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E invece scherzavo. Il fatto è che non c'è, e sicuramente si è ficcato nei guai. Ma il viaggio dalle tavole in anteprima che ho visto dovrebbe farlo con Tex e i pards. Piuttosto tutto mi lascia pensare che sia la Tigre che Barbanera torneranno come "nemici".
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Billy Bart dovrebbe riapparire, per somma gioia di Diablero, nella storia di Andreucci con Barbanera. Confermi Carlo?
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Tex, Carson e Tiger in Malesia. Non c'è Kit Willer, prigioniero della Tigre e causa come sempre di questo lunghissimo viaggio per mare.
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Ha però un capo e una coda. Può essere criticabile ma se si entrasse nel merito di certe mie affermazioni, contestandole o no, sarebbe meglio. In ogni caso credo proprio di aver esaurito le idee a sostegno di un'iniziativa che per me meritava di essere accolta meglio. Ma la maggioranza dissente e questo è un fatto che merita riflessione. Certo è che mi sento di suggerire a Boselli autore e curatore di lasciar perdere i ritorni, specie di personaggi ''morti'' o pseudo tali e specie di personaggi bonelliani. La storia di Ruju con soggetto di Barbanera, una vera e propria schifezza, quella si, che tirava in ballo un altro personaggio defunto e tutt'altro che memorabile ha aperto una scia di polemiche che già tremo per la storia della Tigre.
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Una critica che ci può stare questa, come quella dell'incontro di Sherman (e Higgins) con i due indiani nel bel mezzo del deserto che è effettivamente un po' tirata per i capelli). Higgins fa quello che fa in quest'albo perché il personaggio è monolitico nel senso che non offre altre alternative (che te ne fai di un butterato con un passato di esecutore materiale di una strage perpetrata nella riserva navajo se non fargli compiere, stancamente, quello che ha già fatto ma in un'altra riserva, lontana mille miglia dalle grinfie di Tex Willer?). Questo lasciato a parte, Higgins figura in questa storia solo per il colpo di scena finale (apparizione spettrale di Lylith e suicidio di Higgins alla maniera di Fraser, perché negli albi di Tex non ci si toglie mai la vita con le proprie mani). Domanda per utenti come Diablero. Non che capisca la logica di difendere le storie del passato da interventi revisionisti posticci come quello di Higgins che mettete oggi nel banco degli imputati. Ma a nessuno viene mai in mente che il Tex di GLB nei classici che abbiamo letto e amato non è puro e genuino? Sai quanti interventi redazionali dal 1961 in poi direttamente sulle sceneggiature prima che gli albi finiscano in edicola. Tagli, bianchetto, riscritture ad minchiam tutte nell'ottica e nella sensibilità esclusiva del figlio Sergio, via le frasi come ''per l'inferno'' e similia, ma davvero crediamo che non sia intervenuto riscrivendo anche delle pagine, come sappiamo per certo che è stato con le storie di Nizzi come ''Il presagio'' o il finale tremendo di ''I fucili di Shannon'' o le donnine di Seijas tolte di mezzo per far posto a un paralitico in carrozzella o ancora il classico boselliano di ''Fort Apache'' censurato in maniera vergognosa? Davvero si ha la pretesa di aver letto qualcosa di puro dagli anni sessanta in poi? Sapete, di buono l'edizione cartonata dell'inedito che ci apprestiamo a leggere il prossimo novembre ha che c'è la sceneggiatura così come l'ha scritta GLB cioè prima che ci mettesse mano il figlio Sergio: la curiosità è di sapere in effetti se GLB nel 1966 si autocensurava da se o se continuava a scrivere come sempre aveva fatto fino ad allora fregandosene di tutti e lasciando al figlio l'arte del braghettone. E quando da circa metà anni ottanta il ''dipendente'' GLB smette di scrivere e per una quindicina d'anni, malanni a parte, non sceneggia più una storia di Tex, io per anni a pensare che il vecchio si godeva finalmente la meritata pensione (però Galep lui no!), e un po' ce l'avevo con lui che non voleva più scrivere, cosi come con il figlio Sergio che aveva abbandonato e si era disinteressato di Zagor, però è da tempo che mi pongo una domanda che è questa: ''non è che non glielo facevano più scrivere il Tex a GLB? Perché era meglio, ora, avendo Nizzi, riposarsi sulle sue storie che potevano essere controllate e riviste senza troppi patemi mentre per il padre c'era paura di quello che potesse ancora scrivere? E dopo tutta questa tirata, se me lo concedete, prendersela con Frediani e un po' con Boselli per aver resuscitato Higgins per una storia speciale su Lylith, mi sembra un po' sparare ai passeri con un fucile da bisonti.
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Infatti non ho detto che non si possano fare critiche ma semplicemente mi fa sorridere la pretesa di alcuni di voi di mettersi sullo stesso piano di Boselli autore e curatore. Se per lui Higgins muore nel numero 755 non è che io lettore, che non mi trovo d'accordo, sistemo l'albo in una dimensione parallela e fuori dalla serie principale come qualcuno di voi ha suggerito. Tanto varrebbe mettere da parte i primi 250 numeri della regolare e mettere nel cassone della riciclata i 505 numeri successivi. Non sono incavolato, badate bene, ma la pretesa che qualcuno ha di vedere come intoccabili le storie di GLB dovrebbe fare riflettere. Auguri a Borden che quest'anno festeggia i 40 anni di storie scritte per Tex, qualcuno in più del suo maestro.
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Autore principale e curatore della serie. C'è lui in quella poltrona e dico anche grazie a Dio che c'è lui. Comunque non ho altro da argomentare, ma se qualcuno mi dà del nerd il minimo che possa fare e rispondergli. Piuttosto chiedetevi come avete fatto a far scappare Boselli dalla discussione e spero non dal forum.
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Mi sento tirato in ballo. Non c'è nessuna vignetta del 1969 in cui Higgins appare morto stecchito. Chi odia i ritorni se ne faccia una ragione, quella sequenza poteva essere ripensata diversamente perché cosi com'era lo permetteva e difatti è stata ripensata diversamente, Higgins non è morto in quell'albo e la vignetta in cui vediamo la sua testa saltare in aria la troviamo nel n. 755. Higgins è morto nel 2023. Tutto il resto sono sterili polemiche e il nerd, almeno come logica di pensiero, dallo allo specchio di casa tua che fai prima.
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Il numero 755 non è ''Il ritorno di Higgins', che resta una comparsa marginale in tutta la storia eccetto una manciata di pagine iniziali (prologo doveroso) e poi alcune alla fine. Se è stato inserito da Boselli/Frediani evidentemente è perché c'era da tirare in ballo Lylith, che è la vera protagonista di questa storia e l'unica cosa per cui questo albo è veramente speciale. Te lo ha scritto anche Boselli in questo topic, Higgins non conta molto, è un pesce piccolo e in questa storia interessava forse dare un seguito a quelle pagine de ''L'implacabile' cui GLB non aveva dato un seguito lasciando aperto il capitolo del what if. È solo un modo di fare un rimando a quel capolavoro, poi la storia narrata in questo numero parla di altro, ma resta speciale per le citazioni. In quante, forse troppe, situazioni vediamo Tex in posizione di netto vantaggio concedere ''il duello'' all'avversario, persino in questo numero 755, e finito il duello lui non uccide mai l'avversario, al limite lo umilia come fece con Cane giallo (e quanto sangue grondava dalle sue mani). Tex non è il giustiziere che uccide a sangue freddo, quando vuole morto l'avversario lo provoca in duello e lo uccide, ma resta uno scontro leale fino alla fine. A questo schema ci sono varianti, per esempio l'avversario che ha perso la sfida e a cui Tex ha risparmiato la vita e che vigliaccamente tenta di colpirlo alle spalle e ciò innesca una reazione di autodifesa da parte del ranger che ovviamente è lecita. Nel caso di Higgins e Sherman, due butterati che fianco a fianco hanno condotto il carro con le coperte infette, Tex agisce in maniera assolutamente anomala. Nel racconto molto enfatico, l'idea è quella di portare i due farabutti in mezzo al deserto e lasciarli li a piedi e senz'acqua. Una fine orribile e disumana. Higgins, che della banda era il capo, e che lo provoca in continuazione senza mostrare un segno di pentimento, subisce un pestaggio violento, Tex è fuori di se (esattamente come davanti a Howard Walcott), ha perso le staffe ed è in quel momento umano come tutti i noi. Lo pesta e lo pesta, non si fermerebbe mai fino a ucciderlo se qualcuno non intervenisse per farlo smettere. Con Sherman, che vilmente ha tradito i suoi, ha un trattamento di favore: non lo pesta e gli dà una possibilità di sopravvivenza concedendogli una borraccia d'acqua. Sa bene, Tex, che quella borraccia sarà insufficiente e che Sherman andrà incontro alla morte esattamente come Higgins, la cui agonia sarà peggiore e più breve perché senza acqua. Abbiamo qui insomma un Tex giustiziere e fuori da tutti gli schemi abituali. Non possiamo considerare un errore da parte di GLB questa condanna che resta selvaggia e spietata ai due vili che hanno causato la morte dell'amata perché la loro sorte è segnata: devono morire e moriranno. E per GLB il capitolo è chiuso e la storia finisce lì. Però Frediani ha l'idea e per Boselli si presta bene a una storia speciale per un avvenimento speciale. Perché il loro interesse non è demolire il mito e scontentare i lettori, tutto il contrario semmai. Io questo sforzo lo capisco e lo apprezzo. I due valutano le possibilità di Sherman e Higgins. Non c'è davvero niente che possa salvare i due uomini che sono ancora vivi e vegeti nelle pagine de ''L'implacabile' quando Tex li abbandona al loro destino? Cosa succederebbe se, entrambi ''zombi'' vaganti nel deserto incontrassero l'unica cosa che potrebbe salvarli? Un cavallo e un'otre piena di acqua? Tutto cambierebbe come la luce dalla notte al giorno. Se optassero per salvare Sherman, niente da ridire, anche nelle parole di GLB Tex si lascia scappare un ''quien sabe?'', ma si lasciano tentare la mano e si dicono che tutto sommato, anche se decisamente più malconcio, è Higgins che deve salvarsi, perché a tutti gli altri temi della storia, se ci aggiungiamo anche quello dell'ultima vendetta , è Higgins che deve salvarsi e non Sherman, con cui Tex ha già regolato i conti e che a differenza di Higgins non ha le palle quadrate. Ecco quindi che i due dati tecnicamente come morti, tra loro e la morte ci si mette il caso. E quando il destino sale in cattedra tutto diventa possibile. Non c'è dunque nessuna riscrittura e nessun tradimento al canone bonelliano. E questo mi fa accettare serenamente questa storia esattamente come pensavano Frediani e Boselli. Senza nessuna piaggeria, ma qui in questo forum, in cui passo almeno per qualcuno per privilegiato, solo io e Boselli sappiamo esattamente quali sono i reali rapporti e escluso un vecchio progetto che prende piano piano la polvere direi che sono esattamente pari a zero. Quindi smettete di usare certi aggettivi perché sono solo gratuiti.
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E chiamalo errore, se vuoi! Tecnicamente la decisione di Tex era ineccepibile, ma quando lasci uno in vita ci sta anche che possa ritrovartelo di nuovo davanti. E' successo, non mi sembra il caso di fare questa crociata per un personaggio che fino a ieri interessava meno di zero.
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Ma nessuno ha mai scritto che Tex voleva lasciare una possibilità a Higgins. La voleva INVECE lasciare a Sherman. E l'errore di Tex, come dice Boselli nella storia in edicola, è di non avergli piantato lì una pallottola nel cranio, invece di lasciarlo steso a terra, pestato per bene, MA ANCORA VIVO. Se qui ci inventiamo cose che non sono mai state dette, la discussione si può anche chiudere subito.
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No, per Tex Higgins non doveva salvarsi, la possibilità l'aveva data SOLO a Sherman. Una volta che Tex scopre che Higgins è miracolosamente ancora vivo, anzi continua impenitente a perseverare nel crimine, la cavalcata del destino ci sta eccome. Non conferisce nessuna importanza all'esecutore, è solo un serpente di cui va schiacciata la testa(d'altro canto c'è chi di voi che contraddittoriamente afferma che Tex non dà emotivamente troppo peso alla scoperta che il butterato è ancora vivo). E questa volta ci si mette di mezzo anche Lylith. Diablero è contrario ai ritorni. Diablero aveva già detto la sua in qualche vecchio sondaggio di cui resta traccia nel forum. Effettivamente nella redazione si sta esagerando coi troppi ritorni (Wolfman, Higgins, Tigre in tre storie di fila) e le troppe storie di ambientazione storica (Texone, Cochise), ma come Boselli ha già spiegato è solo un caso e leggeremo altre storie, diverse, e con altri personaggi, nuovi. Peccato che questo albo non vi sia piaciuto e vi abbia fatto gridare allo scandalo, non lo merita in my humble opinion. Per me è una storia che rileggerò sempre con piacere e sta già diventando un piccolo classico. Tex, La cavalcata del destino: un gioiello fumettistico intriso da realtà storica e patos Recensione del Prof. Romano Pesavento Un albo spettacolare, il n. 755 di Tex, “La cavalcata del destino”, epico già nel titolo, sceneggiato da Mauro Boselli, nome storico della Bonelli Editore, e con disegni e copertina del leggendario Claudio Villa, in edicola dal 7 di settembre. I nostri hanno prodotto un piccolo gioiello: atmosfere suggestive, paesaggi superbamente illustrati, disegni precisi, curati, ma, soprattutto, tratti somatici oltremodo espressivi, nella resa delle intense emozioni dei personaggi. I dialoghi e la vicenda appassionanti e “densi” sono veramente degni delle più coinvolgenti storie western e non solo in ambito fumettistico. https://www.monferratowebtv.it/
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Ho riletto poco fa l'intera sequenza del pestaggio nell'albo "L'implacabile". Nella testa di Tex Higgins non ha possibilità di sopravvivere mentre su Sherman è possibilista. Il navajo dice che forse uno di loro (cioè i nativi) ci riuscirebbe, ma un viso pallido no! ma Tex non è così categorico su Sherman, ammette che c'è un piccola possibilità che possa attraversare il deserto: non ha bluffato cioè quando Sherman si è guadagnato quella possibilità dando le informazioni che Tex chiedeva. Eppure aveva giurato di uccidere tutti coloro che avevano mandato la morte a tagliare i fili che legarono le loro vite (di Tex e Lilyth), da pagina 78 del "Giuramento". Ora le colpe di Higgins e Sherman sono pressoché identiche, tutti e due hanno trasportato le coperte infette al campo, però GLB per bocca di Tex ammette che almeno Sherman può salvarsi, gli dà un'opportunità piccola piccola (e una pistola con un colpo che parla da se), senza vedere in questo un tradimento al giuramento che aveva fatto nell'albo precedente. Ripeto Tex non bluffa con Sherman, non sarebbe da lui. Per GLB il fatto è che Sherman è un pesce piccolo e Tex si disinteressa quasi sempre nelle sue storie della manovalanza, punta sempre direttamente ai capi. Anche in questa drammatica storia in cui è personalmente colpito, lui fa la differenza tra mandanti e esecutori materiali. E questo che contribuisce a rendere Tex un uomo diverso e superiore. Questo è quello che sta scritto nella storia di GLB. Veniamo ora alle presunte "colpe" di Boselli. Per GLB, Higgins non può salvarsi, è malconcio, ha subito una memorabile scazzottata (ma nessun calcio in pancia, non sarebbe da Tex). Non ha un goccio d'acqua. Date queste premesse chi darebbe mai una possibilità di farcela a Higgins? Sherman ha una piccola, flebilissima, possibilità, dettata dalla borraccia piena di acqua (e dal fatto che non ha subito un pestaggio memorabile). Diciamo subito che nella storia di Boselli la differenza non la fa questa borraccia ma il fortuito incontro di due indiani, un'otre e un cavallo. Sono incontri che in letteratura si hanno, talvolta anche nella vita, nessuno scandalo. Cosa succederebbe se: 1) la borraccia finisse invece nelle mani di Higgins (pag. 17 della nuova storia) e 2) ciò avvenisse in maniera rocambolesca, fuori dal deserto di lava, mettendo nelle mani di Higgins anche il cavallo e l'otre pieno di acqua (e uno degli indiani che gli indichi la strada a un pozzo) ? Se GLB ha dato una possibilità a Sherman, dopo questo capovolgimento di situazione, bisogna ammettere che Higgins si è guadagnato anche lui una possibilità di sopravvivenza. Tex non è onnisciente e onnipotente e nulla può contro la dea bendata se quella, per una volta, va incontro a un nemico. Succede tante volte nella vita reale, figuriamoci in quella narrativa a fumetti. No, non diventa un pollo per questo e non per questo è venuto meno al suo giuramento. Higgins è un miracolato e nessuno nulla può farci. Ed eccolo, coriaceo, essere ripescato in una storia che non ha l'obiettivo di cancellare o riscrivere le passate avventure di Tex, ma quello di celebrarle, offrendo ai lettori una storia plausibile che regali emozioni. Non è stato tirato in ballo per una storia qualsiasi, ma per una storia speciale. Cosa sta facendo Boselli da diversi anni a questa parte? Sta riprendendo le vecchie storie e le sta integrando con nuovi particolari. Certo non sempre le azzecca tutte, ma complessivamente sta facendo un gran lavoro. E quella sequenza nel deserto in cui Tex sbatacchia Higgins e lo lascia a morire di stenti nel deserto lavico dev'essergli parsa una sequenza sbrigativa, perché è vero che GLB ha fretta di dedicarsi ai viscidi pescicani veri e propri nascosti nei loro uffici dietro le scrivanie. Quando vedo Tex legato ai quattro paletti, torturato sapientemente con un coltello arroventato da mano sapiente, e poi liberarsi e fare come se niente fosse successo, da lettore lo accetto perché c'è un patto tra narratore e lettore, per cui se queste cose non sono possibili nella vita reale lo diventano invece nel fumetto. E per questo patto che possiamo accettare che Higgins, nonostante tutto, riesca a farcela in barba a tutte le leggi della fisica, i serpenti velenosi sono i più duri a morire e non è solo un detto, come accetteremo la Tigre rediviva nelle edicole il mese prossimo dopo essersi schiantata sulle rocce dopo un volo di oltre venti metri. Se non si accetta questo patto, tanto vale lasciare l'albo nello scaffale e buonanotte al secchio.
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Partiamo dal presupposto che GLB di solito evita che Tex uccida a sangue freddo un avversario (magari ci saranno casi in cui ciò è avvenuto, per esempio con Coffin nella prima storia nella versione non censurata). Nel caso di Higgins ci dice che ha poche possibilità di sopravvivere, nel caso di Fraser non vediamo mai lui che preme la pistola e si suicida, anche se palesemente non pare esserci soluzione diversa. Boselli ha cura di mostrarci come Higgins, tipo coriaceo e velenoso, riesca a farsi strada nel deserto, semplicemente volete ignorare le forze che un individuo riesce a tirare da se stesso per salvarsi. E se non fosse stato per i due indiani che passavano di lui, ne lui ne Sherman ce l'avrebbero mai fatta a salvarsi. Davvero è credibile che Higgins, pestato a sangue, si rassegni e si lasci morire nel deserto lì dove Tex l'ha lasciato? E quante volte in GLB abbiamo visto lo stesso Tex trovare dal suo corpo risorse inaspettate dopo aver subito una batosta (Gli spietati, La sconfitta) Semplicemente è gente dekl West, gente dura, in un ambiente duro, non signorine! Parliamo piuttosto dell'apparizione spettrale di Lylith. E trovatemi qui le "leggi fisiche". Dimenticate che è pur sempre un fumetto e che in letteratura si è osato ben di più.
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Prevedevo la tua obiezione ma non cambia niente. Higgins è lasciato in mezzo al deserto a morire ma resta vivo. Ha una possibilità di salvezza come ce l'ha Sherman. Sono due uomini (invece che uno) condannati in un ambiente che lascia poche possibilità e una pistola. Il cerchio si chiude esattamente in questa storia, dove Higgins muore come Fraser, si suicida come Fraser, con la mediazione di Lylith (geniale trovata). È un finale catartico, dunque prettamente bonelliano, che replica quello di un'altra storia, Massacro, e lo fa in un modo inattaccabile, per me, e anche molto bello devo aggiungere. A chi Tex lasciava la pistola poco importa insomma. Non so spiegartelo meglio, qualcuno più bravo di me lo farà probabilmente.
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Intervenire dopo 14 pagine di discussione è difficile. Non vorrei entrare nel merito della polemica e con il mio messaggio vorrei solo tirare le somme su questa storia - speciale - per i 75 anni di Tex che sono anche 755 numeri della serie regolare. Ma credo che sia impossibile non prendere parte e spero di motivare sufficientemente la mia posizione. Bellissima la copertina di Villa. Molto belli i colori di Vattani che non sono un semplice piatto di contorno, ma intervengono con dei colori azzeccatissimi direttamente sulle chine di Villa. Sono rimasto abbagliato per diversi secondi dalla bellezza della prima tavola, che definirei onirica. Eravamo abituati a dei colori che rispettavano ossequiosamente le linee dettate dai disegnatori, non è stato il caso per questo numero, per cui posso dire che è un numero veramente concepito per il colore. Bene. D'altro canto capisco anche l'idea editoriale di darne delle versioni su cartonato in b/n per tutti quei lettori che preferiscono il b/n. Molto bene. Non mi capita spesso di essere d'accordo con le politiche di marketing della SBE, ma in questo caso le sposo entrambe. Passiamo a un punto dolente: la mia copia è rovinata da una decina di tavole "sfuocate". Esattamente come quelle della storia del maestro a Manhattan diversi anni fa. Non ho letto tutti i messaggi di questo topic, forse è solo un caso, ma non fa piacere. Non sono di quelli che fanno restituzioni agli edicolanti, mi terrò la copia fallata. Per il numero dei 75 anni ci si aspetta una storia speciale. Quando diversi anni fa, non ricordo quando esattamente, Boselli ci parlò di questa storia, con Lilith, nata da un'idea molto bella e originale di Frediani, ricordo che rimasi sorpreso dalla possibilità che da quella epica materia si potesse ancora trarre qualcosa di veramente nuovo e interessante. Sbagliavo, evidentemente. Qual'era poi quest'idea? Nella storia di GLB quando Tex si lascia alle spalle Higgins, più morto che vivo, lui è ancora in vita. Il Tex di allora è lo stesso della storia di Fraser, lascia ai suoi avversari secondo un medesimo schema narrativo una pistola con un colpo in canna e pochissime possibilità di farla franca. Nel caso di Fraser ci mostra chiaramente come faccia uso della pistola per togliersi la vita. Con Higgins no. All'indiano che gli chiede se lui possa in qualche modo sopravvivere risponde con un "Quien sabe!" Qui la trovata per me geniale di Frediani è di concludere la vita di Higgins allo stesso modo di Fraser, con un colpo che si spara in testa, con la sua mano guidata però da Lilyth e questo è bellissimo, perché la vendetta del solo Tex raccontata dalla storia di GLB diventa qui una vendetta di Lylith o anche di Lylith. Le ultime tavole sono da brivido. C'è poi la trama secondaria e questa è di poco conto, non adombra quel sentiero che il lettore vuole percorrere con la lettura. Quindi, a parte i nuovi personaggi della Pinkerton, azzeccatissimi, non vorrei aggiungere altro. Certo è che il filone della Pinkerton per anni dimenticato sembra offrire oggi tante possibilità narrative. Per concludere non è la migliore storia di Boselli, ma probabilmente la migliore nata per finire in un albo speciale. Se c'è un appunto che vorrei fare allo sceneggiatore, l'unico, riguarda Kit Willer. Quando Tex si lancia nella cavalcata del destino sulle tracce di Higgins, avrebbe dovuto avere al suo fianco anche il figlio Kit. Non è concepibile che lui sia rimasto indietro, e quanto sarebbe stato bello se Lilith con il suo sguardo avesse abbracciato il suo "uomo" e contemporaneamente anche il figlio, che in punto di morte fu ben lieta di sapere lontano da se, al sicuro nella missione tra i frati.
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Le storie di Mauro Boselli meglio di quelle di GLB?
ymalpas replied to ymalpas's topic in La Serie e i Personaggi
È una cosa che succede più o meno a tutti. Ma è sempre una questione di tempo, quel tanto che basta che ci consenta di abbracciare con la memoria un certo spazio temporale. Quando ho ripreso la lettura degli inediti di Tex nel 2005, ricordo che riuscivo a elencare nel giusto ordine tutte le storie dal numero uno al numero cento, e così via, mentre delle storie allora in edicola della fascia 500 non riuscivo non solo a metterle una dopo l'altra ma anche a ricordarne i titoli. Oggi che sono passati 20 anni ricordo titoli e ordine delle storie della fascia 500, mentre la cosa mi è impossibile per quelle recentemente uscite della fascia 700. -
Le storie di Mauro Boselli meglio di quelle di GLB?
ymalpas replied to ymalpas's topic in La Serie e i Personaggi
Ma guardate che se cito a caso solo tre delle ultime storie di Boselli, quella sull' Erebus della serie regolare, quella dei seminoles sulla nuova serie, quella del dark carnival sul Texone, sono assolutamente le prime tre che mi vengono in mente, siamo davvero lontani dai livelli irraggiungibili di GLB? O ci sta molto il fattore nostalgico e che per le storie di Boselli, specie le ultime, ci manca lo spazio temporale per valutarle per quello che sono? -
Per qualcuno potrebbe anche sembrare una bestemmia, ma invito comunque a riflettere sulla portata delle storie scritte dal suo amico e allievo Mauro Boselli. Come mi è nata questa idea? Qualche giorno fa riflettendo sulle parole dello stesso Mauro Boselli sulle ''perle'' date ai porci nell'ambito di quella discussione sull'inedito bonelliano che sarà pubblicato a novembre. Non voglio dire che la notizia non sia clamorosa e che una storia così un po' tutti ce la sognavamo, però ecco mi sono reso conto che tutto sommato nutro più aspettative per la storia di Villa (che non ho ancora comprato) e per la successiva della Tigre che per le 110 pagine del futuro cartonato. E una simile idea, non mi avrebbe mai sfiorato le meningi se stessimo a parlare delle storie di un Nizzi, Ruju, Manfredi o Rauch, mi perdonino. Certo il GLB della fascia dal numero 100 al numero 175 è stato immortale. Ma quanto gli è da meno il Boselli della serie regolare degli ultimi trent'anni, della nuova serie del Tex giovane e dei texoni e dei cartonati? Una qualità costante, ha inanellato una serie di capolavori e qualche storia che è certo minore o meno riuscita, ed è straordinario che al contempo si sia speso anche per altri personaggi da Dampyr a Zagor. Per me ha ormai superato il suo maestro.
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I Soggetti di Tex da parte dei lettori del forum di Tex
ymalpas replied to ymalpas's topic in La Serie e i Personaggi
Beh, comunque questo topic era nato come un gioco e poi ne è venuta fuori anche qualche storia pubblicata, e questo fatto è davvero positivo e immagino anche immensamente gratificante per tutti quelli che si sono visti approvato un soggetto. Però da quei giorni ne è venuta fuori anche la notizia che tu hai, nella tua testa, molti più ''soggetti'' di quanti mai riusciresti a scrivere e questo sia per Tex che per altri personaggi, tipo Zagor. Se ti chiedessi un ''regalo'', non a me, ma ai forumisti, per un'altra discussione, ovvero offrirci uno di questi tuoi soggetti, bene articolato nelle sue scene (principali), di una storia breve ( max 32 pagine ), cioé tre o quattro righe di soggetto e quattro o cinque altre righe per le varie scene, per sperimentare esclusivamente le capacità di sceneggiare, per quelli che vorrebbero avventurarsi nel gioco? Chi dei forumisti riuscirebbe a essere più autenticamente Glbonelliano? -
Diciamo Marco che è meglio non divulgare ai quattro venti quello che deve restare avvolto nell'ombra. Questa volta ho messo l'accento sulla è. Ah... già che ci sono, ti faccio i miei auguri!
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Il discorso è che per definizione un prodotto da libreria non è un prodotto da edicola. Non è solo una questione di dimensioni o di prezzo. Mi aspetto qualcosa di molto più curato. La copertina, per esempio. Ci sono molti inediti galleppiniani che dopo un lavoro redazionale potrebbero fare davvero la differenza:
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Clamoroso errore di marketing dare la notizia per mezzo di una rivista pubblicitaria online con una copertina non contrattuale. Qui l'errore è tutto della SBE. Che presto ne darà notizia sul suo sito con tanto di anteprime. Pretendere che Boselli spifferi tutto qui è infantile. E già molto che Airoldi ci consenta di esistere come forum. Un po' di pazienza.
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Una cosa certa è che la critica rivolta al prodotto editoriale (cartonato a 29 euro) andrebbe comunque fatta davanti al prodotto finito in vendita. È una cosa su cui Boselli si sta sgolando dall'inizio. Prendete, è solo un esempio, che il suddetto volume esca non con quell'orribile copertina ma con una copertina inedita di Galep acquarellata da leccarsi i baffi (dopotutto sono i 75 del Tex di GLB ma perché non ricordare anche Galep?). Ecco magari alla SBE stanno lavorando a questo, o altro di altrettanto entusiasmante, ciò che metterebbe in altra luce anche la difesa che ne sta facendo Boselli. Ecco, non sappiamo niente, neanche uno straccio di tavola. Quindi se vogliamo continuare a discutere della politica editoriale si può aprire un altro topic ma mischiare il tutto qui non va bene. Il giorno in cui, sempre un esempio, vedremo che la copertina è di Villa andrà bene lo stesso, potremmo criticarne i colori slavati e photoshoppati, ma prima di giudicare sarebbe un sacco più bello parlare delle nostre aspettative su questa storia che in fondo è la sola cosa che dovrebbe interessare veramente gli appassionati.
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Se posso fare una o due domande ... 1) si può conoscere il nome della persona che ha scoperto il malloppo ? 2) si può conoscere esattamente il punto dove il malloppo era stato nascosto ? 3) si può sapere, infine, se con il malloppo c'era qualche altro reperto di qualche utilità ? 4) il volume conterrà qualche intervento dello stesso Tarquinio (credo che sia ancora in vita ma non sono sicuro spero di si)? 5) dato l'esoso prezzo di vendita il volume si presenterà rilegato in pelle umana, con cuciture eseguite a mano, e fregi in metallo prezioso? (scherzo, è che non trovavo la quinta domanda intelligente)