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TWF - Tex Willer Forum

piesse

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Messaggi pubblicato da piesse

  1. Adesso, Magic Wind dice:

    spiega che il regno sotterraneo è illuminato dalle pareti fluorescenti (mentre GLB glissava abbastanza su questo particolare, tanto che non si capiva come i nostri potessero vederci al buio),

     

     

    E' regola valida per tutto il multiverso che ogniqualvolta l'eroe si trovi in un ambiente oscuro - se l'eroe è privo di torcia o altri mezzi di illuminazione propri- l'ambiente stesso sia rischiarato da funghi luminescenti o pietre fosforescenti o luci magiche o qualsiasi altro espediente consenta al protagonista di cavarsela ed allo spettatore di vedere che sta succedendo.

    Strano ma vero. 

    • +1 2
  2. Appena letto.

    Apprezzo il modo in cui Boselli sa, come sempre, riprendere le storie di GLB mantenendone lo spirito e "raddrizzandone" le eventuali storture quando poco ispirate (scusate i termini, non vogliono essere offensivi)- tipo appunto quella dei gundhar.

    Mi è un po' meno chiaro forse perché lo si faccia: ci sono storie che possono essere lasciate là, non è che si debba dare un seguito a tutto (parere mio, per carità). 

     

    Ma quanto sono belli i disegni di Bocci...:wub: (tranne le facce dei willer: ecco, quelle non gli entrano proprio, secondo me...).

  3. Il 10/11/2023 at 20:06, Poe dice:

    Italo Calvino diceva che “di un classico ogni rilettura è una lettura di scoperta come la prima.” E questa è la sensazione che mi ha dato “Terra promessa” dopo chissà quanto tempo non la riprendevo in mano, quella di un classico che sembra sempre nuovo e inaspettato, e che conserva il suo fascino intramontabile, come certi film western del passato.

    E infatti la sensazione del lettore, mentre sfoglia le pagine, è proprio quella di una sceneggiatura e di disegni estremamente cinematografici. Cinema western classico, anni ‘50- inizio '60, però, nonostante “Terra promessa” sia del 1972/1973, con situazioni tipiche del genere: carovane di pionieri verso la California, indiani feroci in agguato, guide traditrici e speculatori senza scrupoli. Tema texiano fin dai tempi di Lupo Bianco (Tex n. 18/19), sceneggiato in modo diverso ma altrettanto meraviglioso, dall’inizio alla fine un’avventura epica e avvincente, senza un attimo di noia, con i quattro pards che agiscono in perfetta sintonia, e soprattutto con un Tex da incorniciare.

     

    Ogni tanto si legge che qualcuno rimpiange i siparietti nizziani tra Tex e Carson, oppure il Tex glbonelliano manesco che sbatacchia e pesta gli avversari come tappeti, be’ io invece ho piuttosto nostalgia di questo Tex glbonelliano, che è sì grintoso e sbrigativo nei modi, ma è soprattutto un uomo sicuro di sé, intelligente, beffardo, abile, capace in una scazzottata o in un duello di far fuori l’avversario semplicemente con un pugno e una mossa astuta, inaspettata, senza scomporsi più di tanto, affrontando ogni impresa coll’acume, l’esperienza e i nervi d’acciaio di un consumato conoscitore del West, che valuta ogni decisione con sagacia strategica, mantenendo sempre un sorriso ironico, come un gatto che gioca col topo, e che sa trattare con quaccheri, sceriffi, pellerossa e uomini di Frontiera con discernimento e umanità.

    In questa storia non ci sono personaggi “grigi”, ci sono buoni e malvagi, ma i malvagi non sono caricati o eccessivi, sono uomini comuni, banalmente ma realisticamente dediti all’omicidio per soldi. GLBonelli qui non ha bisogno di avversari carismatici, di geni del male o indiani pittoreschi, gli bastano normali delinquenti, che diano il senso (o l'illusione) di un’avventura western il più possibile “realistica”.

     

    E i disegni di Ticci in questa storia sono eccezionali, tra i migliori dell’intera serie, sia nei paesaggi che nei volti, sia negli interni che negli esterni, sempre dinamici, evocativi, con un gran senso della profondità spaziale.

    Io sono tra quelli che preferisce il primo Ticci al secondo, anche se apprezzo e amo anche quello successivo, più stilizzato. Ma al di là dei gusti personali, è un fatto che i volti e le espressioni del primo Ticci sono indubbiamente migliori: gli avversari - bianchi o indiani che siano - non hanno il perenne ghigno che caratterizza le canaglie e i violenti del Ticci più maturo, spesso raffigurati con tratti caricati, in certi casi enfatici oppure melodrammatici, coi lineamenti deformati dalla cattiveria o dalla stupidità. Qui i suoi disegni - in accordo con la sceneggiatura - sono “classici” nel senso migliore del termine, i delinquenti non hanno il marchio dell'infamia stampato in faccia, e anche il viso di Tex è più aperto, davvero quello di un uomo saldo e coraggioso, con lo sguardo, quando serve, duro, ma molto più spesso ironico e beffardo, mai cupo.

    Insomma questa storia è un capolavoro da tutti i punti di vista.

    Non potrei essere più d'accordo.

    Adoro tutto di questa storia.

    E i disegni di "quel" Ticci... Sono uno di quelli a cui piace poco il modo in cui il suo tratto è cambiato: il primo Ticci era pura perfezione (opinione mia, s'intende). Ma hai detto benissimo: il modo in cui tratteggiava i volti, quel mezzosorrisoironico che riusciva a mettere sul volto di Tex... Connubio perfetto coi testi di GLB. Son cose che secondo me si son perse.

    Lessi questa storia da bambino, e l'amai. La rileggo da adulto, e mi ci perdo di nuovo. Se non è magia...

    • +1 1
  4. Visto che la discussione su questa storia non accenna a finire mi tocca intervenire di nuovo.

    Continuate tutti (a partire da Boselli) ad ignorare il punto fondamentale.

    Stante che è una storia davvero sbagliata (per tutti i motivi esposti, inutile girarci intorno: molto meglio non fosse uscita) soprattutto è una storia che non è piaciuta A ME.

    E' ora di finirla con questo non prendere atto della mia designazione ad Imperatore dell'Universo.

    Borden si metta in riga alla svelta: altri discostamenti dai miei gusti non saranno tollerati.

     

    (mi spiace adottare questo tono, ma quando ci vuole ci vuole)

  5. Scusate se mi permetto di dire la mia su questa storia (non ho né la Vostra competenza né la chiarezza espositiva di quasi tutti Voi) però,

    premesso che

    1. in un fumetto per me i due terzi del valore sono dati dai disegni, e quelli di Villa sono come sempre stupendi, per cui un brutto voto complessivo viene difficile darlo

    2. Boselli sia, a mio parere, la salvezza di Tex (e l'unico cui, in un mondo ideale, sarebbe stato permesso scriverlo dopo GLB)

    3. nonostante sia (quasi) sempre d'accordo con le considerazioni di Diablero, il suo modo di esprimerle dia un tantino fastidio (un po' più di rispetto per gli altri non gli farebbe male)

    premesso tutto quanto sopra

    questa è veramente una storia sbagliata.

    D'accordo, a me i ritorni piacciono poco in generale quindi magari parto prevenuto, ma a mio parere questa proprio non andava scritta (a parte che, onestamente, mi sembra opera del cugino distratto di Boselli. Ricordo poche cose sue scritte con così poco cuore).

    Il Giuramento non andava toccato, soprattutto perché è una pietra miliare ma anche perché è una storia conclusa. Ficcarci questo seguito forzato, onestamente niente affatto credibile ed in totale  contraddizione con la storia di GLB (perché è in contraddizione, inutile negarlo) è stato uno sbaglio madornale.

    Che, tra parentesi, va a rafforzare alcune mie piccole convinzioni. Come ad esempio il fatto che la Bonelli editore, tra cross- over , seguiti, ritorni eccetera si stia sempre più marvellizzando (senza comprendere come uno dei suoi punti di forza sia sempre stato il distinguersi dal fumetto americano: niente superpoteri- va bene, con l'eccezione di Mefisto e poco altro- niente riscritture per spremere personaggi già ritriti, coerenza del character principale...) e Boselli rappresenti uno degli ultimi argini a quest'andazzo - cui però sta cominciando a cedere, tra team- up e via dicendo- e che , una volta Boselli si sia ritirato, l'argine cederà. E Tex sparirà a breve giro.

     

    Solo opinioni personali, non c'è bisogno di sfoderare i forconi.

    pace

    • +1 2
  6. 11 minuti fa, dario63 dice:

    Certo, e siccome Sergio Bonelli odiava a tal punto Tex, dal momento che non aveva tempo per scrivere lui tutte le sue storie, ha trovato modo di reclutare Nizzi, in modo da stravolgere ulteriormente il personaggio e presentarlo nelle forme più inverosimili e totalmente lontane dagli intenti del suo creatore. 

    Bada bene che non voglio certo dire che tutte le storie di Nolitta o di Nizzi siano dei capolavori, ma nemmeno credo si possa sostenere che siano state votate a questa sorta di più o meno consapevole suicidio del personaggio cui tu sembri alludere in molti tuoi post...

     

    Beh. A dire la verità è un sospetto che ho avuto spesso anch'io (ma seriamente).

    Mi è sovente venuto il dubbio che il sogno più o meno recondito di SB fosse quello di vedere Mister No / Zagor schizzare ai vertici delle vendite avendo così la scusa per affossare definitivamente Tex. Secondo me, lo odiava sul serio (forse non del tutto consapevolmente). 

    • +1 1
  7. <span style="color:red">13 ore fa</span>, Leo dice:

     

    Infine, ancora complimenti. C'è un profluvio di post entusiastici. Storia magnifica, comincio a credere che tu non sia del tutto umano, e la cosa mi fa un po' paura 😱 

    Lo sanno tutti che Boselli è un rettiliano.

    Il suo piano per dominare il mondo è un po' contorto (visto che comprende lo scrivere storie intelligenti e costringere la gente ad usare il cervello invece di favorire l'encefalogramma piatto dell'era social) ma alla fine la spunterà.

     

    Tornando in topic. Albo splendido, non mi metto a dettagliare i complimenti perché avete già detto tutto Voi

    e invece faccio il piccolo borioso scassap**le che mette le cose che non gli sono piaciute tantissimo:indiano:

    disegni: Dotti è splendido in tutto. Tranne i volti dei Willer (il Carson giovane non lo trovo male). Kit W. al limite può andare (ma non è un granché), ma Tex secondo me proprio non lo piglia. Sarò io, che devo dire... Proprio non mi convince.

    L'altro rilievo riguarda Kate Warne e i momenti girl- power. La scena del letto non mi infastidisce minimamente (c'avevo quasi fatto caso, echissenefrega se hanno trombato o no), tralasciamo il fatto che la Kate W. storica non era mica così carina (e difatti per le "trappole al miele" si serviva di altre) dato che questi sono personaggi fittizi ispirati a quelli reali, 

    ma obbiettivamente questa superdura con un arsenale nelle mutande, che cambia travestimenti manco Fregoli, che si infiltra ovunque in un amen e quasi nessuno che abbia sospetti, che dà lezioni a Tex e tiene testa a Kit, 

    non so, mi viene il dubbio che anche qui stia infilando il piede nella porta il politicamente corretto & revisionismo conseguente. Venti / trent'anni fa succedeva coi personaggi di colore- che bisognava infilarli ovunque come protagonisti positivi se no eri razzista - adesso ci deve essere l'eroina tostissima. Nessuno dice che le donne del West non fossero grintose, e la "vera" Kate Warne di grinta ne aveva da vendere. Ma comunque...

    Mah.

  8. Il 13/6/2023 at 19:05, Carlo Monni dice:

    ma fortunatamente da allora le cose sono cambiate ed è effettivamente doveroso che certi lettori di Tex capiscano finalmente che Babbo Natale non esiste ed i bambini non li porta la cicogna.:D

    Lo sanno tutti che i bambini si trovano sotto i cavoli 

    <span style="color:red">3 ore fa</span>, borden dice:

     

     

    Mi spiace per te, ma ho tutta una saga in mente in cui Carson si ritira a vita privata e fa il nonno con i nipotini nati da Kit e Donna.

     

    Lo deve fare lui, perchè Tex non ne vuole sapere. Infatti, all'insaputa di tutti, si è fatto una seconda famiglia con la bellissima sorella di Sagua delle Terre Alte e ha una mezza dozzina di altri figli meticci che contendono a Kit il potere sui Navajos.

     

    Tex, soggiogato dalla perfida seconda moglie e da uno stregone cattivo, e perdipiù affetto da un Parkinson che gli impedisce tragicamente di beccare il bersaglio, viene giudicato incapace di intendere e di volere e vaga folle nel Mojave Desert imprecando contro Mefisto.

     

    Spero ti piaccia. Sarà una saga di una dozzina di albi.

     

     

    Un po' mi sorprende...

    Sono sempre stato convinto che alla fine Tex sarebbe fuggito con Mitla (che non è mai morta, era solo in catalessi dopo il morso del serpente, Tex l'ha nascosta all'insaputa dei pards nell'Iowa - che non mi pare ci siano mai stati, in tanti anni di avventure).

    Come vicino di casa avrebbero avuto Yama, che liberato dalla presenza del babbo secondo me è anche un tipo simpatico...

     

    Che delusione.

  9. Scusate, ma io onestamente non la capisco tutta questa ossessione sul fatto che Tex e i pards trombino o non trombino...

    Anzitutto, sono personaggi di fantasia: ha senso insistere sul poco realismo della mancanza di impulsi ormonali? Perché: è realistico che vivano in un eterno tempo sospeso? O che facciano saltare le armi di mano? (nella vita reale- me lo sono sentito confermare anni addietro da un ex incursore dei Nocs & letto in svariati testi sui corpi speciali: oltre i sette/otto metri di distanza, miri al corpo; più da vicino, alla testa. Disarmare colpendo l'arma capita solo a) per puro caso oppure b) quando un cecchino tira ad un bersaglio immobile ed ignaro - vedi fucili antimateriali. MAI volontariamente in combattimento). Ce n'è tante di cose poco realistiche in Tex: perché questa debba turbare tanto... Mah.

    In secondo luogo, se vogliamo calare Tex nella vita reale: si calcola circa tra l'1 ed il 2o 3% della popolazione sia sostanzialmente assessuale... Passi per i pards, ma Tex è sicuramente un soggetto più unico che raro: proprio così strano rientri nella categoria? Uno dice: è stato sposato. Ok, allora diciamolo demisessuale (una sola persona e solo quella).

    Tanto più che, se per un momento immagino Tex come un personaggio reale, a me appare come un monomaniaco: la sua continua ricerca di torti da raddrizzare, cattivi da catturare, l'ossessione per la giustizia... (Boselli, che è un tipetto sgajo, glielo fa pure dire dal figlio in un paio d'occasioni. mi viene in mente "I giustizieri di vegas": "ma dobbiamo proprio inseguire noi ogni malfattore del west?" - più o meno). Tex è sotto certi punti di vista un ossessionato: in soggetti del genere, l'obiettivo principale cancella tutti gli altri pensieri. Sembrerà un discorso strano, ma io sono cresciuto in paesino di campagna, e lì uno dei punti di riferimento era il prete: soggetto per definizione con una missione che escludeva rapporti affettivi e (tanto più) sessuali (risparmiatemi i commenti sui preti pedofili e con doppia vita e quant'altro: lo so, ce ne sono anche troppi. Ma mica tutti...). Ecco: per me Tex è come un prete. La morte della moglie gli ha dato il colpo definitivo, incanalando anche quei (pochi) impulsi giovanili che ogni tanto GLB sembrava attribuirgli nel dovere di punire i malvagi. E stop.

     

    Uno dice: qui si parlava più che altro di Kit. Già. Ma se partiamo dall'idea di un padre del genere, è abbastanza normale che anche Kit tenda a reprimere, ad imitazione del genitore.

    In secondo luogo, un po' di contesto... La storia è ambientata nell'Ottocento, non in una discoteca moderna. All'epoca, le ragazze di buona famiglia non "la davano via" con tutta la facilità attuale (quindi non è che perché sono saliti in camera, eccetera...)  .

    In terzo luogo, Kit con Manuela era rimasto abbastanza "scottato" in passato. Non ci trovo niente di strano sia alquanto "freddo" nei suoi confronti (capita, a noi romanticoni, quando reincontri una persona che ti ha fatto male).

     

    Potrei proseguire, ma è diventato uno sproloquio quindi chiudo.

     

    PS ah, tra parentesi: ho sempre avuto i miei dubbi sul fatto GLB dicesse davvero che Tex "tra una vignetta e l'altra" si desse da fare. Non mi pare in linea col suo stile, con la sue epoca e con il modo in cui l'aveva tratteggiato. Sempre avuto il sospetto sia una frase attribuitagli dal figlio Sergio (cui mi sembrerebbe molto più adatta). Se poi l'ha detta davvero Gianluigi Bonelli, non sbranatemi. 

    Pace

  10. Il 21/9/2022 at 11:11, LedZepp dice:

    Proviamo a farlo con i voti

     

    Bonelli padre (non si può dare un voto)

     

    Ha creato Tex e questo basterebbe perché questo personaggio ha regalato emozioni a generazioni intere di persone.

    Ma non ha fatto solo questo. Ha scritto grandi capolavori, ha fatto la storia del fumetto in Italia, credo di dire senza torto, in un modo difficile da replicare anche per i suoi successori. E il suo Tex è uno dei miei preferiti insieme a quello di Borden.

    Duro, giusto, leale, intelligente, fallibile se serve ma con gran stile, che è ciò che lo rende davvero diverso e migliore rispetto al Tex di Nizzi, per esempio, fallibile ma senza stile.

    Non tutte le sue storie sono perfette, e ci mancherebbe, e nel non dare un voto esprimo semplicemente l'incapacità di classificare chi ha creato qualcosa. Si può forse dare un voto al creatore e al suo giardino dell'Eden? 

    No. Ma possiamo votare chi ha messo piede in quel giardino dopo di lui.

     

    Leggendario

     

    Nizzi (voto 7)

     

    Scindiamo lo sceneggiatore dalla persona (che non conosco ma che in alcune sue dichiarazioni non ha dato gran prova di simpatia e ci sta possa suscitare emozioni contrastanti). Nizzi è un ottimo sceneggiatore, ha scritto Tex dopo ed in contemporanea con il creatore del personaggio, una roba da far tremare i polsi e ha traghettato Tex con migliaia di tavole e storie sicuramente meritevoli, ma tanti bassi dopo gli alti. Ammetto che Nizzi è l'autore che ho letto meno in proporzione tra i fantastici 4 citati nel topic (ma di Nolitta ci sono meno storie che degli altri), perché mi piace meno come stile e non mi entusiasma quasi mai.

    Ma da quel che ho letto ad oggi, sono più le storie di Nizzi poco riuscite, con un Tex poco fedele all'originale, quasi ridicolizzato e ridotto a commedia western. Da amante di Carson, non perdono a Nizzi l'averlo ridotto a macchietta troppe volte e no, non riesco ad affrontare la lettura di Tex come un diversivo senza troppe pretese, perché in molti casi il Tex Nizziano è questo, un passatempo disimpegnato.

    Il voto è più per la riconoscenza di essersi fatto carico di una gran mole di lavoro (pagata eh) e di aver provato ad emulare GLB, ma ahimè senza migliorare il personaggio, anzi impoverendolo. Non condivido le accuse di chi afferma che Nizzi abbia intenzionalmente ridicolizzato il personaggio, credo sia avvenuto per mancanza di idee, forse perdita di passione e ispirazione, ma non credo che alcun artista ami fare un lavoro di bassa qualità. 

    Tra le storie da lui scritte, la mia preferita resta quella sul primo Texone, con un Tex esplosivo e violento.

    Fa strano sentir dire a Nizzi che il suo Tex era quello più bilanciato, che non menava le mani se non strettamente necessario, rispetto al Tex di GLB. Il miglior Nizzi è proprio quello che porta in scena un Tex rustico ed efficace.

     

    "Può la perpetua felicità del Giardino dell'Eden essere diventata tanto noiosa che mangiare la mela fu un atto giustificato?"

     

    Boselli (voto 9.5)

     

    A lui il voto lo do. Nel giardino dell'Eden ci è finito e non si è limitato a rinverdire un prato ingiallito, ma ha anche messo giù qualche nuova specie di fiore (penso a Tex Willer ma in generale alla freschezza che si respira su Tex).

    Non sono d'accordo con Nizzi, Boselli scrive un Tex diverso da GLB, si, ma nello stile e non nell'essenza del personaggio.

    Boselli da l'impressione di essere un uomo d'azienda se paragonato a Nizzi, ma la sensazione è che il suo vero atto di fedeltà sia verso Tex e il suo creatore.

    E poi, il Carson di Boselli è davvero un piacere da leggere per chi ama il personaggio e direi che tra i lettori di Tex siano pochi a non amare in modo viscerale il buon vecchio Kit. 

    Grande scrittore, soggetti freschi e mai banali, ma a suo agio anche con il classico.

    Capace di gestire trame lunghe con tanti personaggi, ottimo anche su storie brevi e classiche (l'Agente Indiano per citarne una recente), qualche volta un po' verboso, ma in fondo le storie meno riuscite di Boselli sono proprio queste, quelle un po' pesanti nei dialoghi. 

    Direi che se questo è il peggio che può capitargli, Tex è in una botte di ferro. Talento ce n'è a volontà e quando mancano l'ispirazione o la ciambella ha un buco un po' storto, l'amore e la passione per Tex permettono a Boselli comunque di portare a casa storie che  si salvano e che meritano la sufficienza e in una collana seriale che esce da 70 anni ogni mese, non è una cosa da poco, ma un mezzo capolavoro. Il voto è anche per questo. 

     

    Siede alla destra del [Bonelli] padre. 

     

    Nolitta (senza voto)

     

    Senza voto per l'enorme rispetto verso un grande editore e sceneggiatore (ma non di Tex) che per il suo lavoro sia di editore che di sceneggiatore merita solo un grazie enorme.

    Fatico a dir qualcosa, o a giudicare Nolitta su Tex, perché Nolitta Tex non lo ha mai scritto o compreso (e fa strano perché è stato personaggio di punta della sua casa editrice), ha forse scritto storie sul cugino di Tex, un pistolero pavido e isterico, e un po' sborone. Ammetto che di lui ho letto tutto tranne "El Muerto". Potrebbe ribaltare il mio giudizio? 

    Ha anche scritto meno degli altri e forse lo ha fatto solo per assicurare la continuità della serie e dar mano forte a Nizzi.

    Trovo anche ingeneroso impuntarsi troppo contro il suo Tex, è in fondo un qualcosa di particolare e a parte.

    Non lo considererei nemmeno tra gli sceneggiatori principali di Tex ad averne fatto la storia, al pari dei tre sopra citati. 

     

    E così lapidavano Stefano mentre pregava e diceva: "Signore Gesù, accogli il mio spirito". Poi piegò le ginocchia e gridò forte [ultime parole]: "Signore, non imputar loro questo peccato". Detto questo, morì. ( dagli Atti degli Apostoli)

     

    Stavo per rispondere, poi ho letto il testo di LedZepp e onestamente non saprei che dire di diverso. 

     

    (solo una cosetta su Nolitta: secondo me, consapevolmente o inconsapevolmente Tex lui lo odiava. Problemi col padre, presumo: Tex era costruito a immagine e somiglianza di GLB, e credo che come per tutti i figli di padri troppo prorompenti Sergio Bonelli facesse fatica a confrontarsi- e forse non gli ha mai perdonato la separazione da Tea Bonelli. Come editore, non poteva strozzare la gallina dalle uova d'oro; ma se putacaso Mister No si fosse messo a vendere tanto da sostituire Tex...

    Salverei di suo "El Muerto", quello sì: un Tex crepuscolare, diverso dal solito, magari un po' troppo piccione. Ma quando la lessi da bambino mi piacque molto quel Tex più malinconico e non imbattibile (i difetti della storia ho cominciato a vederli da un po' più grande, ma le sensazioni del bambino restano tutta la vita). Fosse rimasta un unicum, come storia, sarebbe stata perfetta. Ma poi Nolitta prese a darci dentro... 

    • +1 2
  11. Solo come mia curiosità. Sono sempre stato convinto (per il nome e per come è disegnato) che il sergente Ross di questa storia sia lo stesso che appare ne "La sconfitta" (nn. 98/99; lo sceriffo del paese in cui Tex affronterà Ruby Scott, che viene appunto salutato da Tex e Carson con "Che mi venga un colpo! Il sergente Ross!" e dice di aver lasciato la divisa ed essere diventato sceriffo).

    Ovviamente, la storia in questione è stata pubblicata molto prima, ma a me è sembrato che in questa Nizzi abbia inserito il "primo incontro" tra Tex, Carson ed il sergente in questione.

    Mia curiosità, come dicevo: qualcuno sa se sia proprio così?

     

    Grazie

     

    ps questa storia (non "La Sconfitta" di GLB: grande episodio) è comunque al di sotto dei minimi sindacali. Bei personaggi il sergente ed il tenente, Carson fa fuori più nemici di Tex... ma quel Tex che, quando gli ammazzano Liddaker sotto il naso, si china a vedere come sta???? Cioè, qualcuno alle mie spalle spara colpendo qualcuno davanti a me: io, che mica sono Rambo, a) scappo al riparo & b) cerco di capire chi sta sparando e se ce l'ha con me. Da Tex ti aspetti che si volti e fulmini lo sparatore. Se è senza pistola, che si tuffi al riparo e reagisca. Un Tex che si china a controllare, lascia gli arrivino alle spalle e gli diano una botta in testa non è Tex: è un sosia, idiota terminale, forse con istinti suicidi (se avessero sparato anche a lui? stava lì fermo a fare da bersaglio?). Il che spiegherebbe come mai si faccia catturare a ripetizione nel corso della storia. 

  12. Riletta stanotte (crisi di insonnia, andato allo scaffale e pescato a caso).

    Era come la ricordavo, un Boselli così così (strano: di solito il suo livello è l'eccellenza). Giallo non poi così difficile da svelare (troppa l'insistenza su Vance nel corso della storia, mi stava sospetto sin dall'inizio); come già argomentato da alcuni di voi, motivazioni dei cattivi debolucce. Un paio di situazioni un po' difficili da mandar giù:

    . la sparatoria iniziale uno contro sette è davvero un po' troppo. Anche per come messa in scena: si sparano da tre metri di distanza ed i cattivi mancano tutti i colpi... Mmmmh: anche Tex ne sarebbe uscito con almeno qualche graffio

    . Tex che molla uno sganassone al tizio innocente e poi gli chiede scusa... Mmmmh: Tex non si sbaglia così

    Buoni invece, per me, i ritorni di Jesse Hawks e Raza. E di solito i personaggi riproposti non mi piacciono, ma stavolta ci stavano. Purché, parere mio, Juan R. non diventi un personaggio ricorrente: il suo terzo ritorno sarebbe il troppo che stroppia.

     

    Ammetto però che probabilmente buona parte del giudizio moscio è legato ai disegni: Boselli non me ne voglia, ma per buona che sia la sceneggiatura per me il disegno è due terzi del valore del fumetto (toh: l'altra sera ho ripescato dal fondo armadio gli episodi di Doc Savage editi in Italia dalla Editoriale Corno, roba anni '70. Storie di una ingenuità devastante, ma i disegni di Ross Andru... Roba da restarci incantati).

    Ecco, in questo caso, da lettore di Tex che si è formato l'occhio su Galep, il primo Ticci e, soprattutto, Letteri (il mio preferito, quando sfornava storie tipo Diablero o Il Signore dell'Abisso), vedere il buon Guglielmo L. così in calo mi mette una tristezza...

    Malinconie.

    • +1 1
  13. <span style="color:red">2 ore fa</span>, Letizia dice:

     


    La lettura...., se proprio non ti fa diventare più intelligente, non ti fa certo diventare più stupido.

    D'accordo su tutto, con una piccola eccezione su questo punto: la scorsa settimana in montagna diluviava, uscire non m'andava, ho letto l'unica cosa presente abbandonata da un precedente occupante la stanza. Un vecchio numero di "Grand Hotel".

    Ho sentito il mio Q.I. precipitare in cantina...

    :lol2: 

    • +1 1
  14. Non posso giudicare la storia perché la lessi da bambino e me ne innamorai (la storia è deboluccia? Vabbè, ma Letteri l'ha disegnata talmente bene che da bambino mi ci riempivo gli occhi. Avrei dato il braccio destro per disegnare così...) e non si possono giudicare i propri primi amori.

     

    Però, come nota buttata lì: da piccolo avevo la mania di contare in ogni episodio quanti nemici facesse fuori Tex (animali esclusi, che ci restavo troppo male quando i pard facevano strage di lupi o, in questo caso, scimmie). Non so che tipo di patologia mentale indichi (tanto più che lo faccio ancora adesso...). Comunque, nell'effettuare il bodycount - come lo chiamano al giorno d'oggi- mi disturbava sempre un po' il fatto che Tex facesse fuori una valanga di nemici e Carson - il mio prediletto- quasi sempre molto meno (ho idea fosse una sensazione diffusa, dato che nel Tex attuale c'è quasi sempre un molto maggior equilibrio nella distribuzione delle "vittime" tra i pards . E per me c'è lo zampino di Boselli...:mazza:).

    Bene: uno dei tanti motivi (oltre ai meravigliosi disegni di Letteri) per cui me ne innamorai fu la constatazione che in questa storia Carson faceva fuori più yaqui di Tex . Ricordo il momento di puro piacere, quando terminai il conteggio...:P

     

    Ah. Nel caso non ne abbia parlato prima: disegni di Letteri sublimi.:wub: :D

     

     

     

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