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[Romanzi A Fumetti 16] Pearl
San Antonio Spurs replied to MacParland's topic in Romanzi a fumetti di Tex
A parte che il punto 2 in pratica dice la stessa cosa del punto 1 e quindi chi è senza peccato, sulla verbosità, scagli la prima pietra... -
Sfrutto questo parere non per riprendere la discussione in sé, ma per ampliarla, visto che il presunto o reale problema della verbosità ricorre anche per storie passate (da molto tempo) e lo spunto me lo dà l'iniziativa della Gazzetta di proporre i grandi classici del fumetto americano. Le prime due uscite riguardano il Flash Gordon di Dan Barry (testi, matite e chine!), quindi inizio anni 50, quelli in cui Tex compie il definitivo salto di qualità e lo fa non solo grazie ai disegni di Galep ma soprattutto alla verve di GLB che regala storie molto ben ritmate. Cè un largo uso di didascalie, ma dialoghi non troppo prolissi e rallentati, diversamente dall'esempio portato, che riproposto porta male i suoi 70 anni: eccellenti e curati i disegni, ma testi lunghi fino all'esasperazione che spezzano troppo l'avanzamento della lettura nel suo complesso. Mi piacerebbe conoscere l'opinione di altri che possono aver letto i due volumi finora usciti dell'esempio portato.
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[Romanzi A Fumetti 16] Pearl
San Antonio Spurs replied to MacParland's topic in Romanzi a fumetti di Tex
Kit c'è, manifesta interesse e viene rimproverato da Carson che conosce bene i flop sentimentali del figlioccio. Certo, è solo una fugace apparizione e quindi il tuo discorso resta valido. I quattro pard insieme hanno un senso nelle storie lunghe. -
[Romanzi A Fumetti 16] Pearl
San Antonio Spurs replied to MacParland's topic in Romanzi a fumetti di Tex
Ho apprezzato l'albo nel suo complesso, quindi complimenti a chi lo ha sceneggiato, disegnato e colorato ottenendo un prodotto equilibrato e in grado di trasmettere, come non sempre avviene - anzi - una forte emozione nei confronti di quella che alla fine è la protagonista, una Pearl della quale si comprende la vita agra, per dirla alla Bianciardi. Uno splendido ritratto, se vogliamo, di un West diverso, altre volte solo accennato, qui quasi tangibile. Narrazione mai sopra le righe, pard mai sottotono per una volta che la fanno da coprotagonista. Ho gradito anche la scelta di Laura di "riempire" le pagine con molte vignette, che non hanno spezzettati la rama, ma hanno arricchito un albo che è come se avesse un terzo, calcolo approssimativo nemmeno fatto, di un terzo di pagine in più, e l'ottima colorazione. Non do voti, perché non siamo a scuola e perché gli insegnanti sono Boselli, Zuccheri e Leoni (quest'ultima alla prima "cattedra"). Che poi, qualche "licenza" Laura se la prende, vedi la prima scena dell'assalto alla diligenza. Ah, e poi c'è stata anche la Daim Press... -
[748/749] La mesa della Follia
San Antonio Spurs replied to MacParland's topic in Le Storie dal 701 al 800
Segnala anche che non è (quasi) sempre necessario che l'inutile fazzoletto al collo sventoli. Ma è ovviamente un dettaglio -
Sono pessimi i disegni ed è criticabilissimo ll finale della storia con i il pupazzone che non sta in piedi, comunque la si voglia intendere. Pulviscolo in una storia di 75 anni. Poi chiamatele scivoloni, crisi di ispirazione, deleghe sbagliate. La soluzione migliore è non parlarne più. In fondo anche Dino Zoff sbagliò la partita con l'Olanda ad Argentina '78, ma chi gliela imputa oggi? P.S. Il riferimento è all'italiano curatore di Tex, non certo agli argentini "ad mentulam canis" nello specifico.
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- Maxi n° 17
- Mauro Boselli
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[748/749] La mesa della Follia
San Antonio Spurs replied to MacParland's topic in Le Storie dal 701 al 800
Storia vivace e originale, certamente ben disegnata, quindi un buon esordio di Burattini sulla regolare che spero venga confermato dallo sviluppo. Un po' troppo statico Tex in copertina, sì e nemmeno somigliantissimo; però nel suo complesso una bella "vetrina". In quanto al linguaggio forbito de pastori, è chiaro che si tratta di laureati esodati che per campare si sono dovuti riciclare in guardiani di greggi, lasciando gli uffici per pascoli, ma continuando a inviare curricula. -
[Magazine N.9 - 2023] La palude del morto - La strada del male
San Antonio Spurs replied to MacParland's topic in Almanacchi
Certo, mi ha tradito il correttore automatico. -
[Magazine N.9 - 2023] La palude del morto - La strada del male
San Antonio Spurs replied to MacParland's topic in Almanacchi
Di sera diventano Drag Queen con i nomi di Ely, Ely ed Evy. -
[Magazine N.9 - 2023] La palude del morto - La strada del male
San Antonio Spurs replied to MacParland's topic in Almanacchi
Aspetto proposte sulla precisa data di nascita di: Pat, El Morisco, Gros Jean, Jim Brandon, Tesah, Montales, Lupe, Manuela Montoya, Eusebio, Generale Davis, Lena Parker, Donna Parker, Mike Parker, Bingo, Angelo, Juan Raza, Loa, Manuel Doberado, Big Cisco, La Tigre Nera, Nat Mac Kennet, Rita Duchesne, Tom Devlin, Lefty Potrero, Zhenda e Capitan Barbanera, El Muerto, Ruby Scott. -
[Magazine N.9 - 2023] La palude del morto - La strada del male
San Antonio Spurs replied to MacParland's topic in Almanacchi
Ah, i correttori automatici... che a volte cambiano in maniera suggestiva. -
[Magazine N.9 - 2023] La palude del morto - La strada del male
San Antonio Spurs replied to MacParland's topic in Almanacchi
Storie molto diverse, ma entrambe godibili anche per come sono state illustrate. Penso che di Mefisto leggeremo ancora altro - più avanti - perché resta ancora qualche buco da colmare, ad esempio e mi ripeto quello del passaggio da personaggio per così dire "cittadino" a santone degli Hualpai. Ma immagino che in questo caso si tratti di un espediente per avvicinarsi a Tex e colpirlo. Poi c'è un "ma: riguarda Mefisto che sviluppa i suoi poteri in un carcere che non immagino disponesse di una biblioteca piena di libri di magia, dunque mi rimane il dubbio su come Steve Dickart abbia potuto evolversi in quel modo già "efficace". Poi, Mefisto va al Nord anche pensando alla sorella, dunque nella narrazione ci sarebbe l'altro buco della sua uscita dal carcere e dal momento che Lily è rimasta in vita potrebbe darsi che un altro capitolo della saga riguardi il suo ritorno in scena con un flash back sull'episodio del suo ritorno in libertà e del suo matrimonio con il nobile russo. -
Perché continuiamo a discutere sui gusti e sulle scelte, quando è evidente che l'assioma "Mi piace, lo compro, non mi piace (più) lo lascio" è ormai una regola consolidata? Parafrasando, ognuno è fabbro delle sue scelte e mi pare accertata l'impermeabilità della SBE alle opinioni, tantomeno su misura ridotta come nel caso di questo forum, per altre strategie e programmano che riguardano i numeri di vendita. A qualcuno l'aumento della produzione non piace e ne fa un discorso di qualità. Bene discutiamo sulla qualità e non sulla quantità, io aborro alla Mughini un campionato di calcio di Serie A con così tante squadre, ma se ne devo parlare giudico i risultati delle singole squadre, non mi perdo a contarle. Poi, cambiando sport, la NBA a 23 squadre era molto più affascinante dell'attuale, ma la regressione non riguarda solo la dilazione delle franchigie ma il gioco in sé. Io credo che il patrimonio di sceneggiatori e disegnatori della Bonelli possa reggere lo stato delle cose attuale, posso contemporaneamente credere che alcuni contenuti extra potrebbero essere dirottati sul mensile, ma sulle strategie di marketing non sono in grado di poter dare un giudizio attendibile. Altro discorso, e concludo, è quello di chi dice che per ragioni che vanno dallo spazio al costo, si limita nell'acquisto. Ci stana allora nel merito c'è una sicura vena di tristezza per l'impossibilità o la scelta obbligate.
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Forse perché l'ho riletta con maggiore calma. Diciamo che la verbosità ho continuato a vederla, ma che ha inciso meno sul mio giudizio e che il secondo episodio ha fatto decollare il racconto. Come può capitare uno sbaglio, può accadere un ripensamento. E' (anche) il bello delle riletture.
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No, sono tornato indietro rileggendo il primo albo
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Ed ho fatto in tempo a cambiare parzialmente opinione.
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Riletta la storia e letti i commenti, aggiungo qualcosa alle mie prime impressioni. Mastantuono ha un tratto deciso e incisivo, anche se discontinuo. Fosse un musicista, lo sarebbe nel Jazz. Per Ruju parlerei invece di un'artista a metà fra il pop e il rock, autore di una storia con qualche lacuna ma con il pregio di non essere banale, mentre c'era il rischio di una vicenda dalle caratteristiche già viste e riviste (il ricco cattivo, il killer sanguinario). Invece troviamo personaggi forti come Angela, "utili" come il poliziotto, e pards dal ruolo più forte, come il Carson più di tutti emotivamente coinvolto. Non sono buonista a tutti i costi e ad esempio sono fra quelli a cui non è piaciuto " Il passato di Cochise", però creare e gestire nuove storie di un personaggio longevo come Tex non è semplice e chi continua a farlo può per forza avere cali, per così dire, di tensione e di attenzione. Quelli di Ruju in questa storia li trovo marginali e come detto l'originalità di certi personaggi e di certe situazioni mi conferma il giudizio finale, positivo. Infine, nascere perdere i confronti con gli autori del passato, tempi diversi. E lettori diversi, come lo sono io dal Franchino che leggeva il primo Tex nel 1967. Nella mia attività da giornalista mi sono occupato prevalentemente di pallacanestro e penso che la bellezza del gioco NBA negli anni 80 e 90 fosse nettamente superiore a quella di oggi e lo stesso vale per la nostra Serie A, però un Teodosic qua e un Doncic là non mi metto a paragonarli a un D'Antoni o a un Larry Bird (come in maniera criticabile, in quest'ultimo caso fa Wikipedia): le regole sono le stesse, ma il gioco cambia.
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[Romanzi A Fumetti 16] Pearl
San Antonio Spurs replied to MacParland's topic in Romanzi a fumetti di Tex
Dico due sole cose, inequivocabili: la posa della ragazza in copertina è identica a quella di una foto ufficiale di Pearl datata a cavallo del vecchio e del nuovo secolo. La seconda: ho ricordato un fatto noto, ovvero la lettura di una copia di giornale datato 1901. Ci sarebbe da aggiungere una fonte https://www.farwest.it/?p=14391 che fissa a maggio del 1899 la data della prima rapina e c'è la mia volontà di non proseguire nella discussione. Non lo dico per polemica, ma perché da parte mia non ne ho perso l'interesse. Ribadisco: senza polemica. -
[Romanzi A Fumetti 16] Pearl
San Antonio Spurs replied to MacParland's topic in Romanzi a fumetti di Tex
Quali, visto che la realtà storica è inequivocabile e l'immagine ripresa in copertina è la più classica del soggetto in questione? Poi, El Diario de Isleta era pur sempre del 1901, se non ricordo mal, a inizio della saga sulla vendetta contro Teller e Brennan. -
Per rimanere sullo scherzoso, ecco un sonetto di Giuseppe Gioacchino Belli intitolato "La madre de le Sante", con una singola parola evidenziata. «Chi vvò cchiede la monna a Ccaterina, Pe ffasse intenne da la ggente dotta Je toccherebbe a ddí vvurva, vaccina E ddà ggiú co la cunna e cco la potta. Ma nnoantri fijjacci de miggnotta Dimo scella, PATACCA, passerina, Fessa, spacco, fissura, bbuscia, grotta, Freggna, fica, sciavatta, chitarrina, Sorca, vaschetta, fodero, frittella, Ciscia, sporta, perucca, varpelosa, Chiavica, gattarola, finestrella, Fischiarola, quer-fatto, quela-cosa Urinale, fracosscio, ciumachella, La-gabbia-der-pipino, e la-bbrodosa. E ssi vvòi la scimosa, Chi la chiama vergoggna, e cchi nnatura, Chi cciufèca, tajjola, e ssepportura.»
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Topolino e diverse riviste di enigmistica il prezzo lo mettono addirittura nella quarta di copertina, ma è proprio il prezzo la questione più delicata per cliente ed edicolante (al di là della pistola lettrice del codice), perché sono sparsi e spesso minuscoli e posso assicurare che molto spesso viene chiesto quando nonni tratta di una rivista acquistata abitualmente. I secondi che si perdono a cercarlo sono pochi e non cambiano la vita, ma è comunque una rottura, quasi quanto quella di certi quotidiani che cambiano prezzo anche cinque giorni su sette. Fino a fine maggio, poi il logo cambia di sicuro.
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[748/749] La mesa della Follia
San Antonio Spurs replied to MacParland's topic in Le Storie dal 701 al 800
Le copertine di Tex Willer sono certamente più vivaci o se preferite movimentate di quelle del mensile, come lo sono le storie molto più pum pum bang, ma la qualità delle proposte di Villa resta altissima e Borden ha ben spiegato che gode della massima libertà di espressione e come sappiamo le proposte sono multiple e la redazione poi fa la scelta che ritiene più funzionale. Non concordo sull'atmosfera di paranoia, perché allora si rifletterebbe anche nelle storie e abbiamo esempi molto recenti di un Tex dubbioso, quando addirittura non in secondo piano e comunque lontanissimo dall'immagine del Superuomo che in altri tempi invece gli era stata conferita. Penso ad esempio allo scoramento nel corso dell'avventura dell'Erebus e se vogliamo anche a qualche passaggio un po' da ingenuo nella lunga serie di Mefisto. Poi non dimentichiamo che parliamo anche di epoche, in riferimento a Galep, dove andava di moda una certa teatralità ed erano conseguiti veri e propri azzardi, vedi la copertina di Black Baron dove Tex porta in braccio un Kit ferito che non ha nessun riferimento con la storia o il Chinatown con le vesti stracciate e il tavolo rovesciato. Proporre cose simili oggi scatenerebbe l'inferno, senza scomodare Il Gladiatore o le telecronache del Moto GP di Guido Meda. Le copertine di Villa hanno raggiunto una preziosa maturità, non sono perfette ma rappresentano un eccellente introduzione alla storia all'interno. Non è che Galep godesse di più libertà, erano gusti, esigenze e pubblici diversi. Villa riceve in anticipo la storia e poi si adegua cercando il massimo della sintesi e dell'espressività. Poi, ripeto, credo che nel caso di Tex la copertina sia determinante per l'acquisto solo per una larghissima minoranza dei lettori, assidui o potenziali, come quasi nessuno - esperienza diretta - compra un quotidiano per via della locandina esposta fuori dall'edicola. -
La copertina è come la vetrina di un negozio, ognuno è libero di gestirla e di proporla come crede. Il bollino di per sé non aggiunge nulla all'appeal della copia da vendere e in ogni caso giudico modesto il numero delle persone che acquistano occasionalmente Tex perché attratti da quello che c'è in copertina. Per esperienza diretta e rafforzata dall'esperienza in edicola, la maggioranza acquista a prescindere, da habitué. Per quello che riguarda seconda, terza e quarta di copertina, è logico che siano di pubblicità per altri prodotti paralleli al mensile, ma anch'io preferirei che l'anteprima del numero successivo fosse accompagnata da qualche immagine, magari liberando spazio portando in seconda la manchette degli arretrati. Si può obiettare che l'anteprima delle tavole è già sul sito, ma sulla rivista cartacea continuerebbero ad avere un fascino particolare. Piuttosto trovo stucchevole e autoreferenziale il pistolotto di pagina 4. Non c'è alternativa logica al testo scrittole, ma allo scrittore sì. Vabbeh, una pagina su 116 posso anche saltarla, mentre ogni volta mi fermo a riguardare la 3, ipnotizzato dalla sintesi della saga disegnata da Galep, anche con quegli indiani da operetta che però mi riportano allo stupore dei miei anni da bambino, quando ho iniziato a leggere Tex.
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[748/749] La mesa della Follia
San Antonio Spurs replied to MacParland's topic in Le Storie dal 701 al 800
Non mi sembra sia di vecchia data l'ultima copertina con un Tex per così dire alterato, mi riferisco alla 739 "I misteri di San Francisco". In quanto a certe copertine a ricalco di Galep ricordo quello che diceva Picasso: “I mediocri imitano, i geni copiano”.