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Per Barbanera. Visto che mi hai aiutato con il nome del generale Davis, quando ne hai voglia e tempo ti dispiacerebbe rammentarmi una storia di GLB e una di Nizzi dove minacciavano di impiccare o far saltare per aria un antagonista? Sarei curioso di rileggerle, visto che al tempo delle uscite dopo averle lette le mettevo subito negli scatoloni, e tuttora le uniche che riprendo periodicamente son o quelle sotto al 100 perché le ho nella ristampa di Repubblica e quindi sono usufruibili. Patagonia è un caso a parte, visto che lo considero il punto più alto dell'ars di storyteller di Borden e quindi l'ho compulsato più volte, senza stancarmi.
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Non arrabbiarti caro Borden, mica volevo offendere nessuno. Quanto all'aria che tira nel tuo ambiente di lavoro ero già al corrente. D'altronde nulla dura in eterno, solo la terra e il cielo. Chiaramente in futuro non starò più a tediarti con queste pinzillacchere, hai parlato come un libro stampato. Però, stante quanto hai dichiarato, ovvero che sei solo un dipendente, permettimi di dubitare della promessa che dici di aver ricevuto sul fatto che la pubblicità non si farà mai. Ne ho già vissute di queste situazioni, ti danno l'osso al momento e poi quando pare a loro te lo tirano via senza mezzi termini, magari sostenendo che è per il bene del servizio. Con i migliori auguri per il prosieguo dell'avventura!
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Caro Borden, credo che urga una spiegazione da parte mia, perché mi pare che i forumisti in generale credano che mi sia iscritto per rompere le scatole a te in primis, da qui le varie definizioni di hater, troll et similia. L'ho già detto e lo ribadisco, non sono su FB, su Instagram o su Twitter, non partecipo ad alcun forum, salvo questo di recente, perché come dice il grande Clint sono convinto che " Le opinioni sono come il buco del.... ognuno ha le proprie" e quindi ci sarebbe sempre da questionare. Se mi rivolgo a te con le critiche generalistiche alla SBE non lo faccio perché ti odio ma solo perché sei l'unico interlocutore inserito nella casa editrice: va da sé che non ti ritengo responsabile per qualsivoglia testata che non sia Tex; è solo che essendo un fedele lettore di Bonelli da almeno cinquantanni mi spiace vedere che sempre più spesso fate la figura dei peracottari, anche se la mia impressione è che ai tuoi capi non gliene possa frega' de meno. Però se la rete vi sta ridendo addosso perché nell'ultimo numero delle Storie l'autore non sa neanche quando è iniziato il fascismo, segnalandolo a te magari giri la news al tuo collega Contro, mi pare sia lui che cura la serie, affinché in futuro faccia un minimo di revisione. Quanto alla faccenda delle tavole di Frisenda, magari non lo sai che gira voce che sul cartonato andrà tutto a posto, dando adito ai sopliti sospetti. Questo per fare degli esempi. Per quanto ti riguarda direttamente, come avrai capito, il taglio che stai dando al tuo Tex non mi trova d'accordo, però so bene che alla stragrande maggioranza dei lettori non interessa, agli strafalcioni non badano o manco se ne accorgono, oppure come a qualche forumista paiono solo divertenti, insignificanti o semplici canzonette. Al proposito ricordo al genio che si cela dietro il nickname di Letizia, che evito sempre di commentare, che dagli anni '60 in poi fior di semiologi (Eco) e sociologi hanno cercato di dimostrare come i fumetti avessero una loro dignità e non si potesse liquidarli come letteratura di scarto o figli di un dio minore. Di certo ti rammenti di come i primi collezionisti si riunissero in segreto nelle cantine, come i carbonari, per discutere o scambiare pezzi delle varie serie. Comunque hai ragione quando mi esorti a non prendermela per questo o quel refuso: se si trattasse solo di Faraci (che Dio ce ne scampi!) o Ruju non ci farei bado più di tanto, ma tu sei la colonna portante della serie, quindi l'asticella si alza, ne consegue che non riesco a perdonarti alcunché. Tex per me è stato il primo amore (con Pecos Bill) e di certo l'avrò idealizzato, per cui quando mi pare che non lo trattino come si deve ne sono un po' tanto attapirato. Comunque facendo tesoro del tuo consiglio cercherò di essere più politically correct. Quanto alla mia iscrizione al forum credevo che gli argomenti di discussione non si limitassero al solo Tex, ma spaziassero anche alla letteratura e al cinema, dove avrei potuto dire la mia, così non è e quindi è giocoforza fare di necessita virtù.
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Grazie per l'informazione, non lo ricordavo affatto!
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Per Barbanera: ma davvero il generale Davis si chiama Phil? O è un lapsus con riferimento allo sceneggiatore di Mandrake? Il lapsus è mio, ovviamente intendevo il disegnatore di Mandrake!
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Ma se era più funzionale la crezione di un Keegan, perché titolarla l'ultima vendetta? E comunque la trovi funzionale per quale motivo, se poi il finale è tirato via per mancanza di spazio? Non era meglio congegnare una storia tesa e incentrata sui tentativi di Mallory di liquidare Tex, con tanto di duello finale? Comunque grazie anticipate a tutti coloro che riterranno di rispondere al mio quesito.
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Scusa Leo, ma prepotente con chi se lo merita, quando ormai è fuori combattimento? A che serve massacrarlo in quel modo? Comunque io ho fatto parecchie osservazioni su questa storia, quindi magari qualcuno potrebbe dirmi dove ho toppato, perché a me pare di avere descritto le cose come esposte nell'albo. Poi ognuno è titolato ad avere i propri gusti, ci mancherebbe! Quanto al sommo Borden, qualora desiderassi prendere lezioni sull'interpretazione del Tex bonelliano, non mi rivolgerei certo a te!
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Sulla storia del settantennale ci sarebbe parecchio da dire, ma rimando a quanto già segnalato da Ken 51 con il quale sono sostanzialmente d'accordo. Una storia risibile, dove la sospensione d'incredulità è senza soluzione di continuità, dove i siparietti con Dinamite mi riportano alla mente i film di Francis il mulo parlante, mentre la scenetta di Carson che si sorbisce 'na tazzulella 'e cafè per dirla con Pino Daniele vicino alla diga che sta per saltare mi fa venire in mente il mitico Ernesto Calindri che sfidava il caotico traffico della Milano anni '60 sorbendosi un Cynar contro il logorio della vita moderna, altri tempi! Una storia che disattende già le aspettative suggerite dal titolo, con riferimento immagino all'atteso redde rationem tra Tex e Mallory, la qualcosa viene ridotta a una semplice comparsata. Il recupero di Coffin, forse perché prima o poi ce lo ritroveremo in qualche storia, un personaggio che già GLB aveva liquidato con un secco: "...non vali nemmeno una cartuccia" condito dal cazzottone che è il marchio di fabbrica del nostro, senza nemmeno concedergli la dignità dello show down finale. E questo sarebbe un valido antagonista? Per non parlare dell'introduzione di un character-figurina come Moss Keegan, un debole che alla prime difficoltà si rifugia nell'alcol e che poi dopo l'incontro con Mallory, diventa miracolosamente astemio? Lasciamo perdere, che poi vengo accusato di maligna soddisfazione agli errori altrui! Ma c'è una domanda che mi pongo, nel mio status di lettore della prima ora, dopo aver letto più volte questa storia, e alla quale avrei davvero piacere che tutti i forumisti rispondessero con un semplice sì o no, ed è la seguente: A voi piace questa moderna deriva boselliana di Tex, un Tex rambizzato (Io sono la legge!), un Tex che infierisce sullo sfortunato agente indiano, peraltro già sbatacchiato per bene, facendolo volare dalla finestra, un Tex che avoca a sé il potere di fare e disfare nella agenzie indiane, che tanto poi il suo amico Ely parker gli avalla il tutto; un Tex con poteri taumaturgici, e per non spoilerare vi rimando all'ultima pagina, ma sopratutto un Tex che nella grottesca e surreale scena con Bronson, anche questo abbastanza cotto, se ne esce con un: "Kit, spara al soprastante" e il vecchio cammello che risponde sapidamente da par suo "Con mucho gusto, lo ammazzo subito o gli sparo prima in una gamba?", dicevo se questo è il Tex del futuro, quello che vi piace, allora signori miei vi dico che l'essenza dell'uomo, quella che da sempre ce lo fa amare si è persa per strada, con buona pace per i nostalgici come il sottoscritto. Grazie per l'attenzione! PS Cito Barbanera: "Io penso che Moss Keagan sia funzionale solo in questo episodio come nemesi da giovane e poi come copia di Tex da adulto." Ma non è Tex che è la nemesi di Keegan, la causa prima della sua discesa agli inferi?
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Scusa fammi capire, ma a cosa non avrei risposto? Se uno mi chiede qualcosa cerco sempre di rispondergli, su tutto, non come fai tu che rispondi solo a quello che ti fa comodo. La maligna soddisfazione ce la vedi tu, che hai la coda di paglia, io che per tua definizione sono un pignolo, quando leggo le fregnacce me ne dispiaccio e segnalandole vorrei che non si ripetessero. Vero è che sei abituato a tutta la tua claque di incensatori, per cui se trovi uno che ti fa le pulci te ne risenti assai. Quanto alle critiche lambiccate, magari prima o poi compatibilmente con i tuoi numerosi impegni, potresti segnalarmene almeno una, te ne sarei grato. In quanto ai PDF non pensi che, se del caso, si possano emendare?
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Caro professor Monni, troll sarà tuo nonno! So che ti piace pontificare alquanto in questo sito, forte del tuo sapere, ma quando evidenziano i tuoi di "refusi" te ne guardi bene dal commentarli. Lascia perdere, che è meglio! Borden se e quando lo ritiene opportuno non ha bisogno di difensori d'ufficio, ne tantomeno di paladini! Quanto alla simpatia, egregio Borden, non credo sia tu quello che può dare lezioni al prossimo!
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Stai scherzando vero? Ma come, il curatore di Tex, uno che non si fa scrupolo di vituperare i rari forumisti che osano criticare il suo operato, usando epiteti di ogni genere, che si fa riguardo a far notare gli strafalcioni ai suoi collaboratori? Non ti facevo così mammoletta; caso mai il problema sarebbe l'inverso, ovvero quis custodiet ipsos custodes? Chi controlla il tuo di operato? Quanto al fatto che sei solo un mero dipendente, non mi pare che il tuo capoguerra sia solito leggere il forum, altrimenti è certo che mi rivolgerei direttamente a lui per le rimostranze. Comunque vedo che come al solito rispondi solo alla parte di post che ti fa più comodo; io ti ho scritto molto altro quindi potresti almeno dirmi se il colonnino di Dick l'hai poi trovato nel vostro sito. Quanto al resto mi pare assodato che del brand dell'azienda te ne frega assai poco. Contento tu!
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Grazie assai Gilas, potresti stupirti di quanto pochi me ne scapperebbero, anche perché sull'argomento west in ogni accezione credo proprio di essere ferrato, e certe fregnacce proprio non mi sognerei mai di scriverle!
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Caro Borden, devo convenire che tu eccelli davvero nell'arte dello scarica barile. Non ti riguarda, sei in ferie, sei solo il curatore di Tex, non hai tempo et similia, questi sono i tuoi alibi quando ti pungono sul vivo. Digita su Google: Bonelli Preview 35, ti si presenta un cataloghino che devi sfogliare e a pag. 25 trovi il colonnino incriminato. A quante pare tu non ne sei al corrente! Ma mettiamo pure che non fosse vostro: ti segnalano che per una vostra pubblicazione si dicono delle fregnacce e tu non ti senti in dovere di farle emendare? Mai sentito parlare di brand, di immagine aziendale, di come ci si deve porre nei confronti degli esterni? Sarà che dove lavoravo mi hanno fatto una testa così con riunioni settimanali su questi particolari aspetti della quotidianità aziendale. Invece sembra che a te o ai tuoi capi non importi un accidente che la SBE faccia la figura del peracottaro sul web, l'importante è vendere gadgets e sfornare storie a iosa! Ti ricordo che Sergio si scusava sempre in prima persona quando gli facevano notare le topiche come quella del disegno errato sulla città di Washington. Comunque, stante a ciò che sostieni, sono propenso a credere che sia vero quanto riferito da un profondo conoscitore del mondo dei fumetti, in quel di Reggio, ovvero che ormai alla SBE ognuno guarda al proprio orticello, e se altri sbagliano cavoli loro!
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No, un amico mentre smanettava nel sito SBE digitando BAO libri, ha visto delle preview sulle future uscite e lì ha notato la topica degli Arrapahoes. Poi quando ci ho guardato io mi sono accorto della data sbagliata. Con la speranza che magari fai correggere, visto che a proposito di Johnny il selvaggio segnalai che nel sito avevano scritto Warton anziché Wharton, ma nessuno si è degnato di emendare la sinossi. E già che ci sei quando vedi il tuo collega Colombo glielo dici che il nome corretto della città è Nacogdoches e non Nagodoches (pag. 15) così quando farete l'edizione americana o quella cartonata evitate l'ennesima figuraccia. Immagino che la tua fosse una battuta riguardo al direttore generale! Quanto al fatto che tu non leggi tutto, ci mancherebbe, sarebbe sufficiente che rileggessi almeno quello che scrivi, visto che solo nella tuo universo letterario gli Sharps fanno BANG e quando uno viene colpito, ancorché di striscio, da una di quelle pallottole (le hai mai viste dal vero?) si tratta solo di, come lo hai chiamato, un doloroso graffio? Per il resto delle tue défaillances, ammesso che ti possa interessare, le segnalerò eventualmente nel topic de L'ultima vendetta.
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Ultimamente sparare sulla SBE è come sparare sulla Croce Rossa, non ne fanno una giusta che è una, anche se a quanto sembra non è che cerchino di migliorare, o forse gli basta vendere i gadget e al diavolo tutto il resto! A parte la faccenda dell'album regalo, sul web proprio in questi giorni sono state postate critiche taglienti su come nella stampa siano riusciti a mandare in vacca gli effetti originali delle tavole di Frisenda per il Deadwood Dick, tanto che l'autore stesso sulla sua pagina web pare alquanto, e giustamente direi, attapirato. I soliti maligni però aggiungono che magari quando faranno il cartonato tutto sarà in ordine, forse memori del famoso detto di andreottiana memoria che a pensar male spesso ci si prende. Poi vai a leggere nella preview del Deadwood Dick di Boselli e scopri che per i redattori la seconda battaglia di Adobe Walls è del 27 agosto 1874, mentre invece è del 27 giugno; in più ecco come scrivono il nome di una delle tribù coinvolte, anche se marginalmente, nello scontro: Arrapahoes, con r rinforzata forse memori della canzone dei mitici Squallor. Dulcis in fundo, ma questo mi è stato riferito perché io non compro gli albi della serie, nelle Storie uscite ieri pare che l'autore abbia anticipato il fascismo a prima della Guerra 14-18: se è davvero così mi domando cosa insegnino a scuola di questi tempi! Fermo restando che come lettore da illo tempore mi sento preso per i fondelli nonché offeso per tutta questa sciatteria e mi chiedo se il capo banda sia al corrente degli exploit dei suoi collaboratori o se glieli tengano accuratamente nascosti!
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A proposito dell'albetto con figurine allegato al Tex del settantennale ho letto con attenzione tutta la diatriba sull'opportunità e le motivazioni di una simile operazione approfittando dell'importante ricorrenza. E' un regalo e a caval donato non si guarda in bocca, ma personalmente non mi sogno certo di completarlo e le figurine le lascerò attaccate al N. 695. Dubito che siano queste le iniziative che possono rimpinguare il numero dei lettori che per vari motivi (anagrafici e non) calano ogni anno, ma se la SBE ritiene di seguire questa linea per centrare l'obiettivo che si è proposta le faccio i miei migliori auguri. Quello che però vorrei segnalare è la pochezza intrinseca di questo gadget. Assemblato probabilmente in fretta e furia, una volta completato con tutte le figurine sembrerà davvero un "Big Mac" come ha scritto qualcuno. Ma anche leggendo le varie schede all'interno mi chiedo come si possa avallare un prodotto di una tale sciatteria, a voler essere gentili. Tralasciamo la topica del Kit Killer (non capisco come NK la possa definire divertente, io userei ben altro termine) o quella dell'errore cronologico nella scheda del Kociss di Uberti, peraltro già segnalato in questo topic. Di seguito riporto altre amenità riscontrate nell'album: Nella scheda dedicata a Kit Carson si dice testualmente: “Tex lo chiama ‘Tizzone d’inferno’, perché nessuno può bloccare la sua irruenza sempre pronto com’è a sfoderare le pistole o a. destinare gragnuole di pugni ai poveri malcapitati” Mi pare sia esattamente il contrario: è Carson che usa questo appellativo quando si rivolge a Tex, che a sua volta lo chiama vecchio cammello, o vecchio reprobo. In più neanche la formulazione della frase è delle più felici, poveri malcapitati? Ma dove? Stiamo parlando di gaglioffi della più bell’acqua che si meriterebbero ben di peggio, altro che poveri malcapitati! Nella scheda di Jim Brandon si dice che è un ufficiale delle giubbe rosse quando incontra Tex la prima volta. In realtà è un semplice sergente e basta osservare con attenzione la vignetta sottostante per vederne i gradi sul braccio. Nella scheda Magia & Mistero si dice che Mah-Shai, la strega, è una fascinosa pin up, ma allora Marie Gold e Cora Grey cosa sono? Nella scheda di Sera sotto la figurina a pag. 91 si dice che con la cerbottana lancia dardi di vari tipi e intrugli di origine vegetale. Non mi risulta che con una cerbottana si possano lanciare intrugli di sorta! Ne consegue che la domanda è d'obbligo: ma in SBE cìè ancora qualcuno che fa l'editing? Stante i ripetuti refusi pare di no, oppure chi lo fa non è all'altezza. Personalmente ho l'impressione che ciò che importa sia sfornare più storie possibili, buone o scadenti che siano, e chissenefrega se negli articoli del magazine o nelle schede dell'album ci sono degli errori, amche marchiani, tanto al lettore medio interessa solo il fumetto, e i collezionisti magari ne prendono due copie, in modo da conservarne una intonsa per la posterità! Chiaro che simili topiche non sono appannaggio solo della SBE. Mi è capitato di recente tra le mani una di quelle riviste di gossip che vanno a ruba sulle spiagge dove gli "haters" della rete erano diventati "heaters" (stufe) e un maratoneta italiano aveva perso ambedue le gambe mentre marciava tra le nevi dello Yucatan (anziché Yukon) e questo scritto in capital letters. MALA TEMPORA CURRUNT!
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Estratto da un commento di Carlo Monni: "12) In ogni caso non si può negare che il Sergente Jim Britt delle Giubbe Rosse (interpretato da Walter Hampden)" In realtà il Sergente si chiama Jim Brett ed è interpretato da Preston Foster. Walter Hampden interpreta l'indiano Big Bear.
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La vignetta proposta da Old Pawnee Bill con i Navahos muniti di warbonnet è copiata paro paro da una del Kit Carson di Albertarelli (VI° Ep. I Ribelli del Far-West") e Galep deve molto al grande Rino perché a più riprese ne ha mutuato le illustrazioni. In più c'è da segnalare che già in questa avventura GLB aveva fatto ricorso al film Giubbe Rosse di De Mille, quindi prima del Tranello. Mi riferisco a quando Tex getta il pezzo di carne a Satan, cosa che nel film veniva fatta da Gary Cooper.
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Estratto da un commento di Monni: 8) Ottima la figura di Simon Gentry ed alla fine non può non dispiacere davvero che il vecchio trapper sia stato introdotto solo per morire per mano degli Hualpai. L'ho riletta un sacco di volte e non mi sono mai accorto che Gentry si chiamasse Simon. Ma dove sta scritto che ha questo nome, visto che per me Gentry qui fa da nome proprio? Mi farebbe specie che Tex chiamasse un amico con il cognome, come succederebbe se davvero si chiamasse Simon.
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Guarda che ti sbagli se pensi che la mia sia un'apologia pro Airoldi. Per me alla Panini sono stati tutti ben contenti quando è emigrato a fare il pensionato d'oro in Bonelli!
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Magari qualcuno l'avrà già segnalato ai tempi, ma secondo me la rappresentazione grafica di Pat Mc Ryan, con la caratteristica canotta a righe, Bonelli o Galep l'hanno mutuata direttamente dal Gim Toro di Lavezzolo. Per quanto riguarda il triangolino incriminato di certo rovina l'appeal della cover, ma come già più volte rimarcato le esigenze commerciali fanno di necessità virtù! Invece il volto del "Maestro" realizzato con quel cappello e quella postura mi ha riportato alla mente il "Fantasma Verde" del compianto Gallieno Ferri.
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Che senso ha farla tanto lunga su Narvaez che a parte arroventare i coltelli e far appendere la gente a testa in giù alla fine si rivela un vero bluff, vigliacco e incapace visto che Tex lo liquida con un paio di randellate. In più lo stesso Tex, come in un déjà vu, si fa fregare dal tizio nella gabbia (vedi Goya nella città d'oro del principe nero). In quanto a lui che a mani nude divelle le sbarre della gabbia, ancorché arrugginite (mica è forzuto come Pat!) mi sembra che la scena sia alquanto sopra le righe. Buoni i disegni di Marcello che ho apprezzato in tutte le sue prove con Tex.
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La leggenda su cui si basa l'assunto di questa storia è quella della più famosa miniera perduta della storia americana: "The Lost Dutchman Mine" che si diceva scoperta da Jacob Stolz nei Monti Superstizione. Per il nome di uno dei cattivi, Rowdy Yates, Boselli si avvale di quello del personaggio incarnato da Clint Eastwood nel serial televisivo "Gli uomini della prateria" (Rawhide), che andò in onda negli States dal 1959 al 1965. La scoperta dell'apertura che porta all'oro è mutuata dal film "L'oro di McKenna" tratto dal romanzo omonimo di Will Henry, tradotto in Italia per l'editore La Frontiera Edizioni di Bologna. Quanto al significato che viene attribuito al nome Gothlay (amico/straniero), questo è un parto puramente boselliano, infatti il nome è solo una delle tante accezioni con cui viene chiamato Geronimo in lingua apache e sta per Colui-che-Sbadiglia; ma come si sa, Borden non è nuovo a prendersi certe libertà nelle sue sceneggiature!
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Questa collana e quella del magazine per me potrebbero metterle definitivamenter in naftalina che non ci sprecherei una lacrima. Questo Piombo e oro è scarso anche come prodotto da ombrellone. L'unico personaggio che poteva essere di un qualche interesse, lo sharpshooter Krauser, non è stato approfondito come si deve. Che significato ha inserire in una storia di Tex un character alquanto inusuale nel western (del resto se non ricordo male già in una storia breve simile figura venne esploitata malissimo) per poi fargli fare la figura del beccaccione. I peones si stanno rivoltando contro il suo datore di lavoro e lui se ne sta in agguato a inquadrare Carson in attesa dell'arrivo di Tex. Il quale salta su come una molla a saltaleone e lo liquida in un amen. L'idea poteva essere buona, lo sviluppo è alquanto carente. Un altro albo da mettere nel dimeticatoio. Per la cronaca le fattezze di Channing sono ricalcate paro paro da quelle dell'attore John Dehner, buon caratterista di film western (Dove la terra scotta, l'Ultimo Apache, Furia selvaggia) e non solo. A quanto pare Ruju tra le altre cose è anche poco ferrato in geografia visto che il sito di Baci & Spari rimarca, peraltro giustamente, che il Rio Grande fa da confine tra Texas e Messico e non tra Arizona e Messico
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[506/507 ] A Sud Del Rio Grande
Kershaw replied to Pedro Galindez's topic in Le Storie dal 501 al 600
L'ho riletta in questi giorni e ho visto che parlando di Marshall gli viene attribuito il grado di maggiore. Non ricordavo che avesse un grado al tempo in cui consegnò la stella N. 3 a Tex; mi pare che gli si rivolgessero sempre con l'appellativo di Mr. Marshall, quindi qualcuno sa dove sia stato esplicitato l'eventuale grado prima di questa storia? Un'altra domanda rivolta a chiunque lo sappia: visto che sulla patacca c'è scritto Rangers Secret Service, U.S.A. West Depart. il chè fa pensare ad una branca di una istituzione federale, probabilmente per permettere a Tex e agli altri di agire in tutti gli States, in quale avventura si dice invece per la prima volta che fa parte dei Rangers del Texas? Grazie.