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Don Fabio Esqueda

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Messaggi pubblicato da Don Fabio Esqueda

  1. Il destino cinico e baro ! Non sapevo che la composizione dei gironi fosse affidata ad un sorteggio. L'articolo lo leggo volentieri, grazie.

    Certo, non si scappa dai bigliettini. Li ritaglio da un foglio di carta, scrivo sopra il numero, infilo tutto in una tazza di ceramica e estraggo: il rito è sempre lo stesso da quando organizzavo i tornei di Subbuteo alle medie :trapper: . P. S. Naturalmente, non volevo fare pubblicit? solo a me stesso. Leggi tutto il magazine! ;)
  2. Havasu, sono consapevole anch'io dello squilibrio tra i due gironi (per quanto faccia mie le parole di Ted a riguardo di "Missione suicida", il cui inizio trovo tremendamente prolisso). Del resto, ho effettuato un sorteggio (con mitici bigliettini scritti a mano) e così ha voluto la sorte... Quanto alla mia definizione di un "Tex acerbo", penso che se ne possa ben cogliere il senso leggendo il mio articolo sul Tex Willer Magazine n.5. Intendo dire che è una storia dai temi profondi (il dubbio; la forza di liberarsi da certezze divenute catene; la scoperta dell'altro) ma che parte da una grossa difficolt? a cogliere il senso di un personaggio caratterialmente agli antipodi di Nolitta. Beh, se ti va leggi l'articolo :trapper:.

  3. Voglio fare l'iperobiettivo e devo dire che su una piccola cosa concordo con la Feltrin: la scena di Carson che beve whiskey su whiskey non è granch?. Logicamente, viene comodo però dimenticarsi di una trama solidissima nonostante la sua complessit?, di personaggi originali e curatissimi, di dialoghi brillanti e carichi d'ironia. Non ho più tempo n° voglia di commentare quanto dice la Feltrin.

  4. Beh, qui si parla di due argomenti diversi: della regola linguistica e dell'origine di una parola straniera. Quanto alla seconda, "pard" è abbreviazione di "pardner", che è la versione statunitense dell'inglese "partner" ("compagno"): esistono delle differenze tra le due versioni (si pensi ad esempio a "centre", che in americano diventa "center"). Quanto alla regola linguistica, neppure io sono un accademico della Crusca. Anch'io conosco la raccomandazione dell'uso del singolare, e tuttavia la seguo solo per le parole di origine germanica (ad eccezione, effettivamente, di "pards" :indianovestito:). Non scriverei mai "brioche" al posto di "brioches". Forse sbagliando. Beh, mi tocca un controllo! :trapper:

  5. Prima della mia domanda, una precisazione per Leo, inesperto di film western (a detta sua :trapper: ): lo Shane a cui si riferisce Borden è Alan Ladd in "Il cavaliere della valle solitaria". Venendo al quesito, mi è capitato di rivedere di recente "Il mistero di Sleepy Hollow" di Tim Burton. Nonostante la diversa ambientazione, il collegamento al texone di Civitelli è stato inevitabile. Ti sei ispirato al film (o al racconto, che però non ho letto, di Washington Irving, da cui il film è tratto) o non c'entra nulla?

  6. Probabilmente non c'entra nulla, ma come volto mi ha ricordato lo sceriffo O'Malley di "L'aquila e la folgore": che sia lui?? :shock:

    Acquazzone tropicale. :lol2: laughing Giusto per esser buono, però, ti dir? che con O'Malley il personaggio in questione ha in comune qualcos'altro oltre ai baffi. laughing A dire il vero, c'è l'ha più in comune con Kit Carson. _ahsisi
    :lol2: Piccola richiesta d'aiuto: questo personaggio è apparso in una storia già attinente alla magia, o quantomeno al mistero (qui per "mistero" potrei intendere una storia come "La voce misteriosa"), o che non ha nulla a che fare con essa?
  7. Lo potete intuire dal mio nick name: :trapper:
    Voto Contro tutti
    La mia preferenza è per Giungla Crudele

    Estremamente incerto tra le due rivali, scelgo anch'io "Contro tutti", con preferenza per "Giungla crudele".
    Per quanto riguarda "Caccia all'uomo", la trovo una storia dal tema profondo, ma "acerba" (spero che nel mio articolo si possa cogliere il senso della definizione) come storia di Tex.

  8. Non è mai stato tra i miei preferiti ciò per non toglie che fosse un grande. I disegni erano ottimi ma poi con il passare del tempo sono calati molto di qualità. Per intenderci dopo il n°400 in avanti. A lui il grande merito di aver realizzato El Morisco protagonista di tante avventure. Aspettiamo il suo ritorno presto.

    Ciao, Tigre. Premetto che non sono un moderatore, ma solo un utente ormai piuttosto esperto. Che fretta c'è di raggiungere i cinquanta messaggià Cerca di intervenire solo quando sei realmente interessato a un argomento, magari ampliando il discorso, cosa utile per la discussione generale. Quanto a Letteri, purtroppo ci ha lasciato nel 2006: dunque, bisogna accontentarsi di quanto ci ha lasciato finora!
  9. Ed ecco che, dopo Gian Luigi Bonelli, Claudio Nizzi e Mauro Boselli, arriva il turno di Guido Nolitta, autore di venti storie texiane (compreso il texone cubano, in qualità unicamente di soggettista). Il primo turno si compone di quattro gironi da cinque storie, delle quali solo due superano il turno. A disposizione un voto (da due punti) e una preferenza (da uno). Validi solo i voti espressi in un messaggio. Beh, si comincia da un girone di ferro (così è andato il sorteggio...): buona scelta! :indianovestito:Edit: due settimane di tempo per il voto.

  10. Tahzay, penso che il quesito posto da Anthony sia formulato in modo un po' altisonante, al punto che potrebbe sembrare una messa in discussione radicale dell'arte di Galep. Non penso tuttavia sia così, bensì un lieve dispiacere da parte del nostro Steffen nello scoprire che il "pap? grafico" di Tex si ispirasse a sua volta a modelli. Ciò detto, trovo francamente un po' assurda una messa in discussione di tal genere, per quanto lieve sia. Al di l' del fatto che ogni grande artista è un uomo, e come tale è inevitabile che attinga in una tradizione (anche per stravolgerla), è chiaro che l'idea di Galep non era certo quella di rubare immagini per carenza di idee, bensì di far entrare Tex nella scia del grande Western americano, legando il suo personaggio a quella che ne era l'iconografia dell'epoca. E' lo stessa idea che ha avuto Claudio Villa per la copertina del n.600: Tex come John Wayne in "Sentieri selvaggi" (se non sbaglio son stato proprio io a far notare la cosa per primo). In altri casi, si tratta di omaggi extra-Western, come nel caso della copertina del n.149, che rielabora un immagine del "Principe Valiant": un legittimo omaggio a Harold Foster, che nulla ha a che vedere con la scopiazzatura. E' lo stesso discorso che, sul piano letterario, farei per "I diavoli rossi" e "Sulla pista di Fort Apache": sono rielaborazioni di un modello (peraltro ultra-dichiarato), che nulla hanno a che vedere con il furto di idee.

  11. Ciao Tigre, cerco di venirti in aiuto ;). Dunque, te ne dico una decina, come primo assaggio.- "L'eroe del Messico" (nn.2-4): ecco Montales e Mefisto, qui semplice spia.- "Il tranello" (nn.10-11): Kit bambino se la passa brutta, mentre compaiono due storici amici: Gros-Jean (all'inizio avversario) e Jim Brandon.- "La gola della morte" (nn.39-40): Mefisto ha affinato le sue arti!- "Lotta per la vita" (nn.43-44): Tex e Tiger si ritrovano d'improvviso nel XVI secolo!- "Sangue navajo" (nn.51-53): un delitto inutile, risolto da un genio della guerriglia: Tex!- "Il grande re" (nn.53-55): gli Willers contro un pazzoide negro vestito da antico romano e alloggiato in un castello medievale (naturalmente, in Canada :trapper: ).- "Incubo" (nn.78-80): riecco Mefisto, alias Fiesmot!- "Vendetta indiana" (n.91): ed ecco a noi Giovanni Ticci!- "Black Baron" (nn.93-95): Mefisto, sempre lui, dalle paludi della Florida.- "La sconfitta" (nn.98-99): uno dei finali più belli della saga. Buona lettura! :trapper:

  12. Un esempio di come avrei moderato io in una siffatta situazione.

    Jiro, l'accusa rivolta all'autore è grave. Se davvero la ritieni fondata, puoi rivolgerti alle autorit? competenti. In questa sede risulta sgradevole e infamante nei confronti della persona e dell'autore, senza che sia riscontrata dalle suddette autorit?. Naturalmente, avete a disposizione gli MP. Ora si torni in topic.

  13. In primis, auguri di buon lavoro!Sulla querelle, dopo una veloce lettura, posso dire che l'accusa è senz'altro grave. E' tuttavia sbagliato reagire cercando di spingere i moderatori a rivelare l'identit? di un utente (cosa che peraltro penso sarebbe illegale). Moderatori che non sono responsabili di quanto espresso dai singoli utenti. In casi come questo, in cui gli estremi per la diffamazione mi pare ci siano tutti, o ci si rivolge alla magistratura (la Polizia Postale il Jiro di turno lo trova subito) o - cosa che farei io, noto campione di pigrizia - inviterei l'accusatore a rivolgersi lui alla magistratura, se pensasse davvero di esser stato derubato (di idee e di stipendio), ribadendo naturalmente la propria totale estraneit? alle accuse rivolte.

  14. Il mio voto a "I cacciatori di bisonti", che trovo molto suggestiva, con le montagne sullo sfondo che creano un'atmosfera di terre lontane e minacciose. Ad ogni modo, come con Galep, ho stilato la mia "top sixteen", in cui includo anche "Il pasto degli avvoltoi", nonostante non abbia partecipato al sondaggio (la copertina, non il sottoscritto :trapper: ).- "Il passato di Carson"- "Morte di un amico"- "Sfida sulla sierra"- "Missione speciale"- "Sulla pista di Fort Apache"- "Mescaleros"- "Little Big Horn"- "Mefisto!"- "Pioggia"- "I cacciatori di bisonti"- "La grande sete"- "L'artiglio della tigre"- "Deadwood"- "La prova del fuoco"- "Duello nel corral"- "Il pasto degli avvoltoi"E con questo, vi saluto. Forza n.522 :indianovestito: !

  15. Ciao Mauro!Volevo chiederti se hai mai pensato di partecipare con una tua storia al filone degli intrighi nelle città dell'Est... P. S. Potresti cancellare qualche messaggio dalla tua casella di MP? Dovrei inviartene uno io :trapper: !

  16. Non sono un esperto di West, ma so che nel 1887 la Pista Chisholm si allung? fino a Ellsworth, nel Kansas, diventando quindi lunga quasi 1300 chilometri. Quindi penso che nell'epoca di Tex fosse molto in uso. Le biblioteche nel West esistevano, ma se ne trovavano pochissime, solo nelle città più all'"avanguardia". Spero di esserti stato d'aiuto.

    Ti ringrazio, Gabriele!Anzi, colgo l'occasione per ringraziare anche i pards che mi hanno dato una dritta nell'altro post, anche se - probabilmente - taglier? le scene nella riserva :trapper: !
  17. Come vi ho detto, mi son buttato a scrivere una sceneggiatura per "Tex". Naturalmente è solo un gioco, ma mi piace fare le cose bene ed evitare errori grossolani. Mi servirebbe dunque un esperto di West, che mi desse qualche informazione su:a - Quando fu creata la linea ferroviaria che collega il Texas ad Abilene (nel Kansas)? Lo chiedo perchè in un punto vorrei parlare della "Pista Chisholm", ma non vorrei che ai tempi di Tex (intorno al 1885) fosse già in disuso. b - Esistevano librerie o biblioteche nel Far West (in particolare in Texas)?Grazie in anticipo! :trapper:

  18. Per Don Fabio : ma chi ha parlato di camicie è La mia, come quella di altri, rimane un'opinione. Bang ! Zip !

    Beh, sei tu che hai tirato in ballo la discussione di qualche settimana fa sulle frequentazioni femminili dei pards. Il senso del tuo intervento mi sembra che si potesse tradurre così: "Quanto siete retrogradi e bacchettoni, appena si apre a una novità avete da ridire". Premesso che - te l'ho già detto - di sicuro non sono un bacchettone, e che l'idea di una camicia slacciata (quella di Carson dopo lo spasso sotto le lenzuola: proposta di Carlo, ndr) mi fa venire i brividi perchè non c'entra nulla con Tex e non perchè offende il pudore del lettore casa e chiesa, penso che la tua posizione sia del tutto acritica. Manzoni - certo non un pensatore conservatore - diceva: "Non sempre ciò che viene dopo è progresso". Il che non significa che non possa invece essere così, ma che non lo sia necessariamente. Io, che onestamente penso di essere una persona saggia, tendo a valutare se la novità è positiva o negativa rispetto alla situazione preesistente. E per il mio gusto, se novità dovessero essere Carson che scopa e pallottole in bocca (scena volgarissima, ha già detto tutto West10), a quelle novità mi opporrei, mentre magari sarei favorevole ad altri cambiamenti.
  19. Appunto perchè casuale quella traiettoria ci poteva stare. Per una volta sono in piena sintonia con Paco:quando ricoprirete le spalle di Marie Gold e della Pantera o ricancellerete lo sputo di Volpe Rossa ?

    Marie Gold - classica dark lady - è una cosa, Carson che si riallaccia la camicia un'altra (Havasu, ancora con quest'argomento?). E francamente la scena della pallottola in bocca è sopra le righe e assai volgare. Se fossi il curatore la segnerei con la matita blu. Poi, ognuno ha le sue opinioni.
  20. D'accordo su questo discorso della fantasia. Ma facciamo attenzione a non far passare Tex per quello che non ?, e cioè fumetto più o meno fanciullesco. Al contrario, pur con tutte le (grandi e piccole) licenze, il contesto di Tex è fortemente realistico, da sempre, e proprio in quanto tale non ci ha mai risparmiato niente: prendi l'inizio di "Gringos" di Bonelli e Civitelli, col primo piano del teschio del navajo appena rosicchiato dalle formiche rosse. In questo caso specifico, poi, non vedo propio cosa ci fosse di crudo!Cio?, Sejas ha semplicemente posto le linee che suggeriscono la traiettoria dei proiettili verso la bocca, invece che verso il petto. E nel far questo non ci ha messo nessun particolare "scabroso", manco lo schizzo di sangue o la bocca che va in pezzi!Più castigati di così non si può essere. E il rischio è davvero quello di depurare Tex, e infantilizzarlo: spero perciò che una censura come questa, del tutto gratuita e insensata,  non ci sia più. Che poi mi chiedo con quale criterio la Bonelli abbia fatto passare il cadavere mangiato dai corvi del Maxi di Segura e censurato questa vignetta del tutto innocua!Mah!

    No, Paco. forse non ho spiegato bene quel che intendo: sulla scelta specifica del proiettile in bocca concordo con la Bonelli non perchè sia una scena che può nuocere ai minorenni, bensì perchè antitetica a Tex. E, di queste stonature, ne ho colta qualcuna anche nelle storie dello stesso GLB - hai giustamente citato il caso del "Fu" Natanis in "Gringos". Il dettaglio crudo e macabro è - non so se sei appassionato anche di cinema - tipico degli Spaghetti Western, In Europa, e del Western crepuscolare (si pensi, su tutti, a Peckinpah e a "Soldato blu"), negli Stati Uniti. Sono modelli tuttavia estranei a GLB, molto più vicino al Western classico, che è invece estremamente pudico: si pensi a "Sentieri selvaggi", in cui la cinepresa si ferma sulla porta del ranch distrutto dai Comanche, senza mostrarci nulla dell'orrendo massacro perpetrato ai danni della famiglia di Ethan Edwards/John Wayne. O pensiamo a un film (magnifico, lo consiglio a tutti) come "L' dove scende il fiume" di Mann, in cui tutto è giocato sul nascondere i segni della corda sul collo di Glyn McLyntock/James Stewart: e sto parlando di un film in realtà molto violento. In sostanza, penso che l'esibizione diretta della violenza non significhi di per sè rendere il fumetto adulto. Di sicuro, non lo rende tale quando l'elemento macabro è fine a sè stesso, come nella scena che abbiamo citato di Segura. E' una questione di sensibilit?: quando ho visto il proiettile in bocca, mi son detto "Cominciamo bene...": e davvero - anche se qualcuno lo penser? - non credo di essere alla ricerca del minimo cavillo.
  21. Cio?, vuoi dire che un proiettile in bocca è un dettaglio cruento, e che in Tex non si è mai visto di peggio?O che in una sparatoria non è più che credibile che un proiettile, anche non volendo, finisca in bocca?Poi credo proprio che Tex e Carson colpiscano anche altrove: un dettaglio molto più cruento (ma considerando che parliamo di Tex -fumetto realistico- e non di Topolino, non lo definirei nemmeno con questo termine) è quello del capo dei banditi in primo piano col buco in testa fattogli da Carson (il finale di "Thonga il tiranno", di Nizzi e marcello). Comunque sia, che si sia d'accordo o meno, questo proprio un bel caso di censura (ridicolo, secondo me)...

    Il problema non è IMHO ciò che è realistico ma ciò che è Tex. E Tex non è la realtà. Ricordo un'intervista (? su youtube, ma in questo momento non riesco a ritrovarla) in cui Sergio Bonelli, alla domanda se fosse realistico che un personaggio andasse in giro con una pistola e una clava (Zagor, ovviamente), rispondeva che c'è un patto col lettore: quando si legge un'opera di fantasia, si deve far finta che in quel momento la fantasia sia la realtà. Si è mai visto un corpo volar via dopo esser stato colpito in pieno petto, e magari morire dopo atroci dolori? No, eppure sarebbe certo più realistico. Allo stesso modo, è realistico che un ranger sia allo stesso tempo capo indiano, che incontri i Tuareg, i Vichinghi, i Thugs, che si muova dall'Argentina all'Alaska, fino a giungere in Melanesia? Chiaramente no, nella realtà. Lo è però nella fantasia. Ed è un mondo, quello fantastico di Tex, con regole di verosimiglianza diverse da quelle del mondo reale ma altrettanto valide: una di queste è che il dettaglio non è quasi mai macabro e cruento. Se fosse tale, del resto, non si sarebbe mai creato il mito di Tex, cowboy scanzonato i cui pugni fanno, prima di tutto, sorridere il lettore. P. S. In effetti, la scena di "Thonga il tiranno" non l'ho mai digerita per le ragioni suddette.
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