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Barbanera

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Messaggi pubblicato da Barbanera

  1. <span style="color:red;">9 minuti fa</span>, Barbanera dice:

    Solo su questo sono d accordo con Texan...anche a me non è piaciuto l ultimo Texone e sottolineare il Tex fuorilegge non è piaviuto neanche a me...Solo.questo di quello che ha scritto Texan condivido

    Il resto lo ritengo sbagliato...caro Texan,se non ti piace più Tex fai come il sottoscritto e non comprarlo più.ho letto il.Texone di quest.anno che non mi è piaciuto, e mi ha fatto perseguire la mia politica attuale.mi piace questo blog,mi piace argomentare con chi non la pensa come me,non mi piace però chi offende le opinioni di un altro o attacca un autore solo perché si chiama Boselli o Nizzi!Boselli è un grandissimo autore,che ha scritto delle storie eccezionali come il passato di Carson, i sette assassini,la mano del morto,etc...anche il Texone sui Regolatori era uno spettacolo.dopo di che,si può obbiettare sulla sua visione di Tex,sul fatto che io personalmente preferivo Nizzi e le sue storie,sul fatto che io chiuderei la serie perché dopo 70.anni un mito come Tex secondo me dovrebbe concludersi lasciando un buon ricordo del miglior fumetto italiano.ma queste sono solo mie idee...l ho già scritto in altri post come la penso.Boselli l ho criticato su alcuni punti,su alcuni finali che non mi sono piaciute,sul fatto che in molte sue storie Tex sia comprimario e non unico protagonista.ma è un autore molto pignolo e preparato dal punto di vista culturale.io penso che tu.non abbia ben compreso che Tex non è di sinistra oggi come non era di destra ieri.Tex non può essere ricondotto ad alcuna categoria.politica.Tex ha combattuto per il Nord solo perche questi volevano la liberazione degli.schiavi,ma poi non ha esitato a schierarsi per i confederati in molte storie,capendo le ragioni di chi portava la divisa grigia...Tex è la giustizia,l unico uomo che sa sempre scegliere il bene nelle situazioni o almeno il male minore.per questo è il.mio eroe e lo amerò sempre...un uomo che tutti noi vorremmo essere,un amico che noi vorremmo sempre avere al nostro fianco...

  2. On 3/6/2017 at 20:40, paco ordonez dice:

    Mah, per quanto mi riguarda "I ribelli del Canada" è uno dei capolavori del Tex di Nolitta. Io, poi, l'ho sempre messa sullo stesso piano della più osannata "Sulle piste del nord".

    Mi spiegate perché sarebbe una storia "sconclusionata"? 

    Ciao Paco...anche io l'ho trovata abbastanza sconclusionata come storia, esattamente come gran parte delle storie di Nolitta.

    i punti di pregio che ho trovato sono questi:

    1)l'ambientazione storica abbASTANZA ACCURATA.LA STORIA SI INTRECCIA CON LA RIBELLIONE DEI METIS DEL QUEBEC  CHE INSANGUINò IL CANADA VERSO LA FINE del 1800

    2)molto ben tracciata la figura del sergente Donovan, che rappresenta secondo Nolitta il prototipo del patriota vero, ch combatte per una causa che ritiene giusta ma, quando si accorge che la causa ormai è persa e che Big Bear è stato la causa della sua fine, decide di salvare Tex e Brandon

    3) il discorso del capo indiano che, una volta ucciso il profeta a tradimento da Big Bear, decide di abbandonare la lotta

     

    questi i punti di pregio:invece mi sono sembrati sconclusionati innanzitutto la figura "profeta", che sembra un figlio dei fiori alla John Lennon.

    l'eccessiva durata della storia, che denota dopo un po' una stanchezza anche nei dialoghi tra i diversi personaggi (ripetizioni a non finire, mancanza di pathos,verbosità accentuata).

    Poi un errore grave, concettuale: gli inglesi vengono dipinti come boriosi deficienti, incapaci e sbarbatelli...inoltre Nolitta compie un errore di descrizione dei soldati, facendoli tutti diventare Giubbe rosse!!!niente di più falso! Le giubbe Rosse (di cui fa parte Brandon) erano invece un corpo di polizia a Cavallo dannatamente in gamba, arruolato tra Canadesi autoctoni e abituati a combattere nei boschi.Quelli presentati da nolitta sono invece reclute dell' esercito Inglese appena arrivate dall'Europa che nulla hanno a che fare con le Giubbe Rosse...

    Viene fatta un enorme confusione sulle tribù indiane, mettendo insieme nello stesso campo tribù nemiche o praticamente scomparse (gli Irochesi), che militano sotto la stessa bandiera del Perofeta

    Poi, lassurdità finale: i Soldati (a piedi!!!!!) giungono combinazione al campo proprio 3 minuti dopo che gli indiani se ne sono andati, senza che nessuno li abbia visti!E il maggiore inglese ammette che un distaccamento dei suoi era stato sterminato proprio dagli indiani per permettere al suo battaglione di arrivare senza essere visto...semplicemente assurdo!

     

  3. On 18/4/2017 at 15:11, borden dice:

    Quoto.  SQUARE, in inglese. è un tipo noioso e burocratico, non creativo come Tex.

    Giusto. Anche per Nizzi, come per il sottoscritto, si esercitano a volte indebite semplificazioni.

    Tu vedi soprattutto l'uomo d'ordine. Ma chi lo vede così ne ha una visione superficiale. Perché non tolleravo "Caccia all'uomo" del compianto Nolitta? Perchè lì Tex era uno sbirro snz'anima che dava la caccia al sessantottino. Era la visione negativa che ne aveva IN QUEL MOMENTO Sergio. Poi si è ripreso, per fortuna, e ha abbandonato la polemica antipaterna. ma Tex  non è un padre padrone con la bilancia della Legge e le manette, è un fratello maggiore mentore, che a volte perdona, a volte no. Non sta alla lettera della Legge, perdio! Proprio qui sta il bello! 

    Beh, Borden, io penso che Caccia all'uomo, pur con tutti i limiti della storia, sia tutto sommato una gran bella avventura...L'idea che Tex in un primo momento ha su Faccia d'angelo noi non sapremo mai se fosse sbagliata o meno, nel senso che non viene infine spiegato se lui fosse realmente colpevole o innocente: proprio questo è il bello della storia in questione (e di Tex): il saper andare contro la "legge"  rappresentata dallo sceriffo Donegan e al giudice Maddox, che sono i veri cattivi della storia perchè rappresentano la legge fine a se stessa, quella che condanna gli uomini a morte senza processi reali ma basandosi solo sulla legge di Linch e sul giudizio della "brava gente"...ed è qui che sta il bello di Tex: andare SEMPRE contro l'ingiustizia a prescindere se il cattivo è un giudice, un assassino o uno sceriffo. Faccia d'angelo era colpevole?non lo sapremo mai, l'unica cosa che sappiamo e che aera comunque migliore di quelli che lo hanno condannato a morte senza un processo, e Tex non perdona i suoi assassini. TEX é LA GIUSTIZIA ASSOLUTA,NON LA LEGGE DEL CODICE PENALE!Molte altre storie di Nolitta non mi sono piaciute, ma questa è la mia preferita,proprio perchè dimostra che Tex non guarda in faccia nessuno se deve vendicare un torto...

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  4. Soggetto già visto,ma comunque la storia è piacevole e molto ben strutturata. Mi è sempre piaciuta la figura del vecchio sceriffo Amos che, nonostante sia vecchio, non fa il leccapiedi di Patton. La figura di MacKenzie è chiaramente ispirata a quella del ranchero Bronson in "Io sono la Legge" con Burt Lancaster.l'unica differenza è che Bronson si riteneva al di sopra della legge, mentre MacKenzie  è dalla parte della legge. Ma entrambi i personaggi rappresentano quell'ideale di pionere "made selfman" tanto in voga nell'epopea western dei film anni '50..entrambi hanno combattutto i Comanches ma li stimano.Bellissima la scena di quando i cowboys di MacKenzie, dopo l'attacco di Talbot e della banda degli spolverini, riportano al ranch il cadavere di "Zio" Clum e si vede il giovane cowboy piangere sulla sua salma e chiedere giustizia per la sua morte...tanto pathos in una storia comunque minore della saga texiana

  5. <span style="color:red;">18 ore fa</span>, Barbanera dice:

    Ti quoto.sono d accordo su tutto

    Ciao Carlo...scusa e non.ti offendere,ma mettere a confronto Matador con l uomo con.la frusta è come mettere a confronto,per usare una metafora calcistica,Cassano con Maradona☺☺☺

    Scherzi a parte,ma L uomo con la Frusta ha una trama semplicemente perfetta,mentre Matador per me è di una noia mortale.tant è che l ho letto una sola volta e poi cestinato subito...ma non perché sia di Boselli.ma perché è davvero noioso e senza pathos...

    Nell uomo con la frusta tutto è perfettamente costruito,fin dall inizio.compaiono personaggi fantastici come Olivera,Galindez e Zamora,oltre a Concita e Padre Elias.tutta la vicenda si sviluppa con.un.pathos incredibile,la comicità è ben presente ma i momenti di azione non mancano mai.ci sono particolarmente affezionato,l ho letto a 9 anni ed è la mia prima storia di Tex.

    Montales è in forma di grazia,ridiventa fuorilegge pur di stare a fianco a Tex.Galindez chi poteva dire che era un doppiogiochista?e il colonnello olivera era un avversario davvero temibile.

    Mi spiace ma questa storia è una delle migliori dell intera saga

     

    Aggiungo un post...un errore di Nizzi a parer mio è stato di aver fatto sparire di scena troppo presto dalla saga sia Galindez sia Olivera...sarebbe stato meglio preservarli per altre avventure...ma tant è

  6. On 25/4/2012 at 22:24, Leo dice:
    paco ordonez dice:

    Comunque che il vecchio cammello abbia avuto una relazione con Lena è indiscutibile... e forse continua ad averla, dato che ogni tanto un giro nel Nevada  se lo f?... Ma che Donna possa essere sua figlia lo escluderei decisamente;Boselli se non sbaglio ha confermato la veridicit? di tale ipotesi, ma se leggo "Il passato di Carson" non ci trovo nulla a sostegno di questa presunta paternit?...

    Ciao Paco, una scena invece c'è ne "Il Passato di Carson" da cui si può desumere che il padre di donna è il Vecchio Cammello. Purtroppo non ho l'albo con me e non posso indicarti la pagina: comunque, in "Ultimo scontro a Bannock" c'è Kit che rimprovera Lena di averlo colpito duramente, 25 anni prima, anche se poi dice di comprendere il suo gesto: voleva salvare la vita al padre di Donna, alludendo a Ray Clemmons. La vignetta successiva, MOLTO significativa, propone un intenso primo piano di Lena che conferma "E' così, volevo salvare il padre di Donna", e qui, dall'espressione del viso che le dona il grande Marcello (ricordo in particolare l'intensit? dello sguardo e degli occhi di Lena in quel frangente) si capisce che lei allude non a Ray, ma allo stesso Carson. Credo che Boselli, che come dici tu ha confermato l'ipotesi della paternit?, abbia voluto rivelare la stessa al lettore tramite lo sguardo contenuto in quella eccezionale vignetta.

    Anche io la penso come te...

  7. On 8/12/2009 at 14:24, ymalpas dice:

    Nizzi è stato grande affrrontando tutti i generi. E' un maestro dell'ironia, del giallo, dell'avventura tout court. Ha scritto "La grande Rapina" western cinque stelle, "L'ultima Frontiera" filone canadese cinque stelle, "La ballata di Zeke Colter" storia breve cinque stelle, "L'uomo senza passato" filone introspettivo-sentimenale cinque stelle, "Desperados" magnifica e insuperata storia montiana del filone caraibico... cinque stelle, e potrei andare avanti così ancora a lungo.... senza citare i soliti classici nizziani. Se leggo le anteprime dei nuovi soggetti in lavorazione, leggo solo - western classico - è questa la chiave di lettura del 600 in poi, escluse ovviamente sporadiche storie che per fortuna si allontaneranno dal genere. Boselli è un magnifico scrittore, non è mai banale, ma glielo ho rimproverato in passato, le sue storie sono spesso a senso unico.

    Aggiungerei anche storie come gli Spiriti nel deserto (in cui compare il professor Doberado)dove si susseguono colpi di scena mozzafiato,addirittura una colonia cinese che vive da secoli in Messico e una nave sperduta nel deserto!storia che dà nuovo lustro al filone archeologico in Tex iniziato con le storie del Morisco (ah quanto mi manca!)

    Oppure anche i Diavoli Neri (la storia di Thonga)lo trovo molto ben sceneggiato e avvincente...

    In generale Nizzi riusciva a concepire un West a 360 gradi spaziando,come dice giustamente Ymalpas,un sacco di generi diversi con Tex sempre fulcro della storia.A me del filone canadese mi è molto piaciuta Athabaska Lake,davvero avvincente...

    E un altra opera eccelsa del filone messicano è Il giorno della Paura con la congiura ordita da Velasco,che apre poi la continuazione dell Uomo con la Frusta...

  8. <span style="color:red;">13 minuti fa</span>, Leo dice:

     

    Citerei l'inaccettabile Topeka, in cui Carson le busca da un avversario improbabilissimo, e la già citata Missione a Boston, in cui Carson prende un pugno da un nero che lo rintrona. Nizzi ha fatto purtroppo fare pessime figure a Carson, davvero inguardabili. E' vero pure che i migliori siparietti con Tex ce li ha regalati proprio lui.

     

     

    Si.è vero su Topeka,ma a Boston se ricordi il buon Alabama mette in difficoltà persino Tex prima di finire al tappeto...

  9. 50 minuti fa, Carlo Monni dice:

    Concordo solo su una cosa: Boselli non è al livello di Nizzi... gli è superiore e di parecchio anche.:P

    A questo punto c.è solo bisogno di una cosa:un bel duello con la sei colpi per vedere chi ha ragione ;-)

    Attento, pero,io non sono Ruby Scott che usa le fondine girevoli.la mia pistola è veloce come quella di Tex

    Ciao Carlo,al prossimo duello :-) ma solo verbale,sarà sempre un piacere...

  10. 42 minuti fa, Carlo Monni dice:

    Tu hai un difetto serio ed è di trattare e tue opinioni come se fossero verità assolute ed innegabili.

    Ebbene, io le nego e le contesto.:lol:

    A distanza di anni la penso ancora allo stesso modo sulle storie da te citate.

    Quanto al paragone tra Cassano e Maradona, inverti l'ordine perché casomai Maradona è Boselli.;):lol:

    Ma no Carlo,figurati se mi ritengo onniscente...☺☺

    Fai bene a rimanere delle tue idee,ci mancherebbe.io non contesto in toto Boselli,e men che meno GLB.anzi...

    Ma è come se mi.permettessi di mettere a confronto il Passato di Carson,che è un capolavoro assoluto,con il.medaglione Spagnolo di Nizzi che ritengo una storia minore...io tento di dare un giudizio delle storie in.modo.analitico,senza pregiudizi.sicuro,io preferisco le storie di Nizzi,tu quelle di Boselli.nessun problema.la cosa importante è che tex ci piace entrambi.ma non puoi contestare che ci siano molte storie di Nizzi meglio riuscite di quelle di Boselli.e viceversa. alla prossima discussione,a suon di sei colpi :-)

  11. On 11/12/2009 at 14:40, Anthony Steffen dice:

    Mi dispiace che il termine "eresia" ti abbia irritato,Carlo, dato che riporti sempre questa mia espressione di qualche giorno fa'.

    E' da ventanni che leggo Tex, ininterrottamente, con la stessa passione. Ho conosciuto Tex nel periodo d'oro di Nizzi, e cioe' alla fine degli anni '80 e inizi anni '90. Fino ad allora non avevo mai letto una storia di G. L. Bonelli. Mi sono letteralmente "innamorato" del Tex di Nizzi, quello dei "Predatori del grande Nord", quello della "Congiura", quello dell'"Uomo con la frusta", quel Tex superlativo di "Sioux". Era un Tex immenso. Era un fumetto immenso. E' grazie ai capolavori di Nizzi di quel periodo che ho conosciuto Tex, e cresciuto insieme a lui. E' grazie a Nizzi se in me e' nata la passione per questo personaggio di fumetti che per me ha significato sempre molto, anche se si parla di un eroe di carta. La mia gratitudine per questo autore e' illimitata. E' grazie a un autore come Nizzi che la serie di Tex e' giunta fino ai nostri giorni, prendendo per mano il personaggio quando G. L. Bonelli ormai non aveva piu' niente da dire. Ecco perche' mi dispiace molto quando leggo in giro non solo delle critiche mosse alle sue ultime storie, che ci stanno tutte, ma anche quando si "scredita" il lavorone indiscutibile che questo autore ha fatto per Tex per tanti anni, facendo finta di dimenticare tante cose.
    In questi giorni ho riletto, grazie ai Tex di Repubblica, tutte quelle storie che lessi per la prima volta ventanni fa', proprio per vedere se, leggendoli con un occhio piu' critico, mi emozionavano lo stesso. Ebbene, non solo non ho visto niente fuori posto, ma mi son sembrate ancora piu' belle. Ecco perche' quando leggo certi confronti, salto dalla sedia.
    A me lo stile di Boselli non piace, non posso farci niente!Non mi son mai piaciuti quell'elenco infinito di comprimari in ogni storia. Ha uno stile troppo personale nell'affrontare il personaggio. Secondo il mio modo di vedere, qualsiasi autore che si cimenti con Tex deve mettere da parte il proprio modo di scrivere e mettersi al servizio completo del personaggio. E fino ad ora, sia Manfredi che Faraci sembrano seguire questa linea.

    Ti quoto.sono d accordo su tutto

    On 11/12/2009 at 08:39, Carlo Monni dice:

    Per quanto non sia d'accordo con alcune delle cose che scrive (e per chi mi conosce non deve essere una gran sorpresa :indianovestito:), trovo l'analisi di Wasted Years davvero interessante, specie l'analisi sulla modernit?, e, soprattutto, scevra da quegli assolutismi che deprecavo in precedenza.
    Personalmente apprezzo molto il modo di scrivere di Boselli, che è sicuramente molto vicino alla mia sensibilit? di lettore. Quanto a Nizzi, anche quando scriveva bene, io gli rimproveravo un eccessivo manierismo, ovvero il costruire le store di Tex come se fossero una sorta di formula matematica. Non c'è dubbio che in ogni tipo di narrativa seriale ci siano sempre dei "luoghi comuni" (i colti direbbero dei "topoi" :trapper: ) che si ripetono, ma non necessariamente questo deve tradursi in una formula rigida. Lo stesso GLB, che pure questi "luoghi comuni" li aveva inventati, non seguiva necessariamente uno schema rigido nel costruire le sue trame, concedendosi spesso e volentieri delle variazioni sul tema. Un altro problema che ho sempre avuto con Nizzi è che la sua concezione dell'Eroe appartiene comunque ad una tradizione narrativa che era vecchia già sul finire degli anni 60. Ciò non toglie che molte sue storie siano state comunque belle e/o interessanti da leggere, anche se, secondo me, nessuna è mai arrivata allo status di capolavoro (sebbene "Fuga da Anderville" ci arrivi molto vicino :trapper:). L'errore è stato, forse, l'averlo caricato di un onere troppo gravoso dopo il forzato abbandono di Bonelli e poi di averlo tratteuto su Tex quando scoppiù la sua crisi creativa, senza aver cercato alternative valide in tempo utile. Pu? anche darsi che lasiato libero di riposarsi, avrebbe anche potuto rigenerarsi e tornare su Tex in forma adeguata. O forse il suo era un calo irreversibile o che sarebbe avvenuto comuinque, chi può saperlo?
    Tornando a Boselli, non è certo esente da difetti, ma riesce, a mio parere, a creare trame emotivamente più coinvolgenti ed in questo, anche se non ne copia lo stile (e non uso la parola "copiare" a caso), è più vicino allo spirito di GLB di quanto lo fosse Nizzi.
    Proprio questo è il punto per cui, ad esempio, per cui ho sempre trovato emotivamente più coinvolgente "Matador" rispetto a "L'uomo con la frusta" e lo ribadisco a costo di ribeccarmi l'accusa di eresia. :colt:

    Un ultimo appunto: non aspettatevi che Faraci e Manfredi seguano sentieri narrativi troppo diversi da quelli di Boselli. Il loro stile sarà sicuramente diverso da quello di Boselli, ma non pensate che siano delle repliche di GLB, perchè non lo saranno.

    Ciao Carlo...scusa e non.ti offendere,ma mettere a confronto Matador con l uomo con.la frusta è come mettere a confronto,per usare una metafora calcistica,Cassano con Maradona☺☺☺

    Scherzi a parte,ma L uomo con la Frusta ha una trama semplicemente perfetta,mentre Matador per me è di una noia mortale.tant è che l ho letto una sola volta e poi cestinato subito...ma non perché sia di Boselli.ma perché è davvero noioso e senza pathos...

    Nell uomo con la frusta tutto è perfettamente costruito,fin dall inizio.compaiono personaggi fantastici come Olivera,Galindez e Zamora,oltre a Concita e Padre Elias.tutta la vicenda si sviluppa con.un.pathos incredibile,la comicità è ben presente ma i momenti di azione non mancano mai.ci sono particolarmente affezionato,l ho letto a 9 anni ed è la mia prima storia di Tex.

    Montales è in forma di grazia,ridiventa fuorilegge pur di stare a fianco a Tex.Galindez chi poteva dire che era un doppiogiochista?e il colonnello olivera era un avversario davvero temibile.

    Mi spiace ma questa storia è una delle migliori dell intera saga

     

  12. On 18/11/2017 at 14:30, Carlo Monni dice:

    La memoria è sempre un fatto selettivo, quando poi si sposa con il tifo esasperato è pure peggio.

    Barbanera ritiene le storie di Nizzi le migliori storie di Tex mai scritte e, bontà sua, forse non mette nel conto quelle di G.L. Bonelli.

    Landi lo ritiene addirittura uno dei papà di Tex, affermazione che io personalmente ritengo un'eresia e voglio essere gentile.

    Parliamo di un autore che ha dato il meglio di sé in meno di dieci anni, ha proseguito  in un'aurea mediocritas peri successivi sette ed è sprofondato subito dopo.

    Se penso alle migliori storie di Tex, mi vengono in mente sì diverse storie di Nizzi, ma anche tante di più di GLB, quasi tutte quelle di Nolitta e tantissime di Boselli.

    In più i nostri amici dimenticano una cosa importante: Nizzi ha quasi ottant'anni ormai ed il suo contributo non potrà che essere limitato nella quantità e nel tempo.

    Detto questo, se Nizzi scriverà con la qualità che ha dimostrato nella storia pubblicata nel Color di prossima uscita e di cui ho già comperato l'edizione variant a Lucca, sarò ben lieto di rivederlo all'opera.

    Ciao Carlo.non ritengo le storie di Glb inferiori a quelle di Nizzi.sicuramente la Cella della Morte,Il quinto Uomo,Una Stella per Tex Gli eroi di Devil Pass Lotta sul Mare sono capolavori (e.mi soffermo solo su quelle più note ma ce ne sono tante altre,se non una buona meta,che meritano l appellativo di capolavori).Io però,probabilmente perché ho meno di 40 anni,sono cresciuto col Tex di Nizzi e mi sono affezionato alle sue storie, che ritengo sempre piacevoli da rileggere anche a distanza di tanti anni,perché lineari e ben strutturate. Non tutte le storie di Claudio sono belle,ce ne sono alcune brutte se non pessime ma come ho già scritto in altri post il Tex di Nizzi mi sembra quello che più si sposava con le aspettative del lettore medio di Tex. Bonelli ha dovuto lasciare per età avanzata,ora che Nizzi ritorni a scrivere lo ritengo assurdo per limiti di età.quel che doveva dare ha dato.Di Boselli,come si è gia visto dai miei post,non sono un fan sfegatato.ha scritto alcuni capolavori,qualche bella storia e altre meno belle.secondo me non è ai livelli di Nizzi come sceneggiatore,ma questo  è SOLO  un giudizio PERSONALE.

  13. On 27/3/2013 at 11:10, la tigre nera dice:

    Questa storia si può suddividere in due parti: la prima durante la quale Tex e Carson liberano con l'aiuto di Geronimo e Ulzana e la seconda nella quale i pards aiutano la fuga degli indiani dalla valle per sfuggire ai bandoleros. Le due parti sembrano tra loro quasi scollegate e senza relazioni ripercorrendo la stessa costruzione della trama presente in un altra storia del tardo Glb ossia "Uno sporco imbroglio". A mio avviso la prima parte dispone di un soggetto molto ma davvero molto ricco di potenzialità per la realizzazione di una trama complessa e lunga, e lo trovo piuttosto sprecato per questa storia. Inoltre anche la figura di Geronimo è poco sfruttata infatti, anche nell'albo che porta come titolo il nome del famoso capo indiano, la sua figura viene poco utilizzata e a circa metà albo sparisce definitivamente. Peccato perchè ritengo la storia un opportunità mancata. Nella seconda parte invece la storia cala di tono e i pards si imbarcano in una difesa, quasi inutile, degli apache che da soli riescono a mettere fuori gioco una dozzina di bandoleros tutt'altro che pericolosi. L'unico motivo che spinge i pards a continuare nella loro impresa per favorire la fuga degli apache è il pericolo delle deportazione in Florida. Inoltre si sarebbe potuto almeno spiegare in qualche pagina come finisce la faccenda della deportazione degli indiani. Disegni: Ticci è come sempre eccezionale, anche se volendo andare a trovare il pelo nell'uovo l'ho trovato meglio in altre avventure. Trama 6,5Disegni 8,5Soggetto 8 (per la prima parte) / 6,5 (per la seconda parte)

    La seconda parte è praticamente una storia a se...mi sono sempre chiesto come mai i soldati catturano obok e non Juarez e gli Apache che abitano li vicino...Ticci immenso,disegni perfetti

  14. On 3/7/2014 at 03:34, Pedro Galindez dice:

    "Spedizione in Messico" è IMHO la dimostrazione di come la tendenza a contenere le storie entro la gabbia delle 220 pagine ( nettamente prevalente nel corso del sesto centinaio texiano ) abbia spesso l'esito di ridurre lo spessore delle vicende stesse.

    Nel caso in questione, Boselli riprende la tematica della "missione pericolosa in territorio messicano", sperimentata nella saga texiana fin dalle origini ( come mostra "Ken Logan il duellista" ), contaminandola con gli intrighi politico - affaristici visti già in "In nome della legge", "Tucson" ( alla quale è connessa da un tenue filo, diciamo così, "fraterno" ) e "L'uomo con la frusta".
    L'inizio della narrazione ci porta già in medias res, con i quattro pards convocati in una ghost town dal loro committente, il capitano Masters dell'esercito Usa, che li informa del loro incarico ( riportare in riserva gli Apache Coyoteros di Calvado ) e di tutte le complicazioni che lo accompagnano ( nessuna ufficialità della missione, evidenziata anche dalla distruzione del dispaccio di convocazione di Tex & co., rischio di scontri con i rurales messicani tranne che per la guarnigione di Tecopah ). Già a questo punto, Tex e i pards potrebbero ( o dovrebbero ) capire che l'incarico puzza di bruciato: dovrebbero gettarsi nella bocca del lupo, senza alcuna copertura politica o militare, accompagnati dall'inesperto tenentino Baines, sulla fede della parola di un capitano ubriacone come Masters ( il paragone fatto da Leo coi cattivi da cartone animato mi pare piuttosto appropriato, visto che Spada gli ha conferito tratti che ricordano molto quelli del leone "cattivo" Scar del disneyano Il re leone; che Tex non si fermi a questa poco gradevole apparenza si può magari capire, ma è comunque un po'strano che accetti abbastanza acriticamente le informazioni - o la carenza di informazioni - che Masters gli ammannisce sui motivi della fuga dei Coyoteros, dell'atteggiamento delle autorità messicane e così via ); ad ogni modo, in nome della solidarietà per i Coyoteros, il dado viene tratto e la spedizione ha inizio, sia pure con mille manifestazioni di prudenza e diffidenza da parte dei pards...... accompagnate dai peana in loro onore del tenente Baines, il cui ruolo nell'impresa pare essere quello di .... claque per i nostri eroi :indianovestito: ( la cosa è in particolare gradita per Kit Willer, lietissimo di trovarsi di fronte qualcuno con cui recitare il ruolo dell'uomo esperto, autorevole.... e professorale ).
    Alcuni commenti, come quello di Leo, hanno trovato "incredibili" le "doti divinatorie" nell'avvertire il pericolo da parte di Tex e Carson durante la spedizione; a mio parere ciò può valere soltanto per lo scontro con la banda di cacciatori di scalpi di El Gordo, dove il mancato recupero di una freccia lanciata da Kit Willer innesca un susseguirsi di avvenimenti e previsioni davvero sproporzionato all'entità dell'evento e basato su fattori non prevedibili ( la presenza di uno yaqui esperto nel ritrovar tracce nella banda di El Gordo ) nè determinabili con sicurezza ( cosa diceva a Tex che la sua decisione di tenere acceso il fuoco in fondo ad un canyon con una sola entrata avrebbe provocato l'attacco proprio degli scalphunters e non dei Coyoteros o dei rurales ); la cosa è però necessaria alla vicenda per fare in modo che i superstiti banditi vengano poi trovati in amichevole accordo coi rurales di Tecopah, alienando loro la non molta fiducia che Tex e i pards hanno voglia di concedere loro e favorendo in tal modo il naufragio del piano concepito dal loro comandante, il capitano Larriego, per liberarsi degli incomodi nordamericani. A questo punto, al principio del n. 564, inizia quella che IMHO è la parte più avvincente della storia: contrariamente a tutte le previsioni, i rurales di Tecopah, prima coperti di disprezzo da Tex e Carson come degli indisciplinati deliquentelli da strapazzo ( il vecchio pard li chiama addirittura "soldatini" a pag. 32 dell'albo), sebbene colti di sopresa da Tex e privati del loro capo tenuto in ostaggio, si riorganizzano in un battibaleno e iniziano una caccia serrata, abile e tenace a Tex e compagni: Carson può anche dire che Tex ce la potrebbe fare anche da solo a fronteggiarli ( " uno contro venti, una bazzacola per un satanasso del tuo stampo" ), ma questa rodomontata non riesce ad evitare che la migliore conoscenza dei luoghi consenta ai messicani di prendere in trappola i due rangers, che se la cavano semplicemente grazie a "una serie di fortunati eventi" ( quando i rurales che li hanno aggirati li stanno per prendere sotto tiro dall'alto, alcuni detriti rocciosi cadono e richiamano la loro attenzione nei confronti del pericolo; Tiger, Kit e Baines, intanto, ritrovano senza nessun problema Calvado e i Coyoteros [ dopo che Tex, nell'albo precedente, aveva affermato che ci sarebbe voluto l'aiuto di qualche rurales come guida per raggiungere lo scopo (!)] e questi arrivano a crivellare di frecce i soldati messicani nell'esatto momento in cui stanno per impiombare alle spalle Tex e Carson ).
    Da qui in poi la vicenda si avvia rapidamente all'epilogo: Tex, messo alle strette Larriego, ottiene da lui una minuziosa ricostruzione del complotto ordito ai suoi danni e, in compagnia dei Coyoteros, si riavvia verso gli Usa. E' pur vero che i suoi nemici vengono avvertiti dai superstiti rurales e scalphunters degli eventi messicani, ma la cosa non serve minimamente a rendergli la vita difficile: l'organizzatore tattico del complotto, l'agente indiano dei Coyoteros Max Wharton, non sa fare altro che scappare; il capitano Masters, nonostante possa cercare di bloccare Tex e i Coyoteros su di un passo montano, non trova di meglio che mandare l' qualche scout indiano, facile preda delle tattiche guerrigliere di Aquila della Notte, e aspettare tranquillamente di farsi circondare nel suo accampamento ( va tra l'altro sottolineato che, nonostante Masters si vanti di disporre anche di pezzi di artiglieria, il lettore non ha mai il piacere di vederli, come non ha il piacere di valutare l'effettiva consistenza delle forze del prode capitano, le quali, a giudicare dai disegni di Spada, non sembrano molto superiori a quelle dei rurales di Larriego: verrebbe quasi da pensare che i fumi dell'alcool gli abbiano fatto credere di avere a disposizione un'intera armata :unsure::rolleyes: , se non ci fosse il fatto che anche uno dei suoi subalterni accenna all'artiglieria per rassicurare il tremebondo Wharton ); il pezzo grosso politico del complotto, infine, Jim Tipton ( fratello del Bill Tipton che, in "Tucson", reggeva il gioco a Washington alla cricca di affaristi sgominata da Tex ), si lascia molto facilmente tirare fuori dalla sua elegante villa ( vegliata da un certo numero di guardaspalle ), abboccando a un falso invito di Masters; forse per evidenziare la pericolosità del personaggio, Boselli lo fa poi cadere vittima della Colt di Tex in risposta ad un suo tentativo di impiombarlo, ma la dinamica della scena ( con Tex che provoca Tipton per poterlo poi scazzottare e - probabilmente, come del resto ipotizza Baines - dimentica di raccogliere la Colt caduta a Tipton per consentirgli di provare a usarla e farsi ammazzare, mettendo così fuori causa le protezioni politiche che avrebbero potuto salvarlo ) è IMHO più interessante come precorrimento dell'analogo comportamento machiavellico del ranger ne "La guerra dell'acqua" ( dove però l'avversario ha dato ben più convincenti prove di malvagità e pericolosità, mentre in questo caso la scena presenta una sfumatura un po' troppo sinistramente maramaldesca nei confronti di questo politicante dall'aria da damerino ) che convincente in sè e per sè, dato che, come dice Tex stesso, questa è stata una "stupida e sfortunata congiura"
    I disegni di Dante Spada si attestano su un livello buono, anche se i lineamenti dei quattro pards ( specie di Tex ) risultano a mio avviso un pochino più rigidi e duri del dovuto.
    In sintesi, IMHO:
    soggetto 7,5
    sceneggiatura 6,5
    disegni 7,5

    Ottima recensione Cobra!la storia è concepita bene,mi è piaciuta molto la rappresentazione della Guardia Rural che fa Boselli,del tutto veritiera. in realtà almeno all inizio era poco più di una milizia armata in modo sommario e peggio vestita.in seguito,a partire dagli anni 80 del '800 divenne un corpo di gendarmeria a cavallo temuto e armato benissimo,arruolato solo tra i peones che vedevano cosi una possibilità di riscatto dalla loro povertà.gli hombres dal sombrero verde,come li definivano i peones,divennero la longa manu del giverno Huerta nella repressione dei moti contadini.a partire dalla presidenza di Carranza,all inizio del 1917,i Rurales vennero sciolti come corpo di gendarmeria. Un gran film in cui si vedono molto è Quien Sabe? Di Damiano Damiani con Volonté

  15. On 29/5/2017 at 17:37, borden dice:

    Ma lui è solo quello: un deus ex machina. Mi sono già espresso su questo punto. Ma che ci trovate d'interessante nel generale Davis?!

    Ciao Borden.la cosa più interessante del Generale Davis è che è l.unico."tacchino gallonato"per dirla alla Tex che è veramente dalla parte degli Indiani o quantomeno poco ostile...scusa se è poco.d altronde mi sembra che Tex lo stimi.molto,augurandogli.anche di diventare presidente degli Usa.rappresenta secondo me il contraltare dei militari di carriera alla Custer/Middleton/Stonewall.per cui.sarebbe bello poterlo vedere più spesso.poi,è vero,un.po anzianotto lo è ☺☺☺

  16. On 8/12/2009 at 12:32, Anthony Steffen dice:

    Purtroppo siamo lontani anni luce virgin, e' impossibile da parte mia leggere un affermazione del genere:
     

    Addirittura mettere a confronto una storia, seppur gradevole come "Eroe per caso" alla pari con qualcosa come "La Congiura" o altri capolavoroni???

    Seppur rispettando i gusti degli altri, faccio veramente fatica a comprendere una considerazione del genere. Insomma, un ERESIA!
    Purtroppo e' risaputo che voi utenti di TWO avete sempre la tendenza ad ingigantire qualsiasi storia firmata Boselli e sminuire i capolavori indiscutibili di Nizzi, ma un paragone come quello che hai fatto tu e' veramente inconcepibile.
    Scusami, ma non riesco a dire altro, se i presupposti della discussione sono questi.

    Concordo in pieno con te

  17. On 18/11/2017 at 18:14, Dix Leroy dice:

    Il "cosmo Bonelli", pur non essendo intrecciato come è quello Marvel (DC o Disney)

    che piaccia o no, verte completamente su Tex, e non solo a livello economico.

    Senza Tex non esisterebbe più la Bonelli, e quando questo accadrà sul serio non

    vorrei esserci per assistere!

    Giustissimo quello che dici Dix Leroy.infatti gli interessi economici e editoriali della Bonelli sono sacrosanti e del tutto legittimi.come fare a privarsi di una serie che vende ancora almeno 150000 copie al mese?l unico fumetto Western straordinario a livello mondiale?Io non mi permetto di dare suggerimenti al curatore Boselli (che comunque ha una sua linea editoriale) o di criticare esperti del settore.Dico solo da appassionato che la serie non mi piace più come prima.fino.a 10 anni fa,anche meno,compravo Tex appena uscito in.edicola,mai un giorno dopo.ed era una gioia leggerlo.poi chiaro alcune storie mi piacevano di più,altre di meno,ma leggevo tutte le storie,comprese quelle di Boselli.ad un certo punto non ho più sopportato una certa ripetitività delle storie e finali scontati a fronte di trame piuttosto ingarbugliate.Ritengo un capolavoro di Boselli i giustizieri di Vegas,straordinaria l ambientazione e il pathos della storia in sue soli numeri.assai meno riuscito,a parer mio,una storia come Gli scorridori di Mackenzie...quando l ho letta mi è venuto il mal di testa e non ci capivo nulla, il finale per me è assurdo!da allora ho deciso di sospendere la lettura della serie regolare e di leggere solamente i Texoni.ma ti dico,io non giudico nessuno,splicemente ho preso la mia decisione spinto dal fatto che le storie degli.ultimi 5/6 anni non mi hanno più entusiasmato.

  18. On 16/6/2010 at 19:41, Anthony Steffen dice:

    La storia per essere bella e' bella. Avvincente, epica e ben scritta. Ma rileggendola ancora una volta, l'ho trovata un po' troppo sdolcinata, troppo romantica, con un esaltazione ecccessiva per gli irlandesi, un po' troppo protagonisti. Se devo dare un voto alla storia gli darei un bel 9, ma se si tiene conto che e' una storia di Tex il mio giudizio si abbassa. Ho sempre mal visto il Tex coprotagonista nelle storie di Boselli (malgrado sia molto osannato ultimamente), il Tex amico di tutti, il Tex che fa' continuamente complimenti a tutti e altrettanti ne riceve. Malgrado ancora in queste prime storie scritte da Boselli, ci sia quel pizzico di umorismo(che in la' con gli anni si e' perso) e qualche battuta rilassante tra i pards, non riesco a scorgere un Tex convincente e riconoscibile. Non posso farci niente. Storie del genere erano graditissime alla loro prima uscita, quando erano una valida alternativa al Tex classico di Nizzi. Adesso, visto che questa nuova formula di scrivere Tex e' diventata quasi una regola, oggi la gradirei molto di meno. Naturalmente parlo per me. :D

    Condivido in pieno,anche a me è piaciuta moltissimo questa storia la prima volta,anche se meno del Passato di Carson e di Morte sul fiume.però a distanza di anni ho provato a rileggerla e non mi è più piaciuta...

    Io sono molto critico con il Tex di Boselli (e.mi sono già beccato critiche per questo) perché trovo le storie troppo arzigogolate,spesso difficili da seguire e affrettate nei finali.Forse quelle di Nizzi sono.più banali o normali,ma a distanza di anni riesco a rileggerle tutte più e più volte,quelle di Boselli no...le uniche storiie di Boselli che rileggo vokentieri sono il passato di Carson insieme ad omicidio in Bourboun street.mi piacciono tantissimo

  19. On 9/1/2009 at 23:22, Pedro Galindez dice:

    Una curiosità per quanto riguarda lo sfondo storico della vicenda: bench? ( forse per motivi di eufonia, ) il nome sia stato leggermente cambiato nella sceneggiatura, la prigione da cui Tex fa evadere John Walcott è chiaramente Andersonville, il più duro dei campi di prigionia sudisti durante la Guerra Civile, in cui, tra il 1864 e il 1865 ( quindi proprio nei mesi in cui è ambientata la sceneggiatura di Nizzi ) morirono quasi 13.000 dei 45.000 militari nordisti che vi finirono dentro.

    Bravissimo Pedro.infatti il campo di Andersonville fu il peggiore della guerra di secessione.il comandante del campo a fine della guerra fu condannato a morte dagli Jankees per torture.se vi ricordate viene citato anche in Soldati a Cavallo di John Ford,come un luogo simile all.inferno...d altra parte il Sud era in ginocchio per la guerra,né aveva cibo a sufficienza per sfamare i propri soldati,per cui figurati se ne avevano da dare ai progionieri

  20. <span style="color:red;">1 ora fa</span>, Dix Leroy dice:

    Ma a un certo punto i "divertenti siparietti" erano diventati brutti dialoghi in cui la pessima

    memoria di Carson serviva a Tex (o a Nizzi) a ripeterci fatti visti nell'albo precedente

    o nei casi peggiori poche pagine prima. Inoltre le capacità dell'anziano ranger avevano

    subito un calo preoccupante, tanto da chiedersi perché Tex se lo tirasse dietro.

    Kit deve solo far finta di essere acciaccato, affamato o stanco (o pessimista).

    Ma,a me sembra esagerata questa tua opinione su Carson,caro amico Texiano.io non ricordo francamente episodi in cui il Carson di Nizzi sia così mal messo o instupidito...brontolone lo è sempre stato,pessimista è di natura,ma è l unico pard che spesso riesce a tenere testa o quantomeno a suggerire Tex nelle decisioni importanti.d altronde Carson è il migliore amico del Nostro,e le avventure con lui sono le mie preferite.Mi sembra anzi che quando Tex è assente per le più disparate ragioni Carson prende le fila della situazioni e regge il destino del gruppo.vedi ad esempio nell.albo di Civitelli " l uomo venuto dal fiume" in cui Carson prende il comando della Riserva e dei Navajos durante l assenza di Tex.in ogni storia Carson condivide le stesse difficoltà con Tex e fronteggia un gran numero di nemici senza timore.è l unico personaggio di cui Tex non può fare a meno e le storie senza di.lui non.mi piacciano.

  21. <span style="color:red;">12 minuti fa</span>, Wasted Years dice:

    Mi fa molto piacere, mi pare un buon segno che sia capitato.

     

    <span style="color:red;">13 minuti fa</span>, Wasted Years dice:

    Mi fa molto piacere, mi pare un buon segno che sia capitato.

    Questa è la tua idea,per me sbagliata.Carson con Nizzi non mi sembra proprio un povero deficiente,bensi il contraltare perfetto per Tex.è da 25 anni che leggo e rileggo le storie di Tex,per cui non credo di conoscerlo cosi poco.d altra parte,basterebbe che tu leggessi qualsiasi intervista a Sergio Bonelli in cui c è scritto che Nizzi ha salvato la serie da sicura chiusura...

  22. <span style="color:red;">13 ore fa</span>, Leo dice:

     

    Concordo anch'io: Nizzi è scaduto non perché abbia cercato di allontanarsi dallo stile di Glb ma perché ormai era spompato. La stessa statistica fattaci vedere in altro Topic da letizia ha fatto capire QUANTO l'autore modenese ha scritto di Tex. Boselli - Boselli!!! - è ancora lontanissimo: ci si può sorprendere se Nizzi aveva nauseato il personaggio? Questa è la motivazione anche a mio parere, non già un allontanamento dallo stile del creatore di Tex. Nizzi peraltro ha saputo essere si fedele a Glb ma preservando una sua personale cifra che a me lo ha fatto sempre riconoscere - ed amare. 

    Concordo con te,Nizzi ha dato tantissimo a Tex,migliorandolo caratterialmente rispetto a GLB.Tex con Nizzi è più uomo di legge e meno giustiziere.ha una dimensione più umana ma sempre eroica.più simpatico,ma sempre duro e spietato con i cattivi.cosa ha sempre funzionato in Nizzi sono i siparietti tra il nostro eroe e tra i pards e/o amici,che spesso servivano ad alleggerire la tensione nelle storie e a rendere più leggera e scorrevole la lettura.il fatto di rendere i pard delle semplici spalle (escluso Carson)è stato secondo me azzeccato,il rischio era rubare troppo la scena a Tex e snaturare il personaggio.cosa poi mi piace di Nizzi è la linearità delle storie,sviluppate in modo magistrale e quasi mai scontato."L uomo con la frusta"ad esempio è pieno di colpi di scena ma ha una linearità perfetta ed un filo conduttore mai perso.si inizia da Tucson,con Tex e Carson che devono sgominare il nuovo ring e si arriva a Chihuahua con l arresto di Brooke e Cantrell che sono la causa/effetto della quasi morte di Tex davanti al plotone di esecuzione.nel mezzo si susseguono un sacco di avvenimenti e l intreccio di un sacco di storie e personaggi,ma il finale riconduce all inizio,con la distruzione del Ring.

  23. <span style="color:red;">13 minuti fa</span>, ymalpas dice:

     

    Le storie degli ultimi anni, in particolare le storie di Boselli, dovresti comunque leggerle, perchè sono belle storie di Tex, che niente hanno da invidiare alle storie del passato. Certo, è assai probabile che le storie che leggeremo da qui al 695 mostreranno un calo qualitativo, ma da quel numero in poi si preannuncia una grande stagione per Tex.

     

     

     

    Questa è un opinione che io rispetto ma,secondo me,Tex rimaNe un mito legato ad un passato glorioso che non tornerà piu come prima.d altra parte il cinema western non esiste piu,e quello era un supporto fondamentale per la serie...Tex mi piaceva prima quando era più istintivo, meno sofisticato e più fedele al modello Nizziano.sono tradizionalista e attaccato ad un mito,lo so e sono dell idea che un Mito comecomdebba Tex debba avere una fine gloriosa.

  24. On 3/2/2009 at 17:30, ymalpas dice:

    Visti i dati sopra riportati le vendite di Tex calano ogni dieci anni di circa 70.000 / 80.000 copie. Ciò che ci porterebbe ipoteticamente nell'arco di anni 2015 / 2020 a una cifra approssimativa di circa 150.000 copie. La politica dell'editore, tenendo conto dei costi inalterati di produzione, sarebbe orientata inevitabilmente a un aumento esponenziale del prezzo di copertina. Se oggi paghiamo 2,70 euro, tra qualche anno lo sforzo economico da parte nostra potrebbe estendersi a più di cinque euro, che già paghiamo per gli almanacchi del west. Quanto sareste disposti a spendere pur di vedere il ranger ancora nelle edicole è Conosco alcuni lettori ( vecchi ) che già oggi ritengono il prezzo sproporzionato e alcuni hanno smesso di comprarlo.

    Il topic è di qualche anno fa ma rimane attuale...so che quello che scrivo non.piacerà a molti amici texiani,tuttavia lo dico lo stesso e non me ne voglia nessuno.il problema almeno per me non è quanto spendere per l unico fumetto che leggo (anzi leggevo) con piacere e voracità,ma il fatto che personalmente non mi piacciono più le storie che vengono pubblicate negli ultimi anni.La colpa non è di Boselli o di altri,il fatto è che un fumetto come Tex ha dato tutto quello che di buono aveva da dare in 70 gloriosi anni di storia e,gioco forza,ora non riesce più a trovare una linea editoriale consona al suo blasone straordinario.io sarei anche disposto a spendere 5 euro ad albo,ma la dimabda da farsi secondo me è un altra...vale la pena continuare una serie storica con il rischio concreto di stravolgerla del tutto oppure sarebbe più opportuna chiuderla con il botto,lasciando comunque un bel ricordo del miglior fumetto italiano della storia?non è facile rispondere,io posso solo dire che da due anni non.compro più Tex e preferisco rileggere le vecchie storie.nessun intento polemico,solo una semplice considerazione.grazie

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