
Dix Leroy
Ranchero-
Posts
1,603 -
Joined
-
Last visited
-
Days Won
47
Content Type
Profiles
Forums
Events
Gallery
Downloads
Everything posted by Dix Leroy
-
Ma il giovane Tex Willer di cosa campa?
Dix Leroy replied to San Antonio Spurs's topic in Tex Willer
Vista la facilità con cui il Tex prima maniera buttava sulla scrivania la "patacca" rinunciando a uno stipendio sicuro la dice lunga sul fatto che la paga non era un elemento primario. E quanto mi sarebbe piaciuto fare altrettanto nella mia carriera lavorativa, ma la paga è stato sempre l'UNICO motivo per alzarmi all'alba e andare al lavoro... -
Uno sceneggiatore è il creatore di un universo fittizio in cui i personaggi operano e parlano secondo i suoi dettami e il protagonista non è altro che una versione migliorata di sé stesso. Può mettersi al servizio di qualcosa di già creato per vari motivi, ma quasi mai per umiltà, la cosa più probabile è che in cambio dell'occuparsi di una testata storica ci sia l'occasione per varare una serie completamente ideata da lui. In America, almeno nei tempi passati, la serie di successo viene data in gestione a uno scrittore, che rilegge le parti salienti precedenti, e nella quasi la totalità delle volte riscriverà le origini secondo i suoi gusti, portando avanti la serie fino a che le vendite sono all'altezza delle aspettative. Poi la gestione passerà a un altro, che seguirà la stessa procedura, sbarazzandosi prima possibile dei personaggi e delle sottotrame del predecessore.
-
Mi sa che è durissima da semplici lettori indicare anche solo un nome. D'istinto verrebbe da proporre uno scrittore americano, solo in teoria più adatto di un italiano per cultura e istruzione, ma appunto Chuck Dixon (che ho apprezzato in altri ambiti) ha fornito una prova del tutto insufficiente viste le aspettative. Tex non si può aggiornare, semplificare, adattare al proprio stile. E' l'autore che deve mettersi al servizio del personaggio e questo scarta già il 90% del parco esitente. Tra chi resta si deve scremare chi copia e incolla scene e situazioni già viste o chi usa Tex come sfondo per raccontare in realtà altro. Se questo autore esistesse non dubito sarebbe già stato assoldato e al lavoro sulle prossime storie. Se invece si vuol fare una parodia di Tex o proporre storie in cui ci sono versioni alternative, horror o derive supereroistiche, doppi universi, contaminazioni tra generi, team-up... allora penso che ci sarebbe la fila fino in strada!
-
Tre anni sono tanti, in un tempo in cui le informazioni viaggiano con velocità e modi diversi rispetto a oggi. Ma io immagino Bonelli sr. che scrive una storia ambientata in Florida, consulta i suoi testi (magari un po' stagionati) alla ricerca del nome degli indiani più o meno residenti in quei territori e finita lì. A Galep arriva la sceneggiatura (lui neanche li possiede quei libri) e procede come suo solito. La storia ora è pronta e magari Sergio dà una controllata e solleva timidamente la questione. Non c'è né tempo né volontà per correggere e a posto così.
-
Diciamo che a loro piace molto parlarne male. Poi che la crisi del fumetto popolare avventuroso ci sia non si può negare. Ma le soluzioni? Scimmiottare i manga? Prendere autori di destra invece che continuare a far scrivere autori di sinistra? Ma andiamo! Ora la situazione è questa, che Boselli sia ancora bravo o sia in calando resta l'unico che può gestire la testata e scriverne gran parte delle storie. Qualcuno può dargli una mano a fatica mentre nessuno sembra ancora in grado di sostituirlo. Se chiude Tex chiude la Bonelli e così prenderanno di mira la Panini, la Marvel e la DC (come già peraltro fanno). I manga leggeteveli voi, a me non piacciono per partito preso, piuttosto mi rileggo i classici dei supereroi o accendo la tv.
-
Ha una storia lunga come un libro, e niente di cui andare fieri. L'appartenenza a una sfera politica (costantemente rimarcata) ne fa un osservatore sempre non imparziale.
-
Come diceva Maurizio Mosca: ti stanno arrivando i carabinieri a casa!
-
Cosa vi piaceva del Tex di Gianluigi Bonelli?
Dix Leroy replied to demetrio's question in Domande dei lettori
Per me Bonelli ci portava per mano (una mano rude e ferma ma noi ci facevamo trascinare volentieri) nel SUO West. Era un universo simile a quello dei film perché le basi erano le stesse, con l'addizione dei romanzi e libri in inglese anche non western a cui noi non avevamo accesso. Presto questo West si arricchì di personaggi e situazioni neanche ben definite perché col tempo le cose si modificavano e sempre a nostro favore, ma restava sempre una epopea prima di tutto sempre avvincente e con l'episodio successivo quasi nessun altro "bagaglio" ci si doveva portare dietro. Da un certo punto in poi la collezione o la lettura di Tex poteva iniziare con qualsiasi episodio, continuare con gli inediti o col recupero delle storie precedenti. A me piaceva molto che Tex poteva affrontare con disinvoltura rapinatori di banche, indiani in rivolta, faccendieri di città, sette segrete o popolazioni isolate in valli sperdute, passare la frontiera e trovarsi nell'assolato Messico o nel freddo Canada e trovarsi di fronte nemici totalmente inaspettati. Le didascalie e le mappe erano punti immancabili, i dialoghi mai banali e spesso (davvero) divertenti e ogni tanto una piccola "lezione di sopravvivenza" con la lettura delle tracce, dei segnali di fumo, dei piccoli indizi che notavano l'astuzia degli avversari a nascondere le proprie mosse o quelle messe in atto dai pards per venire a capo della faccenda. Tutti questi "ingredienti" sono presenti anche nelle storie non scritte dal creatore? Si e no, ma spesso di vede che sono messe a posta, come un dovere nei nostri riguardi, quindi manca quell'istinto, nota distintiva di chi un giorno ha iniziato la serie. A me piacevano anche le incongruenze, specie dei disegnatori, donando una originalità oggi completamente perduta per il dovere di mostrare tutto come deve essere. Questa ovviamente è nostalgia. -
Al terzo post non più sospetto lo leghiamo, lo rotoliamo nella pece e poi lo cospargiamo di piume. E pensare che per le feste volevo diventare più accomodante...
-
[Speciale Tex Willer N. 01] Fantasmi di Natale
Dix Leroy replied to natural killer's topic in Tex Willer
Se oggi fossero 35 gradi e avessi il condizionatore a palla lo spirito natalizio sarebbe sotto i piedi. Loro ci sono abituati e auguro loro un sereno pranzo di Natale con insalata di riso e cocco spaparanzati in spiaggia! -
Sondaggione numero quattro su Tex e la Sergio Bonelli Editore
Dix Leroy replied to ymalpas's topic in Sondaggi Texiani
I personaggi elencati per una riproposta non accendono la mia curiosità, li ritengo tutti come serie che hanno completato il loro percorso e Nick Raider il suo ritorno lo ha già avuto. Le copertine viste di Mastantuono mi sono piaciute, forse accentrando lo sforzo in una unica immagine la resa rispetto a una storia intera ne gioverebbe. E poi tra i nomi dell'elenco mi sembra quello con più anni di "servizio". Probabilmente ho contribuito anche io in passato a discussioni estenuanti ai forumisti, ma pensavo a ogni mio nuovo intervento di dover difendere le mie idee da attacchi provenienti da più fronti e che sembravano più diretti alla mia persona che all'opinione che esprimevo. Quando vedrò che la mia opinione viene solennemente contestata mi limiterò a prenderne atto e passare oltre. Ovviamente Manara è un grande illustratore e non pongo veti a un suo Tex purché che rientri nel solco della tradizione. Per esempio il Tex di Serpieri, pur non canonico è stato realizzato con cura e rispetto, pur con forzature tutto sommato accettabili. Il Boselli dei tempi d'oro mi sa che ce lo siamo giocati, mentre il richiamo alle armi di Nizzi era giustificato dall'enorme mole di lavoro richiesta dall'editore e da Claudio non si poteva pretendere di più. -
[Speciale Tex Willer N. 01] Fantasmi di Natale
Dix Leroy replied to natural killer's topic in Tex Willer
Natale in Arizona non suona granché a noi europei, come quelli che festeggiano Natale in spiaggia per via della posizione sul globo terrestre. Poi comunque ci si abitua. Ma a meno di non dover compilare scartoffie o avere ogni giorno un giornale fresco da leggere, temo che il calendario ai tempi del far-west fosse molto meno importante che ai giorni nostri. Per esperienza quando sono in ferie già da giovedì (il quarto giorno) comincio a non percepire più l'esigenza e neanche l'interesse di sapere che giorno sia. La vita nel passato veniva scandita con eventi diversi (raccolti, semina, vendite di bestiame...). Però se si riuscisse a far coincidere Natale con trasferte in Canada o altri territori innevati... -
[Speciale Tex Willer N. 01] Fantasmi di Natale
Dix Leroy replied to natural killer's topic in Tex Willer
Buona idea quella di riprendere in mano lo speciale ad alcuni anni di distanza. E' stata una buona lettura in ogni caso (non contiene certo storie a tema natalizio, soltanto si volge in quel periodo dell'anno ed è uscito in quel periodo). Il fatto che non ricordo precisamente i fatti è a suo vantaggio. I fumetti più belli sono quelli che si possono rileggere e non scatta mai il "Ah, adesso mi ricordo!" che ci fa chiudere l'albo prima della conclusione. I personaggi che vanno in bagno a fare i bisogni per chi crede che agli eroi "non scappa". -
[Speciale Tex Willer N. 01] Fantasmi di Natale
Dix Leroy replied to natural killer's topic in Tex Willer
Da oggi le giornate cominciano lentamente ad allungarsi. Possa il Sole, Mitra o meglio Gesù Bambino illuminare i cuori di tutti noi e per il 2024 un po' più di serena accettazione delle opinioni altrui. Se non minacciano la nostra esistenza o mettono a repentaglio il genere umano hanno lo stesso valore delle nostre. Anche a me stonano storie di paura (quelle horror proprio le detesto) a Natale, trovo siano fuori contesto e a poco mi interessa che ci siano culture, tradizioni e letteratura a contestare la mia posizione. Ma anche Natale è fuori contesto su Tex! -
Ci sarà una nuova ristampa della serie 'Tex'?
Dix Leroy replied to demetrio's question in Domande dei lettori
Una ristampa è... una ristampa. Un collezionista punta a recuperare gli originali, mentre chi non vuole spendere cifre folli si accontenta delle edizioni più vecchie che è riuscito a trovare (che è il mio caso). Se un albo proprio non ce l'avessi (o ne posseggo un originale in semidecomposizione) e scovo soltanto un Tre Stelle d'epoca ma conservato bene io provvedo alla sostituzione, fino alla prossima occasione, ovviamente. Una nuova riproposta delle prime storie di Tex dovrebbe avere un grande valore aggiunto che la rende preferibile agli originali e qui (come sempre) entrano in gioco gusti personali non oggettivi. Per me non basta che provengano dalle scansioni usate per la recente anastatica (strisce stampate semplicemente male a causa dei limiti dell'epoca), mentre se provenissero dagli originali usati oggi per i libri Scarabeo conterrebbero troppe correzioni. La Bonelli probabilmente considera "ufficiale" il contenuto che dalla Nuova Ristampa in poi è stato colorato per la collezione storica e oggi per Classic, cartonati e brossurati vari, che è ampiamente rimaneggiato, attualizzato e per qualcuno anche deturpato. Al momento niente potrebbe farmi buttare la collezione completata negli anni a favore di albi freschi di stampa, anche perché come tutti sanno per comprare un fumetto nuovo devo buttarne uno vecchio. -
questo era un commento di Joe7 (solo per la cronaca)
-
Gli Elseworld! Posso far notare che uno dei personaggi più celebri del mondo legato al Batman odierno è Harley Quinn, nato sui cartoni animati e prima inesistente. Tex può venir rilanciato solo quando per qualche strano motivo tornerà di moda. E non sarà per merito della casa editrice, ma per esempio un film o un programma tv (o una serie Netflix) in cui bisogna aver letto il fumetto o conoscerlo molto bene per apprezzare il prodotto. Un paio di anni fa tutti erano alla ricerca del cd di Kate Bush per via di un frammento di canzone inserita in una serie (che non ricordo). "Lo chiamavano Tex Willer", al posto di Jeeg Robot
-
Questo è vero, alla fine elementi dell'universo Ultimate (completamente slegato da quanto avveniva nelle serie classiche) sono stati assorbiti dopo il collasso del progetto. Se invece le testate fossero andate bene, forse sarebbe accaduto il contrario! Il fatto che elementi del Tex Willer finiscono sulla regolare indica che questo "nuovo" passato è quello corretto mentre le storie vecchie non valgono più. Ma è normale, perché nel tempo ci sono stati troppi errori e noncuranze, mentre l'odierno curatore non solo è metodico e preciso, ma vuole sistemare per quanto possibile tutta la linea temporale e rendere coerente il passato e il contemporaneo. Poi non si può essere d'accordo come appassionati e le cose possono essere state fatte bene o meno bene. I fumetti ambientati nel presente sono sempre difficili, specie se durano decenni, se ogni tanto non si ripulisce e si riparte (anche senza clamore inserendo ogni tanto oggetti e usi moderni e togliendo qualche abitudine diventata obsoleta). Superboy negli anni ottanta veniva "abolito", poi è tornato di moda. Supergirl e Flash erano morti, oggi nessuno se lo ricorda! Un libro preso per farne un film è tutto un altro discorso, e anche i film tratti da altri film possono prenderne solo spunto e raccontare la stessa storia da un'altra parte e in un altra epoca. I film di King Kong sono stati ambientati nel presente negli anni trenta e negli anni settanta, quello di Peter Jackson si rifà a quello originale e diventa "storico".
-
La serie in realtà non colma i "vuoti", semmai aumenta la distanza temporale tra una storia classica e un'altra. Quando rinarra gli episodi noti li riscrive, colmando si in queste occasioni, situazioni che non ci erano state raccontate o venivano soltanto accennate. Questo Tex è ambientato in un preciso momento storico (a differenza dell'originale che presentava diverse lacune, ripensamenti e veri e propri errori), e vive l'epopea di un Western di fantasia, ma in modo più aderente agli eventi realmente accaduti. Non è una serie "ultimate" che io tradurrei come "definitiva", ma una versione riveduta e corretta almeno non si può negare. Trovo alcune similitudini tra il Superman degli anni cinquanta e la riscrittura di Byrne, che attualizzava, semplificava e chiariva qualche aspetto che prima veniva spiegato o non spiegato in tutt'altro modo. Con tutte le differenze del caso.
-
Io sono stato di questa fazione per due volte, la prima nella fase calante di Nizzi: prendevo l'albo mensile e semplicemente lo mettevo dopo quello precedente. Mi piacevano di più i supereroi americani, ma non intendevo rinunciare a collezionare le avventure del ranger. Poi ho mollato Marvel e DC e ho cominciato a rimettermi in pari con quello che avevo tralasciato. Ci ho messo due anni leggendo una avventura completa ogni settimana, spesso pentendomi di aver sprecato la serata! Poi le uscite texiane inedite si sono moltiplicate e mi sembrava di non aver altra scelta che prendere tutto, ma piano piano una collana dopo l'altra ho ricominciato a rallentare. Una volta esaurito lo spazio, ho buttato altri fumetti che sapevo non avrei più riletto, rinviando solo di poco l'inevitabile. Tutt'ora mi restano due tre annate di albi soltanto sfogliati. Magari sono anche belli, ma non ne ho ancora la curiosità.
-
Sono molto d'accordo con questo pensiero, ma si scontra con gran parte dello "zoccolo" di collezionisti di Tex cresciuti a storie "fiume". Al varo della serie "Tex Willer" la comprai con entusiasmo (i primi albi in doppia copia per riporli nel mio personalissimo Box "Wanted"), ma presto mi accorsi che la narrazione era pressoché identica alla serie classica, soltanto spalmata in più albi, cosa di cui peraltro si lamentano in pochissimi. Le storie brevi non solo dimostrano che i lettori non gradiscono, ma anche che gli scrittori faticano a inserirci contenuti che vadano oltre un semplice aneddoto. A me piacciono molto i colori (tranne quelli del Classic e dei nuovi cartonati perché provengono semplicemente dalla CSR), e un fumetto a colori lo preferisco praticamente sempre a uno in bianco e nero, ma se quello è il solo ingrediente di interesse anche l'espediente dei "Color" trova il tempo che trova. Il primo color con la quasi scomparsa del vecchio cammello invece faceva ben sperare, anche se apparteneva al filone di storie che raramente poi si rileggono.
-
Tra chi colleziona Tex (e sono ancora molti) e invece chi lo compra e lo LEGGE, c'è una grande differenza: l'editore concede al lettore al massimo una settimana, perché poi dovrà comprarne un altro, anch'esso da terminare il prima possibile per non prendersi indietro. L'altra fetta probabilmente è costituita da ex lettori che hanno già ceduto e non fanno altro che portarli a casa, forse perdono il tempo di imbustarli e li mettono via, sperando un giorno di trovarsi il tempo per vedere cosa c'era dentro. Un albo scorrevole contenente scene e dialoghi visti mille volte rende il compito più gradevole, disimpegnato e veloce da sbrigare. Non li posso biasimare, ultimamente più che leggerli davo una rapida sfogliata saltando le vignette dove non vedevo azione. Con gli ultimi Maxi che ho letto ogni tanto mi alzavo a sgranchirmi perché un intero pomeriggio chino e concentrato cominciava a essere pesante.
-
Una spiegazione esauriente, non posso che augurarti buona lettura. Da parte mia sono partito con aspettative probabilmente troppo legate a ciò che mi legava a quelle vecchie prime strisce e dopo aver resistito quanto ho potuto ( anche questioni di tempo per leggere e spazio per accatastare gli albi) ho deciso che ne avevo abbastanza, perché non si tratta del Tex giovane che mi aspettavo.
-
Se posso permettermi di chiederti una cosa, visto che a te la serie Tex Willer sembra piacerti molto. Avendo ripreso in mano Tex da poco a te manca l'oppressione della valanga di avventure da leggere senza tregua (come successo a me), anzi la tua situazione è l'esatto opposto e non vedi l'ora di rimetterti in pari. La domanda è questa: che effetto ti fa il fatto che il giovane Tex Willer abbia vissuto avventure importanti tra quella che noi sapevamo essere la sua prima storia di rilievo (Il totem misterioso) e la seconda (La Mano Rossa), che lo scrittore originale ci diede a bere come la successiva? E non si parla di avventure da poco, eppure sono saltate fuori dopo settant'anni! Io da questa serie "prequel" mi sono abbastanza sentito perculato, dopo una vita intera passata a leggere Tex. In questo "passato perduto" non ci viene poi spiegato molto (continuo a pensare che oltre al Gunny, anch'esso conosciuto in retrospettiva ci devono essere stati altri "maestri" a formare il giovane fuorilegge suo malgrado). Per conto mio c'erano tante altre avventure da narrare "tra una storia e l'altra" invece di piantare la serie saldamente ancorata ai primissimi albi giganti. Non ho mai pensato un solo minuto che nei dieci anni saltati da G.L.Bonelli Aquila della Notte se ne sia rimasto quieto alla riserva ad occuparsi dei pannolini di Piccolo Falco o all'amministrazione/rapporti con il governo per le forniture di cibo e generi di conforto.
-
Non lo so come rilanciarlo. Ogni proposta che mi viene in mente otterrebbe o una tiepida risposta o una ondata di indignazione. Come detto oggi se le storie sono belle (e non sempre lo sono), non attireranno nuovi lettori, al massimo farebbero restare quelli vecchi. Una ricetta vincente non c'è, altrimenti la vedremmo in opera da anni. La colpa dell'emorragia di lettori può essere per le troppe uscite, non certo per i disegni, che non sono come ai tempi d'oro, ma a parte pochissime eccezioni (forse Dragonero ha il parco disegnatori più in gamba), le altre serie sono almeno due gradini sotto. Da parte mia vedo che le storie lunghe non sono sempre memorabili, quelle corte invece non sono né nelle corde degli attuali scrittori e nemmeno nei gusti del lettore medio. Il colore non serve, anzi spesso allontana l'acquirente (perché "copre" i disegni). Non mi arrendo solo io, c'è anche l'ordine dall'alto "Continuiamo così, finché dura"....