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Don Fabio Esqueda

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Messaggi pubblicato da Don Fabio Esqueda

  1. Ciao Billy, in realtà non hai aperto un sondaggio ma una semplice discussione. Per creare il suddetto devi andare su NEW POLL, inserendo nello spazio apposito riga per riga le possibilità di scelta (in altre parole, per ogni riga devi inserire un titolo di una storia di Civitelli). Armati di un pochino di pazienza (le storie di Civitelli saranno una trentina, credo) e aprilo in questo modo!

  2. Perdonate se proseguo nell'off topic, ma ormai siam qua... Ho appena riletto una storia magnifica quale "Oklahoma!": ebbene, è lo stesso Berardi ad aver, seppur in modo marginale con due personaggi marginali, introdotto il tema dell'omosessualit? con i due pistoleri Benson e Bean, il cui rapporto mi pare vada ben oltre la sola alleanza criminale...

  3. Una (o due ) domande per Guarino. Sei soddisfatto dalle vendite è Puoi iniziare a parlarci di certi progetti della Allagalla è Nizzi si è lasciato sfuggire, l'ho letto su un altro forum, della ristampa di "Larry Yuma", oltre a quella certa cosa di cui mi avevi parlato qualche mese fa e che rimane ancora coperta dal segreto.

    Io qui devo assolutamente intervenire ed eventualmente scusarmi con l'autore. Purtroppo ho la sensazione di aver dato una notizia falsa, giacch? ho riportato io nell'intervista per TWM della ristampa di Larry Yuma. Infatti, la registrazione dell'intervista ha avuto dieci secondi di intoppo, dei quali ho cercato di ricostruire le parole. Ho trascritto e, con una certa ingenuità (non volevo approfittare ulteriormente della sua gentilezza), non ho chiesto conferme a Claudio. Nel libro di Roberto non si fa alcun accenno alla ristampa, il che mi porta a pensare di aver commesso un madornale sbaglio. Tra l'altro, oggi - con altrettanto madornale ritardo - invio a Claudio Nizzi il Magazine, chiedendo lumi e scuse...
  4. SEMIFINALE CHIUSA

    Ed eccomi pronto a tirare le somme, con in verde le due qualificate alla finale.

    - "El Muerto": 23 punti
    - "La strage di Red Hill": 9 punti
    - "I dominatori della valle": 8 punti
    - "Caccia all'uomo": 5 punti

    Rileggendo i vari sondaggi, mi sono reso conto di essere in debito con Anatas di una risposta sul Subbuteo :trapper: : caro pard, io usavo (e conservo tuttora) le scatoline verde chiaro con l'apertura in alto. A dire il vero, pensavo fossero successive a quelle quasi quadrate...

    Ed ora, vi aspetto numerosi alla finalissima :indianovestito:

  5. Secondo me è una questione di tempi. Agli albori di Tex le fonti per documentarsi dovevano essere scarse e di difficile reperibilit?. Cosè, Gian Luigi Bonelli si è inventato un West tutto suo, probabilmente peraltro disinteressato all'aderenza alla realtà storica. Se però vedere negli anni '50 e '60 i Seminole nel Wyoming, i Ranger del tutto assimilati all'esercito o i Piedi Neri confinanti dei Navajo suscita la piacevole sensazione di artigianalit?, oggi, con biblioteche fornite, Internet e quant'altro, susciterebbe la sensazione di un lavoro fatto coi piedi. Non dico che sia giusto, ma è inevitabile.

  6. quando scarico mi dice che il file può danneggiare il computer, e non sono andato avanti, posso andare avanti senza problemi?

    Non sono un esperto, Antonio, ma in questi casi scarico senza problemi. Credo che di base gli antivirus segnalino così con Mediafire. Io non ho riscontrato alcun problema, anche se non voglio assumermi responsabilità :indianovestito: .
  7. Sono molto incerto su alcuni punti e, dunque, aspetto di farmi un'idea più solida anche leggendo gli altri interventi. Posso però dire che su una cosa sono sicuramente in profondo disaccordo con Sandro: i disegni. Per me sono splendidi: vivi, dinamici e allo stesso tempo curati. Bellissimi alcuni dettagli della natura, che erano tipici del primo Ticci e di Fusco.

  8. Incuriosito dall'intervento di Leo, sono andato a riprendere questi albi dall'armadio. Avevo letto questa storia solo in occasione della sua uscita e ne ricordavo la trama solo a grandi linee: riletta, posso dire che anche secondo me si tratta di una storia di altissimo spessore, pur se con qualche stonatura qua e l' (tra gli episodi citati da Leo, spicca in negativo soprattutto la lezione subita da O'Bannon, pur seguita da un parziale riscatto). I pregi sono veramente molti. Per prima cosa, Michele Medda mi sembra sia riuscito perfettamente a coniugare atmosfere violente e crepuscolari con molto humour (spassosissima la scena in cui Tex, dopo aver snocciolato tre proverbi indiani in cinque minuti, ammette candidamente a Carson di esserseli inventati); i due pard, duri ma guasconi, sono perfettamente individuati; ogni personaggio ha un suo spessore e un suo ruolo nel racconto (strepitosi l'improbabile reporter Orso Che Corre e il combattuto Addison Sr); molti temi sono trattati in modo profondo (l'arrivo nelle regioni sudiste dei potenti carpet-baggers dal Nord industrializzato e l'odio atavico contro gli yankee che ne consegue; il ruolo della stampa; gli intrecci tra la politica e i Pinkerton; la fine dei nativi, rappresentata da Orso Che Corre, al quale lo stesso Tex, che sembra così aver perso le speranze per un futuro di quella gente, regala una bottiglia di whiskey); i dialoghi, secchi ed essenziali, sono perfetti per "Tex". La violenza abbonda ma non è mai, come invece nelle ultime storie di Segura (e in generale in gran parte degli spaghetti-western), fine a sè stessa. Interessanti gli squarci che l'autore sardo apre inoltre su aspetti finora poco visitati dalla saga, quali la realtà dei bordelli (e qui, mi spiace per i puritani, ma la scena in questione non è affatto fine a sè stessa) e dell'immigrazione dall'Est Europa (il cognome dello sceriffo, Lypswicz, sembra chiaramente polacco). Piccola parentesi a proposito di quest'ultimo: nel n.211 lo sceriffo di Tucson è Tom Rupert, che si riprende il suo ruolo ne "Il passato di Carson". A questo punto, vien da pensare che il buon Lypswicz sia solo un supplente :indianovestito:. Blasco, che aveva disegnato su testi di Nizzi anche "I rapinatori del Missouri", storia per molti aspetti vicina a questa, e persino (penso) citata nella scena alla fattoria degli Younger, mi sembra abbia fornito una prova eccezionale: Tex e Carson sono interpretati in modo personale e insieme convincente, mentre l'artista iberico sa ricreare alla perfezione l'atmosfera cupa da fine del West. Assolutamente memorabile la semi-soggettiva iniziale dei Chase pronti a scendere sulla ghost town di Aldrich. In sintesi, IMHO:Soggetto: 9,5Sceneggiatura: 9,5Disegni: 9,5In stelle: *****

  9. Secondo me non l'avrebbe "umiliato" (tenendo conto del modo di pensare e fare dell'epoca e del luogo) se avesse semplicemente chiesto alla padrona qualche boccone da portare nelle scuderie. E' un trattamento a cui i pards stessi si sono a volte sottoposti, senza sentirsene mortificati.

    Un conto sono i pard stessi, ben altro Tom, che vive continuamente mortificato e col rischio di rimetterci persino il collo. Una soluzione come quella che proponi IMHO sarebbe stata assurda e antitetica a Tex.
  10. Sorry, Cheyenne, anch'io mi ero perso il tuo spunto. Personalmente, penso che il comportamento di Tex sia qui perfettamente in linea con le fondamenta del personaggio. Il fine giustifica il mezzo, fin quando questo non sia umiliante per Tom: lo si può spacciare per schiavo, ma non trattarlo come una bestia facendolo mangiare in una ciotola per strada o farlo pestare impunemente. Nell'impartire la lezione ai fanatici del paese, Tex peraltro può ragionevolmente pensare che questi non possano costituire un reale ostacolo alla missione. Difficile che l'esercito confederato possa interessarsi a un fatto tanto marginale, considerato che Tex, pur di fatto difendendo Tom, non ha disvelato la realtà dei fatti. No, non parlerei proprio di ingenuità.

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