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TWF - Tex Willer Forum

dario63

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Messaggi pubblicato da dario63

  1. Conclusione piuttosto prevedibile (e un po' affrettata) di una storia comunque interessante e articolata in modo abbastanza valido.

    Non aggiungo altro, altrimenti piovono critiche contro gli "spoiler", ma devo dire che, pur non essendo un capolavoro, partendo da un soggetto originale Ruju ha ripreso alcuni temi a lui cari, anche se, a mio avviso, avrebbe potuto approfondire maggiormente le motivazioni dei comportamenti dei protagonisti. Mi sarei aspettato un Siats più combattivo fino alla fine.

    Comunque, storia gradevole e ben disegnata, con anche un ruolo non insignificante assegnato a Carson.

  2. Non credo che la pronuncia sia così arbitraria o equivalente, dal momento che Walter è un nome di origine germanica, mentre gli altri prima citati sono di derivazione anglosassone, con le specifiche peculiarità per quanto concerne la pronuncia.

    Del resto, guardando il nickname che ti sei scelto, anche solo nella tua mente, come lo pronunci? OLD PAVNEE BILL?? 😇

  3. Premesso che per me il colore per le storie di Tex è sempre un elemento problematico da accettare, questa storia con i particolari disegni di Cossu riesce forse un po' meglio che se fosse stata realizzata in B/N. Questo perché lo stile di Cossu mi sembra ben poco contraddistinto da chiaroscuri, ombraggiature particolareggiate ecc. Quindi qui lo "digerisco" maggiormente che nelle sue precedenti prove. Peraltro, come già ha evidenziato @Poe, c'è proprio scarsa profondità nei suoi ambienti, talvolta con risultati imbarazzanti. Provate ad es. a guardare la seconda vignetta di p. 26: con quel particolare inquadramento dall'alto, il pavimento e il tappeto sotto i piedi di Tex e Carson (con assenza pressoché totale di prospettiva che rende gli ambienti proprio bidimensionali), danno l'impressione che stiano scendendo una parete verticale. Invece, le facce di Tex e Carson sono rese solitamente in modo valido. La caratterizzazione degli altri volti non è sempre ben riuscita: spesso sono piuttosto rigidi e poco espressivi. Il killer mi sembra una copia non tanto ben riuscita della maschera di Jim Carrey... La storia non l'ho trovata costruita male: ad esempio ho gradito il fatto che non ci sia stata un'eccessiva insistenza nel lasciare in sospeso la questione del "fantasma". Il killer non sarà irresistibile, ma l'ho comunque trovato senza dubbio più abile e autonomo nella sua malvagità del pistolero vudù: lo scontro finale con Tex non è epico, ma di recente abbiamo visto altri "cattivi" squagliarsi al momento opportuno in maniera più clamorosa. Per questo, considero questa storia tipicamente "estiva" un discreto risultato narrativo e una lettura piacevole, senza troppe pretese. Il costo dell'albo non mi sorprende, vista la scelta della casa editoriale di ritoccare questo elemento in tutte le pubblicazioni...

  4. Di certo, giudizi tagliati "con l'accetta" e, fra l'altro, che propongono stroncature sommarie senza entrare nei dettagli, farebbero cadere le braccia anche al più entusiasta e motivato degli scrittori/sceneggiatori di Tex... Poi ci si lamenta che la politica della Bonelli sia solo legata a logiche commerciali e di ricerca di guadagno immediato... Se si dovessero aspettare come ricompensa la riconoscenza dei lettori di Tex, almeno a vedere certi interventi spocchiosi, rimarrebbero a secco ben presto. E poi ci si interroga sulla crisi dei fumetti. Forse è anzitutto crisi dei lettori, ma anche della decenza degli stessi, viene da pensare. Fare critiche sulle storie è più che legittimo, ma con un minimo senso di equilibrio e di misura.

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  5. <span style="color:red">13 ore fa</span>, Diablero dice:

     

     

    Ma è proprio così difficile da capire, il fatto che l'attuale drastico calo sulla serie regolare è una conseguenza OVVIA E INEVITABILE della sovrapproduzione, e che non è che basta fare numeri "speciali" a raffica per avere belle storie?

     

    E che avere un albo "bis" come questo, vuol dire avere 110 pagine in meno di Dotti e Boselli sulla serie regolare, e quindi essere costretti a sostituirli con il primo che passa? Con qualcuno a cui altrimenti non avrebbero mai fatto fare Tex?

    Sono d'accordo sul ragionamento complessivo e quindi all'invito a moderare facili entusiasmi richiedendo ulteriori storie da autori già oberati di duro lavoro e dall'altra ad evitare una proliferazione di albi che rischiano poi di avere come ricaduta complessiva delle avventure con un livello qualitativo debole.

    Mi sembra però eccessivo (se non offensivo) pensare che anche i disegnatori/sceneggiatori da te citati (che anche a me piacciono decisamente meno) siano equiparabili al "primo che passa" per strada!

    Ritrovare un maggiore equilibrio nelle pubblicazioni di Tex e anche ridurne in parte il numero sarebbe a mio avviso preferibile, salvaguardando un valore più elevato della serie principale rispetto ad alcune cadute recenti (quella di Tex Willer, fortunatamente, è nata con un taglio e con criteri che fanno sperare che si continui su questa ottima strada). Ma mi affido al buon senso e alla competenza anzitutto del curatore e alla professionalità di coloro che verranno scelti per svolgere il difficilissimo compito di far proseguire le avventure di Tex...

  6. @betta53 Un commento molto equilibrato (che riporta fra l'altro la discussione all'interno del suo argomento specifico) e che condivido in pieno, soprattutto nella sua capacità di mostrare alcuni tratti della personalità di Manuela e del suo modo di ragionare da donna passionale e non sempre lineare, ma nemmeno isterica, come qualcuno ha preteso di definirla. L'esplorazione dei sentimenti dei due non è amplissima, ma fornisce degli accenni per me gradevoli e motivati e che non stonano in questo particolare tipo di avventura (peraltro, bilanciati dalle vicende del tentativo di rapina in banca). Certamente, una storia atipica, ma comunque con momenti gradevoli e, soprattutto, che dà al giovane Kit un rilievo molto maggiore, una volta tanto.

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  7. Dove sarebbe un ragionamento "da caserma", improntato al nonnismo? In qualsiasi organizzazione (e quindi, anche in una casa editrice) è abbastanza evidente che ci siano responsabilità e quindi capacità decisionali diversificate (e non improvvisate), in base ad una gerarchia interna. Ti sembra così strano, ingiusto o segno di soprusi indicibili che ci sia un curatore che deve garantire (pur non essendo infallibile) una continuità e coerenza delle storie del personaggio (pur senza chiudersi in un rigido conservatorismo)? E che ci sia un editore che ha l'ultima parola su ciò che ritiene si debba stampare o meno (come avviene frequentemente in testate con responsabilità, rispetto alla "verità" da pubblicare, ben maggiori di Tex)? Chi ha conosciuto Sergio Bonelli potrà esprimersi meglio di me, ma mi pare che non sia stato affatto un "padre-padrone" invadente o soffocante, anche se aveva le sue idee e intendeva esprimerle. 

    Ti sembrano forse ragionamenti del cactus?

  8. A me pare che ci si stia fissando su una questione (quella del "linciaggio"), esasperandone le valenze... Il richiamo a "Giovani assassini" non mi pare calzante: anzitutto, in quella circostanza si trattava anzitutto di una decisione interna al solo quartetto dei pards (più un personaggio esterno) e comunque i tempi in cui assumere la decisione erano completamente diversi. Qui Kit non può confrontarsi con i suoi più fidati amici/parenti. Deve decidere da solo, e per di più di fronte ad una comunità di villaggio che già si è schierata chiaramente in una ben precisa direzione, quindi deve anche fare in fretta. E poi, si coglie come quel bandito presenti una serie di connotazioni talmente negative che una sentenza estrema rappresenta una soluzione discutibile, ma non poi così immotivata.  Può non piacere questa storia, ma uno dei suoi pregi, a mio discutibile avviso, sta proprio nel presentare un Kit Willer che prende iniziative e decisioni da solo, una volta tanto e se ne mostra una fisionomia, come carattere e personalità, che in precedenza non sono emersi. Operazione molto rischiosa e innovativa, ma che ha, per me, il pregio, di mostrarci un personaggio che finalmente esce dall'ombra e assume connotazioni più proprie, non necessariamente segnate da una totale imitazione dell'illustre genitore (ma peraltro senza stravolgere in modo radicale i suoi connotati precedenti).

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  9. A mio avviso, il comportamento di Tex nei confronti di Frazer non è affatto una "questione personale", dal momento che quel personaggio si è reso responsabile del massacro di Goldeena e quindi Tex lo insegue e lo punisce per questioni che vanno ben oltre il rapporto fra due individui. Ma non credo abbia molto senso stare a insistere tanto su episodi di linciaggio in Tex, discutendoli per di più con una consapevolezza su questi temi (come su quello della liceità o meno della pena di morte) che sono tipici di uomini del XXI secolo.

    Oltretutto, il significato di quella scena controversa (nell'albo 729) a mio avviso non è quello di dar sfogo ad una sorta di "giustizialismo" gratuito. Quella scena è correlativa, da una parte, all'abile azione di Kit, che sconfigge nettamente Keel, battendolo con le armi e punendolo con foga per avere messo a repentaglio l'incolumità di Manuela e al bacio che i due "piccioncini" si scambiano come primo atto di riconciliazione. Ma quel gesto così intimo e privato (e che potrebbe essere visto, se mantenuto in questa sola dimensione, come una sorta di siparietto da "romanzo rosa"), viene di fatto collegato alle improvvise grida di giubilo e di approvazione degli abitanti del villaggio (a loro volta offesi dalla condotta dello spregevole Keel, che aveva ucciso gratuitamente un locandiere). E quindi ad una prospettiva di punizione di uno squallido personaggio, che - come sappiamo - si era macchiato di azioni nefande in più circostanze: ed è proprio questa stessa comunità di villaggio che chiede a Kit di non ostacolare il desiderio di punire, a propria volta, il bandito. Questo intervento "corale" dà quindi una sorta di approvazione/benedizione al rapporto fra Manuela e Kit e introduce indirettamente una potenziale prospettiva che sta prendendo sempre più quota: quella di Kit che, riconciliatosi con Manuela, possa poi diventare un rispettato ranchero con tanto di beneplacito della popolazione circostante anche per le azioni benemerite compiute. Eventualità questa che poi, comprensibilmente, Kit rifiuta (e che ovviamente, rappresenterebbe la morte del suo personaggio), senza peraltro troncare brutalmente il rapporto con la giovane messicana. Pertanto, questa parte conclusiva della storia la vedo permeata dal desiderio di bilanciare con cura la componente sentimentale della vicenda (cui si è dato spazio, ma con giudizio, in questa storia) con altre dimensioni più tipiche dei personaggi (la capacità di punire i malvagi e di ristabilire l'ordine violato). E a mio avviso, questo impegno ha dato dei frutti positivi e apprezzabili.

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  10. Al di là delle diatribe sulle precedenti esperienze amorose di Kit Willer e su confronti vari in questo ambito, a me la storia nel complesso è piaciuta.

    Le due vicende (quella "amorosa" di Kit e Manuela e quella della rapina) si intrecciano in modo da dare sia al giovane Willer sia alla coppia dei più "anziani" rangers un ruolo attivo e di primo piano (anche Carson svolge una funzione tutt'altro che irrilevante).

    La chiusura dell'albo lascia comunque aperte possibili continuazioni del rapporto fra Kit e Manuela, senza peraltro implicare obblighi narrativi eccessivi che possano stravolgere i personaggi principali.

    Come arricchimento della personalità del giovane Kit, anche su un terreno molto delicato (quello dei sentimenti e delle esperienze amorose), a me sembra una storia valida. E pensare che su Tex questo genere di tematiche, (ovviamente trattate in maniera eccezionale), siano stonate e non debbano comparire, mi sembra una posizione eccessiva.

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  11. POSSIBILE SPOILER

     

     

    Anch'io trovo questa storia complessivamente gradevole e piuttosto ben disegnata: certo, è bene evitare il confronto diretto con i due precedenti "Texoni" , con Villa e Carnevale autori di prove maiuscole (e con storie decisamente più coinvolgenti e intense di questa).

    Spiace anche a me la tendenza di Ruju di dover a tutti i costi realizzare il "colpo finale" ad effetto: come già sottolineato da @Barbanera, una forzatura notevole quella del cannone trascinato da un solo cavallo. L'unica motivazione è quella di realizzare la scena conclusiva con il cattivo di turno la cui avidità gli si ritorce contro, con il denaro al lungo concupito che cade addosso beffardamente al suo cadavere. Ma per ottenere questo tipo di finale (un po' pacchiano), si crea anche una forzatura narrativa abbastanza fastidiosa. 

    In precedenza, l'idea dell'incursione di Tex nell'accampamento dei ribelli apache non mi convince: mi pare realizzata in modo piuttosto fragile, costringendo l'autore ad inserire una serie di circostanze fortuite che permettono ad Aquila della Notte di scampare dal palo e, in più, di far fare la prima figura meschina al capo ribelle Nadeh. Mi pare che qui compaia nuovamente il desiderio di Ruju di "strafare", complicando oltre modo le situazioni per poi essere costretto ad uscirne in modo contorto e poco verosimile....

  12. 55 minuti fa, pecos dice:

    Da un lato avrei fatto volentieri a meno di tutte le scene sentimentali tra Kit e Manuela, la cavalcata con il "dialogo esplicativo" (imbarazzante - vedi la disanima semiseria di Diablero), la scena dell'"invito a cena"(???), ma soprattutto la cena :wacko: Bah, a me di leggere delle schermaglie amorose tra Kit e quell'assatanata di Manuela per vedere se alla fine scopano o no - perché alla fine è di questo che si parla tutto il tempo - interessa poco.

    Dall'altro lato c'è Carson arrapato per tutto l'albo, che prima fa il pedofilo con la figlia minorenne dell'oste, poi con quell'altra gnoccona mezzo svestita che gli finisce in braccio... E infine ci pensa Manuela rimanere in négligé per pagine e pagine, giusto per aumentare un po' la carica sexy.

    Qui, oltre che di contenuti, è anche una questione di stile.

    Ridatemi gli zombi e i medaglioni di Ruju :P

    Al di là delle più che legittime differenze di gusti, non riesco però a comprendere questa indignazione così intensa per una storia che non mi pare proprio che forzi oltremodo le situazioni... Manuela "assatanata"? Io proprio non l'ho vista nei suoi comportamenti! La (s)cena di seduzione mi pare chiaramente funzionale ad un intento ben preciso e non così gratuita. E che in UNA storia su 728 albi si possa fare spazio anche in Tex a questo tipo di situazioni non mi fa affatto gridare allo scandalo né tanto meno ad una sorta di cedimento alle mode del momento. E' UNA storia, non è il nuovo e consolidato filone delle vicende di Tex. Andiamo...

    UNA storia che ha l'ardire di scalfire il "canone" consolidato, facendo anche di Kit Willer un essere umano, con le sue esigenze/pulsioni sentimentali e, se proprio vogliamo, anche sessuali. E' così assurdo e censurabile tutto questo, oppure un elemento che lo rende più autentico e realistico? Dobbiamo sempre e soltanto avvalorare un'idea di eroi a una sola dimensione, forse pienamente coerenti (con se stessi o con l'idea che NOI ce ne siamo fatti, in base ai nostri gusti?), ma anche prevedibili e monotoni, che rimangono entro una struttura rigida e sempre identica a se stessa, o personaggi che, entro certi limiti, possono anche essere presentati con aspetti ulteriori della loro personalità?

    Se poi, per "riequilibrare" lo stile perso mi citi gli zombi (nemmeno tali) e i medaglioni di Ruju della storia che ha preceduto questo, allora devo dirti che, pur rispettando senz'altro le tue preferenze, sono alquanto perplesso sulla tua nozione di stile... 

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  13. 3 ore fa, borden dice:

     

     

    E' una trovata per fregare Don Domingo, quella di restare in déshabillé.  Ma se non sono riuscito a farlo capire, mea culpa

    A me sembrava ben più trasparente delle vesti succinte indossate da Manuela...  :D

    Fra l'altro, mi pare evidente che questa strategia sia anche concordata con Kit, che non si trova nel minimo imbarazzo nella situazione: non tanto perché voglia fare il "guardone", ma perché sa capire benissimo che si tratta di una scaltra linea d'azione volta a far capitolare don Domingo senza eccessivi spargimenti di sangue e anche conducendo il ranchero a fare una figuraccia - cosa di cui i due ragazzi si compiacciono, chiaramente divertiti da questo loro gioco di squadra.
    L'evoluzione di Manuela come personaggio a me pare del tutto legittima e ben calibrata, anche se ovviamente avrebbero potuto esserci anche altre strade percorribili. Ma che fosse una ragazza determinata in precedenza e che quindi mostri adesso un volto ulteriormente volitivo (specialmente dopo la scomparsa del genitore), mi sembra più che accettabile. Già la copertina di Villa ce la presenta, con fine allusione, con una mascella volitiva... :P

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  14. Francamente, non ho trovato le pagine con i dialoghi (volti a richiamare le vicende precedenti) così pesanti. Certo, avrebbero potuto essere realizzati altrimenti, ma non li trovo inutili. A proposito di "spiegoni" e della loro presenza quantitativamente "ingombrante" nella storia, che dire proprio a proposito di Mefisto, non tanto nella sua seconda apparizione (in cui Bonelli, in modo magistrale, lascia in sospeso a lungo Tex e il lettore su chi possa essere il nemico che torna dal passato, avendo deciso di fare di Mefisto un uomo con poteri completamente diversi rispetto a quelli constatati da Tex nel loro primo incontro), ma in quella che apre "Il figlio di Mefisto"? In quel caso abbiamo ben 12 pagine (in buona parte, riportate tali e quali dal n. 95). Qui il vantaggio è che la storia prosegue disegnata sempre da Galep. Rimane peraltro uno "spiegone" bello e buono e di notevoli dimensioni. Ma tutto funziona bene, a mio avviso...

    In questa nuova storia il grande problema è che Boselli/Monni hanno osato presentare Kit Willer non soltanto come figlio di cotanto padre, non solo capace di seguire una pista, di fare indagini, di sparare con precisione ecc., ma anche come un uomo con dei sentimenti e degli interessi verso le donne. Insomma, un po' lontano dal consueto cliché. Ovvio che questa operazione implichi di addentrarsi in un terreno minato, perché modifica alcuni tratti già noti e ben collaudati di un personaggio principale conosciuto (e anche una revisione del personaggio secondario, Manuela, con aggiunte che fanno cogliere ulteriori aspetti della sua personalità). Ma a me non è parso un delitto di lesa maestà, anche per come è stato realizzato.

    C'è già Tex che deve vestire i rigidi panni del vedovo inconsolabile (Piera permettendo...). Che Kit voglia concedersi un peraltro imprevisto richiamo di fiamma per una ragazza che comunque lo ha coinvolto non poco (a me non pare che Kit sia stato così "per nulla preso" da Manuela nella prima vicenda), per me non stona. E nei dialoghi io vedo anzitutto un desiderio dei due di punzecchiarsi a vicenda, di sfidarsi con le parole, perché per entrambi (soprattutto Manuela), la sorpresa dell'incontro ha fatto riemergere emozioni rimosse ma non del tutto cancellate. E il fatto che si comportino in maniera non pienamente razionale (ma dove è scritto che le persone seguano sempre nella loro vita, specialmente in una dimensione sentimentale, una logica ferrea?) ci può stare. Anche perché entrambi ostentano con parole e comportamenti una sorta di distacco, quando probabilmente dentro di loro le cose vanno diversamente... Manuela, dei due, fa capire che un rimpianto per essere stata "abbandonata" a suo tempo lo ha covato, forse con un po' di risentimento e adesso queste emozioni riemergono in modo consistente: dall'altra, Kit si difende mostrandosi piuttosto presuntuoso, forse per non riconoscere a se stesso che ha rimpianto la scelta fatta a suo tempo.

    La parte in cui Kit e Manuela mostrano una notevole (forse fin troppo rapida) intesa, anche nei particolari operativi, per fronteggiare il nuovo spasimante/prepotente di turno a me è sembrata ben riuscita. Soprattutto, in questa circostanza si nota come Kit e Manuela, oltre a sostenersi a vicenda in modo molto efficace, si stiano divertendo, anche un po' da ragazzi che sono, nel ridicolizzare il ranchero, oltre che ridimensionarne il potenziale offensivo. Il fatto che, per far scattare la trappola, Manuela si mostri in atteggiamenti provocanti non mi pare affatto insensato o eccessivo: proviamo a pensare se questo tentativo di don Domingo Torres fosse avvenuto senza la presenza di Kit... Come avrebbe potuto comportarsi Manuela di fronte a questa minaccia? In questo caso, sapendo di avere l'aiuto di Kit, si sente libera di dar sfogo alla sua capacità seduttiva sapendo di poter in tal modo far abbassare... la guardia al suo "spasimante", ma senza doverne pagare le conseguenze. Anzi, sapendo che così la sua vendetta lo umilierà in modo ancora maggiore, rovesciando bruscamente le sue aspettative da "macho" che non deve chiedere mai in una posizione di vile perdente.

    Vedremo poi come si concluderà la vicenda, ma fin qui io l'ho gradita.

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  15. Una storia carica di molte aspettative, anzitutto per la ripresa di un personaggio femminile di un certo rilievo: devo dire, dalla lettura di questo primo albo, che sono state rispettate. Buona trama, (ottimo lo spunto di Carlo Monni: complimenti vivissimi!) con ingresso progressivo dei tre pards con funzioni ben definite e con loro valido coordinamento: ovviamente, a Kit stavolta è stato riservato un ruolo molto più ampio del solito, ma per ciascuno dei tre c'è modo di mettersi in mostra adeguatamente.

    A parte questo, sono soprattutto i dialoghi ad essere decisamente ben strutturati, divertenti e vivaci, con una vicenda che scorre bene, tenendo sempre desta l'attenzione del lettore. Sarà interessante vedere la conclusione della storia: soprattutto, suscita curiosità come verrà gestito l'epilogo del rapporto fra Kit e Manuela (forse con qualche lieve sorpresa ad attenderci...).

    Per quanto riguarda i disegni, pur riconoscendo che sono meglio di quanto si potesse rilevare dalle sole tavole della "preview", nell'insieme non mi fanno impazzire, specialmente per la caratterizzazione non sempre omogenea dei protagonisti (e soprattutto del volto del giovane Kit). Con un altro disegnatore, penso che la storia avrebbe potuto essere ulteriormente impreziosita, ma di certo non è affondata da Laurenti.

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  16. <span style="color:red">3 ore fa</span>, Magico Vento dice:

    Ruju, dopo la recente "Guatemala", sceneggia un'altra bella storia, illustrata splendidamente dal bravissimo Ramella.
    Adoro lo stile di sceneggiatura di Ruju: il ritmo narrativo è sempre alto, la storia, molto avvincente, è scorrevole e non annoia mai, mentre i dialoghi sono freschi ed efficaci. In questo racconto, lo sceneggiatore ha creato un grandissimo e memorabile nemico, il tenebroso Carillo (reso ottimamente anche graficamente). La situazione creata dal racconto di Ruju lascia davvero col fiato sospeso: fronteggiare un nemico immortale sembra un'impresa impossibile anche per Tex Willer. Proprio grazie a questa bella idea di base, la storia è davvero intrigante e, nel corso della lettura, fa venir voglia di sapere cosa avverrà dopo. L'intreccio sviluppato da Ruju è molto bello. Il racconto, che è ricco di elementi sovrannaturali, è dunque molto insolito per la serie di "Tex", eppure a me non è dispiaciuto. Ho apprezzato anche la conclusione di questa piacevolissima avventura, i cui unici difetti sono alcune piccole forzature.
    I disegni di Ramella, grandissimo ex-disegnatore di Magico Vento, sono riuscitissimi e molto adatti alle tinte horror della storia. L'ho trovato leggermente sottotono rispetto a come lavorava su Magico Vento per il semplice fatto che non sempre azzecca i volti dei due pards.
    Eccezionali le copertine di Claudio Villa! 

     

    Storia: 8-
    Disegni: 8,5

    Premesso che ognuno ha legittimamente i propri gusti e che può esprimerli qui in tutta libertà, francamente il tuo giudizio mi appare esagerato e contraddistinto da un entusiasmo che mi pare eccessivo per una storia scorrevole e, per qualche tratto gradevole, ma nell'insieme non molto equilibrata e narrativamente non molto efficace.

    Che Carrillo sia un personaggio "grandissimo e memorabile" mi pare davvero discutibile: già altri utenti hanno sottolineato non poche carenze nella parte della trama che lo riguarda, ma pensare che un personaggio di questo tipo, che ha soprattutto i tratti di un presuntuoso fanfarone (alla prova dei fatti, non riesce mai ad impensierire seriamente Tex e comunque ha sempre potuto beneficiare di aiuti misteriosi ma che esulano completamente da sue abilità personali) sia davvero degno di essere ricordato si scontra con decine di altri avversari ben più agguerriti e presentati con capacità molto superiori e che sono stati apparsi in altre avventure. A mio avviso fortunatamente, Carrillo è un personaggio che è stato nettamente sconfitto e tolto di mezzo da Tex, così non ci saranno possibilità di riesumarlo e farlo comparire di nuovo in un'altra storia. Anche se non perfetta, la storia "Guatemala" di Ruju era nettamente più interessante e meglio articolata rispetto a questa... Ad ogni modo, non mi straccio le vesti dopo averla letta e non mi sento così "offeso" pensando che sia stata pubblicata su Tex, ma le incursioni nel fantastico (che, ben dosate e meglio motivate, non mi dispiacciono) penso siano state sviluppate molto meglio in altre circostanze. 

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  17. Perfettamente d'accordo con quanto messo in rilievo da @Leo. Le mie aspettative sulla storia e sul suo svolgimento sono molto elevate e sono contento che un personaggio interessante come Manuela Montoya venga riproposto. Le perplessità (pur se circoscritte alle anticipazioni, che sono finora legate solo a poche tavole) riguardano la qualità dei disegni e le modalità con le quali un Kit che sarà chiaramente protagonista di questa storia verrà reso graficamente (al momento, mi verrebbe da chiamarlo Kit "Mascara" Willer)...

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  18. <span style="color:red">1 ora fa</span>, San Antonio Spurs dice:

    Grazie a chi ha rimediato al mio precedente errore.
    Citavo il suggestivo richiamo di copertina di Claudio Villa, omaggio a "il figlio di Tex", criticavo la terza vignetta della prima pagina, visto che Kit mi sembra assomigliare più che altro a Audrey Hepburn. Con tutta la comprensione per chi fa il suo esordio su Tex.

    A dire il vero, a me l'impostazione di questa copertina fa maggiormente tornare in mente "Il ritorno di Lupe" (anche se in quella, l'ambientazione notturna era ancor più suggestiva). Ad ogni modo, due belle copertine di Claudio Villa. E in effetti questo elemento grafico d'apertura crea un dislivello netto rispetto alle tavole d'anteprima, che non sembrano esaltanti. Certo, riprodurre il fascino della Manuela Montoya di Erio Nicolò sarebbe stato molto difficile, quindi lecita una sua "reinterpretazione" di un personaggio comunque apparso una volta sola, ma sul viso di Kit Willer in effetti una maggiore aderenza al modello più noto sarebbe stata auspicabile (nelle due vignette messe una dopo l'altra e quindi a confronto, la lunghezza delle ciglia di Kit e di Manuela sembra identica...). Da poche tavole, comunque impossibile esprimere un giudizio puntuale... Staremo a vedere.

  19. <span style="color:red">2 ore fa</span>, Dix Leroy dice:

    Per questo che in ogni fumetto o film o libro o fiction di avventura (io non seguo nessuna opera di genere sentimentale) quando questo succede mi fumano le orecchie.

    Perdonami, ma leggendo questa tua espressione conclusiva, non ho potuto fare a meno di rammentare una famosa battuta di Tex rivolta a Gros-Jean: "Che un uomo fumi, lo si può capire, ma che si mettano a fumare anche i vestiti..."  😇

  20. 24 minuti fa, ymalpas dice:

    Bocciato anche Borden come curatore, ma questo lasciatemelo dire il mese prossimo dopo la lettura del secondo albo.

    A dire il vero, l'hai già detto ora... :D Forse il mese prossimo potrai argomentare meglio la tua stroncatura, ammesso che debba essere confermata in toni così severi.

    A mio modesto avviso, sarebbe però meglio esprimere il proprio più che legittimo dissenso sull'impostazione complessiva di una storia quando questa è conclusa - anche perché le spiegazioni sulla morte apparente del pistolero e sulle cause del suo sorprendente ritorno in vita potranno presumibilmente essere oggetto di chiarimento nel prossimo episodio (in questo, non c'erano pagine sufficienti). Che poi queste indicazioni possano risultare poco convincenti, è possibile: ma forse sarebbe meglio attendere un attimo.

    Anche a me quella situazione ha spiazzato (e penso proprio che questo effetto sia stato voluto dall'autore), ma attendo fiducioso, pur sapendo di dover accettare di muovermi in una situazione verosimile (o, forse, poco verosimile), come però già accaduto per altri episodi texiani, che ho ugualmente apprezzato e che erano tinti di componenti fantastiche e non pienamente razionalizzabili (ma che in un fumetto - a mio discutibile avviso - ci possono stare).

  21. <span style="color:red">21 ore fa</span>, ymalpas dice:

    Marine invece basta che dica: alzati e cammina. Ma anche altri dettagli non sono proprio il massimo della fantasia. Tipo il collezionare le pistole perché così LUI acquisirà capacità sempre più imponenti. Ma per favore.

     

    Non è una storia di Tex, questa, non glbonellianamente parlando.  Voto: 4,5

     

     

    Premesso che trovo del tutto legittimo che le "incursioni nel fantastico" negli albi di Tex possano non piacere a tutti (ma allora andrebbero stralciate tutte le avventure con Mefisto, con la presenza dell'extraterrestre ecc. già viste con GL Bonelli), a me non pare così strano che il pistolero Carrillo sia così autosuggestionato da ritenere che raccogliere le armi per acquisire la forza dei suoi avversari sconfitti in duello lo renda sempre più imbattibile. Sono convinzioni (alquanto discutibili, specie per noi uomini del sec. XXI) che però erano molto diffuse presso i guerrieri dell'antichità e non certo solo in epoche lontanissime da noi. Anzi, a me quel dettaglio sembra aggiungere un dettaglio suggestivo alla personalità (infida e tronfia, non c'è dubbio) del pistolero, che ha così un tocco più originale del solito killer.

  22. Anch'io ho trovato "Nespole" una delle esclamazioni più simpatiche e interessanti. Peraltro, se non erro, la pronuncia Carson quando vede per la prima volta Cora Grey (ossia, Satania) in un saloon.

    Altra espressione, per me indimenticabile e divertente, presente nella prima edizione da me letta (ma poi, incomprensibilmente, tolta nelle ristampe - esempio di censura?), pronunciata da Tex di fronte ad un paio di avversari che si avvicinano per colpirlo: "Coltelli? Oibò!"

    Comunque anche "Corna di Belzebù" (Carson, n. 62 "Squali") non è male...

  23. Una nuova storia all'interno di una serie bella e fortunata, che in effetti presenta molti elementi di attrattiva fin da queste anticipazioni.
    Anzitutto, la copertina, davvero stupenda: lo so, Dotti ci ha abituato ad una sequenza di prime pagine memorabili, ma quelle con ambientazione innevata a me piacciono particolarmente e questa, oltre al bel paesaggio, ci presenta anche una scena d'azione movimentata. E poi, ovviamente, l'ingresso non più da veloce comparsa, di Kit Carson, che rappresenta sicuramente un elemento che genera non poche aspettative, anche perché le vignette qui proposte fanno già capire che si tratta di un personaggio con una sua personalità rilevante (come è giusto che sia).  Davvero, non vedo l'ora che appaia in edicola... :)

  24. Mi scuso fin da subito per il mio intervento. Capisco che non si sia qui a discutere di "verità assolute" né di dimostrazioni scientifiche, ma a mio avviso il sondaggio, così come si sta sviluppando ora, ha poco senso.

    Mi spiego: o un qualsiasi utente, nel momento in cui interviene, dichiara quale sia la sua lista completa (dal 50 al n. 1) e quindi può far capire anche agli altri in una minima misura quale sia la sua gerarchia complessiva, altrimenti ci saranno interventi - più che legittimi, intendiamoci -  ma a mio avviso poco rilevanti, di persone che indicheranno poco per volta il singolo albo all'interno di una graduatoria che solo loro conoscono (ma che risulta del tutto inintelligibile agli altri).

    Inoltre, pur sapendo benissimo che gli albi di Tex meritevoli di essere ricordati sono tanti, però credo che un campione così vasto, costituito da ben 50 storie (perché di fatto, chi cita l'albo, fa allusione all'intera vicenda), alla fine non generi una selezione molto indicativa per segnalare le storie davvero memorabili. Come mai nelle varie competizioni non si premiano tutti o la maggior parte dei partecipanti, ma ci si limita, di solito, ai primi tre (o ad un numero comunque esiguo)? 

    Ad ogni modo, buona continuazione e scusate l'impertinenza.

     

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