La cosa che più mi è piaciuta di questo episodio è l'atmosfera "maledetta" che adombra tutta la città di Quemado.
È evidente fin dall'inizio che, dietro l'apparente normalità della vita di un villaggio del west e i discorsi accomodanti di Prescott e Crandall,
si nasconde qualcosa di malvagio. Questo contrasto è molto suggestivo ed inquietante e tiene alta l'attenzione: il pericolo può venire da ogni parte.
Bene quindi l'ambientazione, bene anche i disegni di Fusco che sanno rendere l'inquietante drammaticità della storia.
I fanatici assassini corrispondono allo stereotipo della setta satanica del Fumetto. Individui che fanno riti segreti, ovviamente crudeli e sanguinari,
senza che si capisca perchè lo fanno. Adorano il diavolo e il Male, ma dovrebbero adorare se stessi, perchè in questo caso sono loro i veri diavoli.
Le frasi altisonanti degli adepti, che pronunciano in modo un pò automatico, fanno parte del repertorio satanico di GianLuigi Bonelli e mi ricordano quelle di Mefisto e& C.
Il finale è da cardiopalma e se l'autore fosse riuscito a dare una maggiore caratterizzazione alla setta, questa avventura sarebbe stata un autentico gioiello.
Il mio voto è 7,5.