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TWF - Tex Willer Forum

Magic Wind

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Everything posted by Magic Wind

  1. Giusfredi è la scelta giusta. Con qualcuno che lo aiuti però. Oppure lui curatore della regolare e un altra figura che si occupi delle serie collaterali
  2. La cosa che più mi preoccupa del pensionamento di @borden, al di là del fatto se ce la faranno o meno a rispettare le scadenze (magari è la volta buona che tagliano qualche collaterale), è che non sarà più lui ad approvare i soggetti degli altri sceneggiatori: tremo all’idea di cosa potremmo ritrovarci in edicola (magari qualcosa tipo lo Zagor western di Mignacco & Romeo )
  3. Gli scrittori sono free lance, i redattori sono dipendenti della casa editrice e come tali versano i contributi e vanno i pensione (ci sono andati anche Decio Canzio e Mauro Marcheselli, per dire)
  4. Pasquale Ruju e Stefano Biglia presentano il Texone 2025 domani sera in diretta su Lo Spazio Bianco
  5. E' questa: Zagor nn. 271-272-273 del 1988 Zagor e Ramath affrontano un monaco tibetano che si è portato appresso uno yeti dall'Himalaya. Alla fine della storia il monaco viene sconfitto, ma lo yeti rimane in Nordamerica, dove darà vita alla leggenda dello sasquatch (modifica voluta da Sclavi, che allora curava la serie). Dubito fortemente che Moreno non sia riuscito a incastrare anche la storia di Toninelli in quella sua sullo sasquatch nolittiano (è riuscito perfino a incastrare nella sua storia di Supermike quella di Castelli) Burattini (dal blog di Baltorr): Ricordo anch’io con piacere la storia toninelliana dello Yeti, e la soluzione finale trovata da Sclavi (all’epoca assistente di Decio Canzio, in redazione, nella cura editoriale di Zagor). Sullo “Speciale Zagor” della fanzine “Collezionare”, Toninelli dichiara: “La versione originale della mia storia sullo Yeti prevedeva che alla fine il mostro venisse fatto tornare in Tibet insieme a Ramath. Invece Sclavi mi ha consigliato di fare una sorta di aggancio con la leggenda del Sasquatch, spiegando cioè con la mia avventura la presenza di questo misterioso uomo dei boschi nelle foreste americane. Sclavi mi ha telefonato e mi ha detto: - Ma che cavolo fai? Rimandi lo Yeti sull'Himalaya? Io mi aspettavo che rimanesse in America! - E così il finale l'ha riscritto direttamente lui”. E si vede, dato che nell’ultima vignetta si nota come Sclavi abbia fatto ricorso a una delle sue abituali “citazioni” multimediali, suggerendo al disegnatore Torricelli di riprodurre un fotogramma di un celebre filmato sul Sasquatch realizzato da un cineamatore (e noto a tutti i cultori dell’insolito e del misterioso). Quindi, se lo Yeti tornerà saremo obbligati a farlo tornare sottoforma di Sasquatch.
  6. Ora, io la storia su Zagor devo ancora leggerla, ma è da capire se Burattini scrivendo questo prequel abbia tenuto presente anche la precedente storia di Toninelli. Ma conoscendolo non dubito lo abbia fatto
  7. Quello che ho notato io di queste Grandi Storie Bonelli (almeno i numeri che mi sono capitati per le mani) è che la qualità di stampa è inferiore alle storie pubblicate sulla Regolare (neri molto impastati). Anche la carta mi pare più fina (questa però potrebbe essere solo una mia impressione)
  8. Ti confondi con la storia Yeti! di Zagor sceneggiata da Toninelli. Toninelli aveva scritto inizialmente un epilogo anonimo (lo yeti che tornava in Asia a bordo di una nave), mentre Sclavi lo riscrisse facendolo rimanere in America, dove diventò il sasquatch
  9. Di quel ciclo la storia migliore è proprio l'ultima (Il ragazzo selvaggio)
  10. Ma figuriamoci. Sei stato contagiato anche tu dall'epidemia di pelouovismo? Guarda che è peggio del covid e della peste bubbonica messi assieme. Io se fossi l'autore queste sbavature le metterei APPOSTA, solo per il divertimento di mandare in crisi i lettori ragionieri
  11. A parte che quella non è una splash page, se la storia è stata ridotta delle famose 10 pagine per spostarla sulla regolare prima che Gomez iniziasse a disegnarla, perché avrebbe dovuto usare una linea più chiara per la successiva colorazione? A me sembra il normale stile di Gomez. Lui usa molto il computer, soprattutto per fare gli sfondi, la "scenografia", e poi ci mette i personaggi successivamente, che infatti in alcune vignette sono piccolissimi ma comunque estremamente particolareggiati, ma è perchè li ha messi dopo sullo sfondo...
  12. I titoli di Tex imprescindibii sono: 1) Gli invincibili 2) Cheyenne Club 3) Cercatori di piste 4) Mondego il killer
  13. Ma dalle tavole che ho postato direi che è Nicolò che faceva le matite e Gamba ripassava a china, non il contrario...
  14. Il tratteggio a china di Nicolò è inconfondibile Nicolò Gamba
  15. Questo è già un ottimo punto di partenza. Ma nello specifico cosa ha fatto Gamba in quelle storie? Matite? Chine? Entrambe?
  16. Infatti, come anch'io ho detto, sono una cosa nuova introdotta da Nizzi. Ed il thriller psicologico e il "whodunit" erano anche due cose personali, facenti parte della sua "cifra d'autore" diciamo, che lui aveva introdotto nella collana. E a me non dispiacevano affatto (apprezzo sempre gli autori che hanno una loro voce personale, che non i banali imitatori). Poi, da quanto ne so, fu Sergio Bonelli a spingerlo verso storie puramente western...
  17. Se la storia inizialmente doveva essere di 160 pagine e in corso d'opera è stata ridotta a 150, come fa a essere stata accorciata all'inizio?
  18. Grande scoperta. Ma sui fumetti Bonelli, e specificatamente su Tex, di thriller psicologici quanti ne avevi letti (non citarmi La voce misteriosa, che è una cosa completamente diversa)? Che Nizzi si sia ispirato a Psycho non ci piove, ma - ripeto - lo ha fatto ben prima di Sclavi e di Dylan Dog. Per il pubblico Bonelli era una cosa totalmente nuova. Orrore! di Medda quella si è totalmente derivativa...
  19. D'accordo col Prof. Sassaroli: piccolo gioiello crepuscolare, parecchio violento e impreziosito dai disegni di un Monti al suo meglio
  20. Tra le mie preferite: storia secca e diritta come una fucilata.
  21. Probabilmente l'hai letta ormai smaliziato da decenni di letture, ma ti assicuro che all'epoca faceva il suo bell'effetto (tutto il "giallo psicologico" alla Dylan Dog era di là a venire)...
  22. Ci vorrebbe uno davvero esperto di disegno, perché ci sono probabilmente chine di Gamba su matite di Nicolò, chine di Nicolò su matite di Gamba e matite e chine di Gamba con solo i volti dei personaggi di Nicolò...
  23. Lavoraccio da monaco amanuense. Comunque dalle tavole originali si capisce molto bene: Qui matite e chine sono del solo Nicolò [dalla storia Gilas!] Qui invece le chine sono chiaramente di Gamba (non so se anche le matite) [dalla storia I killers]
  24. Non solamente matitista, credo che spesso Gamba facesse anche le chine...
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