-
Contatore Interventi Texiani
230 -
Iscritto
-
Ultima attività
Tipologia del contenuto
Profili
Sezioni
Calendario
Gallery
Downloads
Messaggi pubblicato da Red Arrow
-
-
Mi è piaciuto l'inseguimento di Calamity Jane da parte di Kit, una trovata notevole del nostro Borden.
In generale non è facile lavorare con riferimenti storici abbastanza definiti, ma qui mi pare il risultato sia stato piuttosto buono.
Ogni tanto una storia così ci vuole, a parer mio. Chissà che prima o poi salti fuori qualche altro capo indiano realmente esistito
-
Complimenti a Boselli per la terza vittoria come miglior sceneggiatore dell'ANAFI (Associazione Nazionale Amici del Fumetto Italiano)
Ancora 30 di questi premi e raggiungiamo la Juve
-
Beh entro certi limiti! Ci sono storie così brutte che mettono tutti d'accordo... comunque è vero che se scrivo e leggo qui è perché trovo qualcuno che non la pensa come me. Altrimenti sai che noia
-
Grazie Filippo.
L'iniziativa sembra essere molto interessante.
Chi avrà la possibilità di presenziare all'evento potrebbe farne un resoconto sul forum a beneficio di chi, come me, non potrà essere presente.
Proprio così, visto che Roma è lontanuccia... E anche a me piacerebbe sapere da qualche forumista che idea ha ricavato dalla presentazione, al di là di quelli che saranno i comunicati ufficiali
-
Adoro le storie di ambientazione cittadina, ma non piacciono quelle ambientate nelle città che non hanno nulla di western (tipo appunto Galveston o New Orleans, oppure le metropoli tipo San Francisco).
Invece a me piacciono soprattutto per via degli inseguimenti nei vicoli del porto, per i pestaggi nelle bettole e per i combattimenti con i cinesi
-
Temo anch'io che il tempo da dedicare per una storia tutta ad acquerelli sia tale da scoraggiare anche il disegnatore meglio intenzionato. Comunque io mi "accontento" di leggere le sue storie fatte con mezzi tradizionali
-
Riletta recentemente, mi piace l'eterno tema del cattivo umiliato. In questo caso è una vittoria su tutta la linea, e si apprezza la strategia di Tex. L'uomo della morte poi è un gradito ritorno, per fortuna non eccessivamente enfatizzato -infatti Middleton arriva subito a capire cosa ci sta dietro.
Vorrei vedere anche oggi qualche storia di confronto fra soldati e indiani, non necessariamente con i primi dalla parte del torto. Non credo sia un tema esaurito.
-
Mi associo totalmente ai pareri positivi, Ruju ormai è una garanzia e Rotundo - seppur non abbia mai letto nulla di suo - mi sembra davvero un signor disegnatore. E poi che copertina!!!
Peccato solo per l'ambientazione (una di quelle che meno preferisco e che meno mi affascinano).
Ci sono delle storie cittadine notevoli, a me piacciono anche come variazione sull'ambientazione abituale. E infatti non ne vengono proposte poi tante.
-
Bisognerà passare a dare un'occhiata nella prossima volta che andrò a Roma. Anche se è un po' fuori mano...
-
Sbaglierò, ma a me pare che siccome a te, e ad altri, questa storia non è piaciuta, per motivi che avete chiaramente illustrato e che sono perfettamente leciti (de gustibus non disputandum est), e nel contempo vi stanno sulle balle le simpatie politiche dell’autore (cosa altrettanto lecita, ma non è su queste che dovreste basarvi per trinciare i vostri giudizi), abbiate operato il collegamento di etichettarla come radical-chic; però qui invece vi sbagliate, perché di radical-chic questa storia non ha proprio niente, almeno nell'accezione che viene comunemente data al termine.
Anch'io vorrei dire che non rimprovero a Manfredi di avere le sue idee, volendo potrei magari discuterne in altra sede, né di avere fatto "propaganda politica" in questa storia -perché mi pare evidente che così non sia. Non mi è piaciuto il modo con cui ha rappresentato Tex, e ipotizzo -lui potrebbe smentirmi magari- che ciò dipenda dalle sua sensibilità, dato che lo ritengo piuttosto bravo a scrivere fumetti in generale. Un'altro sceneggiatore di sinistra potrebbe fare un Tex che mi piace, o uno di destra o di centro un Tex che non mi piace, per carità, non ne faccio un discorso politico. Però a me sembra che se, poniamo, Berardi dedica su Julia un grande approfondimento psicologico a una Rachel la cosa è coerente col fumetto, mentre qui non lo è. Altro esempio, se Ratman fa battute come quelle di Carson lo trovo adeguato, qui invece no. Quindi la mia "protesta" riguarda solo come ne esce Tex in questa storia e mi auguro che nelle prossime che scriverà Manfredi cambi registro.
-
Ad un certo punto, durante il processo, Tex riferendosi a Rachel dice che "si è venduta, ci avrei scommesso". Ha ben chiaro cioè che il processo volgerà alla farsa! E in diversi frangenti si riferisce alle colt come la soluzione finale.
Ecco, il Tex "original" non avrebbe fatto passare sotto silenzio, o meglio esprimendo una blanda disapprovazione, il comportamento di Rachel: come minimo l'avrebbe affrontata perché anche lei ha calpestato la legge con la sua falsa testimonianza. Ma poiché Manfredi ha impostato la storia sul registro della farsa può bypassare questa cosa, dedicando più attenzione alla psicologia di Rachel che a quella di Tex. Non è peccato mortale ma è non aver capito -o non aver voluto capire!- chi è Tex.
Voglio dire: questo episodio poteva andar bene per un Maxi, ma sulla serie regolare non è innovativo, è stonato.
Posso intuire che ciò dipenda dall'impostazione dello sceneggiatore -ben riassunta da Virgin con l'espressione radical-chic- ma se mi chiedete se mi è piaciuta, dico proprio di no.
(Ymalpas, qui siamo su un forum di discussione, quindi se tu mi dici che a te invece questa impostazione piace, non ho nulla da obiettare: semplice divergenza di opinione )
-
Se tutti abbiamo chiaro cosa recita il verbo texiano, Tex non può accettare come risoluzione dell'intreccio la condanna o l'assoluzione di un tribunale in presenza di un reo e di un reato. La parola ultima, per Tex, spetta sempre alla COLT. Ecco perché se da un lato accetta di piegarsi al volere del giudice assumendo la carica di pubblico ministero perché è contingentato, l'esito del processo è per lui del tutto ininfluente, sa che deve regolare i conti con il suo ferro da tiro e si presta al gioco in attesa di regolare i conti fuori dall'aula del tribunale.
Scusa, e tutte le volte che Tex non uccide il delinquente di turno e va incontro a mille rogne per assicurargli un giusto processo, seguito eventualmente da impiccagione? Contesto che l'ultima parola per Tex spetti SEMPRE alla Colt, questa può essere l'estremo rimedio per ottenere giustizia. Ma questo concetto non dev'essere molto chiaro a Manfredi...
Inoltre spesso Tex non assiste nemmeno al processo perché non è quello il suo compito, al limite testimonia, mentre qui addirittura prende parte attiva! Speriamo che questa sia l'eccezione che conferma la regola.
-
O forse l'ho capito: Manfredi ha voluto scrivere una storia più o meno autoriale, con personaggi più o meno interessanti (su tutti la prostituta) e riflessioni vagamente sociali e/o politiche (che siano o non siano condivisibili è un altro discorso). Niente di male. Peccato però che l'autore Manfredi, per fare tutto questo, abbia usato, cioè sfruttato, il fumetto Tex e il suo marchio.
Questa frase riassume bene l'idea che mi sono fatto alla fine di questa storia.
Bene cercare di innovare, ma ci sono troppi elementi strani tutti insieme -sono già stati evidenziati nei commenti precedenti- per dire che Manfredi non sia caduto in un eccesso di personalismo.
E aggiungo che non mi è piaciuta per niente la figura di Carson: sembra un buffone da varietà televisivo. Per fortuna anche qui continua a saper sparare...
-
Quest'ultimo è abbastanza originale: non ricordo Tex a cavallo in una zona che sembrano le valli di Comacchio!
-
Curiosità : l'incipit dell'avventura,con Johnny e Marty intenti a vendere whisky e munizioni ad un gruppetto di navajos ed il successivo scontro a fuoco,è stato utilizzato da Duccio Tessari come inizio di "Tex ed il signore dell'abisso".
Non ci avevo fatto caso, in effetti in quel film quella scena non c'entrava per niente ma era piacevole.
Come spassosa ho trovato questa storia, con la trovata "archeologica" un po' poco plausibile ma funzionale allo scorrere dell'azione. Un classico GLB direi. Di quelli che apprezzo molto anche oggi.
-
L'idea del travestimento all'inizio è interessante, poi la storia torna sui consueti canoni senza particolari sussulti e per questo non la ritengo granché.
Anch'io devo dire che Proteus non mi sembra un nemico così temibile da meritare riproposizioni. Meglio trovarne di nuovi.
-
Bella storia, con l'ambientazione dei detenuti al lavoro in miniera, la traccia sulla sabbia... Belle battute, Tex in gran forma... Voto alto!
Anche alla rilettura, dopo tanto tempo, mi ha preso parecchio, a differenza di qualche altra vicenda, anche ben congegnata ma meno "ariosa" di questa.
-
Rileggendo questa storia ho potuto notare l'influsso nolittiano che ora tutti riconosciamo.
La prima volta l'ho letta alle medie e ricordo che mi era piaciuto Tex ma non la storia a causa della mancanza di happy end per il povero Andy.
Per questo motivo a tutt'oggi non riesco a considerarla fra le storie migliori.
-
Non tutti lo sanno, ma una delle censure più vistose nella serie, dopo quelle della fascia 1-14, riguarda proprio questa storia. Dalle strisce alle successive ristampe (Albo d'oro, Prima e Seconda Serie Gigante, Tre stelle ecc ) i testi originali di GL Bonelli sono stati cambiati attenuandone di parecchio la carica di violenza...
Più che alle parole mi affido a una carrellata di immagini ( prima le non censurate e poi quelle come appaiono nelle successive ristampe ):
Non ho capito perché si è deciso di modificare il colpo di lancia, prima davanti e poi dietro. Qualcuno lo sa?
-
Mi associo anch'io ai commenti positivi che hanno accolto la copertina e le tavole in anteprima del texone... Devo dire che lo speciale di quest'anno promette decisamente bene, mi attrae molto l'ambientazione abbastanza insolita e l'atmosfera "burrascosa" nel vero senso del termine! Ruju e` al suo secondo texone, quello precedente non mi aveva entusiasmato (anche per i disegni) ma questo mi sembra decisamente piu` promettente, almeno per i miei gusti
Ruju mi piace abbastanza, quindi mi sento tranquillo in via preliminare
I disegni non sembrano niente male, quindi questa accoppiata pare funzionare...
-
Nel filone soprannaturale possiamo annoverare anche Santa Cruz di GLBonelli e Ticci dove il defunto padre Matias dà il via alla storia apparendo in sogno a Tex e consentendo così a Tex e Carson di fare giustizia presentando il conto ai fratelli Cardenas
Qui a mio parere la situazione è stata gestita male, a differenza che in Colorado Belle.
L'apparizione del frate è troppo artificiosa, GLB non riesce a creare un clima surreale che la giustifichi, a parte la solita campana che rintocca. Lo giustifico perché all'epoca in cui scriveva non c'era tutto questo sviluppo dell'oltre esperienza alla DD. Ma letto oggi l'episodio non mi garba molto.
-
Grande appassionato di ghost towns, cui ha dedicato un approfondito articolo nel 104° numero della collezione storica a colori, Sergio Bonelli, a proposito della striscia postata sopra e tratta dal numero 539 della serie mensile (la storia è "Colorado Belle", di Boselli e Font), confessava che "ogni volta che rileggo quella storia, l'apparizione di Colorado belle mi fa sobbalzare come l'inquadratura della defunta istitutrice che, dolente e silenziosa, emerge dalle acque di uno stagno nel film culto di Jack Clayton "Suspense" ("The Innocents" del 1961)".
In effetti la posa della ragazza è proprio quella.
Colorado Belle era proprio una storia singolare, molto coinvolgente anche se risolta poco texianamente dall'apparizione di cui sopra.
-
Io mi diverto a leggere e me ne infischio di queste sviste. Non sono incongruenze che cambiano la storia o la rovinano, ma sono semplici sviste.
Mi spiace per quei lettori che si bucano lo stomaco e se la prendono a male per queste cose... e spesso mi chiedo come facciano ad incavolarsi così tanto, probabilmente non hanno altri problemi a cui pensare!
Il fatto è che nel terzo millennio c'è internet che ti consente di notare tante cose. E anche questo è divertimento. Quando ero alle elementari e leggevo Tex internet non c'era, mi divertivo a leggerlo soltanto, non a commentarlo.
Se dico che la redazione dovrebbe sotterrarsi dopo un errore come questo lo dico giocosamente. Se Boselli mi risponde che non ci pensa nemmeno fa benissimo, sta anche lui al gioco. E siamo tutti contenti.
Credo che "bucarsi lo stomaco" per le sviste o per giustificare le sviste altrui sia poco furbo, si perde in divertimento e salute.
Però c'è internet e c'è il forum proprio per commentare fra noi anche queste cose, per divertirsi e senza mancare di rispetto a nessuno.
-
Anch'io non sono molto contento quando so che il prossimo Tex porta la sceneggiatura di Faraci. Non è pregiudizio, è... esperienza!
Lieto di cambiare idea di fronte alla realtà.
Su Rossi non mi sono ancora fatto un'opinione precisa. Il tratto mi piace molto, ma non mi convince del tutto quando è applicato a Tex. Forse mi ci devo abituare. Qui però non ho... esperienze negative previe.
Manhattan o il ritorno di Andrew Liddell, "il Maestro"
in La Serie e i Personaggi
Pubblicato
Spero di no, non mi sembra una buona accoppiata. Pecos, hai notizie sicure in merito?