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ymalpas

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  1. Quando Nizzi ha la crisi, siamo nel secondo semestre del 1991, il primo disegnatore a finire la sua storia e che si trova quindi nella necessità di iniziarne un'altra è Giolitti. Nizzi non riesce a gettare giù neppure una riga. Sergio Bonelli prende in mano imperiosamente la situazione. 

     

    1 ) gli era già successo negli anni settanta di scrivere delle storie quando fu il padre ad avere dei problemi fisici;

    2 ) dopotutto sta già scrivendo una sceneggiatura per Letteri, non gli costa nulla scriverne una seconda;

    3 ) Il disegnatore è Giolitti e da anni vuole scrivere una storia per lui, pallino che avrà per esempio anche con D'Antonio.

     

    Quali storie nascono nella sua mente? E' possibile che abbia ideato contemporaneamente due soggetti? Io propendo per il no:

     

    1 ) per Giolitti non vuole scrivere una storia qualsiasi, ma una storia con le giubbe rosse, di ambientazione canadese;

    2 ) in quel preciso momento non può sapere quanto durerà la crisi di Nizzi. Ha il segreto auspicio che esca da quella crisi in poco tempo, non ha in ogni caso l'immediata necessita di pensare anche a una seconda storia!

    3 ) Questo fatto è documentato da quello che sappiamo del primo semestre 1992: la crisi di Nizzi continua e diversi disegnatori mano a mano finiscono le loro storie. E' chiaramente comprensibile che Sergio non voglia cedere il timone a altri sceneggiatori, se avesse avuto in canna qualche suo soggetto (come "Golden Pass") non avrebbe esitato ad affidarlo subito al primo disegnatore libero. Ricordiamo che è lo stesso Sergio che ha appena bocciato Berardi e la sua signora storia. 

     

    Nel primo semestre 1992 Sergio non ha dunque il soggetto di "Golden Pass" pronto. Si rivolge a chi? Al fidato Decio Canzio. E' la soluzione più logica. Per Fusco Canzio scrive "L'oro di Klaatu", per Letteri chiama Nizzi chiedendogli uno spunto che lui gli darà, a partire da una sua vecchia storiella degli anni settanta.

     

    Ne Sergio ne Decio Canzio non ce la fanno insomma, anche perché ci sono Blasco e Marcello (che ha finito di disegnare la prima parte di sceneggiatura di "Yucatan"). Decidono dunque di provare con altri autori della casa editrice con la speranza che Nizzi si riprenda al più presto. Il primo individuato è Medda, che scriverà infatti la storia per Blasco  e poi nel 1993 anche la storia "Orrore!" per Letteri (qui si interromperà anche la sua carriera di autore texiano: le sue storie non hanno convinto del tutto (per le prostitute) e soprattutto Nizzi dal settembre 1992 ha ripreso a sfornare storie.

     

    L'altro autore è il jolly Mauro Boselli. Non c'è il bisogno pressante di una storia di Marcello da pubblicare, infatti lui inizia "Il passato di Carson" e poi la interrompe perché la necessità si sposta ora su Zagor con "L'esploratore scomparso" che disegna durante il 1993, per poi riprendere e finire Tex nel autunno 1994 a ridosso della pubblicazione (disegna l'ultima parte con il primo albo già in edicola). Nella testa di Sergio Bonelli probabilmente l'idea è di ricorrere a Boselli una sola volta e di lasciarlo invece su Zagor. Succede invece che Boselli ti scrive la storia di Tex più importante dall'era glbonelliana (e continua a esserlo). Merita dunque una seconda chance e paradossalmente sarà proprio nelle mani di Boselli che Sergio affiderà la sceneggiatura interrotta di "Golden Pass" di lì a qualche anno.

     

    Ritorniamo indietro però al 1992. C'è un altro disegnatore che ha finito di disegnare il numero 400 di Tex: Galep. Qui non sappiamo esattamente in che mese termina di inchiostrare le ultime pagine del numero a colori. Prima dell'estate? A settembre o mesi dopo? Non sapremo mai cioè se la sceneggiatura di "Golden Pass" nasce oppure no da un rifiuto di Nizzi di continuare a scrivere storie per un disegnatore il cui calo qualitativo (dovuto all'età e ai diversi problemi fisici) non lo soddisfa pienamente: è appena uscito da una crisi creativa è ha il bisogno assoluto di essere motivato al massimo per scrivere una nuova storia e sappiamo bene come la pensi Nizzi riguardo ai disegnatori che non gli piacciono.

     

    La finestra temporale in cui Sergio inizia a pensare e a scrivere le prime pagine di sceneggiatura per Galep è in ogni caso ridotta a pochi mesi, al massimo un semestre. Per Galep Sergio fa quello che non ha fatto per nessuno degli altri disegnatori, si sforza di scrivere una storia, perché glielo deve. Si tratta di scrivere una storia o comunque di iniziarla, tanto più che si rende subito conto che Galep non ha più lo stesso ritmo e procede con calma, a rilento. Da quanto ci ha detto Boselli in passato non esisteva un soggetto vero e proprio, ma solo degli appunti. E' una storia ironica, d'atmosfera, per cui decide di metterci Pat. Il titolo di lavorazione è "Colorado", quindi una storia tra le montagne, boomtown, ricercatori di oro, con i boscaioli. La trama del primo albo è banalotta, sa tantissimo di mera introduzione: Tex e Carson a cavallo lungo i sentieri di montagna, due ragazzi che cercano di impiombarli per sbaglio perché sono stati derubati, arrivo a Georgetown, gag di Pat Mac Ryan, scontro con lo sceriffo che lo ha arrestato, pagamento della cauzione, boxing-circus e incontro di pugilato. Fine della sceneggiatura nolittiana. Non è una trama articolata ma una sovrapposizione di scenette. Nolitta tira cioè avanti, forse ha la consapevolezza che Galep non la finirà mai, difatti lui ne disegna una sessantina di pagine di circa 125 di sceneggiatura già pronta. Non sapremo mai quale sarebbe stata la storia di Nolitta se l'avesse continuata lui. Nel gennaio 1997 la riprende invece Boselli, con l'editore ha uno scambio di idee, non esiste nessun soggetto ma solo una lunga introduzione senza i cattivi della storia e qualche appunto. A disegnarla sarà Ticci, e lo farà dall'inizio. Le poche tavole di Galep infatti non sono pubblicabili. C'è da chiedersi perché Sergio a quattro anni di distanza ritorni su questa storia. Certo Boselli non aveva bisogno di suggerimenti per scrivere nuove avventure. D'altronde questo primo albo è banalotto ed è un peccato che un grande autore come lui giunto alla sua ultima storia abbia pensato di consegnarla ai lettori con i testi di un altro sceneggiatore (senza nulla togliere a Boselli). Avrebbe potuto finirla lui e farla disegnare poi a Ticci. Non lo ha fatto e vai a capire perché.

     

     

     

     

    Ultime storie di Galep ?

     

    IL SEGNO DEL SERPENTE

    Pubblicazione: GIUGNO 1990

    Lunghezza: 224 TAVOLE

    Iniziata: AUTUNNO 1988

     

    SOLDATI A CAVALLO

    Pubblicazione: MARZO 1992

    Lunghezza: 184 TAVOLE

    Iniziata: PRIMAVERA 1990

     

    TEX 400

    Pubblicazione: FEBBRAIO 1994

    Lunghezza: 110 TAVOLE

    Iniziata: PRIMAVERA 1991

     

    GOLDEN PASS

    Pubblicazione: INTERROTTA

    Lunghezza: CIRCA 60 TAVOLE

    Iniziata: PRIMAVERA 1992? ESTATE 1992 ? AUTUNNO 1992 ?

     

     

  2. 11 ore fa, Carlo Monni dice:

    Non sono convinto: "La strage di Red Hill" era destinata a Giolitti e Giolitti non era esattamente un fulmine tanto è vero che fino ad allora gli erano state affidate storie abbastanza brevi. L'ultima sua storia pubblicata  prima di questa risale al dicembre 1991 e si può quindi presumere che l'avesse finita al massimo a settembre. Coincide con l'inizio della famigerata crisi di Nizzi. Non è affatto facile capire quale delle tre che  Nolitta comincia a scrivere in quel periodo sia l'ultima. Io punto su "Golden Pass"

     

    Per me dici bene, "La strage di Red Hill" è una storia che Giolitti inizia a disegnare nell'autunno del 1991: Nizzi è già fermo e Sergio Bonelli vuole scrivere da tempo una storia di Giubbe Rosse con gli indiani del Canada per Giolitti.

     

    Galleppini invece in quel momento sta illustrando le tavole del "Tex 400" a colori, una storiella come la definisce lo stesso Nizzi con Mac Ryan che si arruola nell'esercito e combina dei guai come suo solito e che lui ha scritto prima della crisi (è forse questa l'ultima storia di Nizzi prima della depressione acuta? Un altro aspetto da indagare).

     

    "Golden Pass" viene sicuramente dopo e io punterei a un periodo compreso tra l'autunno 1992 e al massimo i primi mesi 1993, considerando che Galep ne disegna per quel che ne sappiamo circa una sessantina di tavole e poi nell'estate dello stesso 1993, dopo l'operazione andata male, smette di disegnare per cause di forza maggiore.

     

    NLdzPw1.jpg

     

    La tavola o meglio vignetta con la paginazione più alta che è stata diffusa dalla SBE (nel settembre 1999, TuttoTex 301)  è la cinquantesima (Pat con il vitello) corrispondente alla pagina 54 del primo albo. 

     

    La storia de "Gli Uomini Giaguaro" invece è sicuramente retrodatabile per me al 1990 (considerato che Letteri nel 1989 disegna il Maxi Tex di Berardi e che tra il tardo 1992 e l'autunno 1994 disegna le storie di Canzio e Medda).

     

     

  3. Si vota questa volta per le tre migliori annate comprese nel decennio 2000 / 2009.

     

    Ricordiamo di votare fino a tre annate nel sondaggio e di indicare poi le preferenze nel messaggio che si posta nella discussione allegata.

     

    (clicca per ingrandire)

     

    o2Z3PH8.jpg

     

     

     

     

    In questo sondaggio si vota anche per lo spareggio tra le annate 1981 e 1985 giunte a pari punti (13 punti):

     

    Di seguito si ricordano le storie per ogni annata:

     

    1981

    Il segno di Cruzado/Il figlio di Cochise/Il marchio di Satana/Il solitario del West/Artigli nelle tenebre

     

    1985

    Il colonnello Watson/Uno sporco imbroglio/Il passaggio segreto/Luna Comanche/Gli avvoltoi/Fuga da Anderville/Tex 300/La locanda dei fantasmi

     

     

     

  4. Il 9/1/2017 at 21:32, borden dice:

    Sul caschetto è questione di gusti. Io l'ho sempre trovato incredibilmente brutto e ridicolo. A GL Bonelli non piaceva la caratterizzazione che Galep aveva dato a Yama e, per nascondere il ciuffetto, ideò il casco, ma Galep, ahimè, peggiorò ulteriormente le cose. Anche i migliori a volte incespicano. 

     

    A solo titolo di curiosità posto una pagina di sceneggiatura di GLB con le sue indicazioni e a destra la tavola realizzata da Galep.

     

    ( clicca per ingrandire l'immagine )

     

    O5L0Ibb.jpg

     

     

    Da notare che per Mefisto GLB aveva previsto la fascia sulla fronte, che Galep tolse. Per Yama invece le consegne dovettero essere più strette.

    • +1 1
  5. Il terzultimo sondaggio sulle migliori annate di Tex contempla adesso la decade 1990-1999. Anche in questo sondaggio si esprimono fino a un massimo di tre preferenze. Il sondaggio chiuderà domenica prossima.

     

    clicca per ingrandire e vedere tutte le storie, annata per annata, dal 1990 al 1999:

     

    cJxuKJt.jpg

  6. Da Focus: La Piramide della Luna, la seconda più grande costruzione del complesso rituale precolombiano di Teotihuacán, in Messico, ha nascosto un segreto (anzi, due) per 1700 anni. Sotto alla struttura che si erge per 43 metri, ci sarebbero infatti un tunnel e una camera nascosta, a una profondità di circa 8 metri.

     

    Da oubliettemagazine.com: Nell’America Centrale, anche se prevale la cremazione, si sono trovate mummie nella regione mixteco-zapoteca dello Yucatan, in Guatemala, in Costa Rica e a Panama.

     

    images?q=tbn:ANd9GcSROXEeouTJWnA1NBJqDkVQ4tLgaKUkcUjCENnvDAXmq0kf31-ai20gvWHExLORtFOx4Vo&usqp=CAU

     

    Interessante anche il tema del sacrificio e della mummificazione dei bambini (nella foto, eccezionale lo stato di conservazione, ma bambino inca argentino).

     

    Non è un soggetto, però visto che anche le piramidi precolombiane avevano camere segrete e cunicoli, vista l'incessante ricerca dell'uomo di reperti preziosi all'interno di tali costruzioni, dato che il tema della mummia su Tex sia da GLB che da Borden sia stato utilizzato con relativa fortuna, proporrei a Borden di riscrivere una nuova storia sulle mummie questa volta ambientandola in Messico e con la presenza ovviamente del Morisco.

  7. <span style="color:red">18 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

    Che ne sai poi tu della situazione di emergenza in cui la redazione è stata costretta a lavorare a causa delle defezioni seppur temporanee causate dal covid? O per te dovevano prevedere pure quello?

     

    Una tripla pronta però c'era: il maxi di Tex e Casertano, per tacere di quello di Alessandrini, disegnatori che finiranno per esordire sulla serie maggiore prima o poi. E di storie in rimanenza per il maxi qualcuna c'era.

     

    Per me Giusfredi ha avuto una bella idea che non poteva essere sviluppata su più albi e visto che Font era libero e che con lui aveva già collaborato sul cartonato, si è pensato di spedire Nizzi sul Maxi e questa storia sulla regolare, dato soprattutto il tema celebrativo. Altrimenti diciamocelo, proprio per il tema, sarebbe stata più appropriata per uno speciale.

  8. Il patto di sangue che suggella la fratellanza e che ci riporta con la mente a quello di Tex e Lilyth, un tema che ben si presta a inaugurare i festeggiamenti per il 75° anno di vita editoriale del personaggio. Ieri pagando l'albo all'edicolante, salta fuori un nonnetto in vena di chiacchiere che sbotta: toh Tecchisi (Tex), lo vendono ancora! Lo compravo quando ero bambino (immagino nel 1948). Mi piace l'idea che, incuriosito, il nonnetto si sia preso poi la sua bella copia, se non spaventato dal prezzo, che non è più così "popolare" come ai suoi tempi. Che cosa ne avrà tratto dalla lettura? Kit Willer che porta una iella della malora anche in questa storia, innanzitutto, anche se da lettore delle strisce forse è un particolare che gli sarà sfuggito. Poi il racconto intorno al fuoco e il tema del passato, in modo particolare quello di Tiger, ma anche il Kit Carson più giovane, brizzolato, e anche questi credo che siano particolari che il nonnetto non sarà riuscito a cogliere del tutto. Avrà sicuramente sfogliato l'albo con le tavole di Font e ho tutte le ragioni di pensare che il nostro si sarà detto che ai suoi tempi lo disegnavano meglio e che come Galep ormai non se ne trovano più. La storia l'avrà letta lo stesso e qui, pur non cogliendo tutti i particolari nostalgici, si sarà detto che tutto sommato ancora oggi scrivono delle belle storie (vai a spiegare che l'ha scritta un certo Giusfredi, alla sua prima storia sulla serie regolare, che come età ha quella di kit Willer). Tutto sommato c'è la possibilità che anche il mese prossimo il nonnetto si ripresenti all'appuntamento, peccato che non siamo già a settembre con l'albo di Boselli e Villa, ma solo al Wolfman di Ruju e Del Vecchio.

  9. Comunque questa storia, più che chiudere il classico cerchio, lo lascia apertissimo. Vorrei chiedere a Carlo Monni di pensare a una terza storia con Manuela Montoya, stavolta disegnata da Civitelli, lontana come ambientazione e temi da quella che con Boselli ha scritto alcuni anni fa e il cui peccato, se ce n'è uno, è proprio quello di ricordare troppo da vicino la storia scritta quarant'anni fa da GLB. 

  10. <span style="color:red">1 ora fa</span>, ymalpas dice:

    Me la rileggo questo pomeriggio, intanto.

     

    Riletta. Kit Willer assente. Non è una storia di vendetta. Il tema della comunità russa isolata dal mondo sembra ripresa dai numeri 42 e 43. I nemici Leval e Wong (il drago) fanno pensare a altre storie. Siamo in Alaska e non in Canada. È vero che per un attimo le vignette con Gros-Jean e Brandon ci portano al Tranello, idem anche gli indiani del nord, ma a parte questo non vedo altri riferimenti. È una storia di neve,  ghiaccio, slitte e lupi, di sopravvivenza e affetti familiari traditi. Se davvero esistesse una storia completa sulla vendetta della Mano Rossa (canadese), su cui Boselli potesse mettere mano aggiustandola quel tanto che basta...

  11. Nskifw7.jpg

     

    Qualche immagine della sceneggiatura originale della prima striscia di Kit Willer. I pards avevavo a che fare con gli eredi della Mano Rossa e con un piano criminoso da parte del nemico, chiamato in queste strisce Bulder. La prima striscia era intitolata "La Mano Rossa", la seconda "Sul sentiero di guerra". Se alla Bonelli avessero tutti gli originali di questa sceneggiatura, farebbe una storia inedita di Tex ancora da pubblicare!!!! A chi la facciamo disegnare? Un cartonato alla francese di Ticci? Un GLB annata 1958, la stessa de "La gola della morte". 

    • Grazie (+1) 1
  12. Grazie! Un giorno che rileggerai con calma la storia "Gringos", dall'alto della tua esperienza, potrai dirci se ci sono per te "tracce" sclaviane. Per me ci ha messo mano. Non hai ricordi di questa storia? 

     

    Con "La città corrotta", "Gringos" fa parte di due storie di Civitelli pubblicate a distanza pochi mesi l'una dall'altra, fatto stranissimo. Le disegna tra il 1985 e il 1987. Ho già fatto notare come solo alcuni autori furono scelti da Sergio per disegnare le ultime storie del padre: uno è Letteri, gli altri sono giovani disegnatori italiani reclutati di recente su Tex che lavorano da alcuni anni nella casa editrice: Villa e per l'appunto Civitelli. Queste ultime storie bonelliane sono state tutte riviste da Sclavi (o Nizzi). Non credo pertanto che "Gringos" possa essere esclusa dal novero.

     

    Il tuo parere? 

     

    Ps. Stiamo sfruculiando troppo o l'argomento merita l'interesse che gli attribuiamo?

     

    La tua "La minaccia invisibile" la scelta di Letteri fu decisa dall'alto, immagino, senza che voi poteste esprimere la vostra preferenza.

  13. Formulando diversamente il quesito di Diablero, di quali storie hai un vivido ricordo personale nel mentre lui le scriveva negli anni in cui tu fosti il suo assistente? Parlo ovviamente di quelle dopo il n. 250 in particolare.

  14. Tra il numero 170 e il 364 moltiplica inoltre il numero dei soggetti scritti su richiesta dei figli o altri:

     

    Fantasmi nel deserto

    Assalto al treno

    Linciaggio

    I due rivali

    I quattro evasi

    Un mondo perduto

    La minaccia invisibile

     

    Almeno sette storie di poco più di una trentina che ancora gli restavano da scrivere, in una decina d'anni: circa il 25 % della sua produzione: è un autore che ha speso tutte le sue energie.

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