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Dix Leroy

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Messaggi pubblicato da Dix Leroy

  1. Secondo il mio parere l'albo Bonelli non è più un prodotto popolare e neanche lo vuole più essere. Nei redazionali al posto delle scuse c'è un impegno a mantenere sempre alta la qualità del prodotto, certi che i lettori comprendono che non è più possibile offrire un prodotto di qualità al prezzo a cui eravamo abituati. L'eliminazione del gadget (visto anche come presa d'atto che il pubblico non li gradisce affatto) è un altro segno che il prodotto fumetto è al centro dell'attenzione. Costa molto farlo bene e quindi bisogna pagarlo bene.

    Certo si toglie qualche pagina da qualche parte, si regala un albo (ma solo sulla testata principe, speriamo che regalino il secondo con il Tex Willer di Maggio).

    Gli albi realizzati di fretta (i grandi disegnatori anni cinquanta erano meticolosi un decimo di quelli attuali), stampati su carta dozzinale e incollati alla buona su cartoncino ruvido probabilmente oggi verrebbero visti troppo male dal pubblico. Eppure era quello lo standard di quando costavano poco e tanti li compravano, erano continuamente ristampati e sono diventati oggetto di culto. E valgono una barca di soldi, mentre quelli nuovi raramente diventano introvabili....

  2. <span style="color:red">23 minuti fa</span>, Diablero dice:

    Non proprio, alcune censure rimasero, e in alcuni casi ci sono modifiche ulteriori. È più esatto dire che Tesah è di nuovo senza pantaloni, ma purtroppo la scelta all'epoca non fu "filologica" di ripristino dei disegni originali ma piuttosto la prosecuzione dell'ossessione di un edizione "definitiva", ossessione senza fine che dura nei decenni (se pensi che le tavole sono state poi modificare anche per la Nuova Ristampa e persino per la CSAC...)

     

    A questo proposito, immagino che la versione ristampata qui sia la versione CSAC senza colori, non quella della Nuova Ristampa: qualcuno che conosce le differenze potrebbe confermare?

     

    (Temo che possa essere di nuovo una ennesima versione con nuove modifiche...)

     

    A parte questo, il fatto che siano state finalmente ripristinate le bellissime copertine originali e l'eleganza della costa bianca con scritte azzurre sarebbe un punto a favore di questa ristampa...

     

     

    ...ma non hanno resistito alla tentazione...  :rolleyes:

     

     

    Neanche controllerò: l'edizione definitiva è quella fatta colorare per la collezione storica e quella si usa. Stavolta butto acqua sul fuoco alle polemiche e considero il dorso perfetto (il "bollino" che distingua la serie "book" era una cosa ovvia).

    Io come al solito (senza essere interpellato e senza averne alcun diritto come mi è già stato fatto notare) consiglio alla Bonelli una bella "variant" magari per Lucca: rimontare le 15 strisce dell'anastatica, usare il vecchio disegno di Villa che si rifà alla Mano Rossa e un bell'effetto metallizzato sulla parte blu. 9,90 euro prezzo consigliato e le venderanno tutte.

  3. Com'è il dorso di questa nuova ristampa? Con le dovute differenze dovute alla cartonatura è simile all'edizione originale o è stato modificato? Prima di Martedì non ho possibilità di raggiungere una edicola.

  4. L'idea di riprendere i vecchi personaggi delle strisce audace mi sembra la cosa migliore di questo ultimo periodo bonelliano, tranne il fatto che gli almanacchi che ripropongono la versione originale non giungono quasi mai in concomitanza con gli incontri con Tex. Introducendoli nella saga di Aquila della Notte si fa un grande omaggio al creatore, si raggruppa attorno al personaggio nuovi "pards" da far ritornare ogni tanto al pari degli storici amici (Pat, Montales, Morisco, Brandon, Gros-Jean, Devlin e McKennett) oppure, con massima cautela ci sarebbe la possibilità di varare pure qualche nuova serie. Per me questo doveva fare la Collana Audace di qualche anno fa. Io sogno ancora il reboot di Occhio Cupo, personaggio purtroppo mai sfruttato, ma a parer mio dalle potenzialità infinite.

  5. 4 ore fa, Jeff_Weber dice:

     

    Proprio così... e il sito portoghese dà ampio spazio alla scelta dei soggetti per le copertine e alla colorazione originale di Villa, nonché quella modificata digitalmente per la stampa.

    Bisognerebbe che per una volta solo Villa colorasse il suo disegno in modo che non ci sia il segno nero e processare questo manufatto per usarlo per la stampa di una variant o di un albo celebrativo. Una volta non si faceva altro che colorare il retro del foglio usando un tavolo luminoso. Mi offro volontario per produrre il file gratuitamente e in modo professionale.

    • Grazie (+1) 2
  6. 6 ore fa, Tex_Willer90 dice:

    Se la completano vuol dire che han riscosso successo ed il pubblico c'è

    Avessi avuto posto in casa non mi sarei perso una sola uscita (alla terza serie mi sono fatto violenza psicologica per fermarmi), e oggi sono nelle stesse situazioni con quella dello Spirito con la Scure (magari non mi piacciono alla follia le storie ma il formato a 100 pagine quello si). Da due uscite sono arrivato a sei, ma sono abbastanza convinto che la prima serie Lampo la prenderò.
    Saranno fatte male, ci saranno gli errori (storici e nuovi), ma il fascino delle strisce c'è, e non riguarda solo le storie vecchie. La collezione storica aveva come componente sgradito proprio la colorazione anonima, il peso specifico dei volumi (pesano davvero molto) e le troppe pagine, mentre erano sempre divertenti gli aneddoti a inizio albo. 

    E di proprio di formato si parlava oggi per gli speciali Zagor...

    • Grazie (+1) 1
    • +1 1
  7. E' sempre difficile scrivere qualcosa per giustificare un cambio di rotta. Il cambio di formato come descritto da Moreno centra anche poco con la riduzione del numero di pagine dello speciale, piuttosto serve quasi a "sviare" dal problema principale che è il costo che sarebbe salito troppo.

    Non è per me un "errore di comunicazione": a torto o a ragione si è ben ponderato di scriverlo in questo modo.

    A ogni modo il formato è davvero importante: un albetto a poco prezzo lo porti dove vuoi (e alla fine potresti anche decidere di lasciarlo sul treno), mentre l'albo da collezione non vedi l'ora di portarlo a casa dall'edicola per non rischiare di sgualcirlo. Una volta il Tex lo compravo in pausa pranzo o anche prima di andare al lavoro e non era raro che me lo leggessi un po' prima che iniziasse il turno. Se proprio lo rovinavo facevo sempre tempo alla sera a prenderne un altro.

  8. A mio modo di vedere un fumetto dovrebbe avere metà delle pagine rispetto a un Bonelli standard e costare metà di quanto costa oggi. Lo leggerei avidamente e non vedrei l'ora che uscisse il seguito. Dato che devo aspettare un mese è molto facile che tra due settimane mi compri un albo di un'altra testata, e farei felice non uno ma due team di realizzatori. Se invece andasse a finire che ogni settimana trovo nel resto della spesa il necessario per un albo andrebbe a finire che spenderei più di adesso e neanche me ne accorgerei.

  9. 31 minuti fa, Jim Brandon dice:

    Credo che il vero problema non sia tanto il prezzo in sé (anche se gli aumenti non fanno piacere a nessuno), ma il rapporto qualità/prezzo, che porta a un certo momento il lettore a chiedersi "se il gioco valga la candela".

    Sei euro per un fumetto inedito della Bonelli (non mi pronuncio sui 5,90 visto che è prassi comune nell'economia di mercato), non sarebbe neanche questa gran tragedia, per chi vuole acquistare un opera di intrattenimento da leggere conservare e volendo tra qualche anno rivendere o scambiare con altri fumetti. Un dvd da edicola a 9,90 (dieci sacchi) è una mosca bianca, di solito si pagano molto di più. Ma è il target di riferimento che ormai sta mollando per tanti motivi. Una volta finita la naja e individuata la pollastra da sposare, il tempo per i fumetti era terminato e toccava alle nuove leve farsi avanti, nell'arco di tempo in cui i futuri nascituri crescessero quel tanto per scoprire la collezione di papà e portarla avanti. Questo non viene ricordato qui e secondo me è volutamente ignorato da editori e collaboratori. Se si voleva campare sulle vecchie generazioni purtroppo il punto limite è arrivato.

    • Confuso (0) 1
  10. Una volta calmati gli animi (gli autori si sentono quasi sminuiti dalle nostre critiche e gli acquirenti per varie ragioni non accettano di buon grado né l'aumento né le giustificazioni), spero ardemente ci si convinca tutti che stiamo parlando di "fumetto popolare seriale". Ciò per me implica un ripensamento generale dell'offerta, che non significa storie ancor più brutte e/o disegnate peggio, ma forse una diversa concezione del prodotto, che oggi vuole rifarsi al libro o al pezzo da collezione. Oppure al concetto opposto: stiamo parlando di letteratura pari al libro, e allora veste, contenuto, prezzo e periodicità diversa da ora.

  11. 9 ore fa, Magic Wind dice:

    Il paragone con la pizza andava bene fino a qualche anno fa. Adesso a Vicenza e provincia una pizza decente, che non sia la classica margherita, viene minimo 9-10 €, con picchi di 14-15. Aggiungici il coperto e un paio di birre (5 € l’una quando va bene) e per una serata in pizzeria spendi dai 20 ai 30 €. Il Tex, al netto degli prossimi aumenti, rimane ancora un passatempo molto più economico.

    Non posso dire che sono anni che io non vado più in pizzeria perché preferivo spendere quei soldi per i fumetti, ma sta di fatto che da quando non compro più fumetti non mi trovo comunque soldi avanzati per andare a mangiare la pizza! Il mese prossimo c'è il cambio dei pneumatici, il bollo e la revisione dell'auto, mentre il mese scorso c'era l'assicurazione, altro che i "giornaletti"...

  12. Per me è il media fumetto (popolare italiano) ormai ad aver chiuso il suo percorso. Io da vecchio lettore preferisco in ogni caso una storia vecchia a una nuova, che l'abbia già letta o meno. Non mi sento più di consigliare un fumetto a un giovane, se è un vecchio albo perché non è stato scritto per lui mentre quello nuovo francamente nemmeno. Nei due albi di Rick Master della Collana Rodeo ci sono 4 avventure (200 pagine contando copertine e un frontespizio) e c'è tutto quello che il personaggio poteva e sapeva offrire. Le ho rilette almeno una decina di volte, non è certo il capolavoro di Bonelli, ma è godibile. Pensate al fatto che il suo ritorno sulle pagine di Tex raddoppierà in due mesi il numero complessivo di tavole a lui dedicate e pur essendo nella percentuale di lettori che davvero lo conosce, non sono poi così elettrizzato dall'evento (ma è probabile che li comprerò, dopo mesi di abbandono).

    Stasera invece finirò l'ultima striscia anastatica di Zagor e un pizzico di tristezza c'è.

  13. Preso in edicola all'epoca, carino ma si faceva già fatica allora a sfogliarlo per la troppa colla impiegata. Oggi probabilmente non riuscirei comunque a leggere le scritte. I colori già meno fantasiosi rispetto alle epoche precedenti ma migliori di quanto si vede oggi. Un "cosino" simpatico da tenere a casa.

    • +1 1
  14. 23 ore fa, Diablero dice:

    Ha già detto che preferisce il bianco e nero!  :rolleyes:

    Questa mi era sfuggita, un dettaglio non trascurabile. A te è scappato che lui non ama le storie antiche.

    Bella idea quella di cercare le ristampe (si chiamava "Tex Stella d'Oro") con i primi texoni. Se togliamo quella di Galleppini (che da grande estimatore di Galep era abbastanza triste da leggere), questa serie ha proposto quasi sempre ottime prove grafiche, storie non esageratamente lunghe e prezzi sempre accettabili anche in versione originale. Non dimentichiamo le pagine introduttive, che accennavano alla storia e soprattutto presentavano l'autore dei disegni, che ho sempre considerato come il valore aggiunto soprattutto per chi non è esperto.

    Il Texbook cartonato sarebbe una buonissima cosa, ma quando il nostro amico si accorgerà che il "vero" Tex è proprio quello lì...

  15. 20 ore fa, Fulmini dice:

    Buongiorno,

     

    mi rivolgo ai lettori veterani di Tex per un consiglio. Finora ho letto pochissimi albi, e volevo comprare 3-4 cicli completi di avventure del Tex mensile che abbiamo sia trame che disegni eccelsi (premetto che non mi piacciono i disegni "primitivi" degli albi vecchi). Ho letto questo post dove si parla dei migliori albi per fascia, ma sono veramente tanti da considerare.

    Se doveste consigliarmi 3-4 cicli di avventure per iniziare, quali suggerireste?

    Grazie.

    E' una impresa da far tremare i polsi anche se vedo che alcuni hanno proposto storie a mio avviso pesantissime senza troppi problemi. Se l'atmosfera "primitiva" come la definisci tu non ti appassiona, le produzioni recenti piene di personaggi, sottotrame e riferimenti letterari potrebbero anche essere peggio! Di certo moltissime storie che ormai stanno diventando classici, mentre per noi vecchi lettori sono ancora di fresca memoria, sono senz'altro inappaganti e svogliate (il periodo che definiamo "tardo Nizzi"). Mi sento di sicuro di escludere qualsiasi Maxi (quelli scritti da Segura sono una interpretazione personale del personaggio, altri invece sono se non scarti di magazzino almeno storie lunghe e a volte soporifere, diversi sono realizzati da disegnatori dallo stile indigesto). Secondo me sei proprio il tipo di lettore che si avvantaggerebbe della nuova serie "Super Tex Speciale", che propone almeno all'inizio ottime storie disegnate da autori di tutto rispetto. Sempre che ti piacciano i fumetti a colori (non eccelsi).

    Tex il Grande che sarà la prima uscita è molto bello, il secondo con i disegni di Giolitti non è da meno.

  16. <span style="color:red">27 minuti fa</span>, frank_one dice:

    Con quel "nuovi" tra virgolette intendevo appunto che non lo sono per nulla, ma lo sono rispetto ai colori originali del numero 100 del 1969.

     

    La Collezione Storica a colori è arrivata a Tex 648.

    Avessero tenuto come riferimento proprio quel numero cento tutta la collezione storica (e successivi riutilizzi) avrebbe giovato enormemente.

  17. <span style="color:red">5 ore fa</span>, frank_one dice:

    A quali tasse erano soggetti i cittadini americani di metà '800?

    Almeno fino al raggiungimento di un certo livello di civiltà, a mio modesto parere la tassazione nel nuovo continente era sicuramente inferiore a quanto dovuto ai governi (o meglio ai signorotti locali) della vecchia Europa.

    Ovviamente esisteva una illegalità diffusa dove se volevi vivere tranquillo qualcosa si doveva tirar comunque fuori, che fosse un servizio di vigilanza (quando non c'era un vero tutore dell'ordine o un forte militare nei paraggi) o tener buono il ranchero prepotente, la banca che depredava allegramente gli onesti cittadini che intendevano aprire attività o piccoli allevamenti, o semplicemente il solito bullo di paese che intendeva vivere alle spalle dei più deboli.

    Gli avventurieri come Tex si spostavano da un villaggio all'altro e da un lavoretto all'altro e appena la situazione si complicava o si limitavano a cambiare aria o decidevano di porre un limite a queste piccole o grandi ingiustizie.

  18. Il 6/2/2025 at 20:26, frank_one dice:

    nel numero in edicola questa settimana ristamperà, con colori "nuovi", la prima parte del #100 della seconda serie gigante.

    Se la collezione storica di Repubblica si fosse fermata al cinquantesimo volume avresti ragione. Purtroppo la serie vendeva e quei colori noiosi proseguiranno per centinaia e centinaia di uscite...

    Se confronti il Supertex 100 alla versione moderna piangerai meno pelando un chilo di cipolle!

  19. Vista la facilità con cui il Tex prima maniera buttava sulla scrivania la "patacca" rinunciando a uno stipendio sicuro la dice lunga sul fatto che la paga non era un elemento primario. E quanto mi sarebbe piaciuto fare altrettanto nella mia carriera lavorativa, ma la paga è stato sempre l'UNICO motivo per alzarmi all'alba e andare al lavoro...

  20. <span style="color:red">5 minuti fa</span>, demetrio dice:

    non ci sono autori così umili da mettersi al servizio di Tex, oppure che le scuole di fumetto non formino nuovi sceneggiatori...

    Uno sceneggiatore è il creatore di un universo fittizio in cui i personaggi operano e parlano secondo i suoi dettami e il protagonista non è altro che una versione migliorata di sé stesso. Può mettersi al servizio di qualcosa di già creato per vari motivi, ma quasi mai per umiltà, la cosa più probabile è che in cambio dell'occuparsi di una testata storica ci sia l'occasione per varare una serie completamente ideata da lui.

    In America, almeno nei tempi passati, la serie di successo viene data in gestione a uno scrittore, che rilegge le parti salienti precedenti, e nella quasi la totalità delle volte riscriverà le origini secondo i suoi gusti, portando avanti la serie fino a che le vendite sono all'altezza delle aspettative. Poi la gestione passerà a un altro, che seguirà la stessa procedura, sbarazzandosi prima possibile dei personaggi e delle sottotrame del predecessore.

  21. 17 ore fa, demetrio dice:

    Vorrei chiedere a chi legge altri fumetti oltre Tex se ci sono in giro sceneggiatori che si potrebbero portare sul nostro fumetto preferito...

    Mi sa che è durissima da semplici lettori indicare anche solo un nome. D'istinto verrebbe da proporre uno scrittore americano, solo in teoria più adatto di un italiano per cultura e istruzione, ma appunto Chuck Dixon (che ho apprezzato in altri ambiti) ha fornito una prova del tutto insufficiente viste le aspettative. Tex non si può aggiornare, semplificare, adattare al proprio stile. E' l'autore che deve mettersi al servizio del personaggio e questo scarta già il 90% del parco esitente. Tra chi resta si deve scremare chi copia e incolla scene e situazioni già viste o chi usa Tex come sfondo per raccontare in realtà altro.

    Se questo autore esistesse non dubito sarebbe già stato assoldato e al lavoro sulle prossime storie.

    Se invece si vuol fare una parodia di Tex o proporre storie in cui ci sono versioni alternative, horror o derive supereroistiche, doppi universi, contaminazioni tra generi, team-up... allora penso che ci sarebbe la fila fino in strada!

    • +1 2
  22. <span style="color:red">4 minuti fa</span>, Mister P dice:

    Strano che Guido Nolitta e Donatelli, appena tre anni più tardi dalla pubblicazione a strisce di questa storia, rappresentino i Seminole nella prima storia di Zagor in cui compare Manetola in maniera corretta, mentre GLB nella quasi contemporanea Black Baron rimane ancorato a una iconografia tradizionale. Alle fonti poteva attingere solo Sergio?

    Tre anni sono tanti, in un tempo in cui le informazioni viaggiano con velocità e modi diversi rispetto a oggi.

    Ma io immagino Bonelli sr. che scrive una storia ambientata in Florida, consulta i suoi testi (magari un po' stagionati) alla ricerca del nome degli indiani più o meno residenti in quei territori e finita lì. A Galep arriva la sceneggiatura (lui neanche li possiede quei libri) e procede come suo solito. La storia ora è pronta e magari Sergio dà una controllata e solleva timidamente la questione. Non c'è né tempo né volontà per correggere e a posto così.

  23. 21 minuti fa, demetrio dice:

    Le cifre di cui parlano fanno paura... Ma è terrorismo pscicologico?

    Diciamo che a loro piace molto parlarne male. Poi che la crisi del fumetto popolare avventuroso ci sia non si può negare. Ma le soluzioni? Scimmiottare i manga? Prendere autori di destra invece che continuare a far scrivere autori di sinistra? Ma andiamo!

    Ora la situazione è questa, che Boselli sia ancora bravo o sia in calando resta l'unico che può gestire la testata e scriverne gran parte delle storie. Qualcuno può dargli una mano a fatica mentre nessuno sembra ancora in grado di sostituirlo. Se chiude Tex chiude la Bonelli e così prenderanno di mira la Panini, la Marvel e la DC (come già peraltro fanno).

    I manga leggeteveli voi, a me non piacciono per partito preso, piuttosto mi rileggo i classici dei supereroi o accendo la tv.

  24. <span style="color:red">54 minuti fa</span>, demetrio dice:

    Quanto è attendibile questo sito?

    Ha una storia lunga come un libro, e niente di cui andare fieri. L'appartenenza a una sfera politica (costantemente rimarcata) ne fa un osservatore sempre non imparziale.

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