Indipendentemente dal "mezzo" (regolare o Texone o Magazine o..) questa è una delle storie che ti risucchia dentro se stessa, tanto è ammaliante l'insieme miscelato da sceneggiatore e disegnatore. Mi vengono in mente il duo Bonelli-Ticci in "Sulle piste del Nord" o il Bonelli-Galep di "Terrore sulla savana". Era invece più che incompleto sbilanciato il Texone di Magnus, gioiello a 23,99 carati per i disegni e il nome dello sceneggiatore non mi importa nemmeno fosse stato Umberto Eco sotto mentite spoglie.
Qui distribuisco i meriti dell'eccellente prodotto al 52% a Boselli e al 48% a Gomez che, per la teoria del pelo trovato nell'uovo, non ha saputo connotare con continuità i primi piani di Tex: quello della terza vignetta di pagina 15 sta a quello della quarta di pagina 19 come Rosario Fiorello sta a suo fratello Beppe e a alle alla fine di pagina 43 come a sua sorella Catena. Quisquilie, pinzillacchere. E ricordi: chi ne ha di quando in Italia imperversavano i prodotti prevalentemente di pelletteria del brand "El Charro", negli anni '70 e '80? A nominarli c'era sempre chi tirava fuori la rima con tamarro.