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Storia passabile, che pare scritta da Ruju col pilota automatico (nel senso che tutti gli sviluppi sono assolutamente prevedibili) ma che tutto sommato si mantiene abbastanza leggibile fino alla fine. Stucchevoli quei "gallinaccio" o "piccione" inseriti a casaccio nei dialoghi tanto per fare "colore texiano". Impreziosita dai disegni di Diso, per cui la storia è stata evidentemente scritta (grande abbondanza di cavalli e mandrie di bovini), che nonostante sbagli qualche vignetta, soprattutto verso la fine, alla sua rispettabile età mantiene ancora una sintesi invidiabile.
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<span style="color:red">11 ore fa</span>, ggaaco dice:
Infatti sono di Polese i due peggiori albi, IMHO, della storia del west. "Le città silenti" e "la costa lunga", due riempitivi.
Calcolate che io la sto leggendo adesso e quindi arrivo fino al numero 56.
Non ci sono riempitivi nella SdW. Quei 2 albi fanno parte della storyline di Ben MacDonald che era appunto affidata a Polese e che, come vedrai, avrà parecchi sviluppi (uno dei motivi perché venne affidata a Polese potrebbe essere perché ci sono molte donne e le donne Polese le disegnava molto meglio di Tarquinio)
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Sand Creek, Le montagne splendenti, Sangue di guerriero... Quando non le disegnava lui, le storie più "importanti" D'Antonio le affidava a Polese
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Ma che c'avete contro Polese? Tarquinio gran cesellatore e maestro del chiaroscuro, ma come espressività e dinamismo Polese gli dà una pista.
Gran peccato non gli abbiano affidato un Texone quando potevano...
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Credo che Polese sia stato proprio D’Antonio a portarlo alla Bonelli: aveva già collaborato con lui al Vittorioso e poi in molti fumetti successivi alla SdW (da quelli per Il Giornalino, a Un uomo un’avventura, Bella & Bronco, fino a Nick Raider)
E’ chiaro che D’antonio si trovava meglio con Polese: come stile grafico erano abbastanza simili, Tarquinio invece era completamente diverso…
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Comunque quella degli album cartonati di Tex è un'idea che a un certo punto ha girato in Bonelli - Gli sterminatori di Galep era stata realizzata per una pubblicazione di questo tipo - però questa storia di Tarquinio mi sa che in ogni caso avrebbe avuto troppe pagine...
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<span style="color:red">10 ore fa</span>, Diablero dice:
Concordo sul fatto che il seguito di Boselli e Torricelli andrebbe in un volume analogo (con la riproduzione della sceneggiatura di Boselli), per omogeneità della collana, e anche per vedere una sua sceneggiatura. Sulla pubblicazione in edicola, mi sa che con la "fame" di nuove uscite texiane sia inevitabile che prima o poi sarà pubblicata anche in edicola, ma penso sarà in uno speciale apposito, e non a breve.
Già c’è stata gente che si è lamentata - pure su questo forum - che questa storia, che è un “reperto storico” di inestimabile valore, fosse pubblicata incompleta, figuriamoci se pubblicano incompleta anche la seconda parte di Boselli e Torricelli. Venendo a mancare l’eccezionalità e l’unicità dell’evento in effetti che senso avrebbe? Un volume che non contiene la storia completa, ma solo la conclusione “normale”, nel senso di realizzata oggi, con gli stessi autori che si trovano tutti i mesi nella serie mensile, che appeal può avere? Io per primo non spenderei 30 € per un volume di questo tipo. Per me le soluzioni erano 2: o pubblicare la storia così com’era senza nessuna conclusione (ipotesi preferibile) oppure fare un unico volume con la prima e seconda parte assieme (potevano addirittura pensare di farne un Texone celebrativo)
<span style="color:red">30 minuti fa</span>, juanraza85 dice:Un'interessante e piacevolissima intervista recentemente concessa da Sergio Tarquinio, in cui parla anche di Ombre di morte:
https://www.laprovinciacr.it/news/cronaca/428314/sergio-tarquinio-il-disegnatore-di-tex.html
Però, Tarquinio a 98 primavere suonate sembrerebbe ancora piuttosto in forma. Posto che se è così non si capisce perchè non ci abbia pensato la Bonelli a fargli un'intervista a corredo del volume, forse alcune cose se le ricorda male o è l'intervistatore che le riporta male (quell'"Arturo" Galleppini in effetti non depone molto a favore di chi ha realizzato l'intervista): il 1961 come data di realizzazione di questa storia non sta in piedi, e nemmeno l'idea di pubblicarlo su un volume cartonato (forse è un'idea che hanno avuto in seguito, quando non sapevano cosa fare di queste pagine, ma un volume cartonato a fumetti negli anni '60 era pura utopia)
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<span style="color:red">21 ore fa</span>, Carlo Monni dice:
Quello che è successo è che quando Tarquinio ha consegnato la sua parte Sergio Bonelli è rimasto perplesso sui visi, Ha chiesto a Tarquinio di modificarli. Lui si è rifiutato e Sergio ha detto al padre di fermarsi per il momento in attesa di decidere cosa fare.
Questa è una tua deduzione (che a Sergio non fossero piaciuti i visi e avesse chiesto a Tarquinio di rifarli) o hai delle fonti in proposito?
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<span style="color:red">18 ore fa</span>, FlashWest dice:
I disegni li trovo un po' legnosi, ma tutto sommato, ad una prima sfogliata mi sembravano peggio. Diciamo che leggendolo non stanno così male
Tutto ma non legnosi, Diso a 90 anni ha ancora un dinamismo che molti più giovani colleghi si sognano
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<span style="color:red">3 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:
Invece è facilissimo: i visi. Tarquinio ha fatto i volti con il suo stile. Per intenderci: Tex sembra Bill Adams e così via . Sergio voleva che fossero identici a quelli di Galep.
Oddio, anche Nicolò e Letteri facevano i visi di Tex con il loro stile che assomigliava ben poco a quello di Galep, per non parlare - in seguito - di Ticci e Fusco...
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Vedrei benissimo Giuseppe "Eon" Viglioglia e il francese Thierry Girod (entrambi sarebbero adattissimi anche per un cartonato alla francese)
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La storia, comunque, è puro distillato GLB d’annata. Imperdibile.
Tarquinio per me sarebbe stato pure adattissimo alla regolare, difficile capire cosa non abbia convinto Sergio Bonelli...
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La sceneggiatura arriva fino al punto esatto in cui termina la storia disegnata da Tarquinio (sarebbe stato interessante vedere anche la sceneggiatura di Boselli. a questo punto, visto che hanno pubblicato quelle 10 pagine)
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Accattato anch’io. Il volume mi pare fatto molto bene, in grande formato e con una buona rilegatura, l’unica cosa che stona è quel blu elettrico scelto per la copertina e la costa che fa un po’ l’effetto pugno in un occhio. Da quel che ho potuto vedere la qualità di stampa mi pare molto buona, in un formato così grande le tavole di Tarquinio vengono senza dubbio valorizzate. Gran recupero lo storyboard originale di GLB. Il Tex di Tarquinio a me sembra decisamente centrato, anche se comunque mi pare che appaia molto poco: nella storia ci sono soprattutto Kit e Tiger. Incomprensibile anche per me la scelta delle 10 pagine di preview di Boselli & Torricelli, pensavo che loro concludessero la storia e invece la lasciano ancora più incompleta (un conto è un volume con un inedito d’antan incompleto di GLB, un altro realizzarne il seguito ma pubblicarne solo poche pagine: a questo punto perché non aspettare che Torricelli avesse completato la storia e poi pubblicarla tutta assieme?)
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<span style="color:red">10 minuti fa</span>, Angelo1961 dice:
Se avessi acquistato il volume convinto che sia completo, sarebbe stata una presa per i fondelli. Ma siccome lo sappiamo che non è completo, chi lo acquista farà una scelta libera.
Tenendo presente che un albo cartonato da 29 euro , che si acquista in libreria e non in edicola, ha caratteristiche arcinote a chi lo acquisterà. Non serve certo scriverlo in copertina o indicarlo nel sito Bonelli.
Da quanto è stato detto la storia del volume E' completa, nel senso che è stata completata da Boselli e Torricelli.
Questa discussione comunque mi sembra lunare. Un Tex inedito di GL Bonelli è un ritrovamento altrettanto se non più clamoroso di quello del Sandokan di Pratt di qualche anno fa. Anche lì c’erano poco più di una cinquantina di pagine ma giustamente lo hanno presentato comunque in pompa magna in un’edizione di pregio con ampio corredo critico e iconografico (ed è andato pure a ruba). I lettori che invece avrebbero preferito per questa storia di Tex la pubblicazione in una collana da edicola pot-pourri come il Magazine secondo me non si rendono conto appieno della portata dell’evento, fumettisticamente questa è una cosa tipo il Santo Graal...
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<span style="color:red">4 minuti fa</span>, frank_one dice:
Può essere che abbiano messo quattro strisce per pagina? In questo modo basterebbero 120 pagine.
Sul sito de Lo Scarabeo dicono che ci sono tutte: https://www.loscarabeo.com/products/tex-la-mano-rossa
Il primo albo di TEX, riprodotto dalle storiche tavole originali.
L’inizio della leggendaria epopea, ora in un’inedita edizione di pregio che raccoglie tutte le tavole originali, tracce e segni di lavorazione inclusi. Con Il Totem Misterioso, primo racconto di questo volume – e prima storia in assoluto della celebre serie sul ranger texano – comincia l’avventura di Tex Willer, icona immortale del western all’italiana e del Fumetto internazionale.
Gianluigi Bonelli, arte di Aurelio Galleppini,
128 pagine, 240x320 mm. Edizione cartonata, in lingua Italiana. -
<span style="color:red">49 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:
Invito a rileggere attentamente i tre indizi che Boselli stesso ha dato:
1) grandissimo disegnatore;
2) velocissimo;
3) è attualmente impegnato non su una, ma ben su due storie contemporaneamente ed è abbastanza vicino a terminarle entrambe.
Chi potrebbe soddisfare tutti e tre i requisiti?
Riflettete.
Diso
Purtroppo mi sa che non sarò accontentato quindi direi Civitelli o Font
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A Lucca dovrebbe essere intanto uscita la limited de Il segno del serpente di Nizzi & Galep (1.990 copie)
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<span style="color:red">29 minuti fa</span>, ymalpas dice:
Io non ci ho ancora capito un tubo!
a ) la storia è incompleta, sia la sceneggiatura sia la parte grafica di Tarquinio. Finale scritto da Boselli e disegnato da Torricelli.
Direi che è questa, no? Che seguito potrebbero mai realizzare di una storia che alla fine è un what if fuori continuity?
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<span style="color:red">1 ora fa</span>, topos83 dice:
Chissà se poi si capirà perché la storia alla fine non è comparsa sulla regolare: mera casualità o volontà di non far prendere alla continuity una certa strada? E in tal caso poi per volontà di chi? Un ripensamento del vecchio Bonelli o scelte di Sergio?
Beh, ma se la storia è incompleta come facevano a pubblicarla?
Casomai sarebbe da capire perchè è rimasta incompleta (ipotesi più probabili: Tarquinio venne dirottato in fretta e furia sulla SdW oppure a Sergio, sempre molto pignolo su queste cose, non convinceva la rappresentazione grafica di Tex)
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Il 30/10/2023 at 09:37, frank_one dice:
È una storia del 1966. Questo che vuol dire? Che la sceneggiatura è stata completata nel 1966? Che i disegni furono completati nel 1966? Che nel 1966 oltre ai disegni era stato completato anche il lettering e che quindi la storia era praticamente pronta per andare in stampa?
Le strisce smisero di uscire nel 1967, le inedite della seconda serie gigante cominciarono nel 1968 e questa è di un anno o due prima, ma non è detto che altre storie, anche nel caso questa fosse completa e si fosse deciso di pubblicarla, non avessero la priorità.
Quindi sicuramente fu ideata come storia a strisce, ma secondo me non è detto che avrebbe visto la luce in quel formato o quanto meno lascerei un margine di dubbio.
Nella sceneggiatura di Bonelli si fa riferimento all’albo gigante n. 70, uscito nel settembre 1966, quindi questa storia è sicuramente successiva; azzarderei che più probabilmente è del 1967, quindi probaabilmente fu disegnata immediatamente prima che Tarquinio iniziasse a lavorare alla Storia del West
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Il 25/10/2023 at 14:02, Carlo Monni dice:
Se vi interessa saperlo, al momento Diso, alla bella età di 91 anni, è impegnato nientemeno che su una sceneggiatura di Mister No scritta da, udite udite, Guido Nolitta ritrovata di recente, scritta ancora a mano e pure di difficile decifrazione, così dice lui. Fonte: lo stesso Diso.
Posto che questa è una notizia 'bomba' alla pari del Tex inedito di GLB & Tarquinio, ma da dove saltano fuori all'improvviso tutte queste sceneggiature inedite? Hanno trovato finalmente la chiave di uno dei cassetti di Sergio Bonelli rimasto fino ad ora chiuso?
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<span style="color:red">54 minuti fa</span>, LedZepp dice:
In tutto ciò non vedo una visione lungimirante e che guarda al futuro, ma solo sfruttare la gallina dalle uova d'oro finché il gioco regge
Se le copie vendute calano e tu però vuoi continuare a fare gli stessi margini di prima - come immagino vogliano fare i manager della Bonelli, magari anche per non rendere evidente alla dirigenza che stanno perdendo lettori a raffica - le soluzioni sono 2: o aumenti i prezzi o aumenti le uscite. In Bonelli stanno adottando un mix di entrambe le soluzioni.
Il problema, come in molti avete osservato, è che "tirando troppo la corda" con questa politica prima o poi finisci per stufare anche gli aficionados incrollabili e allora il tracollo sarà verticale...
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Probabilmente sono in controtendenza, ma per quanto mi riguarda Diso è l’unico motivo per cui acquistare questo Maxi (come Alessandrini lo era per quello precedente)
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Domande a Mauro Boselli
in Borden
Pubblicato
La contrapposizione tra Texiani e Zagoriani mi è sempre sembrata roba da bambini delle elementari, mentre il tono sgrammaticato da ducetto di periferia purtroppo è al passo coi tempi…