Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

Magic Wind

Cittadino
  • Contatore Interventi Texiani

    250
  • Iscritto

  • Ultima attività

  • Giorni con riconoscenze

    13

Magic Wind ha ottenuto l'ultima riconoscenza il Aprile 24

Magic Wind ha pubblicato il contenuto maggiormente apprezzato!

Informazioni sul profilo

  • Sesso
    Maschile

Io e Tex

  • N° 1° Tex che ho letto
    200
  • Pard preferito
    Tiger Jack
  • Personaggio favorito
    El Muerto

Visitatori recenti sul profilo

2181 visualizzazioni del profilo

Magic Wind's Achievements

Community Regular

Community Regular (8/14)

  • Very Popular Rare
  • Reacting Well
  • Dedicated
  • First Post
  • Collaborator

Recent Badges

148

Reputazione nella comunità

  1. Oppure quelli di James Oliver Curwood, scrittore a inizio '900 molto in voga e che era pubblicato nella Romantica Sonzogno (anche Hugo Pratt lo mette tra i suoi maggiori ispiratori). Adesso purtroppo è abbastanza dimenticato...
  2. Magic Wind

    [Texone N. 14] L'ultimo Ribelle

    Da quello che vedo le modifiche non sono state fatte sulle tavoli originali quindi tecnicamente la cosa sarebbe fattibile (bisognerebbe recuperare tutte le tavole originali, o perlomeno quelle modificate, però). Le tavole originali, peraltro, hanno già il lettering in italiano quindi deve essersi trattato di una modifica fatta all'ultimo momento. Comunque anche in Francia L'ultimo ribelle è stato pubblicato con i "braghettoni" di Monti, quindi una versione originale di Wilson di fatto non esiste.
  3. Magic Wind

    [Texone N. 14] L'ultimo Ribelle

    La faccenda del viso di Tex è gravissima, altrochè. Se non gli garbava come Wilson faceva Tex (gli avranno fatto fare delle prove, suppongo) il Texone allora lo fai disegnare in toto da Monti, senza fare quello scempio. Tra l'altro, come si vede da queste tavole originali, il Tex di Wilson era perfetto...
  4. Secondo me più che al Kit Carson "storico" GL Bonelli faceva riferimento al Kit Carson di Rino Albertarelli e forse anche a quello coevo dei comics USA...
  5. Quella scena è un cliffhanger, è stata messa lì solo per chiudere la striscia con un momento di suspense per invogliare il lettore all'acquisto della successiva.
  6. E' una sottile strategia per farlo tornare sul forum
  7. Il primo albo, per quanto introduttivo , mi è sembrato molto buono. Finora segue abbastanza lo schema del precedente Un mondo perduto, scazzottata iniziale compresa, anche se il versante di salita del Rainier stavolta è diverso, da ovest (Tacoma) e da non più da est (Yakima). All’epoca in cui sono ambientate le avventure di Tex il Rainier era già stato scalato, anche dal celebre scrittore-naturalista John Muir, e la via normale (cioè la più facile) è la Disappointment Cleaver Route da sud. Sono probabilmente l’unico lettore di Tex a cui piace molto Un mondo perduto, storia che conosco praticamente a memoria, per quanto si vede che GLB lavorava su un soggetto altrui (il lungo passaggio in cui Steiner spiega i misteri del Rainier non sembra nemmeno scritto da lui, ma assomiglia più a uno dei monologhi del professor Hellingen di Nolitta) e che ha chiuso la storia troppo repentinamente, forse a causa della sopraggiunta morte di Erio Nicolò. Il soggetto a me è sempre sembrato parecchio boselliano, per il gran numero di personaggi coinvolti, l’ambientazione alpinistica e lo sconfinamento molto spinto nella fantascienza. Rispetto alla storia precedente Boselli opera delle correzioni e delle piccole retcon: giustifica in qualche modo i baffoni di Gros-Jean (Nicolò in realtà aveva proprio disegnato un altro personaggio), sostituisce l’inopinato ponte di legno in mezzo al ghiacciaio da cui precipita l’indiano klamath con uno di ghiaccio (anche qui Monti aveva chiaramente sbagliato a interpretare la sceneggiatura e nessuno aveva corretto), spiega che il regno sotterraneo è illuminato dalle pareti fluorescenti (mentre GLB glissava abbastanza su questo particolare, tanto che non si capiva come i nostri potessero vederci al buio), però cambia anche alcuni particolari: le tute dei ghundar realizzate con i tessuti trovati nella stiva dell’astronave sono sostituite da delle semplici pellicce come nella copertina di Galep, e il professor Steiner viene sfigurato da un’esplosione e non più dalle radiazioni dell’astronave. Mi pare di aver capito che questa storia costituirà una specie di crossover con l’altra storia fantascientifica di Tex, quella della Valle della luna, e non sono sicuro che la cosa mi piacerà molto. Bocci per me promosso a pieni voti, ha uno stile molto “pieno”, minuzioso e calligrafico, che è vero un po’ ne penalizza la leggibilità, soprattutto nelle scene d’azione, però nel complesso la sua mi è sembrata una prova sontuosa.
  8. La storia Un mondo perduto (di cui Il mistero del Monte Rainier è il seguito) occupava un albo e mezzo, ma conteneva talmente tanti eventi e situazioni (l’arrivo a Yakima e l’incontro con Gros-Jean, i preparativi per la spedizione, la tappa al villaggio dei klamath, la scalata del ghiacciaio, l’attacco dei ghundar, la scoperta del mondo sotterraneo, la cattura e l’incontro con il professor Steiner, ecc.) che oggi facilmente verrebbe spalmata su 4 o 5. Per questo quando leggo “albo introduttivo” storco il naso: una volta non esistevano albi introduttivi, ogni albo, anche se la storia rimaneva da concludere, presentava tantissimi momenti avventurosi e colpi di scena ed era comunque perfettamente fruibile per se stesso, anche perché poteva capitare in mano a un lettore occasionale, e in questo caso magari spingerlo all’acquisto dell’albo successivo: se a uno, ad esempio, capitava in mano Zagor contro Supermike era spinto dall’incalzare della storia a comprare La settima prova per vedere come andava a finire, se a uno capita in mano il Supermike di Burattini (dove i primi 3 albi finora sono introduttivi) mi sa che fa il ragionamento opposto…
  9. Magic Wind

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    La storia migliore delle due è quella di Nizzi, il che è tutto dire, visto che sembra una specie di barzelletta, o una presa per i fondelli dei lettori. In pratica il nostro scrive una storia il cui soggetto potrebbe stare comodamente nel retro di un biglietto del tram, la riempie di scambi di battute spiritosi alternati a pagine mute con gente che cavalca o che sta appostata con il fucile e si inventa la figura del ranchero con 4 figli maschi per reiterare per 4 volte lo stesso identico schema narrativo (Tex che prima distrugge il ranch a uno dei figli, poi la miniera a un altro, poi la banca a un altro ancora…). Quindi scontro finale dove i nostri fanno fuori tutti e via verso nuove avventure. La storia è tutta qui. Il bello è che nonostante il canovaccio inesistente la sceneggiatura FUNZIONA e alcuni battibecchi tra Tex e Carson sono davvero DIVERTENTI (tempo addietro, mi pare nel thread de La tigre nera, si discuteva di Nizzi come grande autore comico, i tempi giusti secondo me ce li ha). Trovo perfettamente comprensibile perché Nizzi abbia ancora tanti estimatori: trame di nessuna difficoltà leggibili a cervello spento, sceneggiature dal page turning molto veloce e con un certo brio (senza esagerare perché i lettori di Tex sono tutti molto anziani), uso smodato di cliché e situazioni riconoscibili, pards sempre centrali all’azione e dialoghi brillanti. La formula del successo è tutta qui. Quello che non funziona assolutamente sono gli sgorb… i disegni di Torti. Ora, non capisco davvero come si possano paragonare a Ticci o Fusco, ma per me non sono minimamente presentabili in una testata con il marchio Tex. Graficamente trovo che quest’albo sia uno dei punti più bassi di sempre della serie (Fernandez e Laurenti erano meglio). Se gli scenari sono ancora ancora accettabili, le figure umane, tralasciando gli illustri paragoni di cui sopra, a me hanno ricordato quelle di Bruno Bozzetto in West and Soda. Torti probabilmente non è mai stato arruolabile su Tex, nemmeno al suo livello migliore, e questa storia per me è sicuramente il suo lavoro peggiore. Velo pietoso anche sulla storiella di Serra, che spreca in un mare di noia e deja vu quello che potenzialmente poteva essere un buon soggetto, realizzando, come sempre, una storia piatta, amorfa, con i protagonisti che potrebbero benissimo essere quelli di qualsiasi altra serie e non cambierebbe nulla. Disegni di Mandanici troppo rigidi e ingessati, non adatti a Tex.
  10. Magic Wind

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    Ti confondi con un'altra storia di Nizzi. Quella era di quelle belle però
  11. Magic Wind

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    Non è che molto più semplicemente pubblicano le storie di Nizzi perchè state consegnate (sceneggiate e disegnate)? Sull'evidente declino (che va avanti ormai da una trentina d'anni) siamo d'accordo, ma se al suo posto arrivano Mignacco o Zamberletti mi verrebbe da dire meglio Nizzi (che vedo ha ancora i suoi estimatori, probabilmente perchè nonostante tutto il suo stile rimane comunque molto riconoscibile)
  12. Se togli Tex quella storia non funziona. L'eroe e la leggenda è una storia su Tex o, meglio, sul suo mito. Poi ognuno è libero di gradire o meno. Io ho gradito moltissimo.
  13. Moby Dick ha ispirato Sfida a White Buffalo, e Nizzi ha copiat... si è "ispirato" a quest'ultimo.
  14. Magic Wind

    [203/207] I Ribelli Del Canada

    Quella del "profeta" sobillatore di rivolte è una figura che Nolitta ha usato sia su Zagor (Mohican Jack) che su Mister No (Il profeta). Evidentemente era un argomento che gli stava a cuore.
  15. Magic Wind

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    Tra tutte le tavole solo l'ultima è della Mandanici
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.