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  1. : : : : : : : : : : Per me invece Milano ha fatto un lavoro eccellente(almeno in questo primo albo) e sia pur vero che il suo stile non è molto personale ma come disegno non è male. Per la storia in generale, la reputo buona almeno in questo primo albo , c'è molta azione, i dialoghi sono meno spiegativi e c'è una buona varietà di personaggi originally edited by GIUDICE COLT (17/10/2006, 14:13)
  2. per un paese di 10 persone... comunque, siamo alle solite. il soggetto è splendido, GLB ne avrebbe tratto una sceneggiatura epica, con un tratteggio dei personaggi, vedi il capo banda, unico e irripetibile. invece con Nizzi tutto si appiattisce, i personaggi sono snervati, privi di personalit? e i disegni non lo aiutano di certo. tutto è banale, dopo tre pagine la storia è già bella che finita e risaputa, l'albetto è leggibile ma una volta finito non mi viene più da riprenderlo. mi ricorda molto un'altra storia, la morte nera (493, mi sembra), dove un soggetto fiacco viene annientato dai disegni di civitelli (scusate so di essere l'unico, ma quello civitelli lo trovo uno dei peggior tex della storia, sembra un damerino degli anni 20). così milano non aiuta, il ghigno dei banditi è innocuo, le sparatorie sono tiepide, almeno la ragazza è carina. insomma, non si può cavare sangue dalle rape, nizzi magari ce la mette pure, ma tex è un'altra cosa; non m'illudo del prossimo albo, n° che ci siano sviluppi per il 2007. se vogliamo ancora tex accontentiamoci di questa miseria oppure riprendiamo le solite vecchie avventure, quelle che conciliano con i 4 pard originally edited by GIUBBE ROSSE (17/10/2006, 10:34)
  3. però scusate non vi sembra strano che all'inizio ci siano due soli banditi a difesa della pista che porta al villaggio?.. mi sembra che siano un po' pochi per assediare un paese.... originally edited by BRESSIMAR (13/10/2006, 23:59)
  4. Comprato e letto . Un albo che va via che è un piacere, ritmo, azione e TEX!!! Storia, con personaggi giusti, messi al posto giusto (ehmmmm i 2 gemelli sarti, non proprio), certo i due banditi che accolgono Tex a fucilate sono proprio degli imbranati, però Nizzi ci ha fatto leggere un'avventura non male, anzi... I disegni di Milano sono da applausi, visto che è all'inizio con il personaggio di Tex. Attendiamo con spasmo il continuo della storia. Voto:Storia 7 Disegni: 8 originally edited by MANO GIALLA (13/10/2006, 08:54)
  5. Non e' detto che sia quella la spia. Puo' essere anche una cosa fatta apposta per gettare il lettore su una falsa pista. Una cosa e' certa:nell'incriminata in questione qualcosa di sospetto c'e'. Vedremo il mese prossimo. Certo e' che se dovesse essere lei la spia sarebbe una gaffe monumentale a livello redazionale!!! originally edited by ANTHONY STEFFEN (13/10/2006, 01:37)
  6. Non è detto, ho visto l'immagine incriminata che lascia supporre tante cose... se poi salta fuori che il "giuda" è proprio quel personaggio, chi ha preparato l'anticipazione sulla terza di copertina può andare a c... ! :angry: Ma che razza di politica editoriale sarebbe questa ? originally edited by YMALPAS (12/10/2006, 14:00)
  7. Ymalpas in terza copertina dell'albo in questione nel preview si puo' capire benissimo chi regge il sacco a Ramsey. originally edited by ANTHONY STEFFEN (11/10/2006, 16:36)
  8. Numerosi i personaggi che alimentano la sceneggiatura di questa nuova storia di Nizzi, circa una decina, che si presenta come un giallo, piuttosto avvincente nel suo misterioso protagonista. La maggior parte dei ?charactersè di questa avventura è formata dagli spauriti abitanti di un villaggio minerario ubicato al centro di un'impervia valle, accerchiata da monumentali montagne, che semplificano l'assedio della banda di razziatori campeggiata dallo spietato e sanguinario Lee Ramsey. Liza, una bella ragazza che capta fin dalle prime battute la simpatia dei lettori, è una giovane priva di memoria, pietosamente accolta dalla famiglia dei Carter, che gestiscono l'unico saloon del villaggio. Il boscaiolo Otis Brand è un'altra accattivante figura, un po' smargiasso, il che non guasta, ma il feeling con il ranger è quello giusto, malgrado la scazzottata iniziale. Il trapper Moses, col suo vecchio archibugio, da vent?anni perso nella solitudine dei boschi, è un uomo solitario, per niente misantropo, scorbutico o scontroso. Anche lui una creazione alquanto originale, come da tempo Nizzi non ne proponeva, che rivedrei volentieri in altre storie. Piccolo particolare da non dimenticare, salva la pelle al ranger! Gli altri personaggi sono il ?sindaco? Hoper, i fratelli Norton, il becchino Buster, Patrick Benson° tutta gente con poca familiarit? con le armi, quasi tutti figure che sprizzano una forte dose di umanit?, ben curate nelle loro fisionomie da Nizzi. Insomma una partecipazione corale, decisamente più convincente di quella offerta dagli abitanti di Alamita della storia precedente, che ben dovrebbe servire l'intreccio narrativo architettato da Nizzi, che si dimostra ancora una volta un ottimo soggettista. Chi tra di loro è il ?giuda? che regge il sacco a Lee Ramsey ? Gli indizi seminati dall'autore sono scarsi, quali è presto detto. Innanzitutto direi di guardare all'accoglienza riservata a Tex nelle prime pagine, la diffidenza di certi personaggi potrebbe indiziarne più di uno. Anche Liza, arrivata nel villaggio da poco più di un mese, potrebbe benissimo fungere da ?palo?, proprio perchè è una ?straniera? su cui aleggia un fitto mistero. Il suo atteggiamento nel corso della storia, comprese le parole pronunciate davanti all'ennesima prova di ferocia di Ramsey, ovvero la triste passerella del macabro cadavere di Lockart, sembra contraddire però l'infamante accusa e scagionarla del tutto. Resta intatto il mistero sulla vera identit? della ragazza, tutto da scoprire e difficile da ipotizzare? certo Nizzi non si sarebbe disturbato tanto per darne una descrizione così minuziosa se alla fine la carta, quando Liza riacquister? la memoria ( sempre che l'abbia persa sul serio ), non avesse il suo peso ( resta da capire fin quanto determinante ). Il boscaiolo Otis, un'altra delle figure centralissime della storia, sarebbe da escludere a priori, infatti non esita a sparare e difficile che lo faccia contro i suoi stessi compagni. Lo stesso discorso vale in ugual misura anche per Moses e i dimessi fratelli Norton. La nostra lista si è paurosamente assottigliata a: 1 ) il sindaco Hoper 2 ) il barman Carter 3 ) il becchino Buster 4 ) l'antipatico Benson 5 ) un eventuale figura finora rimasta nell'ombra. Il giudizio complessivo sulla storia molto dipender? dalla scelta compiuta dallo sceneggiatore. Se sorpresa ci deve essere, forse punterei il dito sul sindaco, il personaggio in fondo più ?sveglio? della storia, che non esita a presentarsi nella Main Street del villaggio per parlamentare con gli sgherri di Ramsey e ballare con la sonora musica delle loro colt per una volta d'accompagnamento! Le note negative. La lezione rifilata da Tex a Otis Brand non mi convince, tra i due non c'è lotta vera, il ?bisonte? cioè crolla con troppa facilit?! Una scazzottata deve durare come minimo dalle cinque alle dieci pagine. Poi uno con la personalit? di Otis, non accetterebbe mai con tanta filosofia la sconfitta e invece ecco che diventa qualche secondo dopo il ?pard' di Tex. Il ruolo di Tex.. Neanche una ?nizzata? per ora, resta comunque una gestione un po' discutibile del personaggio, nel senso che se non fa brutte figure, l'autore cerca di farlo strafare con avversari non alla sua altezza e la forzatura è fin troppo evidente. Lo stesso errore in cui ricade spesso Boselli. Certe scene devono venire da sole, nascere da un un bisogno della trama per apparire naturali e? non provocate dal desiderio di mostrare che Tex è sempre lo stesso, più tosto degli altri! I dialoghi. Le note positive. L'identit? del misterioso traditore che permette alla banda di razziatori di arrivare dal lato nord sguarnito, un giallo in piena regola. Il paragone con la storia boselliana L'ultima diligenza sarà inevitabile. Un soggetto tutto sommato originale, che ricorda solo in parte quello nolittiano di Golden pass. I disegni di Milano. Il suo Tex non è male, non molto personale a dire la verità, ma credibile. Ricambia con le splendide ambientazioni montane, davvero belle e un sapiente uso del chiaroscuro. A metà tra un Ortiz e un Brindisi, non è uno stile che apprezzo molto, ma i gusti sono gusti. Voti del primo albo ( in decimi ): Soggetto: 7 Sceneggiatura: 5,5 Disegni: 6,5 originally edited by YMALPAS (11/10/2006, 14:14)
  9. Letto a tempo di record anche quest'albo inedito. Abbiamo un Tex solista alle prese con una banda che tiene in trappola un intero villaggio. Bella l'ambientazione e buon ritmo di una sceneggiatura abbastanza scorrevole con dialoghi non eccelsi ma essenziali. Una storia western con un Tex in perfetta forma fisica che incita la popolazione ad uscire dalla paura e dai soprusi di coloro che li ricattano. Insomma buona la prima, e speriamo che il secondo albo non deluda come ultimamente Nizzi ci e' abituato, ma questa volta credo che non sara' cosi'. Discreto il debutto di Milano, anche se il suo tratto e il suo Tex mi ricorda Venturi, ma devo dire che sono rimasto contento. Il mio consiglio e' di comprare quest'albo. originally edited by ANTHONY STEFFEN (8/10/2006, 00:32)
  10. Soggetto e sceneggiatura: Claudio Nizzi Disegni: Mario Milano Periodicità mensile: Ottobre 2006 - Novembre 2006 Inizia nel numero 552 e finisce nel numero 553 Greystone è un villaggio minerario che sta vivendo sotto la minaccia della banda di Lee Ramsey: se, entro tre giorni, tutto l'oro estratto dal filone non verrà consegnato ai razziatori, questi metteranno la piccola cittadina a ferro e fuoco! Tex si unisce agli abitanti del villaggio per impedire che, allo scadere dell'ultimatum, Ramsey e i suoi compiano una vera e propria strage!... © Sergio Bonelli Editore
  11. Staff Forum

    Tex E La Comicità

    Una comicit? che regge, se pensiamo che nei film dicono un sacco di parolacce, Tex regge senza bisogno di dirne originally edited by RUBIO (12/10/2006, 17:16)
  12. Staff Forum

    Tex E La Comicità

    b?, col senno di poi, vedendo il modo in cui questo frate saluta i nostri pards, viene da dire che il frate si sia meritato le botte.. comunque trovo anche io ingiusto mettere una scena del genere, in cui si pesta un uomo di fede, perchè a questo punto secondo me tanto vale mettere scene in cui i nostri picchiano anche e donne... originally edited by BRESSIMAR (9/10/2006, 19:49)
  13. Staff Forum

    Tex E La Comicità

    L'albo Il dio azteco [ # 390 ] di Nolitta / Letteri contiene una scenetta comica che pur essendo assai divertente si integra male con il resto della storia, per molti versi una delle più drammatiche di Tex. Ci troviamo nella vecchia e isolata missione di San Diego. Tex, Montales e El Morisco, sempre alla ricerca del frammento mancante del codex Muller, sono accolti da padre Xavier che si dimostra subito riluttante a concedere l'autorizzazione ai tre di visitare la cripta, dove la pergamena dovrebbe essere gelosamente custodita, in quanto portatrice di terribili segreti? - E' ovvio però che il mio atteggiamento potrebbe cambiare se voi mi portaste una dichiarazione scritta del vescovo di Città del Messico. - Che mi venga un colpo, padre Xavier! Sapete quanto tempo ci vorrebbe per andare da questo sputo di posto fino a Mexico City? E quanto per tornare qui per sbattervi sotto il naso la famosa lettera del famoso vescovo ? La dura replica di Tex è giustificata dal suo stato d'animo a dir poco tormentato per la scomparsa del figlio, tanto che davanti all'ennesimo rifiuto del frate, la prostrazione e la rabbia lo conducono sulla via della minaccia e della violenza: - ? E perciò, parola di Tex Willer, vi assicuro che, vi piaccia o non vi piaccia, quel dannato codice lo tirerete fuori dal suo nascondiglio entro cinque minuti!? o con le buone o con le cattive! Padre Xavier afferma che non ceder? alla prepotenza neanche di fronte alla tortura. Nel nostro discorso, è una frase molto importante, crea infatti nella mente del lettore una sorta di condizione di attesa, che si pone in termini drammatici allorch? il ranger si dichiara di l' a poco un fedele discepolo della scuola degli apaches, pronto a servirsi proprio delle loro più raffinate tecniche di tortura è per strappargli il suo consenso. L'evolversi della situazione finir? comunque per smentire completamente questi brutali presupposti, con una conclusione addirittura da commedia triviale. Montales, accorgendosi che la situazione sta letteralmente precipitando ( conoscendo a fondo il suo amico sa bene infatti che è più che disposto a mettere in pratica le sue parole ), interviene nella discussione dicendo, assai ragionevolmente, che la faccenda andrebbe risolta tra persone che siano meno coinvolte emotivamente. Il frate cede alla richiesta del governatore e lo accompagna all'interno della biblioteca. La porta si richiude alle loro spalle. I dubbi di Tex sono anche quelli dei lettori, seguiamo perciò i suoi commenti e quelli di El Morisco in diretta: - "Prego"?! "Dopo di voi"? "Per carit?"? "Grazie"? puah! Quante inutili smancerie!? E intanto nel bel mezzo di tutti questi salamelecchi, qualcuno sta magari rimettendoci la pelle! - Pazienza Tex? ricordati che la calma e la pazienza possono rivelarsi più efficaci della violenza nella difficile arte di far mutare opinione alla gente? e ricordati anche che? - Sock! - Ah! - Tump! - Uh?. El Morisco si sbaglia non di poco nelle sue previsioni. Montales sorprende tutti, il povero frate, pestato con durezza, ceder? infine alla violenza? L'immagine seguente è alquanto significativa del "trattamento Montales" impartito al religioso! Questo è un tipo di comicit? che giudico deleterio in una storia. In effetti la vignetta che avete appena visto pur essendo stata preparata, come si è visto, con estrema accuratezza dallo sceneggiatore, si dimostra fin troppo surreale? direi quasi falsa: il frate si mostra infatti all'inizio ostinatissimo nel suo atteggiamento di chiusura mentale davanti al problema gravissimo prospettatogli dai suoi tre visitatori, quasi votato al martirio, per cedere così facilmente alla brutalit? del Governatore. Diciamolo poi, non è nello stile di Montales. è chiaro che i tre protagonisti sono disposti a tutto e che la situazione è delle più drammatiche, ma tutto ciò quanto giustifica secondo voi il loro comportamento non proprio ortodosso ( il frate "bastonato" ) ? Sarebbe un atteggiamento da assolvere e condannare nella discussione L'Avvocato del diavolo, ovvero il tribunale di TWF, ma è preferibile parlarne in un altro topic, quello di Tex e la religione. Vi invito a postare le vostre risposte al mio quesito in quella discussione, qui saremo O / T. originally edited by YMALPAS (24/9/2006, 11:47)
  14. Staff Forum

    Tex E La Comicità

    Io sono favorevole a gag divertenti purche' non siano comiche alla Stanlio e Onlio. Molto dipende dal senso dell'humor dello sceneggiatore. Ad esempio Nolitta ha un penoso senso dell'humor che non fa sorridere nessuno o almeno me. Nizzi a fine anni '80 e inizi anni '90 come gia' detto in precedenza inseriva episodi divertenti che comprendevano non solo Tex e Carson ma anche Gros-jean, vedi i Predatori del Grande Nord. Col passare degli anni pero' l'autore ha perso un po' di smacco sia con la qualita' delle storie e sia anche con le scenette divertenti. originally edited by ANTHONY STEFFEN (18/9/2006, 14:50)
  15. Staff Forum

    Tex E La Comicità

    Bhè... la perdita d'ironia vista come un bene o meno dipende un'altra volta dalla singola persona. Io rimango dall'idea che un po' d'ironia (anche esagerata come quella di Pat, che ci hai gentilmente riproposto -Ym-) non guasta, senza però cercar di metterla troppo spesso. Un quesito il tuo che, dunque, offre uno spazio di risposta molto limitato, proprio perchè è a discrezione del singolo originally edited by Tex Fanatico (18/9/2006, 14:29)
  16. Staff Forum

    Tex E La Comicità

    Questa discussione ha riportato alla luce dei ricordi vecchi di vent'anni. A quei tempi, l'apparizione di Pat Mc Ryan era sinonimo quasi sempre di gag spiritosa, almeno era questa la nostra convinzione, ora dovrei verificare se tutto ciò corrisponde al vero oppure è più semplicemente frutto della fantasia di noi bambini di allora ( anche se con la riapertura delle scuole il tempo, ahimè, si è ridotto per me in maniera drastica ). Quanto alla mia domanda, vedo di essere più preciso. Boselli ad esempio ha perso molto dell'ironia che lo caratterizzava nel suo primo approccio a Tex ( vedi # 309 ), mi chiedevo semplicemente se è stato un bene oppure no, quanto a Nizzi lasciamo perdere... originally edited by YMALPAS (18/9/2006, 14:05)
  17. Staff Forum

    Tex E La Comicità

    Il primo punto da analizzare è proprio quello di comicit? presente/assente. Possiamo dire che battute che fanno si sorridere, ma che son presenti una volta ogni tanto, fanno di Tex un albo contenente comicit?? La risposta sarà piuttosto personale, ma per me in Tex non si può propriamente parlare di comicit?. Sicuramente si può parlare di momenti divertenti, con battute che distendono l'atmosfera. Ad esempio basta vedere le frasi già presentate da voi, tipo quella del crisantemo, oppure le classiche battute sulla fame,... Tex quindi si ripesenta un'altra volta come un fumetto legato ad un mondo duro, dove però non manca il tempo -a volte- di fare una battuta per allietare un po' quell'attimo particolare d'una giornata faticosa. Per dare la risposta a Ym... certo che sarei a favore d'un uso maggiore di queste frasi ad effetto, anche se occorre ricordare che se ce ne sono troppo il filone texiano risulter? meno serio... e non è nemmeno semplice riuscire ad integrare in modo decente una frase "comica". E, per quanto riguarda il buon Tiger che legge meglio le orme di Tex... per fortuna! Non apprezzerei il fatto che Tex, "indiano acquisito", fosse migliore d'un nativo che ha cominciato a muoversi in quel dato modo praticamente appena nato originally edited by Tex Fanatico (18/9/2006, 10:50)
  18. Staff Forum

    Tex E La Comicità

    In Tex la comicita' non esiste. Vi sono battute e scene spiritose per spezzare un po'. Pat McRyan a me non mi ha mai fatto ridere nemmeno recentemente quando Nolitta in Golden Pass lo fa combattere in un incontro di boxe con Tex & Carson ridotti a macchietta in una scena penosa. La parte piu' divertente della serie sono i duetti o battibecchi tra Tex e Carson. Tra i tanti siparietti ricordo in particolare nell'albo Il Giustiziere quando Carson afferma di essere ancora nel fiore degli anni e Tex gli ribatte dicendogli:quale fiore?il crisantemo?; oppure ne La Congiura quando Tex tira un cuscino a Carson perche' quest'ultimo si lamentava riguardo ala scomodita' del letto su cui dormire. Nizzi ha avuto il merito di accentuare e migliorare nel corso della serie quei momenti spiritosi tra Tex e Carson gia' cominciati da G. L. Bonelli. Pero' quando sceneggiatori come Segura, che non conoscono bene il fumetto Tex, cercano di usare il carattere spiritoso di Carson per strappare un sorriso ai lettori trasformando il vecchi cammello in macchietta comica, allora e' meglio lasciar perdere questo tipo di umorismo. originally edited by ANTHONY STEFFEN (18/9/2006, 01:39)
  19. Staff Forum

    Tex E La Comicità

    Va bene, ma questa è una scusa! Una scusa penosa, oltretutto! Se fosse così gli sceneggiatori di Topolino si sarebbero dovuti suicidare da tempo! originally edited by Alexrdp73 (17/9/2006, 20:03)
  20. Staff Forum

    Tex E La Comicità

    Infatti volevo citare innanzitutto quella, poi ho pensato che i texiani ricordano meglio quella dell'auto. Non credo che Burattini sia stato influenzato da Bonelli per le botte ion testa che vengono troppo spesso date a Cico, più che altro è sempre difficile trovare gag diverse l'una dall'altra. originally edited by MISTER P (17/9/2006, 19:24)
  21. Staff Forum

    Tex E La Comicità

    Sulla comicit? texiana che dire? Qualunque cosa si dica finirebbe tutto in litigi che durerebbero all'infinito. Se proprio devo dire la mia posso dire che non sopporto la comicit? grossolana di Pat Mc Ryan (come fa a esistere una persona così stupida?), a livello delle comiche del cinema muto fatto di botte in testa. Mi piace invece l'umorismo di Nizzi, con i battibecchi tra Carson e Tex. La cosa peggiore che posso dire dell'umorismo di Tex è che ha, in un certo senso, plagiato i nuovi autori (Burattini e co.) che hanno preso quella poca e aspra comicit? come fosse il verbo, e l'hanno riportata su altre serie, come Zagor. Per questo serie come Cico sono fallite. originally edited by Alexrdp73 (17/9/2006, 18:14)
  22. Staff Forum

    Tex E La Comicità

    io sarei d'accordo su un utilizzo più frequente della comicit?, a patto che serva per staccare dall'azione travolgente, dalle sparatorie e dai morti ammazzati che dovrebbero esserci in tutte le storie di tex... se mancano tutte queste cose allora gli intermezzi comici diventano solo pagliacciate perchè la storia verr? ricordata solo per queste battute... originally edited by BRESSIMAR (17/9/2006, 16:14)
  23. Staff Forum

    Tex E La Comicità

    Non solo quella! Nel numero precedente, La valle tragica, il personaggio di Pat Mc Ryan si presta ad una altra scenetta comica altrettanto memorabile: Pat Mc Ryan, un personaggio che GLB am? molto, ho già avuto occasione di sottolinearlo, ha un ruolo in molta parte assimilabile a quello della spalla "comica", non a caso Boselli se ne serve nella storia La minaccia invisibile nella sequenza che abbiamo visto sopra, dimostrando di saper cogliere quella che è l'essenza stessa dell'irlandese, un'intuizione felice la sua che ci ripropone il vero Pat, quello di questi primi albi dei lontani anni sessanta. Quanto a Gros Jean, figura molto simile a Pat Mc Ryan, almeno per le dimensioni fisiche, è un personaggio simpaticissimo. E' vero che ne Il Tranello [ # 10 ] dove appare per la prima volta, si dimostra molto meno "goffo" di quanto apparir? in seguito, resta comunque una persona a cui sono legate non poche scene comiche, stupendi i suoi eterni battibecchi con Carson che ci ha regalato Nizzi, ad esempio ne I predatori del grande Nord [ # 346 ]. originally edited by YMALPAS (17/9/2006, 15:27)
  24. Staff Forum

    Tex E La Comicità

    Ti dir?... la sequenza ironica o comica ci può stare, purch? l'autore la usi con cautela per stemperare qualche situazione iperdrammatica. GLB non era propenso alla comicit?, ma era molto ironico (vedi ad esempio quando Tex e Carson, in LA LEGGE DEL PIU' FORTE, rischiano di finire affogati, scena sottilmente ironica). Un uso consapevole di spalle come Pat Mc Ryan o Gros Jean (che GLB usè in alcune delle rare sequenze 'comiche' da lui scritte, come quella dell'anacronistica automobile nel # 34) ogni tanto potrebbe rivelarsi ideale. originally edited by MISTER P (16/9/2006, 17:19)
  25. Tex e la comicità. La lettura di Tex si presta poco ad una interpretazione umoristica. Gli episodi in chiave comica sono difficilmente reperibili in un fumetto che da sempre ha fatto professione di serietà e compostezza artistica. Seppur lontano dall'elegantezza e raffinatezza formale, il mondo del ranger si presenta proprio come una visione poco edulcorata della realtà storica, per molti versi proprio di stampo conservatore, un west insomma violento e crudo, dove latitano non solo i personaggi solari, allegri e spensierati e i comprimari divertenti, ma anche, e diremo a maggior ragione, quelli ridicoli, grotteschi e caricaturali. Gianluigi Bonelli fu un navigato avventuriero e uno staordinario creatore di immagini multiformi e sfaccettate. La vena burlesca da sempre però si è rivelata lontana dalle sue corde e quindi quasi del tutto assente dai suoi lavori. Le situazioni divertenti o risibili non costituiscono cioè degli adeguati punti d'appoggio per la sua fervida indole creativa, che si evolve verso l'avventura tersa e incontaminata, lontana da ogni sorta di complicazioni. Sergio Bonelli si conquista un'autonomia letteraria che lo proietta oltre l'ingombrante ombra del popolarissimo padre, con una ricetta originale e in larga misura sdrammatizzante, che soffre forse molto dell'influenza dei comics americani, ma che ha il merito di presentare al lettore il West come uno scenario alternativo, ponendosi cioè come una rilettura comica e avventurosa assai distante dai canoni narrativi paterni. Nella serie di albi che l'autore nelle vesti di Guido Nolitta consacra alla storica figura del giudice Roy Bean, su disegni di Tarquinio, la realtà è rovesciata proprio in chiave comica. In una lunga intervista concessa a Fumo di China, il simpatico disegnatore fa notare che i rapporti tra il personaggio creato da Nolitta e il giudice Bean storico "sarebbero rapporti pessimi, se potessero incontrarsi. Quello storico era un delinquente, il nostro è un simpaticone fondamentalmente onesto". Nolitta rivisita cioè - la Storia - inserendo numerosi elementi di commedia, giocando in larga parte sul contrasto fisico fra il sudista Bean, smilzo e delicato, e l'imponente e panciuto aiutante nordista Sam. La situazione si fa sempre più irresistibilmente comica con l'arrivo della diligenza al Jersey Lily Saloon e l'entrata in scena dello stralunato nipote Danny, un giovanotto che dovrebbe offrire il suo aiuto all'opera legislativa dello zio giudice. Ma il ragazzo, arricchito da una ricca formazione nelle grandi scuole dell'Est, si rivela, almeno all'inizio, un damerino debole e del tutto privo di autorità, di scarsa utilità insomma in un mondo di frontiera a se stante, regolato dalle sue anarchiche leggi. Mauro Boselli ha omaggiato il giudice Bean di Nolitta riproponendo in una storia di Tex, Uno sceriffo nei guai [ # 473 / 74 ], il personaggio Danny nella spassosa scena del suo arrivo in una città dell'ovest. è anche il primo esempio di comicità che presentiamo in questa discussione. Ma contrariamente alle aspettative, Sergio Bonelli è uno sceneggiatore che sugli albi di Tex non ha mai voluto osare troppo, limitandosi il più delle volte a seguire il solco paterno con una impostazione delle storie generalmente assai drammatica, dove ogni rivolo di comicità pare severamente bandito. Le avventure texiane di Bonelli figlio si presentano tutte rigorosamente brutali e violente, sostenendosi su una serie di personaggi da antologia, da El Muerto a Cruzado, da George Watson ai fratelli Herrera, tutti aggressivi, prepotenti e dispotici. La sua ultima storia di Tex, tanto per limitarci ad un altro esempio altamente significativo è quello della strage di Red Hill! Eppure qualche eccezione sfugge alla regola. La riproduzione della vignetta sottostante, tratta da Missione suicida [ # 224 ] è ancora una volta esemplificativa. Tex e Carson sono arrivati nel campo di Don Diego Navarrette che sta arruolando un piccolo esercito di volontari per invadere una zona del Texas alfine di creare una situazione di pericolosa tensione fra Stati Uniti e Messico. Carson viene subito redarguito da un giovane vagabondo che lo informa che il campo non "è un ospizio per vecchi! " Tex sorride e consiglia al suo pard di non impuntarsi, ma il vecchio cammello che evidentemente non digerisce troppo la provocazione, dà seguito a quella che è una memorabile scenetta! Non è lui che è venuto ad arruolarsi ma il suo cavallo, che preso per le briglie, viene volontariamente eccitato da Carson e spinto contro il giovane? Prendo ora come spunto di ulteriore riflessione sul tema della comicità un articolo tratto da Le Frontiere di carta, che si rivela molto interessante per l'analisi dei personaggi e delle situazioni del più popolare fumetto italiano. Nel western di una volta, come in tutti gli altri generi, del resto, l'eroe era bello, perfetto, irreversibilmente votato alla sua missione. Per alleggerire il tono delle storie, oltre che per umanizzare il protagonista, molti autori ricorrevano così alla trovata di inserire, al suo fianco, uno o più compagni d'avventura buffi, pasticcioni, talvolta ai limiti della caricatura; e proprio a loro spettava il compito di sfornare, per la gioia dei lettori, battute, gag, capitomboli, esilaranti siparietti. Caso esemplare, le - spalle - che dividevano la scena con i personaggi della EsseGesse: lo scalcinato Dottor Salasso e il beone Doppio Rhum per Miki, il simpatico monello Roddy e il sapiente Professor Occultis per Blek Macigno, il golosissimo Polpetta e il raffinato Conte per Alan Mistero, il massiccio Mister Bluff, l'indiano pessimista Gufo Triste e il mordace cagnolino Flok per il Comandante Mark. Accanto all'intrepido Zagor avanza da circa quarantacinque anni Felipe Cayetano Lopez Martinez y Gonzales, detto Cico, un grasso messicano perennemente in mezzo ai guai a causa della sua insaziabile fame. Impossibile non citare, infine, il Piccolo Ranger, con il baffuto e smargiasso Frankie Bellevan e Annie Quattropistole, mascolina frontierwoman dal linguaggio colorito. Nelle primissime storie i personaggi che fanno da spalla a Tex variano a seconda delle avventure vissute e delle locations. Dalla bellissima Tesah alla sfortunata Lilith, sposa e all'occorrenza pard con caratteristiche maschili, dal messicano Montales al cavallo Dinamite, che lo accompagna nelle sue vesti di giustiziere solitario, i personaggi che lo affiancano sono davvero tanti. Il ruolo di pard tende però progressivamente a concentrarsi sulle figure di Carson, del figlio Kit e del navajo Tiger Jack. Nessuno dei personaggi citati sopra è propriamente comico, anche se talvolta qualche situazione umoristica si insinua con delicatezza nel contesto di queste primissime avventure del ranger. Nell'albo Il tranello [ # 10 ] ad esempio, vediamo un giovanissimo Piccolo Falco che colpisce con una freccia il cappello dello "zio" Kit e si dà quindi alla fuga, salvo essere catturato da Tiger e consegnato quindi nelle mani di Tex per un salutare rimprovero e una meritata punizione, in verità piuttosto blanda. Si tratta sicuramente di un episodio divertente, direi quasi comico, che però non deve ingannare il lettore. Gianluigi Bonelli tende a definire il rapporto tra il protagonista della serie e gli altri pards in termini esclusivi di complicità e affiatamento, simpatia e sintonia, che escludono a priori una relazione di tipo - verticale - come quella che si può facilmente ritrovare ad esempio in un fumetto come Zagor. Se Tex è leggermente superiore agli altri perchè in definitiva è l'eroe, è da notare ad esempio che Tiger Jack segue le tracce meglio di lui e Kit Willer è una sorta di giovane prodigio che raggiunta la maturità potrà porsi facilmente per il coraggio e il valore che lo contraddistinguono, come un più che degno erede del padre. Per quanto riguarda il vecchio cammello, che con il passare degli anni diventa la spalla per antonomasia del nostro tizzone d'inferno, quasi insostituibile per gli autori che si succedono a Bonelli padre, le sue abilità e competenze se confrontate con quelle del ranger si pongono molte volte in termini di stretta equivalenza. Il pericolo di una facile immedesimazione o sovrapposizione dei due personaggi sarebbe reale se Bonelli non avesse ?giocato? sulle caratteristiche caratteriali dei due protagonisti. Il Carson espansivo ed estroverso e all'occorrenza anche pessimista, permette all'autore di inserire numerose gag che si manifestano in continui litigi verbali, che col tempo hanno assunto una connotazione epica, e che si fondano tutti essenzialmente sulle differenze di personalit?, che vale la pena aggiungere, favoriscono anche un' ottima intesa dei due pards. Nizzi ha fatto un uso preponderante di questi battibecchi ed ha dato un'impronta netta alla personalità di Carson, ingigantendo notevolmente alcuni dei suoi difetti, rendendolo più simpatico e affabile ma al contempo riducendo anche il suo ruolo di co-protagonista, una svalutazione del personaggio che negli ultimi anni è stata tanto drastica da non fare sorridere più nessuno. Boselli dal canto suo ha dato un'impostazione del personaggio Carson, per forza e vitalit?, molto più vicina al character originario ideato da papà Bonelli. Da notare però che il suo esordio sulla serie datato luglio 1986, la storia è La minaccia invisibile [ # 309 / 10 ] comporta un divertentissimo siparietto, di cui l'autore ha recentemente ribadito l'assoluta paternità, che è a dir poco geniale. La scena si svolge nella palestra di Lefty a San Francisco. Tex e Carson si trovano all'interno di un bagno turco che per il vecchio cammello assomiglia molto all'anticamera dell'inferno, decide quindi di lasciare il suo pard sciogliersi in un bagno di sudore e esce dalla sauna per fumarsi un sigaro in santa pace, ma la sfortuna continua a perseguitarlo? Lefty, per farsi perdonare, gli consiglia un bel massaggio, niente di meglio per distendere i muscoli e i nervi, dopo la passata disavventura. La seducente Mah-Lei, un esperta di quest?arte, nelle sue mani c'è tutta la sapienza dell'oriente, una graziosa ragazza cinese che Carson ha visto nel piano di sotto, induce il vecchio "reprobo" ad accettare l'offerta. Lo vediamo così disteso sul lettino in attesa del tocco delicato delle mani della giovane? ma il sogno celestiale si tramuta subito in un incubo, allorchè le sue costole di vecchietto indolenzito incominciano a frantumarsi ( in maniera figurata ) sotto i rudi colpi delle pesanti mani di Pat MacRyan ( che lavora nella palestra ), che si è sostituito all'ultimo momento a Mah-Lei per combinare un divertente scherzetto al vecchio compagno di tante avventure? il tutto sotto gli occhi dello stesso Lefty che se la ride di gusto accanto a Tex, non meno divertito di lui dalla scenetta. L'ispanico Antonio Segura nel suo primo maxi Tex, Il cercatore di Fossili, datato 1997, ha tentato di inserire delle scene comiche, di cui si è parlato anche nella discussione Il sesso degli angeli, alla quale rimando per i dettagli, che hanno ridotto il vecchio cammello a un ruolo di macchietta, delle gag veramente nocive per il personaggio che per fortuna non si sono più ripetute. Gli episodi che possono alimentare questa discussione sono davvero troppo pochi, come si è detto sopra, qualcosa comunque c'è ancora, il nostro lavoro di ricerca può dirsi appena intrapreso. Ma date prima una risposta alla seguente domanda. Partendo dal presupposto che ora più che mai è necessaria una riabilitazione completa dei tre pards ( per non dire del protagonista stesso ), quanto sareste favorevoli all'introduzione di gag comiche e divertenti, tipo quelle che si sono viste sopra, nel vostro fumetto preferito ? Io sarei molto favorevole, ma a patto giustamente che le conseguenze non ricadano sui personaggi principali, sminuendoli nelle loro prerogative. (ym)
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