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ymalpas

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Messaggi pubblicato da ymalpas

  1. Mi ricordo sul forum di Two di una bella discussione dove l'idea di un ritorno di Tesah o Lupe Velasco era acclamata dalla maggioranza degli utenti. Ora questo pone però un serio problema. Sarà un po' per questo, ma il ritorno di Lilyth ha ammazzato in molti il ricordo intimo che avevano di lei. Poche pagine non essendo sufficienti per inquadrarla, molto aveva aggiunto la nostra fantasia... I tempi della caccia al cervo sui monti Te-Hen-Ta o le nuotate in un fiume nei giorni più caldi d'estate fanno parte di quel "piattume" che sono i ricordi di Nizzi che così si è immaginato le loro giornate di allora. O forse lo stesso Nizzi quei giorni se li era sognati diversi. Perchè è difficile distruggere il ricordo di una persona ( anche se è una creazione di carta ). Più che mai erano necessari in questa storia dei pensieri assai convenzionali, dei dialoghi al limite della banalit?. Vai a vedere che è un merito, alla fine. Comunque questo mi riporta all'amara considerazione che l'editore non abbia poi eccessivi torti nel vietare il ritorno di personaggi storici nelle nuove avventure di Tex. Se il clima è questo.

  2. ma QUESTO no... Tex ridotto ad un personaggio da fotoromanzo, tutto ci-ci ciò-ciò con la moglie... Bonelli e Galep avevano capito che per un personaggio EPICO come lui le donne sono solo d'impaccio e avevano fatto morire Lilith subito e giustamente..

    Innanzitutto benvenuto Eusebio :indianovestito: Questo di settembre è un mese speciale, sono sessant'anni che Tex è in edicola, è una festa e da qui nasce l'idea di un albo speciale. Ora questa parola, speciale, per una volta è svuotata da ogni connotazione retorica. La storia rester? infatti un unicum nella serie, nel senso che non vedremo più Lilyth, ma neanche Tesah, Marie Gold, Lupe Velasco, ovvero tutti quei personaggi femminili che popolavano i primi albetti a striscia. "Sul sentiero dei ricordi" è un albo rivoluzionario, bacio di Tex a parte, perchè ha riportato i lettori in quel periodo d'oro quando le donne dopotutto non erano poi così d'impaccio. Non so se concordi. Sono in tanti, vecchi e giovani, ad aver rimproverato al patriarca del fumetto italiano la prematura scomparsa di Lilyth, annunciata senza tanti fronzoli e celebrata solo un centinaio di numeri dopo. Non so se l'idea di un flashback sia nata nella mente di Nizzi, però secondo me è un'idea che ha fatto felici in tanti. In via Buonarroti glielo dovevano. Se prendo l'albo in mano, cosa vedo è Fotoromanzo dici ?Colore a parte, non ci sono eccessive sdolcinatezze nel rapporto della coppia, c'è un sentimento delicato che rievoca l'amore nascente, c'è una donna che non è una nullit? assoluta, ma ha bensì tanta forza e coraggio ( certi l'avrebbero voluta "timida verginella" e basta, dimenticandosi magari il fatto che è pur sempre una donna indiana della riserva ). Lilyth finisce in certi frangenti per essere un peso, è vero, Tex non può muoversi liberamente, ma è proprio questo, dopotutto, che alimenta la trama, che potr? anche essere banale e scontata, ma che importa! Quello che conta per me è la festa di colori che riporta tra noi, per un mese, un personaggio mai dimenticato.

    Secondo me il vero motivo è che Bonelli figlio dentro di se odia profondamente Tex ( Freud,Edipo, quella roba l'..) e ha voluto simbolicamente ucciderlo rifilandolo nelle mani di sceneggiatori indegni come l'osceno Nizzi...

    Di Nizzi restano una manciata di storie ancora in lavorazione che verranno pubblicate gradualmente nel corso dei prossimi anni. E' un uomo in pensione ormai. Nelle vesti di scrittore ha regalato momenti memorabili a Tex, negli ultimi anni è calato e si è lasciato andare. Qui finisce il discorso. Indegno e osceno sono due aggettivi indubbiamente un po' pesanti, e immagino nascano dalla delusione per un modo di raccontare storie che non è più lo stesso. In questo forum ci sono una trentina di pagine dedicate all'argomento. Quanto a Bonelli figlio una valutazione seria si potr? darla solo quando avrà abbandonato la casa editrice, allora si vedrà quanto si sarà perso o guadagnato in questi lunghi anni.
  3. ... i suoi dialoghi da pensionato sono irrealistici, la figura di Lilith è insignificante, il finale che dovrebbe essere malinconico mi sembra assolutamente poco sincero.

    Ma che avranno questi dialoghi di Nizzi di così brutto è E' un albo commemorativo e come tale non ha la pretesa di essere un thriller spassionato... E' una storia dignitosa, anche migliore, IMHO, dei passati albi centenari eppure a sentire la maggioranza dei commenti ( per fortuna su altri forum ) sembra l'ennesimo peccato mortale. Alcune critiche sono addirittura RIDICOLE, specie se si parla di obbrobrio davanti, ad esempio, all'uso del termine "affinch?" ( come mi è capitato, ahimè, di leggere ) perchè suonerebbe poco western... ( e forse anche poco "italiano" per alcuni )... ma per piacere!Forse è il caso che qualcuno passi a un altro fumetto, tout court.
  4. Non è il West bensì uno scorcio di San Francisco tratto dalla storia "Al di sopra della legge" disegnata da De La Fuente. Che nell'occasione si è lasciato ispirare da qualche artista impressionista ( Renoir, Manet ... ) nel raffigurare la donna seduta e i due bambini che giocano sul prato. Ho in mente il quadro, non riesco a trovare il nome dell'autore...



    Immagine postata

  5. Lo stemma posto sul portale della missione mi ha dapprima fatto sobbalzare, ( diavolo mi sono detto... questo è un teschio ), poi il dubbio mi è venuto che non poteva essere così e ingrandendo l'immagine, appare chiaro che lo stemma è invece quello pontificio.

    Per mostrarvi la cura del particolare e del dettaglio da parte di quel che è un signor artista, questo è Fabio Civitelli:


    Immagine postata

  6. Il fatto che Lilyth non sia stata caratterialmente valorizzata come si sarebbe potuto, che diventi una sorta di "peso" per suo marito in più di un'occasione, che la storia possa definirsi tutto tranne che una storia d'amore, bench? per esempio su TWO, valli a capire, siano rabbrividiti in tanti parlando di sceneggiate melense e inguardabili tra i due "piccioncini", altro che il Boselli... Voi cosa ne pensate del rapporto di coppia che emerge da queste pagine ?

  7. Nei prossimi giorni, con l'aiuto di Tex Fanatico, spero di poter dare un commento d'ampio respiro a questa storia commemorativa dei sessant'anni di Tex, per cui per il momento mi limito all'essenziale... Innanzitutto parto con la bella colorazione della "splash page" ( ovvero pagina 3 )... che nei numeri centenari era irrimediabilmente condannata ad un monotono ed anonimo colore giallo. Quindi la colorazione vera e propria delle tavole della storia, ottima nelle prime pagine ( davvero ben curate ), tende a non essere uniforme nelle pagine successive, alternando brillantezza e opacit? a seconda della stanchezza ( oso insinuare ) del colorista ( e qui Tex Fanatico ci dar? una mano nello svelare tutti i segreti di una colorazione mancata, quella che avrebbe voluto lo stesso Civitelli ). La trama è piuttosto semplice ( cosa giustificabile in base alla scarsit? delle pagine a disposizione ) con l'inserimento di un flashback nel flashback che non si tesse molto bene nell'intreccio della trama, non risultando quindi il massimo perchè viene a rompere il filo narrativo precedentemente sviluppato e nel quale viene a collocarsi. L'incongruenza per me è una sola ed è stata già segnalata da Wasted Years nel suo spoiler, peraltro la "piccionaggine" di Tex può essere comunque in parte giusticata con una buona dose di volont?, e come dice Cheyenne, contribuisce senz'altro a vivacizzare la scena. La vignetta del "bacio", di cui già da tempo si vociferava, non è stata tagliata come qualcuno temeva. E' un tentativo di dare un tocco di sentimento al rapporto Tex - Lilyth riuscito solo in parte. E' una cosa di cui si avrà modo di parlare nei prossimi giorni. In effetti è cruciale il fatto che Lilyth, che riveste in questa storia il ruolo di pard generalmente attribuito al vecchio cammello, sia anche la moglie adorata, e se da un lato Nizzi riesce a ben definire il ruolo di spalla dell'eroina ( che si dimostra in gamba col winchester in mano ), fallisce proprio con un deficit di "tenerezza" nel descrivere il rapporto amoroso della coppia, che il "bacio" e qualche altra sporadica frase ( che sa tanto quasi di protezione paterna ), riesce solo in parte a coprire. E' chiaro che l'autore ha voluto privileggiare l'avventura e l'azione, però mi sarei aspettato qualcosina in più anche sotto l'altro profilo. La malinconia, che il titolo sembra voler risvegliare nel lettore e nell'eroe, si può apprezzare pienamente solo nelle ultime pagine, allorch? Tex vaga solitario nelle tenebre della notte attorno ai ruderi della vecchia missione, in un silenzio quasi sepolcrale che solo il crepitio delle braci e il sordo russare di Carson sembrano voler rompere. Voto alla storia: setteVoto ai disegni: nove

    • +1 1
  8. Pedro Galindez ci faceva notare nel topic dedicato al classico intitolato "L'uomo dai cento volti" il fatto che nella storia non siano presenti colpi di scena eclatanti e snodi narrativi imprevisti, bensì mano a mano che si procede, la trama sembra sempre più obbedire allo schema collaudato nella precedente apparizione di Proteus, che il buon Pedro ha così riassunto:a ) Spettacolare "colpo" di Proteus;b ) Tex, messosi sulle tracce di Proteus, viene platealmente beffato dal bandito trasformista;c) Tex, individuati e messi fuori combattimento i complici di Proteus, lo incalza sempre più da vicino;d) Resa dei conti conclusiva. Questo tentativo di analisi strutturale comparata è interessantissimo, in quanto lo giudico uno dei grandi campi inesplorati della critica texiana, che potrebbe secondo me rivelare numerose sorprese sulla scrittura bonelliana. Ma come si suol dire... è un campo talmente immenso da scoraggiare anche i più audaci. Discutendo in privato con Pedro Galindez è emerso un'altro fatto interessantissimo: con un personaggio con una caratterizzazione ben definita, Gianluigi Bonelli ha usato una trama "predefinita" che fosse ovviamente funzionale con le caratteristiche del personaggio ( in questo caso Proteus... ). E' molto probabile che la cosa possa essersi ripetuta anche con altri personaggi della serie, come El Morisco, Mefisto o Yama... Per molti anni la tesi più avvalorata è stata infatti quella che vedeva Bonelli scrivere le sue storie senza un minimo stralcio di soggetto e sceneggiatura. Il che è sicuramente vero data l'autorevolezza delle testimonianze, però sembra altrettanto evidente il fatto che per le sue trame egli ricorresse, di quando in quando, a certi schemi predefiniti, così come abbiamo appena visto con Proteus. Il fatto che non fosse un libero vagare della sua fantasia è confermato anche dall'uso stereotipato di nomi: si nota infatti il continuo riutilizzo di certi nomi che sono attribuiti a diversi personaggi delle sue storie: da Sam Brennan a Ho Nan... Se si potesse accumulare una certa mole di dati sulla struttura delle sue innumerevoli storie, potrebbe essere finalmente svelato il mistero che avvolge la nascita dei suoi capolavori. Il celebre schema di Nizzi ( che ho postato sopra ) sembra infatti alquanto riduttivo per spiegare il fascino che ancora esercita nei lettori, testimoniato dal successo ancora una volta immortalizzato dall'ennesima riedizione delle sue storie nel formato a colori pubblicato assieme a "La Repubblica".

  9. <div align="center">
    ANALISI STRUTTURALE DELLE STORIE DI TEX


    di Giovanni Luigi Bonelli



    <div align="left">
    GENERI LETTERARI


    1 ) avventura tradizionale
    "Gli eroi di Devil Pass", "Pueblo Bonito", "La sconfitta"...

    2 ) fantasy & horror
    "Le terre dell'abisso", "Il signore dell'abisso", "Diablero"...

    3 ) viaggio o missione
    "Sulle piste del Nord", "Il ritorno di Montales"...

    4 ) genere storico
    "Morte nella neve", "Tra due bandiere"...

    5 ) feuilleton storico ( cappa e spada )
    "Lotta per la vita", "Il grande re"...

    6 ) dramma
    "Il giuramento", "Una campana per Lucero"?

    7 ) giallo, detective story
    "Il fiore della morte", "Chinatown"?

    8 ) esotismo
    "Il tiranno dell'isola", "Nel regno dei Maya"...

    9 ) narrativa romantica
    "Il passato di Tex", "I due rivali"...

    10 ) fantapolitica
    "Il complotto"...

    11 ) fantascienza
    "La valle della luna"...



    STRUTTURA DI BASE PREVALENTE: LINEARE

    1 ) Situazione iniziale generalmente costituita da un crimine o da un mistero

    2 ) Tex decide di occuparsene, spesso invitato da una figura esterna

    3 ) Gli antagonisti cercano inutilmente di eliminarlo

    4 ) Tex pesta un personaggio secondario al fine di farlo ?cantare?

    5 ) Tex si scontra con il capo e lo elimina, uccidendolo o consegnandolo alla giustizia



    ANTAGONISTI

    1 ) ?Grand'uomo? o banda di delinquenti, che cerca di arricchirsi in vari modi:
    a ) Dominio di una città e delle attività criminose
    b ) Furto di terre
    c ) Furto di bestiame
    d ) Furto nelle miniere

    2 ) Indiani ribelli e/o ufficiali dell'esercito:
    a ) Cheyennes, apachesè

    3 ) Personaggi diabolici, popolazioni misteriose, sette e altre comunit? :
    a ) Mefisto, Proteusè ecc
    b ) Maya, vichinghi...
    c ) Negri, cinesi, sette sataniche ecc


    HABITAT

    1 ) Lo scenario classico western:
    a ) Villaggi
    b ) pascoli e praterie
    c ) deserti
    d ) canyons

    2 ) Le grandi città:
    a ) San Francisco
    b ) New Orleans
    c ) Washington°

    3 ) Lande e territori non statunitensi:
    a ) il grande nord: Canada e Alaska
    c ) regioni assolate del Messico
    d ) luoghi esotici

    4 ) Luoghi insoliti, inusitati, impenetrabili, ignoti o misteriosi:
    a ) valli nascoste
    b ) mese incantate
    c ) grotte
    d ) paludi



    RITMO E LINGUAGGIO


    1 ) Ritmo veloce e incalzante

    2 ) Presenza di colpi di scena

    3 ) Presenza di passaggi ironici o umoristici

    4 ) Linguaggio vivace, colorito, ironico o sprezzante con i ?cattivi?

  10. NEL WEST CON CALEGARI


    di Luca Crovi




    Un cavaliere solitario risale il sentiero. Una coltre spessa di neve ricopre il terreno. Si alza un alito di vento e alcune foglie sfiorano il viso dell'uomo, mentre il suo cavallo arranca lungo la salita e si addentra nel bosco. Con queste suggestive immagini si apre la storia di Tex del nostro almanacco.
     

     

     

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    Una storia che esce un po' dagli schemi tradizionali del nostro eroe: un indimenticabile viaggio fra i trappers delle Montagne Rocciose, cinematograficamente illustrato da Renzo Calegari, maestro del fumetto western. Fin dalle prime sequenze, Calegari evidenzia il rapporto fra l'uomo e l'ambiente e crea un'efficace suspence narrativa. Osservate con quanta ricchezza di particolari rappresenta il bosco, la neve, gli animali.

    Calegari rappresenta i grandi spazi esterni con una capacità fotografica degna di famosi fotografi del classico West americano come Edward S. Curtis, William H. Jackson, Matthew Brady, e con altrettanta attenzione si sofferma sugli interni; splendida, per esempio, la raffigurazione della casa in cui vivono il cacciatore di pellicce, Zeke Colter e la sua squaw. Bassa, il tetto spiovente, una grande camino e pellicce d'orso alle pareti. Una costruzione rustica, che rispecchia la vita sobria e la "ruvidezza" dei suoi abitanti. Per raffigurarla Calegari si serve di un accurato ed efficace gioco di contrasti fra luci e ombre, fra pieni e vuoti, indispensabili per tingere di drammatico realismo i suoi disegni.

     

     

     

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    Suggestivo è l'uso delle mezze tinte, che permettono all'autore di realizzare un'originale sequenza in flashback. Calegari si ispira ai dipinti di un maestro come Frederic Remington, filtrati ed amplificati attraverso i film di Anthony Mann, John Ford, Raoul Walsh e William Wellmann. Non è quindi un caso che abbia dedicato a John Ford e alla sua trilogia della cavalleria, ricavata dai racconti di James Warner Bellah, lo splendido volume "Warpath. John Ford e la cavalleria".

    Il West di Calegari, realistico e sanguigno, esalta il fascino della Frontiera. Ed è proprio con questo spirito che nel 1962 Calegari progett? assieme a Gino D'Antonio "La storia del West", di cui illustrò anche alcuni episodi, proseguendo poi la propria ricerca nel 1977, con la miniserie "Welcome to Springville", saga western realizzata assieme a Giancarlo Berardi e Ivo Milazzo. In questa sua personalissima interpretazione di Tex, Calegari ancora una volta rende omaggio al West della Frontiera, mescolando carrellate panoramiche, sequenze d'azione e annotazioni psicologiche.

    • +1 1
  11. Una decina d'albi dopo abbiamo una storia di vendetta, "San Francisco", in cui Tex deve fronteggiare il rapitore di suo figlio, un certo Diamond Jim, personaggio sconosciuto ai lettori, ma che conserva un legame col passato di Tex grazie a un fratello che il ranger aveva ucciso nella storia intitolata "La Costa dei Barbari". In questo caso la vendetta, essendo la motrice dell'azione, costrinse Gianluigi Bonelli a ricercare un punto d'appiglio nel passato dell'eroe che la potesse sufficientemente giustificare. Dalle interviste al pap? di Tex che mi è capitato di leggere traspare un tipo di lavorazione delle storie ancora artigianale, fatto in tutta libertà senza alcun tipo di programmazione... A Gianluigi Bonelli non interessa proprio centrare la storia sull'uomo di Flagstaff . A me sembra che la storia non sia per lui minimamente un giallo da risolvere, e questo nemmeno quando mostra l'uomo comodamente nascosto dietro la poltrona del suo ufficio... Bonelli vuole assicurare solo una spruzzata di mistero ma la storia, nella sua mente ( e poi nella realtà ), si fonda su altri temi, partendo dall'oro dei navajos ( che di per se esclude il movente della vendetta e accredita invece quello dell'avidit? ), del complotto, della prigionia, dell'evasione... Diverso è il discorso di Nolitta in "Giungla crudele" dove il giallo è una componente decisiva nell'economia della storia, accanto all'esotismo, all'avventura pura e naturalmente al fatto storico che prelude alla costruzione del canale panamense.

  12. Immagine postata


    Queste due tavole, gentilmente messe a disposizione di tutti gli appassionati dal sempre mitico Zeca, erano esposte nella recente mostra di Moura in Portogallo e sembrano decisamente migliori di quelle postate nel sito SBE. Poi è chiaro che ci sono due fattori da considerare, il primo è la resa su carta che è diversa da quella video, il secondo è l'interesse che susciter? la storia di Nizzi.

  13. <div align="center">
    Immagine postata





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    Autore: Antonio Mondillo

    Titolo: Tex tra mito e storia
    Editore: Alessandro Tesauro Editore
    Luogo e data di pubblicazione: 2008
    Dimensioni del volume: brossurato, 17 x 24 cm
    Numero delle pagine: 192
    B/n - colore:
    Prezzo originario:
    Reperibilit? in commercio: SI

    Contenuto del volume: una biografia di Tex e dei vari personaggi storici che incontra nelle sue varie avventure / una guida per riconoscere gli originali e gli albi con anomalie / le edizioni straniere di Tex / disegni inediti di Galleppini, Cestaro, Ticci, Brindisi, Civitelli, Magnus e Villa.




    *** LIBRO CONSIGLIATO DAL FORUM ***

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