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TWF - Tex Willer Forum

Magic Wind

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Tutto il contenuto pubblicato da Magic Wind

  1. Oppure quelli di James Oliver Curwood, scrittore a inizio '900 molto in voga e che era pubblicato nella Romantica Sonzogno (anche Hugo Pratt lo mette tra i suoi maggiori ispiratori). Adesso purtroppo è abbastanza dimenticato...
  2. Magic Wind

    [Texone N. 14] L'ultimo Ribelle

    Da quello che vedo le modifiche non sono state fatte sulle tavoli originali quindi tecnicamente la cosa sarebbe fattibile (bisognerebbe recuperare tutte le tavole originali, o perlomeno quelle modificate, però). Le tavole originali, peraltro, hanno già il lettering in italiano quindi deve essersi trattato di una modifica fatta all'ultimo momento. Comunque anche in Francia L'ultimo ribelle è stato pubblicato con i "braghettoni" di Monti, quindi una versione originale di Wilson di fatto non esiste.
  3. Magic Wind

    [Texone N. 14] L'ultimo Ribelle

    La faccenda del viso di Tex è gravissima, altrochè. Se non gli garbava come Wilson faceva Tex (gli avranno fatto fare delle prove, suppongo) il Texone allora lo fai disegnare in toto da Monti, senza fare quello scempio. Tra l'altro, come si vede da queste tavole originali, il Tex di Wilson era perfetto...
  4. Secondo me più che al Kit Carson "storico" GL Bonelli faceva riferimento al Kit Carson di Rino Albertarelli e forse anche a quello coevo dei comics USA...
  5. Quella scena è un cliffhanger, è stata messa lì solo per chiudere la striscia con un momento di suspense per invogliare il lettore all'acquisto della successiva.
  6. E' una sottile strategia per farlo tornare sul forum
  7. Il primo albo, per quanto introduttivo , mi è sembrato molto buono. Finora segue abbastanza lo schema del precedente Un mondo perduto, scazzottata iniziale compresa, anche se il versante di salita del Rainier stavolta è diverso, da ovest (Tacoma) e da non più da est (Yakima). All’epoca in cui sono ambientate le avventure di Tex il Rainier era già stato scalato, anche dal celebre scrittore-naturalista John Muir, e la via normale (cioè la più facile) è la Disappointment Cleaver Route da sud. Sono probabilmente l’unico lettore di Tex a cui piace molto Un mondo perduto, storia che conosco praticamente a memoria, per quanto si vede che GLB lavorava su un soggetto altrui (il lungo passaggio in cui Steiner spiega i misteri del Rainier non sembra nemmeno scritto da lui, ma assomiglia più a uno dei monologhi del professor Hellingen di Nolitta) e che ha chiuso la storia troppo repentinamente, forse a causa della sopraggiunta morte di Erio Nicolò. Il soggetto a me è sempre sembrato parecchio boselliano, per il gran numero di personaggi coinvolti, l’ambientazione alpinistica e lo sconfinamento molto spinto nella fantascienza. Rispetto alla storia precedente Boselli opera delle correzioni e delle piccole retcon: giustifica in qualche modo i baffoni di Gros-Jean (Nicolò in realtà aveva proprio disegnato un altro personaggio), sostituisce l’inopinato ponte di legno in mezzo al ghiacciaio da cui precipita l’indiano klamath con uno di ghiaccio (anche qui Monti aveva chiaramente sbagliato a interpretare la sceneggiatura e nessuno aveva corretto), spiega che il regno sotterraneo è illuminato dalle pareti fluorescenti (mentre GLB glissava abbastanza su questo particolare, tanto che non si capiva come i nostri potessero vederci al buio), però cambia anche alcuni particolari: le tute dei ghundar realizzate con i tessuti trovati nella stiva dell’astronave sono sostituite da delle semplici pellicce come nella copertina di Galep, e il professor Steiner viene sfigurato da un’esplosione e non più dalle radiazioni dell’astronave. Mi pare di aver capito che questa storia costituirà una specie di crossover con l’altra storia fantascientifica di Tex, quella della Valle della luna, e non sono sicuro che la cosa mi piacerà molto. Bocci per me promosso a pieni voti, ha uno stile molto “pieno”, minuzioso e calligrafico, che è vero un po’ ne penalizza la leggibilità, soprattutto nelle scene d’azione, però nel complesso la sua mi è sembrata una prova sontuosa.
  8. La storia Un mondo perduto (di cui Il mistero del Monte Rainier è il seguito) occupava un albo e mezzo, ma conteneva talmente tanti eventi e situazioni (l’arrivo a Yakima e l’incontro con Gros-Jean, i preparativi per la spedizione, la tappa al villaggio dei klamath, la scalata del ghiacciaio, l’attacco dei ghundar, la scoperta del mondo sotterraneo, la cattura e l’incontro con il professor Steiner, ecc.) che oggi facilmente verrebbe spalmata su 4 o 5. Per questo quando leggo “albo introduttivo” storco il naso: una volta non esistevano albi introduttivi, ogni albo, anche se la storia rimaneva da concludere, presentava tantissimi momenti avventurosi e colpi di scena ed era comunque perfettamente fruibile per se stesso, anche perché poteva capitare in mano a un lettore occasionale, e in questo caso magari spingerlo all’acquisto dell’albo successivo: se a uno, ad esempio, capitava in mano Zagor contro Supermike era spinto dall’incalzare della storia a comprare La settima prova per vedere come andava a finire, se a uno capita in mano il Supermike di Burattini (dove i primi 3 albi finora sono introduttivi) mi sa che fa il ragionamento opposto…
  9. Magic Wind

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    La storia migliore delle due è quella di Nizzi, il che è tutto dire, visto che sembra una specie di barzelletta, o una presa per i fondelli dei lettori. In pratica il nostro scrive una storia il cui soggetto potrebbe stare comodamente nel retro di un biglietto del tram, la riempie di scambi di battute spiritosi alternati a pagine mute con gente che cavalca o che sta appostata con il fucile e si inventa la figura del ranchero con 4 figli maschi per reiterare per 4 volte lo stesso identico schema narrativo (Tex che prima distrugge il ranch a uno dei figli, poi la miniera a un altro, poi la banca a un altro ancora…). Quindi scontro finale dove i nostri fanno fuori tutti e via verso nuove avventure. La storia è tutta qui. Il bello è che nonostante il canovaccio inesistente la sceneggiatura FUNZIONA e alcuni battibecchi tra Tex e Carson sono davvero DIVERTENTI (tempo addietro, mi pare nel thread de La tigre nera, si discuteva di Nizzi come grande autore comico, i tempi giusti secondo me ce li ha). Trovo perfettamente comprensibile perché Nizzi abbia ancora tanti estimatori: trame di nessuna difficoltà leggibili a cervello spento, sceneggiature dal page turning molto veloce e con un certo brio (senza esagerare perché i lettori di Tex sono tutti molto anziani), uso smodato di cliché e situazioni riconoscibili, pards sempre centrali all’azione e dialoghi brillanti. La formula del successo è tutta qui. Quello che non funziona assolutamente sono gli sgorb… i disegni di Torti. Ora, non capisco davvero come si possano paragonare a Ticci o Fusco, ma per me non sono minimamente presentabili in una testata con il marchio Tex. Graficamente trovo che quest’albo sia uno dei punti più bassi di sempre della serie (Fernandez e Laurenti erano meglio). Se gli scenari sono ancora ancora accettabili, le figure umane, tralasciando gli illustri paragoni di cui sopra, a me hanno ricordato quelle di Bruno Bozzetto in West and Soda. Torti probabilmente non è mai stato arruolabile su Tex, nemmeno al suo livello migliore, e questa storia per me è sicuramente il suo lavoro peggiore. Velo pietoso anche sulla storiella di Serra, che spreca in un mare di noia e deja vu quello che potenzialmente poteva essere un buon soggetto, realizzando, come sempre, una storia piatta, amorfa, con i protagonisti che potrebbero benissimo essere quelli di qualsiasi altra serie e non cambierebbe nulla. Disegni di Mandanici troppo rigidi e ingessati, non adatti a Tex.
  10. Magic Wind

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    Ti confondi con un'altra storia di Nizzi. Quella era di quelle belle però
  11. Magic Wind

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    Non è che molto più semplicemente pubblicano le storie di Nizzi perchè state consegnate (sceneggiate e disegnate)? Sull'evidente declino (che va avanti ormai da una trentina d'anni) siamo d'accordo, ma se al suo posto arrivano Mignacco o Zamberletti mi verrebbe da dire meglio Nizzi (che vedo ha ancora i suoi estimatori, probabilmente perchè nonostante tutto il suo stile rimane comunque molto riconoscibile)
  12. Se togli Tex quella storia non funziona. L'eroe e la leggenda è una storia su Tex o, meglio, sul suo mito. Poi ognuno è libero di gradire o meno. Io ho gradito moltissimo.
  13. Moby Dick ha ispirato Sfida a White Buffalo, e Nizzi ha copiat... si è "ispirato" a quest'ultimo.
  14. Magic Wind

    [203/207] I Ribelli Del Canada

    Quella del "profeta" sobillatore di rivolte è una figura che Nolitta ha usato sia su Zagor (Mohican Jack) che su Mister No (Il profeta). Evidentemente era un argomento che gli stava a cuore.
  15. Magic Wind

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    Tra tutte le tavole solo l'ultima è della Mandanici
  16. Io veramente chiedevo l'esempio opposto: un film western, in italiano, dove anzichè 'bounty killer' o 'cacciatore di taglie' si utilizza il termine 'bounty hunter'. Nei film di Leone nell'originale doppiaggio italiano si usa proprio la definizione 'bounty killer' (non escludo sia stato proprio Leone a 'sdoganare' l'espressione in italiano)
  17. Come sarebbe che nel gergo americano Bounty Killer non esisterebbe? E in ogni caso io parlavo di "lessico cinematografico / fumettistico" italiano. In Italiano si è sempre usato Bounty Killer, non Bounty Hunter. Ne Il mucchio selvaggio nel doppiaggio italiano Bounty Hunter viene tradotto con Bounty Killer. Trovami un film o un fumetto in italiano, a parte Tex, dove si usa Bounty Hunter...
  18. In quale film o fumetto western si è mai sentito chiamare BOUNTY HUNTER un cacciatore di taglie? Nel gergo italiano, ma anche in quello americano, il termine che è "entrato" è BOUNTY KILLER
  19. Magic Wind

    [538/539] Colorado Belle

    Riguardo a Nolitta: nelle sue storie, in realtà, c'è sempre molta empatia verso la gente comune, i "poveracci". Casomai quelli che si vede che gli stanno sulle scatole sono i borghesi e i potenti...
  20. Volume molto bello, soprattutto per i disegni di Rotundo - al netto della copertina, che per me gli è riuscita male, con quel Tex che sembra rachitico - che adotta realmente una riuscita impostazione della tavola "alla francese" (lui per quel mercato ci ha lavorato parecchio) e poi si fa da solo anche tutta la colorazione. Graficamente, un albo ineccepibile. La storia di Ruju sarebbe più che buona, con una bella aria da spaghetti-western e la teatralità della scommessa dei 4 bounty killers*; dico “sarebbe” perché il finale con Tex che dopo settimane di marcia nel deserto arriva a scagionare l’innocente mentre questo ha già il cappio al collo è il classico “salvataggio finale all’ultimo secondo” di Ruju che fa accrescere il climax della storia quanto in maniera inversamente proporzionale ne inficia la plausibilità. * vorrei davvero capire perché su Tex viene utilizzata la brutta definizione BOUNTY HUNTER anziché la più efficace BOUNTY KILLER, che è quella usata da sempre nel lessico cinematografico / fumettistico italiano, oltreché in questo caso quella filologicamente più corretta,visto che i 4 cacciatori di taglie vogliono uccidere il ricercato e non consegnarlo all’autorità giudiziaria. Piccola curiosità: nelle bio finali viene riportato che Rotundo ha lavorato agli storyboard del film Crusades di Verhoeven, ma quel film non è mai stato realizzato (ciò non toglie che magari Rotundo possa averci lavorato lo stesso in fase di pre-produzione).
  21. Magic Wind

    [760/761] La pattuglia scomparsa

    Questa storia non è affatto male. Ruju stavolta mi è sembrato decisamente sul pezzo. E’ un racconto che recupera lo schema narrativo dei suoi lavori più riusciti, quel “Tex-noir” con cui aveva esordito sulla serie, inquadrando il personaggio da una propria personale e originale angolazione. Il Tenente Lagarde, il co-protagonista di questa storia, ricorda infatti altri personaggi tormentati e perseguitati dal passato come il ranger Jack Loman, il bandito redento Guillermo Blanco o il meticcio Makua. Altro aspetto positivo, che avevo già sottolineato riguardo al primo albo: il modo corretto con cui Ruju fa muovere la coppia Tex - Carson. Per due albi vivaddio non ho letto il vecchio cammello lamentarsi che ha freddo, che ha fame o che gli fanno male i piedi. Buona la struttura della storia che scorre su diversi binari paralleli che si incrociano sul finale. E’ un metodo narrativo che non fa calare la suspense. Le criticità della storia sono in certe scorciatoie un po’ facili (tipo Carson che si fa scappare Big Frank, cosa che può starci ma che magari bisognava costruire in maniera più credibile) e nel tempismo con cui tutti gli eventi alla fine si incastrano perfettamente tra di loro. Intendiamoci, l’arrivano i nostri è un classico della narrativa avventurosa ma Ruju tende un po’ ad abusare dei salvataggi dell’ultimo secondo, che fanno sicuramente spettacolo, ma anche alzare pericolosamente la soglia della sospensione dell’incredulità. Il bianco e nero potente ed espressivo del Maestro Font è perfetto per una storia del genere, sia nella rappresentazione degli ambienti, che nel caratterizzare i personaggi, anche se nel finale ho notato qualche tavola un po’ “tirata via” (forse anche lui, come Venturi, ha dovuto consegnare in fretta?).
  22. Probabilmente su Lazarus Ledd lo pagavano di meno che su Tex, e quindi doveva consegnare di più. Battute a parte e premesso che a me Bocci piace molto, concordo sul fatto che certi disegnatori stanno esagerando col "virtuosismo". Oltre ad "appensantire" delle tavole che comunque sono disposte in rigida gabbia bonelliana, quindi già di per sè poco ariose (sarebbe diverso il discorso per gli album alla francese), per me è anche fatica sprecata: la gran parte dei dettagli va persa con la riduzione della tavola per la stampa (basta confrontare una tavola originale con una pubblicata). Se poi ci aggiungiamo che certi albi ultimamente sono pure stampati male (mi ricordo il Deadwood Dick di Frisenda, ad esempio)...
  23. Magic Wind

    [760/761] La pattuglia scomparsa

    Senza contare che le copertine di Galep per quanto più "vintage" sono molto più evocative di quelle di Villa scelte per rimpiazzarle. Proprio la settimana scorso ho comprato uno di questi tomi da regalare a mio nipote di 11 anni per "iniziarlo" a Tex (ci sono già riuscito con Zagor): ero indeciso tra quello che raccoglie L'idolo di smeraldo e La maschera di ferro e quello con Diablero e Il fiore della morte. Il primo non aveva la cover originale ma quella di Villa, qundi ho scelto il secondo.
  24. Magic Wind

    Le 5 copertine più belle dei Texoni

    La copertina originariamente pensata da Magnus doveva essere questa...
  25. Magic Wind

    [729 BIS] Agente indiano

    Ottima storia. Una delle migliori pubblicate negli ultimi anni sulla collana regolare (anche se è un bis). Mi è sembrata, però, più una storia dello young Tex della serie Tex Willer, per il ritmo più brioso e i dialoghi più coloriti, che non del Tex classico della serie regolare. Non amo particolarmente questo volere coprire a tutti i costi ogni buco della continuity, però in questo caso il risultato è ben riuscito e rispettoso delle storie originali. Molto buono Dotti, grande matita popolare capace di coniugare qualità e quantità.
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