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Diablero

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Messaggi pubblicato da Diablero

  1. Solo tre scene? Accidenti, mi metti in crisi...

     

    Facciamo così: io mi faccio una lista sommaria di scene inaccettabili, una cosa rapida con le prime 50-100 scene di Nizzi che mi vengono in mente, poi prima di selezionarne tre aspetto di vedere se qualcun altro nomina una delle mie "scene preferite"...  :laugh:

     

    (però adesso non mi fregate l'idea, altrimenti non funziona!)

  2. 8 hours ago, AmnesiaVivace said:

    Non c‘è un morto di troppo nella sparatoria all'uscita dal saloon? I killer sono tre, al fondo di pag. 19 già due sono stesi, subito dopo ne stendono altri 2!

    I morti sono sempre 3: quello di fine pagina 17 e inizio pagina 18 è lo stesso (guarda come è vestito, non ha la pistola - caduta nella vignetta prima - e si appoggia perchè già ferito) impiombato da Carson praticamente in contemporanea a Tex

  3. 3 hours ago, Poe said:

    Berardi, come è stato ricordato, ha SEMPRE inserito personaggi omosessuali nei suoi fumetti, in Ken Parker (non solo in "Dritto e rovescio")

     

    Sì, ma delle prime se ne vergogna tanto da "censurarle" nella ristampa Mondadori!  :P

     

    Ecco cosa Berardi non vuole più che leggete! Ecco cosa scriveva nel numero 13 Ken Parker del luglio 1978, tre anni prima di "Diritto e Rovescio" che è del 1981... :laugh:

    Ken-Parker-013-La-Citt-Calda-78.jpg
    Ken-Parker-013-La-Citt-Calda-79.jpg

     

    Ed ecco come è stata cambiata nella ristampa Mondadori:  :laughing:


    Ken-Parker-7-La-Citt-Calda-Ranchero-Mond
    Ken-Parker-7-La-Citt-Calda-Ranchero-Mond

     

    Non mi piace chi vuole "rifarsi una verginità" cancellando le cose per poi vantarsi di essere stato sempre perfetto e sempre nel giusto. Preferisco chi ammette di avere sbagliato. (o chi semplicemente dice "erano altri tempi" e basta)

     

    3 hours ago, Poe said:

    Ma poi quali mode? Non dimentichiamo che il fenomeno letterario (e politico) dell'ultimo anno in Italia è stato il libro di un certo generale che sostiene che i gay non sono normali e che andrebbero convinti a diventare etero, ecc. ecc. E a quanto pare sta avendo molto seguito. Quindi, ripeto, quali mode?

    Non confondere le vendite "al grande pubblico" che magari legge solo quel libro quest'anno per curiosità (o non lo legge nemmeno e lo compra per fedeltà "politica", o anche per "trasgressione", il gusto del "proibito"...  :P ) con i movimenti culturali che dominano le scelte di "cosa bisogna fare".

     

    Altrimenti la prossima volta mi dirai che Geronimo Stilton è più influente di tutti riguardo a "cosa va nei giornali" :laugh:

     

    O, per fare un esempio opposto: nessuno in Italia vende, regolarmente, quanto Zerocalcare. (Tanto per fare un esempio, Vannacci nella prima settimana pare abbia venduto 22.000 copie. Molto, ma un libro di Zerocalcare vende ormai regolarmente 240.000 copie, praticamente tutte nella prima o seconda settimana: eppure Zerocalcare non viene invitato nei dibattiti TV, non se ne parla tutti i giorni: in gran parte Vannacci è stato "trainato" dalla TV, e solo dopo che è diventato un "caso televisivo" ha venduto il grosso delle copie, e quindi più che dire "Vannacci vende" io direi "La TV fa vendere"). Eppure se guardi cosa va in TV e nei quotidiani, NESSUNO appoggia le posizioni di Zerocalcare (che lo portano, per esempio, a difendere la legittimità delle reazioni anche violente allo sventramento insensato Torino-Lione e a rinunciare ad andare a Lucca per il patrocino di Israele)

     

    Alla fine, a "fare tendenza", non è "chi vende" (cioè, non è il pubblico. O gli elettori) ma "chi piace alla gente che piace". È normalissimo vedere sempre in TV gente che non vende un tubo (o che non vota nessuno. Tipo Renzi) mentre autori molto più venduti vengono ignorati.

     

    3 hours ago, Poe said:

    Kit Willer che vuole seguire la moda? In un fumetto conservatore come Tex? Con lettori che sono in gran parte tradizionalisti? E a che scopo? Per farli irritare? Per provocarli? :lol: 

    Ma quella era una battuta! Non credo che nessuno abbia seriamente pensato che Boselli volesse rappresentare un amore gay! :lol:

     

    (piuttosto, direi che gli è venuta un po' male, quell'amicizia così repentina tipo "colpo di fulmine" e questo ha dato luogo alla satira sul rapporto fra i due)

     

    P.S.: quella rappresentazione degli omosessuali nel 1978 era già "vecchia", Berardi non può invocare a sua difesa "erano tempi così " nel 1978:  le strisce di Lupo Alberto Con Enrico la Talpa Gay sono del 1977. Nel 1981 quando pubblica "diritto e Rovescio" era già uscito persino Frigidaire con eroi dei fumetti dichiaratamente omosessuali

     

    D'altronde basta vedere il cinema.. "la patata bollente", film di cassetta di grande successo con Renato Pozzetto e Massimo Ranieri, che in una trama comica faceva una rappresentazione non macchiettistica del co-protagonista gay, è del 1979.

     

    All'epoca di "Diritto e Rovescio", il 1981, al cinema c'era persino "nessuno è perfetto" sempre con Renato Pozzetto e Ornella Muti, in cui Ornella Muti è (un abbastanza improbabile) transessuale! E fu il sesto incasso cinematografico del 1981, subito dietro a "i predatori dell'Arca Perduta"

     

    Quindi: Diritto e Rovescio è una storia splendida scritta e disegnata benissimo, che probabilmente qualunque autore di fumetti avrebbe voluto scrivere: ma quando Berardi si atteggia a "pioniere" che "per primo" parla di questi temi fa un po' ridere (forse è il primo per i fumetti Bonelli, ma non con Diritto e Rovescio: con le due strisce viste sopra...).

     

    Semplicemente allora come oggi Berardi tiene le "orecchie dritte" sui temi che interessano al pubblico e li mette nei suoi fumetti, come fa oggi con Julia. Ma ne parla solo quando sono già abbondantemente "sdoganati": vuole avvicinare il pubblico presentandogli cose con cui è già d'accordo, non scandalizzarli (cosa assolutamente non riprovevole, è il suo mestiere far vendere fumetti)

    • +1 1
  4. Fino agli anni 80 certe tematiche alla Bonelli arrivavano perchè interessava agli autori parlarne. E infatti sono venute fuori le storie migliori.

     

    Diritto e Rovescio è stata scritta in un momento in cui si parlava molto di omosessualità (le proteste degli omosessuali nel USA che per la prima volta hanno dato rilevanza "politica" alle loro richieste sono arrivate alla fine degli anni 60 - inizio 70, come reazione alle violenze della polizia, e negli anni 70 il boom delle Disco ha visto il passaggio culturale di una cosa prima tipicamente gay, come erano le prime discoteche, ad un fenomeno di massa. E le rockstar che iniziano a vestirsi da donne o in modo strambo, che nel mondo anglosassone c'erano dagli anni 60, arriva anche in Italia, per esempio con Renato Zero), ma non c'era una "pressione sociale per parlarne" o per mettere personaggi gay: era un tema dibattuto e "caldo" al momento (chi leggeva Lupo Alberto si ricorda la lunga serie di strisce con Enrico la Talpa gay? Sono di quegli anni...), ma la maggior parte dei fumetti ne stava lontana.

     

    Su Dylan Dog non mi pare ci sia "una storia sui gay", ma da subito o quasi vengono ritratti nella serie, di solito in maniera positiva e/o ironica (almeno da Sclavi: pensate alla breve scena in "Dopo mezzanotte), ma nei "fumetti popolari" (e DD non fa eccezione) negli anni 80 i gay vengono SEMPRE associati all'AIDS

    (mentre per esempio su Frigidaire, che fu una delle primissime riviste a fare articoli "sulla strana malattia che colpiva il mondo gay in California ma non aveva ancora un nome" già nel 1980 - e pensare che poi gli negarono il finanziamento perchè secondo quei sepolcri imbiancati della politica "non era di interesse culturale" - c'erano personaggi gay che non ne facevano menzione)

     

    Legs invece è puro fan service (e abbastanza dichiarato). È lesbica solo per titillare il lettore maschio. Ma visto il tono generale della serie, è in tema.  E all'epoca era la tipica rappresentazione "popolare".

     

    In generale, sono rappresentazioni che erano "al passo con i tempi" in Italia (cioè all'epoca circa 5-6 anni in ritardo sugli USA), mentre oggi ho l'impressione che ci si uno scollamento maggiore, lettori ed autori sono sempre più vecchi, e vengono rappresentati in storie che vorrebbero essere a loro favore in maniere che negli USA sarebbero definite ormai omofobe, o ableiste o qualche altro crimine contro l'umanità).

     

    Associata alla spinta "politicamente corretta" a mettere il più possibile gay a vanvera (citando South Park: "Make it lame and gay!") potrebbe generale la tempesta perfetta: una marea di gay in tutte le storie Bonelli, ma rappresentati in maniera omofoba... :lol:

    • +1 2
  5. 49 minutes ago, Tom Doniphon said:

    Vedo che con Nizzi c'è una divergenza di opinioni.

    Può essere che i suoi numeri migliori siano stati prima dei 500, e dopo i 500 è Boselli a dominare?

    Sul forum se vuoi sbizzarrirti a leggerle troverai un sacco di discussioni sull'argomento! :laugh:

     

    Questo è proprio uno schemino molto breve, con le cose abbastanza condivise e in più qualche commento mio fra parentesi.

     

    1) Periodo 1948-1975 (corrispondenti ai Tex 1-182 attuali), periodo Giovanni Luigi Bonelli, l'epoca mitica: per 28 anni GL Bonelli non solo è l'unico sceneggiatore di Tex, ma in pratica È TEX, c'è una immedesimazione nel personaggio tale da dare a Tex un carattere e caratteristiche tanto distintive da essere uniche e riconoscibili...e inimitabili. Questo è quello che in tanti (io compreso) chiamano "il vero Tex", e dovrebbe (in teoria) essere il "modello" a cui tutti gli altri si dovrebbero ispirare. Il problema è che di GL Bonelli ce n'è stato uno solo...

    (la collana attuale di Tex non è nata nel 1948, ma alcuni anni dopo, ristampando all'inizio le collane precedenti in un altro formato e poi proseguendo con storie inedite)

    Per questo 28 anni GL Bonelli è sempre stato "in crescendo", con storie via via più originali e avvincenti: non a caso l'anno migliore di Tex nel referendum è risultato il 1973, ma ad un certo punto ha un grave incidente e inizia ad avere problemi a scrivere (problemi che prima ne rallentano la produzione e fanno calare la qualità delle storie, e poi in pochi anni lo porteranno a smettere di scrivere e ritirarsi)

     

    2) Il periodo 1976-1983 (corrispondente ai Tex 183-278), periodo dei "due Bonelli", all'inizio GL Bonelli si fa aiutare dal figlio (e suo editore) Sergio Bonelli, l'autore di Zagor e Mister No con lo pseudonimo di Guido Nolitta (mentre su Tex per molto tempo le storie sono comunque sempre firmate "GL Bonelli" per non turbare i lettori)

    La scelta di un autore così diverso (praticamente agli antipodi) nasce probabilmente dal desiderio di tenere tutto "in Famiglia", ma Nolitta non ama Tex e ancora meno ama scrivere Tex, ha uno stile totalmente diverso, tanto che la diversità nei comportamenti di Tex è plateale ed evidente a tutti anche se non firma le storie.

    Il giudizio sulle storie di Nolitta è controverso: TUTTI riconoscono che è un Tex totalmente diverso da quello del padre, moltissimi lettori mollano, fra quelli rimasti molti (me compreso) ritengono quelle storie pessime per i vari "tradimenti" del carattere consolidato di Tex, altri pur ammettendo che è un Tex irriconoscibile apprezzano le storie di Nolitta come "storie a sè", e altri ancora pur vedendone la diversità lo considerano comunque un Tex accettabile.

     

    3) Periodo 1984-1993 (corrispondente a Tex 279-400): periodo "Nizzi": man mano che le storie di GL Bonelli diventano più rade e meno pubblicabili (l'ultima è stata pubblicata nel 1991 ma era chiaramente una storia rimasta nel cassetto perchè impubblicabile da tempo, probabilmente dal 1984-1985, e "sistemata" da altri) il "peso" di scrivere Tex diventa sempre più gravoso per Nolitta, che chiama in soccorso un autore del "Giornalino" (il suo ipercattolicesimo si vedrà in futuro quando farà sposare in chiesa persino avversari di Tex satanisti...  :P ), Claudio Nizzi, e appena Nizzi dimostra di essere in grado di reggere la produzione di Tex (all'epoca era circa un terzo di quella attuale), molla anche Nolitta (con alcuni ritorni estemporanei per cause di forza maggiore in futuro)

    Arrivando dopo Nolitta (che proprio non riusciva a fare un Tex riconoscibile), Nizzi che ci riusciva certamente meglio fu accolto tipo "salvatore della Patria" (anche da me), ma in seguito dimostrò (almeno secondo me) che anche lui era molto diverso dal "modello" e molto più simile a Nolitta (che rimaneva l'editore che doveva approvargli le storie)

    Questo è il periodo su cui ci scanniamo di più! :lol:

    Se vuoi divertirti a vedere uomini adulti e di una certa età praticamente scannarsi per dei "giornaletti" puoi andare a vedere il thread su "fuga da Anderville" :P

    Il giudizio su queste storie varia da "totale ciofeca" a "capolavoro assoluto" (io propendo più per il primo giudizio, sui motivo ho scritto CENTINAIA di post nel forum...), in generale Nizzi rende Tex molto meno "western classico" e più "poliziesco" o (nelle storie più ispirate) addirittura "comico" (il fatto che a Nizzi piaccia il "giallo-comico" sarà dimostrato dal fatto che in seguito crea un personaggio giallo-comico chiamato Leo Pulp). Inoltre aumenta a dismisura il cu...  la FORTUNA SFACCIATA di Tex (nelle sue storie non si preoccupa di giustificare il fatto che 9 banditi sparino 150 colpi a distanza di pochi metri da Tex e Carson mancandoli: li mancano e basta. Ogni volta. E Tex non se ne accorge mai prima, cade sempre in ogni agguato), mentre in compenso rende Tex molto meno intelligente (nelle storie di GL Bonelli Tex era sempre più astuto dei suoi avversari, tranne rarissimi casi, mentre con Nizzi si rovescia il rapporto, Tex è sistematicamente meno intelligente dei suoi avversari e verrebbe sconfitto un sacco di volte senza la sua fortuna sfacciata).

    Rispetto a Nolitta (che tendeva al depresso-triste logorroico, forse perchè era il sentimento con cui scriveva Tex) Nizzi è sicuramente più divertente (pure troppo, ha reso Tex una macchietta troppe volte...), ha dialoghi più secchi e ritmati (o almeno le aveva all'epoca, poi divenne prolisso pure lui) e riuscì comunque non tanto a rallentare l'esodo (praticamente la fuga...) dei vecchi lettori, quanto a prenderne di nuovi che apprezzavano le sue storie, compensando il calo (e da questo differente "imprinting" fra GL Bonelliani e Nizziani accaniti nascono le flames)

     

    4) Periodo 1994-2011 (corrispondenti a Tex 401-620) Periodo post-crisi di Nizzi con altri autori in soccorso: in corrispondenza circa del numero 400, Nizzi "schianta psicologicamente", forse per lo stress di scrivere un personaggio che non gli piace, ha una grave crisi psicologica e per MESI non riesce più a scrivere nemmeno una riga! L'editore agisce in due maniere: prima cerca di "guarire" la crisi di Nizzi offrendogli sempre più soldi (ottenendo che alla fine Nizzi si sforza comunque anche se proprio non ne ha voglia) e dall'altra comincia per la prima volta ad "aprire" Tex a diversi altri autori, in pochi mesi provano a scriverlo Medda, Canzio e Boselli. Per "aiutare" Nizzi viene scelto alla fine il solo Boselli.

    In questo periodo, la differenza fra un Nizzi in caduta libera (anche molti suoi fan ammettono che è in netto calo, anche se il punto esatto in cui "diventa troppo scarso" varia molto, Grande Tex (uno dei più "nizziani" del forum) come hai visto, lo mette attorno al numero 500, per me era già scarso prima della crisi...) e un Boselli ispiratissimo che sforna un capolavoro dietro l'altro è abissale, non sembrano nemmeno dello stesso pianeta (e non sembra lo stesso personaggio).

    Però, nonostante questo (e il fatto che praticamente da subito la maggior parte dei lettori preferisce Boselli), forse per "conservatorismo", per anni Boselli fa solo da "supplente", con i disegnatori con cui Nizzi non vuole lavorare per vari motivi, mentre la maggior parte delle storie le scrive ancora Nizzi (peggiorando storia dopo storia, le ultime persino i fan più accaniti non osano difenderle...)

     

    5) Periodo attuale, dal numero 621 (2012): nel 2012 con Nizzi ormai in pensione (anche se tornerà poi per scrivere ancora alcune storie) e l'arrivo di diversi nuovi sceneggiatori (soprattutto Ruju), Boselli diventa il curatore editoriale di Tex, in un periodo però in cui la casa editrice, morto Sergio Bonelli, aumenta smodatamente il numero di uscite mettendolo in difficoltà per trovare abbastanza sceneggiatori (per questo Nizzi per un po' torna dalla pensione)

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  6. 42 minutes ago, Tom Doniphon said:

     

    Infatti recentemente ho acquistato "Sulla Pista di Fort Apache" in cartone, proprio per quello che hai detto; adoro John Ford. Non vedo l'ora di leggerlo, ma credo di aver sbagliato con questa edizione, dato che è a colori, e anche se amo i fumetti a colori, penso che Tex sia migliore in bianco e nero.

    Concordo. Per me Tex a colori è un obbrobrio! (pagine e pagine a vedere un tizio cercare di essere invisibile di notte con una camicia giallo canarino...  :lol: quel colore va bene per le copertine perchè fa contrasto e lo si nota subito), e il motivo per cui non ho quella storia in volume è perchè non l'hanno ancora fatta in b/n...

     

    La recente collana delle "grandi storie Bonelli" sta ristampando un sacco di storie di Tex in b/n in volume unico, ma il formato è identico all'originale, quindi sono ottimi per chi non ha quegli albi o per chi vuole un edizione in un volume unico, ma altrimenti se hai già gli albi non ha senso comprarli...

     

    13 minutes ago, Tom Doniphon said:

     

    Una domanda, il tipo di carta in Grandi Storie Bonelli è lo stesso che nei fumetti della serie regolare?

     

    Paragonabile. Non credo che la carta di Tex sia rimasta sempre la stessa negli ultimi 20 anni, ma non c'è grande differenza (negli anni precedenti c'è stato un periodo in cui la carta era troppo sottile, ma è durato poco). Mettendo di fianco gli albi probabilmente quella delle Grandi Storie Bonelli è più sottile ma non fa molta differenza in pratica.

     

    Se vuoi una bella storia di Tex, molto "western classico" e disegnata divinamente e su ottima carta, ti consiglio questo volume (la copertina è bruttina e mi sa che lo hanno fatto per spingere le vendite delle più costose limited edition, ma guarda i disegni all'interno:

    https://shop.sergiobonelli.it/tex/2019/10/29/libro/tex-l-inesorabile-1007209/

     

    Qui c'è una comparazione fra il formato di quel volume e un Texone:

    https://texwiller.ch/index.php?/topic/5006-texone-n-35-tex-linesorabile/&do=findComment&comment=151035

     

     

  7. Se ami il western "classico" tipo John Ford ti consiglio decisamente "Sulla Pista di Fort Apache" (numeri 458-459-460)

     

    Se ti piacciono i western ambientati in messico fra desperados e rivoluzionari ti consiglio "Gli invincibili" (numeri 438,439,440) recentemente ristampato nelle Grandi Storie Bonelli.

     

    Molto bello anche "Il passato di Carson" (407-408-409) e "La grande invasione" (tex e un pugno di uomini fra cui alcuni condannati ai lavori forzati, assediati da un invasione di Comanches e altre tribù, numeri 497-498-499)

     

    In generale, cerca i numeri sceneggiati da Boselli ed evita come la peste quelli sceneggiati da Nizzi.

     

     

  8. 2 hours ago, Mister P said:

    Nella parte gialla della storia ci sono dei particolari che ben presto inducono il lettore a pensare a una terza persona e per forza di cose è lo zio. Certo, ci potrebbe essere un colpo di scena finale, ma lo svolgimento dell'ultimo albo toglie ogni residua possibilità che ciò avvenga.

    Ma ripeto, la storia è godibile anche se si sospetta dello zio. Non considero più FdA un capolavoro come facevo sino a diversi anni fa, ma come western bellico continua a piacermi. Al netto delle sue evidenti magagne antitexiane, beninteso.

     

    Infatti, la cosa che fa sembrare "storta" a me la storia, è proprio che sia una storia di TEX. Che sia Tex quello rappresentato in quella maniera e ridicolizzato.

     

    Mettici un altro personaggio, "Mex Tiller", e appena vedi quanto è pasticcione, non ti incavoli, dici "OK, questo personaggio è pasticcione", lo accetti. e vai avanti. E gran parte delle magagne che ho elencato cadono (Mex Tiller non è un bugiardo spergiuro perchè non è lui che ha giurato di non combattere più, e ci sta che Mex Tiller non creda MAI a John nonostante gli abbia salvato la vita)

     

    Alcuni problemi ci sono ancora (la rappresentazione della guerra, la retorica, il nero messo apposta per morire, etc.) ma non sono quelli che fanno incavolare di più.

     

    ----------------

     

    Detto questo, per non continuare a rivangare sempre le stesse scene e le stesse cose, stavo riflettendo su una cosa.

     

    Nelle storie ambientate in quel periodo, Boselli ci mette sempre Damned Dick. E andando a controllare Tramonto Rosso, Tex usa il plurale quando parla di "cos'hanno fatto" fino alla fine della guerra.

     

    Stavo pensando che Tex non solo ad inizio storia sta facendo la spia dietro le linee nemiche, ma è da solo. E non nomina mai Dick. Inoltre, il discorso "non fa fuori nessuno" è troppo ridicolo quando lo vedi sparare, al buio, su una folla di soldati.

     

    E su un altra cosa che ho scritto tempo fa su Nizzi: che visti i numerosi errori che ha fatto, evidentemente non è vero che si sia letto tutti i Tex di GL Bonelli. (Pensiamo come autori con meno ego di lui hanno reagito all'invito di Boselli di leggersi una piccola selezione di storie...). È molto probabile che Sergio Bonelli abbia dato anche a Nizzi solo qualche albo, almeno all'inizio (e Fuga da Anderville è una delle prima storie).

     

    Dovendo dare una selezione del "tipico Tex", mi pare probabile che storie come "Fra Due Bandiere" non fossero fra quegli albi.

     

    Anche perchè... possibile che subito, così all'inizio, Nizzi abbia subito fatto rinnegare a Tex tutto quanto aveva detto in quella storia?

     

    Ecco come penso sia andata: (il dialogo è ovviamente romanzato, probabilmente non è avvenuto di persona e non tutto in una volta)

     

    Nizzi: "Ho un idea fantastica: una storia di intrighi e tradimenti familiari, ambientata durante la guerra di secessione, in cui Tex ovviamente combatte per i buoni. Ci saranno inseguimenti, sparatorie, Tex farà fuori un sacco di sudisti. Ma contro gli intrighi politici di uno più sveglio di lui non ce la fa, e alla fine Tex viene sconfitto"

     

    Sergio Bonelli: "il finale mi piace! Ma c'è un problema: in una vecchia storia GL Bonelli ha fatto giurare a Tex che non avrebbe più ucciso nessuno in guerra"

     

    Nizzi: "accidenti! Sai che ti dico? Non cambio una virgola, basta che ogni volta che spara Tex li ferisca solo o gli faccia volare via il cappello, e tutto può restare uguale!"

     

    E così nacque "Fuga da Anderville"....:rolleyes:

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  9. 7 minutes ago, Grande Tex said:

    Quindi tu credevi che il piano fosse di entrare ad Anderville usando i documenti falsi? :dubbioso:A me é sempre sembrato ovvio che quelli servissero solo per infiltrarsi in territorio nemico.

    Infiltrarsi con una copertura che gli avrebbe consentito di agire con più tranquillità. Oltretutto nella sua copertura "procurava vettovagliamenti" e quindi avrebbe potuto entrare nel campo semplicemente per vendere provviste e rifornimenti alla direzione del campo.

     

    In ogni caso, anche se fosse stato necessario entrare lo stesso come soldato travestito (ma è un rischio folle, è assurdo che nessuno si accorga che non l'hanno mai visto...), avrebbe potuto procurarsi una divisa altrove, senza mettere in allarme il campo. Quello che mettono in atto invece è un "piano" disperato e raffazzonato praticamente suicida...

     

    31 minutes ago, Grande Tex said:
    4 hours ago, Diablero said:

    è chiaro che lo "arruola" nella missione SENZA MANCO CHIEDERGLIELO, glielo chiede dopo..

    É chiaro da cosa? :blink:OVVIAMENTE gliel' ho chiesto.

    tex-e-tom.jpg

     

    Tom va in missione come spia solo perchè Tex gli ha salvato la vita, non per altri motivi "nobili", in pratica ora è "lo schiavo" di Tex. Che l'ha arruolato senza chiederglielo nemmeno (e poi per tutta la storia IGNORERÀ COMPLETAMENTE ogni cosa che gli dice Tom... :lol:)

     

    Tom qui si comporta con Tom appunto come se, avendogli salvato la vita, possa disporre di lui a piacimento. Come di uno schiavo.

     

    P.S.:

    17 minutes ago, Grande Tex said:

    A parte il fatto che noto con interesse che hai un po' glissato sul messaggio con cui ti ho risposto

     

    No, non ho "glissato", è invece il soluto discorso: tu per dire una cosa ci metti un secondo scrivendo poche righe, e a me invece tocca spendere invece un sacco di tempo per smentirti postando le immagini del fumetto...  :rolleyes:

     

     

  10. 5 hours ago, Grande Tex said:
    5 hours ago, Diablero said:

    il lettore ha capito il colpevole

    Ci andrei piano.Io non l' avevo capito affatto e non credo di essere il solo.

    Ma tu non sei Tex...  :lol:

     

    È un esperienza abbastanza normale in un giallo sia il capire prima chi è l'assassino (Ellery Queen ad un certo punto della storia metteva direttamente la "sfida al lettore" prima che Ellery risolvesse il caso, dicendo "avete già tutti gli elementi necessari"), sia il non capirlo, non è di solito così importante, tranne nei casi in cui è tanto banale che non sta in piedi che non lo capiscano subito.

     

    Ma quando NON il lettore, ma persino l'investigatore (se è rappresentato come abile) non capisce chi è l'assassino... beh, bisogna che il colpevole sia DAVVERO diabolico. Ben più di quanto serva a vincere la "sfida al lettore" per Ellery Queen.

     

    In questo caso LO DICE IL COLPEVOLE STESSO CHE SE JOHN PARLA, LUI È SPACCIATO!

     

    Il "giallo" in realtà...non è un giallo! È una FILA!

     

    Quando è stata aperta la cassa, l'aveva John. Che l'ha sottratta a Leslie. Che l'ha avuta in custodia dallo zio.

     

    John - Leslie - Zio. Il colpevole deve essere uno di questi tre. PER QUESTO lo zio deve per forza "buttare la colpa" su John: se sia John che Leslie risultassero innocenti, il colpevole sarebbe subito scoperto: lui.

     

    Nizzi cerca di "nascondere" la banalità del mistero NON dando tutte le informazioni al lettore (tacendo il ruolo dello Zio nel trasporto della cassa), e quindi il lettore non ha gli elementi necessari per collegarlo al furto (facile così, "ingannare il lettore" :lol: ) ma si "frega" prima con la sua "pigrizia" (chi altri potrebbe essere il colpevole? Non ha messo altri personaggi a parte lo zio...) e poi con l'uccisione di Leslie (e lì...  se solo lo Zio sa che sono lì, o è stato lo zio o è stato John...)

     

    Se il piano dello zio fosse così "diabolico", se fosse così "insospettabile"... non avrebbe bisogno di un capro espiatorio. Il piano dello Zio si basa sul fatto che TUTTI SIANO TANTO CONVINTI CHE È STATO JOHN che NESSUNO vada ad indagare oltre (scoprendo molto facilmente chi è stato l'ultimo ad avere in custodia la cassa prima della partenza)

     

    Ma lo Zio non ha agito abbastanza in fretta. C'è QUALCUNO CHE SA. Qualcuno che ha parlato con John, e sa che John non è stato (e glielo ripete anche in punto di morte John, l'uomo che gli ha salvato la vita...). Qualcuno che ha parlato con Leslie, e sa che Leslie non è stato, e che sa che Leslie è stato ucciso da qualcuno che conosceva.

     

    Per fortuna dello Zio... questa persona è il Tex non molto sveglio (eufemismo) di Nizzi!  :lol: :rolleyes:

     

    BASTEREBBE CHE TEX CREDESSE A JOHN. Se Tex avesse creduto a John, automaticamente "a cascata" tutto diventa chiaro: la cassa era GIÀ piena di sassi (e scoprire da chi l'aveva avuta Leslie sarebbe stato un gioco da ragazzi, c'erano tutti i documenti ufficiali...), avuto il nome dello Zio bastava fare 2+2 anche con il fatto che Leslie conosceva il suo assassino (ma purtroppo, anche per quello il fiuto raffreddato di questo Tex incolpa John :rolleyes: )

     

    Come si dice "non esiste il delitto perfetto, esistono investigatori scarsi". Lo zio ha fatto di tutto per incolpare John perchè senza un colpevole "pronto", sarebbero subito arrivati a lui. Anche l'investigatore più scarso avrebbe capito che la cassa era piena di sassi già alla partenza.

     

    Lo Zio non si salva perchè fa un piano "diabilico", è un piano in effetti raffazzonato e pieno di buchi (bastava che Tex non si fermava da lui a raccontargli tutto e non avrebbe potuto fare quella corsa affannosa per chiudere la bocca a Leslie), per sua fortuna ha di fronte un investigatore scarsissimo. Il suo piano funziona perchè TEX NON CREDERÀ MAI A JOHN.

     

    Non è questione di "dubbi": se hai dei dubbi, se non sei un idiota integrale, te li togli indagando: Tex non lo fa. Il fatto che non sappia, nemmeno 20 anni dopo, che era stato lo Zio a consegnare la cassa a Leslie indica che NON È MAI ANDATO A CONTROLLARE. Quando parla di "dubbio" in realtà quello che intende dire che è MAI, NEMMENO PER UN ISTANTE, HA RIFLETTUTO SULLA POSSIBILITÀ CHE JOHN AVESSE DETTO LA VERITÀ

     

     

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  11. 6 minutes ago, Grande Tex said:

    Ancora sta storia? Mi pareva di averlo già spiegato: Tex e Tom arrivano ad Anderville,fanno evadere John e scappano,vengono scoperti e Tom muore.Niente di tutto quello accaduto prima c' entra.

     

    Se Tex non avesse "bruciato" i documenti falsi con la sua "sboronata" che non era nel piano (riguardati la scena), non avrebbe avuto nessun bisogno di catturare e legare un soldato sudista, e quindi il soldato non si sarebbe slegato.

     

    Cosa c'è di tanto difficile?

     

    Tom muore perchè sono costretti a improvvisare un impresa disperata dopo che Tex ha già fatto fallire, da subito, il vecchio piano "bruciando" la sua copertura e i loro documenti falsi..

     

     

     

  12.  

    5 hours ago, Grande Tex said:

    Se il punto,come dice qualcuno,é il fatto che il "salvato" sia magari rappresentato come ingenuo,e questo sia offensivo, mi viene però da dire...cosa lo salvi a fare?

    Forse ti è sfuggito il punto che Tom viene UCCISO in pratica da Tex, non viene salvato! :lol:

     

    (certo, all'inizio lo salva...  ma poi sarebbe ucciso insieme a lui se non interveniva John, quello a cui Tex poi non crede manco in punto di morte. Poi è Tex che insiste per portarlo con lui in missione, cosa non prevista, è Tex che fa saltare il piano per le sue "sboronate", e alla fine Tom muore per salvare quel pasticcione di Tex...)

     

    Parlare di "white savior" qui si può fare solo per una cosa: l'atteggiamento di Tex. Si comporta dall'inizio alla fine come tale, trattando Tom... beh, da schiavo (è chiaro che lo "arruola" nella missione SENZA MANCO CHIEDERGLIELO, glielo chiede dopo...), e il suo fallimento in questo si aggiunge ai suoi tanti fallimenti in questa storia.

     

    Il "trope" usato qui è più quello del "nero che muore per primo e i suoi commilitoni giurano che vinceranno la guerra per lui". Per decenni (anche all'epoca di questa storia) è stato un clichè così abusato che ne ha fatto la parodia pure Leo Ortolani su RatMan. La cosa da sottolineare qui è che è UN CLICHÈ TIPICO DEI FILM DI PROPAGANDA BELLICA... 

     

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  13. On 1/14/2024 at 10:33 AM, Mister P said:

    Scusa @Diablero, ma pure se il giallo è stratelefonato (e in parte ti do ragione) chi se ne impippa? Hai presente i libri di Mickey Spillane? Dopo due pagine dalla sua comparsa capisci o perlomeno ti viene il sospetto che il personaggio X è il killer. Ti passa la voglia di leggere il resto del romanzo? Certo che no.

    Sì, ma alla fine del romanzo il protagonista scopre il colpevole, non finisce che rimane infinocchiato finché il colpevole, per pietà, glielo racconta vent'anni dopo (con il protagonista che strabuzza gli occhi e grida isterico dimostrando di non averci mai capito nulla)

     

    Già per me è SBAGLIATO fare una storia di Tex in cui Tex viene sconfitto non dagli eventi storici che sono ovviamente più forti di lui, ma solo da un politicante maneggione. Poi se il piano del politicante maneggione fa acqua da tutte le parti e il lettore ha capito il colpevole e Tex no, siamo proprio al dileggio e alla parodia

     

    (E tutto questo fa capire perchè Sergio Bonelli abbia apprezzato così tanto la storia...  :laughing::rolleyes:)

  14. 1 hour ago, Leo said:

    Letta oggi tutta la storia. Molto belli gli ultimi due albi, mentre ho trovato faticosi i primi due. Poiché ho finito la lettura a ridosso della partita Milan Roma, non posso scrivere ora un commento articolato. Tuttavia, mi resta un rovello: perché Daniel Silva rapisce Kit? Sapeva chi era? E poi, a che pro rapirlo? Qual era l'intento sotteso al rapimento? La Tigre voleva attirare Tex nel Borneo? Non l'ho capito... qualche anima pia potrebbe spiegarmelo? Evidentemente ottenebrato da altri topic :D non sono riuscito a capire un punto fondamentale di questa storia. Se non capisco la logica di questo snodo, non posso darne un giudizio equo. Grazie a chi vorrà aiutarmi.

    All'interno della storia si dice che è per ricattare Tex costringendolo a smettere di inseguirli. Ma la cosa aveva già lasciato perplesso anche me, ne parlavo in un post precedente (e se ne parla nei seguenti)

     

    La Tigre ormai dovrebbe conoscere Tex, non sa che rapire Kit è proprio la maniera più sicura per far sì che NON si fermi? Oltretutto, senza Kit.. si sarebbe probabilmente dovuto arrendere al fatto che la Tigre era fuggita (la missione di Tex e degli altri in Tigreland è praticamente suicida, li vogliono ammazzare tutti quanti, ogni singola fazione nessuna esclusa, si salvano perchè muoiono le persone giuste nella sequenza giusta e vengono "graziati" dalla Tigre... Tex avrebbe davvero inseguito la Tigre nel paese dove era sovrano (dei pirati ma comunque sovrano) da solo con i pards senza alcuna copertura e nessuna autorità? Per me non avrebbe avuto senso)

     

    Più plausibile forse la soluzione "alternativa" proposta da alcuni: che la Tigre lo faccia apposta proprio perchè vuole che Tex lo insegua... ma poi quando scopre che L'HANNO inseguito si infuria, sorpresissimo, e ordina che Kit venga subito ucciso. Quindi anche questa mi sembra smentita dagli eventi.

     

    In realtà, l'UNICO a cui serve che Kit venga rapito è... Boselli! Che così risolve il problema del giustificare che Tex si butti in un impresa praticamente suicida! :lol:

     

    Se avesse conservato la caratterizzazione della Tigra come il Vil Coyote (Wile E. Coyote) del mondo di Tex usata da Nizzi, non sarebbe sembrato out-of-character questo autolesionismo (nella sua prima apparizione è la Tigre stessa che li porta nel suo covo, gli spiega tutti i suoi piani, e poi tenta di ammazzarli con trappole malfunzionanti in modo ridicolo: quindi ci sta che in ogni circostanza faccia cose autolesioniste), però Boselli ne ha cambiato radicalmente la caratterizzazione (da criminale sanguinario folle e megalomane che vuole conquistare gli USA a patriota che vuole liberare la sua patria).

     

    Diciamo che, come in ogni trasformazione Jekyll - Hyde che si rispetti, ogni tanto la trasformazione si inverte in maniera incontrollabile e imprevista proprio nel momento meno indicato: la pozione boselliana ha terminato l'effetto nel momento sbagliato e la Tigre è tornata quella di prima proprio mentre doveva spiegare ai suoi sgherri cosa fare con Kit Willer...  :laugh:

     

     

    • +1 1
  15. C'è da dire che il "ruolo" di Tex come capo dei Navajos si è evoluto negli anni (come ho già fatto notare altre volte, il Tex di GL Bonelli si è sempre evoluto nel tempo fino al periodo d'oro che ne è il culmine). All'inizio era una cosa molto "naif", che tutti i Navajos accettassero un bianco come capo solo perchè aveva sposato la figlia di Freccia Rossa.

     

    Ma GL Bonelli nel tempo si è interrogato su quel ruolo (che probabilmente all'inizio gli aveva dato senza pensarci troppo, lo fece dopo meno di 5 anni di storie...), e su più fronti.

     

    Prima, con "Sangue Navajo", dà un ruolo "ufficiale" a Tex come agente indiano, un ruolo che da quel momento diventa più importante nelle storie di quello di "capo" quando si devono confrontare con i bianchi.

     

    Poi, con la storia di Zhenda, Tex si "spoglia" del titolo ottenuto dal matrimonio, e affida la decisione su chi debba essere il capo "ai voti": anche se magari fa sorridere pensare ad un referendum organizzato in tutta la riserva, da quel momento il suo titolo è stato "ottenuto democraticamente"

     

    Anche la rappresentazione dei Navajo è cambiata con il tempo (anche se non sono mai stati rappresentati come passivi e bisognosi di salvatori, appena vedono Tex lo mettono al palo e l'avrebbero ucciso...), se prima pendevano dalle labbra di Tex, il loro ruolo diventa sempre più attivo: diversi Navajo nel corso degli anni hanno ruoli risolutivi (come appunto nella storia di Zhenda) e si vede sempre più Tex consultarsi e dare retta ai consigli di Nuvola Rossa e altri "saggi".

     

    (Certo, in ogni caso sarebbe difficile oggi proporre un Tex capo dei Navajos in una edizione americana o in un film)

  16. 21 minutes ago, Grande Tex said:
    9 hours ago, Diablero said:

    Oggi, non sarebbe più possibile scriverla (oddio, magari alla Bonelli ancora sì, vedo diversi autori che vogliono fare storie "educative" e lo fanno tanto maldestramente che oggi negli USA sarebbero considerati razzisti e sessisti...). Per lo stesso motivo per cui oggi non è più accettata la classica scena della fidanzata o moglie che muore "per motivare l'eroe" o la scena di popolazioni native ingenue come bambini che si ribellano solo quando un bianco (che loro sì sono intelligenti e hanno la schiena dritta) gli spiega che sono sfruttati...

    E chi lo dice che non é più accettabile?

    Lo stato delle cose, ormai. Non c'è un "dittatore assoluto del politicamente corretto" che impone queste cose, diventano "non più accettabili" quando LE STESSE PERSONE che vorresti "aiutare" schifano quel tipo di narrazione.

     

    Quindi, la "fidanzata nel frigorifero" ha fatto indignare in primo luogo alcuni siti femministi, che postando articoli hanno in realtà fatto vedere la magagna (reale): che in quelle storie le donne non erano "persone", ma avevano lo stesso ruolo del cucciolo che il "cattivo" fa fuori ad inizio film per dimostrare che è cattivo (la morte di Gwen Stacy è un perfetto esempio: viene in realtà fatta fuori perchè è un fastidio per gli sceneggiatori, non parla e non dice e non pensa nulla (io quando lo lessi all'epoca sospettai fosse un manichino, anni dopo per giustificare la cosa dissero che Goblin l'aveva drogata) e il suo UNICO ruolo nella storia è far incavolare abbastanza Peter Parker...

     

    Perché, mentre ritengo gran parte delle proibizioni "woke" una follia oscurantista (tipo censurare i libri, buttar giù le statue, il concetto di appropriazione culturale, etc.) su questo punto sono d'accordo?

     

    Perché corrisponde a norme di "buona scrittura". Mentre molte altre ciarabattole "woke" DANNEGGIANO i libri, tener conto di questo aspetto li migliora. Perché è una critica che NON È STATA INVENTATA dalla cultura woke, erano letteralmente decenni che si criticava questa maniera di scrivere come pigra, banale e sciatta.

     

    idem per il "white savior", e per lo stesso motivo: de-umanizza le vittime. È un trope che serve solo ad esaltare il "savior", e rappresenta in maniera caricaturale proprio le persone che a parole l'autore vorrebbe "rappresentare".

     

    Il problema non è il fatto che ci sia un bianco che guida una rivolta (o meglio, non è un problema PER ME e per la critica letteraria dei decenni passati, certa cultura woke ovviamente considera anche il fatto che un bianco sia dalla parte dei "buoni" un abominio) quanto il ruolo totalmente "passivo" dei "salvati", che sembrano sonnambuli a cui debba essere spiegato tutto. Il problema non è tanto il "salvatore" (anche se in questa storia per me ha problemi anche lui, ma di texianità) quando come vengono rappresentati i "salvati". In pratica è una rappresentazione (in questo caso particolare degli schiavi) di derivazione ottocentesca, in cui la letteratura anti-schiavista era sì contro la schiavitù, per ragioni umanitarie e religiose, ma dava assolutamente per scontato che i neri comunque fossero meno intelligenti...

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  17. 3 hours ago, Leo said:

     

    9 hours ago, Laramie said:

    sul piano della crescita dei personaggi proposto da @Leo? Prima di questa scena Tom è un remissivo, praticamente senza volontà propria, risponde "Sì padrone" a chiunque. Qui ritrova la propria dignità di essere umano, agisce, è presente e questa sua crescita culmina con il suo sacrificio molte scene dopo

     

    È un punto che mi ha sempre emozionato.

     

    È un punto che mi ha sempre indignato.

     

    Oggi, non sarebbe più possibile scriverla (oddio, magari alla Bonelli ancora sì, vedo diversi autori che vogliono fare storie "educative" e lo fanno tanto maldestramente che oggi negli USA sarebbero considerati razzisti e sessisti...). Per lo stesso motivo per cui oggi non è più accettata la classica scena della fidanzata o moglie che muore "per motivare l'eroe" o la scena di popolazioni native ingenue come bambini che si ribellano solo quando un bianco (che loro sì sono intelligenti e hanno la schiena dritta) gli spiega che sono sfruttati...

     

    E fra tante esagerazione o vere e proprie follie "woke", su quest'ultimo punto invece sono d'accordo, perchè ha sempre dato fastidio anche a me.

     

    Presentate Tom in questa maniera è paternalistico e razzista.

     

    Tom (a differenza di Tex che a quanto si vede nelle scene "ma lasciatemi spiegare" non ne sa nulla) conosce bene la schiavitù. e si ribella. Nelle prime pagine della SPARA AD UN SOLDATO SUDISTA E LO UCCIDE. Altro che "farci a botte". Quando Tex chiede di portarlo in missione con lui, sono passare settimane e sono in un campo militare nordista. Sta facendo la spia collaborando con l'esercito per far fuori altri Rod, come sta facendo Tex in questa storia di Nizzi? No, altrimenti sarebbe stato scontato che sarebbe andato con Tex. Tex lo chiede al comandante militare, quindi mi pare sia lasciato capire, implicitamente, che Tom si è arruolato. E quindi spara contro i sudisti da giorni (infatti è migliorato con le pistole)

     

    Davvero "ha bisogno che Tex glielo spieghi"?

     

    Ma vediamo chi è Tom: 

     

    NON LO SAPPIAMO. Nizzi non ci dice niente di lui. Dall'inizio è il "tipico n##ro che muore per motivare gli eroici bianchi". Il suo destino è chiaramente di morire, e la descrizione di Tom è il suo colore della pelle. Tex al campo non lo chiama Tom, dice "il mio amico ne##o"

     

    All'inizio della storia lo vogliono linciare. Perché? Boh. Che ci faceva veramente in giro da solo di notte? Boh. Ma 1e uno schiavo o un nero liberato (minoranza, ma non erano rari)? Boh. Conosce John, ma non si dice perchè. È uno schiavo di John o dello Zio? Boh.

     

    Tom non è un "personaggio", è una sagoma di cartone con attaccato sopra "nero che deve morire in una scena eroica per motivare l'eroe bianco".

     

    Oggi (oggi? Da almeno vent'anni) una cosa simile non sarebbe più tollerabile in un fumetto o in un film senza essere considerata razzista e paternalista. E per una volta non è una follia woke, perchè è una "scorciatoria narrativa" così banale e squallida che mi dava fastidio anche prima che fosse esecrata universalmente.

     

    E attenzione, non è un discorso del "vogliamo tutto spiegato". Damned Dick ci viene presentato come socio di Tex e basta, senza nessuna altra informazione, ma ci basta perchè è tutto quello che serve, e nel corso dell'avventura lo conosciamo e ne conosciamo il carattere. (E soprattutto non viene introdotto solo per morire. Rod sì, ma Rod lo vediamo solo nelle due scene in cui serve, quando decide di arruolarsi e da moribondo. Non viene portato dietro in tutta la storia con un cartello "morto che cammina", e soprattutto viene ucciso dalla "parte per cui sta Tex" e invece di "motivarlo" gli fa pensare "ma che xxxxx sto facendo?", e già questo evita il clichè.

     

    Tom invece proprio è una valigia che Tex si porta dietro. Viene trascinato per tutta la storia dalle decisioni di Tex che non lo sta MAI a sentire. Anche se combatte per il Nord, Tex qui appare davvero paternalista e razzista. Sappiamo che in genere Tex è un uomo che tende a "prendere il comando", a trascinare gli altri e diventare di fatto "il capo" in ogni occasione, ma di solito almeno ASCOLTA quello che gli dicono gli altri. Qui no, viene rappresentato come uno tanto sicuro di sè che non ascolta nessuno (e questa è una costante nella rapprentazione di Nizzi, non solo in questa storia, mi sto convincendo che sbagliavo a dire che presentava Tex così dopo la crisi per ripicca, Nizzi ha SEMPRE considerato Tex solo un antipatico e ottuso bullo fortunato).

     

    Ma alla fine, non è questione di "cercare peli nell'uovo" o "scene da attaccare". Non c'è una singola scena di questa storia che non appaia "storta" perchè è "storto" Tex, è irriconoscibile (se non, appunto, come il Tex di Nizzi). Perché è una storia che si dice antirazzista ma tratta i neri in questa maniera, il plot "giallo" è ridicolo e stra-telefonato, la guerra è rappresentata come "buoni buonissimi contro cattivi subumani", e nessuno per me è riuscito a contestarmi questo fatto (quando si arriva a portare LESLIE come "rappresentazione positiva" vuol dire che si è alla frutta). Non sono "difetti di una scena", sono problemi che percorrono tutta la storia. FdA è semplicemente SCRITTO MALE e presenta un protagonista che non può essere Tex (e non solo perchè rinnega totalmente fra due bandiere e si fa fregare come un pollo, è TUTTA la rappresentazione, persino in una scena in cui mangia al ristorante, che è inaccettabile.

     

    P.S.: vedo una rappresentazione di questo thread che non riconosco. In realtà, se andiamo a controllare, i post in cui si commenta la storia in base a quello che c'è scritto e disegnato sono pochissimi. Se ci si fosse limitati a commentare la storia saremmo ancora probabilmente a pagina 10. Se questo thread è arrivato a pagina 34 è perchè stato "gonfiato" all'inverosimile da (1) attacchi personali a chi criticava la storia, (2) reazioni offese alle critiche alla storia viste come offese personali, (3) negazioni di cose scritte e stampate (non dell'interpretazione, proprio di cosa c'è scritto e stampato), e (4) riferimenti "ad cazzum" ad altre storie per dimostrare che "fanno tutti così", e, dimenticavo (5) reiterazioni della storiellina per cui se c'è una magagna in una storia, È COLPA DI CHI LA NOTA, e che tutte le storie sono uguali, "in tutte le storie di GL Bonelli se vai a vedere con il lanternino Tex viene sconfitto e finisce che strilla come un gallinaccio isterico impotente"... :lol:

     

    Non ho più intenzione di contribuire a questo circo. Per questo non ho minimamente risposto alle varie accuse. Ma ne sto semplicemente tenendo conto. Noterete spero che da quanto qualcuno ha detto che gli dava fastidio "coglione" ho smesso di usarlo. perchè era semplicemente una maniera abbreviata per risparmiare tempo invece di scrivere che Tex in questa storia è un ottuso prepotente che non ascolta nessuno e fa solo un errore dietro l'altro (il termine "coglione" dà nell'uso comune un idea "grande e grosso e prepotente" oltre al resto che usare "idiota" o "stupido" non hanno, e quindi per me era il termine più corretto. Ma visto che non voglio dare adito ad altri off-topic su quanto siano maleducati quelli che OSANO criticare questo "santino" di storia, posso benissimo usare la descrizione lunga.

     

    A chi si lamenta che questo thread degeneri sempre, dico: sono d'accordo con voi. Ma magari per non farlo degenerare basterebbe parlare DELLA STORIA, senza inalberarsi e partire OGNI SINGOLA FOTTUTA VOLTA con amenità sul fatto che che se dici che un personaggio è scemo stai dando dello scemo anche ai suoi lettori (:blink:) e quindi sei offensivo (quindi nessun personaggio letterario televisivo, mai, si può definire scemo, è un offesa anche per i lettori. Però come facciamo a recensire, magari, Scemo + Scemo e I soliti Idioti allora senza offendere tutto il pubblico che li ha visti? E tutti i critici che li hanno recensiti sono offensivi?)

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  18. 15 minutes ago, Poe said:

    Comunque lo ripeto a scanso di equivoci: "Vendetta indiana" è un capolavoro, quello che ho fatto notare non è un errore che sminuisce la storia (quindi è inutile affannarsi a difenderla), era per fare un paragone sul modo di comportarsi non sempre "razionale" di Tex, tipico di tanti eroi. L'ho già scritto anche questo 2 volte...:lol:

    E io quante volte ho provato (inutilmente, mi sa) a spiegare che dipende dal contesto?

     

    Ti ho già spiegato le differenze RADICALI nel contesto: non le vedi? Non vedi la differenza fra una notte in guardina e la forca? (sul fatto che Tex avrebbe evitato la guerra se non insultava Arlington... ma sei serio? Rileggiti la storia..)

     

    Come si fa a dire "Tex deve sempre comportarsi nella stessa maniera, il contesto non conta niente"?

     

    Che senso ha, quando cerco di spiegare l'importanza del contesto, rispondere "ma in questo altro contesto ha fatto uguale?" (e oltretutto non è uguale)

     

    Sai com'è questa discussione? Ti faccio un esempio.

     

    Nizzi ha scritto che Febbraio ha 31 giorni. Io lo nego. Salti su a dire "ma guarda che dicembre ha 31 giorni, perchè non anche febbraio?" E cerco di spiegarti che sono mesi diversi. E l'esempio di Vendetta Indiana sei tu che a questo punto replichi "sì, ma anche Agosto ha 31 giorni! Come mai non li dovrebbe avere Febbraio?" (con il corollario "guarda che se guardi ogni mese del calendario con la dovuta attenzione, tutti hanno i mesi sbagliati! Vedi che anche Agosto ha 31 giorni?" :rolleyes:

     

    Allora, ti precedo: secondo questa strana "teoria" ti posso citare altri Tex dove GL Bonelli "sbaglia" facendo agire Tex in maniera diversa da quella di Nizzi qui: Gilas, Lotta sul Mare, L'ultimo Poker, tanto per fare tre esempi. In tutti e tre questi casi, secondo la tua teoria secondo cui Tex deve sempre comportarsi alla stessa maniera, Tex avrebbe dovuto comportarsi come al solito: avrebbe dovuto prendere a pugni Barbanera, invece di mettersi a lavare la nave.  E invece...  si FINGE qualcun altro (incredibile! Tex che agisce in base alle circostanze invece di essere un robottino che mena e mangia patatine!)

     

    Nel caso di "Lotta sul Mare" è in gioco la vita del figlio. E si comporta di conseguenza.

     

    Nel caso di "fuga da Anderville", come mai non si comporta COME IL TEX DI GL BONELLI in un contesto che ha lo stesso rischio per un amico? Se ne sbatte della vita di Tom e quella di John?

     

    P.S.: mi sono stancato di sentire la storiella "ma se ti metti a leggere con questa attenzione qualunque storia, le distruggi tutti!". È solo una storiella che gira per dire "tutti gli autori sono uguali". Io LETTO con QUESTA STESSA ATTENZIONE anche le storie di GL Bonelli (solo che nel suo caso, trovo PREGI che prima non avevo notato, non sciocchezze) e pure quelle di Boselli (e lì dipende dalla storia, ma appunto non sono tutte "demolite" a studiarle con attenzione).

     

    Gli autori non sono tutti uguali. Le storie non sono tutti uguali. I fumetti non sono tutti uguali. E quella storiella era una balla in passato tutte le volte che è stata detta in passato, è una balla ora e sarà una balla uguale tutte le volte che, indubbiamente, verrà tirata fuori in futuro per difendere storie indifendibili.

     

     

  19. 51 minutes ago, Poe said:

    Prendiamo una storia a caso: “Vendetta indiana”, capolavoro riconosciuto di GLB (storia che anch’io ho sempre apprezzato, chiariamo subito) e vediamo come si comporta Tex dopo la strage subita dai pacifici Ute di Black Elk. I Navajos e gli Utes sono in fermento, vorrebbero scatenare una guerra indiana per vendicarsi, ma Tex li frena: calma, vado a parlare con il colonnello Arlington responsabile della strage e trovo una soluzione pacifica.

     

    Nel mondo reale e razionale cosa dovrebbe fare Tex? Mantenere un basso profilo, usare la diplomazia, magari andare a Washington o non so dove a denunciare l’operato criminale del colonnello ai suoi superiori, andarci piano, temporeggiare in attesa di una soluzione, gettare acqua sul fuoco, ecc. Invece cosa fa il nostro eroe? Va al forte e provoca verbalmente Arlington (qualcuno direbbe “fa lo sborone”) e si fa da lui mettere in carcere!

    Proprio così Tex si fa sbattere in cella (e tra l’altro neanche protesta o cerca di scappare). Ma come? Non doveva risolvere lui la questione? Non aveva detto agli Utes arrabbiati che dovevano essere saggi? Non c’è in ballo una guerra indiana? Il rischio di centinaia se non migliaia di morti ute e navajo, una responsabilità enorme sulle proprie spalle, e cosa fa Tex? Si fa mettere in carcere stupidamente (qualcuno potrebbe dire “da coglione”) solo per sfogarsi.

    (E tra l’altro un ufficiale glielo chiede proprio perché ha provocato il colonnello e Tex risponde che ha agito così perché Arlington se lo meritava e inoltre voleva sapere di che pasta era fatto.)

     

    Poi però la storia volge a suo favore perché GLB non è stupido, quindi fa sì che ci siano degli ufficiali amici di Tex che lo liberano (ma Tex mica lo sapeva prima che l’avrebbero liberato), per cui lui riesce a scappare dal forte e alla fine di tutto riuscirà a vincere.

    Tutti quelli che hanno letto questa storia, però, non hanno pensato al fatto che Tex avrebbe dovuto “tenere un basso profilo” mentre invece ha preferito seguire il suo istinto e sfogare la sua rabbia contro il colonnello. Anzi, tutti noi quando vediamo Tex incazzato che le canta ad Arlington applaudiamo entusiasti. Ed è giusto così, perché questo è un fumetto, non la vita reale né un libro di Storia, e nei fumetti l’eroe è sempre impulsivo, istintivo, e di fronte a un’ingiustizia e ai prepotenti non sempre si comporta in modo razionale, ma reagisce senza tanto pensare alle conseguenze, seguendo il suo innato senso di giustizia (tanto c'è lo sceneggiatore che fa andare le cose nel modo giusto per non far fare brutta figura all'eroe).

     

    Un po’ come avviene nella scena di Tex e Tom nel ristorante razzista: doveva tenere un basso profilo? Ma chi se ne frega, quando ne va della dignità di un nero che in tutta la sua vita non ha subito che vessazioni! Era un rischio calcolato, secondo la mentalità di Tex, e infatti è andata a finire bene la scena.

    È una caratteristica non solo di Tex ma di tantissimi eroi dei fumetti non seguire la logica comune e agire seguendo il proprio senso di giustizia, anche a rischio di mettersi nei guai.

    Ho fatto l’esempio di “Vendetta indiana” ma se ne potrebbero fare decine di simili.

     

    Comunque il punto non è questo: è che se si vuole a prescindere distruggere una storia, non è difficile, non c’è bisogno di essere dei geni, basta cercare vignetta per vignetta tutte le incongruenze, le imprecisioni, le esagerazioni, le lacune, gli errori del protagonista, le cose non fatte, tutti i difetti che di solito ci sono in qualunque storia a fumetti, poi ingigantirli in modo esagerato come fossero macchie di inchiostro che si allargano, e poi dire  che la storia intera è tutta sbagliata.

    Volendo si può fare partendo dal numero 1: che scemo Tex a farsi sorprendere ingenuamente due volte da Coffin, che imbranato a non capire subito che Satania è Cora Grey (il lettore lo capisce dopo due pagine), che assurda scena quella di Gros-Jean inchiodato da un coltellaccio a un albero (e oltretutto poco dopo è come se niente fosse), che fesso Tex che scappa inseguito da uno scimmione con la scimitarra, che espediente comico quello di far vedere Tex continuamente ferito di striscio alla tempia, che giallo ridicolo “L’uomo dalle quattro dita” risolto con Tex che scopre il colpevole trovando fortunosamente un suo guanto, ecc.ecc.

    (Naturalmente non lo penso, eh? Sto solo usando i criteri di giudizio dei detrattori di professione.)

     

    Il punto è che se si vuole distruggere una storia con sarcasmo è facilissimo. Peccato che stiamo parlando di fumetti d’avventura, non della Divina Commedia (ma anche la Divina Commedia a ben vedere qualche incongruenza ce l’ha).:lol:

     

    Non concordo con una sola parola, ma....

     

    ...anche se fosse vero...

     

    ...che cavolo c'entra? :blink:

     

    Da quando in qua per difendere un passaggio sbagliato di un autore si dice "sì, ma anche altro hanno fatto questo errore, quindi non è un errore"?

     

    Questo si chiama "menare il can per l'aia"

     

    Sulle singole critiche a Vendetta Indiana risponderò nel suo thread, che qui è totalmente off-topic. Mi limito a farti osservare che in Vendetta Indiana ha messo a rischio solo sè stesso, non un amico, che si era premunito dando ordini nel caso non tornasse, e che per la "soddisfazione" di insultare Arlington al massimo rischiava pochi giorni di cella, non di essere impiccato insieme al poveraccio che aveva cercato disperatamente di fermarlo e di avvertirlo di cose che Tex avrfebbe dovuto sapere benissimo...

     

    L'equivalente della scena di Nizzi in vendetta indiana sarebbe Tex che porta TUTTI I CAPI al forte, poi mentre Arlington naturalmente li fa mettere ai ferri, mormora sbigottito "ma un momento... lasciatemi spiegare...  non me lo sarei mai aspettato..."

  20. 14 minutes ago, Leo said:

    Disse uno che poi se ne è andato, rotto proprio dai toni iperaccesi e dall'estremismo di quanti sostengono che le nuove storie tradiscono il verbo di Glb. 

    Ancora con questa fake news?

     

    In realtà è il contrario: il "casus belli" è stata la critica ossessiva alla pubblicazione di una storia di GL Bonelli. E borden, che era stato criticato per le sue storie (qualcuna più qualcuna meno) per anni senza arrivare a lasciare il forum, se ne è andato.

     

    Certo, immagino che non sia stato SOLO per quello, ma è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. E andandosene ha parlato del tempo che perdeva. Ma alle critiche alle storie SUE rispondeva raramente, che tempo perdeva?

     

    Eppure, da quel momento, nonostante Borden abbia detto ESPLICITAMENTE che non è così (e, nella discussione in questione, io fossi chiaramente dalla sua parte) c'è questa storiella che gira sin da subito che "è colpa di Diablero, se non c'era lui"...

     

    E allora, visto che evidentemente questo terrapiattismo non si riesce ad estirpare, rilancio: visto che se ne è andato irritato per come veniva trattato GL Bonelli, è ovvio che ha disgustarlo sono stati tutti i peana a Nizzi, il suo predecessore... (e ricordo che lo stesso borden è stato ATTACCATO, personalmente, come vengono attaccati tutti, le volte che ha criticato storie o scelte di Nizzi. E lì si infuriava, non sulle critiche alle sue storie...)

    • +1 2
  21. Dylan Dog numero 74, "Il Lungo Addio". Per me una delle storie più belle dell'intera serie.

     

    Inizia con una cosa straniante: Groucho non fa battute. Nemmeno una. E non ne farà nemmeno una per l'intero albo.

     

    (Come un Tex che non si fa notare facendo risse in un saloon o che cerca di non farsi notare, giusto per fare un esempio a caso)

     

    Torniamo a Dylan Dog. Chi ha letto quella storia (e per chi non l'ha letta: fatelo) sa perchè Groucho non fa battute. Perché nel contesto di quella storia NON DOVEVA FARLE. (e, dualmente, il fatto che non le faccia "avverte" immediatamente il lettore che quella storia ha un "contesto" diverso dal solito).

     

    Quante volte l'abbiamo visto anche in Tex? GL Bonelli faceva sempre cambiare il comportamento dei pards in base al contesto! Il suo Tex non era ancora diventato una macchinetta mangia-patatine fra un "satanasso" e un "vecchio cammello". Il suo Tex a seconda del contesto ostacolava agenti della legge per proteggere rapinatori (In nome della legge), e nonostante fosse di solito molto restio a mostrare le emozioni, a volte, se giustificato dal contesto, lo faceva (la commozione quando deve lasciare Kit per essere imprigionato a Vicksburg, la rabbia per la morte di Lilth, etc.)

     

    Non era una "stranezza" del grande vecchio: è il segno di uno sceneggiatore capace che vuole rendere "concreto" e credibile un personaggio. Quando uno sceneggiatore capace non lo fa, indica due casi e solo due: o vuole VOLONTARIAMENTE creare una macchietta, e il fatto che non cambi mai atteggiamento qualunque sia il contesto è una gag comica (perchè oggettivamente è una cosa che FA RIDERE) o anche se è capace, se ne sbatte le #alle perchè sta scrivendo di malavoglia fregandosene di quello che scrive (e poi ovviamente ci sono gli autori incapaci che lo fanno per incapacità, e ce ne sono tanti...)

     

    Perché se il personaggio non reagisce al contesto, non lo rende "reale": il setting e la situazione diventano immateriali, interscambiabili, tutto è uguale a tutto senza differenze, e questo a sua volta rende "falsi", artificiali i protagonisti: come robot ripetono sempre le stesse azioni, sia che abbiano o non abbiano senso: non sono più "personaggi" a tutto tondo, diventano caricature monodimensionali, "macchiette".

     

    E io troppo spesso negli ultimi anni (ormai, decenni...) ho visto personaggi Bonelli ridotti a macchiette in quella maniera. Ricordo una storia di Zagor (non di Burattini nè di Boselli, non ricordo lo sceneggiatore ma non era uno di loro due) in cui Cico, in mezzo ai cadaveri di una strage, si mette a fare battute sul cibo e su quanta fame ha. "Ma come, Cico DEVE fare battute sul cibo, SEMPRE". A parte che non è vero, Cico una volta non era così mangione e monodimensionale, ma in quel contesto Cico non fa ridere: diventa solo odioso e irritante. C'è contesto e contesto, c'è un momento per far ridere e uno in cui è inopportuno. Come quando Kit Carson agisce nella stessa maniera "mangiona" subito dopo aver trovato la tomba di Lilyth profanata: capisci che l'autore o non ha pensato al contesto e sta scrivendo a macchinetta, o se ne frega.

     

    Io per anni ho attribuito questo dilagare di storie con "robottini a forma di personaggio" un po' allo scadere del livello degli autori, e un po' anche al "metodo Bonelli" di scrivere contemporaneamente un sacco di storie: cominci a notare che in alcune storie, chiaramente, lo sceneggiatore si è scordato quello che aveva scritto poche pagine prima. Magari per lui sono passate due settimane e fidandosi della sua memoria ha fatto usare a Zagor una scure che aveva lanciato lontano pochi attimi prima.  Errori così, di solito veniali, tipo appunto armi e scure che riappaiono. O errori per me molto più gravi, in cui il TONO della scena cambia completamente da una pagina all'altra, e i personaggi agiscono senza tenere in alcun conto il contesto.

     

    Ma dopo aver visto questo problema diventare davvero endemico, e addirittura TEORIZZARE in giro che un personaggio DEVE comportarsi nella stessa maniera, sempre, indipendentemente dal contesto, inizio a temere che sia davvero cambiata radicalmente la maniera di leggere le storie, e oggi tanti leggano le storie senza tener minimo conto del contesto (e da questo bacino arrivano gli sceneggiatori che poi non ne terranno conto nelle loro storie)

     

    Case in point:

    14 hours ago, Magic Wind said:
    14 hours ago, Mister P said:

    Il ristorante andava evitato tout court.

     

    E per qual motivo? Io l’ho sempre trovata una scena che richiama esplicitamente quelle che faceva GLB con Tiger Jack (“in questo saloon non serviamo gli indiani” e via con la scazzottata).

    Probabilmente Nizzi riteneva che nel ritmo della storia a quel punto una scazzottata ci stesse bene e ha tentato di replicare quelle che faceva GLB. Non ci trovo niente di sbagliato. Se Tex avesse mangiato seduto al tavolo e avesse lasciato Tom a mangiare fuori quello si sarebbe stato sbagliato.

     

    Sull'ultima parte hanno già risposto in tanti (Tex poteva semplicemente non incapponirsi, per una volta in vita sua, a mangiare di lusso e condividere la vita più modesta del suo amico, evitando di mettere a rischio la vita di Tomi). Io voglio concentrarmi sulla prima parte.

     

    Perché, onestamente, ci sono rimasto di sasso. E non so come rispondere.

     

    Nel primo caso abbiamo Tex Willer, celebrità nazionale, agente indiano, ranger, che si trova di fronte un esercente razzista che, di sua iniziativa e per razzismo PERSONALE, non fa entrare indiani. E a quanto mi risulta, non esistevano leggi al riguardo. (o se esistevano, non esistono nel mondo di Tex, dove normalmente Tiger può entrare dove vuole). Quindi abbiamo un caso di protervia PERSONALE, di un razzista che si trova di fronte... chi? Si trova di fronte un agente della legge, agente del governo , con l'autorità, se vuole, di chiudergli il locale. Il barista strapazzato potrebbe chiamare aiuto, ma cosa può dire? "amici, correte a farvi mettere in galera aggredendo un ranger, potrebbe persino spararvi per legittima difesa e passereste dalla parte del torto, ma vi fareste ammazzare per me, vero?"!

     

    Nel secondo caso abbiamo un agente in incognito, una spia, che ha l'ordine preciso di non farsi notare. Ha una missione pericolosa e segretissima, da cui dipende la vita di un suo amico imprigionato. Ha documenti falsi, perchè è ricercato come traditore. Questi documenti dicono che Tom è suo schiavo, non è mai stato liberato (e comunque anche quelli liberati rischiavano), e dicono anche che è un commerciante razzista che collabora apertamente con il sud. In altre parole, la missione data a Tex è esplicitamente "per salvare la vita di un tuo amico, dovrai fingere di essere un razzista". Tex invece di chiedere l'aiuto di un bianco, che correrebbe meno rischi, chiede esplicitamente di portarsi dietro Tom (che rischia molto di più). Lo avvertono che, per potersi portare dietro Tom, dovrà figurare come suo schiavo e comportarsi come uno schiavo. E Tex accetta, tutto contento e giulivo.

     

    E poi fa questa "sboronata" (e non è l'unica che fa in questa storia)

     

    Qui non è la protervia personale di un razzista solitario. Gli schiavi non potevano entrare nei Saloon PER LEGGE. (E Tex dovrebbe saperlo, visto che è nato e cresciuto lì: non si è mai accorto che c'erano schiavi? Cos'è la ridicola sorpresa che mostra in questa scena?). Qui Tex sta PLATEALMENTE commettendo un reato, in pubblico, davanti a tutti. Altro che "incognito".

     

    Qui non è un agente della legge. È una spia in incognito che dovrebbe fingersi razzista, per salvare un amico. Qui, se si fanno scoprire, non può tirar fuori la stella di ranger: li impiccano senza nemmeno un processo. Qui se chiamano aiuto arriva l'intero paese, e tutti hanno il diritto di ammazzarli.

     

    "Non ci trovo niente di sbagliato"????????

     

    Solo se leggi la storia senza tenere, in minimo conto, il contesto.

    • +1 2
  22. Cerchiamo di recuperare le cose a cui si può rispondere in breve (perchè a seguire certi contorcimenti rischio di finire anch'io nella tana del bianconiglio...)

    5 hours ago, Grande Tex said:

    Però intanto la cosa non ha nessuna conseguenza per la missione di Tex

    Nessuna? Doveva passare inosservato e ha fatto una mega-rissa e si è fatto inseguire da mezza città...  :laugh:

     

    Il fatto che ha avuto il culo di scamparla non cambia il fatto che SI È COMPORTATO DA COGLXXNE! (e in questo la caratterizazione di Nizzi, pre-e-post crisi è sempre stata coerente: per lui Tex `e sempre stato "un coxxxone fortunato"

     

    È comportandosi così al secondo posto di blocco che si è fatto beccare come un pollo, facendo fallire il piano. E per colpa di questo, TOM MUORE.

     

    In questa scena la boria e l'imbecillità di Tex non causano ANCORA la morte di Tom, ma gli fanno prendere un cazzottone!

     

    Alla fine, che cosa ha fatto Tex per Tom in questa sboronata da idioti? Tom e Tex potevano tranquillamente mangiare insieme semplicemente prendendo provviste e mamgiandole fuori città, oppure se proprio Tex deve per forza mangiare al ristorante perchè si crede stocazzo, poteva semplicemente portare fuori il suo piatto a Tom, che avrebbe potuto mangiare tranquillo.

     

    Ma no, Tex deve "fare lo sborone", quindi Tom mangia MALE, di fretta e preoccupato (perchè lui ha un cervello) e poi si becca pure un cazzotto! Sai che vantaggio a viaggiare con Tex!

     

    6 hours ago, Grande Tex said:

    Non solo ma stai anche dicendo che Tex...DOVEVA ESSERE RAZZISTA LUI, e far mangiare il suo amico fuori dalla locanda perché altrimenti rischiava di offendere i razzisti,

     

    Ho già provato a spiegarti la differenza fra "essere razzista" ed "essere scemo"...  :rolleyes:

     

    Qui Tex è scemo! E RAZZISTA, visto che in effetti tratta Tom, se non come schiavo, come servitore, decidendo per lui e facendogli correre rischi CONTRO LA VOLONTÀ DI TOM.

     

    E alla fine a causa di queste "sborate" di Tex, TOM MUORE!

     

    Poi... pensavo che l'esempio dei nazisti fosse tanto chiaro che persino tu l'avresti capito, ma no, è inutile, Nizzi per te ha sempre ragione IN OGNI CASO E CONTRO OGNI LOGICA, e stavolta l'HAI PURE AMMESSO:

    5 hours ago, Grande Tex said:

    Mi dispiace ma io lo vedo così. É semplicemente il mio modo di legere le storie: se l' autore ha questa logica interna io mi piego a quella logica

    In altre parole, "l'autore ha sempre ragione"

     

    (ma solo se l'autore è Nizzi, visto che ti ho visto criticare le "logiche" di Bonelli e Boselli, di solito quando facevano fare a Tex cose intelligenti...  :lol: )

     

    E recupero anche una cosa che avevo detto per me non viene sottolineata abbastanza:

     

    6 hours ago, Diablero said:

    (notare quel "Dici sul serio"? Tex è NATO E CRESCIUTO nel Texas, in uno stato SCHIAVISTA, ma per Nizzi non ne sa nulla, non se ne è mai accorto...  :laughing: )

    Nizzi sta scrivendo questa storia tanto "con il pilota automatico" che si è COMPLETAMENTE DIMENTICATO che Tex è nato e cresciuto nel Texas, cioè in uno stato schiavista, e lo fa parlare e comportarsi come un turista che venga dal XX secolo...  :lol:

     

    Davvero, COM'È POSSIBILE che Tex non abbia mai visto in vita sua un locale dove non potevano entrare gli schiavi? Non è mai entrato in un saloon?  :laughing:

     

    Guarda come TEX È INCREDIBILMENTE MERAVIGLIATO di come prosegue la scena! (Povero Tom, rendersi conto che la tua vita è appesa alle mattane di un totale cogli#ne...)

     

    35.jpg

     

    Rendetevi conto.... Tex è vissuto in uno stato schiavista tutta la vita, E NON SE NE È MAI ACCORTO! Era convintissimo che sarebbe bastato "spiegare che era con lui"...  :laughing:

     

    (non vi ricorda un altro "almeno lasciatemi spiegare" in un altra storia di Nizzi in cui Tex viene preso di peso e sbattuto in galera? Riuscite a capire cosa penso della competenza di un critico che dica che è stato "il degno erede" di GL Bonelli?)

     

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    38.jpg

     

    Ed ecco cosa ci ha guadagnato il povero Tom per le puttanate a ripetizione che fa Tex per imbecillità e boria...  prima mangia male e di fretta, sempre con la paura che gli altri avventori ritornino, e poi un bel cazzottone in faccia! :rolleyes:

  23. Fatico veramente tanto a seguire la "logica" delle tue argomentazioni. E davvero ormai sospetto che leggi senza valutare in alcun modo il contesto, la situazione o il senso di quello che avviene...  :blink:

     

    Per esempio, la tua risposta si basa sull'idea che comunque visto che il razzismo è sbagliato, se sei un "buono" devi picchiare chiunque rispetti la le legge in uno stato razzista, e se non lo fai sei razzista anche tu...

     

    Tex qui è una SPIA. In TERRITORIO NEMICO. Sai cosa vuol dire? O pensi che voglia dire "ha l'immunità diplomatica, può pestare chi vuole"?

     

    Facciamo un esempio facile facile. Un agente segreto americano nel 1943 entra nella germania nazista per uccidere Adolf Hitler. Per arrivare vicino a lui, si traveste da fervente nazista.

     

    Secondo la tua "logica" strampalata, questo fa di lui un nazista.

     

    Perché se non fosse nazista, appena vede, appena arrivato, un negozio qualunque con l'ingresso vietato agli ebrei, dovrebbe entrare e picchiare il proprietario. Anche se il proprietario sta nascondendo Anna Frank in soffitta. ANZI, se lo scopre dovrebbe correre ad afferrare gli ebrei nascosti e COSTRINGERLI (come in pratica fa qui Tex) ad andare in pubblico a mangiare, facendogli correre un gravissimo pericolo, "perchè altrimenti sei nazista"

     

    Ovviamente la missione di questa spia fallirebbe in cinque minuti (come fallisce subito anche il piano che Tex avrebbe dovuto seguire, e PER LO STESSO MOTIVO) e Adolf Hitler sarebbe salvo, eh, ma mica poteva passare per nazista...

     

    Ma ci credi veramente a quello che scrivi o ormai a furia di arrampicarti sugli specchi non capisci più nemmeno di che si parla?

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