendo la decisione ai voti Kit e Carsonavrebbero votato per lasciarlo libero, perchè del quartetto sono i due più inclini a lasciarsi muovere dai sentimenti e dalla pietà. Tex, se decide di mettere la decisione ai voti, lo fa già conoscendone l'esito. E' un esito che, in fondo, non condivide. Tex e Tiger sono veri giudici di uomini, rispetto ai due Kit si lasciano meno coinvolgere dai sentimenti e dalla pietà, e sanno che Rodelo è una mela marcia, è un uomo malvagio, che difficilmente ci sarà redenzione per lui. Ma nonostante tutto Tex accetta che per Rodelo, come per tutti gli uomini, ci possa essere un'altra possiblit?. Anche se probabilmente, come mi aspetto dal seguito della storia (e come, secondo me, anche Tex si aspetta), Rodelo non la sapr? sfruttare, e questa scelta si riveler? alla fine un errore. Mi sembra che Tex sia consapevole che sta commettendo un sbaglio; ma è prima di tutto un uomo giusto, e come tale agisce nel finale.(poi magari Boselli ci ripresenter? un Rodelo sinceramente pentito... ma questo mi sorprenderebbe molto!). Grandi applausi comunque al coraggio di Borden ::evvai:: questa storia è riuscitissima, il seguito potrebbe essere un ennesimo capolavoro ma anche una ciofeca colossale!
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Con "El Supremo", Boselli di diverte a raccontarci una storia dall'impianto classico, direi quasi "da secondo centinaio", supportato da un magnifico disegnatore in grado di fornire in tempi brevi tavole sempre di alto livello qualitativo. L'incipit della storia è tipicamente boselliano (come altri hanno già sottolineato, ricorda l'inizio de "Gli schiavisti"): si tratta di un lungo prologo, che occupa tre quarti del primo albo, in cui vediamo Tex e pards impegnati in una missione (il salvataggio di Lozano) di cui non sappiamo ancora assolutamente nulla. E' una scelta narrativa molto innovativa rispetto a tante avventure del passato, dove spesso già nelle prime pagine venivamo messi a conoscenza di ciò che ci aspettava, ad esempio dalle parole di qualche ufficiale nell'atto di affidare qualche incarico pericoloso a Tex e pards. Il prologo termina con la spettacolare scena del salto dalla scogliera, vero punto di massima tensione del primo albo e ripreso magnificamente da Villa in copertina. E' solo a questo punto, con l'incontro con Montales, che veniamo a conoscenza dei dettagli della missione e dei piani di El Supremo, cattivo megalomane nel pieno della tradizione dei cattivi texiani. Trovo che il terzo albo sia tra tutti il più riuscito, con un crescendo di tensione e di ritmo che culmina
nel rapimento della figlia del senatore e nella rocambolesca fuga di Castle sulla nave, seguito a ruota da Kit e Donen.
Non sono d'accordo invece con chi ritiene il finale eccessivamente veloce, anzi la battaglia finalecon tanto di dinamite e gatling
è magnificamente gestita. Sottolineo la grande prevalenza di scene notturne: a parte forse il primo albo, il resto della storia è "girato" quasi interamente di notte. Forse Boselli, nello scrivere la sceneggiatura, ha fatto questa scelta proprio perchè la storia era affidata a Dotti, che già ha dimostrato su Dampyr di essere un maestro delle atmosfere notturne e chiaroscurali. Dotti: finalmente un disegnatore di grandissimo livello e, a quanto leggo, VELOCE: è anche grazie a lui che abbiamo potuto rileggere un'avventura di quasi quattro albi! -ave_ Le tavole sono di altissimo livello e i pards molto ben caratterizzati (a parte, forse, qualche sbavatura). Non è il mio disegnatore preferito (forse deve ancora abituarsi davvero al West), ma senza dubbio un grandissimo acquisto. VOTO: 9 -
Voto a SALT RIVER e preferenza a I PROFESSIONISTI.
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Lascio un commento a questa seconda avventura di Tex in terra canadese, che ho appena riletto. Come spesso accadeva a quei tempi, c'e' una stretta continuit? con la storia precedente, in cui avevamo lasciato Tex e Gros-Jean prendersi carico della nuova missione affidata all'ancora convalescente Jim Brandon, e dirigersi verso la cittadina di Dawson. La continuit? si ferma però qui, nel senso che a mio parere questa storia è decisamente meno riuscita della precedente (che, d'altra parte, è il primo vero capolavoro di Bonelli...)La storia è comunque gustosa, merito anche degli spassosissimi siparietti nell'ufficio del colonnello delle giubbe rossee della distruzione delle uova marce di Olaf lo Svedese... Da sottolineare anche un buon numero di personaggi di contorno che vivacizzano l'ambiente cittadino di Dawson. Non mi soffermo invece sulle diverse imprecisioni e incongruenze, già rilevate negli interventi precedenti... erano tempi davvero eroici, per il fumetto!La storia è comunque importante anche rispetto alla "continuity interna" della saga: è infatti l'ultima apparizione di Kit Willer bambino, che ritroveremo adolescente nell'avventura successiva, "Il figlio di Tex". Segna anche il primo addio di Tex ai suoi nuovi amici canadesi, con le parole di Tiger ("Bravi amici! Peccato che loro vivere su terre fredde") e Tex ("Già! Ma anche se essi saranno lontani migliaia di miglia resteranno per sempre vicini al mio cuore!") a sottolineare il profondo legame che si è creato tra loro dopo le prime avventure vissute insieme. Chissà se GL Bonelli aveva già l'idea di riproporli, prima o poi?
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Ho dato il mio voto al giudice BEAN, personaggio non originale ma secondo me ripreso e sviluppato ottimamente da Boselli, che ne fa il coprotagonista di una delle storie migliori del 2013. Preferenza a OZZIE JOHNSON.
Recensione Ubc Della Storia I Giovani Assassini
in La Serie e i Personaggi
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