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PapeSatan

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Messaggi pubblicato da PapeSatan

  1. Grazie, Borden, per le esaurienti chiavi di lettura comparate, che venendo direttamente dal creatore rappresentano non una interpretazione bensí una caratterizzazione.

    Per gioco, volendo esemplificare i rispettivi stili in ambito cinematografico, possiamo dire che Boselli e le sue trame sono John Ford e "Sentieri selvaggi", mentre gli equivalenti manfrediani sono Sergio Corbucci e "Vamos a matar, compañeros"?

    <span style="color:red">1 minuto fa</span>, PapeSatan dice:

    Grazie, Borden, per le esaurienti chiavi di lettura comparate, che venendo direttamente dal creatore rappresentano non una interpretazione bensí una caratterizzazione.

    Per gioco, volendo esemplificare i rispettivi stili in ambito cinematografico, possiamo dire che Boselli e le sue trame sono John Ford e "Sentieri selvaggi", mentre gli equivalenti manfrediani sono Sergio Corbucci e "Vamos a matar, compañeros"?

    P.S. Entrambi mi hanno divertito.

  2. <span style="color:red">12 ore fa</span>, borden dice:

    Molto manfrediana, invece. Di boselliano non ha nulla.:P

    "Boselliano": dicesi di trama ad intreccio, con sviluppi paralleli infine convergenti, in cui l'azione é caratterizzata da una moltitudine di personaggi ben definiti e riconoscibili, tra cui l'immancabile presenza femminile di carattere e il ragazzino-eroe, nonché da dialoghi articolati ma diretti, con riferimenti storici e geografici puntuali che rafforzano l'ossatura inventata della vicenda narrata; altrimenti detta: trama poliedrica, solida, senza fronzoli e contraddizioni, REALISTICA.

  3. Finito ora di leggerlo. Un bel malloppone, con tutte le accezioni positive e negative che si addicono ad opere di ampio respiro e spessore (non solo figurato).

    Sceneggiatura che, se non avessi letto i crediti, avrei detto boselliana, cosa che, per me, è un complimento a Manfredi.

    I personaggi sono ben caratterizzati, alcuni persino troppo, tanto da assumere tratti quasi caricaturali: su tutti, i due testimoni superstiti e il sicario con l'armonica.

    Curati i disegni, con un Carson reinterpretato alla maniera di Zeb Macahan.

    Bruttina la copertina: la figura di Tex è sproporzionata e il personaggio antagonista sullo sfondo è anonimo (seppur volutamente, a mio parere, per non svelare troppo della trama).

    Voto: sceneggiatura 7, disegni 6,5, copertina 5,5.

     

  4. <span style="color:red">3 ore fa</span>, Diablero dice:

    Che non coprono tutte le storie censurate. Se la serie quindicinale ha qualche censura qua e là, la seconda serie gigante è censuratissima e dopo il numero 14, non ci sono più prime edizioni non censurate. E le censure sono andate avanti parecchio (le modifiche della TuttoTex anche di più, sono arrivati ben oltre il numero 100)

     

    Che è quindi l'unica serie senza censure.

    Chiarissimo. Avevo dimenticato che dopo il numero 14 le censure nella seconda serie gigante sono la regola e non esiste una corrispondente versione non censurata come invece per i primi 14 numeri...  Quindi, strisce tutta la vita!

  5. Grazie, Diablero, per l'esauriente spiegazione.

    Dunque:

    - seconda serie gigante, nr. 1-14 non censurati = strisce (per definizione non censurate)

    - Albi d'Oro, non censurati fino a un certo punto, poi censurati qua e là (quindi idem per la prima serie gigante 1-29, essendo raccolte di resa degli Albi d'Oro)

     

    Perciò, per leggere il vero originale non modificato di G.L.Bonelli si devono avere o i non censurati seconda serie gigante o le strisce: a questo punto la ristampa anastatica delle strisce in edicola cade come il cacio sui maccheroni, sperando che sia fatta proseguire per coprire tutti i primi 14 numeri della seconda serie gigante.

     

  6. Non credo che sia una coincidenza, bensì lungimirante programmazione: tutte le avventure nel Grande Nord innevato, da "Il tranello" passando per "Sulle piste del Nord" e "Intrigo nel Klondike" fino all'attuale "Alla ricerca delle navi perdute" sono sempre uscite in autunno-inverno, quando è più naturale immergersi nel clima freddo e nevoso della stagione. D'altronda suonerebbe strano vedere paesaggi innevati mentre si è sdraiati in spiaggia ad agosto, sarebbe come leggere una storia di Babbo Natale a Pasqua. 

    Fanno eccezione solo le storie con ambientazione prevalentemente cittadina, come "Winnipeg", o forestale non invernale, come "West Fork", tutte tendenzialmente uscite in primavera-estate. Ovviamente per "Il tranello" mi riferisco all'uscita nella seconda serie gigante, dove la collocazione temporale invernale è stata sì una fortunata coincidenza, che però ha inaugurato la serie di appropriate allocazioni temporali (invece, le originarie strisce uscirono in primavera-estate).

  7. <span style="color:red">3 ore fa</span>, Diablero dice:

    In realtà negli albi D'oro iniziano le prime, ancora limitate, censure.

    ...

    ...

    Quindi nel passaggio [strisce ==> albi d'oro ==> prima serie gigante 1/29 ==> seconda serie gigante] si trovano censure via via crescenti? I primi 14 numeri della seconda serie gigante esistono in versione non censurata: deriverebbero quindi dalle strisce e non, come ho sempre letto, dalle rese rilegate degli albi d'oro? Perché  altrimenti anche i cosiddetti non censurati sarebbero in realtà già parzialmente censurati rispetto alle strisce.

  8. Apprezzo molto l'iniziativa delle strisce anastatiche, ma avrei apprezzato un tantino di più la ristampa anastatica degli Albi d'Oro, per i seguenti motivi:

    - le magnifiche copertine di Galep;

    - il formato quasi bonelliano, con la possibilità di leggere, con ogni uscita settimanale, più di quanto si possa leggere con 2 strisce e poi a regime con 3;

    - la possibilità di avere comunque i testi e i disegni originali non censurati, se è vero che gli Albi d'Oro sono la semplice ristampa in grande formato delle strisce;

    - la possibilità di arrivare, in tempi ragionevoli, fino alla fine dell'ottava e ultima serie degli Albi d'Oro, mentre con le strisce è previsto di arrivare solo fino alla quarta serie (e comunque non molto più in là, se decideranno di proseguire).

     

    Il prezzo di ogni uscita sarebbe forse stato leggermente superiore, ma a conti fatti per me ne sarebbe valsa la pena (soprattutto per le copertine, mai più riproposte).

  9. <span style="color:red">56 minuti fa</span>, Condor senza meta dice:

    Dipende dal riscontro di eventuali vendite Satan, suppongo che un editore basi le proprie considerazioni su questo fondamentale aspetto. Se in via Buonarroti dovessero notare che il formato a striscia vende più del color brevi autunnale, non vedo perchè non dovrebbe abolire il primo e dirottare le eventuali pubblicazioni sul secondo, senza inflazionare la produzione. O tagliare in un ipotetico futuro la bimestralità del maxi se nel frattempo si escogitasse un'uscita alternativa con maggiore appeal del primo. In fondo comandano i bilanci e non è raro che alcune testate vengano tagliate se vanno sotto il livello di guardia e si cerchi di captare le nuovi correnti di mercato per attenuare l'emorragia di lettori. La Bonelli "purtroppo" (per noi lettori s'intende!:D) non è un ente filantropico. 

    Sono d'accordo se si dovessero ribilanciare le edizioni. Non dico che il formato a striscia sia ridondante nelle proposte editoriali di oggi (anzi, è un unicum!) ma lo sarebbe se venisse usato solo come escamotage di forma per aumentare la quantità delle proposte, a scapito della qualità (le storie brevi che già hanno le loro edizioni di riferimento, quali Color, Magazine, Romanzi a Fumetti). Se invece le strisce dovessero vendere di più delle potenziali equivalenti edizioni da storie brevi, allora se ne può parlare, ma pur sempre con una cadenza occasionale, per non dover vedere lo sviluppo delle storie del presente su due serie parallele.

  10. La serie inedita a striscia ha una sua ragione d'essere in quanto "bonus" all'interno della ristampa anastatica delle strisce originali, che è il vero cuore dell'iniziativa editoriale (e il vero interesse filologico per i lettori).

    Pensare a ulteriori serie inedite a striscia, come Borden ha lasciato intuire nella sezione delle domande agli autori, vorrebbe dire soltanto cercare un ulteriore formato editoriale per aumentare le proposte (e quindi le vendite, spremendo tutto il possibile dal nome "Tex"). Infatti, sarebbero storie che potrebbero tranquillamente essere pubblicate in un Color, in un Magazine o al limite nella serie gigante, ma pubblicarle nel formato a striscia le renderebbe più vendibili solo per l'originalità della proposta.

    • +1 1
  11. Qualche fortunato che ha gli originali puó confermare che le dimensioni sono identiche? 

    <span style="color:red">1 minuto fa</span>, PapeSatan dice:

    Qualche fortunato che ha gli originali puó confermare che le dimensioni sono identiche? 

    ... assunto che abbia voluto comprare le anastatiche proprio per sfizio di comparazione...

  12. <span style="color:red">18 ore fa</span>, gilas2 dice:

    Proposta che non mi interessa e che rimarrà tranquillamente a disposizione in edicola... :D

    Carrefour, reparto cartoleria, raccoglitori ad anelli di OTTIMA fattura, colori rosso, blu, nero e marrone, con tasca trasparente in copertina per poterci infilare un foglio (o una brochure) = 1,49 euro l'uno. Pacco da 50 fogli trasparenti forati lateralmente per inserirli negli anelli, nei quali infilare direttamente il foglio cartonato che ospita le tre strisce nel numero in edicola (e si spera anche nei numeri successivi) = 1,99 euro. Con 1,49 x 6 = 8,94 euro + 1,99 euro = 10,93 euro hai i 6 raccoglitori. Nelle tasche di copertina inserisci una brochure (le altre direttamente in fogli trasparenti interni) e sei a posto con 1/6 della spesa da edicola.

  13. <span style="color:red">29 minuti fa</span>, F80T dice:

    Un primo commento a Silver Star, sia pure solo sul piano grafico.

     

    Mi ha sorpreso che ogni striscia della storia inedita si componga di una o due vignette, così come attualmente avviene all'interno della gabbia bonelliana.

    Mi sarei piuttosto aspettato che, adeguandosi al formato degli albi ristampati cui si accompagna, ogni striscia fosse composta da due o tre vignette.

     

    I disegni di Torti non mi sono dispiaciuti

    Condivido. Tre vignette per striscia anziché due significa aumentare del 50% la lunghezza REALE della storia, condizione utilissima per uno sviluppo più maturo di una trama potenzialmente sacrificata dal formato a striscia.

  14. Visitata oggi la mostra "80 anni di Bonelli" alla Fabbrica del Vapore a Milano. In una teca dedicata al merchandising era esposto il raccoglitore delle strisce. Sulla costola rossa, in basso, ho notato un quadratino con bordo bianco che si presta ad accogliere la numerazione del raccoglitore: numero molto probabilmente stampato su un "francobollo" adesivo incellofanato di volta in volta con il raccoglitore e da appiccicare nel riquadro. Immagino, dunque, che tutti e sei i raccoglitori siano prodotti su un unico modello, semplicemente distribuiti in modo scaglionato con l'unica economica variante del bollino numerico adesivo. Vedremo se ho intuito correttamente.

  15. Sono rimasto molto soddisfatto della qualità di realizzazione: ottimo packaging, carta spessa e porosa, pochissimo invasive le scritte di copyright "SBE 2021" in seconda di copertina e di "ristampa anastatica" in terza. Tra l'altro, la carta spessa e porosa produce l'effetto, per me piacevolissimo, di maggior assorbimento di inchiosto, cosa che rende piú corposi (piú "bold") i caratteri dei balloons e il tratto dei disegni, che invece su certa carta sottile e liscia (piú "scivolosa") di certe anastatiche rimangono generalmente piú fini. Chi ha le anastatiche Piacentini puó confermare?

     

  16. <span style="color:red">1 ora fa</span>, JohnnyColt dice:

    Non sono d'accordo... Questo dettaglio lo sappiamo noi appassionati ma un avventore casuale non lo può sappere immediatamente!

    Non contesto il merito dell'informazione fornita ma il modo: è brutta quella scritta "serie inedita" sulla copertina, quando era già ben evidenziato nel cartone della confezione e nelle brochure allegate. Sulla serie gigante mica scrivono "serie inedita" per differenziarla dalle contemporanee uscite di TuttoTex e Nuova Ristampa...

  17. Ti seguo e anch'io considero il termine "anastatico" una garanzia di fedeltà all'originale.

    Probabilmente il termine é anche una necessità legale, perché non possono dichiarare di immettere sul mercato un secondo originale. Ecco dunque che mi aspetto qualcosa che differenzi le strisce di oggi da quelle di una volta (una dicitura interna, un marchio): non credo che basti un nuovo tipo di carta o il suo diverso profumo... Sulle anastatiche Piacentini una scritta in seconda di copertina c'é!

  18. Considerazione forse sterile ma necessaria: "copia anastatica" significa nient'altro che "fotocopia". E' una terminologia obbligata per chi diffonde repliche non ufficiali. Ma qui il diffusore (o comunque il licenziatario) é il detentore dei diritti. Perché allora non chiamarla semplicemente "ristampa"? E' vero che non sarà una stampa dai cliché originali anni '40 e seguenti, ma chi oggigiorno stampa più da cliché? Certamente useranno il computer per ricreare il "master" digitale (il clichè del terzo millennio) dall'originale scansionato, e da quello stamperanno in serie. Fanno cosí anche con le tavole disegnate oggi per la serie gigante, i texoni, ecc.: le scansionano in digitale e poi stampano da quelle, mica fanno fotocopie delle tavole.

    La sostanza non cambia, ma "ristampa" mi pare commercialmente piú pregiato che "copia anastatica" ossia "replica fotocopiata".

  19. Giovedì scorso ho prenotato la prima uscita dal mio edicolante di fiducia. Mi ha detto che oltre a me aveva già ricevuto 18 prenotazioni, quando lui normalmente vende non più di 10 copie del Tex mensile e 6 di Tex Willer. Perciò credo anch'io che le anastatiche venderanno parecchio, perché quel formato non si vede in edicola da oltre mezzo secolo e il 90% dei lettori di Tex non le ha mai viste nemmeno col telescopio.

  20. <span style="color:red">7 minuti fa</span>, andreadelussu74@gmail.com dice:

    Tieni conto,che la striscia inedita te la fanno pagare pochissimo

    Concordo su tutto, ma su quest'ultima tua frase che ho quotato mi permetto di dissentire.

    6 strisce inedite da 32 pagine l'una corrispondono a un albo in formato bonelliano di 64 pagine.

    Il prezzo di un albo inedito a striscia sarà di 4,99/3=1,66333 euro. I 6 albi inediti costeranno perciò in totale 9,98 euro.

    Nessun albo Bonelli inedito costa così tanto con sole 64 pagine. Forse solo i cartonati Romanzi a fumetti, ma lì parliamo di ben altro prodotto, a colori, di grande formato, con copertina rigida, d'autore, ecc.

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