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Letizia

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Tutto il contenuto pubblicato da Letizia

  1. Letizia

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Leonardo non era un pittore, come non lo era Michelangelo. Ma se confrontiamo il Cenacolo con la Cappella Sistina, Leonardo sparisce. Scusa, non lo avevo visto.
  2. Letizia

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Sarò anche una caxacaxxi ma, se tolgo i due incisi tra le parentesi non riesco a capire cosa fa vedere il mio post: 《Il tuo post fa vedere bene quante siano minime le modifiche che, mantenendo sia "la trama gialla" e la sedicente "visione più precisa della guerra".》
  3. Letizia

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Il cattivo ha pagato? Pensa come sarebbe bello per un mafioso, essere condannato a 20 anni di rimorso e magari con la candidatura alla carica di presidente di una regione (da noi non si chiamano governatori). Ma prima dobbiamo pregare il buon Dio che gli mandi un bel cancro, ma non ora, fra 20 anni 20. Il rimorso non costituisce estinzione della colpa. Lo potrebbe solo se immediato: il pentimento ci deve essere subito e non dopo 20 anni di bella vita. Il rimorso lo ha distrutto? Belin, quanto tempo ci ha messo! La giustizia divina è stata usata abbastanza spesso da GLB, ma era immediata, non postuma dopo 20 anni. Lo zio smascherato, l'efferatezza e la vergogna dei delitti commessi, l'enigma risolto, tutti elementi di fascino per me. Sarebbe stata un'altra storia, certamente, ricca di pathos come l'originale (o magari forse di più) ma più o meno bella dipende dai gusti. Quello che invece è oggettivo è che nella mia versione: 1) Tex è il vero Tex di GLB 2) Tex non si fa imbrogliare da nessuno 3) Tex non accetta sacrifici dagli amici e non dubita dell'amicizia e della lealtà di un moribondo 4) il colpevole paga subito (lo impiccano di sicuro, reati commessi in tempo di guerra) e non se la cava con il logorio della vita moderna del rimorso 5) è presente un favoloso interrogatorio/massaggio alla Tex.
  4. Letizia

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Perché credi che abbia citato lui invece di Platini? Persino Maratona è meglio di un giocatore di 40 anni con una gamba rotta, non trovi?
  5. Letizia

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Assolutamente no. Io non sono assolutamente in grado di fare il mestiere di allenatore. Ma sono in grado di accorgermi degli errori di strategia calcistica, soprattutto quando l'allenatore fa uscire dal campo Maradona in gran forma e lo sostituisce con un giocatore di quarant'anni con una gamba rotta.
  6. Letizia

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Errare humanum est, perseverare autem diabolicum. Sì, mi sorprende perché basterebbero un paio di modifiche per fare di una delle "storie più importanti della saga" un vero capolavoro. La prima, piccolissima, riguarda il sacrificio di Tom. Quando Tex si accorge delle intenzioni di Tom, senza se e senza ma torna indietro per toglierlo dai guai ma non fa in tempo e purtroppo lo vede cadere colpito a morte da una fucilata. La seconda è invece sostanziosa. Tex non torna a Richmond su invito dello zio, ma per un qualsiasi altro motivo che non è certo difficile trovare e ha scarsa rilevanza. Dopo la fuga da Anderville, il comportamento dello zio ("Perché non lasci perdere, John?") e la sua insistenza mettono una pulce nell'orecchio di Tex, non un vero e proprio sospetto, ma una strana sensazione, un prurito: perché lo zio insiste? Gli avvenimenti che seguono fino alla morte di John rimangono immutati. Ma Tex crede all'amico morente che si proclama innocente. Indaga e soprattutto ragiona. Leslie è sicuramente innocente: è troppo patriottico e viene ucciso sicuramente dal ladro dell'oro. John è l'amico morto tra le sue braccia e la sua innocenza è fuori discussione. E allora? L'oro è sparito prima della seconda scaramuccia tra nordisti e sudisti, quando i sudisti recuperano la cassa, cioè nel periodo che va dalla partenza del convoglio sudista e il recupero dell'oro. E' praticamente impossibile sostituire qualche chilo d'oro con dei sassi durante questo lasso di tempo per due motivi: 1) la cassa era certamente costantemente sorvegliata 2) l'oro non era pochi grammi; una volta sostituito con i sassi, come e dove il ladro poteva nascondere una refurtiva così ingombrante? E se l'oro non fosse mai stato dentro la cassa? Tex rivede la scena a casa dello zio e sente di nuovo il prurito. Ma lo zio, non era forse un alto funzionario della tesoreria sudista? Non era forse lui l'incaricato che ha preparato la cassa dell'oro? Eccolo lì il colpevole. E allora si arriva alla scena madre con qualche piccola differenza. La scena si svolge nel racconto di Tex a Carson e non è una confessione, ma un atto di accusa. Lo zio tenta di discolparsi, in fondo non ci sono prove. Ma Tex è un mastino, no è un caterpillar, e non gli dà tregua. Magari lo "massaggia" un po' (non è né troppo vecchio né malato di cancro). Ah, che bella scena alla Tex, il vero Tex di GLB! Qualche sedia rotta, la cornice di un dipinto appeso, prima, alla parete e, ora, al collo del malcapitato con i passerotti di Galep che gli girano intorno alla testa! Ma volete mettere la soddisfazione di vedere il cattivo che paga il fio dei suoi delitti? Tex che arriva a scoprire la verità senza origlioni né botte di culo tipo lo zio che parla e confessa nel sonno (vedi un mio post precedente). Tex che arriva alla verità con il cervello e alla confessione con i suoi metodi. E il cattivo che paga. Perché il cattivo deve pagare non può godersi le sue malefatte per venti anni venti. Tex al processo dimostra l'innocenza di John, scodella un colpevole che paga il fio e la storia è un capolavoro. Sono fatti salvi, anzi ne sono rafforzati, tutti i sentimenti di amicizia, lealtà e onore che @Leo giustamente ha rilevato e Tex risulta essere il vero Tex, quello di GLB, ma la storia ha comunque l'impronta di Nizzi e delle sue situazioni gialle che erano praticamente assenti nel Grande Vecchio. Tutto il resto, tutti I difetti citati da @Diablero, può essere tollerato. Ma questi due aspetti, questi no. Nel modo più assoluto. Rileggete la storia e applicate con un po' di fantasia le modifiche suggerite. Non è la miglior storia di Tex che abbiate mai letto? Beh, no. Patagonia è meglio.
  7. Letizia

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Frase sibillina. "Le" vedo: femminile plurale. L'unica cosa "femminile plurale" da me citata sono le "due scene" che sono però farina del sacco di Diablero. Tutte le altre parole da me usate sono o maschili o "femminile singolare", cioè "l'ultima vignetta". Quindi non capisco qual è il complemento oggetto dell'azione del tuo vedere né capisco l'avverbio di luogo. In sostanza: cosa sono queste cose che vedi e dove le vedi tutte? Sì, ammetto la mia cecità. Caro signore, anch'io non pretendo di farti cambiare idea. Vorrei solo che ti convincessi di una cosa: che io mi sono sentita così presa in giro da un finale che ritengo strampalato (ritengo, bada bene) da non potermi minimamente commuovere magari consolando virtualmente il caro vecchio Tex e bevendo un bel boccale di birra con lui (sempre viftualmente). Inoltre c'è una cosa che, se fosse vera, mi piacerebbe veramente poco. Per cui spero vivamente di sbagliarmi. Che questa nostra divergenza di opinioni fosse presa come un'offesa rivolta verso chi è talmente cieco da non riuscire a vedere la verità rivelata. Ripeto che spero di sbagliarmi e di aver interpretato male il tono che ho percepito erroneamente in quel tuo "cara signora". L'ho usato anch'io (apposta) e mi piacerebbe sapere se ti ha dato fastidio oppure no.
  8. Letizia

    [297/299] Fuga Da Anderville

    A parte il fatto che le due scene del lasciapassare le ha citate solo Diablero mentre io no, l'ultima vignetta, quella del bar (ma non si chiamavano saloon nel west?) luminoso, non esiste e non c'è nulla nella storia che sia pregno di così tanto pathos da suscitare in me quei sentimenti che hai provato tu. E non si tratta di aridità ma trovo parecchio difficile commuovere una lettrice incaxxata.
  9. Letizia

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Esatto. Un conto è il rispetto delle caratteristiche del personaggio e un altro è lo stile dello sceneggiatore. Ovvio che il genere di Tex è il western, ma ci si possono infilare venature di giallo, di noir, persino di horror o altro. Si possono prediligere scenari cittadini, di guerra civile, rivolte indiane, e via così. Ma ognuno di questi scenari può essere utilizzato in maniera diversa, autore da autore. Quindi evviva per la molteplicità degli autori, sceneggiatura o tavole che siano, ma per favore parliamo di Tex. Villa si è divertito a disegnare una parodia di Tex pancione, ma non mettiamo Tex grassottello da nessuna parte, please.
  10. Letizia

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Potrei dirti che non è vero, potrei dirti che ha cessato di esistere molto tempo prima e più di una volta, per poi rinascere altrettante volte. Si chiama coerenza. GLB non è mai stato incoerente? Mai, neanche una volta? Beato lui, io sono incoerente sette volte sette ogni giorno. Ma lo vogliamo fare un elenco di tutte le caratteristiche di Tex, di tutte le cose che potrebbe fare e di tutte quelle che non farebbe mai? Agli inizi sarebbe magari un elenco incompleto, ma si potrebbe aggiornare via via. Sparare alla schiena a un uomo disarmato. No, non si può. E perché no? Non si può e basta. Ma se l'uomo disarmato si sta avvicinando pian piano non visto alle spalle di una donzella indifesa con l'intenzione di scaraventarla in un orrido? L'elenco deve essere accurato. Altrimenti si prende un arbitro che sia un conoscitore dell'animo umano, che sappia distinguere un eroe vero da uno falso e facciamo decidere a lui ogni volta se il personaggio è Tex oppure no. Ma non chiedetelo a me. Che tradotto in un linguaggio terra terra vuol dire fanatico. Che è tutto il contrario di quello che penso e che ho scritto. Fanatismo può al massimo essere applicato a chi sostiene a spada tratta una tesi senza argomentarla.
  11. Letizia

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Forse non mi sono spiegata bene. Vanno bene tutti, da Borden a Segura (in ordine alfabetico). Ma la perfezione non è di questo mondo e, se un autore commette degli errori, ho o non ho il diritto di evidenziarli come tali? Leggo volentieri Nolitta, l'autore che mi piace di meno, e tutti gli altri. Perdono anche tutti gli errori commessi (perbacco, ha commesso degli errori anche Umberto Eco!) da lui e da tutti gli altri. Ma non dirò mai che non ci sono errori perché sarebbe come prendere per il culo prima me stessa e poi tutti gli altri. Se poi qualcuno nega l'oggettività di certi errori, cavoli suoi. Gli errori ci sono, è un dato di fatto. Io li noto ma poi ci passo sopra. E mi diverto. Passo un'ora in letizia con la spesa di una pizza, senza pretendere la perfezione.
  12. Letizia

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Il vero Tex non esiste? Benissimo. Togliamo il logo dalla copertina e lo sostituiamo con la scritta più anonima "West", oppure "Storie del West". Cambiamo ogni volta nome al protagonista e ai comprimari (se vi manca la fantasia, vi fornisco io un elenco IOA di almeno 10 mila nomi per ognuno dei 4 pard e almeno 100 sinonimi del termine pard). Facciamo il protagonista un po' capo via via di tutte le tribù di pellirosse esistenti (sono centinaia e centinaia), un po' trapper, un po' sceriffo, un po' rappresentante di commercio, mai criminale (i mestieri non mancano: sempre disponibile per un elenco). A questo punto tutti i problemi sono risolti, non ci sono i sacri canoni, insomma basta che "lui" non sia una carogna poi va tutto bene. Ora faccio una prova: prendo i miei Tex di Repubblica, scannerizzo (o forse fotografo con il tablet per non rovinare i miei amati albi), con il mio bravo photoshop modifico i nomi in Ted Miller e Kid Larson, correggo tutti i riferimenti al Tex che conosciamo. Prendo la copertina più bella di Galep, tolgo il logo e ci schiaffo "Fuga da Anderville - Ted Miller Story". E' una faticaccia, ma vuoi mettere la soddisfazione quando farò leggere questo capolavoro a parenti e amici? Eh sì, perché (lo dice anche il Bos) FDA è proprio un capolavoro. Senza Tex. O forse no, ci ripenso, non ho i diritti d'autore e non vorrei essere accusara di plagio. Già ho commesso la birichinata di scrivere romanzi miei su Tex (che, ahimé, non rispettano i sacri canoni - sì, lo so, mi contraddico).
  13. Letizia

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Vero, verissimo. Tex è spesso ironico. Ma qui Jim bacchetta bonariamente un Tex ironico che precedentemente si è comportato come un pagliaccio. E il mio severo oltranzismo si rifiuta di trovare giustificazioni che, a parer mio, non ci sono.
  14. Letizia

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Me la ricordo benissimo invece perché mi sono documentata con il Tex di Rebubblica e, se non ho citato quella che tu consideri una giustificazione è perché non ho voluto infierire. Perché: 1) Tex che viene bacchettato da Jim non ci fa certo una bella figura, a parer mio 2) la giustificazione di Tex che detesta i prestigiatori per colpa di Mefisto, a parer mio, è una sciocchezza grossa come una casa: ti sta sui marroni un rappresentante di una categoria d tu estendi questo sentimento a tutti gli altri che sono magari tutte brave persone? A casa mia si chiama pregiudizio razziale 3) se Tex ha buttato lì per scherzo una battuta e la butta sul ridere dimostra non solo di essere un pagliaccio ma ci fa anche la figura del marmocchio sorpreso con le mani nella marmellata, sempre a parer mio. Quando Tex si comporta da pagliaccio, la miglior cosa è tacere oppure dire: l'autore in quel momento era brillo.
  15. Letizia

    [297/299] Fuga Da Anderville

    🥯🍷 D'accordo, il vin santo non è rosso e i cantucci non sono proprio così, ma nella vita bisogna sapersi accontentare.
  16. Letizia

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Lungi da me l'intenzione di gettare benzina sul fuoco. Questa immagine di una storia di Sergio Bonelli però la dice lunga su cosa poteva passare e cosa no in un albo di Tex. Giuro che se qualcuno controbatte che questo non è un pagliaccio ma è il vero Tex, me ne sto brava e zitta nel mio cantuccio.
  17. Letizia

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Però, @Leo, dai, ammettilo. Queste discussioni sono una bellezza. Nessuno vuole aver ragione né imporre la proprie idee agli altri. Nessuno ha in mano il verbo. Nessuno affibia epiteti offensivi agli interlocutori verso i quali va il massimo rispetto. Ma che volete di più?
  18. Letizia

    [297/299] Fuga Da Anderville

    @Leo, stai sbagliando persona. Oppure sei poco attento a quello che scrivo. Non ho mai denigrato Nizzi ma solo alcune cose che ha scritto. La sua prima storia di cui ho avuto notizie dell'autore è stata il primo Texone che trovo priva di difetti e che mi è piaciuta un sacco. Se tu vedi della poesia in un'immagine che, pur essendo assente, è la sintesi di tutta la storia che tu hai molto apprezzato, benissimo. Io non ce la vedo. Sono arida? No davvero e sono convintissima che tu non lo pensi. Pretesa assoluta che FDA sia antitexiana? Nessuno pretende nulla. Ma ci sono dei dati di fatto che sono innegabili e incontrovertibili. E sono stanca di ripeterli. Se tu li vuoi contestare, lo puoi fare in due modi: di petto, con il cuore, oppure con argomentazioni come mi sembra di aver fatto io. Sono troppo pignola e non sorvolo facilmente? Sì. Dico delle stupidaggini e credo che fatti opinabili siano dati di fatto? No. FDA è una storia bellissima se, al posto di Tex, ci metti John Doe. Se ci metti Tex forse non diventa una ciofeca. Ma Tex non ci sta, non ci entra. L'ho argomentato. Chi non è d'accordo, argomenti. Altrimenti dica " a parer mio, FDA è un capolavoro texiano" e io mi taccerò.
  19. Letizia

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Secondo me invece Nizzi non ci ha visto un bel niente. La scena non se l'è neanche immaginata, non era nella sceneggiatura e quindi non pagata: zero assoluto. Tex con il groppo in gola? Ma neanche con la morte di Lilyth, la profanazione della sua tomba, il rapimento del figlio e di Carson (che credeva morti) di parte di Mefisto. Ma dai. Adesso ci manca solo che Carson si metta a piangere dalla commozione quando viene a sapere di essere padre!!!
  20. Letizia

    [297/299] Fuga Da Anderville

    La mia fervida fantasia mi fa vedere la scena crepuscolare della bevuta al saloon e, conoscendo i miei polli, me la fa vedere esattamente come l'ha immaginata Nizzi: saloon tetro e poco illuminato, quasi deserto perché da quelle parti la gente, se voleva mangiare, doveva lavorare 16 ore al giorno, Carson che ascolta il racconto di Tex con una faccia da funerale, Tex che ha il boccale di 🍺 birra quasi pieno perché con il groppo in gola non riesce a deglutire, che dice "Capisci, vecchio 🐫 cammello, quanto sono stato piccione? Capisci come ho trattato quel poveretto che è morto tra le mie braccia confessando praticamente la sua innocenza e io non gli ho creduto? A proposito, non ti andrebbe una 🥩 bistecca alta tre dita sepolta sotto una montagna di 🍟 patatine fritte? E magari anche un paio (a testa) di apple🎂 pie ? Perché se penso a quel vecchiaccio comesichiama, mi viene una fame da 🐺 lupo. Capisci il vecchiaccio cosa mi ha combinato? Meno male che si è suicidato perché sennò lo sparavo io. Dai andiamo a sbafare che ciò un buco nello stomaco, va'". La vignetta non aveva certo bisogno di essere esplicita, ma io che bazzico abbastanza spesso il deserto dipinto, ho voluto esplicitartela in versione "interpretazione autentica", piena di pathos e patè.
  21. Letizia

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Vignetta virtuale che il lettore si immagina con la propria fantasia, perché io non me la ricordo per niente. Tu l'hai vista come una delle più belle vignette texiane, io me la sono immaginata come una delle più brutte. Questione di punti di vista.
  22. Letizia

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Finalmente siamo d'accordo. Che ti piaccia di più mi sta benissimo. Qui il verbo ritengo ti salva ma la brutta figura di Tex non è opinabile, è un dato di fatto. E' vero e avrei potuto usare cento altre espressioni diverse (l'italiano è una lingua molto bella e ricca) ma la dabbenaggine di Tex qui è un dato di fatto. Dabbenaggine è infatti sinonimo di credulità, ingenuità e semplicioneria, che non si possono negare qui in Tex (anche se, talvolta, il significato si estende a imbecillità, stoltezza e stupidità).
  23. Letizia

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Mi sembra che ti sfugga il senso di quello che ho detto. Annegare la propria dabbenaggine nell'alcool non vuol dire sbronzarsi. E nota il termine "dabbenaggine" che è antitexiano al 100%. Si vede che non sei uno sceneggiatore esperto. Ricordati che la storia l'ha scritta Nizzi, il padre degli origlioni. Tex poteva scoprire la verità nizzianamente: il servitore che sente parlare nella camera da letto del padrone e, pensando che sia entrato qualche malintenzionato e temendo per la di lui vita, si reca nella camera da letto del padrone e lo sente parlare nel sonno "ah, ah, ah, sono stato io, li ho fregati tutti, quegli sciocchi idealisti dei miei nipoti morti per niente e quel rincitrullito di Willer, li ho gabbati e cucinati come dei tacchini il giorno del ringraziamento, ah, ah, ah." Bello vero? Nizzi ci va a nozze con simili sotterfugi. Se mi dai il tempo, magari mi faccio dare una mano da una AI, te ne scovo a decine di trovate simili. Ma Nizzi non vuole. Nizzi vuol far fare a Tex la figura del piccione. E che Nizzi faccia fare a Tex la figura del piccione è un dato di fatto. Il "perché" può essere opinabile ma il "cosa" no.
  24. Letizia

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Non li aveva perché Nizzi non glieli ha dati. Tex non fa indagini, bada solo alle apparenze, si arrende, non crede a un amico moribondo. E' un quacquaraqua, ma cosa deve fare di più uno per rendersi antipatico? Meno male che non va anche a baldracche (in fondo cosa ci sarebbe di male?) I canoni (non quelli sacri ovviamente) prevedono una certa tolleranza. Quando si scrive si può anche andare fuori dai margini ma non fuori dal foglio. Sai che noia un Tex sempre uguale? E allora facciamolo omosessuale. Mi scuso per il paragone che non intende essere e non è per nulla irrispettoso né omofobo, ma che rende l'idea. Ecco, questo è andare fuori dai margini. Naturalmente, non mi stancherò mai di dirlo, questa è una mia personalissima opinione che non è certo la verità assoluta. Però non credo che si possa negare il dato di fatto di aver leggermente sconfinato dai "sacri canoni".
  25. Letizia

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Un povero derelitto che ha appena ricevuto una batosta, che ha appena saputo di essere stato preso per il culo (scusate ma quando ce vo' ce vo') per vent'anni, che scopre che l'amico, morto in guerra e di cui ha sempre dubitato, è invece innocente, un povero derelitto, dicevo, che se ne va al bar ad annegare la propria dabbenaggine nell'alcool ti sembra che sia Tex? Ma cosa hai letto finora? Sì, certo. Ma ci sono dei punti fermi sui quali non si discute. Se Tex incontra un antagonista intelligente, che so, tipo il falso giornalista/agente Pinkerton ne "Un ranger del Texas" e non c'è nessuna botta di fortuna/origlione che svela il colpevole ad un ignaro Tex, che succede? Il colpevole la fa franca (Tex non è mica onniscente, nella realtà succede tutti i giorni che non venga punito il cattivo) e abbiamo una bella storia un po' crepuscolare, che lascia l'amaro in bocca ma, che meraviglia, finalmente qualcosa di nuovo e di originale in Tex. Ma io non ci sto. E, ripeto, questo è Tex Pirletti. Tex sospetta subito del colpevole quando lo vede con gli abiti strappati ma senza un graffio, neanche un piccolo bernoccolino sul cranio, appena sfuggito dai suoi rapitori fresco come una rosa. Tex Willer. Tex Pirletti invece si fa infinocchiare. E da chi? Da Nizzi. Scusate il mix di Fuga da Anderville e Un ranger del Texas, ma Nizzi che infinocchia Tex non lo digerisco.
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