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Diablero

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Messaggi pubblicato da Diablero

  1. Anch'io rileggo gli albi, anche perchè così noto cose che non avevo notato prima. E stavolta ho notato una cosa...

     

    Pagina 64: come fa Cochise a sapere che Kirker è l'assassino di suo padre? Lui non sapeva nemmeno che era lì, sta solo cercando Delkay e Tahzay. Non sa nemmeno che c'è Tex (Tex può averlo visto da lontano sulla rupe, ma riconoscere Kirker, invecchiato di 15 anni in mezzo ad un gruppo di bianchi? Senza che nulla l'abbia fatto sospettare che sia lì?

     

    Cochise fa segnali a Tex con il fumo, ma Tex non può rispondere, sarebbe visto. Quindi non può dirglielo.

     

    Possibile soluzione: Cochise ha sentito il dialogo fra Tex e Kirker. Stanno gridando, ad una certa distanza (sono un po' troppo vicini per il "realismo" della scena, perchè Kirker dovrebbe rischiare di far avvicinare a pochissimi metri un uomo armato di fucile, che poi infatti glielo punta addosso? La scena sarebbe stata meno melodrammatica ma più sensata se si fossero parlati al coperto o comunque abbastanza distanti...)

     

    Ma per sentire tutto il dialogo, Cochise deve essere già appostato dietro le spalle dei banditi, pronto per ucciderli. perchè non lo fa appena Tex attira la loro attenzione? Se aspetta che Tex scenda lo mette in pericolo inutilmente.

     

    Si potrebbe fermare e ascoltare se avesse sentito Tex gridare il nome del suo antico nemico. E questo darebbe a Tex un motivo migliore per scendere: deve avvertire Cochise che quello è Querquer.

     

    Solo che Tex scendendo grida "James Kirker". Un nome che Cochise non conosce. Cochise conosce il nome di Santiago Querquer.

     

    Suggerisco quindi per la prossima ristampa di far gridare a Tex "Santiago Querquer!", così che Cochise abbia una ragione per drizzare le orecchie e stare ad ascoltarli invece di sparare subito... :laugh:

     

     

     

    -------------

    C'è però anche una questione etica e morale: Tex in passato non ha mai fatto davvero torturare nessuno dagli indiani. l'ha minacciato, ha fatto iniziare torture per spaventare qualcuno, ma non ha mai abbandonato nessuno agli indiani per farli uccidere lentamente.  Vedere per esempio anche il finale del numero 201 dove li convince ad affidare la punizione al Grande Spirito (cioè alle acque del Colorado). Tex sa che moriranno quasi sicuramente, ma almeno non saranno torturati. inoltre per la mentalità di Tex avergli dato comunque una possibilità, per quando infima, è meglio dell'ucciderli a sangue freddo.

     

    In questo caso, ovviamente una volta che Querquer è a terra ferito Tex sa che non può levare a Cochise la sua vendetta.

     

    Ma sarebbe bastato che Tex non fosse sceso, e Querquer sarebbe stato semplicemente ucciso come gli altri. Tex poteva informare DOPO Cochise che quello era Querquer.  La vendetta sarebbe stata compita ma senza tortura.

  2. 21 hours ago, Diablero said:

    La storia, prima di tutto, riprende una storia precedente, "Dugan il bandito", di cui è un vero e proprio "seguito" (mi viene in mente che ho letto, pochi minuti fa un post nel forum che diceva che nelle vecchie e buone storie di una volta non accadeva mai... )

    Riprendo questo punto per un osservazione sui "seguiti"...

     

    Questa storia è un ottimo esempio di come si fa un seguito "fatto bene".

     

    Parte dalla fine della storia precedente, ne segue le premesse e le conseguenze.

     

    Ricordiamo di cosa parla "Dugan il bandito": Dugan viene a sapere che c'è l'oro nella riserva navajo, e si fa condurre fino all'ubicazione esatta, ma poi viene ucciso con tutta la banda.

     

    Pensiamo a come è stato fatto recentemente il seguito di "Taglia: 2000 dollari": se Bonelli avesse fatto il seguito di questa storia nella stessa maniera, la trama sarebbe stata probabilmente questa: Dugan che si era salvato sgusciando via sotto il naso di Tex con le tasche piene d'oro, come il banchiere di taglia 2000 dollari, d'accordo con Kelly che si era ricomprato lo stesso saloon, avrebbero dato acqua di fuoco ad ALTRI due Navajo (uno dei quali magari era il fratello di Cane Giallo) per condurli in un'altra grotta piena d'oro nella riserva Navajo...

     

    Invece qui GL Bonelli riprende il finale di Dugan il Bandito, senza alterarlo ma anzi costruendo su di esso: se ricordate (o se ricontrollate) quella storia termina con un Tex pessimista che dice che finché avranno a che fare con banditi come Dugan o piccoli cercatori d'oro potranno difendere la riserva, ma che se la notizia arriverà a qualche grosso affarista smuoverà la politica e provocherà la cacciata dei Navajos dalle loro terre.

     

    Che è puntualmente quello che avviene (o rischia di avvenire) in QUESTA storia!

     

    Questa storia è COMPLETAMENTE DIVERSA da "Dugan il bandito", non ne è un remake mascherato. Le grotte con l'oro non compaiono nemmeno. Solo una piccola parte si svolge nella riserva, e Tex non vi prende parte.

     

    Però prende il finale di "Dugan", e SENZA ALTERARLO MINIMAMENTE ne segue le possibili conseguenze: Kelly, che si era salvato, va a raccontare tutto a qualcuno di ben più minaccioso e pericoloso di un comune tagliagole come Dugan: lo racconta al ricco proprietario di un giornale, uno che comanda i media! (insomma, praticamente a Berlusconi...  :P )

     

    Anche questa è una "buona norma" nei seguiti: l'escalation. Non solo il "seguito" non deve essere un mero remake e non deve fare ret-con, ma per non deludere, dopo la storia originale, la posta in gioco deve essere più alta, il nemico più pericoloso (pensate a come Mefisto ogni volta sia più forte, e anche Yama anche se dovrebbe essere un novellino si vede fare cose che Mefisto non aveva mai fatto). Quindi, se la prima volta si trattava di un comune bandito e della sua banda, stavolta si tratta di un uomo molto potente, tanto da poter muovere la politica e l'esercito ai suoi ordini (Marcus Parker è, in potere politico e denaro, probabilmente l'avversario più potente mai affrontato da Tex. E per questo mi sa che non avrebbe alcun senso fare un seguito di questa storica, come la fai l'escalation da qui, fai affrontare a Tex direttamente il presidente degli Stati Uniti?)

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  3.  

    4 hours ago, nikolai said:

    Inoltre non ho capito che fine a fatto il pistolero di colore guardiaspalle di Querquer che sembrava un cattivo con una certa importanza dato che era ben caratterizzato ma che da un numero all altro scompare

    Io non ci avevo dato molta importanza, mi era sembrato un pistolero come gli altri, si notava solo perchè era di colore, ma non c'è nella scena dell'incontro fra Querquer e Tex. Ci sono solo Wess e gli indiani a lui fedeli, segno che sono le persone più fidate. Può essere andato via altrove a fare qualcosa per Querquer o morire come tanti altri pistoleri "fuori scena", non c'era motivo per mostrare la morte di tutti...

  4. 5 minutes ago, borden said:

    No, Airoldi voleva puntare sul formato 62 e io ero d'accordo perché altrimenti non ce l'avrei fatta. Tutti d'accordo sul formato.

    Ma voleva il formato "audace" che stavano lanciando in quel periodo e poi era stato usato per Zagor Le origini, o era dall'inizio di dimensioni simili alla serie regolare di Tex?

     

    Ti ricordi di chi è stata l'idea di recuperare l'elegante titolo azzurro su bianco in costa come nella serie Tex Gigante invece delle coste colorate che vanno di moda oggi?

  5. [Wess]

    1 hour ago, borden said:

    Bravo! Nel primo caso mi sono reso conto tardi che De Angelis non l'aveva mostrato bene nel momento della morte.

    Ho riletto l'ultimo albo, e mi pare muoia a pagina 52, giusto?  o è in un'altra scena?

     

    54 minutes ago, Carlo Monni said:

    Veramente, se non ricordo male, Boselli ci aveva detto che Airoldi avrebbe voluto albi di 112 pagine con 110 di fumetto come la serie classica (ha ancora senso chiamarla regolare?) ma lui aveva replicato che non era fattibile ed alla fine lo stesso Boselli avrebbe proposto il compromesso degli albi di 64 pagine con 62 di fumetto.

    E ribadisco che ha fatto benissimo! :laugh:

  6. 7 hours ago, Letizia said:

    1) Le ristampe di Tex Willer sono tutte in volume unico. Perché?

    Perché oggi la Bonelli ha deciso di puntare sulle librerie. E quindi la ristampa la fa in libreria (con l'ulteriore vantaggio "economico" che così puoi fare la ristampa dopo pochi mesi e rivenderla alle stesse persone, mentre una volta facevano la ristampa dopo anni e anni)

     

    Prima di questa decisione editoriale, la ristampa sarebbe stata fatta in edicola con lo stesso formato (negli anni 70, con ristampe indistinguibili se non all'occhio di un esperto, se non cambiava il prezzo. Dagli anni 90 con una collana tipo "TuttoTex Willer")

     

    Notare che, insieme allo sfruttamento delle librerie, in qualcosa si è tornati agli anni 70: le ristampe "nascoste". Come all'epoca gli albi di Tex Willer vengono ristampati ogni volta che si esauriscono (chissà se ristamperanno anche i gadget) per mantenerli sempre disponibili. Sono già diversi numeri che si sono esauriti e poi sono "magicamente" riapparsi senza nessun annuncio in proposito. Segno che alla Bonelli vogliono mantenere questa collana sempre disponibile come all'epoca (ed è un buon segno, significa che vende: negli anni 70 la pratica era dovuta al fatto che le vendite di Tex aumentavano tanto velocemente che le vecchie tirature avevano bisogno di continui "rabbocchi", oggi tengono così pochi arretrati che si esauriscono molto prima ma costa anche meno fare ristampe limitate)

     

    Che la serie di cartonati non sia una "edizione definitiva" lo dimostra il semplice fatto che non ristampano TUTTE le storie. Chi seguisse quella avrebbe proprio SOLO le storie lunghe di Boselli, che quindi anche per gli acquirenti sono le uniche degne di essere ristampate...  :laugh:

     

    E Boselli stesso ha dichiarato più volte che "l'edizione di riferimento", quella per cui scrive, è quella in albi di 62 pagine. Per questo poi trovi i cliffhanger dentro il cartonato.

     

    Non è una scelta ovvia: quando negli USA con la crisi di vendita degli albetti in formato Comic Book vent'anni fa hanno iniziato a ristampare TUTTO sei mesi dopo l'uscita in formato trade paperback (volume brossurato) bastava leggerli per capire che le storie erano fatte per il ristampa in TPB. In un solo albetto non succedeva più niente, c'erano albi di soli dialoghi, gli albi finivano tranquillamente senza cliffhanger (ci sono sia motivi tecnici - i comic book sono davvero troppo corti, 22 pagine per volta sono poche per gli sceneggiatori moderni sbrodolanti - , sia motivi artistici - l'autore di punta era Bendis, che ci metteva dialoghi di 30 pagine - sia commerciali, gli autori guadagnavano di più dalla vendita dei TPB e quindi spingevano quelli). Oggi non la fanno più la ristampa immediata di tutta una serie, credo abbiano visto che danneggiava troppo le vendite degli albi, ristampano dopo più tempo solo alcuni cicli e sono tornati a scrivere per il formato albo

     

    8 hours ago, Letizia said:

    2) I cliffhanger vanno a farsi benedire nelle riletture successive, così la curiosità di come andrà a finire la storia, così l'attesa di un mese dell'albo successivo.

    E non ti dico appunto che è meglio leggere albo per albo? Cosa scrivo a fare allora se non mi date retta? :laugh:

     

    Io i cartonati li compro (solo quelli in b/n) per i disegni e perchè delle storie più belle voglio avere anche l'edizione in volume, ma mi rendo conto mentre lo leggo che la storia letta così in un unico blocco "rende meno" (anche se credo che questa di Cochise funzionerà meglio di per esempio quella dei Seminoles in cartonato, APPUNTO perchè è più sincopata e rapida con i cliffhanger. Quando leggi in volume quella dei Seminole ti rendi conto che i Seminole non li vedi fino a quasi metà volume e che sono più vicende collegate solo cronologicamente e dalla figura dell'inseguitore)

     

    Scrivere per un albo di 62 pagine non è la stessa cosa che scrivere per un cartonato di 380 pagine, e NON È POSSIBILE scrivere per ENTRAMBI i formati contemporaneamente. Borden scrive per l'albetto, gli americani vent'anni fa scrivevano per il volume. In entrambi i casi la cosa è evidente quando li leggi.

     

    Per questo i discorsi "sarebbe meglio se Tex Willer avesse 110 pagine" o "sarebbe meglio avesse 16 pagine settimanali" non hanno senso. In entrambi i casi non sarebbe più Tex Willer. Non QUESTO Tex Willer. Guardate "La cella della morte" e "il tranello". Sono entrambe storie pubblicate nell'arco di 5 mesi, ma sono state pubblicate in formati diversi. Non notate nessuna differenza nella maniera in cui sono scritte? (a chi ribatterebbe che è solo il tempo passato fra le due storie, a mia volta ribatto che allora possono guardare la differenza fra "La gola della morte" e "il figlio di mefisto", passano solo 10 anni circa fra le due storie...)

     

    Sul fatto che Boselli abbia voluto questo formato per fare la serie (immagino che Airoldi spingesse per il formato di Zagor le origini, visto che era il progetto "gemello" nato dalla stessa idea di fare dei remake di vecchie storie) non stento a crederlo. Albi da 110 pagine sarebbe stato troppo, altre 600 pagine oltre a quelle che già faceva all'epoca (o faceva fare) sarebbe stata una follia (anche se ala fine quasi ci sono arrivati fra special, bis e raddoppi di periodicità di serie speciali)

     

    Ma, chiunque abbia avuto l'idea... alla fine per me si è rivelata un ottima idea. Mantiene il prezzo relativamente basso (rispetto agli altri Bonelli, ovvio) e visto che la narrazione si deve adeguare al formato vediamo un ritmo più rapido rispetto al Tex "regolare".

     

    Il formato di pubblicazione non è mai "neutrale", influisce SEMPRE sul tipo di narrazione. E in questo caso è stata un influenza molto positiva.

    • +1 1
  7. Recentemente in una discussione su quanto fossero "complicate" le storie attuali e quanto "semplici e ingenue" fossero le storie di GL Bonelli, ho sfidato chi diceva quelle cose a contare i personaggi presenti in questa storia.

     

    Ovviamente non l'ha fatto nessuno...  :P

     

    Però mi dispiace che non l'abbia fatto nessuno, e visto che ogni occasione è buona per rileggersi questo capolavoro, ecco i "pochi personaggi delle storie semplici di una volta" (come si "contano i personaggi"? Ovviamente non contando anche le persone anonima sullo sfondo, un personaggio è una persona identificata e identificabile che ha un ruolo e verrebbe citata nei titoli di coda con il nome o con un una identificazione precisa, non come "donna piangente scena funerale #1"_)

     

    La storia, prima di tutto, riprende una storia precedente, "Dugan il bandito", di cui è un vero e proprio "seguito" (mi viene in mente che ho letto, pochi minuti fa un post nel forum che diceva che nelle vecchie e buone storie di una volta non accadeva mai... )

     

    Infatti,


    1) Kelly, il barman, sopravvissuto alla fine di quella storia, e uno dei pochi che sa dell'esistenza dell'oro nei monti della riserva Navajo, va a raccontare tutto all'"Uomo di Flagstaff" subito nella prima pagina, dando il via all'intrigo (che parte proprio dal suo assassinio, così impara!)

     

    Notare che GL Bonelli, da buon narratore che ritiene di avere lettori svegli, NON fa nessun flashback della storia originale: chi se la ricorda bene, gli altri possono andare a rileggersi gli albi, non si SPRECANO pagine a raccontare cose già viste....)

    Nella prima pagina incontriamo anche

     

    2) l'Uomo di Flagstaff, Marcus Parker, il grande tessitore dell'intrigo, e

     

    3) Il suo fido braccio destro, Fred Redwood

     

    Se è un po' che non lo fate, rileggetevi almeno l'inizio di questa storia. L'abilità in cui, IN UNA SOLA PAGINA e senza sprecare tempo in cose inutili, vengono presentati i due nuovi avversari, il ritorno di Kelly e il pericolo per i Navajo... questo è SAPER SCENEGGIARE, altro che "storie ingenue"...

     

    Subito dopo conosciamo...

     

    4) Myra Solano, "Viso d'angelo, cuore di pietra, cervello da volpe", bellissima come tutte le donne di Nicolò, e la vera organizzatrice della trappola per Tex

     

    5) Lo sceriffo di Gallup, pedina inconsapevole.

     

    6) Clay Heber. complice di Myra che si occopa del "lavoro sporco", che diventerà importante come testimone.

     

    7) il signor Pelton, il direttore della banca Fargo, che organizza la difesa di Tex nel processo e collaborerà nel terzo albo alla fuga di Tex

     

    8) L'avvocato Martin, il legale di Tex (all'inizio non volevo includerlo, visto il suo ruolo davvero marginale, ma poi ho visto che GL Bonelli lo mette in scena per un bel po' di pagine, più di quante ricordavo...)

     

    9) il vice-sceriffo Morton, che scorta Tex a Vicksburg.

     

    10) Lo sceriffo (corrotto) di Holbrook che cospira per ammazzare Tex lungo il viaggio.

     

    11) Jeff, il vice dello sceriffo.

     

    12) Faradine, capo del dipartimento indiano (all'inizio è solo citato per nome, poi lo si vedrà agire)

     

    13) Larry Lyman, il nuovo agente indiano dei Navajo e personaggio più odioso di tutta la storia.

     

    14) Il sergente Mike Murdock, il capo sorvegliante di Vicksburg (chi all'epoca leggeva Devil noterà il nome uguale a quello del fantomatico fratello gemello di Matt Murdock: coincidenza?)

     

    15) Clem, il complice di Mike Murdock che fa da collegamento con gli indiani Mohave

     

    16) Slim, guardia carceraria

     

    17) Joe, guardia carceraria

     

    18) Hayden, il direttore (alcolizzato) del carcere di Vicksburg

     

    19) "Rosso", uno dei carcerati che fa amicizia con Tex (che poi lo farà fuggire insieme ad altri galeotti, altro che ligio alla legge...)

     

    20) Robby, guardia carceraria

     

    21) Lucky, il barman del "Red Bull" a Vicksburg (città)

     

    22) Victorio, il capo dei guerrieri Mohave

     

    23) Bill, guardia carceraria che tenta di ammazzare Tex

     

    24) Driscoll, guardia carceraria (sto elencando SDLO le guardie carcerarie che non solo sono identificate per nome ma hanno ruoli "parlanti" che portano avanti la storia, altrimenti sarebbero molte di più)

     

    25) il comandante di Fort Defiance

     

    26) Il sergente Bryan, che scorta Lyman nella riserva

     

    27) Il capitano Stone, che va a requisire i fucili dei navajo e poi comanderà la spedizione militare nella riserva.

     

    28) Bill Finney, l'allevatore padrone del ranch "doppio sette", incaricato da Lyman di fornire bestie malate e malandate che però svela tutto a kit, e che in seguito verrà derubato.

     

    29) Mike, il capo dei cowboy di Bill Finney

     

    30-31) Tom e Nick (più altri complici innominati), ladri di cavalli assoldati da lyman per fare razzie dando la colpa ai Navajos

     

    32) Lo scout indiano del capitano Stone. Non viene mai chiamato per nome ma si vede agire spesso autonomamente in diverse scene

     

    33) il capitano Donovan, comandante della seconda colonna militare con i cannoni.

     

    34) Sam, il sorvegliante in capo alla cava di pietra.

     

    35) Damby, il direttore del "Flagstaff post", pennivendolo agli ordini di Marcus Parker, che è l'editore del giornale. Negli ultimi anni di attività, diciamo dagli anni 60 in poi, la visione del ruolo della stampa per GL Bonelli cambia radicalmente. Se nei primi albi era quasi una visione "eroica" (gli eroici giornalisti che quasi si fanno ammazzare in "uno contro venti" e "vendetta navajo"), anni dopo è una visione sprezzante, di una stampa sempre al servizio dei potenti, che sparge odio e menzogne, con i giornalisti descritti come lecchini servili. Pensate cosa avrebbe scritto se avesse visto la TV di oggi...

     

    36) Oswald Foster, la "mano sinistra" di Marcus Parker.

     

    37) Frenzy, scassinatore assoldato da Foster.

     

    38) Lo "specialista" che Frenzy fa chiamare per aprire la cassaforte.

     

    39) Mango: guerriero navajo che si nasconde fino a quando i soldati non sono attorno al pueblo ad assediare kit, Tiger e gli altri navaho, e poi con il suo gruppo fa saltare l'ingresso del canyon.

     

    40) Bill Heming, tirapiedi di Foster.

     

    41) Mike, buttafuori di Myra Solano.

     

    42) Tom, il barista di Myra Solano che riconosce Bill Heming e la mette sull'avviso. Ed essendo un "fan" di Kit Carson, gli racconta tutto quello che gli serve per catturare Myra.

     

    43) Il capitano Torrington, inviato dal comando dei rangers.

     

    44) Abbot, l'agente della Pinkerton che ha fatto indagini indipendenti arrivando anche lui al nome di Marcus Parker, pur senza riuscite a trovare prove

     

    Come tutte le liste di questo tipo, anche questa è opinabile e contestabile: qualcuno avrebbe aggiunto anche altri personaggi (il giudice, per esempio), altri avrebbero magari tolto personaggi abbastanza anonimi come Tom e Nick o qualche guardia.  Ma il punto è che se confrontate CON GLI STESSI CRITERI questa storia alle storie attuali, vedrete che anche le storie più "complicate" di Boselli ne hanno molti meno. poi a seconda del criterio che utilizzerete invece di essere un "44 a 15" sarà un "50 a 25" o un "35 a 9"...

     

    Eppure, qualcuno ha mai avuto qualche difficoltà a seguire questa storia? A distinguere fra questi 44 personaggi? Nessuno, vero?

     

    Un po' è perchè "la conta dei personaggi" non è un buon criterio per giudicare quanto è "difficile" una storia (però è quello che vedo usare più spesso, anche se non li contano, vedo continue lamentele che "oggi ce ne sono troppi"), un po' è ovviamente perchè GL Bonelli era davvero bravo a caratterizzarli in poche battute. Ma per me è anche nella maniera in cui sono utilizzati.

     

    Sono tutti personaggi che appaiono e scompaiono secondo la loro funzione nella storia, e ci viene detto solo quello che dobbiamo sapere. Niente di più. Non ci viene mai raccontato cosa ha fatto Parker al figlio del giudice lymestone. Non serve. Serve solo sapere che Myra Solano l'ha scritto e quello scritto può rovinare Parker. Non ci viene fatto un flashback sul passato di nessuno di questi personaggi. Non ci viene detto "Clem in fondo in fondo era buono, anche se faceva ammazzare prigionieri per denaro", e nemmeno "bada bene, Clem anche se è simpatico è malvagio! Lettore incapace di valutare, adesso ti spiego cosa devi pensare". NO! Clem ci viene semplicemente mostrato agire, e poi ciascuno valuta per conto suo. GL Bonelli scriveva per lettori pensanti!

     

    Ovvio che non tutte le storie sono così. Per Lucero, GL Bonelli ci narra sì il suo passato e la sua infanzia, perchè SERVE per la storia! Ma sempre, ogni volta, il faro da seguire è la necessità della storia.

     

    Oggi, mi pare che non sia più così. Tafazzianamente, si fanno errori basilari di narrazione (tipo riempire tutto di spiegoni superflui) perchè "i fumetti si fanno così", e i lettori tafazzianamente concordano che il fumetto DEVE ANNOIARE, o non è un buon fumetto...

     

    È come se, nel mondo del fumetto, i veri, grandi maestri, quelli che erano da seguire ed imitare perchè erano davvero i più bravi, e che avevano una vastità di tecniche da insegnare inestimabile... siano stati schifati, perchè "vendevano troppo", le loro tecniche perse e dimenticate, la loro memoria infangata con boiate sui loro "lettori ingenui"

     

    Mentre gli autori più scarsi, i più noiosi, quelli che vendevano meno, sono stati elevati a "maestri di pensiero" e guide su "come si fanno i fumetti" (per annoiate il più possibile)

     

    Infine, alcune osservazioni...

     

    Pagina 13-14 di Tex Gigante 144. Uno degli epici discorsi di GL Bonelli che chi ha tramutato Tex in uno "sbirro ligio alla legge" evidentemente non ha mai letto. Attuale oggi più che mai. Quale fumetto oggi dice cose simili? Zerocalcare. Di sicuro non i fumetti Bonelli. E oggi Zerocalcare vende piu di Tex. Mmmm...

     

    Pagina 92 di Tex 144: GL Bonelli, che scriveva storie per lettori dotati di un minimo di raziocinio, ci spiega perchè le scene alla "Tex mi ha pestato e adesso vado con lui dallo sceriffo o in tribunale a confessare tutto" tipo quelle di Nizzi o quella di Ruju nell'ultimo albo uscito sono emerite strunzate...

     

    E c'è gente che ha il fegato di dire che lui scriveva storie per "lettori ingenui"... :rolleyes:

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

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  8. 31 minutes ago, PapeSatan said:

    La lunghezza di una storia si misura in numero di strisce o tavole, non in durata temporale di uscita in edicola.

    Non è vero. O almeno, avresti ragione se per "lunghezza della storia" intendessi parlare del consumo di carta, il costo di stampa, il tempo che ci metti a leggere tutto alla fine avendo tutti gli albi.

     

    Ma si parlava ESPLICITAMENTE del "tempo che devi aspettare per sapere come va a finire" e del doversi "ricordare dopo tanto tempo" gli eventi precedenti...  quindi, proprio di TEMPO si stava parlando!

     

    (vero che nel tuo post non hai parlato di tempi... ma era di quello che verteva la discussione in cui sei intervenuto...)

     

    Anche se parlassimo di "tempo di lettura", il calcolarlo in pagine sarebbe sbagliato. Prima di tutto non leggiamo i fumetti a "pagine", li leggiamo in "vignette", ogni vignetta un fotogramma da collegare in scene, con più vignette una scena dura mezza pagina e con meno vignette dura due pagine. E poi all'interno di ciascuna vignetta, il tempo di lettura dipende dalla quantità di testo, che era molto maggiore nei primi tempi.

     

    Quelle che chiami oggi "dieci pagine" de "il tranello" all'epoca erano 32 pagine a 3 vignette l'una (tipicamente) per un totale di circa 100 vignette di un albo settimanale che DOVEVA dare un adeguato tempo di lettura ai lettori per i loro soldi, quindi doveva avere abbastanza eventi e abbastanza testo da far durare "abbastanza" la lettura.

     

    Dieci pagine oggi sono spesso quello che serve a fare solo iniziare una scena, e rappresentano magari quello che in "tempo dei personaggi" è meno di un minuto, possono essere anche solo una trentina di vignette e si leggono in meno di 5 minuti. Nessuno le comprerebbe mai come albo a parte, sarebbero incomprensibili.

     

    Quindi, in ogni caso, fare paragoni "a pagine" fra albi che avevano un formato, periodicità e linguaggio fumettistico diverso non ha alcun senso.

     

    Oltretutto, il tuo stesso "ragionamento" ti smentisce: se per te una pagina è una pagina, e il tempo non conta nulla, allora "il passato di cochise" non è per nulla "troppo lunga": sono 62 pagine per 6 albi, 368 pagine, poco più di 3 albi della serie regolare (110 pagine x 3 + uno scampolo di sole 38 pagine), una durata NORMALISSIMA per la serie Tex Gigante, e molto vicina alla durata di un Maxi.

     

    Quindi, se segui davvero il tuo ragionamento, non capisco perchè ti lamenti di Tex Willer e non dei Maxi: se contano solo le pagine, sono la stessa cosa.,..

     

    47 minutes ago, PapeSatan said:

    Infatti, leggere "Il tranello" in albo gigante mensile è più efficace che leggerlo a strisce settimanali,

    Su questo non sono ASSOLUTAMENTE d'accordo.

     

    Anzi, per me chi dice un enormità simile, vuol dire che non si è mai davvero letto "il tranello" nella versione a strisce!

     

    (e poi...  sono DECENNI che sento gente lamentarsi del fatto che storie come il tranello sono troppo sincopate e ripetitive, che il cliffanger ogni 10 pagine rompe le scatole e stanca, etc, e ogni volta mi tocca spiegargli che letta s strisce è molto, molto, molto meglio, e adesso salta fuori che tutti quei decenni di lamentele non sono mai esistiti? :rolleyes: )

     

    51 minutes ago, PapeSatan said:

    così come sarebbe stato più efficace leggere "Il passato di Cochise" in 3 albi e rotti in 3 mesi con foliazione da serie regolare anzichè in 6 albi con foliazione poco più che dimezzata nel doppio dei mesi.

    Non ha senso come affermazione.

     

    Se fosse stato diviso in 3 albi e rotti da 110 pagine, poteva essere fatto solo in due maniere:

    1) "a posteriori", affettando le storie dove capita e lasciando i cliffhanger ogni 62 pagine. Una schifezza

    2) in fase di sceneggiatura, e quindi semplicemente sarebbe stata una storia DIVERSA, che non avrebbe avuto le stesse vicende divise in quella maniera, appunto perchè scritta per un formato diverso. Non sarebbe mai stata una "maniera più efficace" di narrare la stessa storia. Sarebbe stata, semplicemente, una storia del tex gigante regolare.

     

    E di Tex "regolare" ne hai 4000 pagine all'anno, davvero non capisco questa mania del volerlo pure fatto tutto uguale tutto alla stessa maniera... torniamo al solito discorso, "mi piace solo il Tex che somiglia a Zagor", o in questo caso, "Tex willer lo vorrei senza nessuna differenza da Tex Gigante". Che senso ha?

    • +1 1
  9. 57 minutes ago, PapeSatan said:

    E potrei altresì ribattere con un alto numero di grandissime storie brevi distribuite in non più di un paio d'albi: "Il tranello"

    In realtà, non uscì "in un paio di albi", quella è la raccolta in volume (paragonabile a quello che sono oggi i volumi cartonati che raccolgono le storie di Tex Willer: questa storia sarà ristampata in UN volume, anche meno di quelli che ci sono voluti per Il tranello.

     

    Il tranello in realtà durò esattamente 21 Albi settimanali, e quindi i lettori dovettero attendere 5 MESI la conclusione: praticamente come con l'ultima storia con Cochise...

     

    57 minutes ago, PapeSatan said:

    "Sangue navajo"

     

    Anche questa, 18 albi!

     

    57 minutes ago, PapeSatan said:

    "La gola della morte",

    Questa è ancora più lunga, 23 albi! Quasi sei mesi di attesa! DI PIÙ rispetto alla storia di Cochise (che dura 6 albi, e fra il primo e l'ultimo passano quindi 5 mesi esatti...)

     

    57 minutes ago, PapeSatan said:

    Ricordiamoci che si parla della collana "Tex Willer", nata con l'intento di ricalcare l'agilità, il ritmo, l'essenzialità delle originarie strisce.

    E infatti...   :laugh:

     

    Il problema credo che sia che Borden parla DAVVERO delle strisce, perchè LE HA LETTE DA BAMBINO, e quel tipo di narrazione "a puntate", tipo i vecchi serial cinematografici in b/n, lo conosce.  Molti commenti invece mi pare che partono da idee molto strampalate su cos'erano.  Non mi meraviglierei di leggere in uno dei prossimi post "come mai Tex Willer non è a colori? Le strisce erano a colori, so di cosa parlo, ho appena letto la CSAC...  :laugh: )

     

    39 minutes ago, Dix Leroy said:

    Fatto smentito presto dai fatti: le storie di Tex Willer saranno anche belle (comunque sempre ben illustrate), ma col personaggio originale e la sua narrazione sembra impossibile ma hanno ben poco. Poi che piacciano alla maggioranza dei lettori e che lo scrittore si diverta a realizzarla è un altro fatto. A me ha presto stufato perché mi sembra rivolta più a "iniziati" o a studiosi di storia americana.

     

    E allora il punto è ancora più chiaro: a te Tex Willer non piace proprio come principio. Non ti piace l'idea di base dell'infilare il passato di Tex nella storia "ufficiale", non ti piace che sia diverso dal Tex quarantenne, non ti piace magari che non ci siano Tiger e Kit Willer...

     

    Che senso ha "andare in cucina" a questo punto a dire "questo tex dovrebbe essere più quarantenne, poi lo vorrei più ranger e più agente indiano, con storie di pochi albi, magari possibilmente di 110 pagine"?

     

    Semplicemente non sei il suo pubblico...

     

    (mi vengono in mente i nolittiani a cui piacevano le storie di Nolitta "perchè somigliava a Zagor". E allora compratevi Zagor, no?)

    • +1 1
  10. 6 minutes ago, Dix Leroy said:

    Tex per me dovrebbe essere come un ottimo telefilm (di quelli di una volta): buoni episodi da un'ora scarsa senza troppi riferimenti agli avvenimenti già successi e ogni tanto il mega puntatone in più parti per premiare quelli più attenti ai particolari e alla cronologia, nonché ai tanti amanti delle storie-fiume.

    Però poi iniziano le proteste sul fatto che non ci sono più le storie "importanti" di una volta, eccheppalle sempre storielline da due albi con i trafficanti di whisky, etc etc etc etc :laugh:

     

    "Vorrei storie da un albo così non mi devo ricordare niente, ma voglio anche storie drammatiche e piene di colpi di scena e appassionanti e etc etc etc"

     

    Davvero, questa mania del "voler andare in cucina a spiegare al cuoco come si fa la zuppa" mi sembra solo un altro esempio del TAFAZZISMO di cui parlavo prima. "Sono belle storie ma le vorrei fatte su misura così e così", e sappiamo tutti che se poi le fanno così la reazione sarebbe un bel "cheppalle che noia"  :rolleyes:

     

    (ma l'ho detto, no, che ormai il tafazzismo è la nuova religione e regna sovrana ovunque...)

     

    Io quando vado al ristorante (edicola) a ordinare il mio piattro preferito (Tex) guardo se è fatto bene, se mi piace, o no. Se mi piace dico "bravo!" e non interferisco, se non mi piace dico "troppo salato" o "poco sale" o "è arrivato freddo", e lascio che sia il professionista in cucina, se vuole, a fare le modifiche opportune la volta dopo.

     

    Non sono tanto masochista da andare in cucina DOPO AVER  MANGIATO BENE a dire al cuoco per filo e per segno cosa deve fare per migliorare il suo piatto (primo, perchè rischierei una padellata sul cranio, secondo, perchè sarebbe una maniera infallible per mangiare poi tafazzianamente di merda...)

  11. 2 hours ago, Carlo Monni said:

    Circa vent'anni fa Boselli mi disse che Tex non poteva ricevere botte in testa ma una delle più belle storie di Tex in assoluto, "La cella della morte", vede Tex entrare in una stanza e venire stordito da una botta in testa a tradimento. peraltro presumo che ora come divieto assoluto non valga più-

    Vent'anni fa in una storia di Nizzi (ora non ricordo quale, magari i suoi fan sapranno dirmelo) Tex sta bevendo un bicchiere di whisky. Nota che c'è una macchia rossa nel whisky. E mentre guarda, una seconda goccia di sangue cade dal soffitto. Va a vedere disopra, da dove sta gocciolando sangue in quantità tale da passare attraverso le assi di legno. Nessuno esce dalla stanza, Tex entra, è buio, vede un corpo a terra. E cosa fa? NON accende un lume, NON controlla la stanza per vedere se ci sono altre persone, NON sta in guardia, entra nella stanza buia e si china sul corpo ucciso da pochissimo (altrimenti non gocciolava). Ovviamente BOING si becca una botta in testa dall'assassino che era lì vicino nel buio. (nel corso della storia diventa poi chiaro che l'assassino aveva ottimi motivi per uccidere anche Tex con la stessa lama con cui aveva ucciso l'altro, ma inesplicabilmente non lo fa...)

     

    QUESTA è una chiara e ovvia figura da piccione.

     

    Quando ne parlai su TWO, ai tempi, un sacco di nizziani saltò su a dire che ERA UNA SCENA IDENTICA a quella de "la trappola-l'ombra del patibolo". Perché anche lì "Tex prende una botta in testa entrando in una stanza".

     

    Ignorando alcuni piccoli dettagli. Tipo che ne "la trappola": Tex non entra in una stanza buia con un cadavere. Entra nella stanza bene illuminata di una donna, sopra un saloon affollato con dentro lo sceriffo, dopo che la donna gli ha dato un biglietto dicendogli che ha informazioni da dargli su Kelly.

     

    Tex non deve far sapere a nessuno che va nella stanza della donna, per non comprometterla. Cosa doveva fare, CALCIARE LA PORTA GRIDANDO "se c'è qualcuno nascosto esca fuori o sparo ammazzando tutti nella stanza"?

     

    Davvero, questa cosa che ci sia gente arrivata ad un tale livello di analfabetismo funzionale (o di fanatismo) da non vedere MAI il contesto di una scena, tanto da considerare uguali queste scene perchè "Tex si prende una botta in testa", non smetterà mai di sconvolgermi....

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  12. 7 hours ago, Gas Gas said:

    Quello che dici è tutto esatto, ma è il lettore che deve fare tutte queste ipotesi e le ho fatte anch'io come te.

    Ma il lettore deve SEMPRE essere un "collaboratore" nella "decodifica" di un fumetto.

     

    Non è un film dove vedi gente vera fare cose. In un fumetto, SEMPRE, vedi un disegno, statico, che rappresenta magari Tex che spara, e nella vignetta successiva vedi un indiano che fa "ahhh!" e si tiene il petto lasciando cadere il fucile.

     

    Cosa ti dice il disegno, da solo? Che Tex spara (magari alle quaglie), e un indiano ha avuto un attacco di cuore o gli è venuto un crampo.

     

    Cosa ti dicono le due vignette AFFIANCATE? In realtà è un rebus, una roba tipo settimana enigmistica, anche se non ce ne rendiamo conto dopo anni perchè è un processo automatico (fai leggere un fumetto a chi non ne ha mai letti e vedi la difficoltà che hanno a decifrare l'enigma di cosa succede fra una vignetta a l'altra). L'azione in un fumetto AVVIENE SEMPRE NELLA NOSTRA FANTASIA. Guardiamo le due vignette, "risolviamo" il rebus capendo cosa è avvenuto, e IMMAGINIAMO un azione (l'indiano colpito che grida) che in realtà nessuno ci ha davvero mostrato.

     

    (per chi fosse interessato a questi argomenti, la trattazione migliore la fa Scott McCloud in "Capire il fumetto", un bel saggio storico e tecnico sul fumetto, realizzato a fumetti)

     

    Studi "scientifici" veri sul fumetto credo che non ne abbiano mai fatti, si va sull'osservazione empirica, ma secondo molti esperti (e anche secondo me) il "potere" del fumetto di catturare l'immaginazione dei bambini deriva proprio dal fatto che invece di essere un media "passivo" in cui guardi e basta, è un media che fa uso della tua fantasia, ti fa fantasticare, e visto il saloon, il campo indiano, etc in realtà te li immagini tu, saranno sempre quelli "perfetti" nella tua immaginazione (e il fatto che oggi invece il saloon lo si disegni in ogni dettaglio non rende il fumetto più semplice da capire ma lo rende più complesso, invece di fantasticare, "studi", ti studi come è fatto il saloon disegnato in ogni dettaglio cercando di capire come è fatto, ma non sarà mai bello come il saloon che immaginavi tu con Galep che ti disegnava pochi accenni. Sostituisci lo studiare un compito a casa al volare con la fantasia. Poi ci si meraviglia che anche i pochi ragazzi che leggono ormai preferiscono la letteratura e schifano il fumetto...))

     

    Come nella settimana enigmistica, c'è una certa quantità di informazioni "ideale", che magari cambia da persona a persona, che è quella che ti fa capire cosa avviene ma non ti dà informazioni superflue che allungano solo la lettura e la rendono pesante e noiosa (quando ti raccontano tre volte cose che hai già capito...)

     

    Cosa è successo in questo processo nei fumetti Bonelli attuali, che li rende noiosi, pallosi, pedanti, ripetitivi, e fa fuggire i lettori a frotte?

     

    È arrivato il Dio e signore di questo secolo, colui che conduce il popolo italiano (e non solo quello) ormai in gran parte dei suoi comportamento, il vero nuovo duce: TAFAZZI!

     

    Il tafazzismo, che ormai ha sostituito tutte le altre ideologie e tutte le religioni, ha un solo e unico comandamento: "datti delle martellate sui co***oni da solo". E come si chiama una lettura noiosa dove ti ripetono sempre le stesse cose? "questo libro è una matellata sui...".  BINGO! I fumetti noiosi e il tafazzismo sono come fatti l'uno per l'altro!

     

    Come distingui il vero TAFAZZISMO dal semplice "non ho capito" di un lettore magari tardo di comprendonio  che onestamente NON HA CAPITO?

     

    Il lettore "che non capisce" c'è sempre, ma in generale chi non capisce cose semplici... ci è abituato. Chi non capisce le trame non è che smette di andare al cinema: ci va perchè gli piacciono le esplosioni e le battute sulle scoregge. Alla Bonelli sembrano essere terrorizzati dal non far capire tutto al più tardo dei lettori, ma se uno non capisce le trame di Tex, è ovvio che non capisce gran parte dei film che vede... ma è contento così! È abituato! Non è un problema per lui il non capire qualcosa, è un problema degli autori che si sono messi in testa di fare miracoli degni di San Gennaro e di fare opere capibili da chiunque, anche dagli analfabeti, a costo di annoiare tutti gli altri...

     

    Il lettore infettato dal morbo del tafazzismo è diverso. È un lettore che CAPISCE BENISSIMO...  ma pretende COMUNQUE spiegazioni di cui NON HA BISOGNO. Forse perchè l'hanno abituato così, a leggere fumetti FATTI MALE, pallosi e con pagine e pagine di spiegazioni ripetute e ripetitive.

     

    "Salve, sono un seguace del Tafazzismo. Questo fumetto ha le spiegazioni necessarie e basta, l'ho capito benissimo cosa succedeva, è snello, ha ritmo, non mi ha annoiato. Cioè NON MI HA DATO MARTELLATE SUI CO*****! Questo è intollerabile! Mi sono divertito a leggerlo, e divertirsi a leggere qualcosa di agile e con ritmo va contro la mia religione. Adesso lei deve rimediare alla sua bestemmia empia contro il Tafazzismo e rendere quest'opera aderente ai Sacri Canoni.  Mi prenda questo fumetto e me lo riempia di spiegazioni inutili e ripetitive, meglio se lunghe e prolisse, deve spiegarmi per filo e per segno, più volte, tutte le cose che ho capito già benissimo, affinché possa finalmente annoiarmi. E certo, oggi i fumetti SI DEVONO FARE COSÌ, lo fanno tutti! La smetta di fare fumetti così divertenti e quindi così strani e stravaganti!"

     

    Ogni riferimento a post visti in questo thread (e non solo in questo thread) è puramente casuale...  :rolleyes:

     

    7 hours ago, Gas Gas said:

    Spesso si danno spiegoni interminabili e stavolta mi sono trovato "spiazzato" da tanta fiducia.

     

  13. 5 hours ago, Gas Gas said:

    Volevo segnalarti una cosa che mi ha colpito:

    A pag 38 dell'ultimo numero Idquahon rimane solo con Tex per concessione di Skybuck con lo scopo di ucciderlo. A pag 46 e 51 lo stesso Skybuck vuol sapere dove si trova Tex per vendicarsi. Penso che il lettore debba ricostruire da solo gli avvenimenti, perché non si fa cenno da nessuna parte che Idquahon sia stato trovato morto e Tex sfuggito alla sorte destinatagli. A questo punto vorrei comparire anch'io nei crediti 🤣

    In realtà non è un enigma poi così difficile.

     

    SPOILERS!!!!!

     

    Tex è partito durante la notte ed arriva al ranch "doppio T" nel "primo pomeriggio". Gli indiani sono partiti all'alba e Tex al tramonto si meraviglia che non siano ancora arrivati (mentre in realtà sono arrivati ore prima e hanno già ucciso la sentinella). Insomma, è ovvio che il ranch dista meno di 12 ore a cavallo dal covo.

     

    Dopo aver già fatto 10 miglia (e avendo quindi anche accorciato la distanza) Idquahon rimane indietro per torturare Tex mentre gli altri tornano alla base. Dice che ci metterà tutto il giorno e non ha ragione di mentire. Gli altri quindi si aspettano di vederlo tornare il giorno dopo. 

     

    La scena successiva avviene "alcuni giorno dopo".

     

    Qual è la cosa OVVIA che avranno fatto quando non hanno visto tornare Idquahon? Sapendo che magari è ferito, appiedato e in difficoltà?  E sanno dove l'hanno lasciato?

     

    E quanto gli sarà stato difficile capire cosa era successo trovando i resti del fuoco, dei pioli, delle corte, il corpo sepolto di Idquahon e le tracce di molti cavalli?

    • +1 1
  14. 6 hours ago, Doudou said:

    Se non ricordo male, una cosa che proprio lo farebbe scartare a priori un soggetto è la cattura di Tex da parte dei banditi, perché Tex non può essere catturato.

    Doudou, hai fonti di prima mano?

     

    Perché la cosa messa in questi termini mi sembrerebbe molto strana...  quante volte lo stesso Boselli ha fatto catturare Tex?

     

    Non è che in un soggetto Tex veniva catturato come un piccione e chi l'aveva proposto non ha capito perchè gli era stata bocciata l'idea?

     

    • +1 1
  15. È dall'inizio che la serie Tex Willer ha una marcia in più (almeno nelle storie scritte da Boselli) rispetto non solo alle altre testate Bonelli ma persino rispetto al Tex "classico" degli stessi autori, quindi non mi ha stupito il fatto che questa storia sia stata appassionante e divertente (specie in confronto agli ultimi 4 albi della serie regolare...). Ma devo ammettere che non mi aspettavo (più) un così buon equilibrio fra le parti "storiche" e quelle Texiane.

     

    Dopo le belle storie su Lincoln e i Seminole, che avevano questo equilibrio, e la "parentesi di pura texianità" con le origini, Boselli aveva scritto le storie del Montana e di Juan Cortina dove questo equilibrio si era un po' perso, sia pure in albi ottimi che complessivamente mi erano piaciuti, in entrambi i casi per un eccesso di "nomi storici da infilare e citare" (nel secondo caso più giustificata dalla presenza di tanti ranger, mentre nella storia del montana alcuni inserimenti mi erano parsi gratuiti, tipo l'indiano che sarebbe diventato famoso decenni dopo). E il video postato ad inizio serie con "adesso Boselli vi spoilera i primi due albi" mi aveva fatto temere il peggio...  :laugh:

     

    Invece, un po' perchè qui anche la parte "storica" era più "drammatica", e il numero di nomi da ricordare più limitato (ci sono come al solito un sacco di personaggi, ma la maggior parte sono già noti, da Geronimo a Lilith, e non occorre fare fatica a distinguerli), la parte "storica" è meglio integrata (anche se Tex alla fine con le vicende di Bascom è ben poco "integrato", non avendoci praticamente nulla a che fare e ricongiungendosi con Cochise solo alla fine). Ho letto di altri che avevano gradito poco il primo albo perchè presentava soprattutto le avventure di Cochise, ma onestamente con 4000 pagine di Tex all'anno non capisco queste crisi di astinenza da Tex.  (Sarà che il mio Tex ideale rimane quello di GL Bonelli che fece un intero albo senza che Tex vi comparisse una volta....). per me le tre vicende parallele di Cochise e alleati contro Bascom, la ricerca di Tahzai e Delkay, e le indagini di Tex erano tutte appassionanti (anzi, la mia preferita è proprio la sotto-trama di Tahzai e Delkai)

     

    Come al solito non mi piace fare "recensioni", quanto piuttosto segnalare le cose peculiari o che mi hanno colpito di più.

     

    1) Non l'avevo notato all'inizio, ma cercando su wikipedia info sul Kircher storico ad un certo punto ho notato una cosa che leggevo senza notarla da mesi: la data di nascita presunta di Cochise per wikipedia inglese è il 1805 (invece per wikipedia italiana è il 1810, altri siti danno "fra 1805 e 1810" e altri ancora prudentemente dicono "data di nascita sconosciuta").  Il fatto che combattesse i messicani nel 1830 è storico, ma all'epoca non era un ragazzino.

    La sua data di nascita nella continuity di Tex Willer viene grossomodo data nel primo albo, dicendo che nel 1831 aveva 13 anni (quindi sarebbe nato nel 1817 o 1818), il Cochise su Tex Willer ha quindi 43 anni circa mentre quello "storico" ne aveva già 51-56.  Quando morì di morte naturale nel 1874 aveva quasi 70 anni, e all'epoca in cui lo si vede nella serie regolare dovrebbe quindi avere più di 80 anni, un po' troppi. Da qui immagino il "ringiovanimento" (con la nuova data di nascita ne dovrebbe avere meno di 70). Anche Tahzai viene un po' ringiovanito (quello storico era nato nel 1842 o 1843).

     

    Insomma, il diabolico Borden, zitto zitto senza nemmeno dirlo sta modificando tutto il west per renderlo compatibile con Tex! (cosa che approvo, meglio cambiare il west che cambiare Tex. Se Tex dice che Cochise nel 1885 è ancora vispo e arzillo, si cambia la data di nascita di Cochise! :laugh: )

     

    2) Sempre una curiosità scoperta cercando info: il nome della moglie di Cochise, figlia di Mangas Coloradas significherebbe in inglese "Something-at-the-campfire-already-cooked". E ho pensato all'unica battuta che dice in tutto il primo albo in cui interviene per dire che la cena è pronta e si raffredda. Diavolo di un Borden, dove va a nascondere le citazioni! :laugh:

     

    3) De Angelis davvero si sta dimostrando un grandissimo disegnatore western (anche se sbaglia l'altezza di Mangas Coloradas...), ormai uno dei migliori su Tex: perchè gli hanno fatto perdere tanti anni a disegnare Nathan Never, dico io...

     

    4) A parte l'età di Cochise ci sono un sacco di "libertà narrative" che Borden si prende con la storia, e fa benissimo, Tex Willer non è un documentario, su Galeana ci sono un sacco di testimonianze divergenti e incompatibili, e tutte parlano di una storia durata giorni se non settimane in luoghi e posti diversi, a raccontarle ci volevano un sacco di albi solo per quello, meglio una bella cena con massacro alla Trono di Spade. Però una cosa bisogna dirla, il povero Kirker sarà stato anche un sanguinario massacratore cacciatore di scalpi, ma probabilmente Galeana non l'aveva organizzata lui e i suoi indiani non c'erano nemmeno (vedere https://www.farwest.it/?p=1394 per diversi resoconti, tutti diversi...)

     

    5) Le mie ricerche all'inizio sono state ostacolate dal fatto che cercavo "Santiago Querquer" trovando pochissimo, mentre la pagina di wikipedia e la stragrande maggioranza degli articoli sono su James Kirker, che visto che è il nome che Querquer assume dopo la finta morte pensavo fosse farina del sacco di Boselli. Invece non è che il fatto che Querquer e Kirker fossero la stessa persona fosse questo gran segreto... insomma, lo sapevano già tutti, comprese le autorità messicane che gli avevano messo una taglia sulla testa... :laugh:

     

    6) Ribadisco (inutilmente, lo so, ma la verità bisogna dirla...) che questa serie va letta albo per albo senza attendere. Non è "costruita" come un unica storia affettata in sei parti. È fatta come le vecchie strisce, ognuna ha un suo svolgimento, un suo conflitto e finisce sempre in una specie di cliffhanger, in cui magari Tex sembra spacciato e poi l'albo dopo si scopre che non si era fatto niente (vedere per un classico esempio il cliffhanger fra numero 54 e 55). Boselli ha spesso detto che il Tex che preferisce è quello delle vecchie storie a striscia (anche perchè è quello che leggeva da bambino, immagino) e qui riproduce anche quell'aspetto di quel Tex "classico".  Aspettando per leggerli in fila poi vi scontrate con lo stesso effetto che si aveva leggendo le prime storie nella versione "gigante", in cui quel tipo di narrazione chiffangger dopo cliffhanger, conflitto dopo conflitto, ad un ritmo indiavolato adatto per un tot di pagine diventava stancante quando ne leggevi tanti di fila...

     

    7) Delkay era stato presentato per la prima volta, già anziano, anni fa nel maxi sui Tre Bill, e già allora era stata preannunciata la sua presenza futura nella storia sull'affare Bascom su Tex Willer. Domanda per Borden: all'epoca avevi già chiara in mente la storia e il ruolo che avrebbe avuto Delkay, o avevi solo deciso che Tex l'avrebbe incontrato in questa storia?

     

    8) Visto che finora molti punti che ho citato parlano della "storia reale", vorrei fare gli applausi a Boselli anche per come non abbia celato i massacri di innocenti, le torture e i crimini commessi anche dagli apache (anche se ha attribuito le cose peggiori a Geronimo come fatte all'insaputa di Cochise). Dagli anni 70 in poi (quindi ormai sono 50 anni...) la rappresentazione degli apache e degli indiani in genere pare quella di Lupo De Lupis, il lupo tanto buonino che non fa male a nessuno e viene calunniato e incolpato di cose che non ha fatto.  È una cosa che mi fa uscire dai gangheri ormai, un po' perchè sono 50 anni che c'è questa rappresentazione e i film western con gli indiani catti-cattivissimi e basta sono stati ampiamente superati e ghettizzati, e poi perchè io ci sono cresciuto con quei film "revisionisti" e che si definivano "più fedeli alla realtà storica", ci avevo creduto, e scoprire in seguito pian piano man mano che mi informavo che mi avevano raccontato delle favoline e che erano ancor meno fedeli alla realtà storica dei film che li hanno preceduti, mi ha fatto girare un po' le...

     

    9) Il Bascom rappresentato è veramente odioso, il fatto che sia solo presuntuoso e ottuso e non in malafede o corrotto lo fa odiare ancora di più. Spero che ci sia una storia futura di Tex Willer in cui Tex gli faccia almeno ingoiare i denti, o meglio ancora, lo metta sottoterra a guardare crescere l'erba dalle radici...  (tanto il Bascom storico sparisce dalla Storia e viene accoppato in guerra dopo un solo anno da questi eventi, tanto vale farlo accoppare da Tex...   )

     

    10) Nel numero 51, Bascom è descritto come "diplomato con ottimi voti"  a West point. È una cosa che ho letto altre volte, ogni volta che ho letto una versione di questo incidente a fumetti, Bascom viene definito come uno graduato a west point con "ottimi voti", probabilmente per presentarlo come il tipico ufficialetto che conosce solo la teoria e non la pratica. Ma in realtà Bascom era davvero un asino conclamato! Nel suo corso era passato come ventiseiesimo su un totale di ventisette! Era l'asino della classe! (e probabilmente era stato spedito in Arizona proprio per quello). Fa impressione pensare che centinaia di innocenti si sarebbero potuti salvare e una guerra non sarebbe scoppiata se solo magari un professore di matematica non avesse dato un 6 politico a quell'idiota e l'avesse bocciato. Ecco cosa porta il degrado della scuola! :angry:

     

    11) Nella storia si dà molta importanza all'idea di "onore", si potrebbe quasi dire che è il tema ricorrente della storia...  l'idea idiota di "onore" che da fare una boiata dietro l'altra a Bascom, l'onore dei guerrieri Apaches che viene mostrato varie volte, sia in positivo che in negativo, portandoli a vendette autolesioniste, e soprattutto...  l'onore di Tex, di Idquahon, di Skybuck e degli altri indiani dell'est con loro.

    Tex viene quasi "ammaliato" dall'onore di quei "nobili guerrieri", tanto che si trova in un grave dilemma morale e sensi di colpa nel tradirli. Idquahon pare essere il suo contraltare, è uno che "ci crede davvero". E si meraviglia quando Skybuck invece loda l'astuzia di Tex che li ha ingannati.

    Ma alla fine, si vede nel (mancato) duello con Delkay quanto "onore" abbia davvero Skybuck. Che dice orgoglioso "Skybuck non uccide i ragazzi", al che Delkay gli fa notare che, per dirla alla anglosassone, è "full of shit" e che in realtà Skybuck ha ucciso e scalpato donne, ragazzi, bambini e guerrieri che dormivano credendolo un alleato...

    Alla fine il vero giudizio sugli indiani di Kirker, indiani che si sono messi al servizio dei bianchi uccidendo e massacrando donne e bambini per denaro, è riassunto bene da Delkay: "Cani senza onore".

     

    E nonostante tutto, alla fine Tex mantiene il giuramento: Don Santiago provoca da solo la sua stessa rovina insistendo ad attaccare Tex, e alla fine viene ferito e catturato da Cochise, senza che Tex gli spari un solo colpo...

     

     

     

     

     

     

    • +1 1
  16. Probabilmente sarebbe utile rendere note (cancellando magari i riferimenti personali) le mail di rifiuto, così almeno non deve ripetere gli stessi "no" per gli stessi motivi e gli aspiranti soggettisti sanno almeno alcune dello cose da NON fare...

     

    (io come già detto nel thread dell'ultima storia, auspicherei un paletto "non si fanno ret-con degli avvenimenti narrati nelle storie di GL Bonelli".)

  17. Domanda difficile, ci sono storie molto belle ogni annata... ma GL Bonelli migliorava continuamente anno dopo anno, e il 1959 lo dimostra bene. In una sola annata abbiamo:

    1) La prima storia di Mefisto come "mago".

    2) la storia in cui Tex e Tiger diventano "l'uomo del Teschio"

    3) Sangue sui pascoli, storia divertentissima dove Tex non ammazza nessuno e "punisce" a suo modo un prepotente fingendosi un allevatore di pecore.

     

    Per le altre due annate, il 1950 con tre famoe presenze femminili (nel bene e nel male): Satania, lupe Velasco e Lilyth, e il 1951 con La Banda dei Dalton e il tranello.

     

    (e mi dispiace di non avere un quarto voto per votare il 1956 con Assedio al posto numero 6, ma avevo finito i voti...)

  18. 7 minutes ago, borden said:

    e Nizzi, il più prolifico autore di Tex in assoluto

    Per colpa TUA che l'hai fatto tornare! :angry:

     

    Te l'avevo già detto quando passò il record e lo ribadisco, per espiare questa colpa gravissima, non pensare nemmeno di smettere di scrivere Tex finché non gli sarai passato davanti! Hai fatto il danno e ora devi rimediare! Scrivi! Scrivi di più!  :mazza:

     

    15 minutes ago, Grande Tex said:

    come detto tante volte il forum non é un campione positivo

    su facebook molti hanno apprezzato,certo nemmeno quello é un campione positivo,ma un po' più rappresentativo lo é

    In realtà Facebook non può essere mai rappresentativo, per il semplice motivo che funziona come polarizzatore.

     

    Qui in un forum, come in una conversazione, si possono fare discorsi complessi e articolari e capire cosa è piaciuto e cosa no. Poi ciascuno avrà le sue opinioni sulla rappresentatività di questo campione, visto che un vero sondaggio costerebbe troppo e non l'ha mai fatto nessuno alla Bonelli.

     

    Su Facebook se super le due righe non solo non ti legge nessun, ma l'algoritmo di penalizza e non ti fa leggere. Per avere i voti al tuo post deve essere breve e pol;arizzante. C'è spazio solo per "È UN CAPOLAVORO IMMORTALE" E "È UNA SCHIFEZZA PEGGIORE DI QUALUNQUE ALTRA COSA MAI SCRITTA".

     

    È una curva di tifosi allo stadio. Non ti farà mai capire quanti di quei tifosi, se presi uno per uno, apprezzano un calciatore o l'altro. Quello che in questo forum sarebbe un "tutto sommato non mi sono annoiato" su Facebook diventerebbe "SOLO LUI SA SCRIVERE SIMILI CAPOLAVORI!!!" (rigorosamente maiuscolo e con i punti esclamativi)

     

    E funziona così perchè stato PROGETTATO così. Le interazioni umane sono plasmabili come ogni altra cosa, anche le regole di un forum plasmano il tipo di discussione. E Facebook è stato creato per lucrare sulla tua indignazione e sul tifo da stadio...

     

  19. 3 hours ago, Grande Tex said:
    7 hours ago, Exit said:

    curatore non è in discussione, però è un fatto che ha richiamato Nizzi, che secondo me vuol dire che gli albi da sceneggiare sono tanti e gli autori non sufficienti.

    e molti lo hanno apprezzato quindi significa che i gusti del pubblico li capisce

     

    Olà, Grande Tex è diventata moltitudine...  :laughing:

     

    Sono sicuro che se ci mettiamo Vasco Rossi o Chiara Ferragni a sceneggiare Tex, di gente che apprezzerebbe (a prescindere) ce ne sarebbe molta, molta di più. Hanno diecimila volte i fan che ha Nizzi... (e mi sa che loro sarebbero anche capaci di risollevare le vendite di quel numero, cosa che Nizzi non è in grado di fare)

     

    Certo, un sacco di lettori mollerebbe schifata. Come con Nizzi. Ma tanto l'importante è vedere i molti che apprezzano, non i pochi, pochissimi che vorrebbero leggere storie decenti...   :laugh:

     

    Poi, per tornare in topic: pare che su Facebook la gente faccia la ola per questa storia, dicendo che è la storia di Tex più bella da secoli: molto meglio di quelle di Nizzi. Quindi se dobbiamo seguire "quello che vuole la gente", dovremmo tutti essere felici e contenti se ci sono storie così, no? :P

  20. 28 minutes ago, MarrFarr said:

    Direi che ho fatto bene a saltare del tutto questi due albi. :lol:

    Su Tex a livello di sceneggiatura s'è visto di peggio (molto peggio...). Snodi narrativi buttati lì con una certa faciloneria, soluzioni che neanche Capitan Miki ai suoi tempi... (il vice menato ma senza un segno in faccia che va dal giudice e invece di far arrestare Tex confessa tutto...), etc... per me sono difetti gravi, ma ho sempre visto che cose come queste venivano tranquillamente perdonate in altre storie, quasi orgogliosamente e con accuse a chi faceva notare i difetti di "guardare le storie con il microscopio"...

     

    Stavolta non sono state perdonate (almeno non qui, su Facebook mi dicono che c'è il pubblico in visibilio...), una cosa che capita ogni tanto soprattutto nelle storie che riprendono vecchie storie o vecchi elementi (l'esempio "storico" è la Mefistolata che rovesciò l'atteggiamento di tanti nei forum, ma ce ne sono altri). Storie cioè dove c'è il confronto con un passato più "glorioso" (e per me anche l'ultima storia di Mefisto di Borden ne soffre, dovendo affrontare il ricordo di Mefisto).

     

    E un conto è valutare una storia nel vuoto senza confronti... ("io mi sono divertito, se uno cerca di più è lui che sbaglia"), ben altro fare il confronto con storie migliori...

     

    Per me la storia si è "suicidata" proprio a partire dall'idea di base. Non solo si confrontava con una vecchia storia di GL Bonelli, ma invece di prenderla com'era ne modificava il finale (rovinandolo) per poi fare una specie di remake con gli stessi cattivi e situazioni molto simili, una roba che a parte cancellare subito ogni possibile benevolenza da parte mia, vuol dire proprio ANDARSELO A CERCARE il confronto con GL Bonelli...   altro che "missione impossibile", questo vuol proprio dire buttarsi a testa bassa a fare a testate con un TIR...

  21. 2 hours ago, KitWiller said:

    In questo forum, almeno tra gli utenti attivi, probabilmente sono sensibilmente di più le persone che hanno letto l'originale.

    Tuttavia, in generale, ritengo che siano più gli acquirenti (o meglio i lettori) di questo albo che non hanno letto l'originale e quindi molti apprezzeranno l'albo più di quanto possa apprezzare chi ha in mente l'originale di GLB.

    E quindi sarà (forse) un albo complessivamente considerato "bello".

    Però l'originale ESISTE.

     

    Fare una storia che altera una storia pubblicata "perchè tanto la maggior parte dei lettori non l'ha letta"? A questo punto cosa impedisce di rifare qualunque altra storia, contando sul fatto che tanto i lettori non lo sanno che esiste l'originale?

  22. Anche senza arrivare ai bianchetti di PapeSatan, direi che il punto "rendere disponibile l'opera" è già stato conseguito.

     

    Se si trattasse di poter vedere, finalmente, quelle pagine, allora sì che sarebbe una questione di "rispetto" per Sergio Bonelli e Letteri (per quanto Sergio Bonelli stesso teneva chiuse quelle pagine nel cassetto e non le pubblicava e Letteri ha tante di quelle storie continuamente ristampate che non penso sentisse la mancanza di quelle 38). Ma questa mancanza è stata "sanata" nel 2012. Da allora, chiunque voglia leggere la storia "in versione integrale" non ha che da mettere sul tavolino vicino alla poltrona gli albi originali e il volume Rizzoli, e semplicemente passare dagli albi al volume esattamente come già doveva passare da un albo all'altro.

     

    In pratica, la differenza fra leggersi la "versione integrale" e quella stampata in origine è semplicemente nel dover mettere sul tavolino 7 albi invece di 6.  pubblicare una versione "con pagine aggiunte" di uno degli albi fa solo risparmiare un passaggio su sette. Pubblicare un volume unico fa solo risparmiare il cambio da un albo all'altro. È una questione di praticità, non di censura.

     

    Quindi, visto che la storia "integrale" È GIÀ STATA PUBBLICATA, in albi separati, la questione diventa semplicemente "c'è mercato per un volume singolo"? Cioè solo una questione ECONOMICA. La storia non è censurata, e la questione non è molto diversa dal volere un volume con qualunque altra storia Bonelli.

     

    Ci sarebbe mercato per un volume unico? C'è stato un volume unico per la versione accorciata? Onestamente non lo so, non seguo molto i volumi Mondadori o di altri se non sono storie particolari. Se l'hanno mai ristampata sapranno quanto ha venduto. Se non l'hanno mai ristampata si vede che immaginano che non ne varrebbe la pena, che ci sono storie più vendibili da ristampare prima.

  23. 23 minutes ago, Letizia said:

    Non si tratta di scegliere tra le opere di Nolitta quale sia la migliore da pubblicare (a mio avviso nessuna) ma di dare alla luce un'opera inedita soprattutto per onorare la memoria di Sergio Bonelli e Guglielmo Letteri.

    Beh... l'hanno fatto (giustamente), infatti quelle 38 pagine sono state pubblicate in un volume celebrativo di Sergio Bonelli pubblicato da Rizzoli-Lizard che ristampava anche El Muerto, Il Re delle Aquile e L'uomo Della Guyana (tre storie celebri di Tex, Zagor e Mister No). Quindi la "celebrazione" c'è già stata.

     

    È vero che era un volume che costava 26 Euro nel 2012, ma anche se fosse ristampato dalla Bonelli per le caratteristiche che aveva (oltre 600 pagine, cartonato) non credo costerebbe meno, anzi oggi costerebbe di più.

     

    Però proprio l'esistenza di quel volume dimostra che sarebbe possibile ristampare tutte le 624 pagine della storia integrale in un cartonato delle stesse dimensioni di quelle del volume Rizzoli-Lizard. P:erò sarebbe un opera un po' per completisti, credo che abbiano "celebrato" Sergio Bonelli molto di più con le altre tre storie pubblicate sul volume Lizard

     

     

  24. "Gli apaches quassù? Ma cosa diavolo stai dicendo, Matewa?"

     

    Il Tex di Nolitta: non si accorge degli Apaches nemmeno con cadaveri trapuntati di frecce a pochi metri...  :rolleyes:

     

    Onestamente, non ho mai riletto quella storia. Ricordo una noia mortale, ma erano gli anni in cui Nizzi non era ancora sceso sotto il livello della decenza, e quindi questa storia spiccava (e molto) in peggio. Non saprei dire come si piazzerebbe oggi contro le tardo-nizzate, e non mi interessa abbastanza scoprirlo da rileggermela...  :laugh:

     

    Per ripristinare quelle pagine, oltre al problema della lunghezza (che renderebbe costosa una ristampa integrale) c'è anche che per ripristinare quelle pagine bisognerebbe modificare i dialoghi prima e dopo. Dubito che sia rimasta la sceneggiatura originale di Nolitta per ripristinare cosa aveva scritto lui, quindi in ogni caso non sarebbe la storia originale (anche se ovviamente qualche dialogo cambiato non è paragonabile ad un taglio di 38 pagine)

     

    Ricordiamoci anche che se ha fatto una storia così lunga non è perchè Sergio Bonelli fosse di colpo impazzito e avesse perso il senso del limite: non sono sicurissimo al 100% delle tempistiche e del fatto che il taglio sia stato deciso prima o dopo la crisi di Nizzi (sicuramente la storia è stata iniziata prima), ma anche se aveva iniziato a scriverla quando Nizzi non era ancora in crisi (era in crisi piuttosto il rapporto fra Nizzi e Letteri, con il secondo sempre più incavolato e Nizzi che gli metteva apposta le cose che odiava disegnare, tipo fare i dispetti, dopo che si era lamentato del primo animale Nizzi gli metteva animali in tutte le storie, per esempio), ad un certo punto gli avranno detto che Nizzi era fermo e che "doveva tirare in lungo il più a lungo possibile"...  episodi come quello dell'attacco apache, che pare una "Tigre di Martini" totalmente scollegata dal resto della storia che però durava 38 pagine invece di due, si spiegano facilmente se la situazione era quella... "fai più pagine che puoi che tutte le altre storie sono bloccate e rischiamo di non avere niente da pubblicare" mi pare una ragione sufficiente per aggiungere attacchi apaches....

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