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TWF - Tex Willer Forum

ymalpas

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Everything posted by ymalpas

  1. Tu si che ne capisci! Mi verrebbe la voglia di sapere quali sequenze esatte avresti sborbiciato.
  2. La prima cosa che si nota in questa copertina anonima è il Tex invecchiato che gli daresti proprio i capelli bianchi. Gli avessero messo una delle pupe che ci sono dentro l'albo, Isabel è la mia preferita anche se un pensierino e qualcosa di piū lo spenderei anche per Charity, e invece no! cVilla dietro la lavagna! Poi inizia la storia, Tex e Carson (a cui si aggiunge poi anche Kit) devono mettere il sale sulla coda a un messicano mezzo matto, trama insomma da sbadigli, se non fosse proprio per la presenza delle quattro vedove, vedove di vecchi personaggi affrontati da Tex in passato. Il primo albo scorre tra gli sbadigli, come dicevo, a raccontare questo e poco altro, ma il riassuntivo in terza di copertina, sperando che sia canonico come quelli che Diablero legge sulle strisce, promette un trappolone per i pards e Kit Willer, che se ne stava a poltrire nella riserva, come volevasi dimostrare, mi sa che non è stato tirato in ballo per niente. Prevedo una cattura e sevizie sessuali, con le quattro top model che cercheranno di fargli venire un infarto, a lui e a Carson, ovviamente, con un numero da Moulin Rouge. Tex invece non lo freghi cosi facilmente. Sempre che Freghieri nel passaggio non me le rovini.
  3. Lilyth è un clone di Lupe Velasco ? Questa domanda me la sono fatta tante volte: perché GLB scelse di fare a meno dell'eroina messicana che, nelle storie in cui figurò, aveva dimostrato di possedere originalità, esplosività, sentimento, coraggio, inventiva, tanto da configurarsi, probabilmente come il miglior pard che Tex avesse mai avuto fino a quel momento? Eppure sceglie di liberarsene. Troppo ingombrante per Tex ? Avrebbe finito per doverla portare all'altare ? GLB aveva voglia di provare altre soluzioni narrative con altri personaggi? Lasciando da parte l'idea di Lylith concepita per essere madre di un figlio da presentare ai lettori, tanto contestata e in ultimo da voi rifiutata, sulla quale si è sufficientemente discusso, prendiamo per vera questa ultima ipotesi: GLB cambiava personaggi come cambiava camicia, cioè voleva cavalcare verso nuovi orizzonti, con altri personaggi. Mi pare l'ipotesi più assennata. Perché rinunciando alla messicana, lo cala TUTTAVIA in una ragnatela dove è costretto a un matrimonio indiano che non può rifiutare, con un'indianina, procace come la messicana, risoluta e pronta a scendere al fianco del marito nelle battaglie in cui resta coinvolto, ma anche priva IMO di quei punti caratteriali di spicco che avevano reso coinvolgente Lupe? Cioè lo mette più o meno nella stessa situazione in cui Tex si era trovato con Lupe, con la differenza che Lylith è una bella catena al piede, perché è moglie e a differenza della messicana non è nemmeno innamorata di lui. E lui di lei. E non può liberarsene se non mettendola sotto un tumulo di pietre. Con Tex che a un certo punto diventa un eroe "vedovo", scelta rischiosa perché forse impopolare. E poi, per me, tutto sommato Lylith è una copia sbiadita di Lupe. A leggere le storie in cui appare si percepisce che non c'è la stessa alchimia che si era creata con la messicana. So che non tutti sarete d'accordo con questa affermazione che tuttavia non voglio sia una verità perentoria. E solo una mia idea. Sarebbe stato più facile e logico che Lupe la messicana avesse seguito Tex negli Stati Uniti, che Tex l'avesse sposata (e nessuno avrebbe avuto da ridire) e che Lupe gli avesse dato il figlio che lei voleva e che a un certo punto GLB dà a Tex, con o senza pianificazione. Invece sceglie un cammino tortuoso, sembra aver un ripensamento, ma ciò non è, data la vicinanza temporale troppo ristretta delle due storie. Anche l'idea che avesse preferito una navajo per costruirci poi il castello di capo e agente della riserva, come poi avverrà, in quel momento avrebbe significato una pianificazione a lungo termine che sono il primo a negare. Perché dunque Lylith e non Lupe, che avrebbe fatto morire magari nel corso di un'azione, invece di limitarsi a un'annuncio sbrigativo e un riassuntino in cui parla, se non sbaglio, di febbri, uniche notizie da dare in pasto ai lettori di allora? E mettiamo per assurdo che Lylith non avesse dato un figlio a Tex, cioè togliamole quella funzione principale che la differenzia da una Lupe mettendola un gradino più in alto rispetto alla messicana: come sarebbe stata ricordata oggi Lylith senza Kit e quindi senza Giuramento, o con un Giuramento monco?
  4. ...o indizi. Ne accumuli tanti, ma nessuno è risolutivo. Parti dal presupposto che "non si parla di Kit" ergo "non esiste" e insisti nel chiamarla "prova". Presenti poi dei riassuntini e pretendi che siano parte integrante della narrazione, quando sono solo un artificio letterario, probabilmente non attribuibile nemmeno alla penna di GLB, ma di fonte presumibilmente redazionale, e non ti chiedi che intenti potevano avere quelle parole presso quel pubblico. Queste non le chiamo prove. Non so cosa ti diverta, ma ho parlato di pianificazione, anche elementare se vogliamo:, si è pianificato l'eroe giovane che serviva perché andava di moda all'epoca, Tex vendeva ma vendeva dieci volte di meno degli altri fumetti, serviva la trovata e bisognava cercarla. Evidentemente sul nome GLB non aveva troppo ragionato e si è cambiato dopo. Anche questa ti sembra una prova? Piuttosto spiegami tu cosa ci faccia Kit Willer nella terza serie. E perché è figlio di Lilyth e non di un'altra donna. Innanzitutto le certezze qui ce le avete voi, basta leggere solo il titolo del topic. Secondo, Tea Bonelli c'entra perché era a capo della casa editrice e come è dimostrato almeno in un caso, metteva naso nelle decisioni che venivano prese su Tex. Dove sono le prove che lasciò interamente carta bianca al marito nelle storie che vennero dopo? Chi aveva bisogno dell'eroe ragazzino ? GLB o le casse della casa editrice? Ancora non rispondete a questa domanda cruciale, preferite sbeffeggiare l'idea di una pianificazione, anche minima, da parte della redazione. Che sui testi di GLB si permetteva di fare di tutto, tanto contava poco GLB, parole vostre con la citazione su Rognoni. Mi sembra una diatriba sterile. Tex ha una moglie, da questa moglie (che come personaggio influisce meno di niente nelle storia raccontate allora) nasce un figlio. Kit compare nel n. 10, c'è un riferimento precedente a lui, Lylith dopo aver incontrato Tex è vissuta almeno un anno per poterlo concepire. Funzione ultima di Lylith è essere madre per poter partorire e poi essere tolta di mezzo sans ménagement. Qualcuno (sinceramente credevo di essere il solo) ipotizza che forse Lylith è stata pensata proprio perché donasse un figlio a Tex, forse l'idea del figlio è venuta cammin facendo, dove sono le prove ? Non ci si può affidare ai "non detto", specialmente in riassuntini di corredo che ebbero la loro moda passeggera. Peccato che fosse il suo lavoro ed è paradossale affermare che una donna come lei era, cioè la (ex) moglie di GLB, un'imprenditrice donna, caparbia e intelligente, avendo capito che si trovava per le mani qualcosa che poteva cambiare la sorte della casa editrice e la sorte della loro vita, si disinteressasse completamente della "gallina delle uova d'oro". Questo ti fa ridere? Un ultimo appunto sulla storia di Uggeri. Evidentemente hanno pensato che andasse pubblicata prima dell'avventura canadese. E' probabile anche che dati i ritmi infernali non avessero altro da pubblicare. Che ne so! Con la pianificazione che c'è oggi, vedi che questi intoppi sono all'ordine del giorno, ti cito solo le due storie sui pueblo che andarono pubblicate, anni fa, a distanza di pochi mesi l'una dall'altra. La pianificazione c'era, era un'altra evidentemente, ma le contingenze fecero in modo che due storie con un tema simile si accavallassero. Succede, ma non significa assenza di pianificazione.
  5. Primo:dai troppo peso alle storielle raccontate in terza o quarta pagina, dove si vorrebbe dare a bere al lettore che le gesta raccontate sarebbero quelle di un uomo realmente esistito. Io tendo a non considerarle:poco affidabili, sono come gli editoriali di freddiani. Secondo: da quanto leggiamo nella terza serie, Tex ha un figlio, e lo ha abbandonato, di fatto, tornando a condurre la sua solita vita vagabonda: é un padre snaturato. quanto dura questo nuovo ciclo errabondo? Lo spazio di alcune storie. Poi c'è Kit Willer. A voler seguire il tuo pensiero GLB cambiava in continuazione direzione, solo che l'impegno con Lilith era di quelli seri. Non come i precedenti, dove non si impegnava. E continui a non voler vedere la manina dell'editore nei due salti temporali. Questi sono pianificati.
  6. Ma di Tea Bonelli forse si. Non ha messo prove, ha inserito dati. Infatti non era lui che programmava. Ma la casa editrice aveva bisogno di un bambino/adolescente fuori dal comune per imporsi. E ce l'ha messo nella terza serie, guarda caso dopo che Tex si era accasato con Lylith. Questa è la vera bufala! GLB creava e disfaceva a suo piacere i personaggi e non aveva certo bisogno di un figlio di Tex che è sempre stato un peso Basta leggere le storie di Nizzi ma anche di Nolitta, dove Kit resta spessisssimo a sorvegliare la riserva. Il quartetto l'ha reintrodotto Mauro Boselli negli ultimi anni e ha fatto uno sforzo per farlo. C'è da chiedersi come mai GLB si sia stufato così in fretta di Lylith, qualche storia e poi passa un anno è lei è morta. Toh, un anno, giusto il tempo che serve per fare un bambino. E poi GLB dice che Lylith è morta. D'altronde scrivendo il passato di Tex, in "Nueces Valley", Mauro Boselli non ha fatto niente di diverso con Mae Willer, prima col pancione e qualche pagina dopo in una tomba. Guarda caso, Tex e Kit sono entrambi orfani di madre in tenerissima età, la loro educazione è virile, fatta dagli uomini. Ma neanche per sogno. Ci sono prima delle storie in cui è un bambino che gioca a colpire con una freccia il cappelllo di Carson. I due salti temporali sono o no frutto di una programmazione ? La terza serie con Kit Willer moccioso ma caparbio rappresenta una transizione o no ? In ogni caso, quando si decide che è venuta l'ora di mettere un eroe bambino nella serie, questo decreta molto probabilmente la morte di Lylith. Lylith fino ad allora era stata un pard e da mammina a curarsi del pargolo GLB non se ne faceva un bel niente! E questo oltretutto nuoceva anche all'immagine di un Tex che aveva sempre voluto libero da impegni, se non proprio solitario: un Tex che rischia continuamente la pelle invece di prendersi cura della moglie e del figlioletto, della sua famiglia insomma, poteva apparire a chi leggeva un padre e un marito snaturato. Non è il butterato che ha ucciso Lylith, ma il figlio Kit venendo alla luce, narrativamente parlando, ovviamente.
  7. Vuoi vedere che Kit non è neanche figlio suo! Avrà ottemperato prima del tramonto, tra una vignetta e l'altra.
  8. Non devi guardare ai tempi di pubblicazione ma di scrittura, si riducono forse più di quanto pensi. Comunque possiamo vederla in maniera diversa ma ti ringrazio per i tuoi contributi che mi fanno riflettere ( E sono secoli che non rileggo il numero nove). Primo appunto. Come fai a dire che Tex non ha consumato la notte stessa? Fosse presente GLB ti tirerebbe un bel destro! Se Kit Willer marmocchio fosse davvero stato imposto dall'alto, come penso, probabilmente GLB non andava in solluchero nel parlarne, - sentite un po' lettori, ora Tex ha un figlio, - per me è abbastanza comprensibile. Dato anche il suo vulcanico carattere!
  9. Questa è l'unica concessione che ti faccio. Decidendo di puntare su un figlio per Tex, la logica suggerirebbe una preparazione e invece, come dici, abbiamo solo una nuvoletta che potrebbe addirittura essere un'aggiunta redazionale. Però stiamo parlando di un autore come GLB, non di chiunque, lui certo non pianificava, era chi gli stava alle spalle che doveva farlo, fosse anche in maniera elementare. Erano quelli che correggevano, censuravano, tagliavano come nella scena dello spadone cinese.
  10. Giustamente, chiediti perché dopo aver visto tutto quello che combina platealmente Lupe nelle storie al fianco di Tex GLB l'abbandoni laconicamente. Poi, però, ti crea subito dopo un clone di Lupe, un'indianina che gli serve per sceneggiare il "matrimonio indiano" e di cui si libera in men che si dica. Stesso schema per due personaggi, una è messicana, l'altra è una navajo, che sono speculari. Per la prima c'è una specie di addio con le lacrime agli occhi, per l'altra nemmeno questo, solo un laconico commento nel numero 9. Che senso avrebbe avuto presentare due personaggi - sostanzialmente uguali - per di più in due storie ravvicinate ? Lylith però lascia un figlio a Tex e questa è una novità assoluta, di quelle che stravolgono la narrazione. Quella è la serie a striscia, infatti. Kit Willer è venuto molto prima. Quando cioè Tex vendeva un numero decisamente inferiore rispetto ai fumetti concepiti per i bambini. Tex era già un fumetto per adulti, lo è sempre stato, lo affermi tu stesso poco dopo. Bisogna chiedersi cosa potesse spingere GLB a voler stravolgere quello che aveva creato e che funzionava benissimo senza un marmocchio tra i piedi. Chi voleva il marmocchio che avrebbe consentito di aumentare le vendite? Lo scrittore o la casa editrice? Per me la risposta non si pone nemmeno. GLB scriveva seguendo il suo estro, non c'è dubbio alcuno su questo, ma prestava attenzione a quello che la Casa editrice gli diceva: è Tea Bertasi che cambia il nome da Tex Killer in Tex Willer; è il figlio Sergio che gli chiede di scrivere qualche episodio per la serie di Zagor che lui ha ormai abbandonato (e mi chiedo come abbia fatto poi a riprenderla in mano, perché è un personaggio per il quale non nutriva apparentemente troppo affetto). Il committente è la casa editrice, diamine! Per me è naturale che la Casa Editrice, vedendo un fumetto disegnato la notte che vendeva e continuava a vendere inaspettatamente, abbia voluto dare una quadra alla serie e abbia concordato con l'autore la direzione da intraprendere nel giro di qualche serie a striscia, dove non c'è più nemmeno il bambino ma quello che diventerà il quarto pard, quello che mancava visto che Carson e Tiger li aveva già trovati. La volontà di GLB di voler emulare i moschettieri di Dumas, che Diablero qualifica di ennesima bufala, con un eroe più giovane e meno esperto com' era D'Artagnan nel primo volume della trilogia, è veramente così risibile conoscendo il retroterra culturale e letterario dell'autore? E' una serie in divenire, si arriva al quartetto dopo un inizio da lone rider, in fuga dalla legge, accompagnato da improbabili pards, anche femminili, per cui servivano però dei "passaggi" da compiere, dal matrimonio alla nascita del figlio. I personaggi che nascono per caso e che sono destinati a diventare comprimari si chiamano Gros-jean e Jim Brandon, non Kit Willer. Semplicemente l'avevo dimenticato. Quindi Kit Willer viene annunciato nel numero 9 a poca distanza dalla morte della madre ? Bene, anche meglio. Prepara l'avvento del figlio ne "Il tranello". Niente però ci dice che abbia avuto l'idea proprio allora e non qualche mese prima sceneggiando l'incontro con Lylith. Altra cosa importante è proprio questa: GLB ha reso Tex un eroe privo di donne, perché il miele non gli interessava. Avrebbe però avuto l'illuminazione di un matrimonio indiano, di una procace indianina con cui il suo indiavolato Eroe condivide il tepee, basta rileggersi l'incontro con Lupe o con la visita di Kit Carson al villaggio per sapere cosa pensava dei matrimoni nel fumetto o al cinema. E poi c'è il cane, Satan, chiara concessione fatta ai lettori più piccoli, forse altra indicazione redazionale a mettercelo nella storia. Che non gli piaccia è chiaro, lo fa fuori subito, però in quella storia ce lo mette. però, dite voi, ancora non si pianifica o se non vi piace questo verbo, non si tenta di indirizzare la serie verso le maggiori vendite, tentativi per l'appunto. Ma pensati, non lasciati all'estro dello scrittore.
  11. Rispondo dal momento che sono il padre della cosiddetta bufala: Lylith è servita a dare un figlio a Tex? Direi che narrativamente la sua funzione è solo quella: dà un figlio a Tex. Il giuramento l'abbiamo letto solo alla fine degli anni sessanta:il mito di Lylith si crea alla fine degli anni 60. Per il resto, come personaggio, GLB se ne infischiava. E un eroe bambino da lanciare era nei programmi dell'Editore, perché il mercato era quello. Ci sono immagini di una serie a striscia a lui consacrata. Difatti la serie è stravolta per ben due volte, con due salti temporali ben definiti, e la serie per alcuni numeri invece del logo di Tex avrebbe potuto benissimo intitolarsi ''Kit Willer''. Negare che la casa editrice sia estranea a questi cambiamenti epocali mi sembra paradossale. Uno stravolgimento di questa portata mi sembra superiore ai normali colpi di scena tipici del feuilleton di cui si nutriva GLB. Davvero è lecito pensare che non si trattò di una pianificazione editoriale a lungo meditata? Vediamo. Mi si obietta con il fatto che Tex non parli del figlio nel numero 9 quando avrebbe potuto e dovuto. Ma dimentichiamo che allo stesso modo liquida nello stesso numero Lylith con una perentorietà che ha qualcosa di stupefacente. Poi c'è la storia di Uggerì in quel numero che da spazio... Quindi il numero 10 (terza serie) inizia in maniera esplosiva presentando in maniera scoppiettante Kit Willer: davvero l'autore doveva sprecare l'effetto sorpresa con un annuncio nel numero 9 che doveva lasciare freddo il lettore come quello della morte di Lylith che come personaggio si era ritagliato solo uno spazio risibile? Davvero si può pensare che Tex sposi Lylih perché quella era solo l'idea geniale di GLB del momento e che è invece solo un remake conosciuto dai tempi di Albertarelli (se la memoria non difetta) e che GLB si stufò dopo appena due storie della sua nuova creazione? Comunque mi sembra inutile anche continuare. Soltanto una cosa, questa è un'interpretazione, nessuno può intervistare GLB su questo specifico punto, non mi sembra che sia stata divulgata da altre persone, quindi parlare di diffusione mi sembra illogico. Come interpretazione può essere condivisa, come verità sono il primo a riconoscere che non si hanno tutti gli elementi per affermarla, ma parlare di bufala mi sembra un'esagerazione bella e buona. C'è un punto da indagare: con Lylith Tex entra a far parte di un mondo che gli era estraneo: diventa un ''navajo'', trova una casa. Ma bisognerebbe analizzare i numeri dal n. 12 per vedere in che misura l'effetto ''riserva'' sia stato sfruttato. Anche in questo caso, però, la mossa sembrerebbe studiata a tavolino piuttosto che essere il classico colpo di testa dell'autore che Diablero ha documentato in una lunga serie nel suo post iniziale che riguardano i primi numeri che definirei ''sperimentali''. Diablero è il primo a documentarlo, poi pero la serie si stabilizza e questo avviene con la terza serie a striscia. Diciamo che dopo due serie a striscia, da personaggio usa e getta come era stato progettato, Tex incominciava a mostrare delle potenzialità e a dare ossigeno alle casse dell'editore che tanto pingui non dovevano certo essere. Negare che la terza serie non sia frutto di una pianificazione studiata tra le parti in causa, seguita da una quarta serie che si apre con l'adolescenza di Kit Willer, cioè che tutto questo sia una bufala... Ma se si ammette che la terza serie è studiata a tavolino, e che Kit Willer ne è l'elemento principe, allora bisogna chiedersi se Lylith non sia nata perche serviva comunque una madre per il figlio di Tex. Certo si può ipotizzare che l'idea sia venuta dopo che GLB dopo che aveva tolto di mezzo l'ultima sua eroina, ma nessuno può dirlo con certezza. Più facile è pensare che Lylith sia stata pensata proprio alla fine della seconda serie, lasciamo perdere la storia di Uggeri, per dare un figlio a Tex.
  12. Rileggendo i messaggi di questa discussione, in particolare uno di Diablero, c'è una frase in cui rievoca la morte di Freccia Rossa, stiamo attenti perché ha forse suggerito il soggetto di un prossimo numero speciale: Tex 800 oppure Tex 80 anni. Se fosse il caso...
  13. Per me la verità è un altra e molto più prosaica. Semplicemente in redazione si era deciso di puntare su un eroe ragazzino che allora andava parecchio di moda, da affiancare a Tex o da mettere in una serie a se stante come figlio di Tex. Serviva pertanto una ''madre'' che assolto il suo compito sparisse nel nulla. N.7 e 8 - Tex incontra Lylith e vive con lei due o tre avventure. N. 9 - Annuncio lapidario che Lylith non è più tra noi. N. 10 e 11 - ( Salto temporale di cinque anni ) Entra in scena Kit Willer, sue avventure da bambino N.12 - ( Salto temporale di sette/nove anni ) Kit Willer adolescente che rivaleggia con il padre. Quello che volevano. Si decide di mettere da parte l'idea di una nuova serie a striscia con Kit eroe adolescente. Tutto questo avviene in edicola in circa un anno e mezzo. GLB creando Lylith aveva già in mente di toglierla di mezzo. Solo decenni dopo scriverà ''Il giuramento''. Semplicemente si era ricordato di una vecchia storia che aveva letto in passato su un matrimonio indiano tra un bianco e una nativa ( vedi il Tex Magazine del forum, n. 1 o 2 non ricordo, per ulteriori notizie). Neanche tanto originale GLB!
  14. Il mio messaggio però era ironico e si riferiva solo al titolo dell'albo in edicola, non mi auguro certo la perdita di lettori. C'è da dire che davanti al calo generalizzato delle vendite la SBE ha fatto poco per frenarlo, in taluni casi forse lo ha avvallato. Parlo dei prezzi in continua evoluzione, prossimamente a 5,40 €. Del marketing associato al fumetto che in passato era visto come premio alla fedeltà e oggi come ulteriore modo di lucrare sul marchio (tipo le carte regalate a metà se non acquisti anche le ristampe di storie che già avevi in casa, oppure il mazzo venduto in edicola a circa 10 euro!!!!). Della scarsa attenzione rivolta ai lettori tradizionali con l'invasione di bollini sulle copertine per 12 o 13 mesi di seguito, tutto visto in chiave esclusivamente pubblicitaria. Del proliferare di albi speciali, anche in edizioni speciali farlocche, che se di per se costituiscono un incremento dell'offerta che uno può rifiutare di comprare ( ma gli autori fanno rimandi, talvolta, alla serie regolare, anzi in un caso una storia del mensile è stata finita su un Maxi), è anche certo che abbassano la qualità della serie regolare costringendo gli autori a un superlavoro, in taluni casi si sono viste anche storie dalla qualità discutibile comparire sul mensile per emergenze dell'ultimo momento. Della qualità di certe storie a volte davvero scandalose, come questa di Nizzi senza andare troppo lontano, e anche di autori che visibilmente non sono portati oppure non rischiano, limitandosi a scrivere delle storielle, dimenticandosi però che la maggior parte dei lettori che le leggono sono cresciuti ai tempi di GLB e quindi non prendono per il naso nessuno. Della qualità degli albi che si presentano spesso fallati, con pagine sbiadite, sfuocate o al contrario ricoperte o chiazzate di inchiostri neri fortemente invasivi: me ne sono capitati diversi negli ultimi anni e denotano una cura della stampa preoccupante. Della pubblicità dei prodotti SBE, tipo nuove uscite o uscite in edicola, affiorante nelle pagine interne dell'albo e nelle copertine, che sono una delle cose più fastidiose per me (vedi all'opposto i redazionali di Boselli nella serie Tex Willer) e di cui mi importa un fico secco. La vera pubblicità, beninteso, quella che non si fa sulla pelle dei lettori che quell'albo te lo pagano, quella nei media o sulla televisione, che devi pagare tu editore interamente, l'unica che veramente va a centrare il bersaglio, non te la fanno mai o quasi.
  15. Per me questa storia Boselli l'ha messa sulla serie regolare per vendicarsi di Nizzi: quello che la SBE ci ha dato da leggere negli ultimi due mesi è troppo surreale per non essere voluto. Ticci si è lamentato in redazione? Ma cosa gli hanno dato da disegnare! IMO la prima parte dell'intervista riportata da Giusfredi è molto goliardica: la leggi e capisci una cosa, poi leggi la storia e capisci tutto uno dei punti più bassi toccati dal nostro Tex, non c'è che dire. Villa avrebbe dovuto prendere come tema della copertina le due bellezze al bagno che aspettano l'arrivo del colonnello, quando mai gli ricapiterà un'occasione simile?
  16. Anche qui arrivo tardi. Ho letto il texone solo questa mattina. Sensazioni contrastanti, storia che fila e che si lascia seguire, però anche troppo ordinaria per il format, anche sulla serie regolare l'avrei trovata di ripiego. Personaggi tagliati un po' con l'accetta, con una storia alle spalle che sa di già letto. A differenza di altri non ho scene incriminate, anche quella del pestaggio è un classico di Tex, il tizio dietro le sbarre non è una margherita, per me ci sta eccome. Disegni di Palumbo che non mi hanno convinto molto, ma dopotutto è un texone e ci stanno. Per il voto è: sette 1/2.
  17. Si ma adesso c'è Irrati al VAR. Anzi no, si è dimesso.
  18. Ho letto questa mattina questo speciale (avevo e ho un po' di letture arretrate). Giusfredi, uhm, finora non mi aveva mai troppo appassionato, però questa storia è davvero bella e merita più di nove, forse anche il termine ''capolavoro''. Sono contento per lui perché ha dimostrato due cose: saper scrivere grandi storie e avere il coraggio di osare e di andare oltre l'ordinario, la banalità. La storia offre un sacco di spunti, ma é soprattutto articolata in modo tale da confrontare padri e figli e non ti aspetti che sia il capo comanche a soprassedere sulla sia gloria quando c'è da salvare la sua prole, giungendo al sacrificio personale quando la figlia cade nelle mani di Shepard. Questo individuo invece avrebbe voluto il maschio e si trova una volitiva figlia, ma avete già scritto di come la tratta e l'abbandona a se stessa quando è malata. Sulla lapide leggiamo beloved daughter, amata figlia e non moglie. La giovane è stata lasciata anche dall'ufficiolotto, ma si capisce da lontano ormai che il suo cuore era stato conquistato interamente da Carson, anche senza leggere l'epilogo che resta tra i migliori che siano mai stati scritti. Abbiamo due coppie in questa storia, alla fine restano una ''vedova'' comanche che in dieci anni non ha mai dimenticato il suo uomo, e un Carson donnaiolo, ma non superficiale, con le sue ferite profonde, scritte direttamente nel cuore. Ed è qui, nell'esitazione che gli impedisce di varcare la soglia della camera, che ne capiamo la grandezza d'animo, nel tenersi stretto quel fucile che nasconde quella che per lui era più di una simpatia e di un'amicizia, che Tex non è ancora in grado di capire fino in fondo, fino a che non incontrerà sulla sua strada Lilith. Come scrive Boselli nell'introduzione, tra questo Carson e quello macchiettistico che si lamenta, c'è un solco. Storia questa, dunque, molto importante, cinematografica come ha ben detto Monni, non solo per il riferimento alla lanterna magica che ispirò i fratelli Lumière, ma per averci mostrato una guerra con i comanche prima della grande invasione, per aver dato a Carson un'avventura sentimentale che non è raccontata ma solo suggerita, emozionante e durissima nella sua conclusione 'romanzesca' e 'fiabesca'. Immaginarne una di questa portata prima di Lena era difficile, lo stesso Mauro Boselli si era limitato recentemente solo a rapporti occasionali (Maria Pilar), sulla stessa linea di un Tex che conosce solo delle donne con cui non si lega. Nello scrivere una storia come questa, quella pagina 100 che spunta a sorpresa durante la lettura è invece quanto di più scontato che ci si potesse aspettare, la ragazza non poteva ''vivere'', ma è il modo in cui Giusfredi l'ha raccontata a meritare i nostri applausi, è una pagina che gli permette di costruire tutti quello che è raccontato dopo, un turning point, una chiave di volta, che negli albi di Tex si contano sulle dita di una mano. Per tutto questo e per altro, questa storia merita 10, perché dopo averla letta ti viene subito la voglia di rileggerla, come solo per i classici.
  19. Lettura di questa mattina, la primissima, a mesi di distanza dall'acquisto che mi aveva convinto poco anche per via della copertina, una delle più brutte che ricordi, almeno come colorazione. La prima di Nizzi è anche leggibile, anche se ormai sono prevenuto, mi aspetto la magagna a girare la pagina, e qui non se ne vedono di madornali. Il soggetto è il minimo sindacale ma anche originale se permettete, nel senso che vediamo fare a Tex e ai pards quello che di solito fanno i suoi avversari, dall'imboscata alla diligenza, al furto in banca, il ranch dato alle fiamme e le gallerie della miniera fatte saltare con la dinamite. Insomma Nizzi usa il campionario completo a sua disposizione, la storia è rapida, anche indiavolata, inframezzata da qualche dialogo riuscito che ti fa sorridere quando l'autore non esagera semplicemente su Carson che è quello che ne fa abbondantemente le spese, eppure c'è qualcosa nel sottofondo che non quadra del tutto rispetto alle sceneggiature - solide - che scriveva ai tempi d'oro, forse nella gestione della componente della famiglia dei nemici, che combinano nei due albi veramente poco, risvegliandosi solo nel finale con il rapimento della ragazzina. Che abbiamo capito doveva essere un bel bocconcino pronto a sbocciare e che nei disegni di Torti, ahimé, dà il mal di stomaco. Tutto sommato sulla serie regolare abbiamo letto in passato di peggio, mi chiedo se questa storia Nizzi l'avesse scritta per Ticci al posto di quella che stiamo leggendo quest'estate.... con qualche aggiustatina, e invece no. Pazienza. La seconda storia di Civitelli e Serra, il minimo sindacale, disegni della Mandanici anche peggio di quelli di Torti, sembra quasi imitare Scascitelli ma quest'ultimo ha ben altra classe.
  20. Ho confuso, chiedo venia, ma restano sempre troppi quando scrive in questo modo che sembra voler prendere tutti i lettori di Tex per dei mentecatti che si fanno passare per buona qualsiasi cosa si dà da leggere, pretendere poi di volersi scegliere pure i disegnatori e fare cagnara in pubblico quando avendo a disposizione un Ticci, i risultati sono questi, inaccettabili sotto ogni punto di vista.
  21. E non ti chiedi perché in quelle storie sull'"inganno" il lettore ci passa sopra e invece qui ti salta subito all'occhio? Sarà mai perché è un Tex che non ne combina una giusta? Metti nelle prime pagine, quando libera Carson appeso come un salame, ti aspetteresti che se la prenda subito con quelli che restano all'interno della fattoria e invece: "shhh... zitto! quelli che sono nella baracca non devono accorgersi di niente" e i due sgattaiolano via... per aspettarli nella foresta (MA solo perché serve un cavallo a Carson). Insomma per un autore che piglia 500 euro per sceneggiare pagine come questa ci sono tanti lettori che pagano e che hanno il diritto sacrosanto di lamentarsi. Intanto, quelli nella baracca hanno approntato il piano per compiere una strage, proprio mentre i due conigli pavidi evitano di fare rumore, che ragazzacci. Non l'avesse disegnata Ticci col cavolo che il curatore te la pubblicava sulla regolare. Un vantaggio Boselli questa volta almeno ce l'ha a stare fuori dal forum: non dover rendere conto di quello che che la Casa editrice pubblica sulla serie che regge l'intero baraccone.
  22. Questa è IMO la pecca più grande di tutto l'albo. Diciamo subito che Tex ha fatto fronte in passato ad altri epocali tradimenti, da Giungla Crudele a Fuga da Anderville, ha dato fiducia a personaggi che gli si sono rivoltati contro. Vabbé, erano grandi storie anche per questo ingrediente da dosare con cura. Ma quando usi questa carta, da autore devi essere bravo a tenerla celata al lettore fino alla fine, poi metti in atto il "colpo di scena". In questa storia non succede. Qui invece tutti sanno che c'è il doppiogioco, tutti tranne Tex, con l'autore che ammicca con il lettore: "vedi quanto è fesso il Ranger, gliela fa sotto il naso come niente, facile, facile", allora tu autore stai UMILIANDO il personaggio e la storia è IMO da gettare nella pattumiera. Sono piccoli accorgimenti che ogni buon narratore di storie sa adoperare, Nizzi l'ha fatto in passato in maniera esemplare per esempio con Lou Caudill in una storica avventura degli anni Ottanta, ma in queste pagine sembra farlo apposta a mostrarcelo perdente sotto tutti i punti di vista, lui e Carson, lasciamo stare il vederlo appeso come un salame, meglio osservarli tutti e due a dormire della grossa, figurativamente e anche no, mentre si compie un eccidio, poi il tradimento di un ufficiale, vile, plateale, che grida vendetta e rimane invece mestamente senza una risposta a tono. Questo non è TEX. Semplicemente la sua controfigura comica e e neanche tanto (comica). E il prossimo albo lo vedremo in fuga come un coniglio, invece di mostrare di che pasta è fatto davanti a un ufficialotto che non ha niente dei grandi militari negativi del passato mossi da ben altra ambizione. Che Ticci si sia rotto le scatole a disegnarla non c'è da sorprendersi, lui questo genere di storie le ha disegnate anche in passato proprio con Nizzi (Sioux), che robaccia gli hanno messo tra le mani questa volta, invece.
  23. Dopo aver letto la storia mi sono cadute le braccia, altro che gradimento o no, questa è una delle storie da annoverare tra quelle che si prestano alla distruzione del mito: prima Carson e poi Tex ridotti alla stregua dei due fantocci ridicoli da cui è meglio stare alla larga se non vuoi vederti piovere addosso i guai, antitexiana a 180 gradi, quanto capisco Ticci costretto a illustrare con i suoi straordinari disegni ciofeche come questa che rischia di degenerare nella seconda parte che è quella che ha tenuto maggiormente impegnato il maestro senese. Mi dispiace per Nizzi che è stato un grandissimo, ma non ha imparato nulla, ma proprio nulla, dai suoi errori del passato. Una storia che a 4,90 euro è una rapina.
  24. I dieci iniziali IMO vanno sicuramente sommati. Con la storia di Nizzi sarà durissima
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