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PapeSatan

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Messaggi pubblicato da PapeSatan

  1. <span style="color:red">18 minuti fa</span>, Mister P dice:

    Scena orribile per orribile, il fondo è stato raggiunto ne Il segno di Cruzado. Qui siamo "solo" al secondo posto.

     

    EDIT: uhm, stavo dimenticando il numero #273...

    Ti riferisci a una scena in particolare o agli albi nel loro complesso?

  2. <span style="color:red">7 ore fa</span>, pino1980 dice:

    Non ho votato perché tra le due opzioni non ce ne è una che condivido....una terza opzione sarebbe potuta essere "non è da Tex, ma ogni tanto è accettabile che faccia il buffone" o qualcosa del genere... personalmente non mi ha dato fastidio

    Sarebbe stato accettabile se Tex fosse entrato nel saloon e avesse chiesto al barman: "Ehi amico, un whisky... ma soprattutto ho una gran voglia di dare lustro agli occhi. A che ora inizia lo spettacolo del cartellone?"

    Oppure se prima Tex avesse sbatacchiato per bene il prepotente e poi, al termine, avesse esclamato al malcapitato: "Con quegli occhi pesti farai fatica ad ammirare le gambe delle ballerine che invece io potrò godermi! Ti racconterò poi io lo spettacolo!"

    Inaccettabile invece che Tex assecondi la prepotenza dello sterminatore di colombe senza battere ciglio, anzi, andandogli dietro con la richiesta (che è una pretesa con la forza) come uno qualsiasi dei morti di f*ga presenti lì.

    • +1 1
  3. <span style="color:red">1 ora fa</span>, juanraza85 dice:

     

    Detto ciò, a mio avviso tuttavia la sequenza del bastone di Ukasi è di gran lunga la più grottesca ed agghiacciante, anche perché non rammento l'ultima menzionata, quella della nave (anzi, se qualcuno potesse ricordarmi la storia gliene sarei grato).

    Tex nr. 714, "La rupe del diavolo", pagine 70-73.

  4. <span style="color:red">14 ore fa</span>, Diablero dice:

     

    "scassaminchia" = "chi fa attenzione a quello che legge e conosce Tex"...   :rolleyes:

     

    Ecco un prepotente, in un albo di Tex:

    1.jpg
    2.jpg

     

    Chiunque abbia letto anche un solo albo di Tex precedente a quelli scritti da Nolitta, sa cosa aspettarsi adesso: che Tex prenda il prepotente per il bavero e inizi a sbatacchiarlo come un tappeto. Tex ha sempre odiato i prepotenti, e funziona come la "vendetta dei deboli", facendo sentire al prepotente di turno come si sentivano le loro vittime.

     

    Ma non questo Tex:
    3.jpg

     

    Il Tex di Nolitta, nelle sue prime storie, è un odioso prepotente, quindi si unisce naturalmente ai prepotenti.

     

    Se questo per te è Tex...

     

     

     

    Ben detto!

    A mia memoria, questa scena si contende la palma della peggior sequenza mai vista in un albo di Tex in una strenua lotta con:

    - quella/e col bastone che uccide di Ukasi

    - quella in cui Tex nel cuore della notte esce in mutande e disarmato dalla cabina della nave che doveva sorvegliare, alla mercè degli iper-ultra-super-attesi sabotatori ai quali chiede pure scusa del disturbo per salvarsi il culo.

    • Mi piace (+1) 1
  5. <span style="color:red">18 ore fa</span>, Condor senza meta dice:

    aldilà delle necessità di marketing, ha tanto senso continuare a forzare la figura zagoriana per calarla nel contesto di Tex Willer?

    L' "aldilà delle necessità di marketing" non è incidentale, è in realtà il motore principale dell'iniziativa che va ad assecondare il desiderio di tentare un esercizio di stile di cui si è spesso favoleggiato ma che obiettivamente non ha ragion d'essere. Come tale, era giusto che l'incontro Tex-Zagor restasse un unicum, ma se adesso se ne paventa un possibile seguito, a cui vanno sommati intrecci e richiami alle collane di Tex e Zagor visti anche negli speciali già editi, ecco che allora diventa una narrazione forzata e francamente non necessaria: però, quante altre storie "forzate e francamente non necessarie" abbiamo visto negli ultimi anni pur di riempire l'ormai fittissimo calendario di uscite?

    • +1 2
  6. <span style="color:red">3 ore fa</span>, Leo dice:

     

    Dissento. Chi scrive Tex è professionale, ha studiato, prova a scrivere un Tex riconoscibile ma inevitabilmente personale. Ruju lo sa fare, anche Rauch nelle poche storie sue che per ora sono uscite. Ma probabilmente sono pochi. E hanno 75 anni di storie sul groppone. Di deja vu da evitare, di topoi western già spremuti all'inverosimile. Con TexWiller è paradossalmente più facile, perché ci si "aggrappa" alla Storia con la S maiuscola, e là si innesta la componente di avventura. Certo, hai bisogno del fuoriclasse, e ce l'hai in Boselli. 

    Ma la regolare è un'altra cosa. Il barile probabilmente è stato già sfondato. Hai bisogno di un altro fuoriclasse, come fu Nizzi, come è Boselli, che dia sangue nuovo alla serie regolare e si alterni con chi già c'è. Con Glb come stella polare, ovvio. Ma con un proprio modo di scrivere, come accade ormai da più di 40 anni a questa parte...

     

    Ma devono avere più spazio.

    Boselli è cresciuto alla scuola di GLB.

    Ruju e Rauch sono certamente valenti sceneggiatori, ma per "nuove leve" intendo i giovani: quelli che più comunemente vengono lanciati nella palestra dei Color, ma dove purtroppo si sono visti pochissimi guizzi (e, guarda caso, non ad opera delle nuove leve, bensì di Boselli e Ruju).

    Poi, in quanto a definire Nizzi fuoriclasse ci andrei cauto: da quanto si legge, allorquando è stato arruolato si è studiato a tavolino tutti gli arretrati di Tex per arrivare dapprima a tentare di ricalcare lo stile di GLB per non far percepire il distacco dal maestro (tanto è vero che inizialmente Nizzi non veniva nemmeno citato nei credits), poi realizzando qualche ottima storia laddove il guizzo di un'idea lo ha assecondato, ma finendo però per scrivere, per la maggior parte delle sue storie, con il pilota automatico e con un certo senso di svogliatezza.

    I fuoriclasse della sceneggiatura sono Giovanni Luigi Bonelli, Alan Moore, Frank Miller... insomma, gente di un certo calibro.

  7. Il vincolo editoriale di dover far uscire molti albi (e ogni anno sempre di più, così appare) implica conseguentemente il dover scrivere "a comando". Ed è ovvio che più storie devo scrivere, più è difficile tenere alta la loro media qualitativa.

    Direi comunque che l'obiettivo di SBE potrebbe semplicemente essere quello di ottenere il gradimento dei lettori anche solo su alcuni albi, perchè gli altri sono pensati per essere destinati principalmente ai "completisti" (e residualmente agli "occasionali"), quindi con tiratura inferiore alle serie top ("Tex", "Tex Willer" e texone) ma dalla vendita sicura.

    Ogni tanto anche nelle serie riempitivo spunta fuori qualche gemma (per esempio a me è piaciuto molto l'ultimo maxi "Laramie County") peró l'effetto è quello di inondare i lettori di molte proposte la cui qualità non è omogenea. Come succede anche in politica, dove dopo essersi estinta la generazione che aveva vissuto la lotta per la libertà e i valori abbiamo adesso solo abili mestieranti senza arte nè parte, anche nella sceneggiatura le nuove leve non sono cresciute con l'humus glbonelliano e forse alla difficoltà di trovare le idee si aggiunge uno stile probabilmente moderno ma non consono alla tradizione classica a cui GLB ci aveva per nostra fortuna abituato.

  8. Quando un albo si fa leggere scorrevolmente e con coinvolgimento significa che è un albo riuscito.

    Nel registro narrativo e nella sua "leggerezza" di lettura (che non vuol dire banalità ma snellezza, fluidità) questa storia mi ricorda un altro recente "fill in" che ho molto apprezzato, "Comstock Lode".

    Giudizio conclusivo, come sempre, a fine storia, ma le premesse per un buon voto in pagella sono state poste.

  9. <span style="color:red">44 minuti fa</span>, Mister P dice:

    Io passo.

    Di fronte al dilemma amletico (che comprendo benissimo, io sono andato ai rigori ma un tempo si sarebbe tirata la monetina) non scegliere tra quattro eccellenze è buttare all'aria le occasioni.

    Se ti trovassi di fronte quattro "madri natura" proposte da Bonolis, tu le lasceresti tutte per non doverne prendere solo due? :P

  10. La domanda che razionalmente (e non fumettisticamente) dovremmo porci è: quale può essere stato l'evento o circostanza che ha fatto sì che Zagor e Cico si separassero, per mettere su famiglia l'uno e per girovagare a guardare i cantieri fino in Texas l'altro? Non certo Cico che dice a Zagor "domani mi sposo, sei invitato", nè Zagor che dice a Cico "vai, Pamina ti aspetta, io me la caverò in qualche modo anche da solo".

    Domanda forse più da thread "Zagor", ma siccome scaturisce dalla lettura di questo "Speciale Tex Willer" trovo coerente che se ne discuta (anche) qui, con le ipotesi più strampalate (sempre razionalmente parlando, perchè fumettisticamente è inconcepibile che una coppia scoppi e si decreti cosí la fine di un'epopea).

  11. <span style="color:red">20 ore fa</span>, Il sassaroli dice:

    Qui semplicemente si cazzeggiava su quale evoluzione uno si immaginasse per Cico. Boselli ne ha sceneggiatura una che, a mio parere, non è lineare con il vissuto di Cico, ma -l'ho già detto- proprio per questo mi ha sorpreso. 

    Da zagoriano duro e puro quale tu sei, mi sorprende questo tuo esserti sorpreso.

    Cico di sua natura è sempre stato un pelandrone, amante della quiete e del riposo e degli hobby "da capanna di Darkwood" (mettere a posto la dispensa, andare a pesca, poltrire fino all'ora di pranzo, cucinare e mangiare...), sempre a lamentarsi quando Zagor lo coinvolge nelle sue iniziative (un classico: un amico lo chiama via lettera recapitata da Drunky Duck scrivendogli che ha bisogno di lui e Cico, lamentandosi della fine della quiete, cosa fiuta? Guai!).

    Perciò per un "donnaiolo" nobile discendente quale lui vedo totalmente compatibile con la sua indole (che non è quella di Zagor, per questo i due funzionano bene insieme) l'essersi sposato e aver messo su famiglia (la stessa cosa che Cico consiglia più volte a Zagor, smettendo così di fare l'eroe cacciando entrambi sempre nei guai) ed essersi dedicato al suo hobby preferito: l'arte culinaria.

    Io mi riferisco principalmente a Zagor e Cico letti fino a poco oltre il nr. 200 (i numeri successivi solo saltuariamente), non so perciò se dopo sia cambiato qualcosa nel tratteggio dei due personaggi classici nolittiani.

  12. Se mai un giorno la saga di Zagor dovesse avere un termine, in questo Speciale Tex Willer è già stato mostrato quale sarebbe: Cico accasato e indaffarato in cucina (una scelta logicissima, dopo le peripezie vissute con Zagor è come essere andato in pensione), Zagor che rimane nostalgicamente scapolo, solo e fallito.

  13. <span style="color:red">14 ore fa</span>, ggaaco dice:

     

    Non ti preoccupare, se non saranno giornalieri, vista la linea di tendenza perfettamente indicata dal Sassaroli, saranno almeno trimestrali. Tanto tu compri tutto di TEX, più ce n'è meglio è hai sempre ribadito, anche se ultimamente ho notato una certa insoddisfazione verso alcune uscite. 

    Io ho preso questo per i disegni di Piccinelli e per verificare il numero di personaggi presenti o citati, avevo ragione, Borden si è superato passando dai 45 di" Bandera" ai 50 di "Presagi di guerra".

    Preciso che io ho posto 2 paletti per il conteggio in "Bandera!", personaggi presenti e personaggi citati (ovvero personaggi già presenti nella saga di TEX o personaggi storici che aiutano a posizionare la storia). A questi due ho dovuto aggiungerne un terzo: personaggi citati da Zagor che non mi dicono niente, quindi quasi sicuramente appartengono alla saga di Zagor che non conosco nè mi interessa (vedi pagina 54). 

    Tenere questi specchietti non è solo un mero esercizio di una strana contabilità, vista la mia memoria mi serve anche per capire quello che sto leggendo fino in fondo.

    E' comunque l'ultima volta che compro qualcosa di TEX che, anche lontanamente, ha a che fare con Zagor; a meno che me lo inseriscano nella regolare.

    Allego specchietto:

     

    TexWiller/Zagor PRESAGI DI GUERRA
       
    Arkansas Joe  
    Baylor John Colonnello politico arrivista
    Billy Nipote Barista Edom
    Bruce scalphunter morto
    Buffalo Chief citato
    Burnette  
    Burnette Burk  
    Burnette Jane  
    Burnette Rose  
    Carson  
    Chris tirapiedi Baylor
    Cico  
    Crane Adam  
    Cyrus scalphunter morto
    Dave ex confederato
    Davis Jefferson citato Presidente confederati
    Fiore della prateria citata figlia Ann morta
    Floyd tirapiedi Baylor
    Foley scalphunter iniziale
    Ford Rip  
    Gort scalphunter superstite
    Hank tirapiedi Baylor
    Horseback citato sakem Qanah
    Jess Barista Edom
    Jesse James citato
    Josey scalphunter morto
    Juanita CICO
    Kent tirapiedi Baylor
    Lorimer tirapiedi Baylor
    Manley citato padre Burnette Rose
    O'Quinn Jacob marito Arlene
    Paco CICO
    Pamina CICO
    Panchito CICO
    Parker Cynthia Ann madre Qanah Parker
    Parker O'Quinn Arlene sorella Ann
    Parker Silas citato fratello Ann
    Qanah Parker  
    Rod Virgil citato
    Royce scalphunter iniziale
    Sancho CICO
    Scully scalphunter iniziale
    Tex  
    Tomas figlio Lupo Grigio
    Tonkawa citato
    Wajah ragazza indiana
    Williams Abner citato Zagor
    Williams Fiona citato Zagor
    Zack Gleason scalphunter iniziale
    zagor  

     

    Non avevo letto l'ultimo intervento di Angelo1961

    Hai dimenticato Dinamite: è personaggio senziente pure lui :D

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  14. <span style="color:red">7 minuti fa</span>, Tex_Willer90 dice:

    Finito ora il numero #61

     

    Devo dire che l'ho trovato molto buono, una lettura rapida ma di grande impatto (disegni di Roberto Zaghi al TOP o quasi), sempre un peccato quando arrivi a pagina 66 e non continua se non tra un mese :(

     

    Se non ricordo male una cosa del genere era stata fatta anche nei numeri prima della saga su Cochise, per intenderci quella (di Rauch) che va dal 47 al 49 ma anche quella dopo (sempre di Rauch) 56 e 57, anche a me sembra un tema riccorrente quello della storia "leggera" dopo quelle più complicate.

    Probabilmente sono solo stili di scrittura differenti tra autori differenti, ma il risultato "defaticante" è comunque ottenuto.

  15. Per un coming out di Kit Willer servirebbe almeno che si mostri un partner, altrimenti sarebbe una rivelazione fine a se stessa col solo scopo di far parlare. E chi potrebbe essere l'eventuale partner se non Tiger Jack? Cioè non uno qualunque della sua tribù navajo ma qualcuno che ricorre spesso. Ma siccome sarebbe improponibile imbrigliare trame e dialoghi con una cosa così, non lo vedo proprio fattibile. Anzi, direi che sarebbe proprio da chiusura della serie.

    Semmai è molto più probabile che prima o poi vedremo un villain omosessuale, se non dichiarato esplicitamente almeno intuibile da testi e immagini, meglio a quel punto se agente in coppia proprio col suo partner. Una coppia femminile saprebbe troppo di pruriginoso, vista la platea di lettori in stragrande maggioranza maschile, perciò non potrebbe che essere una coppia maschile. Magari non sulla regolare ma su una qualche collana periferica.

  16. <span style="color:red">12 minuti fa</span>, Diablero dice:

     

    Non l'avevo già smentita questa cosa, diverse volte, postando esempi tratti dalle storie di GL Bonelli e dei suoi successori?

     

    E allora perchè salta sempre fuori?

     

    (ovvio che ci sono "dialoghi"... mica è un fumetto muto! Però dire che i dialoghi sono sempre stati così vuol dire mentire sapendo di mentire...)

    Totalmente d'accordo con Diablero.

    Infatti, la sovrabbondanza di dialoghi negli ultimi anni è una costante che ho sovente rilevato nei miei commenti alle storie e, in base a quanto leggo nel topic dedicato, sembra essere un difetto che da tempo affligge anche Zagor.

     

  17. Storia riccamente elaborata, come un piatto preparato e cotto al forno in un tempo di molte ore, ma, come talvolta capita con i piatti elaborati pur gustosi, pesante da mandare giù e da digerire.

    Gli ingredienti di qualità ci sono ma la loro combinazione risulta troppo complessa: ne risultano tempi lenti, troppi dialoghi e troppo spessi (sia concettuali sia descrittivi), poca azione, che fondamentalmente si concentra in poche pagine dell'ultimo albo.

    Emblematicamente, per rappresentare il mio giudizio negativo sui dialoghi, ne cito due non da Tex (neanche quello giovane, che in GLB era tutt'altro che ingenuo e sprovveduto):

    "Hai ragione! Sono uno sciocco! Non si deve mai sottovalutare l'avversario." (lo dice Tex, non il figlio Kit a 12 anni)

    "Deve essere una ragazza interessante" (sempre Tex, non Jerry Calà, quando sente nominare Lilyth).

    Lo sviluppo della trama sembra ricalcare alcuni stilemi già visti nell'avventura con Juan Cortina, per cui alcuni passaggi mi hanno dato la sensazione di essere non del tutto inediti. Dovrei rileggere quell'altra avventura.

    Disegni di Gomez superbi.

    I miei voti:

    sceneggiatura: 5,5

    disegni: 8

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