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San Antonio Spurs

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Messaggi pubblicato da San Antonio Spurs

  1. La mia tiritera è scherzosa.

    No, non le avevo lette, ho precisato le ultime cose non tanto per scusarmi - l'età galoppa più di Dinamite - quanto per ringraziare per la pazienza e l'attenzione sottolineando che già dai primi numeri si faceva uso di quella opzione, come del resto in buona parte dei testi contenuti nei fumetti.

    Sarà che ho appena finito la redazione di un ebook su come si scrive un comunicato stampa dove critico l'abuso di punti esclamativi e interrogativi.

  2. <span style="color:red;">21 ore fa</span>, San Antonio Spurs dice:

    Certo, ti ringrazio per le tre P: Precisione, Puntualizzazione, Pazienza. Non ho mai inteso, ma credo si capisca, essere Polemico. Forse Pignolo sì, Peste!

    E Per Punizione sono andato a curiosare nell'elenco dei titoli e ho scoperto che il Primo punto esclamativo appare già nel numero 5, "Satania!". Mi ritiro in Penitenza.

  3. <span style="color:red;">7 ore fa</span>, borden dice:

    D'accordo, puoi dire la tua, l'avevi detta. Ma anche io e gli altri abbiamo detto la nostra. Quindi perchè insistere?

     

    Quando c'è un nome proprio, o di città o di stato, è uso frequente l'esclamativo, come sottolineatura proprio della stranezza del nome proprio. Vedi. SATANIA!

     

    Siamo TRADIZIONALISTI, noi.

     

    Ti accontenti della dotta spiegazione?

     

     

    Certo, ti ringrazio per le tre P: Precisione, Puntualizzazione, Pazienza. Non ho mai inteso, ma credo si capisca, essere Polemico. Forse Pignolo sì, Peste!

  4. 5 ore fa, borden dice:

    Ancora!!! Ti è stato già spiegato altrove. 

    Si vede che sono di coccio. Che ci siano stati altri titoli "urlati" farà anche parte della tradizione, ma per quello che può fregare al mondo texiano, io non ne apprezzo l' (ab)uso. Un forum è come una tavolata al bar, dove ognuno dice la sua, no? Anche su quisquilie e pinzillacchere. Saluti!

  5. On 15/3/2017 at 08:10, Texan dice:

     

    Questa è solo una delle tante incongruenze cronologiche disseminate dal grande Gianluigi Bonelli. A tal proposito io mi sono fatto un'idea e cioè che lo sceneggiatore avesse spostato così in avanti la datazione in merito alla vendetta di Tex su Brennan e Teller perché nella sua ottica "Il giuramento" doveva rappresentare una teorica "ultima storia" del nostro. Tex vendica Lilyth quando il West si appresta a finire e non può essere un caso, sa di chiusura di un ciclo. Non a caso, pochi mesi dopo, con "Tra due bandiere", Bonelli sembra quasi voler narrare una nuova saga di Tex mostrandocelo allevatore allo scoppio della Guerra Civile con accanto due amici mai visti prima. Al passato di fuorilegge si sostituiva quello, più anonimo, di cowboy. Ecco perché questa vicenda può essere considerata come un antefatto solo nell'ottica di un nuovo ciclo e non dell'intera vicenda del Tex...

    Noi infatti siamo tentati da considerare i quasi 700 albi di Tex come un tutt'uno, ma per quanto concerne l'era bonelliana dovremmo forse ragionare per cicli. Per come la vedo io: i primi 9 numeri d'intonazione "romantica" con il Tex fuorilegge; l'epoca "classica" che va dal "Figlio di Tex" al "Giuramento"; e infine l'ultimo periodo più "crepuscolare" iniziatosi appunto con "Tra due bandiere".

    Per mettere ordine tra diversi periodi e incongruenze varie, dando ascolto ad un'esigenza di continuità cronologica sentita dagli attuali lettori di Tex, Mauro Boselli ha deciso di unire i pezzi del puzzle per quanto possibile fornendoci nuovi riferimenti storici per una biografia che fosse il più possibile unitaria. Ci ha fornito le carte, ora sta a noi vederle.

    Avevo scritto:

    A pagina 111 del numero 103, "Il Signore dell'abisso", Tex legge un giornale, "El Diario de Isleta", che reca la data 14 luglio 1901 e fra lui e Carson c'è un dialogo che riporta indietro a una ventina di anni prima, in riferimento all'epidemia di vaiolo che portò alla morte di Lilith. Dunque, nel caso, Kit dovrebbe essere nato intorno al 1880. 

    Da giornalista, per abitudine, mestiere e obbligo professionale ho solo citato un fatto - la data sul giornale - e mi dispiace che non venga commentato questo se non usato per ampliare una serie di opinioni personali, con l'abuso del "Noi". Nel numero X c'era il giornale Y che riportava la data Z. Noti incongruenze?

     

  6. A pagina 111 del numero 103, "Il Signore dell'abisso", Tex legge un giornale, "El Diario de Isleta", che reca la data 14 luglio 1901 e fra lui e Carson c'è un dialogo che riporta indietro a una ventina di anni prima, in riferimento all'epidemia di vaiolo che portò alla morte di Lilith. Dunque, nel caso, Kit dovrebbe essere nato intorno al 1880. 

  7. Leggo il secondo albo della storia e trovo che nei commenti alla mia simpatia per Bowen ce ne sia stato uno molto, astutamente, fuorviante e qualcun altro, detto a posteriori, fuori dalle righe.
    Poi, rassicuro Landi: non mi ero molto preoccupato di provocare una singola attenzione, solo di rilevare una curiosità.

  8. On 8/2/2017 at 10:31, ymalpas dice:

     

    Fortunato te, per me lo stacco dalla storia di Yama a questa storiellina è stato brutale.

    Come storia si lascia anche leggere, non avessimo letto le precedenti di Faraci.

    Solita fuga e rincorsa. Solita sparatoria da videogame. Solito personaggio "tormentato"

    e in rotta con la società. Presenza del bimbominchia con gli incubi e le lacrime

    che non mi manda certo in solluchero il tradizionale lettroe texiano. Poi ancora,

    abuso di scenette "allungabrodo" come quella del ragazzino sul dirupo e quella del lupo

    (potranno anche servire a raccontare la nascita e lo sviluppo del legame con Bowen ma

    quanti episodi del passato ci ricordano nelle sue sceneggiature?). Pards finora non pervenuti.

    Se è vero che Faraci ha mollato l'osso, ci restano ancora di una una storia per la serie regolare (Venturi)

    che leggeremo nel 2018, il Texone di Altuna (fra tre o quattro anni) e due storie brevi per un Magazine

    (Vannini) che avremmo dovuto leggere quest'anno e un Maxi (Ginosatis) probabilmente fra due anni.

    Se non ho avuto le traveggole, il numero 676 è atipico perché nessuno dei "nostri" spara un solo colpo e Tex si limita ad uno sganassone. Se non è una prima volta, che i "nostri" sono così poco fisici è una rarità.

  9. Operazione "Nostalgia canaglia" (cantata da Al Bano, più o meno contemporaneo di Tex), con un prezzo spropositato e un target indefinito. I vecchi cammelli hanno già dato, ai lettori con ancora il latte sulle labbra non credo interessi, ma qualcuno nella SBE avrà fatto i suoi calcoli

     . 

  10. <span style="color:red;">18 minuti fa</span>, ymalpas dice:

     

    ha risposto, in realtà. Non dipende da lui. Sono decisioni prese dalla casa editrice. Hanno deciso per il giallo canarino incolore. Usare una camicia rossa o una camicia gialla con variazione di toni di giallo, come nelle copertine originali di Villa, probabilmente è valutata con lo stesso peso e misura: cosa da non fare. Per il Direttore la camicia di Tex ne "Il ragazzo rapito" è perfetta o forse per lui non si pone nemmeno il problema. Non perdiamo comunque la speranza.  

    Sembra la storia del dito che indica la luna: il problema non è la camicia, ma la colorazione delle copertine e lo stravolgimento dell'opera originale di Villa. Provocazione: che Claudio  faccia solo un'illustrazione in bianco e nero e il resto - Direttore o no - si prenda la briga di pitturarlo qualche mago del computer.

  11. Il punto terzo riguardava un'altra persona e i primi due non erano ultimatum, del resto non ne ho mai dati. Se sono stato impetuoso, chiedo scusa, ovviamente nulla di personale, ma ripeto che non è corretto immaginarsi confronti fra testo scritto, trasposizione televisiva e fumetto. Non credo che la SBE si sarebbe mai interessata alla serie dei Bastardi, perché estranea alle sue corde; spero che la serie di Ricciardi valga la qualità dell'originale.

  12. Ricordo copertine con camicie di colore variabile: giallo, arancione, rosso, verde e forse anche blu con taschini in tinta o no. Pantaloni verdi e bianchi, fazzoletti al collo blu o neri. Perché poi stiamo parlando solo di quello, delle copertine, dal momento che nelle tavole in bianco e nero -correggetemi se sbaglio - non esiste nessuna differenza di tinteggiatura. Penso che nel corso del tempo l'abbigliamento di Tex abbia assunto una connotazione definitiva, non mi immaginerei mai Superman in tuta rosa o Batman in viola, per me va bene così com'è perché è diventato un marchio, per come è vestito, esattamente come la testata gialla con bordi neri.

    • +1 1
  13. <span style="color:red;">2 ore fa</span>, West10 dice:

    Mamma mia, quelle specie di telenovelas scritta male e recitata anche peggio... Se la serie a fumetti del Commissario Ricciardi è di quel genere me ne terrò bene alla larga! 

    Punto primo: hai mai letto qualcosa della serie di Ricciardi? Non ha niente a che vedere con quella di Pizzofalcone e non credo che la SBE sarà mai interessata a qualcosa di relativo a quest'ultima.  
    Punto secondo: che cosa c'entra un adattamento televisivo con un fumetto? Che razza di confronto è? Come paragonare tutta la storia di Tex alll'unico film,  finalista playoff per la pellicola più grottesca dello scorso millennio in competizione con "Alex l'ariete", protagonista Alberto Tomba. 
    Punto terzo,  per Marco NK: è già uscita una versione a fumetti di un romanzo con Ricciardi, "I vivi e i morti" con testo adeguato di Alessandro Di Virgilio e disegni di Emanuele Gizzi. A me non è dispiaciuta, anche se troppo compressa.

  14. In ogni caso, Tex nuovi, vecchi, grandi, piccoli a parte io aspetto la serie Bonelli dedicata al Commissario Ricciardi, dalla serie di gialli di Maurizio De Giovanni. Romanzi bellissimi. Se non ho capito male, dovrebbe partire fra l'estate e l'autunno di quest'anno.

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  15. Essere perplesso significa non essere convinto dell'acquisto di una storia già appena vista, ma io sono solo un lettore e chi ha più esperienza e competenza di me avrà valutato rischi e opportunità dell'iniziativa. Di sicuro c'è che si vuol fare breccia su lettori meno assidui o addirittura quasi novizi la partenza è di quelle con il botto, visto che il Civitelli 2016 è arte fumettistica da considerare capolavoro. Buona sorte, in edicola: la fortuna non aiuta solo gli audaci ma anche i bravi.

  16. Devo essere stato io a provocare  questo casino, ma non mi salvo in corner specificando che ho scritto solo una nota di simpatia per il bandito - chiamiamolo così - dell'episodio. Sperando che si potesse salvare magari per tornare buono (doppio senso) in un'altra avventura. Vedo che ne è scaturito di tutto e visto che di mestiere e per passione mi occupo (anche) di politica, mi dispiace che il dibattito abbia preso questa piega, in alcuni interventi sgradevole. Ricordo solo a chi parla di "Dove eravate tutti quest'anni?", che io che ne ho ormai 57 ricordo benissimo la polemica capziosa di una trentina d'anni fa sul fatto se Tex fosse di destra o di sinistra e purtroppo ho perso il riferimento preciso (che forse era di Bonelli Sr) che più o meno diceva che Tex rappresentava solo ed esclusivamente un ideale di giustizia. That's all, Folks!

  17. <span style="color:red;">12 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

     

    Io ne dubito fortemente. Non dimenticare che, a differenza di Donen, Bowen ha ucciso senza remore il padre del ragazzo. Un'azione come questa è impossibile che resti impunita. Bowen dovrà espiare, è inevitabile.

    Non è che Donen fosse una verginella e mi pare che nei confronti dei famosi Durango, Kid Rodelo e Dallas per almeno due di loro alla fine sia prevalsa l'indulgenza. Poi, per carità: dei cattivi diventati buoni capisco che interessi molto meno dei cattivi peggiorati (e di ritorno).

     

  18. Dopo quasi 70 anni le storie sono in qualche maniera circolari, cioè si ripetono, ma questo accade in tanti altri settori della narrativa, del teatro, del cinema e non è per forza un limite. In questo episodio c'è la casualità del trovarsi sul luogo del massacro e lo sviluppo fra personaggi subito ambigui ed uno, Bowen, di cui ai pard è ignota la motivazione di fondo che invece al lettore è spiegata. il ritmo è ottimo, la speranza è che l'inseguito - bravo cattivo - non faccia la brutta fine di molti di cattivi bravi. Insomma, mi auguro diventi e resti un Donen nella serie di El Supremo.
    Eccellenti i flash back, gli episodi onirici, i disegni che suggeriscono e mostrano gli stupori di una storia dove la verità è spiegata un po' alla volta.

  19. Just now, Carlo Monni dice:

     

    Sei tu che mi hai frainteso. Quel che  volevo dire è che su internet trovi le informazioni grezze e sparse. Un articolo dà loro forma e le mette insieme fornendole all'utente, Certo che su internet avresti trovato informazioni su Jolanda, la figlia del Corsaro Nero o sui Korak o magari anche sul figlio di Kinowa, ma le avresti trovate tutte insieme in un articolo apposito^ Io dico di no.

    Quanto a quel che dici sui motivi dell'acquisto del Magazine, sappi che io prima leggo tutti gli articoli e solo dopo i fumetti. Una pubblicazione simile ha senso solo se gli articoli  ci sono, poi è ovvio che devono essere fatti bene.

    Sul precursore ovvero  l'Almanacco del Mistero, almeno nei primi numeri, la parte redazionale approntata da Castelli era decisamente il motivo dell'acquisto. La storia a fumetti era ed è un bonus, una sorta di regalo agli acquirenti: "Vi offriamo tutto questo ed in più una storia inedita (ora due). Questa è la filosofia e non l'opposto..

    Per le storie pure e semplici ci sono altre sedi.

    In sintesi, dopo esserci fraintesi ci siamo intesi.
    P.S. Da quello che sai o immagini, quando ripartirà la serie a colori di Repubblica, penso non prima di un paio d'anni.

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