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TWF - Tex Willer Forum

dario63

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Messaggi pubblicato da dario63

  1. <span style="color:red;">2 minuti fa</span>, Sam Stone dice:

    Per quanto mi riguarda un gran bel Maxi.

     

    Ruju ha fatto come al solito un ottimo lavoro.

    In Caccia a Tiger Jack mi è piaciuta molto la scelta di far agire Tiger in solitaria per gran parte dell'albo, come è successo non tantissime volte.

    Non so se sia una cosa voluta, ma scegliere Tiger come quasi totale protagonista, almeno all'inizio, a combattere tutto solo contro i trafficanti di schiave indiane, è stata un'ottima decisione.

    Vista la sua dolorosa perdita della sua amata, sempre per mano di mascalzoni dello stesso stampo, così come ci aveva raccontato Nizzi nel suo bellissimo passato, qui la scelta era quasi d'obbligo.

    Bella storia, bel ritmo e a parer mio un ottimo Cossu.

    So che questo disegnatore a moltissimi non piace, qui secondo me si è divertito parecchio a raffigurare anche i vari paesaggi innevati.

    Poi il suo Tiger è davvero ben realizzato!!

    Complimenti a Pasquale e a Ugolino.

     

    Buona anche la seconda storia, molto più breve della precedente.

    Disegni gradevoli, anch'io mi sono accorto come altri, della presenza di diverse mani.

    Menzione d'onore per Alithia davvero stupenda 😮  e per Tex che a volte rimanda in qualche modo a Giolitti (o forse sembra solo a me? ).

    Qui secondo me Pasquale ha dato il suo particolare omaggio alla storia La Dama di Picche.

    Anche qui storia ben costruita, con un bel ritmo.

     

    Avevo letto altrove qualche parere negativo su questo maxi, secondo me resta tra i migliori usciti negli ultimi anni!

    Sottoscrivo in pieno quanto affermato da Sam!

    Una storia con Tiger protagonista per buona parte mi sembra davvero un'ottima scelta (specie per un Maxi) e vista l'ambientazione, tutta concentrata sul traffico di donne indiane.

    Nella seconda storia, il personaggio di Alithia è davvero sorprendente, anche per l'ottima resa grafica, forse una delle donne più affascinanti mai apparse su Tex (o, quanto meno, si può ricollegare degnamente a quelle che, nel corso dei lunghi anni di pubblicazione, hanno avuto una presenza di spicco), molto sinuosa nei movimenti, ma anche letale nella sua determinazione. Molto bella la tavola in cui la giovane e avvenente "zingara" abbraccia con grande slancio e con riconoscenza Carson, che accoglie questo gesto intenso con un'aria se non imbarazzata, certo con atteggiamento da vero gentiluomo, in grado di apprezzare questo improvviso contatto femminile, ma senza approfittarne in modo deteriore. Anche a me Alithia ha fatto un po' tornare in mente Madame de Thebe, anche se qui l'aspetto misterioso è meno inquietante - anche perché la donna, per sua fortuna, ha una sorte ben più felice.

  2. Assolutamente il capitano Billy Bart, protagonista a suo tempo di una (doppia) storia davvero mitica, la prima disegnata da Galleppini, la seconda da Erio Nicolò. Una delle mie preferite in assoluto. E poi è un personaggio molto valido, schietto e affidabile, onesto e propenso all'avventura. Certo, presupporrebbe un'ambientazione marina, lontana quindi dagli scenari più consueti, ma è un personaggio che davvero ha molti meriti e potenzialità ulteriori.

    In subordine, direi il simpatico Nat Merrit (ma a patto che venga anche ripescata la bella Rose, che aveva avuto un ruolo tutt'altro che insignificante in quell'avventura - e che potrebbe comparire proprio in coppia con il giovane Nat, cui sembrava essersi avvicinata nel finale della storia...). 

    Madame Duchesne appartiene ad una delle primissime storie da me letta (e pure essa mitica, ossia "Sulle piste del Nord") e non mi dispiacerebbe, visto il suo indubbio fascino che Ticci era riuscito a rendere magistralmente; tuttavia, si tratta di un personaggio per il quale non saprei quale collocazione potrebbe avere (direi un ruolo marginale, con una comparsa rapida, mentre per gli altri due penso che si potrebbe ricavare una funzione decisamente più attiva e rilevante).

  3. Una buona storia, impostata in un modo non originalissimo (lo spunto di compagnie di trasporti o di pellicce in lotta fra loro non è certo nuovo), ma sviluppata in maniera valida e con garbo, con dialoghi piuttosto vivaci e con un ritmo narrativo fin qui efficace. Speriamo che Nizzi mantenga questo buon inizio con una conclusione di alto livello.

    I disegni di Mastantuono a me non convincono del tutto. Molto bravo nei paesaggi e nell'impostazione delle panoramiche, nei volti però a me sembra quasi sempre molto spigoloso e rigido; anche per delineare le ombreggiature delle bocche, pur in condizioni di luce non estrema, molti personaggi sembra che presentino dei baffi anche quando non li hanno davvero. Comunque, se la storia si legge molto volentieri, un merito va di sicuro anche a lui.

  4. Premesso che gli scrittori/sceneggiatori di Tex hanno già più volte manifestato la tendenza a recuperare alcuni personaggi precedentemente apparsi (e non sempre i ritorni sono stati all'altezza delle aspettative, talvolta compromettendo un po' il ricordo di personaggi che forse avrebbero guadagnato a rimanere fissati nella loro precedente apparizione), data la lista proposta io mi sono espresso a favore di Sarah Curtiss, un interessante personaggio femminile, dotato di una certa ambiguità ma anche di un indubbio fascino e che potrebbe essere a mio avviso ripreso senza dover operare eccessivi equilibrismi narrativi. In subordine, non mi dispiacerebbe rivedere anche il personaggio di Ayaklut, anche perché le storie ambientate in Canada solitamente mi piacciono e poi si trattava di un personaggio un po' "controcorrente", ingiustamente perseguitato ma dotato di potenzialità che forse potrebbero ancora essere esplorate.

  5. Grandissimo risultato!!!

    Ottima capacità di rendere tutti e quattro i protagonisti della serie. Forse, a cercare il pelo nell'uovo, l'unico che mi convince un pochino meno è Kit Willer, che mi sembra presenti dei tratti molto giovanili e, non so perché, di primo acchito mi ricorda un giovane Jerry Lewis... :P

    Ma, ripeto, si tratta di una raffigurazione di tutti e quattro i personaggi di assoluto valore (e che mi pare in un certo senso superiore anche a quella effettuata da alcuni dei disegnatori ufficiali, non sempre così accurati e verosimili) :clapping:

  6. <span style="color:red;">2 ore fa</span>, navajo warrior dice:

    A me invece non dispiace. Solo quel Tex che somiglia a Ronald Regan non mi convince molto....

    In effetti, per me Mastantuono non è il massimo nel gruppo dei disegnatori di Tex. Soprattutto, i suoi personaggi mi sembrano un po' troppo squadrati, direi rigidi (e mi verrebbe quasi da dire che danno l'impressione di essere decisamente più vecchi rispetto alla loro età - anche se certo Tex non è un giovincello, almeno, quello sulla serie "maggiore" :P ).

    In effetti, la raffigurazione di Tex anche a me faceva venire in mente qualcuno, ma adesso che NW lo ha fatto notare, la somiglianza con l'ex presidente degli U.S.A. è abbastanza azzeccata! :D

    Comunque, aspettiamo a vedere l'albo per poter apprezzare i disegni, oltre che naturalmente anche la storia come vicenda.

  7. Buona conclusione anche a mio avviso di una storia non originalissima come impostazione complessiva, ma che presenta una caratterizzazione dei personaggi negativi interessante. Anche se sono tutti (con un'eccezione - o forse due?) degli emeriti gaglioffi inesorabilmente votati al crimine e, soprattutto, al tradimento reciproco, i dialoghi che li contraddistinguono sono piacevoli, vari e non scontati. L'intervento di Tex e Carson è delineato in maniera prevedibile quanto all'esito ma non è poi così banale per l'intreccio di vari episodi che influiscono sulla loro caccia all'uomo. Anche la presa di coscienza dei due pards sul ruolo di Greg Taylor viene delineata con gradualità e in modo credibile (anche se, evidentemente, costruito su piccoli sviluppi della vicenda che agevolano questo tipo di esito - vedi la vicenda con la squaw Juna).

    I disegni di Prisco sono idonei alla vicenda, soprattutto nella delineazione di personaggi minori; mi verrebbe da dire, finalmente dei banditi che mostrano alcune, realistiche, magagne nella loro dentatura. Uno dei pochi difetti che mi sento di evidenziare a proposito di Villa (grandissimo disegnatore, intendiamoci - e non solo per lo splendido "Texone" da poco pubblicato!) è la definizione così puntuale ma fin troppo perfetta della dentatura dei personaggi, anche quelli secondari. Anche nella copertina dell'albo in questione, il Mohave (presumo) che attacca Tex appare ancora più minaccioso in virtù di una chiostra di denti che appare curatissima e molto regolare: sembra appena uscito dal dentista! :D

  8. <span style="color:red;">23 minuti fa</span>, Betta 53 dice:

    Prima pagina, ultima vignetta in fondo, Tex di spalle:

    ha 2 cinturoni con 1 pistola ognuno che si incrociano.

    Pagina seguente, Tex di fronte

    1 cinturone, 1 fibbia, 2 pistole.

    Qualcosa non mi torna.

     

    Bei disegni comunque.

    Sbaglio o questo è il 2° bacio di Tex (dopo quello di "Sul sentiero dei ricordi")?

    Hai già dimenticato il bacio di Kate Warne (in "La trappola di Mefisto", p. 50)?
    Certo, si trattava di un bacetto veloce, dato sul treno e con una situazione molto più sbrigativa e meno coinvolgente/coinvolta, specie per Tex, preso in quel caso nettamente alla sprovvista. Qui tutto fa pensare che ci sia qualcosa di più, almeno a livello di reciproca attrazione fisica (ma la vignetta immediatamente sottostante credo che faccia intuire che non ci sarà poi uno sviluppo esplicito della situazione, ma che tutto sia lasciato alla fantasia dei lettori...). :D

  9. Interessante preview di cui possiamo assaporare qualche tavola: decisamente più stimolanti (a mio avviso) i disegni di Felmang rispetto a quelli di Cossu (cui forse l'ambientazione nevosa può giovare un poco, ma che trovo lo stesso un gradino più in basso). Tuttavia una tavola del primo mi lascia un poco dubbioso. Non sono un esperto di rigor mortis (mai assistito ad un'autopsia né ho intenzione di farlo), tuttavia il cadavere dell'indiano a destra mi sembra presenti una posa fin troppo elaborata e non molto plausibile. Secondo voi è possibile che ci sia una simile torsione del busto, delle gambe in condizione così differenziata e con un braccio che mantiene una mano sollevata da terra? Ribadisco la mia scarsa dimestichezza con fenomeni di questo tipo, ma la trovo un po' troppo "costruita" come immagine (quasi si tratti di modelli vivi cui lo scultore/ritrattista stia chiedendo di realizzare una specifica posa). Ma a un cadavere si può "chiedere" di attuare questo? Mi scuso per la domanda e per la questione forse troppo pignola...

  10. Personalmente, uno dei (tanti) aspetti della storia scritta da Boselli (e magistralmente illustrata da Villa) che ho fortemente apprezzato è stato il ruolo da protagonista che, a tempo debito, i vari pards sono in grado di assumere durante lo svolgimento delle vicende (con una leggera minore presenza di Kit Willer). Il fatto che Tiger mozzi una testa e la getti platealmente in mezzo al gruppo degli Apaches non mi sembra un episodio di violenza "gratuita". Certo, ha una forte connotazione macabra, ma questo gesto estremo corrisponde ad una situazione decisamente delicata e in cui occorrono misure eccezionali: Carson è prigioniero e sta per essere torturato/ucciso senza tanti complimenti. E il fatto che all'improvviso, nel pieno della notte, si senta un gemito e poco dopo una testa piombi in mezzo al gruppo degli Apaches vuole contribuire a destabilizzarne la determinazione e a diminuirne l'efficace reazione di fronte all'imminente attacco dei pards. Mirabile, a mio avviso, la prontezza con cui Carson amplifica il timore dei suoi avversari sostenendo che Aquila della Notte abbia dei poteri magici con cui colpirà inesorabilmente i suoi nemici. (Lo stesso Tex aveva fatto qualcosa di simile per instillare crescente paura per il potere della sua "cattiva medicina" nei gregari di Charvez mentre si sta avvicinando al suo covo per poi giungere allo scontro finale).

    Ho pure apprezzato il fatto che qui Boselli ritagli per Tiger uno spazio specifico con un duello volto ad evidenziarne la fierezza e abilità di guerriero ma anche il suo spirito di giustizia nei confronti di Alamito (episodio che, di fatto, costituisce un'interessante anticipazione del sapiente finale che coinvolgerà tutti e quattro i pards).

  11. Il mio voto è per Kate Warne (anche se pure la "maschera di Cera" / Joan Fischer mi è piaciuta)...

    In effetti, pur con personaggi maschili di un certo valore, mi pare giusto enfatizzare la gradevole presenza nelle ultime storie di Tex (serie principale o Tex Willer) di donne ben delineate (anche ben disegnate :D) e che svolgono ruoli molto più attivi rispetto al passato.

  12. Comprensibile l'attesa per l'uscita di un volume di grande pregio con una storia davvero molto ben concepita e realizzata.

    Tuttavia, la Bonelli mi pare stia ancora una volta speculando su questo "Texone" di Villa in modo discutibile.

    Al di là delle famose (famigerate?) tre edizioni "limitate" e numerate e il bel volume cartonato rosso "unlimited", ora con questo albo dal formato più tradizionale si verifica un nuovo aumento del prezzo di copertina, che penso sposti stabilmente in avanti il costo di questo tipo di fascicolo di "Tex speciale".

    Già lo scorso anno il Texone "Doc" di Laura Zuccheri/Boselli era passato da € 6,90 a € 7,90. Ora il fascicolo in uscita il 22 febbraio costerà un ulteriore euro in più...

    Intendiamoci, la storia quei soldi li vale tutti, però che un volume da edicola di quel formato nel giro di due anni conosca due aumenti consecutivi non mi pare tanto giustificabile. O mi sbaglio?

  13. <span style="color:red;">1 ora fa</span>, ymalpas dice:

     

     

    Ci andrei più cauto. Se vai in profondità, queste 110 pagine ruotano tutte su una singola idea - la fuga - con il tema dell'inseguimento che offre interessanti variazioni ma resta pur sempre un'idea che per esempio Faraci ha sfruttato fino alla nausea. Mi sa che mi toccherà di leggerne anche nel prossimo texone di Villa.

     

    Carson che si fa scappare l'uomo è piccione solo nelle storie che scrive Nizzi ? Per me qui ci può stare che il giovanotto gli sfugga di mano dalla finestra, però il metro deve essere uguale per tutti gli autori, altrimenti si bara.

     

    Poi, tutti questi amici/nemici che Tex incontra per la prima volta tirano un pochino la manica al lettore (c'è a chi danno fastidio gli origlioni, c'è chi trova come me questi "nuovi" amici del tutto improbabili). D'accordo che sono assolutamente funzionali alla trama però con tutti i personaggi "anonimi" che hanno popolato più di settecento numeri con un po' di lavoro di ricerca tiri fuori qualcosa di più originalee fai l'opportuna citazione, con annessa didascalia come accadeva negli anni sessanta.

     

    La forzatura più grande sta però nella gestione dell'evasione, rocambolesca quanto vuoi, ma le guardie carcerarie fanno una figura idiota e gli uomini della scorta sono dei damerini che lo sceriffo ha raccattato chissà dove. Qualche candelotto di dinamite e meno di una decina di uomini per mettere in scacco un penitenziario, fate un po' voi.

     

    Venendo alle ultime pagine, i prigionieri in fuga tendono da sempre a mettere più miglia che possono tra loro e i mastini che li inseguono, questi si preoccupano visibilmente d'altro e visto lo spessore delle guardie, forse fanno anche bene di pensare a un malloppo che forse non esiste neppure.

     

    D'altronde l'unico personaggio veramente degno di nota, il capo delle guardie - gran pezzo di carogna - muore quasi subito e c'è proprio da pensare che, a parte Tex e Carson, sulle tracce di mezzo carcere evaso ci sia solo il nulla.

     

    Disegnata da Font starei a dirne peste e corne, con i disegni di Prisco invece mi sembra quasi una bella storia. Il suo Carson, tuttavia, è inguardabile e assolutamente da rivedere nelle prossime storie. Qui il disegnatore ha un po' mollato lo stile ticciano andando a pescare da altri disegnatori, la differenza si vede e il calo rispetto alla sua prima storia è evidente. Gli consiglierei di guardare solo a Ticci, se lo fa persino Villa con quel bellissimo Carson in copertina, me ne fregherei altamente dei detrattori.

     

    Giudizio più che legittimo, ma che mi sembra un po' severo...

    Il richiamo ad una conoscenza fra Tex e lo sceriffo Ike credo sia fatto anzitutto per sottolineare che nell'inseguire i fuggitivi Tex sarà ora spinto non solo da un senso di giustizia, ma anche dalla volontà di vendicare un amico ucciso a pochi mesi dall'agognato ritiro. Questo elemento per me è funzionale ad accentuare l'aspetto emotivamente coinvolgente della vicenda e pertanto non mi sembra che stoni. Che Tex incontri persone definite come amici ma che risultano ai lettori completi sconosciuti mi sembra una pratica di lunghissimo corso e che non mi sento affatto di condannare (né di mettere sullo stesso piano dei cosiddetti "origlioni", che invece rischiano con i loro interventi di agevolare la conoscenza di piani complessi e raffinati senza dover investigare più di tanto e quindi apportano alla trama un indebolimento eccessivo).

    Anche Carson non mi pare faccia la figura del "piccione": affronta con fare determinato una coppia di banditi e ne stende uno. L'altro fugge con un pizzico di fortuna a lui, ma ci sta, anche perché così potrà dar modo anche a Tex di entrare in scena con un ruolo attivo; quindi questa complementarietà dei pards non mi pare così negativa, anzi...

    Condivido invece il fatto che l'evasione sembra orchestrata in tutti i minimi dettagli da un gruppo di delinquenti cui va tutto alla perfezione anche perché la vigilanza ha lasciato alquanto a desiderare (al di là della presenza di una spia interna al carcere). Ma in effetti non può non destare un po' di perplessità la facilità con cui il carcere venga tenuto sotto osservazione e, soprattutto, che le guardie sugli spalti siano inesorabilmente abbattute dal fuoco dei winchester da parte di persone appostate su rilievi così vicini alla struttura penitenziale da poter sparare con grande precisione (e con esiti devastanti). Insomma, c'è da stupirsi che chi ha progettato quel carcere non abbia badato alla struttura morfologica dell'ambiente circostante, così favorevole ad agguati e a una sorveglianza esterna così agevole. 

    Ma a parte questo elemento, per me la storia è costruita bene e il suo elemento centrale penso stia proprio nell'inseguimento e nelle dinamiche che si svilupperanno nel gruppo dei fuggitivi (oltre che, naturalmente, nell'intervento risolutivo degli inseguitori). Non è un tema orginalissimo, ma credo che si debba attendere di osservarne lo svolgimento prima di valutarne gli esiti. Per ora, a me la storia piace.

  14. Anch'io confermo che è un primo albo di una storia scritta bene, che caratterizza diversi personaggi destinati ad avere sviluppi ulteriori in modo coinvolgente e stimolante. Ben fatti, quasi sempre accurati e vari i disegni. Come già detto da JuanRaza85, fra gli evasi quello che risulta più intrigante è il giovane Taylor. Al fatto che sia gravato di una colpa imprecisata,  ora si aggiunge l'aver sparato a un uomo durante la fuga (ma Tex viene indotto dal direttore del carcere a ritenere che abbia responsabilità ancora maggiori). In effetti, si coglie che non è un criminale incallito, ma un uomo capace di qualche sussulto di coscienza, probabilmente destinato a riproporsi in questa veste nel successivo albo: un personaggio piuttosto sfaccettato, non totalmente intriso di malvagità, cui forse verrà data una seconda possibilità (come accaduto, di recente, a Bowen).

    Interessante l'espediente narrativo che rende la caccia al gruppo dei fuggitivi divisa in due gruppi con motivazioni totalmente diverse.

    Insomma, una storia scritta in maniera valida, con un Carson che effettivamente appare ben determinato e  valida spalla di Tex. L'attesa di leggere il prossimo albo è rilevante, segno che non solo sulla serie "parallela" Tex Willer, ma anche su quella principale si possono trovare delle storie degne della tradizione di cui Tex si è reso protagonista.

  15. Appena riletta a distanza di qualche mese dall'uscita, si conferma, a mio avviso, una delle migliori storie della serie principale di questi ultimi tempi. Ritmi sempre molto incalzanti, trama complessa e avvincente, personaggi quasi sempre all'altezza della situazione e anche Tex e Carson fortemente impegnati da una rivale di primo piano.

    Solo un pensiero in aggiunta: posto che la "maschera di cera" è stata spedita in carcere, la sua sopravvivenza fa pensare ad un suo possibile ritorno fra qualche tempo. In questa eventualità, pensavo che non sarebbe male se, ad indagare sulla sua probabile evasione (con ripresa di minacciose attività), oltre a Tex e Carson, dall'agenzia Pinkerton (con la quale l'affascinante criminale ha pure un conto in sospeso) venisse ora mandato non tanto il pur simpatico MacParland, quando la bella Kate Warne... :D

  16. <span style="color:red;">1 ora fa</span>, IlBiondo dice:

    Ho letto in prestito i primi tre numeri della serie...ed è accaduto l'irreparabile: sono andato in edicola e ho preso il 15 e sullo shop della Bonelli ho ordinato dall'1 al 14 :rolleyes: mi son fatto il regalo di Natale che ancora non mi ero fatto :D

    Complimenti!!! :clapping:

    Hai fatto un'ottima scelta!

    Penso proprio che rimarrai soddisfatto, perché se i primi tre numeri ti hanno entusiasmato, gli altri faranno anche di più! :D

  17. Una bella storia, condotta sempre con ritmi intensi, incalzanti e avvincenti. Certo, anch'io concordo nel rilevare che il giovane Tex non possa essere completamente messo sullo stesso piano della figura successiva, ben nota ed affermata (come ranger, capo dei Navajos e persona cresciuta proprio attraverso numerose avventure ed esperienze che gli hanno consentito una significativa maturazione). Ma il bello di questa serie è proprio questa differenza (non contraddizione!), che ci mostra Tex alle prese con queste difficoltà strutturali che, per il momento, deve scontare, con la conseguenza che è sempre in movimento, costantemente guardingo: "ha l'istinto di un lupo", come viene ben definito in questo albo. Chissà se, proprio per questa caratteristica giovanile, non perduta, in una bella storia recente, con un lupo riesce persino ad intendersi! :D

    Molto belli anche i disegni, con suggestive ed accurate situazioni boschive.

  18. Come già detto (e ribadito anche da altri utenti), la copertina è bella e suggestiva. Riguardandola una seconda volta, dopo la prima impressione mi è subentrata un'ulteriore impressione/perplessità, che riguarda le proporzioni della canna del fucile imbracciato da Tex e le dimensioni della sua mano sinistra (che mi sembra un po' troppo grande rispetto al suo viso). Non sono affatto un esperto di armi, quindi non sono in grado di giudicare lunghezza di canne rispetto ai modelli effettivamente in uso in quella precisa epoca, ma il confronto fra il fucile di Tex e quello del bandito in primissimo piano mi stona un po'.

    Detto questo, ribadisco che si tratta di mie impressioni, forse non del tutto precise, che non fanno comunque venir meno un giudizio decisamente favorevole su una tavola che mi piace (specialmente nella sua versione originale riportata sotto le vignette). A proposito, Marco complimenti, non so come fai a procurarti queste "chicche", per di più così in anticipo rispetto alla pubblicazione sul sito ufficiale della Bonelli! 

  19. Copertina, ancora una volta, molto bella e promettente (anche per un'altra presenza femminile accanto al giovane Tex)...

    Anche i disegni della storia sembrano ben fatti. Una serie che continua a regalare grandi emozioni e soddisfazioni notevoli (non solo ai lettori, probabilmente).

    Di certo, si fa sempre leggere con grande piacere e si attende l'albo successivo con notevoli aspettative (finora, mi pare, sempre rispettate). :clapping:

  20. <span style="color:red;">13 ore fa</span>, Leo dice:

     

    Non sono contento perché, per recuperare Carson, Nizzi si perde Tex. [...]

     Deve cioè essere sempre più che all'altezza delle situazioni che gli si prospettano da affrontare ma, contemporaneamente, mi aspetto che Tex sia Tex. E che in una situazione suicida, che tra l'altro può essere affrontata indifferentemente da entrambi, sia lui a imporsi. Questo è Tex: può anche passare in secondo piano, e lasciare spazio a Carson, ma per cause di forza maggiore, non già perché ritiene che un piano è suicida e lascia che a metterlo in atto sia il suo vecchio pard.

     

     

    POSSIBILE SPOILER

     

     

     

     

     

     

    Sinceramente, anche a me pare chiaro che, data la scelta di Nizzi di separare i due pards (e con fondamento, dato che andare a cercare aiuti militari risulterà la scelta decisiva) rendeva indispensabile che proprio Tex rimanesse nella stazione di posta insieme con i pochi soldati e gli altri, abbastanza sprovveduti, difensori. Siamo sinceri, se Nizzi avesse fatto il contrario, ci sarebbe stato un coro di protesta per questa decisione che lasciava fuori dalla zona più rischiosa (e da un buon numero di pagine) l'eroe principale... D'altra parte, è chiaro che sono eroi entrambi, tutti e due, sia pure in modi diversi ma complementari, svolgono una parte essenziale per la salvezza finale.

    Il fatto che Tex assuma per una volta la parte del "pessimista" e che calchi la mano sull'avventatezza della sortita del suo più anziano amico a mio avviso può rientrare in una sorta di "gioco bonario" che per una volta l'autore ha voluto realizzare fra i due personaggi, che si sono temporaneamente invertiti i ruoli consueti. Tanto che alla fine Tex, per una volta, non è così "infallibile" nei suoi giudizi, e infatti Carson si rammarica di non avere scommesso con lui perché stavolta avrebbe vinto!

    Appunto, a me pare che fra i due vecchi amici un tono scherzoso di questo tipo ci possa stare, da una parte perché attenua quell'aura così monolitica di Tex che può (con suo evidente compiacimento per la "pellaccia" salvata) "sbagliarsi" in una valutazione, dall'altra alleggerisce un poco la dominante componente tragica, resa ancora più evidente nelle ultimissime pagine con il comportamento imprevedibilmente criminale dell'esasperato Parson.

    POSSIBILE SPOILER

     

     

     

     

     

     

     

     

     

    Una curiosa coincidenza...

    Il cognome del "capofamiglia" del gruppo di artisti è Parson, che anche Kit aveva assunto una volta come elemento di copertura nel corso di una splendida avventura scritta da GLB (vedi n. 46 "Il sicario"), il cui significato (parroco) si prestava allora ad un gustoso gioco ironico, data la condotta tutt'altro che mansueta di KC, e per di più enfatizzata dalla sua azione combinata con quella di Tex "Killer".

    Qui le cose sono decisamente diverse, anche se pure il personaggio di questa storia nizziana mostra alla fine un rovesciamento imprevisto, assumendo dei comportamenti non conformi alla sua iniziale e apparente inoffensività.

  21. Letto il secondo albo, le mie impressioni sono positive.

    Concordo con chi sottolinea una buona prova di Nizzi - non un capolavoro, certo, ma la vicenda non presenta, per me, gravi incongruenze e non è nemmeno così prevedibile e scontata (a parte il finale arrivo della cavalleria) e un buon ritmo narrativo.

    La componente che ho apprezzato maggiormente è quella dell'evoluzione dei personaggi minori rispetto al primo albo. Non tutti tratteggiati in modo pienamente convincente, ma mi pare che accanto al dualismo indicato nel titolo, ci sia in più l'interessante elemento del crollo psicologico (lo si chiami follia, se si preferisce) di un paio di personaggi, che è una conseguenza della snervante atmosfera di assedio degli Yaqui (insidiosa quasi quanto il loro diretto attacco finale) e che conferisce all'albo un alone tragico e un finale amaro.

    Da notare che, in questo secondo episodio, Carson fa una figura molto migliore; anzi, si permette di assumere un'iniziativa che Tex, per ben due volte, gli sconsiglia di intraprendere e che alla fine risulterà l'elemento determinante per la salvezza degli assediati. Insomma, un "vecchio cammello" testardo ma efficace (e non è cosa da poco, specie per chi rimprovera a Nizzi di avere spesso maltrattato il vecchio Kit).

  22. Mefisto è e rimane uno dei personaggi più interessanti con cui Tex ha avuto (e, a quanto pare, avrà) da confrontarsi. Apprezzo molto dell'analisi dell'utente Texan. Però devo anche aggiungere un mio rilievo: la storia è stata costruita in modo da generare un forte coinvolgimento nel lettore (specialmente quello già a conoscenza delle precedenti malefatte di Mefisto) e  con lo sviluppo di una tensione rilevante in tutto l'episodio.

    Ma la sua conclusione, fin dalla prima lettura, mi ha deluso profondamente. Non tanto per la simulata pazzia di Tex, cui in effetti Mefisto crede con un po' troppa facilità, ma proprio per quel che accade nel momento in cui l'inganno di Tex viene esplicitamente rivelato per la simulazione che è. Qui è di certo apprezzabile la solidarietà di Lily per il fratello, ma che uno stregone così potente da poter (con grande sospensione dell'incredulità - ma ci può stare) ritornare dal mondo dei morti ed assumere un nuovo corpo ora fugga precipitosamente con la coda fra le gambe, senza abbozzare il benché minimo tentativo di reazione, mi è parso una caduta di tono notevole. Mefisto cerca solo di vendicarsi blandamente, liberando inutilmente grossi topacci contro i tre pards prigionieri, ma non li usa come preziosi ostaggi, non tenta neppure di compiere una magia evocando le forze del male cui è tanto devoto per far vedere di che pasta è fatto.

    No, appare solo come un povero pazzoide (elemento accentuato dai disegni di Villa, che per tutta la storia lo raffigura con occhi quanto mai bozzenti e con dei baffetti impomatati alla Dalì) che, constatata la beffa ordita ai suoi danni, cerca solo di scappare in fretta - come un "comune mortale" che lui NON è - questa storia ce lo ha fatto capire...

    E poi pensa solamente a camuffarsi da lebbroso per farsi vedere dai quattro pards riuniti e beffarli a sua volta, ma in maniera del tutto innocua. Ma come, persino il primo Yama aveva tentato di uccidere direttamente Tex presentandosi (in una notte di luna piena, essendosi debitamente preparato, è vero, ma era ancora un "novellino" alle prime armi con la magia nera) sotto forma di scimmione che poi protende delle mani serpentiformi per afferrare alla gola Tex (provvidenzialmente bloccato dai bracciali di Nuvola Rossa)? Almeno lui ci aveva provato e, sottolineo, agendo di persona pur se da grande distanza. Come farà poi proiettando ancora a lungo raggio la bella Loa per fargli cogliere la sua vendetta su Yampas. Qui, nulla.

    Ho trovato davvero troppo strumentale questo passaggio finale, chiaramente proiettato verso una ripresa del personaggio, preannunciata alzando letteralmente un gran polverone, con uno stile un po' pacchiano (della serie "tornerai, tornerò...", come diceva un'ormai vecchia canzone).Tutta qui la sua magia?? L'unico aspetto per cui quell'uscita di scena non mi è completamente dispiaciuta è la franchezza del proposito, ossia quella di permettere di far rientrare in scena Mefisto in una successiva serie di albi senza dover ricorrere all'espediente di una sua morte apparente in realtà non tale. Ma mi pare poco, rispetto alle attese che un personaggio del genere crea (e alle potenzialità negative, - forse le maggiori che un antagonista di Tex abbia mai espresso).

  23. Premesso che ci si sta muovendo in speculazioni ancora molto fragili e decisamente aleatorie, onestamente non faccio i salti di gioia ad un ritorno (ennesimo) della "Tigre nera", ma mi adeguo in attesa di osservare come verrà motivato e realizzato.

    Ritengo anch'io che un'eventuale alleanza Tex sarà costretto, almeno in un primo momento, a "digerirla" in virtù di un ricatto; e qui la mente mi torna a quell'accordo, tutt'altro che spontaneo, con quell'altro stinco di santo del colonnello Olivera (in "Scorta armata" n. 447), in grado di costringere i due pards ad aiutarlo a recuperare una valigetta piena di diamanti dal momento che aveva rapito il figlio di Conchita (ex di quell'altro angioletto di "Cobra" Galindez, di certo passato, almeno lui, a miglior vita). E quindi, proprio ripensando a quell'episodio nizziano, penso che l'eventuale accordo estorto sotto costrizione poi si trasformerà in un'occasione per una gustosa riscossa di Tex, in grado di saldare il conto con gli interessi. Ma forse, invece che rispolverare quel canovaccio narrativo, ci aspetteranno delle sorprese totali, quindi tanto vale bloccarsi.

    Invece, sull'alleanza fra "Barbanera" e Tex mi pare ci siano state premesse ben diverse. In fondo, lo stesso capitano Billy Bart (altro personaggio la cui riproposizione non mi dispiacerebbe affatto, magari con un'altra avventura "marina" o di ambientazione esotica) ne aveva riconosciuto delle doti non indifferenti, se non altro di onestà nel mantenere la parola data, oltre che di esperto "lupo di mare": certo, si era prestato ad un rapimento, ma appunto faceva la figura del vecchio pirata che non si era macchiato di delitti gravissimi (a differenza della "Tigre nera"). E nella sua seconda apparizione, Drake ha giocato un ruolo tutt'altro che insignificante nell'appassionante tentativo per salvare Tom Devlin... Pertanto, rivederlo in azione con Tex non sarebbe davvero male.

  24. Io credo che fare pagare qualcosa di più uno speciale rientri nel fatto che, rispetto alla serie normale, che si è ormai assestata su vendite abbastanza regolari, e quindi garantisce entrate piuttosto prevedibili e sicure, con una tiratura già abbastanza alta, qui si tratta del primo speciale "Tex Willer", una serie uscita da un anno e che è stata fin dall'inizio tutta una scommessa (finora, a quanto pare, vincente e che ha incontrato i favori dei lettori), per la quale non è detto che ci sia un esito di vendite e di guadagni così sicuri quando si aggiunge un albo differente dalla cadenza e dalle modalità di pubblicazione consuete...

    A me la politica editoriale della Bonelli non sembra così deleteria e negativa riguardo a questo ultimo albo. Mi è parsa invece molto più discutibile la gestione dell'uscita dell'ultimo Texone (non ancora tale) di Villa con copie limitate e numerate e praticamente subito irreperibili, dove effettivamente la casa editrice mi sembra abbia prestato il fianco ad operazioni di speculazione ben poco piacevoli, specie per i fedeli lettori di Tex... Ma quella è tutta un'altra storia (e comunque non rappresenta, mi pare, la regola).

     

  25. Anch'io non trovo il costo di copertina così eccessivo (anche perché comparativamente molto vicino ad altri prodotti Bonelli rispetto al numero di pagine, come ben documentato da "natural killer"). Soprattutto, mi pare una richiesta legittima per una storia ben costruita e che a me è davvero piaciuta molto; l'ho trovata decisamente originale, anche in sintonia con una tradizione letteraria di racconti fantastici in un contesto prenatalizio e che qui a me pare funzionare proprio bene, con un esito gradevole. Poi, se a uno non garba, non è certo obbligato all'acquisto...

    L'uso del colore qui  è più che giustificato per differenziare la vicenda principale rispetto ai racconti che, di volta in volta, si incastrano su quella storia di base. Oltretutto, ho apprezzato la scelta di iniziare l'introduzione del colore già in un angolo dell'ultima vignetta della storia principale, per preparare in modo più graduale l'ingresso del racconto secondario sfumando i confini fra il racconto principale e quelli secondari. E di fatto, a mio avviso, questa scelta non fa che accentuare l'impressione che tutta la storia vuole comunicarci, ossia l'impossibilità di tracciare una linea di demarcazione netta e chiaramente riconoscibile fra la realtà e un orizzonte magico/fantastico che sembrano continuamente sovrapporsi, con un gioco letterario ed espressivo che io trovo ben riuscito.

    Ad ogni modo, preferisco di gran lunga la tricromia di questo speciale (che si innesta su disegni realizzati in stile bianco e nero senza alterarne affatto la natura e che esalta ancora di più il clima cupo tipico di una vicenda dai tratti foschi) piuttosto che i colori molto squillanti e spesso poco equilibrati degli speciali anche recenti.

    Certamente, Tex qui compare in modo meno marcato che nelle storie consuete, ma si tratta di uno speciale che ha, fin dall'inizio, un carattere volutamente anomalo e una scelta di questo tipo, una volta ogni tanto, ci può proprio stare. Magari a qualcuno proprio questo non va giù, ma per me non è un difetto cercare di diversificare le avventure di Tex, purché con cognizioni di causa e, oserei dire, con stile - che qui non mancano.

    I disegni sono ottimi, molto curati e ben fatti, vari e decisamente adatti al tipo di storia narrata. Se devo fare un confronto con l'ultimo albo della serie principale, appena uscito ("L'assedio di Mezcali"), mi pare proprio che non ci sia paragone. Sia la storia ma anche i disegni qui sono nettamente una spanna sopra (e anche di più)...

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