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TWF - Tex Willer Forum

PapeSatan

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  1. Attendo la conclusione della storia per formulare un giudizio complessivo, anche se fin d'ora posso tranquillamente affermare che FINALMENTE Tex torna ad essere protagonista in solitaria, cioè in azione individuale come era nelle prime storie di GLB, e non come "aiutante" del vero personaggio principale. Dopo l'iniziale periodo di "Tex Willer" in cui il nostro agiva da fuorilegge solitario (diciamo fino a "Un giovane bandito" incluso), nei successivi albi lo abbiamo visto spessissimo nel ruolo di co-protagonista (per non dire comprimario), cioè come uno che sembra finisca dentro una storia in cui gli interessi e gli sviluppi sono tutti incentrati su altri. Ritengo che questo "effetto collaterale" sia dovuto al fatto che le storie sono via via diventate sempre più lunghe e articolate in molti albi, 4, 5, fino addirittura a 6 (Juan Cortina e Cochise), con un universo di personaggi sempre più ampio, in cui il vero attore principale, con relativi moventi, è quello che compare nel titolo (appunto Cortina, Cochise). L'auspicio, che ho già espresso in altro intervento, è che "Tex Willer" non si trasformi editorialmente e narrativamente in un "Tex 2", solo con una frammentazione in albi da 64 pagine anzichè 112. Con quest'ultima terzina (ancora da chiudere) ho appunto tirato un sospiro di sollievo e una boccata di sano western, polveroso e brutale, dove Tex è centrale, anzi centralissimo e determinante.
  2. L'aumento del numero di uscite di "Tex" fuori serie ha almeno tre implicazioni: qualità, spesa, spazio. Comincio dallo spazio, che è oggettivamente misurabile. Tante uscite significa sempre meno spazio per stiparli. E questo è un problema concreto, perchè io sono uno di quelli a cui gli albi di Tex piace non solo leggerli ma anche possederli materialmente. La spesa è anch'essa un elemento oggettivo, quantificabile con precisione, ma il sostenimento di detta spesa è soggettivo: dipende da quanto uno voglia o possa permettersi di spendere. Personalmente, non ho problemi a comprare tutti gli inediti di Tex in qualunque collana, visto che non ho vizi in cui buttare soldi (sigarette, gioco, massaggi cinesi...). La qualità è invece un fattore estremamente soggettivo, non tanto nella proposta (autori e disegnatori sono tutti valentissimi professionisti) quanto piuttosto nella percezione del lettore. Ebbene, se da un lato è vero che all'aumentare dell'offerta la qualitá (intesa come originalità delle storie, attenzione ai dettagli, cura nelle revisioni) potrebbe risentirne a causa anche del minor tempo a disposizione, dall'altro lato c'è da dire che proprio la qualità da me percepita negli ultimi 12 mesi si è mantenuta a livelli decisamente alti: da "Pearl" fino a "Per l'onore del Texas", passando per il color e lo Speciale Tex Willer, solo ottime storie. Anche topiche clamorose come il ritorno di Higgins o della combriccola di Redrock sono state di per sè ben confezionate se si prendono come storie a sè, nuove di zecca, cioè ignorando i precedenti "Taglia 2000 dollari" e "Il giuramento"; e sono peraltro comparse nella serie regolare e non negli albi extra. Anzi, se ci aggiungiamo il non ben riuscito ritorno di Mefisto, è proprio la serie regolare ad avermi dato le maggiori delusioni.
  3. Sì, così è scritto sul sito SBE. Sembrerebbe che abbiano prodotto la variant con copertina diversa solo per soddisfare il canale distributivo di Mondadori, forse per impegni editoriali già presi, altrimenti non vedrei giustificata una variant (salvo che la SBE non abbia valutato appetibile proporre il doppio acquisto da parte della numerosa schiera di collezionisti o completisti per questa occasione speciale).
  4. Cartonato denso di situazioni e personaggi, sembra un albo boselliano (ma si sa che Giusfredi sta crescendo alla scuola di Boselli). Lo sviluppo narrativo è fatto di tanti frammenti o flash, senza unità di tempo-luogo-azione, quindi ho trovato la lettura spesso aggrovigliata dai frequenti rimandi e salti spazio-temporali. Più di una volta sono dovuto tornare indietro per rimettere a fuoco un nome o un fatto ma una volta messi insieme i vari frammenti o flash, come li ho chiamati, la trama appare chiara e anche piuttosto raffinata, non banale. Compreso l'incastro con la Cibola zagoriana, la cui lettura non è affatto necessaria per comprendere perchè la scure di Zagor finisca nella mani di Tex (e poi sulla nuca del malvivente, con un getto degno dello spirito con la scure, mancava solo l'urlo "aayyaaaakkkkk!"). Disegni di Civitelli al solito puliti, precisi e dettagliati ma talvolta rigidi nelle pose e insolitamente netti, con poche sfumature e puntinati, che difatti rendono la colorazione alquanto piatta nelle vignette piccole, mentre negli sfondi di pagina (es. il canyon) e nelle vignette panoramiche il colore gode del giusto spazio per sfumare gradatamente di tonalità. I miei voti: soggetto: 8 (il segreto degli Anazasi non è una novità, ma tutta l'imbastitura che Giusfredi gli costruisce intorno è particolarmente originale e sofisticata); sceneggiatura: 7 (mezzo punto in meno per l'eccessiva frammentazione delle scene in rapida successione, il che rende non fluida e naturale la lettura, costringendo a frequenti "ripassi" sulle pagine precedenti); disegni: 6,5 colorazione: 7 (calda e pastosa, ma poco sfumata, ritengo a causa del tratto di Civitelli netto e non digradante nelle ombreggiature, che col suo puntinato in genere rappresentano un suo tratto distintivo). Nel complesso, un albo interessante.
  5. Visto ora sul sito SBE che a ottobre questa storia uscirà in cartonato in ben due versioni con copertina differente. Una delle due è definita "variant" dell'altra. Ora mi (e vi) domando: perchè mai una "variant" debba distinguersi solo per una apparenza, cioè una diversa copertina, quando potrebbe differenziarsi per una reale variante nella trama, ossia uno sviluppo alternativo della storia? Nel caso specifico, cambiando un paio di nomi, una dozzina di vignette al massimo e i dialoghi ove necessario, si poteva proporre "La cavalcata del destino" come avrebbe dovuto essere: non Higgins ma un altro che, facendo esattamente le cose che fa Higgins, risvegliasse il ricordo e la rabbia di Tex per l'originaria vicenda che portò alla morte di Lilyth. E' evidente che il mio è un paradosso, sto cogliendo lo spunto di questo albo soltanto per elaborare il concetto di "variant" (non si concepisce una storia con l'obiettivo di "raddrizzarne" un'altra analoga): proporre una sceneggiatura differente (in POCHE vignette) di uno stesso soggetto che si presenta potenzialmente divisivo mi parrebbe interessante.
  6. Andando sul sito linkato, è tutta una sagra del vino (nel Monferrato ci sta, siamo in periodo di vendemmia). Che il professore ne sia un assiduo frequentatore?
  7. Boselli, se lo riterrà, risponderà (a quella che comunque interpreto come domanda pleonastica, perchè l'ovvia risposta è "no"). Il fatto che interagisca in questo forum su questioni su cui ha l'esclusiva competenza autoriale (anche gli emuli autorizzati di Ian Fleming hanno dato interpretazioni e connotazioni personali a James Bond scontentando i puristi, ma sono chiusi nella torre d'avorio) dimostra la sua onestà intellettuale, così come credo che il buon Mauro riconosca l'onestà intellettuale di chi lo critica aspramente in questa circostanza dopo averlo lodato incondizionatamente per sontuosi lavori precedenti ("Pearl', "Per l'onore del Texas", per citare i più recenti). Si sa, se dopo aver realizzato 10 rigori ne sbaglia uno Cantarutti, non fa notizia, ma se lo sbaglia Maradona (e c'è da aggiungere: in un'occasione di grandissima importanza, come è "Il giuramento") ecco che le critiche assumono una risonanza maggiore. Bisognerebbe suddividere le "colpe" tra Frediani (il mandante Brennan) e Boselli (l'esecutore Higgins)... e credo che alla prossima proposta di Frediani Mauro ci penserà sopra non due ma tre volte...
  8. E forse capisco perchè Boselli non ci ha mostrato lo sgomento, la rabbia, il rigurgito di sete di giustizia di Tex, quando viene a sapere che Higgins è vivo: perchè Higgins non era così colpevole da rientrare nei destinatari del "Il giuramento", visto che la lancia si spezza, secondo Boselli, quando SOLO i mandanti e non anche gli esecutori, cioè ALCUNI e non tutti i colpevoli, sono stati giustiziati. Quindi "La cavalcata del destino" è la caccia a un pesce piccolo, che continua ad agire da semplice esecutore, dunque che storia è? Il cherokee di Pinkerton vendica i suoi fratelli, a cosa serve che Tex liquidi Higgins quando, anni prima, si era accontentato di liquidare Brennan e Teller come unici destinatari del suo giuramento? @Diablero ha ragione: più ci rifletto sopra, più questa storia fa acqua. Forse dovrei limitarmi al superficiale e ragionare da facebookaro medio, dicendo che è una storia stupenda, ma non è colpa mia se il cervello mi si accende sia che legga Topolino sia che legga Kafka.
  9. Se la mettiamo così, allora una sacca d'aria sotto un rottame galleggiante della sua nave distrutta potrebbe aver salvato Brennan. O Fraser potrebbe essersi salvato grazie a Cappuccetto Rosso che passava di là per andare a trovare la nonna. No, non ci siamo, perchè altrimenti staremmo dicendo che GLB ha chiuso una storia memorabile con una vignetta senza senso, che renderebbe tutta la storia (dal giuramento di Tex fino alla giustizia di TUTTI i colpevoli) una emerita boiata.
  10. Non potrei essere più in disaccordo: i nemici ideati da GLB sono tra i più caratterizzati e iconici che si siano mai visti. E con lui non sono mai tornati. Satania, il Grande Re, il Signore dell'Abisso, Mitla, Diablero, Vindex, l'uomo dalle quattro dita, l'alieno, il tagliatore di teste, il Coyote Nero, Markus Parker... Tra uno e l'altro c'erano, certo, anche comuni banditi, rapinatori di banche, bari... ma mai banali: la banda dei Daniti, la banda dei Mormoni, i Cavalieri della Morte, i Tuareg, i figli del Bisonte Bianco, i Dalton, Fraser, Ruby Scott, Ah-Toy...
  11. L'incremento esponenziale dei ritorni nell'era post-Bonelli si spiega non tanto con il desiderio (legittimo) di molti di rivedere personaggi riusciti bene ma usciti di scena troppo presto, bensì soprattutto con la sempre crescente difficoltà di ideare soggetti, personaggi e sceneggiature totalmente originali o di indimenticabile impatto come certi grandi classici. E questa seconda motivazione, materiale e pratica, va anche a soddisfare la prima, idealistica, il desiderio dei ritorni. E' certo più facile, e apportatore di spunti che hanno già le premesse, i contesti e gli agganci giusti, ripescare un binario morto di una vecchia storia, escogitare l'escamotage che rimuove il respingente a fine binario e prolungare quel binario, dandogli nuova vita, fino a ricongiungerlo alla stazione là dove già transitava il binario principale.
  12. Si potrebbe parafrasare con il quesito: "Meglio Messi o Ronaldo?" Lionel Messi è più istintivo e naturale, più genuinamente creativo, più disincantato, talento innato. Cristano Ronaldo è più meticolosamente forgiato e metodicamente performante, più potente e corposo in azione, più complesso e articolato nelle movenze e nelle rappresentazioni di gioco (destro, sinistro, testa, fascia, centro). Ecco, per me, con estrema semplificazione: GLB-Messi, Boselli-Ronaldo. P.S. In altro post ho paragonato GLB a Maradona (per me il più grande in assoluto, il Calcio allo stato puro), nel qual caso Boselli sarebbe Pelè, con una caratterizzazione di Maradona-Pelè analoga a quella di Messi-Ronaldo, se non fosse che i periodi storici sono invertiti. Allora mi piace di più il paragone Messi-Ronaldo.
  13. E' ovviamente una boutade, io non lo penso affatto: è per dire che un morto può essere morto anche se non vediamo il cadavere ma sappiamo non avere scampo... come Brennan, appunto... o Fraser... o Higg... ehm no, quello no...
  14. Perchè non Brennan? E' rimasto vivo grazie alla classica sacca d'aria formatasi sotto un rottame galleggiante della sua nave. Tex ha commesso lo stesso errore che con Higgins: non gli ha sparato a bruciapelo in mezzo agli occhi ma ha montato tutto quel cinema...
  15. Tex gli lascia una pistola perchè possa abbreviare i suoi ultimi istanti. Come Fraser. Devono solo decidere se morire nel deserto o sbranato dai lupi, oppure farla finita da sè. Se la logica lascia loro uno spiraglio di sopravvivenza, la poetica della storia no. Far prevalere la logica del lanternino alla poetica dell'anima, in pietre miliari come "Il giuramento", significa ridurre l'immaginazione a puro determinismo, razionalismo, materialismo. Che non è lo spirito di un fumetto, tanto meno di Tex. GLB ci ha fatto immaginare che Higgins, l'assassino materiale di Lilyth e centinaia di navajos, morisse dopo una agonia inflittagli da Tex o con un colpo secco sparatosi da sè. Invece adesso ci accorgiamo che non dobbiamo immaginare più nulla, il detto non-detto non esiste, tutto deve essere comprovato e certificato dalla logica razionale. Questa, per me, è la vera pecca di aver riesumato Higgins (sì, riesumato, perchè per me Higgins era morto), non il fatto in sè in quanto logico e plausibile, come è stato sviluppato (peraltro bene) ne "La cavalcata del destino".
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